Visualizza articoli per tag: INPS

Di Mario Vacca Parma, 23 maggio 2021 - Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 20 maggio il c.d. Decreto Sostegni-bis, che definisce misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19 per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute etc. 

Pubblicato in Economia Emilia

Di Mario Vacca Parma, 16 maggio 2021 - In attesa della pubblicazione del decreto interministeriale di attuazione dell’esonero parziale della contribuzione previdenziale e assistenziale dovuta dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti iscritti alle gestioni autonome speciali dell’INPS ed alle casse previdenziali professionali autonome, il “cosiddetto anno bianco contributivo” come già trattato nel precedente articolol’Inps ha differito la scadenza del 17 maggio.

Pubblicato in Economia Emilia

I contribuenti che hanno ricevuto la tardiva rettifica dell’Inps rischiano una sanzione: CNA e Confconsumatori chiedono chiarimenti e indennizzi

Gentile direttore, Stimata redazione,

la ringraziamo per l'attenzione dedicata al programma triennale di cessione immobili INPS nell'articolo del 27 gennaio dal titolo "Il covid mette a rischio le pensioni e gli uffici periferici vanno sott'acqua" perché ci dà la possibilità di chiarire alcuni punti. 

Pubblicato in Economia Emilia

La ricchezza dell'INPS messa a rischio da mala gestio prima e ora il COVID-19 rischia di mettere definitivamente a KO il forziere d'Italia. Tra svendita di immobili a livello nazionale e richieste di "ridurre i solleciti delle pratiche" a livello locale, l’istituto di previdenza lancia segnali molto allarmanti.

Pubblicato in Economia Emilia
Domenica, 04 Ottobre 2020 10:43

Le verità nascoste della busta arancione

Di Mario Vacca Parma 4 ottobre 2020 - Negli scorsi giorni è emersa sui quotidiani nazionali la notizia dell’aumento dello stipendio del presidente dell’Inps e naturalmente da più parti è giunto un segno di sdegno non tanto per il fatto in se per se quanto per il delicato momento in cui avviene.

Pubblicato in Economia Emilia

Di Mario Vacca Parma 27 settembre 2020 - La circolare n. 105 del 18 settembre emanata dall’Inps fornisce le prime indicazioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla   misura di esonero contributivo prevista dall’articolo 3 del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104,

Pubblicato in Economia Emilia

Nella giornata di ieri finanzieri del Comando Provinciale di Parma hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un funzionario della sede provinciale di Parma dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (INAIL), per il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (art. 319 c.p.).

Pubblicato in Cronaca Parma
Domenica, 05 Aprile 2020 09:38

Il pesce d'aprile di CovINPS & C.

 La solidarietà arriva persino da "PornHub", disposto a sostenere il server di INPS per meglio far fronte agli accessi contemporanei per prenotare l'indennità.  Il 1° d'aprile, al caos dell'INPS, si è associato quello sulla interpretazione della circolare esplicativa del Gabinetto del Ministero dell'Interno in merito alle autorizzazioni alle uscite che ha avuto necessità di una ulteriore esplicitazione.
 
Di Lamberto Colla Parma 5 aprile 2020 - 44esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 25° pandemico  - Non bastasse il coronavirus, ci si mettono anche le strutture governative a sostenere il caos. Vero che gli italiani sono abilissimi a gestire le complessità, ma quello che è accaduto il 1° d'aprile non doveva accadere.
 
Una combinazione straordinaria di inefficienze e di difetti comunicativi che, in epoca diversa, avrebbe potuto far pensare a un ben riuscito Pesce d'Aprile.
 
Partiamo dalla circolare del Ministero dell'Interno del 31 marzo che nella esplicazione dell'interpretazione sulle modalità di uscita di casa per bambini, inabili e anziani ha fatto trascorrere una notte insonne a diversi Governatori (Fontana e De Luca i più inalberati) e ai sindaci in prima linea a combattere l'invisibile e micidiale nemico venuto dalla Cina.
 
Come già avevamo sottolineato in un passato recente che di "demagogia si può morire", altrettanto si può dire della "Burocrazia" e del  suo inconfondibile e inqualificabile linguaggio a uso e consumo dell'estensore. 

Nello specifico il passaggio incomprensibile che ha scatenato l'ira di molti e le speranze dei reclusi ai domiciliari è il seguente (in allegato l'intera circolare del 31 marzo):
"Resta non consentito – si legge nella circolare del Viminale – svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto ed accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici". Inoltre "l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging), tenuto anche conto che l’attuale disposizione tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima camminare in prossimità della propria abitazione".

Viminale-stralcio.jpg
 
L'interpretazione che si è immediatamente diffusa è stata di un allentamento della maglia delle disposizioni,  che secondo i detrattori, avrebbe potuto vanificare i pregressi sacrifici. Una spiegazione talmente mal compresa che in giornata lo stesso Presidente del Consiglio è dovuto intervenire a rimarcare che nulla era cambiato e che si doveva stare a casa.
 
Ma il 1° d'aprile è stato anche il giorno del varo della piattaforma INPS abilitata a ricevere le domande per l'indennità dei 600 euro COVID-19.
L'aspettativa dell'esercito degli autonomi era alta e così, appena aperta la piattaforma, posto che era trapelato che la domanda fosse particolarmente semplice da compilare, seppure si fosse  già diffusa notizie dallo stesso Pasquale Tridico presidente dell'Ente, sulla limitazione dei fondi per cui avrebbero potuto goderne solo i primi arrivati, grazie al Click Day, notizia poi smentita dagli esponenti governativi, si è scatenato l'inferno.
 
Chi avesse tentato di accedere al sito nelle prime giornate ha potuto toccar con mano l'inconsistenza del portale. Nella migliore delle ipotesi sarebbe caduto sulla videata che riportava il messaggio: "la pagina richiesta non è al momento disponibile , si prega di riprovare più tardi. Per ritornare al sito cliccare www.inps.it altrimenti sarebbe rimasto in attesa per lunghi minuti a fissare la rotellina che indica il caricamento, o si veniva deviati a altre pagine, non sempre nobili e eleganti.
 
Nessun messaggio di "scuse", né dal sito e tantomeno dai vertici dell'istituto. Addirittura, il giorno seguente, la Ministra del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo, intervenuta alla trasmissione del mattino di Radio 102.5, condotta da Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi, ha dichiarato che il presidente dell'Inps "ha già spiegato che il sito ha subito diversi attacchi che si sono intensificati nella giornata di ieri e per questo è stato messo in sicurezza per alcune ore, alla riapertura le domande sono continuate ad arrivare. Stamattina all'una le domande pervenute erano già 517.529 e contemporaneamente il sito, sino a mezzanotte, ha subito un ulteriore attacco molto importante ma è riuscito comunque a rimanere in piedi.” 
Quindi una giustificazione bella che pronta per scaricare, ancora una volta, responsabilità su altri. In questa circostanza a essere accusati sono stati i terribili Hacker intervenuti a intralciare i piani del Governo.
 
Ma nemmeno dalla Ministra è giunta una parola di scuse, anzi una perentoria difesa dell'operato di Tridico e del suo staff. 
 
Vale perciò la pena di ascoltare l'intervista rilasciata ai conduttori di Non Stop News.
Al minuto 2,25, a seguito della domanda posta del giornalista Fulvio Giuliani, così risponde la Ministra delle Politiche del lavoro:
"Innanzitutto mi consenta di ringraziare il presidente dell'INPS e il suo staff che hanno lavorato giorno e notte per affrontare una emergenza totalmente fuori dalla quotidianità a metter su procedure che riguardano e arriveranno a milioni di italiani…".
 
Sogno o son desto? Chiunque avesse ricevuto una domanda come quella posta da Giuliani che riproponiamo, non avrebbe dovuto e potuto rispondere in quel modo per rispetto del conduttore ma ancor più di tutti gli italiani: "Ci permetta di tornare da dove siamo partiti, - sottolinea Fulvio Giuliani - vale a dire alla terribile giornata di ieri del sito dell'INPS. Non solo il crash, ma anche addirittura, per alcuni minuti, la diffusione di dati sensibili,  conti bancari, numeri di telefono di utenti. Possiamo dire Signor Ministro  che non si tratta di cercare il colpevole ma di assumersi la responsabilità e che è ingiustificabile quello che è accaduto e onestamente non sarebbe dovuto accadere: dovevamo organizzarci meglio" .
 
A fronte di un così dettagliato e vergognoso quadro  la risposta della Ministra è quella sopra riportata,  nessuna scusa, anzi elogi all'inefficienza a dimostrazione di quanto sia distante la realtà da chi ci governa.
 
Ben venga quindi la provocatoria offerta di PornHub ,che con i suoi 40 milioni di utenti giorno, si è offerto di prestare i suoi server per gestire la complessità di non più di 4 milioni di utenze.

PornHub_e_INPS.jpg
 
Che dire? Solo Vergogna!

Purtroppo questa è una guerra e da qui ... l’Italia s’è desta e “andrà tutto bene”!

____________________________

__________________________________________

Video Reggio Emilia deserta dal drone di Marco Pesci: https://www.youtube.com/watch?v=M6HdMJ-mSmw

Video auto con megafoni:
sissa https://youtu.be/9nYpLedfLj4
Felino: https://youtu.be/pd7A3p45bnI

Video Parma deserta Francesca Bocchia:
https://youtu.be/mHsEb7Rlk9Q
https://youtu.be/pIL8wrhjPIo

CovINPS - https://www.gazzettadellemilia.it/politica/item/26772-tafazzi-gongola-col-covinps-19-e-dimentica-il-referendum-costituzionale-del-29-marzo.html


(Per leggere i precedenti editoriali clicca qui)
 

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 14 Luglio 2019 06:45

Fallibilità Agricola

di Mario Vacca Parma 14 luglio 2019 - Il nuovo codice della Crisi d'impresa e dell'insolvenza, pur modificando o introducendo determinati articoli non cambia la lettura dell'articolo 1 della legge fallimentare secondo il quale l'imprenditore agricolo non è fallibile.

Siffatta lettura è genesi di una desueta tradizione culturale che vedeva l'imprenditore agricolo alle prese con ridotti capitali necessari all'esercizio dell'attività e ritenuto, dal legislatore del '42, economicamente non pericoloso per i terzi creditori.

Cambiati i tempi, con l'evoluzione dei mercati l'attuale imprenditore agricolo è sempre più spesso vicino a quello commerciale e l'obbligo di adeguarsi alle nuove tecnologie comporta investimenti rilevanti di capitali un tempo impensabili. A tal riguardo è sempre più evidente all'interno di una stessa impresa esercente attività agricola ai sensi dell'art. 2135 una commistione tra tale attività e quella commerciale ed una continua prevalenza dell'una sull'altra.

Proprio tale commistione è oggetto della sentenza n. 5342 depositata il 22/02/19 con la quale la Corte di Cassazione evidenzia che ai fini dell'infallibilità dell'imprenditore agricolo non sia sufficiente la mera iscrizione di un'impresa nel Registro delle Imprese in qualità di soggetto esercente attività agricola al momento del deposito della domanda di fallimento ma è necessario procedere ad una verifica dell'effettiva attività esercitata.

Tale verifica deve dovrà essere svolta in modo compiuto non soltanto limitata alla verifica del rispetto dei requisiti formali, ma un accertamento dell'effettiva attività svolta ed il rispetto degli eventuali parametri richiesti dal Legislatore nell'eventualità l'impresa non si limiti a svolgere attività agricole ex se ma siano esercitate anche attività connesse per le quali è richiesto sempre il rispetto del parametro della prevalenza.

La recente sentenza afferma anche che "una volta accertato in sede di merito l'esercizio in concreto di attività commerciale, in misura prevalente sull'attività agricola contemplata in via esclusiva dall'oggetto sociale di un'impresa agricola costituita in forma societaria, questa resta assoggettabile a fallimento nonostante la sopravvenuta cessazione dell'esercizio di detta attività commerciale prevalente al momento del deposito di una domanda di fallimento a suo carico".

A questo punto quindi si può affermare che l'iscrizione dell'imprenditore come agricolo non di per sé non rappresenta uno schermo sufficiente contro la fallibilità nel caso in cui sia rinvenibile lo svolgimento effettivo e reale di un'attività commerciale.

Pubblicato in Economia Emilia
Pagina 2 di 4