Lunedì, 30 Dicembre 2013 16:38

Parmigiano Reggiano, soddisfacente l' andamento 2012 dei caseifici cooperativi modenesi

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direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli

Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi -

Modena, 30 dicembre 2013 -

Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi, cala leggermente il prezzo medio di liquidazione del latte. Lo comunica Confcooperative Modena, che ha analizzato i bilanci al 31 dicembre 2012 delle 43 cooperative casearie aderenti (31 di montagna e dodici di pianura), le quali rappresentano il 59 per cento dei 73 caseifici attivi in provincia di Modena al 30 settembre scorso (363 nell'intero comprensorio del Parmigiano-Reggiano).

«L'anno scorso il latte conferito alle nostre cooperative ha superato 1,7 milioni di quintali, 87 mila quintali in più (+ 5,5 per cento) rispetto al 2011 – afferma il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Questo è accaduto nonostante sia diminuito il numero dei caseifici; ciò significa che si è rivelata giusta la politica delle aggregazioni tra cooperative che stiamo portando avanti da qualche anno». Nel dettaglio i 31 caseifici di montagna (in media hanno nove soci conferenti) hanno trasformato in Parmigiano Reggiano 844 mila quintali di latte, mentre le dodici cooperative di pianura (media di quindici soci) hanno lavorato 896 mila quintali di latte. Nel 2012 in provincia di Modena sono state prodotte 643.501 forme di Parmigiano Reggiano; il 48,6 per cento delle forme è stato prodotto dai 43 caseifici aderenti a Confcooperative Modena (quasi 150 mila forme i caseifici della montagna, 163 mila quelli di pianura).

Si conferma buona la resa del formaggio, che oscilla tra i 7,19 e 7,18 kg di Parmigiano Reggiano ogni cento litri di latte lavorato. L'unico dato non positivo è il calo del prezzo medio di liquidazione del latte, che l'anno scorso si è fermato a 55 centesimi al litro (era di 70 centesimi nel 2010). «Si tratta di valori ancora accettabili, anche se in montagna i costi di produzione sono più alti rispetto alla pianura e gli allevatori hanno margini inferiori», commenta Giordano Toni, presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative Modena. In compenso vanno bene le vendite dirette effettuate dagli spacci aziendali: l'anno scorso i 19 caseifici di montagna che hanno il negozio hanno venduto 13 mila forme (prezzo medio 12,39/kg), mentre i dodici caseifici di pianura con spaccio hanno ricavato un prezzo medio di 12,23 euro/kg dalle 45 mila forme vendute (ma il dato è "inquinato" dalla solidarietà post terremoto).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)