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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 18 - n° 27 7 luglio 2019 -
Editoriale: - La nuova "resistenza". Sovranisti per necessità! - Latte scremato pastorizzato estero, crema e panna in stallo. - Cereali e dintorni. Un tonfo assolutamente imprevedibile - Focus sul caso aceto balsamico – lo stato dell'arte - Qualità, EIMA alla pari di Hannover -

SOMMARIO Anno 18 - n° 27 7 luglio 2019
1.1 editoriale
La nuova "resistenza". Sovranisti per necessità!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte scremato pastorizzato estero, crema e panna in stallo.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Un tonfo assolutamente imprevedibile.
7.1 vino e degustazioni Aperitivi formativi al "Marcello Experience Parma"
7.2 rifiuti speciali Rifiuti speciali: facciamo chiarezza. Definizioni, informazioni e dati
8.2 aceto balsamico Focus sul caso aceto balsamico – lo stato dell'arte
9.1 eventi Villaggio Coldiretti: Il Consorzio Parmigiano Reggiano è partner dell'evento che si terrà a Milano dal 5 al 7 Luglio
9.2 sicurezza alimentare Il Ministero richiama tranci surgelati di Verdesca, rischio contaminazione chimica
10.1 meccanizzazione Qualità, EIMA alla pari di Hannover
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Se la capitana Carola la si vuol far passare per una eroina vuol dire che siamo giunti a un punto di non ritorno e la "resistenza" sovranista diventa un obbligo civile.

di Lamberto Colla Parma 7 luglio 2019 -

Quello che si è consumato a Lampedusa nei giorni scorsi è il tramonto della legalità, della moralità e della onorevole rappresentanza degli uomini di Stato.

Quel che è peggio è che per difendere una posizione ridicola e disonorevole si voglia far passare la comandante della Sea Watch 3 come una eroina.

No, a questo mi ribello. Mi ribello per tutti quegli imprenditori che si sono tolti la vita perché impossibilitati, a causa della crisi economica, a pagare i propri operai, per quei disoccupati, che per analoghe ragioni, non sono riusciti a perdonarsi di non esser riusciti a far mangiare la propria famiglia e anch'essi hanno deciso per il gesto estremo, mi indigno per tutti quelli che pur di rispettare le leggi, anche le più assurde vivono in stato di assoluta indigenza, mi schernisco all'idea che dei parlamentari abbiano inneggiato alla disobbedienza civile e da bordo di una nave clandestina abbiano inneggiato e assecondato lo speronamento di un battello della guardia di finanza giocando a fare i "pirati" o meglio i "moderni corsari" perché comunque sono al soldo della Repubblica Italiana.

Non ci sto a ascoltare ore e ore di inutili e demagogici interventi di chicchessia a favore della "Capitana Carola" e nessuno che si sia indignato e se ne sia andato in "vacanza" in Val D'Enza a portare la propria solidarietà a quelle famiglie alle quali sono stati sottratti i figli nelle modalità "horror" che le cronache di questi giorni hanno riportato nei miseri spazi rimasti disponibili; tra un servizio su Carola, uno sulla comandanta e infine uno sulle mostruosità di Salvini con un qualche intermezzo a ricordare come in estate spesso ci sia caldo e sia utile bere soprattutto per gli anziani.

BASTA! Se questa è l'opposizione o il governo del Paese siamo giustificati a opporre resistenza, a essere "Sovranisti Per Necessità" in difesa della nostra cultura e identità italiana. Lo dobbiamo ai tanti che si sono sacrificati per la nostra libertà, sia durante le guerre e sia nell'esercizio delle proprie funzioni di militari, in azioni di guerra fuori confine o interne nel combattere terrorismi e mafie di ogni genere.

Ormai sono in tanti a essere stanchi di questa situazione e sono giunti al limite della sopportazione. Tanti che non parlano ma che covano rabbia a ascoltare tante stupide amenità passate come "morali" ineluttabili. Tanti che non si esprimono perché non ne hanno la possibilità o solo per timore di essere etichettati "fascisti" per il solo fatto di non essere d'accordo con la macerata cultura di sinistra, nemmeno parente alla lontana della sinistra che era riuscita a farsi strada sino alle porte del governo d'Italia.

Stanchi devono per forza essere anche gli uomini delle forze dell'ordine che per primi mettono la loro vita a disposizione della legalità.

Per tutti questi ultimi suggerisco la lettura della "Lettera aperta all'Onorevole Orfini" di Cav. Gaetano Insinna (Segretario generale aggiunto SIM Guardia di Finanza) all'indomani dei fatti di Lampedusa.

"... Lei era a bordo della Sea Watch 3- scrive in un passaggio iniziale il rappresentante della GDF, quando la signora Carola Rackete ha volontariamente forzato il blocco e messo a repentaglio la vita dei miei Colleghi.
In una intervista ha dichiarato, riflettendo anche successivamente "a freddo", quindi senza alcun ripensamento, che se fosse stato al posto della signora avrebbe fatto la stessa cosa.
Lei ha studi classici, ergo, rifletta profondamente sul peso che può essere attribuito alle sue parole.
Alla luce delle sue dichiarazioni, se non ho compreso male il senso o la metafora, quindi, lei, Onorevole della Repubblica italiana, deputato e presidente del Partito Democratico dal 14 giugno 2014 al 17 marzo 2019, avrebbe forzato il blocco e messo a repentaglio la vita dei miei Colleghi finanzieri?
Pregiato Onorevole Matteo Orfini, perdoni l'ignoranza e mi aiuti a capire, ... (prosegue)"

La magistratura farà la sua parte e ci auguriamo lo faccia in piena coscienza e consapevolezza, ma a un parlamentare della Repubblica, che comunque rappresenta migliaia di elettori, non deve sfuggire di mano la legalità e le parole hanno un peso molto maggiore se divulgate da un uomo dello Stato. Possono diventare parole di incitamento all'azione e in questo caso ognuno sarebbe libero di applicare l'invito a qualsiasi stato di necessità. Dal rifiuto pagare le tasse perché "oggettivamente" troppo alte, al farsi giustizia da soli perché lo Stato non ha sufficienti uomini per garantire la sicurezza di tutti e senza arrivare a tanto, alla libertà di saccheggiare i supermercati per la necessità di alimentare la famiglia.

Avete abbondantemente "toppato" e che la vergogni non vi porti sonni tranquilli... Complimenti avete autorizzato il "caos". Al più presto avremola coda dii pirati e "caron dimonio" in fila per lo sbarco "disumanitario" autorizzato dagli irresponsabili.

(foto, frame da video di Askanews: Sea watch, Rackete libera: il Gip non ha convalidato l'arresto - http://www.askanews.it/video/2019/07/03/sea-watch-rackete-libera-il-gip-non-ha-convalidato-larresto-20190703_video_10271679/ )

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Editoriale: - E' proprio vero che mangiano i bambini? - atte e burro non cambiano direzione, panna e crema in salita. - Cereali e dintorni. Tendenze rialziste ma prezzi mitigati dal cambio favorevole. -Farm Run 2019, l'edizione dei record, dello sport e del divertimento. Gli organizzatori: "GRAZIE di cuore a Tutti!" -

SOMMARIO Anno 18 - n° 26 30 giugno 2019
1.1 editoriale - E' proprio vero che mangiano i bambini?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte e burro non cambiano direzione, panna e crema in salita.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte e burro non cambiano direzione, panna e crema in salita.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tendenze rialziste ma prezzi mitigati dal cambio favorevole.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati instabili e probabili sorprese dagli acreaggi USA.
7.1 vino e agrofarmaci Vino, l'Informatore Agrario: per i vitigni resistenti meno della metà degli agrofarmaci usati sui convenzionali
7.2 sport eventi Farm Run 2019, l'edizione dei record, dello sport e del divertimento. Gli organizzatori: "GRAZIE di cuore a Tutti!"
8.2 meccanizzazione e fiere Querelle Eima-Sima: FederUnacoma fa esposto al Cema
9.1 ambiente Consorzio Emilia Centrale, bilancio ok passa all'unanimità l'esame-voto del nuovo Consiglio
9.2 mangimi Emilcap, anno da record di produttività e ricavi per il non OGM
10.1 ambiente Bonifiche, gli interventi in montagna
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Domenica, 30 Giugno 2019 06:22

E’ proprio vero che mangiano i bambini?

Nella culla dei sistemi educativi per l'infanzia è emersa una storia "horror" che ha dell'incredibile e del mostruoso. Il precedente fiorentino del "Forteto" non ha insegnato nulla?

di Lamberto Colla Parma 30 giugno 2019 - L'incredibile storia "Horror" si è sviluppata proprio nel luogo d'eccellenza mondiale per l'assistenza e l'educazione dei bambini.

Il sistema degli "asili" di Reggio Emilia è rinomato in tutto il mondo e da ogni continente vengono in pellegrinaggio alla città del tricolore per apprendere il sistema educativo timbrato Reggio Emilia. (RAI News).

Certamente quello che è emerso a Bibbiano e dintorni (Reggio Emilia) sembra uscito dalla mente di un "giallista noir" con i fiocchi. Dalla location, Reggio Emilia, la culla di un approccio educativo che pone al centro il bambino come portatore di diritti ben precisi, ai metodi utilizzati per sottrarre i figli alle famiglie d'origine per destinarli a altri, "amici" compresi.

Dall'alterazione dei disegni dei bambini con l'introduzione di immagini pornografiche sino al lavaggio del cervello durante le sedute di psicoterapia anche con l'uso di impulsi elettrici, spacciati ai piccoli come "macchinetta dei ricordi". Un sistema che avrebbe "alterato lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari".

Ma non è tutto, pare addirittura, che in alcuni (almeno due) casi i bimbi venissero sottoposti a sevizie proprio nelle nuove destinazioni affidatarie.

Produzione di false relazioni, terapeuti travestiti da personaggi "cattivi" delle fiabe in rappresentazione dei genitori, induzione di falsi ricordi di abusi sessuali generati attraverso impulsi elettrici per alterare lo stato della memoria dei piccoli in prossimità dei colloqui giudiziari.

E' questo il quadro delineato dai Carabinieri di Reggio Emilia scaturito dalla indagine "Angeli e Demoni" sulla rete dei servizi sociali della Val D'Enza, nel Reggiano.

Per ora sono 18 le persone indagate tra i quali anche il primo cittadino di Bibbiano (PD), finito agli arresti domiciliari insieme alla responsabile del servizio sociale integrato dell'Unione di Comuni della Val d'Enza, una coordinatrice del medesimo servizio, un'assistente sociale e due psicoterapeuti di una Onlus di Torino.

Nemmeno la fantasia popolare più radicale, come quella appunto che è riuscita a trasmettere in tutto il mondo la leggenda che i "Comunisti mangiano i bambini" avrebbe potuto pensarla meglio, o peggio a secondo del punto di vista.

Una situazione impossibile da credere per le atrocità indotte a dei piccoli marmocchietti innocenti e a degli altrettanti innocenti genitori ai quali sono stati sottratti i loro affetti con accuse false e infamanti di stupro e o di tossicodipendenza.

Un quadro da brividi soprattutto se la sceneggiatura si pensa contestualizzata nella civilissima "emilia", culla della cultura, dell'educazione civica, del tricolore e della solidarietà.

Nel caso i fatti venissero accertati, e passati in giudicato, già perché la speranza che tuto quanto descritto sia solo un incubo e come tale svanisca, allora la pena dovrà essere certa e senza sconti.

Gli "orchi" col colletto bianco devono essere emarginati per sempre da questa società.
A proposito, dello scandalo fiorentino del "Forteto" non si sente più nulla...?

(Immagine copertina: La Democrazia cristiana a difesa dei bambini contro il comunismo. Manifesto (1948). Immagine tratta dal libro di Stefano Pivato (Il Mulino "Madre salva i tuoi figli! dal Bolscevismo, Vota Democrazia Cristiana)

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(Bomarzo - Parco dei Mostri)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il consigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte: "Una vicenda terribile e vergognosa che, sul piano politico, dimostra ancora una volta (dopo lo scandalo che travolse lo scorso anno la Polizia Locale) che gli enti di secondo livello come l'Unione dei Comuni della Val d'Enza sono troppo lontani dai cittadini e dal loro controllo: sono enti in mano alla politica e, come in questo caso, ai suoi interessi"

"Una vicenda terribile per le piccole vittime e le loro famiglie, e vergognosa per questi "orchi carnefici" che, accecati dalla bramosia di denaro, hanno infangato e ridotto a macabro business quello che è il legame più puro e autentico in natura, ovvero quello che lega genitori e figli".
Il consigliere regionale della Lega, nonché capogruppo d'opposizione in Comune a Montecchio, Gabriele Delmonte, commenta così l'operazione "condotta in modo egregio, silenzioso ed efficace dalla Procura reggiana e dai Carabinieri" a seguito della quale diciotto persone, tra politici, medici, assistenti sociali, liberi professionisti, psicologi e psicoterapeuti di una Onlus di Torino sono stati raggiunti da misure cautelari. Al centro dell'inchiesta "Angeli e Demoni", coordinata dal sostituto procuratore Valentina Salvi, la rete di servizi sociali della Val D'Enza, accusata di aver redatto false relazioni per allontanare bambini da famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti. Quello ricostruito dagli investigatori è un giro d'affari di centinaia di migliaia di euro. Tra le contestazioni emergono "lavaggi del cervello" ai minori in sedute di psicoterapia, anche con impulsi elettrici per "alterare lo stato della memoria". Tra i reati contestati frode processuale, depistaggio, abuso d'ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d'uso.
Agli arresti assistenti sociali e psicoterapeuti di una nota Onlus di Torino (la Hansel e Gretel che ha una base importante in Val d'Enza), e il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, in qualità di delegato ai servizi sociali dell'Unione dei comuni della Val d'Enza. Sei persone sono agli arresti domiciliari: oltre a Carletti, la responsabile del Servizio Sociale Integrato dell'Unione comuni della Val d'Enza, la coordinatrice del medesimo servizio, una assistente sociale e due psicoterapeuti della Onlus.
"Oltre ad esprimere solidarietà voglio anche ringraziare, come uomo prima ancora che come politico, i genitori delle "giovanissime" vittime, che in tutti questi mesi hanno lottato, mai domi di fronte all'ingiusta sottrazione dei loro figli, e che, grazie alle loro denunce, hanno portato all'operazione odierna" sottolinea l'esponente leghista.
Ma sia chiaro che: "Stante la presunzione di innocenza di ogni indagato, qualora venissero acclarate responsabilità di politici e amministratori pubblici, mi auguro che la pena possa essere durissima, soprattutto in considerazione del loro ruolo di rappresentanti di comunità, le quali nulla hanno a che fare con questa orrenda vicenda in cui business, malaffare, spregiudicatezza e assoluta mancanza di senso etico si mischiano in un cocktail che sortirà effetti devastanti sulle vite future di queste vittime innocenti. Tant'è che, non è nemmeno passato un anno dallo scandalo che travolse la Polizia Locale – attacca Delmonte – che ancora una volta l'Unione dei comuni della Val d'Enza viene travolta da una vicenda gravissima: è la dimostrazione che l'Unione dei Comuni va resettata. Gli enti di secondo livello, come l'Unione dei comuni della Val d'Enza, sono troppo lontani dai cittadini e dal loro controllo: sono enti in mano alla politica ed ancora una volta, come in questo caso, ai suoi interessi".

Giovedì, 13 Giugno 2019 06:56

L'invaso sull'Enza non sarà l'unico

"L'invaso sull'Enza non sarà l'unico. In progetto una rete di bacini". Oltre cento cittadini al convegno organizzato da Cia Reggio

"L'invaso sull'Enza? Non rimarrà unico. Il progetto è infatti quello di realizzare una diffusa rete di bacini di varie dimensioni, dall'Appennino alla pianura, per trattenere l'acqua nei periodi di pioggia e utilizzarla in quelli di siccità".

È quanto emerso dal convegno organizzato da Cia a Bibbiano, al quale hanno partecipato Arianna Alberici (vicepresidente Cia Reggio), Giammaria Manghi (sottosegretario della Presidenza della Regione), Andrea Carletti (sindaco di Bibbiano), Luca Lombroso (meteorologo Ampro, presidente Emilia Romagna Meteo aps), William Pratizzoli (Arpae), Domenico Turazza (direttore Bonifica Emilia Centrale), Meuccio Berselli (segretario generale Autorità di Bacino distrettuale del Fiume Po) e Cristiano Fini (presidente Cia Emilia Romagna). Oltre cento cittadini erano presenti in platea, tra cui i sindaci della Val d'Enza ed esponenti di Confindustria, Consorzio Fitosanitario, Consorzi Irrigui, Sabar e Iren.

"Il percorso per la realizzazione dell'invaso sull'Enza procede velocemente e già ora possiamo annunciare che sarà di medie dimensioni - ha iniziato Manghi -.Il punto chiave per stabilire i numeri è il fabbisogno idrico della zona. Ed è su questo che si sta lavorando. Ma non solo. Oltre al bacino servono infatti soluzioni di breve periodo perché l'emergenza deve essere affrontata sin da subito". Carletti ha quindi sottolineato la necessità di risposte "concrete e non più rinviabili".

"Oggi possiamo finalmente affermare di essere a un passo dal traguardo – ha preso la parola Alberici -. Dopo decenni di discussioni, studi, dibattiti, polemiche, la realizzazione di un invaso tra Reggio e Parma non è più solo una ipotesi ma un progetto concreto che diventerà realtà. Spero il più presto possibile, aggiungo subito. Perché il territorio ne ha un bisogno vitale". Ha quindi sottolineato: "Alluvioni e siccità sono le due facce della stessa medaglia. Noi non la pensiamo come il presidente Trump. Noi viviamo ogni giorno sulla nostra pelle gli effetti dei cambiamenti climatici. Noi siamo con il movimento di Greta Thunberg. E crediamo che l'invaso faccia parte della lotta ai cambiamenti climatici. E sapete perché? Perché punta a non sprecare l'acqua. A ottimizzarla nei periodi di siccità e trattenerla in quelli piovosi. Nonostante quanto affermano sempre coloro che dicono solo no, l'invaso in Val d'Enza è dunque un intervento anche di carattere ambientalista. E non ci sono lontre da salvare come ipotizzava qualcuno...".

Lombroso ha poi presentato i suoi studi: "Il clima reggiano si è tropicalizzato. A maggio era addirittura sovrapponibile a quello del Costarica. E sarà sempre peggio se non interveniamo con urgenza: eventi estreme e temperature sempre più elevate metteranno a dura prova il territorio". Ha aggiunto Pratizzoli: "I dati in nostro possesso mostrano come le temperature reggiane si sono innalzate di 1,8° in poco più di mezzo secolo. E' molto preoccupante". Sulle dimensioni dell'invaso principale, Turazza ha affermato: "Spero sia di grosse dimensioni. Ma attendiamo i risultati dello studio. In progetto abbiamo comunque la realizzazione di invasi di piccole dimensioni sul corso dell'Enza e in altre zone del territorio per fronteggiare in breve tempo l'emergenza siccità". Berselli ha quindi annunciato: "A settembre presenteremo l'analisi economica e la valutazione d'impatto sulla realizzazione del progetto principale. Entro fine anno ci sarà il documento finale e di sintesi. Non ci saranno rallentamenti, corriamo spediti: sulla questione è in gioco la nostra credibilità".

Il convegno è stato concluso da Fini: "I cambiamenti climatici sono una drammatica realtà che penalizza in primis noi agricoltori. Occorre mettere in campo al più presto una serie di azioni concrete per evitare che 'la casa bruci', come ha affermato Greta Thunberg. Ognuno deve fare la sua parte e noi imprenditori siamo decisi a fare la nostra a 360 gradi".

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La Cassazione con il rito abbreviato prima (24 ottobre) e il primo grado del processo Aemilia dopo (31 ottobre), hanno sentenziato una certezza: la mafia in Emilia e in particolare a Reggio Emilia è stata ed è una realtà radicata e inconfutabile.

E non si tratta di una ramificazione periferica, di qualcosa già esistente altrove, ma una cosca autonoma di 'ndrangheta con a capo quel Nicolino Grande Aracri che un Sindaco reggiano, a suo tempo, non seppe far di "meglio" che definirlo "una persona gentile".

Bisogna partire da questo retroterra politico/culturale e da queste sentenze "storiche" per riflettere a fondo sugli errori commessi, perché la 'ndrangheta a Reggio Emilia non è stata affatto sconfitta definitivamente: le sentenze hanno sancito la sua esistenza, la sua pervasione e la sua profonda relazione con il nostro territorio.

Le affermazioni del Procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, dopo la sentenza sono esplicite: "I processi e le condanne non interrompono eventi criminosi di questo tipo. Faremo nuove indagini a partire dalle parole dei pentiti che hanno aperto altri filoni d'inchiesta"; così come sono esplicite le parole del Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri: "Aemilia è storia. Ora si deve scavare il rapporto con la politica...In Emilia la 'ndrangheta è radicata da almeno 40 anni. La colpa e di chi non ha voluto vederla..."

Nonostante alcuni personaggi politici si siano affrettati a dichiarare che da queste sentenze la politica locale ne esce completamente indenne, è fuori dubbio che tutta la nostra comunità debba fare un serio esame di coscienza sulle responsabilità dirette o indirette della politica, degli amministratori pubblici, delle realtà produttive e di tanti privati cittadini nel processo di insediamento e radicamento mafioso, soprattutto per non ricadere negli stessi meccanismi perversi che l'hanno fatta proliferare.

Quando la politica, anche solo una piccola parte di essa, non ha come priorità il bene comune della collettività ma pensa soprattutto alla conservazione del potere e ai propri interessi personali, finisce inevitabilmente per spianare la strada a quelle pericolose influenze che hanno purtroppo ammorbato le nostre comunità e il nostro sistema economico.

Lo stesso discorso vale per l'apparato tecnico al servizio della pubblica amministrazione, come è dimostrato dalla condanna comminata al dirigente comunale di Finale Emilia.

Un altro dato - dolorosamente sconfortante - che esce dalla sentenza del 31 ottobre, è stato il comportamento, al limite del ridicolo, di almeno una cinquantina di persone chiamate a testimoniare durante il processo Aemilia. Per questi la Corte ha inviato gli atti alla Procura per falsa o reticente testimonianza. Intimoriti, minacciati o collusi, qui a Reggio Emilia.

Maurizio Vergallo
capogruppo in Consiglio Comunale e nell'Unione dei Comuni della Val d'Enza
per la lista civica "Bibbiano Bene Comune"

Pubblicato in Politica Reggio Emilia
Lunedì, 11 Giugno 2018 06:04

Bibbiano: rinasce negozio storico nato nel 1934

La cartoleria edicola libreria merceria Bertolini Paletta, chiusa a fine 2017, riapre grazie all'impegno di un giovane imprenditore: decine di persone oggi all'inaugurazione della neonata Cartoleria Gommapane. Il sindaco Andrea Carletti: "Oggi viene raccolto il testimone di una storia straordinaria"

Bibbiano (RE) – Uno dei cuori della comunità bibbianese riapre i battenti, pronto a scrivere una nuova pagina di una vicenda iniziata nel lontano 1934. A soli sei mesi dalla chiusura avvenuta alla fine dello scorso anno, la cartoleria edicola libreria merceria Bertolini Paletta rinasce grazie all'impegno di un giovane imprenditore, cambiando forma e nome.

La neonata Cartoleria Gommapane ha inaugurato domenica 10 giugno negli storici locali di via Venturi 103/B, in pieno centro a Bibbiano. Decine di persone si sono unite ai festeggiamenti per la riapertura, curiose di sapere come fosse cambiato un luogo che per anni è stato una presenza costante nelle loro vite – l'acquisto di un quotidiano come rituale per iniziare la giornata.

Quello che hanno visto è un negozio completamente rinnovato: una cartoleria dedicata principalmente al materiale scolastico, ma anche un'edicola e una libreria pronte a competere per varietà di assortimento con i negozi della città e i punti vendita nei centri commerciali.

"Oggi viene raccolto il testimone di una storia straordinaria", ha detto il sindaco Andrea Carletti subito dopo il taglio del nastro. "Questo luogo è stato un punto di incontro, di condivisione, di incontro, di comunità. Come amministrazione vogliamo riconoscere il lavoro fatto da chi se n'è preso cura fino a oggi, e ringraziamo Stefano Fontana, che porterà avanti questa attività con determinazione, entusiasmo e impegno".

"Questo negozio era troppo importante per questo paese per restare chiuso: sono fiero di averlo riportato in vita", ha raccontato Fontana, il 45enne titolare della nuova Cartoleria Gommapane. "Voglio dare continuità a questo posto, rendendolo più moderno ma mantenendo intatta quella sensazione da piccola bottega in cui il cliente conosce il negoziante e sa di potersi far consigliare da lui".

È una storia che inizia da lontano, quella di questa attività. Ferruccio Bertolini e la moglie Angiolina Cervi avevano scelto una domenica, l'11 marzo 1934, per aprire i battenti, dopo aver rilevato l'attività da Oscar Catellani. All'epoca, il negozio non era che una piccola stanza in una casa di viale Gramsci, ma presto si trasferì nella storica villa del conte Palazzi-Trivelli, accanto al municipio, che venne demolita nel 1960. Fu allora che trovò la sua sede definitiva in via Venturi.

Ferruccio lo ha gestito assieme alla moglie e alla figlia Dimma fino al 1969; da quel momento in poi, l'attività è stata curata prima da un'altra delle figlie, Anna Maria, e poi dal di lei marito Gaetano Paletta, fino alla chiusura avvenuta a fine dicembre 2017. Un'attività durata per ben ottantatré anni, prima di un'interruzione durata solo sei mesi e la riapertura di questi giorni.

"Siamo felici di vedere il negozio rinascere", raccontano Gaetano Paletta e Anna Maria Bertolini. "Questo posto è pieno di ricordi, per la nostra famiglia e per l'intera comunità bibbianese. Per quasi un secolo, uomini, donne e bambini sono entrati da quella porta ogni giorno, e lo hanno mantenuto in vita. È meraviglioso sapere che questa bellissima storia non si esaurisca con noi."

La speranza è che questo luogo torni a essere un punto vitale del paese: "Vorrei che la Cartoleria Gommapane diventasse uno dei motivi per i giovani per tornare a frequentare il centro di Bibbiano", racconta Fontana. "Questo negozio è sempre stato un punto di riferimento importante per la comunità: il mio augurio è che continui a esserlo".

Nelle foto:
"discorso del sindaco": il sindaco Andrea Carletti con Stefano Fontana (il gestore della Cartoleria Gommapane) e i precedenti gestori, Gaetano Paletta e Anna Maria Bertolini

"passaggio di consegne": Stefano Fontana (il gestore della Cartoleria Gommapane) al centro, assieme ai precedenti gestori, Gaetano Paletta e Anna Maria Bertolini

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Due ricerche di marketing universitario a disposizione dei produttori e della Compagnia della Spergola per il rilancio dell'antico vitigno reggiano.

di Lamberto Colla - Arceto (RE), 25 Aprile 2018 - "Il Vitigno ritrovato" è ormai pronto per dare i frutti ai suoi appassionati seguaci, quella "Compagnia della Spergola" che con tenacia è riuscita a raccogliere attorno a sé, oltre ai produttori, i professionisti dell'AIS (associazione Italiana Sommelier), le amministrazioni comunali del territorio che ha dato alla luce il vitigno, gli illustri ospiti di Palazzo Madama dove il 29 novembre scorso è stato presentato il progetto della Spergola con l'ausilio di un emozionante video e da ultimo l'Università di Modena Reggio Emilia che ha lanciato all'assalto due gruppi di studio.

Due distinte e autonome indagini di mercato, presentate in anteprima a un ristretto gruppo di giornalisti e produttori nelle aule UNIMORE lo scorso 21 febbraio, che sono andate a arricchire il già corposo dossier sulla Spergola ma soprattutto a dare indicazioni preziose sullo stato della concorrenza e quali i punti di forza e di debolezza sui quali far leva per la conquista dei mercati.

Due gruppi di ricerca, tra l'altro composti esclusivamente da studenti fuori sede, che hanno potuto operare senza alcun preconcetto e / o pregiudizio, ma liberi di proporre le più autonome proposte di marketing e comunicazione.

Così, nella sala conferenze di Emiliawine di Arceto (RE), lo scorso sabato 21 aprile, sono state ufficialmente presentate le due indagini di Marketing alla presenza di numerosi produttori e alle loro rappresentanze sindacali (Coldiretti, Confagricoltura e Confcoltivatori), a alcune classi dell'Istituto Zanelli, alla stampa e televisione.

A fare gli onori di casa il Presidente di Emiliawine, Davide Frascari, che dopo i saluti di rito ha informato che al "Vinitaly appena terminato quest'anno la Spergola era presente in uno spazio autonomo con i produttori e diversi Sindaci, a dimostrazione del forte legame al territorio di questo vitigno".
A Fabio Vezzani, AIS, il compito di presentare i due gruppi di lavoro e le ricerche di Marketing.

Una rappresentanza di ciascun gruppo di lavoro ha esposto la sintesi della ricerca e, nonostante i lavori, come da loro stessa ammissione, siano stati coperti da "segreto" sono giunti a analoghe considerazioni finali e proposte interessanti strategie di comunicazione e di marketing che potrebbero trovare applicazione, forse addirittura con molta maggiore efficacia se, come suggerito da Lamberto Colla - direttore di Gazzetta dell'Emilia-, operassero un ricongiungimento dei due elaborati.

E' del medesimo avviso anche Loretta Bellelli, assessore alla Promozione del territorio del Comune di Bibbiano che, in conclusione dei lavori, sottolinea come "Abbiamo le carte in regola per promuovere questo vino. Dobbiamo fare rete con gli altri prodotti locali per promuovere insieme il territorio. Colgo l'occasione dell'intervento dell'agronomo che mi ha preceduto (Lamberto Colla ndr) che unendo le due ricerche emergerà senz'altro un ottimo lavoro".

Un convegno sul Vino non poteva non culminare con un banchetto e un brindisi alla Spergola.

Il Territorio della Spergola
Scandiano, Albinea, Bibbiano, Canossa, Casalgrande, Castellarano, Montecchio, Quattro Castella, San Polo d'Enza, Vezzano sul Crostolo, Viano e parte dei territori dei comuni di Reggio Emilia, Casina e Sant'Ilario d'Enza.

(Video Spergola - Presentazione al senato della Repubblica 29 Novembre 2017 - https://youtu.be/qVgRbaaprso )

Venerdì, 17 Novembre 2017 11:52

Val d'Enza. Sui disservizi nel trasporto pubblico...

Riceviamo e pubblichiamo - Ancora questa mattina (ieri ndr) il treno 90196 da Ciano per Reggio Emilia è stato annunciato con un ritardo tra i 30 e i 60 minuti. Tantissimi studenti, lavoratori e utenti son rimasti a piedi, per l'ennesima volta!

Questa è la triste dimostrazione di quanto sono inconcludenti i nostri Sindaci.

Infatti nel corso dell'ultimo consiglio dell'Unione dei Comuni della Val d'Enza di pochi giorni fa, come liste di minoranza abbiamo presentato un ordine del giorno sui disservizi verificatisi nel trasporto pubblico locale, riprendendo l'iniziativa dei sindaci di Montecchio, Bibbiano,Canossa e Cavriago.

Nel richiedere una rapida soluzione al problema e le contestuali dimissioni dei vertici Fer e Tper (così come avevano fatto i Sindaci con la raccolta di firme tra i cittadini), si auspicava la solidarietà dei primi cittadini rimasti colpevolmente zitti affinché si schierassero con l'atto "eroico" dei loro colleghi.

Questo ordine del giorno è stato inspiegabilmente bocciato (la maggioranza PD ha presentato un emendamento irricevibile che ne avrebbe stravolto il senso), nonostante la mobilitazione dei cittadini e nonostante la pavida iniziativa della raccolta firme.

Nel presentare questo ordine del giorno pensavamo che nell'ottica della coesione e dell'unità di forze nell'Unione dei Comuni si potesse rivedere, discutere e trovare soluzioni all'annoso problema del trasporto pubblico, specialmente quello scolastico e soprattutto incrementare la forza politica dell'Istituzione.

Ma ci siamo illusi. Illusi perché pensavamo prevalesse il buon senso sui problemi. Illusi perché a fronte di una proposta attiva nello spirito unitario tanto invocato dalla maggioranza PD, in Unione, ci siamo trovati una maggioranza arroccata a difendere l'indifendibile, a negare l'evidenza e a invocare il risultato ottenuto in termini di promesse di finanziamenti sulla rete... promesse già fatte l'anno passato e mai mantenute nella sostanza. Illusi anche perchè pensavamo ad una maggioranza aperta al confronto e disponibile a risolvere concretamente e celermente i problemi emergenti.

Ma nulla di tutto ciò è accaduto. E i nostri dubbi sono diventati... triste realtà (per la collettività)!

Pensavamo, e i fatti ci hanno dato ragione, che la mobilitazione e la richiesta di cambiamento anche dei vertici delle società di trasporto pubblico fosse solo un'iniziativa di facciata, dettata più dalla paura dell'indignazione degli utenti che da una reale volontà di andare verso un cambiamento di rotta sul tema della mobilità.

Ciò che è successo in Consiglio dell'Unione ne è la testimonianza. Sindaci di lotta e di governo, eredi del trasformismo, capaci di politiche di facciata ma che non incidono nella sostanza. Speriamo che i cittadini e gli utenti aprano gli occhi!

Citando un famoso film dei fratelli Vanzina "Sotto il vestito...niente".

Maurizio Vergallo - consigliere dell'Unione Val d'Enza "Bibbiano Bene Comune"
Natascia Cersosimo - consigliere dell'Unione Val d'Enza "Movimento 5 stelle- Cavriago"
Marco Bertolini – consigliere dell'Unione Val d'Enza "Gattatico Bene Comune"
Enrico Maccieri – consigliere comunale "Lavorare per Sant'Ilario"

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