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Ad arricchire l'estate rivergarese, lunedì 6 agosto, la presentazione del progetto della traversa di Sant'Agata.

"Il territorio si è modificato negli ultimi decenni in seguito ad una fortissima attività antropica -in modo prevalente legata all'estrazione- ma l'uomo non può non farsi carico di quelli che sono stati i propri errori e porne dei rimedi" dice Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

L'incontro pubblico vuole spiegare il progetto della traversa; un'opera che stabilizza il corso dell'acqua mettendo Rivergaro nelle condizioni di poter fruire dello specchio di acqua che storicamente ha sempre avuto e dando ai campi la possibilità di avere acqua per le colture agrarie che producono cibo e che costituiscono il paesaggio a cui tutti quanti siamo legati.

Zermani prosegue: "è condivisibile la preoccupazione di chi vede le attuali arginature in ghiaia; queste ultime, costruite per poter alzare artificialmente l'acqua e farla entrare nei canali, costituiscono uno spettacolo al quale non siamo abituati e stonano soprattutto se pensiamo che lambiscono l'area del parco".
Il progetto dell'opera mira a svolgere le stesse funzioni delle attuali arginature senza però movimentare significativi volumi di ghiaia e sfruttando al meglio l'ingegno umano e gli studi ingegneristici.
Zermani conclude "L'uomo non può lasciare un'opera a metà e la traversa, tutto sommato poco impattante anche visivamente nei confronti dell'alveo del fiume, mira a svolgere un'azione straordinaria e credo che la gente potrà apprezzarla per quello che vogliamo che sia e che faccia".

LIDO SANT'AGATA
A completare questa manifestazione un allestimento temporaneo che, posizionato sul lungo Trebbia, vuole far rivivere il fiume com'era negli anni '60 quando un vero e proprio lido attrezzato rappresentava un richiamo spontaneo per il turismo piacentino e le province limitrofe.
L'allestimento ospita anche i programmi delle manifestazioni rivergaresi e alcune foto storiche reperite dal Laboratorio di studi territoriali "Olimpia e Valentino Fornaroli", archivio creato e messo a disposizione dal Centro di Lettura di Rivergaro a ricordo degli anni passati.

 

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Martedì, 17 Luglio 2018 06:57

Ritorno al Futuro - nuova data il 23 luglio

Lunedì 23 luglio 2018 ore 17 - Diga di Mignano, Comune di Vernasca - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio. Il collaudo della diga di Mignano restituisce l'opera alla sua massima efficienza ad un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà dopo la realizzazione della diga.

Le nuove potenzialità raggiunte dalla diga segnano un'importante tappa nella vita della val d'Arda: da una parte maggior forza alla funzione irrigua e dunque sviluppo dell'economia locale e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio e utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili.

La tavola rotonda costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.

La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, la richiesta di autorizzazione al collaudo.

Consorzio di Bonifica di Piacenza è un ente di diritto pubblico che ha funzioni e svolge i compiti finalizzati alla difesa del suolo, ad un equilibrato sviluppo del territorio, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole e dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche e al loro uso plurimo. Il sistema di bonifica del piacentino si snoda lungo una rete di oltre 2.000 km e comprende:2 dighe, 5 impianti idrovori, 2 impianti di sollevamento dal fiume Po per l'irrigazione, 1 cassa di espansione, cui si aggiungono 60 acquedotti rurali e oltre 125 km di strade di bonifica. Un sistema integrato di sicurezza idraulica a difesa delle città, delle campagne, delle aree produttive che contrasta gli effetti della sempre più crescente urbanizzazione. Il Consorzio, mettendo a disposizione la propria esperienza, la propria conoscenza in campo idraulico e degli effetti dei mutamenti climatici, partecipa alla pianificazione del territorio in sinergia con le istituzioni locali.

 

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Per previsione di avverse condizioni atmosferische, l'evento inaugurale della Diga di Mignano programmato per lunedì 16 luglio è RINVIATO ad altra data.

La Tavola Rotonda dal titolo "RITORNO AL FUTURO - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio" costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.
Sarà presto comunicata la nuova data.

 

 

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Giovedì, 12 Luglio 2018 09:59

Ritorno al Futuro

Lunedì 16 luglio 2018 ore 17 - Diga di Mignano, Comune di Vernasca - Recupero di infrastrutture esistenti e realizzazione di nuove opere per la competitività del territorio. Il collaudo della diga di Mignano restituisce l'opera alla sua massima efficienza ad un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà dopo la realizzazione della diga.

Le nuove potenzialità raggiunte dalla diga segnano un'importante tappa nella vita della val d'Arda: da una parte maggior forza alla funzione irrigua e dunque sviluppo dell'economia locale e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio e utilizzo della risorsa idrica a fini idropotabili.

La tavola rotonda costituisce un momento di confronto fondamentale sul tema della relazione fra risorsa idrica e infrastrutture affinché si possano sia manutenere storiche opere strategiche, con una moderna efficienza, che realizzare nuove opere per ottimizzare e far crescere il "valore dell'acqua" al fine di contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici e generare ricadute sul tessuto socio economico.

La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934. In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.
Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, la richiesta di autorizzazione al collaudo.

Consorzio di Bonifica di Piacenza è un ente di diritto pubblico che ha funzioni e svolge i compiti finalizzati alla difesa del suolo, ad un equilibrato sviluppo del territorio, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole e dei beni naturali con particolare riferimento alle risorse idriche e al loro uso plurimo. Il sistema di bonifica del piacentino si snoda lungo una rete di oltre 2.000 km e comprende:2 dighe, 5 impianti idrovori, 2 impianti di sollevamento dal fiume Po per l'irrigazione, 1 cassa di espansione, cui si aggiungono 60 acquedotti rurali e oltre 125 km di strade di bonifica. Un sistema integrato di sicurezza idraulica a difesa delle città, delle campagne, delle aree produttive che contrasta gli effetti della sempre più crescente urbanizzazione. Il Consorzio, mettendo a disposizione la propria esperienza, la propria conoscenza in campo idraulico e degli effetti dei mutamenti climatici, partecipa alla pianificazione del territorio in sinergia con le istituzioni locali.

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Piacenza, 28 maggio 2018 - Oggi con l'inizio della tracimazione delle acque dell'invaso di Mignano (comune di Vernasca, Piacenza), la procedura di collaudo della diga, gestita dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, è entrata nella fase cruciale. Le acque infatti, dopo aver gradualmente riempito l'invaso nei giorni scorsi, sono arrivate a una quota tale da aver generato, come voluto dalla procedura, l'inizio dello sfioro controllato.

Raggiunta finalmente la quota di 337,80 metri sul livello del mare (con un volume di poco più di 11 milioni e mezzo di metri cubi) l'acqua verrà mantenuta a tale altezza per un periodo di stazionamento; in seguito il livello verrà abbassato gradualmente di 2 metri per poter tornare a 335,80 metri sul livello del mare (10 milioni circa di metri cubi), pari all'attuale quota autorizzata.

"Questo è un giorno importante per la provincia di Piacenza e per tutta la val d'Arda" -ha affermato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza- "Finalmente restituiamo l'invaso, alla sua massima efficienza, a un territorio che ha cambiato il suo volto, la sua storia e la propria realtà, dopo la realizzazione della diga. Con grande orgoglio possiamo affermare che è stata gestita bene per quasi un secolo. Oggi siamo nelle condizioni di mantenere un'opera strategica, nonostante la storicità dell'invaso, con un'efficienza che è moderna".
"Il procedimento" – prosegue il Presidente a proposito della fase di collaudo –"è il risultato dello sforzo di tanti soggetti che sono riusciti a mettere a frutto il lavoro di più di un decennio di opere di ristrutturazione".

Le nuove potenzialità raggiunte della diga, una volta ottenuto l'esito positivo del collaudo, segneranno un'importante tappa nella vita della val d'Arda. Da una parte maggior forza alla funzione irrigua, e dunque sviluppo dell'economia, e dall'altra consolidamento di una funzionalità di contenimento delle piene a difesa dell'intero territorio.

Il collaudo dell'opera, condotto ai sensi dell'articolo 14 del DPR 1363/59, si è reso indispensabile, per testare il comportamento della diga, al termine di una lunga e significativa fase di lavori di ristrutturazione. E' fondamentale poterlo gestire in condizioni ordinarie e non durante eventi di piena.

La procedura di collaudo della diga di Mignano è diventata realtà grazie al significativo raggiungimento di un accordo fra le parti: la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Ufficio Tecnico per le dighe di Milano del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile della Regione Emilia Romagna, il Servizio Area Affluenti Po della nostra Regione, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po, la Commissione di Collaudo e la Prefettura di Piacenza.

Nelle prossime ore sono attesi diversi soggetti ministeriali e regionali: dalla Commissione Collaudo, da Roma, ai funzionari degli enti preposti.

La diga di Mignano, nel comune di Vernasca, è stata inaugurata il 24 maggio del 1934.
In seguito, negli anni '69-'70, il suo utilizzo ha subìto delle limitazioni da parte dell'allora Genio Civile per l'inadeguatezza della capacità di deflusso del torrente Arda nel tratto vallivo su cui gli Enti preposti stanno intervenendo per risolvere le principali criticità. Negli anni Ottanta del secolo scorso sono subentrati ulteriori limiti di invaso dovuti alla necessità di adeguare la diga alla normativa vigente.

Si sono resi dunque necessari significativi lavori di ristrutturazione, iniziati negli anni Novanta e terminati pochi anni fa (finanziati dal Ministero dell'Agricoltura), al termine dei quali è partita, da parte del Consorzio, la richiesta di autorizzazione al collaudo.

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"In equilibrio con l'acqua": concerto e installazioni audiovisive.Le opere degli allievi del Conservatorio e del Liceo Artistico in mostra alla Finarda.

Piacenza, 8 maggio 2018 - Gli studenti piacentini saranno i protagonisti, con le loro opere, del prossimo evento artistico dal titolo "In equilibrio con l'acqua", promosso dal Consorzio di Bonifica di Piacenza. L'evento, a ingresso libero, si terrà sabato 19 maggio alle ore 17.30 nella sala macchine dell'impianto idrovoro Finarda (in via della Finarda, 30 - Piacenza).

"In equilibrio con l'acqua" è un articolato percorso didattico che ha coinvolto gli studenti del Conservatorio "Giuseppe Nicolini" e del Liceo Artistico "Bruno Cassinari" e che si concluderà, per questa prima edizione 2018, in una fase espositiva aperta alla città con installazioni audiovisive e un concerto dal vivo.

All'inizio dell'anno scolastico il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha proposto un progetto didattico al Conservatorio e al Liceo Artistico per la creazione di racconti, costruiti con immagini, elementi plastici e suoni, sul tema dell'acqua e della sua relazione con l'uomo e il territorio. Il nostro paesaggio padano è caratterizzato anche dalle opere che l'uomo ha costruito per la gestione idrica: un equilibrio fatto di diverse quote, in un intreccio di visioni e suoni scanditi dalla presenza dell'acqua, dalle geometrie dei canali e dallo "sferragliare" degli impianti idrovori. È stato questo lo spunto di partenza nella richiesta, alle nuove generazioni, di una riflessione e di un contributo artistico sul tema dell'acqua. Il progetto è stato accolto favorevolmente da parte di Lorenzo Missaglia, Direttore del Conservatorio, e di Giovanni Tiberi, Dirigente scolastico dell'Istituto Superiore Tramello Cassinari, anche per la possibilità che dava agli studenti di misurarsi con il "mestiere".

Gli studenti del Conservatorio (Scuole di Musica Elettronica, Musica Applicata e Composizione) e del Liceo Artistico (indirizzo Arti Figurative-classe terza figurativa e indirizzo Discipline Grafiche-classe quinta grafica) si sono cimentati nella creazione di diverse opere: incisioni, sculture, video e composizioni musicali. Puntuale è stata la guida dei professori: Riccardo Dapelo, Roberto Doati e Marco Alpi (professori del Conservatorio); Chiara Belloni e Lucia Di Pierro (professori del Liceo Artistico). I docenti hanno condotto e condurranno gli allievi attraverso tutte le fasi legate al processo artistico (dall'ideazione alla realizzazione, fino all'allestimento e al contatto con il pubblico) per far vivere agli studenti un'esperienza professionale completa legata al mondo artistico.

Dopo avere visitato diversi impianti, gestiti dal Consorzio, destinati alla difesa idraulica del territorio (impianti della Finarda, di Armalunga e di Zerbio), ogni studente ha elaborato un proprio progetto artistico captando direttamente, in alcuni casi, materiali sonori e visivi (registrando suoni e realizzando video in loco). Gli elaborati sono nati dopo l'attività in aula condotta dal Consorzio stesso e dall'associazione culturale "Arti e pensieri" che ha collaborato al progetto. Le lezioni hanno illustrato le attività del Consorzio di Bonifica al servizio della comunità e del territorio. Un ulteriore approfondimento in classe (a cura di Raimondo Sassi di "Arti e Pensieri") è stato fatto documentando il complesso e storico rapporto fra il paesaggio della nostra città e la lettura che gli artisti ne hanno dato, dal punto di vista della rappresentazione degli spazi e delle porzioni di territorio disegnate dai corsi d'acqua e dalle opere dell'uomo. Un'ultima lezione si è tenuta al Conservatorio con l'ascolto di brani musicali, di repertorio e contemporanei, ispirati al tema dell'acqua.

L'intero percorso si inserisce nel progetto Urban Hub del quale il Consorzio di Bonifica (con il laboratorio Water Lab) e il Conservatorio (con il laboratorio Music Lab) sono partner. Urban Hub ha l'obiettivo di creare innovazione e opportunità imprenditoriali. Con questa finalità si è strutturato il percorso degli allievi che hanno avuto la possibilità di vivere in prima persona le varie fasi di un processo professionale, in questo caso declinato al mondo artistico: dalle sollecitazioni del committente alla realizzazione delle opere e del loro allestimento in mostra.

L'evento alla Finarda inaugurerà l'annuale Settimana Nazionale della Bonifica e dell'Irrigazione composta da tante iniziative che coinvolgeranno anche gli studenti di tutta Italia dal 19 al 27 maggio.

 

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Pubblicato in Ambiente Piacenza

Iniziati gli interventi di ricostruzione al ponte sul rio Gerola (Fiorenzuola). Prosegue intanto la manutenzione dei canali.

Piacenza, 20 febbraio 2018 - Sono partiti oggi, da parte del Consorzio di Bonifica di Piacenza, i lavori per la ricostruzione della spalla del ponte sul rio Gerola (comune di Fiorenzuola d'Arda) lungo la strada del Bagnolo. L'intervento consiste nella demolizione della parte deteriorata del ponte e nella sua ricostruzione ex novo in calcestruzzo (l'opera includerà anche il rifacimento del cordolo di ancoraggio sulla strada comunale).

strada_bagnolo_3_1.jpgDurante il recente incontro fra i tecnici del Consorzio di Bonifica di Piacenza e le autorità di Fiorenzuola d'Arda, alla presenza del sindaco, era stato pianificato l'intervento.

La fine del lavori è prevista per il 5 marzo. L'intervento comporterà la chiusura della strada del Bagnolo tra via Di Vittorio e la strada di Chiaravalle.
Il rio Gerola, gestito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza, scorre a cielo aperto ed è lungo circa 7 chilometri. Parte dal comune di Alseno, attraversa il comune di Fiorenzuola d'Arda e confluisce nel rio Freddo.

È un canale di bonifica che solo per un brevissimo tratto assume la doppia valenza di canale di bonifica e di canale irriguo.

Sono complessivamente 2.600 i chilometri di canali che il Consorzio di Bonifica di Piacenza gestisce nel nostro territorio.

Una fitta rete che necessita di manutenzione, legata anche alle caratteristiche della stagionalità e del territorio. Nello specifico della val d'Arda, da Castell'Arquato verso valle, dall'inizio di febbraio, sono iniziati gli interventi di pulizia dei canali principali anche per consentire il corretto riempimento dei laghi. Quest'anno i recenti episodi legati al gelo hanno fatto sì che gli alberi, schiantati dalle basse temperature, abbiano generato un consistente accumulo di rami nei canali.

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali) hanno promosso un interessante convegno, aperto alla cittadinanza, sul tema della risorsa idrica e dell'irrigazione nel nostro territorio, un tema dunque quanto mai essenziale anche a seguito della pesante siccità che ha caratterizzato la trascorsa stagione irrigua.

Titolo del convegno è "Il valore dell'acqua: coltiviamo insieme il nostro futuro".

Il convegno si terrà martedì 13 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 nella Sala "G. Piana" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza in via Emilia Parmense, 84 (Piacenza). Sarà moderato da Paola Romanini, vice caporedattore del quotidiano "Libertà". La partecipazione al convegno è libera e gratuita.

Le ragioni e le motivazioni del convegno sono state sottolineate da Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: "Interlocutori fondamentali del nostro operato, orientato all'innovazione e all'ottimizzazione del ciclo dell'acqua, sono senz'altro la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, gli amministratori, gli enti, le autorità e i responsabili e utilizzatori finali".
"Il ciclo dell'acqua -prosegue Zermani- va interpretato. Il nostro territorio ha a disposizione grandi quantità di acqua distribuite in modo disomogeneo durante le stagioni dell'anno. L'innovazione deve contribuire all'ottimizzazione e a far crescere il valore dell'acqua ma sono importanti anche opere e infrastrutture che trattengano l'acqua e non ne disperdano il valore".

"L'acqua è un argomento estremamente importante, perché riguarda mille sfaccettature della vita quotidiana di ciascuno di noi" - sottolinea il Preside di Facoltà professor Marco Trevisan-. "Ritengo per questo che per la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sia estremamente importante essere coinvolta in dibattiti che riguardano l'utilizzo dell'acqua sia nelle sue funzioni di salvaguardia degli ecosistemi, sia nelle sue funzioni di apporto di acqua alle colture agricole, sia per preservare l'ambiente naturale".

La mattinata del convegno sarà articolata in quattro INTERVENTI e in una TAVOLA ROTONDA con 8 protagonisti.

Gli interventi saranno a cura di:

Sandro Nanni, Responsabile sala operativa Meteo Arpae Emilia Romagna. Il suo intervento sarà sul clima attuale e gli scenari futuri.
In seguito prenderà la parola, per parlare del ciclo dell'acqua in relazione ai cambiamenti climatici, il Professor Marco Trevisan, Preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sarà dunque la volta di Matteo Scaglioni, Responsabile Water Management Consorzio Agrario Terrepadane, per affrontare il tema dell'agricoltura e dell'uso efficiente dell'acqua.
Adalgisa Torselli, Responsabile di Struttura Autorizzazioni e Concessioni di Piacenza Arpae chiuderà la parte dedicata alle relazioni con un intervento dal titolo "Una nuova gestione dell'acqua come bene pubblico".

La TAVOLA ROTONDA, che accoglierà in modo dinamico le questioni poste dal pubblico, avrà otto protagonisti:
Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile, politiche ambientali e montagna della Regione Emilia Romagna.
Simona Caselli, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna.
Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Vincenzo Tabaglio, docente della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Marco Crotti, Presidente Coldiretti Piacenza.
Filippo Gasparini, Presidente Confagricoltura Piacenza.
Franco Boeri, Presidente CIA Piacenza.
Claudio Piva, Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Piacenza

Invito convegno 13 02 2018

(Invito in allegati è scaricabile in formato pdf)

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali) hanno promosso un interessante convegno, aperto alla cittadinanza, sul tema della risorsa idrica e dell'irrigazione nel nostro territorio, un tema dunque quanto mai essenziale anche a seguito della pesante siccità che ha caratterizzato la trascorsa stagione irrigua.

Titolo del convegno è "Il valore dell'acqua: coltiviamo insieme il nostro futuro".

Il convegno si terrà martedì 13 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 nella Sala "G. Piana" dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza in via Emilia Parmense, 84 (Piacenza). Sarà moderato da Paola Romanini, vice caporedattore del quotidiano "Libertà". La partecipazione al convegno è libera e gratuita.

Le ragioni e le motivazioni del convegno sono state sottolineate da Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: "Interlocutori fondamentali del nostro operato, orientato all'innovazione e all'ottimizzazione del ciclo dell'acqua, sono senz'altro la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, gli amministratori, gli enti, le autorità e i responsabili e utilizzatori finali".
"Il ciclo dell'acqua -prosegue Zermani- va interpretato. Il nostro territorio ha a disposizione grandi quantità di acqua distribuite in modo disomogeneo durante le stagioni dell'anno. L'innovazione deve contribuire all'ottimizzazione e a far crescere il valore dell'acqua ma sono importanti anche opere e infrastrutture che trattengano l'acqua e non ne disperdano il valore".

"L'acqua è un argomento estremamente importante, perché riguarda mille sfaccettature della vita quotidiana di ciascuno di noi" - sottolinea il Preside di Facoltà professor Marco Trevisan-. "Ritengo per questo che per la Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali sia estremamente importante essere coinvolta in dibattiti che riguardano l'utilizzo dell'acqua sia nelle sue funzioni di salvaguardia degli ecosistemi, sia nelle sue funzioni di apporto di acqua alle colture agricole, sia per preservare l'ambiente naturale".

La mattinata del convegno sarà articolata in quattro INTERVENTI e in una TAVOLA ROTONDA con 8 protagonisti.

Gli interventi saranno a cura di:

Sandro Nanni, Responsabile sala operativa Meteo Arpae Emilia Romagna. Il suo intervento sarà sul clima attuale e gli scenari futuri.
In seguito prenderà la parola, per parlare del ciclo dell'acqua in relazione ai cambiamenti climatici, il Professor Marco Trevisan, Preside della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Sarà dunque la volta di Matteo Scaglioni, Responsabile Water Management Consorzio Agrario Terrepadane, per affrontare il tema dell'agricoltura e dell'uso efficiente dell'acqua.
Adalgisa Torselli, Responsabile di Struttura Autorizzazioni e Concessioni di Piacenza Arpae chiuderà la parte dedicata alle relazioni con un intervento dal titolo "Una nuova gestione dell'acqua come bene pubblico".

La TAVOLA ROTONDA, che accoglierà in modo dinamico le questioni poste dal pubblico, avrà otto protagonisti:
Paola Gazzolo, Assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile, politiche ambientali e montagna della Regione Emilia Romagna.
Simona Caselli, Assessore all'agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna.
Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
Vincenzo Tabaglio, docente della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Marco Crotti, Presidente Coldiretti Piacenza.
Filippo Gasparini, Presidente Confagricoltura Piacenza.
Franco Boeri, Presidente CIA Piacenza.
Claudio Piva, Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Piacenza

Invito convegno 13 02 2018

(Invito in allegati è scaricabile in formato pdf)

Piacenza, 26 gennaio 2018 - Si è riunito stamattina presso la sede del Consorzio di Bonifica di Piacenza il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna, strumento progettato dal Consorzio già dal 2011, prima che il protocollo d'intesa fra Regione Emilia Romagna, UNCEM e ANBI Emilia Romagna stabilisse che "la programmazione annuale, da parte dei Consorzi di Bonifica, degli interventi di presidio idrogeologico con le risorse derivanti dalla contribuenza montana debba avvenire d'intesa con le Unioni Montane e i Servizi Tecnici dell'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile".

All'incontro di stamane, per valutare le segnalazioni dei comuni montani e per pianificare gli interventi nella lotta al dissesto idrogeologico, sono stati invitati i Presidenti di Unione Comuni Montani Alta Val d'Arda, Unione Montana Alta Val Nure, Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, Unione Montana Val Nure e Val Chero. Inoltre sono stati invitati i sindaci dei comuni di Alta Val Tidone, Pianello Val Tidone, Ziano Piacentino, Borgonovo Val Tidone, Agazzano, Gazzola, Rivergaro e Alseno dal momento che il territorio da loro amministrato è in parte compreso nel distretto montano del Nuovo Piano di Classifica (strumento del Consorzio per suddividere la zone del comprensorio d'azione).

Erano presenti il sindaco di Bettola Paolo Negri (Presidente Unione Montana Alta Val Nure), il sindaco di Travo Lodovico Albasi (Presidente Unione Montana Valli Trebbia e Luretta), Paolo Calestani consigliere del Consorzio di Bonifica di Piacenza e Mirella Delli capo ufficio tecnico del comune di Agazzano.

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Il Direttore dell' Area Tecnica del Consorzio di Bonifica di Piacenza, ingegner Filippo Volpe e i due geometri del Consorzio Gianluca Fulgoni ed Edorado Rattotti, alla presenza del President

e del Consorzio Fausto Zermani, hanno fatto il punto della situazione. In sostanza dopo l'ultimo incontro del Nucleo, del novembre scorso, era stato chiesto agli amministratori del territorio di montagna di inoltrare al Consorzio le proposte di intervento relative alla lotta al dissesto idrogeologico.

Da novembre scorso ad oggi i tecnici del Consorzio, una volta raccolte le segnalazioni, hanno provveduto a fare decine di sopralluoghi (con i sindaci o i tecnici dei comuni), documentarli con mat

eriale fotografico, compilare le schede con la descrizione dei lavori da eseguire, fare una stima dei costi degli interventi e compilare un elenco degli stessi ordinato per priorità (stabilita secondo tre criteri: alta, media e bassa). Sono state così compilate 37 schede, illustrate dal Consorzio nell'incontro di stamattina.

La tipologia di interventi comprende drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, regimazione dei fossi, difese spondali, pulizia canali e loro risagomatura.
L'elenco delle schede di interventi verrà, come da iter previsto, trasmesso entro il 31 gennaio alle sedi previste dal protocollo.
La possibilità di spesa, derivante dalla contribuzione per la bonifica montana, per il 2018, da parte del Consorzio, è di 350.000 euro (interventi ordinari).
L'affidamento e la realizzazione dei lavori sono previsti entro il 2018.
Soddisfazione, da parte degli intervenuti, sulla metodologia applicata, organica e con visione d'insieme, in grado di poter monitorare complessivamente il territorio e poterne programmare gli interventiin base alle priorità.

(Nella foto di copertina: da sinistra Edoardo Rattotti, Filippo Volpe, Gianluca Fulgoni, Lodovico Albasi, Paolo Negri)

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