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“Infrastrutture. La via maestra per lo sviluppo della Nazione” è stato il tema dell’incontro che ha visto la partecipazione del Vice Ministro alle infrastrutture e Trasporti, On. Galeazzo Bignami, e Stefano Cavedagna, portavoce gioventù nazionale e candidato alle elezioni Europee per il Partito di Giorgia Meloni. (Video interviste di Francesca Caggiati - foto, riprese e montaggio Enrico Zermani)

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Al via la seconda edizione della scuola di formazione organizzata dalla sezione di Parma, aperta anche a simpatizzanti e cittadini.

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Il Presidente di Confagricoltura Bologna Garagnani: "Tea e infrastrutture per dare più competitività alle nostre aziende"

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Marco Osio interviene sulla ristrutturazione del tetto del palazzetto dello sport ed evidenzia i disagi delle società sportive senza alcun miglioramento della attuale struttura.

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Incontro a Ramiola del candidato alla Camera con Forza Italia Pietro Vignali che ha condiviso con gli abitanti del paese e di Medesano, Fornovo e Varano alcune criticità garantendo il massimo impegno in caso di elezione a Roma. Infrastrutture e lavoro, ecco le priorità per la zona.

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INFRASTRUTTURE, VIGNALI: COME AL SOLITO PARMA DIMENTICATA

Nonostante le promesse elettorali di Bonaccini e
Pizzarotti, alla prova dei fatti, anche nelle infrastrutture Parma resta
la cenerentola dell’Emilia-Romagna.

Oggi il presidente della Regione Bonaccini plaude alla proposta fatta
dal concessionario e dal ministero per un piano di investimenti sulla
A22 da 7,2 miliardi di euro che serviranno per la realizzazione di
Cispadana e della Bretella Campogalliano-Sassuolo. Mentre su questi
interventi si fanno consistenti passi in avanti dall’altra parte per le
nostre infrastrutture constatiamo con amarezza che tutto rimane fermo.
Come al solito.

La nostra città  in questo modo rimane isolata non solo dal resto del
Paese, ma è anche tagliata fuori dalla stessa rete del nord Italia.

A noi rimangono solo delle grandi incompiute, come la Tibre autostradale
ferma alla zona di Trecasali, la Pedemontana, la Cispadana dove mancano
i ponti sull’Enza.
Per non parlare dei ponti sul Po e della via Emilia Bis di cui Bonaccini
parla solo in campagna elettorale, senza realizzare i progetti che
invecchiano nei cassetti del Municipio da 10 anni.

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L’ASSOCIAZIONE “VIVERE SAN LAZZARO - LUBIANA” DENUNCIA L’ABBANDONO E L’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI NEI CONFRONTI DEI PROBLEMI DI MOBILITA’ E INFRASTRUTTURE DELLA CITTA’

L'associazione “Vivere San Lazzaro - Lubiana”, per voce del suo presidente Aldo Rizzoli, torna a denunciare il totale abbandono e disinteresse delle istituzioni nei confronti delle infrastrutture della nostra città.

“Mi trovo completamente in disaccordo su quanto comunicato da Effetto Parma in merito al piano sulle infrastrutture per la nostra città.

Innanzitutto ci tengo a sottolineare come questo piano venga presentato al termine del mandato amministrativo. Effetto Parma aveva 10 anni per realizzare queste ed altre infrastrutture di cui la città è carente. I progetti si presentano all’inizio di un cammino, non alla fine di un mandato quando invece sarebbe il momento di fare il bilancio su quanto è stato fatto e quanto invece è stato disatteso.

Questo soprattutto alla luce del fatto che in questi 10 lunghi anni non si è stati in grado di chiudere ad est l'anello della tangenziale che era stata completata dall’ex Sindaco Vignali con la realizzazione degli ultimi due sottopassaggi di via Budellungo e via Emilia Ovest. Oltre alla chiusura dell’anello e in attesa della via Emilia Bis bisognava in questi anni prolungare la tangenziale almeno fino a dopo l’abitato di San Prospero (come le precedenti amministrazioni avevano fatto ad ovest), liberando la frazione e via Emilia est dal traffico intenso e ormai insostenibile per gli abitanti, con tutti i relativi problemi di disagio causati dallo smog e dalla mobilità congestionata.

A questo proposito faccio presente che da più di 10 anni esiste il progetto che va proprio nella direzione di unire la tangenziale est con la nord sgravando il tratto della via Emilia davanti all’ex Salamini della funzione impropria di tangenziale.

Per tutte queste ragioni credo che Effetto Parma, oggi più che mai, invece che presentare nuovi fantomatici progetti, debba fare un approfondito esame di coscienza per capire tutto quello che l’amministrazione avrebbe potuto fare per la nostra città nel corso degli anni e che invece attende ancora di essere realizzato”.

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IL GRUPPO DI IMPEGNO SOCIALE “PARMA SUD” PRESENTA ALLA CITTÀ LE SUE PROPOSTE PER LE 7 FRAZIONI DEL QUARTIERE VIGATTO

Presso l’Avis Comunale di Vigatto - Corcagnano, il gruppo di impegno sociale “PARMA SUD” ha presentato le sue proposte relative alle 7 frazioni di Alberi, Carignano, Corcagnano, Gaione, Panocchia, San Ruffino e Vigatto. All’incontro era presente l’ex sindaco Pietro Vignali, che ha sottolineato l’importanza di dotare le frazioni di servizi pubblici in modo che abbiamo una loro autonomia, spazi di aggregazione socio culturale, aree verdi attrezzate, potenziamento del trasporto pubblico e infrastrutture adeguate a partire da marciapiedi, parcheggi, percorsi ciclabili e illuminazione. Vignali ha anche ricordato l’importanza di investimenti per strutture sociali come l’ultima casa protetta  realizzata nella nostra città che lui ha inaugurato ad Alberi di Vigatto.

Il gruppo di impegno sociale Parma Sud nasce su iniziativa di un gruppo di residenti delle 7 frazioni del quartiere Vigatto e si avvale di un direttivo composto da Fiorenzo Baroni (presidente), Paololuca Carobbi (vicepresidente) e dai consiglieri Cecilia Marconi, Paola Morini, Simona Bassi, Roberto Ciati e Francesco Leo.

Insieme a Vignali i membri dell’associazione hanno elencato una serie di proposte per risolvere le principali problematiche della zona: la mancanza di servizi di trasporto pubblico frequenti e infrastrutture scolastiche a partire dalla necessità di un nuovo asilo, l'insicurezza stradale per la velocità troppo elevata, l'assenza di marciapiedi e piste ciclabili, il degrado delle aree verdi, la scarsa illuminazione, la mancanza di controlli, l'abbandono dei punti di ritrovo socioculturale e la mancanza della fibra per connessione internet veloce per poter lavorare da casa. Problemi segnalati diverse volte senza aver ottenuto risposta.

I membri del Direttivo hanno presentato un manifesto di proposte e una serie di iniziative per rilanciare la zona Sud della città, coinvolgere residenti e commercianti e dire un secco no allo stato di abbandono in cui si trovano le frazioni preoccupati che possano diventare sempre più “zone dormitorio”. L’obiettivo è invece quello che queste frazioni possano avere una loro autonomia con servizi pubblici adeguati, attività commerciali e luoghi di ritrovo socio-culturali per evitare di doversi spostare sempre verso la città.

Durante la serata l'associazione ha raccolto l'adesione di molti cittadini presenti. L’ex Sindaco Vignali e i partecipanti hanno concordato nel definire un calendario di incontri per approfondire i problemi discussi nel corso della serata e organizzare anche una biciclettata tra le sette frazioni del quartiere.

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L'opposizione dei Verdi al progetto di bretella autostradale Tibre risale al 2003, quando già dal progetto preliminare emergeva l'insostenibilità ambientale, viabilistica ed economica dell'opera.

Bocciati tutti gli emendamenti della Lega per le strade emiliano romagnole, comprese le vallate di Piacenza. Murelli: «Senza reti viarie le imprese in difficoltà non ripartono»

Piacenza, 29 ott. 2019 - «Dopo l’Umbria, il Governo è finito di nuovo fuori strada. Nel decreto legge Crisi aziendali, infatti, c’è solo un progetto sulle strade e riguarda il distretto fermano-maceratese. In commissione Lavoro, la Lega ha presentato numerosi emendamenti sulla necessità di ripristinare alcune arterie per favorire le aziende in crisi dell’Emilia Romagna. Ebbene, sono stati tutti bocciati».

Lo afferma la deputata Elena Murelli, capogruppo del Carroccio in Commissione alla Camera, che si è vista respingere, il 28 ottobre, diversi emendamenti riguardanti le strade piacentine, in particolare quelle di montagna. «Avevo presentato emendamenti - spiega Murelli - che riguardavano lo stato di alcune strade di Val Nure, Val Trebbia, Val d’Arda, Val Tidone, sulle quali insistono diverse aziende in crisi. Non sistemare la rete viaria e le infrastrutture, danneggiate dall’alluvione del 2015 e bisognose di continue attenzioni, a causa del forte rischio idrogeologico, significa impedire alle imprese in difficoltà di riprendersi. Per non parlare poi di quelle aziende che avevano lasciato la montagna e che ora intendono ritornarci. Chi torna in un luogo con strade dimenticate da Governo e Regione? L’ennesimo capolavoro di questo Governo raccogliticcio».

 

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