Domenica, 08 Giugno 2014 11:06

Gli statunitensi scalano il podio mondiale del consumo di vino In evidenza

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USA, gran bevitori! L'Italia rimane il più grande esportatore.

Parma, 2 giugno 2014.
Secondo i dati OIV (Organizzazione Internazionale delle Vigne e dei Vini) gli Usa han consumato ben 29,1 milioni di ettolitri nel 2013 (+0,5% rispetto al 2012), la Francia 28,1 milioni (con un sensibile -6,9%), l'Italia è in leggero calo con 27,1 milioni (-3,7%) e la Germania segue con 20,3 milioni (+1,5%).
Un primato che arriva nel momento in cui il consumo mondiale (2013) ha registrato un leggero calo: 238,7 Mio hl e le prime stime dei raccolti 2014 indicano una più scarsa produzione di vino nell'emisfero australe. Complessivamente, le prime stime della produzione di vino nell'emisfero sud lasciano prevedere, per il 2014, una flessione di circa il 10% rispetto al 2013, in una forchetta compresa tra 49 e 53 Mio hl.
A fornire il resoconto delle indagini OIV è stato lo stesso direttore generale Jean-Marie Aurand, lo scorso 13 maggio presso la sede dell'Organizzazione a Parigi,
indicando come a fronte della stabilizzazione delle superfici (7,436 Mio ha) e l'aumento della produzione mondiale di vino (278,6 Mio hl), i consumi hanno hanno registrato una flessione.
Il consumo mondiale di vino nel 2013 si colloca a 238,7 Mio hl, con un calo di 2,5 Mio hl rispetto al 2012.
Nei paesi tradizionalmente produttori si registra una flessione del consumo in Francia di 2,1 Mio hl (28,1 Mio hl di vino consumati), in Italia di 0,8 Mio hl (21,7 Mio hl) e in Spagna di 0,2 Mio hl (9,1 Mio hl).
Per quanto riguarda la Cina, la rapida crescita del consumo degli ultimi anni segna una battuta d'arresto, con 16,8 Mio hl, pari a una riduzione del 3,8% tra 2012 (17,5 Mio hl) e 2013.
In questo contesto, gli Stati Uniti si portano a 29,1 Mio hl di vino consumati (esclusi vermut e vini speciali) e divengono, nel 2013, il primo mercato interno mondiale in termini di volume.
I principali paesi dell'America latina (Argentina, Cile e Brasile), il Sud Africa e la Romania registrano una crescita dei consumi rispetto al 2012.