Lunedì, 26 Agosto 2013 09:04

Parma, l'inceneritore accende i motori. In evidenza

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di Virgilio-
Parma 26 agosto 2013 --

I ringraziamenti del Comitato GCR - Gestione Corretta Rifiuti di Parma.


Ancora poche ore e il termovalorizzatore di Parma riprenderà a fumare e questa, forse, dovrebbe essere la volta definitiva.
A comunicarlo il comitato Gestione Corretta dei Rifiuti che nell'occasione "ringrazia" tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione e accensione dell'impianto di Ugozzolo.
Come si sa il Comitato si era battuto, sin dall'inizio, affinché a Parma non tornasse un impianto di trattamento termico dei rifiuti dopo lo spegnimento del "Cornocchio"., da sempre contrario all'inceneritore di Parma, avversato anche dal Comune a 5 Stelle guidato dal sindaco Federico Pizzarotti. Il comitato Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma ha seguito tutta la costruzione dell'impianto, comprese diverse sospensioni per inchieste della Procura, ancora in corso, e procedimenti amministrativi davanti al Tar.
"I rifiuti sono già dentro il Paip - comunica il l'associazione GCR - e il 28 agosto il camino di Ugozzolo comincerà a fumare, questa volta senza soluzione di continuità.
E' l'ultima domenica di pace per la città, mentre a San Leonardo già lamentano puzze e miasmi, forse stanno scaldando i motori.
Ancora una manciata di ore e Parma tornerà ad avere un inceneritore, dopo 12 anni di assenza dalla chiusura del camino del Cornocchio (2001).
In questa giornata festiva vogliamo ringraziare gli amici del forno, i nemici di Parma, che in questi anni si sono prodigati per liberare la città della grave mancanza, una lacuna, quella parmigiana, rispetto a tutte le province regionali, tutte ordinatamente con un impianto di incenerimento, salvo Reggio che lo ha spento lo scorso anno.
I nemici di Parma non si dovevano affaticare troppo, anche perché Ugozzolo non è l'unica fiamma accesa sul nostro territorio martoriato. A Rubbiano di Solignano, un co-inceneritore di oli esausti e altri materiali pericolosi dal 2000 ne brucia ogni anno oltre 50 mila tonnellate, a Noceto un impianto militare di distruzione di esplosivo da scoppio e di propellenti, a Polesine abbiamo scoperto in queste ore la presenza di un impianto di termodistruzione che si occupa di materiali organici come il pollame colpito da aviaria.
Quindi Parma non sentiva la mancanza di un forno in città, l'aria era già sufficientemente mefitica senza l'aggiunta di un altro camino."
(in Allegato il comunicato stampa di GCR)