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Partiranno anche da Modena i pullman che dopodomani - domenica 22 ottobre – trasporteranno i soci di Emil Banca alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) per votare "sì" o "no" alla fusione per incorporazione di Emil Banca con la Banca di Parma e la Bcc di Vergato.
Sono circa 44 mila i soci di Emil Banca, provenienti da tutta l'Emilia-Romagna, che possono esprimersi sul progetto di fusione.
In contemporanea con l'assemblea di Casalecchio, si terranno a Parma l'assemblea della Banca di Parma (1.800 soci e una filiale) e a Vergato quella della Bcc di Vergato (circa 1.500 soci e quattro filiali, tutte nell'Appennino bolognese). Se tutte e tre le assemblee straordinarie daranno il via libera, la fusione avrà decorrenza dal prossimo 1 dicembre.
Dopo questa operazione Emil Banca potrà contare su 47.300 soci e circa 155 mila clienti, di cui 22.380 aziende locali. Il patrimonio ammonterà a 341 milioni di euro, di cui 105 milioni costituiti da capitale sociale, mentre i mezzi amministrati raggiungeranno i 7,37 miliardi di euro (2,6 miliardi di euro di impieghi e 4,8 miliardi di euro di raccolta).
Le filiali della banca saranno 89, i dipendenti 734. Il territorio di competenza vedrà un consolidamento della presenza di Emil Banca su Parma e un allargamento nell'alta valle del Reno, dove la banca di credito cooperativo presente anche a Modena è già radicata da tempo.

Emil Banca

Martedì, 19 Settembre 2017 16:35

Emil Banca incorpora Bcc di Vergato e Banca di Parma

Dopo la fusione dello scorso febbraio con il Banco Cooperativo Emiliano, Emil Banca consolida la propria presenza sui territori di competenza aggregando altre due realtà del credito cooperativo: Bcc di Vergato, un'ex cassa rurale con alle spalle più di un secolo di storia e un'ottima solidità patrimoniale, e Banca di Parma, la banca di credito cooperativo nata pochi anni fa e che con questa aggregazione diventerà più solida e competitiva.
Le assemblee degli istituti coinvolti nell'operazione di fusione per incorporazione si terranno il 22 ottobre. Se i soci daranno il via libera, la fusione avrà decorrenza dal 1 dicembre.

Dopo questa operazione Emil Banca potrà contare su 47.300 soci e circa 155 mila clienti, di cui 22.380 aziende locali. Il patrimonio ammonterà a 341 milioni di euro - di cui 105 milioni costituiti da capitale sociale -, mentre i mezzi amministrati raggiungeranno circa i 7,37 miliardi di euro (2,6 miliardi di euro di impieghi e 4,8 miliardi di euro di raccolta).
Le filiali della banca saranno 89, i dipendenti 734. Il territorio di competenza vedrà un consolidamento della presenza su Parma e un allargamento nell'alta valle del Reno (Appennino Bolognese), dove Emil Banca è già presente e radicata.

«Quest'operazione è un altro importante passo anche verso la razionalizzazione del credito cooperativo in vista della creazione del gruppo nazionale targato Iccrea, al quale tutte e tre le Bcc coinvolte nella fusione avevano già dato adesione - dichiara il presidente di Emil Banca Giulio Magagni – Se i soci daranno il loro assenso alle fusioni, la nuova Emil Banca sarà ancora più forte e competitiva e riuscirà ad svolgere più efficacemente il proprio ruolo di banca di sistema a livello regionale, senza perdere la propria specificità».
«In meno di un anno siamo riusciti a unire sotto un unico tetto ben quattro realtà cooperative – aggiunge il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia - Abbiamo dato vita a una banca che, nonostante sia diventata una delle banche di credito cooperativo più grandi d'Italia, non ha perso l'anima solidale e ha mantenuto il proprio cuore sul territorio».

Emil Banca spiega ai canadesi il ruolo economico e sociale svolto dalle banche di credito cooperativo nelle proprie comunità; in questo caso a Modena, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Parma e Mantova.
Lo ha fatto il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia, incontrando una delegazione del Master of Cooperative and Credit Union Management della St. Mary University di Halifax (Canada), ospite del Muec (il Master universitario in economia della cooperazione) di Bologna per una settimana di studio dedicato al nostro sistema cooperativo.
Il Master of Cooperative and Credit Union Management è un corso universitario che si rivolge in prevalenza a dirigenti e funzionari di imprese e organizzazioni cooperative di diversi Paesi di lingua anglosassone e che nella propria didattica prevede visite presso realtà significative della cooperazione emiliano-romagnola.
È dal 2006 che, ogni due anni, i corsisti canadesi vengono in Italia per completare il proprio percorso di formazione identitaria e gestionale attraverso incontri "sul campo".
In tutte le precedenti edizioni del Master della St. Mary University, una sessione di lavoro è sempre stata dedicata alla cooperazione di credito in Emilia-Romagna e, in particolare, all'esperienza di Emil Banca.

Domenica, 19 Febbraio 2017 14:25

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 16 - n° 07 19 Febbraio 2017

Editoriale-Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là.. - Burro in fase discendente. -Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione - Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano. - Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano - Barilla investe in Italia - La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini. - "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense - Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%)

SOMMARIO Anno 16 - n° 7 19 febbraio 2017 -
1.1 editoriale
Amburgo. Spray al peperoncino e rischio di sterminio. Ma va là...
2.1 lattiero caseario
Burro in fase discendente.
3.1 Fusione emil banca e banco cooperativo emiliano
Fusione Emil Banca e Banco cooperativo emiliano: Ok da confcooperative Modena
3.2 Fusione bancaria emiliana
Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Verso la stabilità dopo i dati USDA del 9 febbraio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. A volte, quasi sempre, i Fondi ritornano.
6.1 Parmigiano Reggiano e CETA Trattato UE-Canada: soddisfazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano
6.2 made in italy Barilla investe in Italia
7.1 La Ricetta - preparata e mangiata La ricetta: Tagliatelle paglia e fieno "Andalini" con salsiccia di porcini.
8.1 Esempio di buona cooperazione "La Giovane", parte da un +12% di fatturato il programma di sviluppo della cooperativa parmense.
9.1 economia consumi Ismea, per la spesa alimentare lieve calo nel 2016 (-0,5%).
10.1 promozioni "vino" e partners
11.2 promozioni "birra" e partners

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Fusione Emil Banca e Banco Cooperativo Emiliano: il commento di Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena.

Modena 13 febbraio 2017 - «L'approvazione dei soci è un'ottima notizia non solo per la cooperazione, ma per l'intero sistema economico modenese ed emiliano-romagnolo, che possono contare su un istituto forte, credibile e radicato sul territorio».
Il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini commenta favorevolmente il via libera dei soci alla fusione tra Emil Banca e Banco Cooperativo Emiliano.
«Anche noi imprenditori cooperativi sappiamo quanto è decisivo l'accesso al credito – afferma Piccinini – La nuova Emil Banca, però, non si rivolgerà solo al mondo cooperativo, ma a tutte le imprese locali, a partire dalle piccole e medie imprese che hanno bisogno di essere sostenute nella ricerca e innovazione, sviluppo di nuovi prodotti e conquista di nuovi mercati. Siamo certi – conclude il presidente di Confcooperative Modena – che la nuova banca di credito cooperativo saprà essere all'altezza delle aspettative degli imprenditori modenesi ed emiliano-romagnoli, cooperativi e non».

Domenica, 19 Febbraio 2017 09:32

Emil Banca: 6.000 soci dicono di Sì alla fusione.

Via libera dai soci di Emil Banca e di Banco Cooperativo Emiliano al progetto di aggregazione delle due bcc.

Modena 13 febbraio 2017 - L'operazione, tra le più rilevanti mai realizzate nel mondo del credito cooperativo italiano, dà vita a una nuova bcc che manterrà il nome di Emil Banca e che dal prossimo 1° aprile opererà con 84 filiali: cinque a Modena, Ferrara e Parma, 27 a Reggio, 40 a Bologna, due nel Mantovano.

Le assemblee dei soci (entrambe si sono svolte ieri) sono state molto partecipate, dato che sottolinea la straordinarietà di questa operazione voluta per riportare solidità nei conti del Banco Cooperativo Emiliano e sostenuta anche dal fondo temporaneo del credito cooperativo accorsi al palazzo dello Sport di Casalecchio per assistere all'ultima assemblea della vecchia Emil Banca, hanno votato praticamente all'unanimità (i voti contrari sono stati solo due) per l'integrazione con Reggio Emilia.

Circa 2.800 soci del Banco Cooperativo Emiliano si sono, invece, ritrovati alle Fiere di Reggio Emilia, dove la la fusione è stata approvata con 17 voti contrari e 11 astenuti.
«Incassiamo con soddisfazione l'ennesima fiducia dei nostri soci e ora ci mettiamo al lavoro per completare il percorso che, dal 1° aprile, vedrà la nascita ufficiale di una delle più importanti banche di credito cooperative d'Italia», dichiara il presidente di Emil Banca Giulio Magagni, designato a guidare anche la nuova bcc, che avrà 44 mila soci e 700 dipendenti, opererà su un territorio di competenza che si estende su oltre il 68% del territorio regionale, comprende 3 milioni di abitanti, oltre 300 mila imprese registrate e 1,3 milioni di occupati.
«Non è la dimensione a determinare l'attenzione locale, ma la strategia», assicura il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia (confermato dg anche della futura bcc), che ribadisce come questo passaggio storico non intaccherà il modo differente di fare banca caratteristico delle banche di credito cooperativo.

«In continuità con l'operato delle due bcc, l'attività bancaria della nuova Emil Banca continuerà a puntare sulla conoscenza del cliente, sulle relazioni e sulle persone garantendo che, in collaborazione con gli enti locali e l'associazionismo, - conclude Ravaglia - continueremo a essere motore dello sviluppo economico, sociale e culturale dei nostri territori».
Il consiglio d'amministrazione della nuova banca (che sarà eletto nella prima assemblea generale dei soci in calendario per fine aprile) sarà formato da otto consiglieri indicati da Emil Banca, cui va anche la presidenza, e dai cinque indicati da Banco Emiliano.

«Quella che nascerà ad aprile sarà una banca solida, efficiente e in grado di rispondere alle sempre più complesse regole che governano il nostro settore - aggiunge Magagni - Una banca in grado di essere capofila nell'epocale processo di riforma che sta cambiando volto al mondo del credito cooperativo italiano. Ringrazio il presidente uscente di Banco Cooperativo Emiliano Giuseppe Alai per il prezioso lavoro svolto anche in questa delicata di fase passaggio e che – conclude il presidente di Emil Banca – ha deciso di passare la mano dopo tanti anni all'interno del credito cooperativo».

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Emil Banca e il Banco Cooperativo Emiliano danno vita a una delle più grandi bcc d'Italia. La fusione avrà decorrenza dal primo aprile 2017. 84 filiali, 137 mila clienti, 44 mila soci, oltre 700 dipendenti e un territorio di competenza che si estende su sei province: cinque in Emilia (Parma, Reggio, Modena, Bologna e Ferrara) e una in Lombardia (Mantova).

Bologna - Questi alcuni numeri della nuova banca di credito cooperativo che nascerà se il progetto di fusione per incorporazione del Banco Cooperativo Emiliano in Emil Banca sarà approvato dalle due compagini sociali. Il progetto, che ha avuto il sostegno del Fondo transitorio del Credito Cooperativo e ha già l'ok di Banca d'Italia, il 12 febbraio sarà sottoposto ai soci cui spetta il giudizio definitivo. Se le assemblee straordinarie dei soci accetteranno la proposta deliberata nei mesi scorsi dai consigli di amministrazione di Emil Banca e del Banco Cooperativo Emiliano, nascerà, per numero di filiali e collaboratori, la più grande bcc del Nord Italia, seconda solo, a livello nazionale, alla Bcc di Roma.

La nuova bcc (che manterrà il nome Emil Banca) partirà con un capitale sociale di oltre 97 milioni, impieghi lordi di 2,7 miliardi di euro, una raccolta totale di circa 4,7 miliardi di euro e una massa amministrata superiore ai 7 miliardi di euro. Il patrimonio complessivo delle nuova banca supererà i 306 milioni di euro. Numeri rilevanti quanto il territorio di competenza della nuova bcc, che si estenderà su oltre il 68 per cento del territorio regionale, comprenderà 3 milioni di abitanti, oltre 300 mila imprese registrate e 1,3 milioni di occupati. Un sistema economico che complessivamente vanta un decimo di tutte le esportazioni nazionali. La fusione avrà decorrenza dal primo aprile 2017.

«Abbiamo lavorato per sei mesi affinché l'operazione potesse presentarsi come sostenibile per tutti gli attori, fosse un'opportunità di sviluppo e una garanzia di futuro, per i due istituti, per il credito cooperativo e per il territorio - afferma il presidente di Emil Banca Giulio Magagni – I nostri soci sono ora chiamati a esprimersi su un importante cambiamento che però avverrà nel rispetto delle radici della cooperazione di credito e senza disperdere l'immenso patrimonio di valori che da più di un secolo contraddistingue le due aziende, contribuendo alla crescita e allo sviluppo economico, ma anche sociale e culturale, dei territori in cui sono inserite. La nuova bcc continuerà a essere protagonista di un modo differente di fare banca, equo, sostenibile e attento alle persone e al territorio che sarà presidiato, come avviene già in entrambe le bcc, da un folto numero di Comitati soci locali che avranno il compito di mantenere un legame diretto tra la banca e le sue comunità».


«Quella che nascerà - aggiunge il presidente del Banco Cooperativo Emiliano Giuseppe Alai - sarà l'espressione di una cooperazione di credito già da tempo avviata sulla strada delle integrazioni e che ha colto le opportunità della riforma del credito cooperativo per presentarsi sul mercato con maggiore incisività e competitività, più solida e al tempo stesso solidale, profondamente legata alle comunità locali, in grado di offrire servizi ancora più innovativi e di sostenere con maggiore efficacia lo sviluppo del territorio».

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(Fonte Emil banca - gennaio 2017)

Pubblicato in Economia Emilia
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