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Home Restaurant: come fare della passione per la cucina un lavoro fatto da casa! Dalla nascita dei Supper Club newyorkesi e delle Case particular cubane l'idea di trasformare casa in un vero e proprio business. E' moda dilagante ma non senza polemiche. Chissà come mai l'Emilia non voglia seguire questa tendenza...

di Alexa Kuhne - Chef in erba o semplicemente appassionato di cooking: basta questo 'particolare' per far del tuo appartamento un locale per pochi, intimi avventori...

Nel 2006 i guerrilla restaurant a New York hanno aperto la strada a un nuovo modo di concepire la ristorazione. Il Regno Unito ha seguito questa tendenza.

Rimane all'Italia reinterpretare la moda di far da mangiare a casa e invitare sconosciuti viaggiatori affamati. Anche se non è detto che questo fenomeno si diffonda a macchia d'olio com'è successo in giro per il mondo, visto che, da noi, la cultura della ristorazione in luoghi ad hoc ha un suo ben radicato perché. L'Emilia Romagna, ad esempio, è una di quelle regioni che ancora non ne vogliono sapere...

Se si pensa, però, che gli Home restaurant possano essere un modo come un altro per far conoscere un territorio grazie a ricette tipiche della tradizione, realizzate con prodotti locali, riproducendo un piatto proprio come lo preparava una nonna, allora questa tendenza un senso lo avrebbe anche nel Belpaese.

P1030618Chiunque, avvezzo alla cucina e a gestire una tavolata, può trasformarsi a casa propria in uno chef, rispettando naturalmente la qualità. I vantaggi sarebbero diversi: si creerebbero occasioni di incontro e scambio culturale, possibilità di coltivare la passione culinaria e piccoli, comodi e gratificanti introiti.

Lo chef o aspirante tale propone una cena a un determinato prezzo, pubblicizzandola su portali Internet, social network o sito personale: riceve le prenotazioni, predispone e offre la cena a casa propria.

Per aprire un home restaurant in Italia servirebbe una Segnalazione certificata di inizio attività, anche se non è un obbligo di legge, in quanto la ristorazione a domicilio non è regolamentata. Ci si limita ad un parere del Ministero dello Sviluppo Economico, contenuto nella Risoluzione 50481 (aprile 2015) in risposta a uno specifico quesito posto da una Camera di Commercio e relativo alla corretta qualificazione dell'attività.
L'esercente di questa attività rilascia una ricevuta. Si rientra nel campo delle attività esercitate in forma occasionale, che possono rimanere tali fino a 5mila euro annui di ricavi.

Non sono mancate però le polemiche sul fatto che si tratti o meno di una attività saltuaria.

Secondo gli addetti ai lavori il punto della questione è che nell' home restaurant è comunque previsto il pagamento di un corrispettivo e quindi, pur con modalità innovativa, si tratterebbe di un'attività economica in senso proprio. Il Ministero cita anche un precedente parere (nota 98416 del 12 giugno 2013) che classificava come attività economica quella esercitata da un cuoco nella propria villa, fornendo il servizio solo su specifica richiesta e solo per gli invitati del committente.

Risultato: secondo il ministero, l'home restaurant è un'attività economica e quindi bisogna presentare la SCIA e non sottrarsi a tutti agli adempimenti del caso. Trattandosi soltanto di un parere, però, il consiglio per chi aspiranti host è di controllare se eventuali regolamenti regionali o comunali.

Il dibattito resta comunque acceso. Da una parte, le associazioni dei pubblici esercizi, come i ristoranti, accolgono con favore l'interpretazione del Ministero, in nome di una competizione leale e corretta. Diversa l'opinione di chi organizza le piattaforme per il social eating, che sottolineano le differenze fra l'home restaurant e la ristorazione vera e propria nei pubblici esercizi. Su Change.org c'è una petizione online che chiede l'approvazione di un Disegno di legge, depositato in Senato nel 2014 ma mai approvato, che prevede la possibilità di utilizzare la propria abitazione, per un massimo di due stanze e fino a 20 coperti al giorno, ma anche l'obbligo di segnalare al Comune l'inizio attività (in pratica, servirebbe la SCIA). Fiscalmente, si resterebbe nell'ambito delle attività saltuarie.

Quel che serve, in effetti, è una normativa di riferimento. Per più di tre anni gli home restaurant hanno organizzato le loro cene social senza che nessun requisito fosse richiesto loro, e con gli unici obblighi di emettere ricevuta e fatturare meno di 5.000 euro all'anno, come per tutte le attività occasionali.

La disposizione segna però una svolta non da poco, e, se sarà seguita da una norma vera e propria taglierà loro le gambe definitivamente. Arrivata dopo la segnalazione di una Camera di Commercio, che ha sollecitato il ministero a "chiarire come configurare l'attività di cuoco a domicilio e se tale attività possa rientrare fra quelle soggette alla Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (Scia) da presentare al Comune di residenza", la risoluzione numero n. 50481/2015 stabilisce che chiunque pratichi l'home cooking deve possedere "requisiti di onorabilità nonché professionali (di cui all'articolo 71 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e s.m.i.), ed è tenuto a presentare la Scia o a richiedere l'autorizzazione, nel caso si tratti di attività svolte in zone tutelate".

Gnammo ha fatto subito sapere ai suoi associati che quello del ministero è "parere" e non legge, "che prova a fare un primo passo verso una regolamentazione di un'area oscura della legislazione italiana. È un modo intelligente per diversificare l'offerta". Di più sta facendo la piattaforma homerestaurant.com che ha appunto lanciato una petizione on line su Change.org per chiedere l'approvazione del DDL s. 1271 del 27/02/2014" .

Fonti: risoluzione ministero, petizione change.org, codice etico di Gnammo

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Sabato, 11 Luglio 2015 10:20

Apre il primo Campus Culinario di Milano

Apre il primo Campus Culinario di Milano: 1500 metri quadri, 7 aule e 1 auditorium per appassionati e professionisti di cucina e pasticceria. Direttore didattico è Roberto Carcangiu, presidente dell’APCI.

Di Chiara Marando – Sabato 11 Luglio 2015

Un centro polifunzionale in cui imparare non solo a cucinare, ma anche a degustare, studiare ed osservare  l’evoluzione del mondo delle arti legate al food: tutto questo è il Campus Culinario della Scuola di Cucina Congusto, il primo nell’area di Milano.

Nuovo punto di riferimento per tutti gli appassionati, i professionisti e le aziende del mondo enogastronomico, si sviluppa su una superficie di 1500 metri quadrati, con 7 aule e 1 auditorium all’interno dei quali ascoltare lezioni tenute da importanti nomi del panorama gastronomico italiano, ma anche apprendere e condividere esperienze che abbracciano il mondo della cucina.

Con questo nuovo progetto, la Scuola di Cucina Congusto, attiva dal 2003, amplia i suoi orizzonti verso un futuro che si rifà alla tradizione per esplorare nuove possibilità di sapore e conoscenza alimentare. Ciò che viene offerto è un luogo nel quale seguire corsi diversificati di cucina, pasticceria, panificazione e ristorazione che spaziano da quelli per principianti fino a quelli di alto livello specifici per professionisti, il tutto con zone studio comuni ed appartamenti per garantire l’ambiente più adatto e all’avanguardia in fatto di formazione.

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Il nostro obiettivo - spiega Federico Lorefice, presidente e fondatore della scuola Congusto - è quello di creare un luogo che diventi il riferimento per i corsi di cucina e di pasticceria in città. Accarezzavamo da un po’ il sogno di trovare uno spazio adeguato alle nostre esigenze, in grado di offrire percorsi a professionisti e appassionati con tutte le attrezzature e gli strumenti. E’ quindi una grande soddisfazione inaugurare la nostra nuova casa, in un contesto indipendente, che ci permetterà di diversificare le attività e di ospitare anche studenti fuori sede o internazionali, grazie all’area housing. E’ un risultato importante, che ci spinge a costruire sempre nuovi progetti con il mondo delle associazioni e delle aziende”.

Non a caso, per dirigere culturalmente e creativamente questo percorso è stato scelto Roberto Carcangiu, chef e consulente per molti locali e aziende, nonché attuale presidente dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani. Il suo ruolo sarà quello di ridefinire il piano dei corsi e delle attività della scuola, insieme alle collaborazioni ed ai sempre nuovi progetti.

Quella di Carcangiu è una filosofia affonda le sue radici nella continua ricerca e divulgazione alimentare, nella scoperta di  nuove cucine e tradizioni che racchiudono peculiarità uniche e dalle quali farsi ispirare: così ha imparato il mestiere del cuoco e così riesce a trasmettere e creare esperienze uniche. In altre parole un “Food and Design Studio”.

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Ho accettato con entusiasmo la proposta di Congusto - racconta Roberto Carcangiu - perché vedo grandi potenzialità nel progetto avviato. I nuovi spazi, la collaborazione con il mondo associativo, i progetti già in corso con le aziende, ci permetteranno di trovare sempre nuovi spunti e di offrire a diversi target percorsi ad hoc sempre all’avanguardia”.

Importanti le collaborazioni con grandi aziende che hanno reso e rendono possibile la realizzazione di molti progetti: Aeternum, Alce Nero, Alpro, Afinox, F.lli Bertazzoni, Besser Vacuum, Bialetti, Consorzio Latterie Virgilio, Fiskars, Pasta Lucio Garofalo, Mele Val Venosta e Rizzoli Emanuelli.

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Sabato, 04 Luglio 2015 10:09

Ad Ariccia si cena in Fraschetta

Di Chiara Marando – Sabato 04 Luglio 2015

Che siate di Roma oppure semplicemente di passaggio nella Capitale come turisti, non potete esimervi da una sosta serale ad Ariccia, una delle località più conosciute e popolari dei Castelli Romani. Ciò che veramente ne caratterizza la cultura gastronomica sono le tante fraschette che si susseguono lungo il corso principale, dei piccoli mondi dove la romanità più pura cattura gli avventori e dove  è possibile gustare la tradizionale porchetta, simbolo culinario per eccellenza del luogo.

Ogni locale ha le sue peculiarità e stravaganze che contribuiscono a creare un variegato pubblico di affezionati clienti. Qui l’allegria fa da padrona e non cercate la raffinatezza di un cibo curato, ma aspettatevi piuttosto la bontà di stuzzicherie tipiche e golose.

Questa è la filosofia di semplice accoglienza che attende chi decide di scegliere la “Fraschetta Guardie e Ladri”: tavolacci e sedie di legno, tovaglie di carta, fiaschi di vino, una vetrina piena di cibarie dove farsi venire l’acquolina e le immancabili voci allegre dei camerieri e dell’ormai famoso titolare Gianluca.

Se vi domandate con quale specialità iniziare, la risposta è l’antipasto della casa, ovvero un tagliere traboccante di porchetta, tortini salati, mozzarelline di bufala, carne salata, bruschette, mortadella cotta alla piastra, fagioli con le cotiche, provola con pancetta e verdure grigliate. Sarà un vero piacere farsi saziare da queste delizie bagnando il tutto con il vino della casa, che del vino ha ben poco ma aiuta comunque la digestione.

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I primi seguono la tradizione, quindi non fatevi mancare gli spaghetti cacio e pepe, alla carbonara oppure l’amatriciana, serviti in ampi vassoi, con porzioni più che generose e dal sapore intenso che soddisferà ampiamente il palato.

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Ed ora i secondi, un tripudio di carne: grigliate miste, la classica ed immancabile porchetta, oppure i profumati arrosticini per chi ama i gusti decisi.

Per finire, dolci caserecci, biscotti da intingere nel vino rosso ed amari per concludere in bellezza.

Il prezzo? Dai €20 ai €25 per il menù completo a persona.

Fraschetta Guardie e Ladri

Via dell’Uccelliera, 22

Ariccia, (RM)

Tel. 347 016 6239

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Di Chiara Marando – Sabato 27 Giugno 2015

New York, ovvero la città cosmopolita per eccellenza, la Grande Mela che fa sognare, che incanta e stordisce. Le sue bellezze monumentali  e la sua intensità architettonica sono ormai ben note, un tripudio di attrazioni che lascia senza fiato, il ritrovarsi increduli davanti a quei simboli di libertà tanto ostentati dalla cinematografia.

Ma quanto si sa della cultura gastronomica newyorkese? Quanto si conosce dell’identità culinaria di un luogo che ha fatto della multiculturalità il suo vessillo?

In realtà, anche in questo caso, non si può parlare di una vera e propria tradizione, ma più che altro di contaminazioni che nel corso del tempo si sono stabilizzate ed hanno portato ad una commistione vincente di sapori e profumi internazionali.

Bene, proviamo quindi a fare un breve excursus per scoprire alcune bontà  e ristoranti che proprio non possono mancare in un diario di viaggio newyorkese, tenendo presente che non ci sono orari, si mangia liberamente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questo significa che potrà capitare di ritrovarsi seduti ad una “Bakery” alle 10 del mattino, intenti a gustare un muffin gigante con l’irrinunciabile caffè americano, e di imbattersi in qualcuno che ha scelto di mangiare un’insalata oppure un hamburger con patatine fritte. Nessuna stranezza, ma solo una parte del fascino di questa città.

Quindi, cominciamo proprio dalla colazione, forse il pasto principale perché completo di tutto e quando si dice tutto si intende un piatto come la classica torretta di pancakes con sciroppo d’acero, salsa ai mirtilli, frutta e burro, oppure uova fritte con bacon croccante e patate, ed ancora i già citati muffin…veramente spettacolari.  Il ristorante Ruby Tuesday, a pochi passi da Time Square, saprà darvi il buongiorno al meglio (85 7th Ave, New York, NY 10036).

photo by Chiara Marando

Un'altra piacevole abitudine è quella di passeggiare sorseggiando uno Smoothie alla frutta, oppure lasciandosi tentare dal Pretzel gigante o da un delizioso hot dog  acquistato in uno dei tanti chioschi che animano le strade. E’ bene ricordare che lo street food a New York è ormai diventato una filosofia di vita, questo significa che sarà molto difficile non cadere in tentazione.

Sempre parlando di leccornie tipiche è impossibile non citare le golose Donuts, ciambelle fritte ricoperte di glassa, oppure i fragranti Bagel, ovvero sempre ciambelle ma questa volta di pane fragrante da imbottire con burro o salumi. Da provare il Murray’s Bagel(500 Avenue of the Americas, New York, NY 10011).

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Ed ora passiamo alla carne. Che sia buona non c’è alcun dubbio, l’unico problema è che la maggior parte delle volte risulta sparire sotto uno spesso strato di salsa BBQ che ne nasconde il sapore.  Se questo non spaventa ma anzi attira, allora il paradiso per gli amanti di Costine, hamburger, bistecche di manzo e maiale è il Dallas BBQ , nei pressi di Time Square: porzioni estremamente abbondanti e prezzi contenuti (241 West 42nd Street, NY).

Nel pieno centro di Time Square, invece, c’è un altro ristorante molto curioso che merita una visita: il Bubba Gamp, un locale ispirato al famoso film “Forrest Gump” dove poter mangiare sfiziosi gamberetti cucinati nei modi più disparati (1501 Broadway, New York, NY 10036).

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Infine, una menzione particolare va al P.J Clarcks, vicino a Lincoln Square, uno dei locali più antichi della città che ha aperto i battenti nel lontano 1884 ed ha attraversato i grandi momenti della storia cittadina. Da qui sono passati artisti, intellettuali e personaggi noti come Jakie O, Nat King Cole, Jhonny Depp e tanti altri.Un luogo dall’anima retrò nel quale poter assaporare delle vere prelibatezze, dalla carne al pesce fresco, cucinate in modo raffinato ma al contempo semplice. Non fatevi scappare il Tortino di granchio, l’hamburger al pepe verde con salsa a parte ed un’altra specialità newyorkese, ovvero la ricca Cheesecake (44 West 63rd Street, New York, NY 10023).

 

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Martedì, 23 Giugno 2015 16:36

Il Labirinto del Gusto con i Fratelli Spigaroli

L’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense nel Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato

Parma 23 Giugno 2015 -

Luogo di grande interesse e curiosità, lo spettacolare Labirinto/Museo di Franco Maria Ricci a Fontanellato, il più grande al mondo, non solo incanta con la sua particolarità ma delizia anche il palato.

Questo perché la gestione della ristorazione e del servizio bar è stata affidata all’Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense (PR) dei Fratelli Spigaroli.

Nato dalle chiacchierate dell’editore e designer parmigiano con Jorge Luis Borges, il Labirinto della Masone – che ha aperto al pubblico lo scorso 29 maggio – occupa sette ettari di terreno ed ha richiesto sei anni di lavoro. Accanto ad esso, sono stati costruiti anche spazi culturali, una biblioteca e alcune sale espositive in cui si potrà ammirare una collezione d’arte che comprende circa 500 opere - tra pitture e sculture - che vanno dal Cinquecento al Novecento.

Luogo di cultura ed arte ma anche di bontà, nel quale lo stile, i piatti e la filosofia dell’Antica Corte Pallavicina divengono la risposta ideale per allietare i visitatori con un bar, una bottega ed un bistrot, con orario continuato dalle 12 fino alla chiusura notturna.

Un vero e proprio atelier gastronomico aperto a tutti, anche senza l’ingresso nel museo/labirinto.

Nella carta dei vini del Labirinto by Spigaroli, Vini dell’Antica Corte Pallavicina, Bollicine Italiane e Francesi, Bianchi, Rossi, Selezione d’Autore e Birre Artigianali. Nel menu del Bistrot, antipasti, primi piatti, secondi di pesce e di carne, dessert e piatti pensati appositamente per i più piccoli.

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Carne o pesce? Per il "Ristorante Prater" la risposta è "entrambi": specialità raffinate di terra e mare si incontrano per deliziare il palato

Di Chiara Marando – 13 Giugno 2015

Carne o pesce? Eterno dilemma. Ma se invece si potessero avere entrambi?

Già perché soddisfare il palato con piatti raffinati di terra e mare è la vera specialità del Ristorante “Prater”, nel cuore del piccolo centro di Sant’Ilario d’Enza.

Inaugurato nel 1994, il locale è gestito dalla famiglia Tinterri, ovvero il cavaliere Luciano, la moglie Franca, il figlio Gianfranco e la sua dolce metà Daniela. Una storia iniziata nel 1969, quando hanno cominciato la loro esperienza di ristorazione tra cucine, fornelli e  clienti che quasi da subito si sono trasformati in veri affezionati.

Qui, a fare la differenza è il calore e la disponibilità con cui si viene accolti, un piacere che si conferma con l’assaggio delle tante proposte presenti nel menù. Non si tratta solo di semplici ricette, ma di una cucina che coniuga tradizione, ricerca e sperimentazione, il tutto con una grande attenzione alla stagionalità delle materie prime, alla loro freschezza ed all’impiego di prodotti tipici che arricchiscono i diversi antipasti di terra.

Una scelta che spazia dalla succulenta carne, ai piatti della cultura parmigiana, al pesce, ma anche ai funghi, al caviale ed al tartufo, un tripudio di bontà da accompagnare con pregiati vini italiani e stranieri. Non a caso, la cantina del Ristorante Prater è conosciuta per le sue oltre cinquecento etichette prodotte in Italia e nel mondo, insieme ad un’ampia collezione di rinomati distillati. E se sarete in difficoltà non preoccupatevi, a consigliarvi l’abbinamento migliore saranno Gianfranco e sua moglie Daniela, grandi appassionati e sommelier professionisti.

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Quindi passiamo a qualche consiglio stuzzicante. Si parte con gli antipasti come la Zuppetta tiepida di calamari, fagioli cannellini e scampo al vapore, lo Sformatino tiepido di polipo con crostini su crema di patate, oppure la Millefoglie di melanzane e gamberi in agrodolce al balsamico. Poi il profumato Prosciutto Crudo di Parma DOP stagionato 28 mesi, ed ancora Fiocco di Culatello stagionato su polenta fritta croccante.

Ma lasciate un po’ di spazio per gli invitanti primi: Gnocchi di ricotta con pomodoro infornato e code di gamberi, Ravioli alla polpa di branzino esaltati dal pomodoro pachino, Fettuccine mantecate con crema di Parmigiano e Culatello, oppure Ravioli con ripieno di asparagi verdi e porri.

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E per finire i secondi, un mix equilibrato tra ingredienti neutri e piccole varianti dal sapore avvolgente: Petto di maiale da latte croccante con patate e scalogno candito, Filetto di maiale nero rosolato con pancetta su crema di Bra, Gamberoni al burro e miele di castagno con sformatino di valeriana e Filetto di Baccalà croccante su salsa alla mediterranea.

 

Ristorante “Prater”

Via Roma, 39

42049 Sant'Ilario d'Enza (RE)

Tel. 052 267 237

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Sabato, 23 Maggio 2015 10:45

Le Cupcakes di Melissa: la bellezza si mangia

Un mondo delle meraviglie per i più golosi, ma anche per gli desidera concedersi una pausa di dolce relax sorseggiando un tè alla frutta in un ambiente caldo ed accogliente, avvolti dai profumi di delizie appena sfornate.

Di Chiara Marando – Sabato 23 Maggio 2015

Dolci, teneri scrigni di bontà che ricordano dei piccoli gioielli, le Cupcakes rappresentano una di quelle irresistibili tentazioni golose non solo per il palato ma anche per gli occhi. Si rimane come incantati nell’osservare le tante e colorate decorazioni che rendono queste deliziose tortine delle vere e proprie opere d’arte di pasticceria in miniatura: glassate con praline di cioccolato bianco o extra fondente, con crema al burro arricchite da semplici fiorellini che ne adornano la punta, oppure con meringhe e ciuffi di crema al burro dalle tinte più fantasiose.

Ogni momento della giornata può essere quello giusto per lasciarsi conquistare da una di queste leccornie, che sia per la colazione, per una merenda, per sorprendere durante un evento particolare, oppure per un piccolo pensiero da regalare a chi ami. In altre parole sono la sintesi perfetta tra bellezza e bontà, la giusta coccola da concedersi senza pensieri.

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Tutte caratteristiche che contraddistinguono le creazioni goderecce nate dall’estro e dalle mani esperte di Melissa Forti, titolare della bakery boutique “Le Cupcakes di Melissa”, un regno delle meraviglie per i più golosi che si apre nel suggestivo centro storico di Sarzana, in provincia di La Spezia.

Una passione nata fin da piccola, come un gioco, guardando suo padre cucinare e provando lei stessa il piacere di impastare. Un piacere che le è rimasto addosso e l’ha portata a realizzare quello che era diventato un sogno: aprire una sua attività fatta di dolci e torte d’autore. Ecco perché quando entrerete nella “bakery” sarete avvolti da un abbraccio di profumi ed aromi, graziose alzate a torre piene di cupcakes, strepitose torte nuziali ed una invitante selezione di dessert.

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Oltre 120 ricette per altrettante varianti di cupcakes, che si alternano a seconda delle stagioni, preparate con prodotti locali e rigorosamente biologici. Un’esplosione di sapore che passa dal classico al cioccolato fondente con meringhe, al Red Velvet, al Banoffie Pie, ovvero un mix tra Dulce de leche, banana e cioccolato, oppure al Cupcake Vanilla Chiffon, con vaniglia 100% naturale, fino ai Black Forrest sormontato da ciliegie succose.

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Ma nel caldo ed accogliente ambiente all’inglese realizzato da Melissa è possibile anche concedersi un po’ di tempo per fermarsi ed assaporare uno tra i tanti infusi preparati con frutta fresca, oppure un’aromatica tazza di tè caldo o freddo da accompagnare con biscottini glassati e una fetta di torta. Non limitate i vostri desideri perché ogni gusto verrà soddisfatto: quadratini di corposi brownies, il contrasto croccante della Slice alle more e mandorle, la Semolino e Ricotta Coffe Cake, l’intensa  Sour Cream Chocolate Cake senza burro, oppure la fresca Carrot Cake.

Non illudetevi di poter resistere, dopo aver provato diventerà una piacevolissima tappa obbligata.

 

 

Le Cupcackes di Melissa Bakery

Via Torrione San Francesco, 14/16

Sarzana (SP)

Tel. 345 304 1244

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.cupcakesdimelissa.com

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Sabato, 25 Aprile 2015 10:27

La tradizione è di casa al Vèdel

Di Chiara Marando – Sabato 25 Aprile 2015

La tradizione profuma di casa, assorbe l’essenza di un territorio, le radici contadine e popolari. La sua vera forza si trova nel rimanere fedele a sé stessa, rappresentare la cultura di un luogo senza lasciarsi alterare dallo scorrere del tempo. Famiglie che portano avanti di generazione in generazione gli insegnamenti del passato, preziosi baluardi di genuinità che non finiscono mai di sorprendere, soprattutto a tavola.

Ne è un perfetto esempio il Ristorante “Al Vèdel”, definizione dialettale della località Vedole, a pochi chilometri dal paese di Colorno, in provincia di Parma. Una attività nata nel lontano 1780, quando l'anziana zia Cleofe, decise di trasformare il proprio rustico in piccola bottega e luogo di ristoro. Da allora non ha mai cessato di esistere, si è evoluta grazie alla passione e costanza  della Famiglia Bergonzi  spinta da un’innata vocazione per la buona cucina. Una continua crescita che è riuscita a conservare l’anima dell’antica trattoria adattandola ad una modernità che non riesce ad intaccarla.   

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L’atmosfera che si respira è quella calda ed accogliente delle realtà di campagna che si sposa con l’eleganza di particolari ricercati, cura del servizio e della presentazione.  Il menù è un perfetto mix tra piatti della tradizione e rivisitazioni ricercate dal sapore intenso e bilanciato. Agli eccezionali salumi locali, rigorosamente di produzione propria, si affiancano antipasti più particolari come Tartarre di Bue Piemontese battuta al coltello su crema di patate, uomo in camicia e tartufo nero, oppure Spiedini di polpo pugliese grigliati in zuppetta di pomodoro San Marzano, ed ancora Scaloppa di fegato grasso d’anatra con mele caramellate e pan brioche.

Tra le proposte dei primi non possono mancare i grandi classici come i Tortelli di erbetta con burro fuso e Parmigiano di collina e gli Anolini in brodo di manzo e gallina. Ma ci sono anche le saporite Tagliatelle al cacao con ragù di cervo, il cremoso Risotto vialone nano agli asparagi e tocchetti di burrata pugliese, i delicati Ravioli alle mele renette, pecorino di fossa e tartufo nero, oppure gli Spaghetti fatti in casa con ricci di mare.

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Anche i secondi si dividono tra mare e terra: Coscia d’oca cotta in confit con la sua salsiccia ed il suo petto affumicato accompagnato da taccole saltate, Pollo dorato cotto in padella in due tempi e servito con patate arrosto e Tagliata di Tonno con panatura aromatica, maionese alla paprica dolce e crudità di verdura.

Insomma, un viaggio che passa dai sapori della pianura, a quelli del Po fino alle tipicità delle colline e dell'Appennino. Il tutto con un grande rispetto del naturale corso stagionale così da poter offrire prodotti di grande qualità.

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Una ricca carta dei vini potrà soddisfare anche i veri intenditori nonché esaltare ulteriormente le pietanze da assaporare.  Ed effettivamente la Cantina  vanta circa millecinquecento etichette selezionate, dal Lambrusco ai vini francesi, senza dimenticare i grandi whisky di malto scozzesi, rhum caraibici, una collezione di grappe, e ancora porto, cognac, armagnac.

I dolci, poi, meriterebbero una descrizione estremamente accurata, esattamente come la loro preparazione  e presentazione, piccole opere d’arte nel piatto. Per chi non si fosse tenuto un posticino niente paura, potrete concludere con un buon caffè e piccole bontà di pasticceria casalinga.

Infine, il consiglio è quello di visitare la cantina di stagionatura dei salumi, una vera e propria esperienza sensoriale. Sarete avvolti da un ovattato silenzio, profumi intensi che cambiano a seconda delle diverse stanze ed altrettante delizie appese al soffitto a riposare. Puro fascino della tradizione.

 

Ristorante Al Vèdel

Località Vedole, 68, 4

3052 Colorno PR

Tel. 0521 816169

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Sabato, 21 Marzo 2015 10:27

Una Fiorentina da leccarsi i baffi

Di Chiara Marando – Sabato 21 Marzo 2015

La Fiorentina è uno di quei tagli di carne considerati tra i più prelibati, un piatto godereccio che da solo è capace di rendere un pasto completo ed appagante. Il suo successo non è dato solo dalla qualità della carne, ma anche dal suo spessore e dalla cottura che deve essere affrontata con tutti i crismi. C’è chi la ama al sangue, chi più cotta e chi ancora la preferisce in purezza, senza olio e sale, per assaporarne completamente il gusto. Una vera leccornia insomma, una coccola per il palato prediletta dai veri carnivori e non solo.

Ed è stata proprio la Fiorentina il motivo di tanta curiosità per un ristorante a pochi chilometri da Parma, in località Casaltone di Sorbolo, un locale di paese semplice e rustico noto per la prelibatezza della carne e per la genuinità dei piatti tradizionali: la Trattoria Sagittario.

A gestire l’attività, ormai da 24 anni, è l’infaticabile ed ospitale Elena, che ha deciso di iniziare quest’avventura per poter crescere i figli da sola e lavorare senza essere di peso alla famiglia. La sua è una storia fatta di gioia, pianti, tempi favorevoli e momenti duri, ma Elena è riuscita ad affrontare tutto questo mantenendo intatti la sua intraprendenza, il suo sorriso e la sua energia.

Ogni mattina si inizia alle 7 con la preparazione della pasta fresca, vero e proprio cavallo di battaglia, che richiama numerosi affezionati avventori desiderosi di assaporare le oltre 16 tipologie di tortelli proposte a seconda della stagionalità: ci sono quelli di erbetta alla parmigiana oppure alla reggiana, di patate, zucca, carciofi, asparagi, peperoni conditi con un ragù di cavallo, radicchio trevigiano oppure basilico con scaglie di pecorino e pomodoro fresco.

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Poi ci sono altri primi del territorio come chicche della nonna, gnocchi di patate, tagliatelle e cappelletti in brodo. Anche i secondi richiamano le tipicità locali quindi ecco il guanciale di vitello al forno, il cinghiale con funghi porcini, la trippa ed il più montanaro capriolo con le olive. Chi non vuole esagerare, può iniziare con il gustoso antipasto a base di salumi della zona come Spalla Cotta e Culatta, serviti insieme al gorgonzola ed alla stuzzicante polenta fritta.

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Il vero must però è la Fiorentina, un tripudio di bontà presentato in tavola sulla pietra ollare, una cottura fatta ad hoc che riesce a preservarne tutto il sapore ed i profumi. Solo la presentazione mette allegria, ma già dal primo boccone si rimane colpiti dalla morbidezza della carne e dal suo gusto intenso e delicato. L’abitudine è quella di servirla con patate al forno, dolci e dorate al punto giusto, cipolle saltate ed un condimento a base di olio, sale e pepe da utilizzare a piacere.

Quella che mangerete sarà una carne scelta accuratamente ogni giorno per garantire il massimo risultato e la scioglievolezza che la caratterizza. Proprio per questo, se si desidera una serata all’insegna della Fiorentina, il consiglio è quello di prenotare perché Elena prepara solo il quantitativo richiesto.

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Infine eccoci ai dolci, ovvero peccati di gola dall’anima casalinga a cui è molto difficile dire di no: il tiramisù e la sbrisolona innaffiata con la grappa bianca sono vere tentazioni.

Dato che dopo aver provato queste leccornie è molto difficile rinunciare ad una seconda ed anche ad una terza volta, dovete sapere che, dopo 24 anni, la storia di questa trattoria continuerà in una location diversa. Infatti, intorno alla prima metà di maggio, il locale si sposterà a Sant’Ilario D’Enza, in via Fellini 47, portandosi dietro tutte quelle caratteristiche che da sempre lo hanno contraddistinto, non da ultimo la bontà della sua cucina.

 

 

Trattoria Sagittario

Via Canale 92

Casaltone di Sorbolo (PR)

Tel. 0521 1812162/320 2182335

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Di Chiara Marando – Sabato 07 Marzo 2015

Sempre più spesso si cerca di stare attenti a ciò che si mangia, alla ricerca di alimenti biologici coltivati e prodotti con cura e rispetto per animali e natura. Un modo diverso di nutrirsi, meno favorevole agli eccessi e più attento alla qualità. Una nuova filosofia che non si lega strettamente a regimi alimentari particolari, ma piuttosto al concetto di una salute personale e del pianeta da preservare e proteggere.

Certo, applicare questi principi tutti i giorni non è semplice, richiede pazienza e volontà, soprattutto in cucina dove, complici il continuo correre e gli impegni, spesso ci limitiamo a pasti veloci e poco curati.

E se invece ci concedessimo qualche attimo in più?

Proprio queste sono le basi che hanno ispirato Francesco e Chiara nella loro nuova avventura: “Jaki”, un locale dall’aspetto luminoso e confortevole dove fermarsi per mangiare qualcosa di appetitoso, allegro e genuino, per una colazione o pausa pranzo in totale relax dimenticando l’orologio.

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Le proposte del menù di “Jaki” sono la sintesi golosa della “Cucina Naturale”, idee che seguono la stagionalità e prendono forma da materie prime di grande qualità, accuratamente selezionate e lavorate ogni giorno per garantire il massimo della freschezza.

Ad occuparsi dei clienti, accoglierli con il sorriso e coccolarli è Francesco, mentre la regina ai fornelli è Chiara. Un lavoro nato quasi per caso, dalla curiosità e passione per il cibo che l’ha portata a studiare e sperimentare sempre nuove combinazioni. Le sue sono ricette appetitose ed equilibrate preparate principalmente con verdura, frutta, legumi, cereali, soia e suoi derivati. In altre parole perfette per i vegani, ma altrettanto stuzzicanti per chi non rinuncia a nulla. Un trionfo di colori e profumi che esplodono nel piatto, tavolozze che danno allegria ed appagano il palato.

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Ogni giorno potrete mangiare qualcosa di diverso, specialità al cucchiaio come la Vellutata di topinambur e finocchi, oppure quella con cavolo cappuccio viola, cipolla rossa e quinoa, ideali per le giornate più fredde. Ed ancora piatti unici come gli Spaghetti integrali con pesto di tofu, basilico e noci, lo squisito Strudel di farro integrale con ripieno di scarola accompagnato da finocchi carote e mele, le Lasagne a colori con verdure miste e lo Sformatino di quinoa e zucca. Ma la creatività in cucina non ha limiti ed anche le ricette più tradizionali possono essere rielaborare in una chiave più curiosa: la classica pasta e fagioli per Chiara si è trasformata in tortelloni ripieni di fagioli.

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Poi ci sono i dolci, tutti senza uova, latte o burro. Delizie come la Torta di carote e cocco, la Panna cotta di miglio con crema di castagne, la Crema alla vaniglia con pan di spagna di carote oppure quella di Zucca con granella.

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Infine, dato che il buongiorno si vede dal mattino, anche la colazione deve avere i suoi dolci, tutti golosi e cucinati con la stessa filosofia: muffin, torte e fette biscottate da assaporare con un ottimo cappuccino preparato con latte di soia, riso o mandorle.

E quando il tempo stringe, e non potete allontanarvi dall’ufficio o da casa, si può sempre ordinare  a domicilio.

 

Jaki – Caffè e Cucina Naturale

Strada Aurelio Saffi 78/B

43121 Parma

Tel. 339 4798020

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