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Sabato, 13 Giugno 2020 18:35

Recuperato morto dai Carabinieri Forestali un rarissimo esemplare di Ibis eremita In evidenza

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Parma, 13 giugno 2020. I Carabinieri Forestali della Stazione di Corniglio hanno recuperato, purtroppo morto, un rarissimo esemplare di Ibis eremita in località Albazzano del comune di Tizzano. I primi accertamenti e il luogo di ritrovamento, ai piedi di un traliccio di un elettrodotto, indicano che la causa potrebbe essere la collisione con i cavi elettrici.

I Carabinieri Forestali della Stazione di Corniglio hanno recuperato in località Albazzano in comune di Tizzano un rarissimo esemplare di Ibis eremita (Geronticus eremita) purtroppo privo di vita.
L’ibis eremita è una specie migratrice che era presente in Europa fino al XVII secolo, prima che si estinguesse del tutto a causa della pressione antropica.
Oggi l’Ibis eremita è una delle specie maggiormente minacciate a livello mondiale. Nell’ambito di un progetto dell’Unione europea la specie è stata reintrodotta in Europa con poche decine di esemplari.

Il progetto di reintroduzione (http://waldrapp.eu/index.php/it/) è il primo tentativo, su base scientifica, di reintroduzione di una specie migratrice nella sua area di origine. Alcune colonie riproduttive sono state create in Baviera e in Austria, e dal 2014 in poi sono state effettuate migrazioni guidate dall’uomo con deltaplani a motore partiti dalle aree riproduttive fino al sito di svernamento situato in Toscana (Oasi WWF della Laguna di Orbetello).

Su diversi esemplari di Ibis eremita reintrodotti sono stati installati dei trasmettitori ad energia solare del peso di 20 grammi che registrano ad intervalli di un’ora la posizione degli uccelli permettendo il monitoraggio degli spostamenti. E’ grazie a queste sofisticate apparecchiature che i Carabinieri Forestali, informati dalla direzione del progetto dell’anomala non attività dell’esemplare, hanno potuto localizzarlo, purtroppo privo di vita. Il luogo del ritrovamento, ai piedi di un traliccio dell’energia elettrica, fa propendere per una causa di morte legata all’elettrocuzione.
Ulteriori indagini, con il coinvolgimento dell’Istituto Zooprofilattico, permetteranno di escludere la presenza di sostanze tossiche o, con radiografie, l’ipotesi di un caso di bracconaggio

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