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Giovedì, 25 Marzo 2021 14:22

Salame Felino IGP: un comparto in salute nel 2020

Scritto da Redazione

Il fatturato al consumo si conferma sui livelli 2019, superando di poco quota 75 milioni di euro. Crescono la materia prima lavorata, le produzione etichettate e il prodotto pre-affettato. La contrazione del canale horeca è compensata dalla crescita in GDO, dove il Salame Felino IGP è premiato nel libero servizio. L’83% delle esportazioni riguarda l’area UE. Cauto ottimismo per il 2021: si confida nella graduale riapertura di bar e ristoranti e nell’ulteriore crescita del segmento della marca del distributore.

Nonostante le inevitabili complicazioni legate all’emergenza sanitaria da Covid-19, il comparto del Salame Felino IGP - che raggruppa 14 aziende parmensi, per un totale di circa 500 addetti, considerando anche l’indotto - si conferma in buona salute. Il fatturato al consumo ricalca quello del 2019, superando di poco quota 75 milioni di euro. Il quadro fotografato da ECEPA - Ente di Certificazione di Prodotti Agroalimentari è complessivamente positivo: negli ultimi 12 mesi crescono sia la quantità di materia prima lavorata (+2,7%), sia le produzioni etichettate (+2,1%).

Dall’analisi dei dati di mercato, la GDO si conferma il principale canale di commercializzazione. Il Salame Felino IGP viene premiato in particolare nel libero servizio e non viene penalizzato dal calo del banco taglio, che ha interessato altri salumi: questo perché in genere viene acquistato intero o in tranci. La crescita più significativa riguarda il segmento del pre-affettato, che fa registrare un +8,4%.

Il canale più penalizzato è l’horeca, con un andamento delle vendite che è stato uno specchio dei periodi di lockdown: nei momenti di apertura dei locali, comunque, le vendite si sono attestate sui livelli del 2019. Complessivamente, però, il calo dell’horeca è stato compensato dai buoni risultati in GDO.

Sul piano dell’export, il comparto del Salame Felino IGP ha saputo reagire all’emergenza Covid-19, facilitato dal fatto che l’83% delle esportazioni sia realizzato nei Paesi dell’area UE.

Come spiega Umberto Boschi, Presidente del Consorzio di Tutela del Salame Felino IGP, «Possiamo considerarci soddisfatti. Per il 2021, il sentimento prevalente è quello di un cauto ottimismo, per quanto sia azzardato fare previsioni: confidiamo nella graduale riapertura di bar e ristoranti, in modo tale da tornare a crescere nel segmento horeca. Con il progredire della campagna vaccinale, anche l’export dovrebbe tornare a far registrare un segno positivo. Non desta particolari preoccupazioni l’uscita del Regno Unito dalla UE: il quadro normativo è in continua evoluzione, rimaniamo vigili. Passando al mercato domestico, intravvediamo potenzialità di crescita nel segmento della marca del distributore, che, secondo le ultime rilevazioni The European House - Ambrosetti, pesa oggi per l’8% dell’industria alimentare italiana. Sempre più l’offerta private label si sta differenziando, con il lancio di nuove linee premium: una nicchia perfetta per il Salame Felino IGP, prodotto unico per tradizione e per le sue caratteristiche di artigianalità e di eccellenza qualitativa».

Per quanto riguarda la comunicazione, nell’impossibilità di prevedere la partecipazione a manifestazioni fieristiche o eventi, che in futuro torneranno a essere il principale veicolo di promozione, il Consorzio è orientato a esplorare le potenzialità del Web e degli strumenti digitali.

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