Domenica, 29 Novembre 2020 06:17

E’ giunta l’ora di organizzare le attività per adeguarsi alle novità del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza In evidenza

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Di Mario Vacca Parma 28 novembre 2020 - L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza   inizialmente prevista per il 15 agosto scorso, a causa della diffusione della pandemia Covid-19 e della conseguente emergenza sanitaria, è stata posticipata al 1° settembre 2021, fatta eccezione per 

alcune disposizioni normative in vigore già dal 16 marzo 2019 (trattasi in particolare delle norme relative al controllo come la nomina del revisore anche nelle piccole srl e, soprattutto, la responsabilità degli amministratori e l’adozione di assetti organizzativi, amministrativi e contabili adeguati alla natura ed alle dimensioni dell’impresa).

La normativa rappresenta una novità rilevante che fornisce alle aziende nuovi strumenti per poter riconoscere precocemente lo stato di difficoltà, con l’obiettivo di garantire il processo di continuità aziendale.

Si tratta quindi di una completa riforma della legge fallimentare che cambierà anche terminologia per definire lo stato di crisi dell’impresa: il fallimento lascia posto alla liquidazione giudiziale, termine   che assieme alle procedure di allerta rappresentano le novità principali della riforma che si propone di prevenire la crisi o almeno contenerla, il tutto contemplato in 391 articoli.

Le novità principali possono essere elencate come di seguito:

  • Rimpiazzo del termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale” analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei, con l’obiettivo di evitare il discredito sociale che storicamente si accompagna alla parola “fallito”;
  • Introduzione di un sistema di allerta finalizzato a consentire la pronta emersione della crisi;
  • E’ prevista una corsia preferenziale per le proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale;
  • Si privilegiano, le procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale;
  • Si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale;
  • Si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali;
  • Si istituisce un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali presso il Ministero della Giustizia, con l’indicazione dei requisiti di professionalità, esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
  • Si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.

Aziende, professionisti e il codice della crisi

la maggioranza delle imprese che compongono il tessuto imprenditoriale italiano non hanno le competenze interne e gli strumenti necessari per esaminare i nuovi adempimenti.

Il nuovo codice della crisi dell’impresa rappresenta quindi una grande opportunità per le aziende e per i professionisti; questi ultimi potranno essere la chiave di volta per dare un’importante sterzata alla gestione aziendale e nello stesso tempo adeguarsi alle nuove disposizioni che il codice ha introdotto.

Sono momenti difficili per chi tutti i giorni si trova a gestire un’impresa ma nello stesso tempo ci sono grandi opportunità. L’esercizio più importante per qualsiasi imprenditore è quello di progettare il futuro della propria azienda, per fare questo bisogna focalizzare l'attenzione sugli obiettivi e prendere consapevolezza di quello che si ha tramite una profonda analisi dei numeri sia del passato che degli scenari futuri attraverso simulazioni di più scenari. Occorrono strumenti utili ad individuare facilmente eventuali sintomi di crisi, ad analizzare rischi finanziari, intervenire tempestivamente per evitare la liquidazione giudiziale, pianificare budget di cassa o progettare piani di risanamento. Oltre alle proprie competenze, al professionista serviranno specifici strumenti digitali, necessari per supportare le aziende nel processo di valutazione dello stato di crisi. Oggi troviamo l'offerta di software di tutti i tipi ma il primo sistema operativo che deve funzionare bene è il cervello, il governo delle emozioni perché sarà sempre in base a questo che si prenderanno le decisioni sul futuro. Quindi per raggiungere lo scopo è necessaria tanta formazione, ma anche l’estrazione di dati numerici, leggibili per l'imprenditore. L’adozione di un software i cui risultati – che spesso vanno interconnessi - sono poi di difficile comprensione serve a poco senza una lettura efficiente degli stessi. Il ruolo di un professionista che assista l’imprenditore in azienda è proprio quello di fare da "interprete" tra i dati (la lingua straniera) ed il lettore (che pian piano imparerà la lingua).

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.

Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.

Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.

Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.

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