Mercoledì, 18 Marzo 2020 06:13

Le aziende vitivinicole al tempo del coronavirus – una preziosa iniziativa che può aiutarle In evidenza

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Scegliere un vino, orientarsi fra le tante proposte è sempre stato un compito delegato all'enotecario di fiducia o all'amico che consigliava una cantina vicino a casa.

da L'Equilibrista Parma, 18-03-2020 - @lequilibrista27 -

Oggi il vino sta vivendo un momento davvero delicato, perché come tutti, sta affrontando qualcosa di sconosciuto ed al quale nessuno è mai stato preparato prima d'ora, in più la complicata situazione economica ci porterà ad utilizzare strumenti nuovi ancora poco collaudati dalla maggior parte di noi.
I vignaioli hanno la costanza e la competenza tecnica ma solitamente manca loro la strategia comunicativa e questa deve essere sviluppata al meglio per poter esprimersi e portare avanti le loro aziende, le loro famiglie ed il loro lavoro. Ed ecco l'approccio di una azienda che lavora nel campo della comunicazione del vino.

L'Equilibrista intervista Massimo Rendinelli @Happywiners

Spesso mi chiedono di far parte di panel di degustazione per dare un parere oppure di dare spazio a vignaioli che lo meritano e come sempre, sentito il vino e la loro storia, giudichiamo il progetto e se valido lo portiamo avanti.
E' per questo che con Massimo Rendinelli di Happywiners, ho scambiato una chiacchierata e ci siamo confrontati su diversi temi. Fra le tracce che sono emerse ne ho selezionate alcune che penso possano essere interessanti per approfondire un'epoca in grande evoluzione e dove i social la faranno da padrone.

Nella tua operatività quotidiana, come si pongono le aziende a proposito delle nuove forme di comunicazione del vino ?
"Il mondo del vino sta cambiando perché anche in questo settore è iniziata l’era social, dopotutto in ritardo rispetto ad altri campi. Oggi in un periodo in cui abbiamo a disposizione migliaia di vini da tutto il Mondo acquistabili con un clic, è fondamentale saperlo comunicare. Le nuove forme di comunicazione devono essere gestite a pieno dalle Aziende e devono far parte della loro strategia come ogni altra catena del loro valore. Ma poche lo sanno fare e quindi si affidano sempre di più a professionisti dedicati perché loro giustamente devono fare il vino e curare le vendite o magari gli approvvigionamenti.

Cosa credi possa fare la differenza al tempo del Corona Virus e come vedi il nuovo cliente che una azienda vitivinicola si troverà a servire nel futuro prossimo?
Le persone, le storie, l’empatia. La gente non compra solo un prodotto ma la storia che questo vino rappresenta.
HappyWiners ad esempio è un progetto che nasce con l’obiettivo di raccontare il vino alla gente. Siamo degustatori appassionati e professionisti dei nuovi media ma ad oggi non basta, bisogna poter viaggiare, visitare le cantine, incontrare i produttori e conoscere le loro storie. È proprio questa la parte del vino che ci piace: aiutare un mondo fatto di persone, di luoghi e di emozioni, a poter essere conosciute dal grande pubblico che li possa apprezzare e dare valore. A tal proposito, nell'attuale momento storico dove tutto questo è proibito, alle aziende che ci contatteranno, vogliamo offrire gratuitamente la nostra competenza per tutta la durata della crisi fino al mese di Aprile, creando una pagina dedicata ai loro vini, mantenendo quindi una sorta di memoria storica attraverso una vetrina che rimane sul sito a disposizione di tutti. Ci sono anche cantine che ci inviano i loro vini dandoci la possibilità di commentare e degustare i loro prodotti attraverso degli interventi on-line. Iniziative che spero servano a superare il momento attuale dando uno strumento veloce ed intuitivo alle aziende vinicole.

Cosa pensi possa essere necessario quindi ad una azienda che si relaziona al mercato di oggi?

Le Aziende in generale e quelle vitivinicole nello specifico, hanno bisogno che i propri contenuti siano veicolati e che dalla pura e semplice pagina virtuale che garantiva il sito internet, si vada a raccontare un' emozione fornendo dei significati chiari che vadano veicolati dall'on-line all'off- line e quindi riportino una concretezza ed una dimensione reale.
Per questo in HappyWiners abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio più semplice per avvicinare tutti al mondo del vino, compresi i giovani che utilizzano tanto i social ma anche tutti quegli appassionati che vorrebbero imparare qualcosa in più fino rispetto al classico acquisto d'impulso al supermercato.

Che tipo di contenuti pensi che oggi il turista del vino stia cercando ?

Cerca sempre di carpire informazione e di dare importanza al lavoro del vignaiolo che oggi sta riscuotendo finalmente il posto che merita, non ha caso il recente incremento delle scuole zootecniche e delle facoltà di agraria lo ha dimostrato. Nei miei post e negli articoli quindi, cerco sempre di essere piacevole e non risultare pesante anche laddove si parli di temi didattici perché abbiamo riscontrato che il pubblico è interessato alle nozioni ma non ai paroloni ed è spesso allergico ai tecnicismi eccessivi.

Nei prossimi mesi cercheremo di approfondire questi temi che ritengo fondamentali e strategici per un tessuto aziendale che necessita di innovazione nei confronti di un pubblico sempre più connesso e sempre più interessato a queste realtà.

Il vino porta con se una componente materiale imprescindibile che avrà sempre bisogno della componente esperienziale per farsi comprendere al massimo, quindi per quanto la narrazione ed il racconto saranno centrali, gli operatori dovranno portare i clienti in visita nelle cantine, organizzare eventi e degustazioni che possano esaltare al massimo il lavoro di queste persone che ad oggi a causa del Corona Virus non possono per il momento avvenire.

Contatti ed info:
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