Venerdì, 31 Marzo 2023 05:10

Russia-Nato: la pace impoverita dalla “polvere mortale” In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 30 marzo 2023 (Quotidianoweb.it) - Fin dall’inizio di questa inutile guerra, ma le guerre sono tutte inutili, siamo stati abituati a sentire la frase: “fino all’ultimo ucraino”.

Che a pronunciarla fosse Zelensky o Biden nessuno ci dava molto peso, ma rimane il fatto del perché di questi sacrifici umani e soprattutto in nome di chi.

L’origine del conflitto sin dal 2014, ha visto solo il territorio dell’Ucraina come area interessata, ma la guerra invece riguarda purtroppo lo scontro tra gli Stati Uniti, che con la Nato, hanno coinvolto tutta l’area della regione europea.

Questo ormai lo si evince dal fatto che non c’è Paese della Ue che non stia facendo a gara per essere quello che fornisce più armi all’Ucraina, impoverendo i propri eserciti e la difesa dei propri territori.

Così facendo la guerra adesso prende un volto diverso perché non è più: “fino all’ultimo ucraino”, ma si sta trasformando in: “fino all’ultimo europeo”.

Un’escalation poderosa che in questi giorni ha visto la Gran Bretagna essere protagonista dichiarando di essere pronta a fornire munizioni all’uranio impoverito.

Di questo tipo di armi, che hanno contaminato il mondo, abbiamo visto la loro comparsa, fin dall’inizio della guerra nel Kosovo del 1999.

Già all’epoca però non era un’arma nuova, ma sui missili Tomahawk che vennero sparati la prima sera del conflitto, mentre la Nato negava la pericolosità, la stessa sempre in quei momenti, scriveva il decalogo per i soldati su come evitare di contaminarsi.

Le armi con uranio impoverito vennero scoperte circa 30/40 anni fa dagli scienziati che riuscirono a creare proiettili che avevano un’accellerazione enorme la cui potenza riesce a perforare un carrarmato o calcestruzzo o cemento che sia.

Sono prodotte con i rifuti dell’industria nucleare ed hanno una fortissima radiazione alfa, davvero velenossima e dannosa per chi ne viene in contatto.

Il risultato dell’uso di queste armi, che proprio a partire dai territori dove fecero la loro comparsa per la prima volta, appunto nella guerra del Kosovo, venne riscontrato l’enorme ’innalzamento della mortalità dei soldati che vi hanno partecipato e dei civili bombardati, registrando un forte incremento di leucemie e tumori.

Per 109 dei duemila soldati militari italiani che erano in Kosono la morte è avvenuta per il cancro sviluppato dall’esposizione alle armi con DU.

Putroppo usare armi di questo tipo denominate DU comporta che, le dimensioni di nano-particelle, che sono cento volte più piccole di un globulo rosso, vengono disperse nell’aria e prima o poi, ricadranno nel terreno, nell’acqua, contaminando e avvelenando tutto ciò che è vitale per l’uomo.

Se la Gran Bretagna fornirà davvero queste armi nucleari, per l’Europa sarà come attaccare direttamente la Russia.

A quel punto Vladimir Putin non disperderà le sue energie per andare a cercare ogni singolo carrarmato ostile, ma si sentirà autorizzato ad attaccare le fabbriche dove si producono le armi; ad esempio, gli sarà più facile distruggere la fabbrica di Bourges in Francia che produce i cannoni Caesar oppure, attaccare i siti europei, dove si stoccano le armi da inviare a Zelensky.

Gli imperialisti egemonici non accettano un mondo multipolare, e visto il default della loro finanza, tentano di giocarsi la carta della guerra nucleare.

Probabilmente avranno un pianeta segreto dove poter andare a vivere perché da un disastro nucleare, non si salverà nessuno, neanche loro.

Perdere la guerra per procura per Usa significherebbe perdere molto di più che in  Afghanistan o Iraq, perché stavolta sarebbe perdere la supremazia americana sull’occidente.

Ancora oggi però questa guerra “dei numeri” è dalla parte della Russia e la stanchezza di Zelensky si fa sentire.

Fino a che punto l’arroganza del narcisismo di questi soggetti d’oltre oceano continuerà a prevalere anche contro lo spettro della distruzione totale con la scusa di “indebolire” la Russia?