Domenica, 23 Febbraio 2014 08:31

Ismea, calo record dei consumi alimentari nei primi undici mesi del 2013 In evidenza

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Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva  e i vini. Male anche gli ittici e i lattiero caseari. In controtendenza le uova e biscotteria e pasticceria.

 

Ismea,  febbraio 2014 -

Si alleggerisce sempre di più il carrello della spesa degli italiani, nonostante le politiche promozionali messe in atto, in chiave anti crisi, dalla Grande distribuzione organizzata e la fuga delle famiglie verso modelli di spesa low cost. L'ultima rilevazione Ismea Gfk-Eurisko relativa ai primi undici mesi del 2013 indica il peggior calo degli acquisti di cibi e bevande dall'inizio della seconda ondata recessiva che ha colpito il Paese.  Una flessione del 2,1% dei quantitativi acquistati e di quasi il doppio della spesa sostenuta (-4%), che ben restituisce l'immagine di un Paese alle prese con la perdita di potere d'acquisto, costretto a tagliare anche su beni ritenuti un tempo incomprimibili.

Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva (-8,6% i volumi e -5,8% la spesa corrispettiva) e i vini, che flettono del 6,3% nelle quantità pur mantenendo una dinamica positiva in valore (+3,8%), per effetto dei rincari all'origine dello scorso anno che si stanno ancora scaricando sul prezzo finale del prodotto.

A seguire, si segnala una flessione significativa anche degli acquisti di prodotti ittici freschi (-5% in volume), con un crollo delle spesa che sfiora il 20% e di quelli di latte e derivati (-3,9%) a cui si accompagna un'analoga riduzione in valore. Rimanendo nel reparto dei freschi, Ismea rileva riduzioni in quantità che oscillando attorno al 2% per carni e ortofrutticoli, con punte del 2,8% per la frutta.
Cedono in misura inferiore (-0,9%) gli acquisti di pasta di semola a fronte di una riduzione del 8,3% dei corrispettivi monetari, che riflette, ancora una volta, lo spostamento dei consumatori verso prodotti in promozione, unbranded o di private label e formati convenienza.

In controtendenza solo le uova, fonte proteica economica per eccellenza, che crescono dell'1,7% rispetto al 2012 (+1,9% la spesa) e il segmento della biscotteria e pasticceria (+2,2% in quantità, +0,7% in valore), probabilmente favorito da un ritorno della colazione tra le mura domestiche. 

(Fonte Ismea)