Mercoledì, 02 Febbraio 2022 18:47

Gli investimenti del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - sulla sanità della città di Parma: realizzazione di un Ospedale di Comunità in via XXIV Maggio e realizzazione della Casa di Comunità “San Leonardo” In evidenza

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L’Ospedale di Comunità del Distretto di Parma, di fianco alla Casa della Comunità “San Lazzaro” di via XXIV Maggio, e la Casa della Comunità “San Leonardo”.

Sono questi gli interventi di potenziamento dell’offerta sanitaria per la popolazione di Parma, previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che destina allo scopo un investimento di 3.914.500 euro complessivi.

Ne hanno parlato, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il Sindaco, Federico Pizzarotti; Michele Alinovi, Assessore alle Politiche di Pianificazione e sviluppo del territorio e delle opere pubbliche del Comune di Parma; l'Assessora alle Politiche per la Sanità, Nicoletta Paci l’Assessora al Welfare, Laura Rossi; Anna Maria Petrini, Commissario straordinario Azienda USL di Parma ; Antonio Balestrino, Direttore del distretto di Parma dell'Azienda USL di Parma, e Renato Maria Saviano, Direttore del Servizio Interaziendale Attività Tecniche Azienda USL di Parma.

L’Ospedale di Comunità del Distretto di Parma

L’intervento riguarda la realizzazione dell’Ospedale di Comunità del Distretto di Parma, in prossimità della nuova Casa della Comunità “San Lazzaro” di via XXIV Maggio, in un lotto di proprietà del Comune di Parma che sarà oggetto di concessione in diritto di superficie a titolo gratuito e per 40 anni all’Azienda Usl di Parma.

La Casa della Comunità “San Lazzaro”, una volta ultimata, ospiterà 8 studi di medicina generale, destinati ad accogliere una medicina di gruppo, oltre ad ambulatori specialistici, ambulatori prelievi e di assistenza domiciliare e ambulatori consultoriali ostetrico-ginecologici. Nella struttura è prevista anche la presenza di un Centro dialisi, in sostituzione di quello attualmente operante nella Casa della Salute “Molinetto” di via Pintor, oltre al Polo Sociale Territoriale Lubiana San Lazzaro del Comune.

Alla Casa della Comunità “San Lazzaro” si affiancherà, su terreno limitrofo di proprietà comunale, la realizzazione di un Ospedale di Comunità per 20 posti letto, che integreranno inizialmente i 20 posti letto di cure intermedie già realizzati nel maggio 2021 presso l’ASP Parma. Quest’ultimo intervento contribuirà così a soddisfare larga parte della necessità di posti letto di cure intermedie per tutto il Distretto di Parma.

Il progetto

Il nuovo Ospedale di Comunità ospiterà complessivamente 20 posti letto e sarà costituito da questi locali: accettazione/segreteria e attività amministrative, sala attesa, 10 camere di degenza da 2 posti letto con servizio igienico in comunicazione diretta, 1 ambulatorio di visita e medicazione, 2 locali di lavoro per il personale medico e infermieristico, 1 ufficio per l’attività di coordinamento, cucina per la rigenerazione dei pasti, soggiorno, stanza per il medico di guardia, bagno assistito, spogliatoi per il personale, locali di servizio e di deposito, locale tecnico. L’edificio avrà una superficie di circa 930 metri quadrati e si svilupperà su un unico piano fuori terra. Sarà completamente indipendente sia dal punto di vista strutturale, che impiantistico rispetto alla limitrofa Casa della Comunità di via XXIV Maggio, ma allo stesso interconnesso mediante la viabilità pedonale e carrabile interna all’area. Forma e finiture del nuovo edificio richiameranno il corpo di fabbrica esistente adibito a Centro Dialisi al quale verrà allineato.

Il costo dell’intervento è stimato in 2.260.250 euro comprensivi di spese tecniche, attrezzature informatiche, attrezzature biomediche e arredi. L’area interessata, di proprietà comunale, ha un’estensione di circa 6.600 metri quadrati.

I tempi sono stati stimati in questo modo: entro il 31/12/2022 termine della progettazione definitiva, entro il 31/12/2023 affidamento dei lavori ed entro il 30/06/2026 fine dei lavori.

La Casa della Comunità “San Leonardo”

Il progetto è atteso da almeno un decennio e riguarda la realizzazione della nuova Casa della Comunità “San Leonardo”. La struttura comprenderà l’attuale polo sanitario “Vilma Preti” di Via Verona cui si congiungerà spazialmente la nuova struttura della Casa della Comunità, oggetto dei finanziamenti del PNRR, la quale sorgerà in un’area limitrofa.

L’area interessata dall’intervento, di proprietà comunale, presenta un’estensione di circa 1.200 metri quadrati e sarà concesso a titolo gratuito all’Azienda Usl di Parma dal Comune.

Dal punto di vista dell’offerta sanitaria è un intervento non solo atteso da anni ma che, di fatto, affronta e risolve una serie di problematiche che hanno caratterizzato sino ad oggi la gestione della sanità nel suo complesso all’interno del quartiere San Leonardo, densamente popolato e multiculturale. La nuova Casa della comunità potrà, infatti, fruire anche della presenza limitrofa degli Uffici comunali già esistenti e di area sociale andando, pertanto, a realizzare il modello di integrazione socio-sanitaria che è alla base dei requisiti organizzativi per la realizzazione sia delle Case della Salute che, oggi, delle Case della Comunità.

Nella nuova struttura troverà spazio anche la Medicina di Gruppo San Moderanno, la cui sede attuale presenta alcune criticità che penalizzano la potenzialità di risposta al bacino di popolazione di riferimento di circa 35mila persone

Il progetto

La nuova Casa della Comunità “San Leonardo” avrà una superficie lorda di circa600 metri quadrati, e sarà distribuita su un piano così suddiviso: accettazione e reception,8 ambulatori per medici di medicina generale, 2 ambulatori specialistici, 1 ambulatorio infermieristico, 1ufficio amministrativo, depositi e archivi, altri servizi per utenti e personale.

La struttura si connetterà con l’esistente Polo Sanitario “Vilma Preti” ove continueranno ad essere presenti il CUP, l’ambulatori prelievi, ambulatori specialistici attualmente occupati dal Centro per le demenze
L’immobile di nuova realizzazione sarà costituito da un corpo di fabbrica monopiano con affaccio a sud verso il parco “dei Vecchi Mulini”, fruendo della dotazione di parcheggi pubblici già disponibile nel contesto urbano. Gli ambienti interni saranno caratterizzati da un ampio spazio longitudinale, distributivo e di relazione, con individuazione di varie aree di attesa dell’utenza, sul quale si affacceranno i locali destinati ad attività ambulatoriale.

Il costo dell’intervento è stimato in circa 1.366.770 euro comprensivi di progettazione, nuova costruzione, attrezzature informatiche, attrezzature biomediche e arredi.

I tempi sono stati stimati in questo modo: entro il 31/12/2022 termine della progettazione definitiva, entro il 31/12/2023 affidamento dei lavori ed entro il 30/06/2026 fine dei lavori.

Cosa sono le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) mira al potenziamento ed alla qualificazione dell’assistenza a livello territoriale con la Missione 6 – Salute (Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale), attraverso la valorizzazione e la creazione di nuove strutture e presidi territoriali come, ad esempio, le Case della Comunità.

Le Case della Comunità sono strutture sanitarie promotrici di un modello di intervento multidisciplinare,nonché luoghi privilegiati per la progettazione di interventi di carattere sociale e di integrazione sociosanitaria. Si tratta di strutture ben visibili e facilmente accessibili per la comunità di riferimento in quanto luogo dove il cittadino può trovare una risposta adeguata alle diverse esigenze sanitarie e sociosanitarie.

In queste strutture, al fine di fornire tutti i servizi sanitari di base, i medici di medicina generale ed i pediatri di libera scelta lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia e di comunità, gli specialisti ambulatoriali ed altri professionisti sanitari quali fisioterapisti,logopedisti, dietologi, tecnici della riabilitazione ed altri.

La presenza degli assistenti sociali nelle Case della Comunità rafforzerà il ruolo dei servizi sociali territoriali nonché una loro maggiore integrazione con la componente sanitaria assistenziale. La figura chiave nella Casa della Comunità sarà l’infermiere di famiglia e comunità che, grazie alle sue conoscenze e competenze specialistiche nel settore delle cure primarie e della sanità pubblica, diventa il professionista responsabile dei processi infermieristici in famiglia ed in comunità.

Secondo il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), la Casa della Comunità diventerà lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio, in particolare rivolti ai malati cronici e sarà il punto di riferimento continuativo per la popolazione, anche attraverso una infrastruttura informatica e la strumentazione polispecialistica necessaria, con il fine di garantire la promozione, la prevenzione della salute e la presa in carico della comunità di riferimento.

Gli Ospedali di Comunità sono strutture sanitarie a tutti gli effetti destinate a pazienti che, a seguito di episodi di acuzie minori o della riacutizzazione di condizioni croniche, necessitano di interventi sanitari clinici a bassa intensità che, per diversi motivi, non possono essere erogati a domicilio.

L’Ospedale di Comunità contribuisce ad una maggiore appropriatezza delle cure determinando una riduzione di accessi impropri ai servizi sanitari come ad esempio quelli al Pronto Soccorso o ad altre strutture di ricovero ospedaliero o il ricorso ad altre prestazioni specialistiche.

L’Ospedale di Comunità si rivolge, quindi, a pazienti con una elevata complessità assistenziale a fronte di una bassa intensità di cure, può avere una sede propria, essere collocato in una Casa della Comunità, in strutture sanitarie polifunzionali, presso presidi ospedalieri riconvertiti, presso strutture sociosanitarie oppure essere situato in una struttura ospedaliera, ma è gerarchicamente sempre riconducibile all’assistenza territoriale distrettuale. La responsabilità clinica del paziente è in capo al medico di medicina generale, o ad un medico operante stabilmente nella struttura, mentre l’assistenza è garantita da infermieri presenti continuativamente nelle 24h, coadiuvati da operatori socio-sanitari ed altri professionisti.