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Per alcune tipologie commerciali, in particolare, gli aumenti saranno ancora più salati

Reggio Emilia, 28 gennaio 2014 - «Siamo molto preoccupati: chiediamo con urgenza un confronto franco e onesto con le Amministrazioni locali per concordare le modalità di applicazione della nuova imposta ed evitare di stringere definitivamente il cappio intorno al collo delle imprese», dice Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio Reggio Emilia: «Le nostre comunità hanno bisogno dei servizi, dei posti di lavoro, del presidio che le imprese del terziario sviluppano sul territorio. Non possiamo permettere che la politica continui a portare colpi letali all'economia, alla società, al Paese.»

«Giovedì scorso –spiega Donatella Prampolini Manzini- è scaduto il termine per il pagamento della maggiorazione TARES, con la quale lo Stato ha incassato da cittadini e imprese 1 miliardo di euro. Ma è soprattutto con il passaggio alla TARI, la componente rifiuti dell'Imposta unica comunale, avvenuto a inizio anno, che nel 2014 si registrerà un vero e proprio salasso per le imprese.»
Il dato emerge da un'analisi di Confcommercio sugli effetti per le imprese dei servizi e del terziario di mercato derivanti dal nuovo tributo introdotto dalla Legge di Stabilità. L'analisi delle maggiorazioni tariffarie effettuata su un campione di sei grandi regioni dimostra, infatti, la pesante incidenza della TARI sulle attività economiche in questi settori con un incremento medio dei costi pari al 302%. Per alcune tipologie commerciali, in particolare, gli aumenti saranno ancora più salati, come nel caso dei negozi di ortofrutta, pescherie, fiori e piante (+627%), delle discoteche (+568%), dei ristoranti e pizzerie (+548%).

«Si tratta –conclude la presidente Prampolini Manzini- di incrementi ingiustificati e che derivano essenzialmente dall'adozione di criteri presuntivi e potenziali e non dalla reale quantità di rifiuti prodotta. È una pesante penalizzazione per il sistema delle imprese, che impone sicuramente la necessità di rivedere al più presto la struttura dell'attuale sistema di prelievo. Nell'immediato occorre concordare con le Amministrazioni locali le modalità di applicazione della tassa per evitare di sferrare un ulteriore affondo al sistema delle imprese, con conseguenze facilmente prevedibili per le nostre comunità.»

Il comunicato di Confesercenti e la lettera che il Presidente di Confesercenti Corrado Testa ha inoltrato alle forze politiche di Parma e provincia per avere una risposta sull'amara questione della Tares -

Parma, 12 dicembre 2013 -

La TARES, la nuova tassa sui rifiuti urbani che tutti rimandano ma nessuno decide di eliminare, è l’ennesima presa in giro per gli italiani e per le imprese. Questa nuova tassa o tariffa che dir si voglia, colpirà i cittadini e gli imprenditori italiani facendo pagare ciò che stanno già pagando e hanno sempre pagato.

Il Governo applicherà, anzi obbligherà i Comuni ad applicare una sovrattassa da 0,30 – 0,40 euro a metro quadrato sulle superfici dove già veniva applicata la vecchia Tassa Rifiuti Solidi Urbani (TARSU) e per chi l'aveva applicata anche la Tariffa Integrata Ambientale (TIA).

La prima è la vecchia tassa rifiuti ed è, o dovrebbe essere, meno onerosa della seconda, denominata tariffa (TIA) con la quale i Comuni avevano già ampiamente colpito i cittadini e le imprese applicando aumenti molto alti, giustificati dal recupero completo dei costi del servizio. Quindi chi ha ancora la TARSU subirà un'ulteriore aumento con l’applicazione della TARES, mentre chi è già soggetto a TIA (tariffa) subirà un bel rincaro ingiustificato. Per le imprese il colpo sarà doppio: la TARES, come la TIA o la TARSU, si applica in molti Comuni, anche sulle aree non produttive.

Inoltre chi si è inventato la TARES, ha deciso che era necessario applicare gli aumenti per far pagare agli italiani i cosiddetti servizi comunali cioè pulizia delle strade, illuminazione, il verde pubblico e servizi generali di nettezza, come se in passato questi fossero gratuiti, mentre in realtà si pagavano eccome.

Tanto è che le vecchie municipalizzate, pagate con i soldi degli italiani, oggi sono diventate Multiutility private, vendute in buona parte dai Comuni e stanno facendo utili record che nessuna azienda italiana si sogna di avere. Per non parlare della trasparenza delle tariffe che sono da sempre uno dei misteri di questo Paese. Per quale motivo dunque tartassare ancora i cittadini e le imprese italiane? Ma è ovvio! Ancora per “fare cassa” e per salvaguardare gli utili d’oro di queste imprese “private”, che hanno come soci - anche se di minoranza - molti Comuni Italiani. Imprese che lavorando in questo modo sono esenti da concorrenza e applicano le tariffe che vogliono senza nessun controllo.

Alla luce di questi fatti, la TARES, oltre a essere una finta nuova spesa che in realtà è già largamente pagata, diventa una vera e propria questione di etica e di giustizia sociale: forse le Multiutility potevano, visto che sono state create con le tasse degli italiani, guadagnare un po’ meno ed evitare l’ulteriore incremento ai cittadini e alle imprese che continuano imperterriti a subire i costi di apparati inefficienti, non trasparenti senza poter scegliere un segno di libera concorrenza.

In allegato la lettera del Presidente di Confesercenti

(fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

 

Lunedì, 09 Dicembre 2013 10:35

Novellara, terza e ultima rata TARES

 

Tares: in arrivo la terza ed ultima rata

Novellara, 9 dicembre 2013 --

E’ in arrivo a tutte le famiglie, attività e imprese la terza ed ultima rata TARES, a cui si aggiunge la quota che va allo Stato. La data ultima per pagare questa rata è fissata al 16 dicembre 2013 ma, nel caso in cui la lettera arrivasse oltre questo termine tutti i cittadini avranno 10 giorni di tempo per procedere al pagamento.  

La lettera contiene una comunicazione scritta dal Sindaco Raul Daoli ed un unico modello F24 pre-compilato. Ciascun contribuente sul proprio modello F24 noterà due codici distinti:

·         3944 TARES  rata 0303

·         3955 MAGGIORAZIONE STATALE rata 0101

così da capire nello specifico quant’è il contributo che ciascuno dà per coprire totalmente il costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e quanto andrà allo Stato per la gestione della finanza centrale (a copertura di altri servizi ambientali come l’illuminazione pubblica, lo sfalcio dei parchi e lo sgombero neve).

In quest’ultima rata il Comune ha esteso (potendolo fare in seguito alla modifica della legge) ad alcune categorie del commercio le riduzioni annunciate nelle settimane scorse, mentre si confermano 105 le famiglie che hanno ottenuto il diritto ad una riduzione della Tares, come previsto da regolamento comunale, in base al calcolo ISEE. Si tratta nello specifico di ultra 65enni, famiglie numerose o con componenti portatori di handicap e seguiti dai servizi sociali ecc. 

Nella lettera in arrivo il Sindaco Raul Daoli ha scritto: “Ci rendiamo conto che la frenetica e poco chiara normativa, non aiuti i cittadini e crei non pochi problemi. In più per l’anno prossimo si annunciano altri cambiamenti, non sappiamo ancora quale sarà il tributo che saremo chiamati a gestire e che sicuramente andrà a stravolgere nuovamente i parametri appena delineati dalla Tares.

Tuttavia, pur comprendendo lo scoramento e i disagi, ci sentiamo di fare appello alla pazienza e al senso civico”.

Per gestire al meglio le domande e necessità su Tares lo Sportello S.a.ba.r. riceve in Municipio ogni giovedì e venerdì mattina dalle ore 9.00 alle ore 12.30.

Arriva la Tares con costi stellari per le imprese e i cittadini di Parma e provincia, scadenze a ridosso senza specificare se è possibile o no rateizzare la tassa: la denuncia di Confesercenti -

Parma, 3 dicembre 2013 -

Sono arrivate le “bollette” dei rifiuti ed è arrivata la mazzata dell’ultima rata della Tares.

Come previsto – e più volte denunciato – con scadenza a pochi giorni dall’emissione delle bollette sono arrivati i modelli F 24 per il pagamento della raccolta rifiuti con costi “stellari” per le imprese della provincia di Parma. Sì, proprio stellari! Perché le imprese della nostra provincia, dopo tutte le polemiche sull’inceneritore, pagheranno comunque cifre salatissime e assolutamente ingiustificate.

Ingiustificate perché non pagano sulla reale produzione dei rifiuti, ma sui metri quadrati e anche sui locali che non producono rifiuti. Stiamo parlando di tariffe che vanno dai 2.000 euro ai 10.000 euro, annui per negozi e attività già costrette a smaltire rifiuti speciali e a differenziare con ulteriori costi per la loro gestione. In alcuni Comuni ci sono stati aumenti al di sopra del 150%.

Il tutto senza che si possa rateizzare il pagamento o meglio, nella bolletta questa possibilità non compare.

La cosa bella è che in questo periodo le Multiutility fanno utili record in un regime di monopolio senza nessuna possibilità di concorrenza e di scelta per i cittadini e le imprese.

La nostra ex Amnu, ex Amps ex Enia pagata con i soldi dei cittadini e delle imprese, diventata privata o pseudo tale ha, con un tempismo sfacciato, nei giorni scorsi annunciato un utile in crescita dell’oltre 40% a fronte di un calo del fatturato di oltre il 20%. Praticamente un miracolo in questo periodo di crisi. Tutte le aziende sono al collasso mentre la nostra Multiutility fa performances da paura. Ma come si fa ad andare avanti così! Il Governo che ha introdotto la Tares ci ha raccontato che dobbiamo pagare i servizi comuni quali illuminazione, pulizia delle strade e verde pubblico come se prima li avessero regalati. Ma quando mai? Anzi! Hanno addirittura fatto pagare l’IVA su un tributo senza mai restituirla.

Confesercenti chiede un intervento di tutte le forze politiche per fermare questa follia che sta uccidendo migliaia di imprese.

Luca Vedrini

Direttore Confesercenti

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

Lunedì, 28 Ottobre 2013 08:52

Montechiarugolo, proroga pagamento TARES



Non vi sarà alcuna azione di sollecito né aggravio di spese per quanti dovessero pagare il tributo entro ...
Lunedì, 28 Ottobre 2013 08:15

Rubiera, prorogato il pagamento TARES


Il Comune di Rubiera informa che nessuna sanzione sarà applicata fino al...
Modena, 10 ottobre 2013
 
La richiesta di FIEPET-Confesercenti Modena a sostegno dei pubblici esercizi, che pagano già per l'utilizzo di suolo pubblico, di esentare dal pagamento della Tares lo spazio esternamente occupato dai dehors -
 
Sebbene permanga ancora poca chiarezza in tema di Tares, anche se le avvisaglie sono di un pesante inasprimento per alcune categorie, in particolare i pubblici esercizi, FIEPET-Confesercenti Modena, invita i Comuni del territorio ad una riflessione a riguardo. "Sarebbe quantomeno opportuno – afferma Gianfranco Zinani Presidente dell'Associazione di settore – esentare dal pagamento della Tares lo spazio esternamente occupato da dehors o strutture simili, da parte di bar e ristoranti".
Zinani motiva in questo modo la sua proposta. "Siamo convinti che le strutture esterne ai locali, realizzate secondo criteri sempre più stringenti e ispirati al miglioramento del decoro dell'area, creano arredo urbano e contribuiscono, e questo è un dato di fatto, all'abbellimento della zona nella quale sono ubicati. Oltre a questo, i dehors diventano punto di aggregazione e contribuiscono a far vivere gli spazi della città, in molti casi nel corso dell'intero anno, date le possibilità di mantenerli anche in inverno".
"Aggiungiamo inoltre – prosegue Zinani - cosa per altro risaputa, che i gestori di bar e ristoranti pagano già per il cosiddetto 'plateatico': tassa di occupazione di suolo pubblico, verso la quale siamo a ribadire con forza la nostra netta contrarietà. Un ulteriore aggravio dell'imposizione locale andrebbe a mettere in ulteriore difficoltà imprese che devono fare i conti con il calo dei consumi (-2,6% nei primi sei mesi del 2013, fonte: Osservatorio economico di Confesercenti Modena), mentre sono alle prese con il ritocco dell'IVA e il resto dell'imposizione fiscale".
"Da ultimo, e non certo per minore importanza – evidenzia FIEPET-Confesercenti – sul territorio regionale e non solo, questa scelta è già stata effettuata da qualche comune mentre è al vaglio da diverse amministrazioni comunali, al fine di non gravare ulteriormente nei confronti di un settore, che già paga abbastanza. Per questo ci rivolgiamo a tutti comuni della provincia affinché non estendano l'applicazione della Tares anche ai plateatici. Rappresenterebbe un segnale importante per gli operatori dei pubblici esercizi che operano nel capoluogo e in tutti i centri del territorio. A maggior ragione in quei Comuni colpiti dal sisma".
 
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
Poviglio 30 settembre 2013
 
Pagamento seconda rata prorogato a febbraio, aumenti sostanzialmente nulli per le utenze private e un fondo compensativo per contenere al massimo i corrispettivi per le attività produttive. Sono queste le novità sostanziali relative alla T.a.r.e.s., la tassa sui rifiuti e sui servizi indivisibili, deliberate nel corso del Consiglio comunale di Poviglio e approvate con il voto a favore della maggioranza, contrario del Pdl/Lega e indipendenti e con l'astensione della lista civica.

«Abbiamo cercato di fare quanto nelle nostre possibilità per limitare i danni di una tassa sulla quale abbiamo già espresso contrarietà in passato, trattandosi di un'imposta fortemente iniqua che rischia di intaccare ancora di più le già provate tasche dei cittadini» spiega il sindaco di Poviglio Giammaria Manghi. «Già nel corso del Consiglio comunale del 24 luglio scorso ci eravamo espressi in maniera decisa attraverso un ordine del giorno presentato dal gruppo di maggioranza in cui facevamo nostro il principio "Chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare" diffuso da Legambiente a livello nazionale, allo scopo di fare pressione sul Governo affinché fossero rivisti i criteri della T.a.r.e.s. tenendo in considerazione i comportamenti virtuosi di chi produce meno rifiuti. Non essendosi registrata nessuna modifica all'impostazione del tributo – prosegue il Primo Cittadino - abbiamo cercato di rendere questa tassazione il più indolore possibile, in modo da intaccare al minimo le tasche dei contribuenti».

Il piano finanziario approvato venerdì sera in Consiglio Comunale per la determinazione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani e della T.a.r.e.s. per il 2013 non introduce alcun significativo aumento per le tariffe delle utenze domestiche, che restano sostanzialmente invariate. Un leggero aumento è stato invece previsto per le utenze delle attività produttive: a tal proposito, in considerazione della difficile situazione economica attuale, l'Amministrazione Comunale ha introdotto un fondo di compensazione in grado di contenere la maggiorazione entro un 10% medio.

Altra sostanziale novità approvata con il Consiglio di venerdì 27 settembre è stata il rinvio del versamento della seconda rata della T.a.r.e.s. al mese di febbraio 2014: un provvedimento importante, che consentirà di non gravare eccessivamente sulle tasche dei cittadini già duramente provate in questi mesi. In base alle modalità precedentemente stabilite, infatti, il pagamento dell'imposta sarebbe dovuto avvenire in tre fasi: la prime due rate, da versare al Comune, con scadenza nel mese di luglio e ottobre 2013; la terza, direttamente allo Stato, con scadenza nel mese di dicembre 2013.

«Abbiamo ritenuto opportuno posticipare l'incasso della seconda rata all'anno 2014 in considerazione della difficile e gravosa situazione economica in cui versano le famiglie e gli operatori economici del settore produttivo, fermo restando l'obbligo del versamento entro il 2013 della maggiorazione che va interamente allo Stato. Si tratta di un provvedimento importante e doveroso per dare un po' di respiro a tutti quei cittadini che stanno vivendo una situazione complessa a causa della crisi» precisa il sindaco Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)

 

Serramazzoni, 13 agosto 2013 --
Il recapito avverrà a partire dai prossimi giorni. Il tributo, di esclusiva competenza comunale, sarà riscosso da Hera che lo riverserà nel conto Tesoreria del Comune

A partire dai prossimi giorni, sarà recapitata la seconda rata in acconto della Tares.
Dal 1 gennaio 2013 la Tia, tariffa rifiuti per il servizio di igiene ambientale, è stata infatti sostituita dalla Tares, tassa sui rifiuti e servizi indivisibili.
Si tratta a tutti gli effetti di una tassa comunale che, per l'anno 2013, sarà riscossa in tre rate quadrimestrali.

Le due rate in acconto del tributo Tares saranno riversate da Hera nel conto Tesoreria del Comune di Serramazzoni.
L'importo delle prime due rate sarà calcolato sulla base delle tariffe Tia applicate nel 2012.

Le modalità di pagamento delle due rate di acconto sono le medesime della Tia applicata in precedenza: domiciliazione su conto corrente bancario o postale (restano validi i riferimenti già utilizzati), sportelli bancari o postali con bollettino prestampato, con carta di credito direttamente dal sito www.gruppohera.it accedendo a Hera online, presso gli sportelli Bancomat Unicredit, nelle ricevitorie Lottomatica e Sisal abilitate, alle casse dei Punti vendita Coop abilitati.

Per informazioni Hera mette a disposizione, oltre agli sportelli, un numero verde dedicato alla Tares, 800.999.004, che offre risposte chiare ed aggiornate relative a questo tributo. Il servizio Clienti è a disposizione dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 13.
Lo sportello di Serramazzoni è in Via Giardini Nord n. 113 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30.

(Comune di Serramazzoni)

Giovedì, 25 Luglio 2013 12:08

Imu e Tares al massimo: Nonantola non ci sta

 

Nonantola, 25 luglio 2013 -

Al termine di un incontro incentrato sull’analisi del bilancio del Comune di Nonantola, approvato lo scorso 18 luglio, i presidenti locali delle quattro associazioni che fanno riferimento a Rete Imprese Italia - Ivano Sighinolfi per Cna, Mauro Bastoni di Confesercenti, Stefano Censi per Lapam e Luca Prandini di Confcommercio – denunciano il grave impatto che anche a Nonantola sarà determinato dalle elevate aliquote di IMU e TARES.
“Riteniamo insostenibile – scrivono i quattro presidenti, a nome delle rispettive associazioni – che agli immobili dove le imprese svolgono la loro attività venga applicata l’aliquota del 10 per mille. Il momento difficile che l’economia sta attraversando impone alle pubbliche amministrazioni il dovere di ascoltare e sostenere le imprese stesse: a nostro giudizio l’applicazione dell’aliquota massima possibile non evidenzia certo questo sostegno. Secondo noi questi immobili dovrebbero essere trattati alla stessa stregua di un’abitazione principale, e se non è possibile, almeno con l’applicazione di un’aliquota fortemente agevolata. Quanto alla TARES, le associazioni hanno ribadito “la necessità di non applicare la soprattassa prevista fino a 0,10  €/mq” e hanno nuovamente chiesto al Comune di “confermare tutte le agevolazioni già previste”. Anche perché, secondo le quattro associazioni, è incomprensibile, oltre che iniquo, l’aumento dell’imposta sui rifiuti, dal momento che la produzione di questi ultimi da parte delle imprese è in calo, come certifica la diminuzione del Pil.
Infine, i presidenti hanno rinnovato all’Amministrazione anche la richiesta di “destinare al sostegno delle imprese tutte le risorse reperite attraverso la lotta all’evasione fiscale, studiando assieme alle associazioni i sistemi migliori per ridistribuirle”.
Assieme alle urgenti richieste, è giunta dalle quattro associazioni anche una nota di merito per il Comune di Nonantola, effettivamente capace di onorare entro 60 giorni gli impegni economici presi con i propri fornitori. “Un comportamento senz’altro virtuoso – sottolineano i quattro presidenti – che però coinvolge solo le imprese fornitrici del comune, mentre sono tutte le aziende, indistintamente, a finire del tritacarne Imu-Tares”.  

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)