Dapprima il terremoto, poi un violento tornado e ora l’alluvione. La popolazione e le imprese della bassa modenese messe a dura prova dai segni di Terra, Aria e Acqua. Un disastro annunciato?
di Lamberto Colla - Parma, 22 gennaio 2014 -
Una terra di gente tenace e caparbia come quella modenese è, molto probabilmente, difficile da ritrovare. Forse tutti avrebbero reagito con la medesima forza ma quanto è accaduto a questa piccola e operosa zona, in un lasso di tempo così breve, ne ha dello straordinario.
Un terremoto, quello del maggio 2012, che ha raso al suolo attività produttive, case e inferto una terribile ferita psicologica alla popolazione modenese. Due scosse di elevatissima intensità a distanza di 9 giorni hanno messo Ko u’area che esprimeva l‘1,5% del PIL nazionale. Lutti, feriti e macerie sono stati lasciati sul campo quel 20 e 29 maggio del 2012. Un anno dopo, siamo a maggio del 2013 quando un tornado, paragonabile a quelli statunitensi, colpì una larga striscia di territorio scatenando al suola un’energia mai prima recensita in europa. Anche in quel caso distruzione e vittime andarono a sommarsi alla ferita ancora aperta del terremoto. L’acqua nel frattempo già aveva iniziato a dare, sempre in quei giorni, forti segnali di instabilità e le frane che hanno martoriato le province di Parma e Reggio, andarono a sommare i loro effetti disastrosi ai disagi e ai conti dell’Emilia. Infine, e speriamo da ultimo, l’alluvione di questi giorni ripropone all’opinione pubblica il dramma del dissesto idrogeologico colpendo ancora una volta la bassa modenese. Nuove vittime e nuovi ingentissimi danni.
Colpa delle nutrie che hanno scavato gallerie negli argini per alcuni, mentre un disastro annunciato per altri. TempoNews il 27 gennaio del 2012 titolava “Finiremo tutti sott’acqua”.
“Se non si costringe Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) - attacca il giornale - a fare in fretta gli interventi necessari, finiremo tutti sott’acqua e, prima o poi, potrebbe scapparci il morto”: è questo il timore espresso sia dagli agricoltori che operano lungo le sponde del Secchia che dai residenti di Sozzigalli, frazione di Soliera dove, giovedì scorso, si è svolta un’assemblea molto partecipata per discutere del fiume insieme al sindaco Giuseppe Schena, all’assessore all’Ambiente Caterina Bagni e all’assessore provinciale Stefano Vaccari.
E’ ora di correre presto ai ripari. I segnali, dalla Liguria all’Emilia, sono forti e chiari da tempo. Se non si interviene con una azione preventiva forte e determinata altri danni e vittime si dovranno rendicontare.
Continua l'allerta meteo: per i prossimi giorni prevista ancora pioggia -
Parma, 20 gennaio 2014 -
A causa del maltempo, previsto nei prossimi giorni, dopo le intense precipitazioni e alluvioni che hanno interessato l' Emilia, la protezione civile dell'Emilia-Romagna ha attivato una fase d'attenzione per criticità idrogeologiche ed idrauliche per 60 ore, che si estende fino a mezzanotte di mercoledì. L'allerta riprende quella sabato, in considerazione anche di piogge e criticità in atto, oltre che al transito della piena del Po, con superamento idrometrici dei livelli 1 in tutte le stazioni di valle da Casalmaggiore con conseguente rallentamento del deflusso delle piena dei fiumi Parma, Enza, Secchia e Panaro.
Preallarme della Protezione civile per Enza e Reno.
Bologna – Attese in Emilia-Romagna piogge diffuse anche nella giornata di domenica e lunedì, per questo la Protezione civile ha esteso la fase di attenzione per criticità idraulica e idrogeologica fino alle ore 12 di lunedì 20.
E’ stata inoltre attivata la fase di preallarme per le zone dei fiumi Reno (tra Casalecchio e Baricella) ed Enza (all’altezza del ponte Sorbolo), interessati da un aumento dei livelli.
L’Agenzia regionale di Protezione civile segnala la presenza di diversi dissesti nel territorio e, in stretto raccordo con Arpa (Agenzia regionale per la prevenzione e l’ambiente dell’Emilia-Romagna), Servizi tecnici di bacino ed Aipo (Agenzia interregionale fiume Po) ha già attivato un presidio continuativo dei fiumi interessati.
Sono inoltre attive diverse squadre di volontari che lavorano al fianco dei servizi tecnici e dei Comuni nelle zone maggiormente critiche.
La Protezione civile nei prossimi giorni seguirà costantemente l’evoluzione del fenomeno.
Koiné Ambiente, società di Parma specializzata nel monitoraggio biologico e ambientale, ha fatto sapere che sebbene dati diffusi da Iren indichino che, al momento, le emissioni in atmosfera dell'impianto di Strada della Lupa siano sotto i limiti di legge, questo non significa che esso avrà "effetti trascurabili sulla qualità dell'aria" (come asserito pubblicamente dall'Assessore all'Ambiente della Provincia di Parma, Giancarlo Castellani).
Al contrario il termovalorizzatore – che a pieno regime brucerà 130.000 tonnellate/anno di rifiuti (di cui circa 60.000 tonnellate di rifiuti speciali (fonte: Iren Ambiente) – avrà un forte impatto sulla qualità dell'aria delle zone limitrofe anche se le emissioni rimanessero sempre entro i limiti previsti dalla legge e dall'autorizzazione integrata ambientale. «Koiné Ambiente è già attiva per promuovere la propria indagine indipendente e valutare così l'inquinamento prodotto dall'impianto di Ugozzolo – dichiara Marco Pellecchia, biologo che coordina il team specializzato dei componenti l'indagine – . A breve presenteremo il nostro metodo per apportare un significativo aiuto nel monitoraggio della qualità dell'aria, con un particolare focus sulle polveri sottili».
Il Fondo è destinato alle piccole e medie imprese e alle start up con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Scadenza 29 novembre 2013
Emilia, 20 Novembre 2013 --
Il Fondo Energia è un fondo rotativo di finanza agevolata finalizzato ad agevolare progetti destinati a:
- efficientamento energetico
produzione di energia da fonti rinnovabili e realizzazione di impianti tecnologici che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali
- creazione di beni e servizi e che immettano nel mercato prodotti o servizi atti a ridurre l'impatto ambientale ed il consumo energetico
Possono quindi beneficiare dell'intervento sia gli investimenti finalizzati alla riduzione del consumo energetico da fonti tradizionali sia la produzione di impianti e attrezzature innovative per la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
I finanziamenti, nella forma tecnica di mutuo chirografario, possono avere la durata massima di 48 mesi e importo ricompreso tra un minimo di 75 mila euro ad un massimo di 300 mila euro.
Il finanziamento è compatibile con altri interventi agevolativi ottenuti in campo ambientale se non specificatamente escluso.
Termine ultimo per le domande: 29 novembre 2013
Continua la carica di enerigie rinnovabili di Google, che punta sempre di pià sul 100% rinnovabili.
By Walter, 5 ottobre 2013 - Ed eccoci qui di nuovo ad allungare una lunga lista di acquisti fatti da Google per restare al passo coi tempi e avere un effetto positivo anche sulla natura e cercare la dove possibile di compensare l'inquinamneto prodotto dai serve di mamma Google.
Il colosso di Mountain View ha infatti da poco messo le mani su di un impianto eolico da 240 MegaWatt sito in Happy Hereford, Texas.
Un progetto sicuramente virtuoso quello di BigG che cerca di riconciliarsi con madre natura abbattendo il più possibile l'immissione di Co2 nell'aria.
Con questo impianto che dovrebbe partire entro il 2014, circa 170000 famiglie verranno alimentate con energia elolica.
Google ci tiene a precisare che anche se l'impianto non potrà alimentare direttamente i loro server: “l'impatto sulla nostra impronta ecologica e la quantità di energia rinnovabile utilizzata dalla nostra rete, saranno di entità pari a quanto sarebbe potuto accadere se l'uso diretto fosse stato possibile".
Ogni 5 mesi perdiamo una quantità di suolo pari a quella del comune di Napoli.
di LGC - Parma, 22 settembre 2013--
Secondo l'analisi dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, negli ultimi anni il consumo di suolo in Italia è salito ad una media di 8 metri quadrati al secondo, un crescendo che non conosce battute d'arresto fin dal 1956. Allora la quantità di suolo che veniva meno ogni anno era pari al 2,8%, contro il 6,9% del 2010, un incremento di 4 punti percentuali.
Una emergenza, tra le tante a livello ambientale, che ha indotto il Governo a intraprendere studi specifici.
Perciò, seguendo il percorso intrapreso dal Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando per approfondire gli ambiti attuativi del Disegno di legge sul consumo del suolo approvato dal Governo il 15 giugno scorso, oggi si è riunito al Ministero dell'Ambiente il primo gruppo di lavoro sul "Riuso del suolo edificato e la rigenerazione del patrimonio urbano e rurale".
L'organismo, coordinato dal vicecapo di gabinetto Annunziata Gallo, costituito tra gli altri da Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Ance (Associazione nazionale costruttori edili), Inu (Istituto nazionale di urbanistica), Università di Genova, Ordine degli Architetti, Legambiente, Stati generali green economy, Ispra, ha l'obiettivo di approfondire con gli strumenti del confronto e della sinergia le tematiche individuate nel Ddl.
Il gruppo si riunirà di nuovo il 25 settembre. Nei prossimi giorni, saranno convocati gli altri due gruppi di approfondimento su altrettanti ambiti applicativi del Ddl: "Aree industriali" e "Zone boscate e prevenzione del dissesto idrogeologico".
Di Sara/B, 10 settembre 2013 - "Trashed" il viaggio documentario di Jeremy Irons verso la consapevolezza potrebbe scuotere gli animi dei parmigiani sull' inceneritore e la raccolta differenziata-
Il nostro pianeta con la sua bellezza incontaminata che sembra non avere uguali: questo il frame che appare e inganna l' occhio distratto di chi guarda da lontano, con l' inconsapevolezza di uno spettatore esterno. Il viaggio di 97 minuti in compagnia di Jeremy Irons, va in profondità, oltre l' apparenza, ad indagare con incredulità i cinque continenti, dal Libano all'Inghilterra, dall' Asia all'America, mostrandone l' inquinamento senza limiti di sorta dall' aria alla terra e all' acqua. Un documentario, "Trashed, verso rifiuti zero" - presentato al Festival di Cannes del 2012 e distribuito in Italia da Cinehall - che non può che allarmare tanto lo spettatore quanto il produttore e interprete Jeremy Irons. Un' indagine che grazie alla lucidità e alla puntualità della macchina da presa muove un' accusa che non ammette replica nei confronti della grande economia mondiale. Immagini reali, crude sulla conseguenza dell' inquinamento globale per la salute del pianeta che non lascia scampo neppure all' uomo. "L' uomo intelligente risolve i problemi. L'uomo saggio li evita" : questa l' amara e consapevole citazione conclusiva del viaggio tra discariche stracolme e montagne di spazzatura. Un messaggio forte e non arrendevole, che lascia spazio alla lotta e alla speranza di cambiamento, più che mai attuale in una Parma divisa dal nuovo "camino". Jeremy Irons è stato infatti invitato a recarsi in città da GCR per sostenere la difficile lotta contro l' inceneritore di Ugozzolo. " È importante capire che ci sono enormi interessi finanziari in gioco, per il governo, per le amministrazioni locali, e per le compagnie che costruiranno l'inceneritore", aveva detto l' attore inglese lo scorso giugno, con parole dure e d' accusa durante la presentazione del film a Firenze, denunciando a GCR le politiche nascoste "sotto la cenere" in una intervista che campeggia ora sul blog di Beppe Grillo. Un invito a non essere passivi e inermi "Non ha senso essere ragionevoli, protestate protestate, protestate" e la consapevolezza che "Il riciclo e il riutilizzo delle nostre risorse è l'unico modo di affrontare il futuro." Consapevolezza che ora che la differenziata ha varcato le soglie anche del centro storico deve appartenere a tutti i cittadini. Un impegno comune, che vedrà la sparizione dei cassonetti stradali e permetterà di avere sempre meno rifiuto residuo, in attesa dello step successivo, previsto nella primavera 2014, con l' adozione della tariffazione puntuale. Un ulteriore incentivo che gratificherà anche gli animi più pigri, per far pagare ai cittadini solo la parte di rifiuto da smaltire e non per i materiali correttamente differenziati. Il riciclo e il riutilizzo delle nostre risorse è l'unico modo di affrontare il futuro per non restare degli spettatori passivi e incuranti di cosa sta succedendo al pianeta e di cosa ci aspetta.
Parma, 5 settembre 2013 -
Il 5 ottobre incontro a Fidenza sull'energia e la solidarietà scoprendo un condominio modello di efficienza energetica, condivisione e sostenibilità ambientale -
Partendo dal desiderio di convivenza di un gruppo di famiglie unite dal rispetto per l' ambiente, quello che poteva essere un comune cohousing si è trasformato in un nuovo modello abitativo. Invertendo la normale strategia di mercato il progetto "Ecosol", di Sistema Energia, è partito dalle esigenze di alcuni nuclei famigliari per costruire un condominio su misura per loro. Un ambiente unico, praticamente a emissioni zero,
che verte sul concetto di sostenibilità, declinato non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale e che si allarga alle esigenze del territorio arrivando sino a quello economico, per un' energia pulita, nel rispetto delle persone, dell'ambiente e ad un costo accettabile. Partendo dall' attenzione all' utilizzo delle risorse, alla salubrità degli spazi, alla scelta di materiali di recupero, al risparmio energetico per ridurre al minimo l' impatto sull' ambiente, il progetto ha preso piede fondandosi sul concetto di condivisione esteso a 360 gradi. Non solamente condivisione di spazi comuni, ma dei servizi materiali come la gestione dell' energia fatta collettivamente o il babysitteraggio, sistemi di car-sharing e car-pooling e così via, creando un gruppo di mutuo aiuto capace di affrontare tutto in modo collettivo, arrivando perfino a processi di lavorazione dell' edificio stesso. Il progetto ha promosso infatti anche l'autocostruzione di alcune parti dello stabile, un esempio fra tutti, il salone che è stato tamponato con balle di paglia dai condomini stessi, esempio lampante di aggregazione e partecipazione collettiva. L' evento formativo che si terrà il 5 ottobre presso il condominio Ecosol approfondirà il tema dell' energia legata alla solidarietà, i suoi valori e gli aspetti tecnici del progetto Co - energia. Per partecipare alla giornata, si può consultare il programma sul sito di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma .
Parma, 4 settembre 2013 -
Attrazione turistica o meno, finalmente un mezzo di trasporto pensato per ripulire l' aria delle città. Autoculturale è l' esperimento itinerante per le vie di Girona, in Spagna, di Marc Granen, arredatore d'esterni e paesaggista, che si è prefissato di espandere l'area verde urbana aumentando l'assorbimento di CO2 nell'aria. Il progetto è nato dall'idea di sfruttare spazi in cui il verde normalmente non esiste per rendere le città più vivibili e contribuire a garantire un'aria più respirabile ai loro abitanti. L' Autocultural è un classico autobus sul cui tetto è stato creato un prato. Un prato sì, capace di far crescere piantine basse grazie ad uno strato di componenti idroponici, che non appesantisce il mezzo. E se non si trova un autista col pollice verde? Non importa perché le piantine verranno innaffiate grazie all' acqua emessa dal sistema di aria condizionata di bordo. Una soluzione che se applicata su tutti i mezzi pubblici amplierebbe in maniera esponenziale le superfici verdi delle aree urbane.
Parma, 3 settembre 2013 -
Il progetto Agrivillaggio, unico al mondo, al centro di un convegno a Vicofertile Sabato 7 settembre 2013 -
Fantascienza o ritorno al passato? Forse entrambe, o più semplicemente conoscenza e utilizzo di tecnologie avanzate applicate nel rispetto ambientale. Sembra utopistico, ma l'idea che prenderà piede nell' "Agrivillaggio" di Vicofertile, a pochi chilometri da Parma, è proprio quella di sviluppare un quartiere che ha come centro operativo un' azienda agricola. Questo il progetto portato avanti dall' agricoltore Giovanni Leoni, che verrà presentato sabato a Vicofertile in presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, nel convegno a partecipazione gratuita, previa iscrizione sul sito www.agrivillaggio.it. Un prototipo, che presto potrebbe diventare realtà e portare con sé un cambio rivoluzionario sulla qualità della vita. Tre i protagonisti: la comunità, la terra e l'economia. Uno piede nel passato, nel ritorno all' integrazione delle attività umane con i cicli naturali, per ritrovare uno stile di vita sano, con un lucido sguardo al futuro, che sfrutta i mezzi tecnologici di oggi e sviluppa un' economia di servizi capace di produrre sia una riduzione dei costi per chi la consuma, sia un maggior valore economico per chi la produce, partendo dall' agricoltura. L' Agrivillaggio, fondandosi sul bisogno di rapporti sociali di vicinato che sono stati estirpati dal vivere urbano, è un quartiere capace di essere autosostenibile a livello alimentare, energetico e della raccolta dei rifiuti, capace di offre ai suoi abitanti cibo e servizi a chilometri zero. Un progetto ambizioso che non si pone limiti di confine. Parma è solo una delle tante città dove può nascere un Agrivillaggio. Ognuno infatti può essere riadattato sulle necessità della comunità locale e quindi sorgere nelle più disparate parti del mondo. Un progetto tutt' altro che utopistico, più che mai attuale, che si fonda su una lucida consapevolezza della crisi, portando uno stile di vita low cost ai massimi livelli di qualità della vita.
Il rispetto delle opinioni è il primo passo verso la democrazia.
di Lamberto Colla -
Parma, 2 settembre 2013 -
E' indubbio la questione dell'inceneritore acceso, forse in modo definitivo, è questione che fa "bruciare" e alle volte anche perdere di lucidità con il rischio di lasciarsi trasportare dalla emotività più che dalla ragione.
Il problema della gestione dei rifiuti ed il loro smaltimento è, a mio personale giudizio, molto complesso e non risolvibile con "inceneritore SI o inceneritore NO". Una domanda da porre eventualmente in via preliminare ai cittadini attraverso un referendum popolare dall'esito quasi scontato: "inceneritore NO".
Nel frattempo il problema rimarrebbe irrisolto per molti anni ancora.
Proprio per la complessità del problema risulta difficile pensare a una sola ed unica soluzione. Come spesso accade per i problemi complessi la soluzione definitiva si raggiunge attraverso una sequenza di risposte semplici.
Opinioni diverse possono produrre arricchimento alla discussione e, forse, indirizzare l'opinione collettiva verso una terza e migliore soluzione.
Perchè ciò accada è indispensabile che tutte le menti siano aperte e ricettive. Se esistono preconcetti o chiusure dogmatiche risulterà difficile trovare la migliore soluzione anche al più semplice dei problemi.
Così come si sta operando al mantenimento della massima "bio-diversità", alla salvaguardia della maggior numero di specie e razze, mi sembra impossibile che altrettanto non si possa fare con l'opinione.
E se poi qualcuno riporta un'opinione non totalmente allineata, magari "un giornaletto web in cerca di qualche click a buon mercato" lo si attacca ferocemente.
E' il caso del comunicato del wwf di Parma a firma del Presidente Rolando Cerri in relazione alla opinione di un attivista (ex Presidente del wwf di Parma) postata sul profilo facebook personale e riportata da un periodico digitale locale.
Il comunicato in questione, giustamente, sottolinea la posizione ufficiale dell'organizzazione sulla questione dell'inceneritore, ma si scaglia contro il giornale che ha riportato la notizia (documentata peraltro) e nulla riporta al riguardo del commento del proprio attivista.
Il rispetto delle opinioni e di chi le divulga è il primo passo verso la democrazia. Dalla "bio-diversità" alla "opinion-diversità" sarebbe auspicabile.
Il Comunicato wwf di Parma
Negli ultimi giorni un post pubblicato su FB dal nostro Attivista Enrico Ottolini, contenente una sua personalissima opinione sull'avviamento dell'inceneritore, è stato arbitrariamente contrabbandato come posizione del WWF di Parma.
Come Associazione siamo sempre stati contrari alla costruzione dell'impianto di Ugozzolo, contro la quale ci siamo attivati in molti modi in questi anni.
Manifestazioni pubbliche, comunicati stampa, atti formali come un ricorso al Capo dello Stato sono lì a ricordarlo.
Riteniamo che l'accensione dell'inceneritore sia un grave errore, una grande occasione persa per la Città, e una pesante sconfitta per noi. E' davvero inaccettabile che gli sforzi, la passione e la buona fede di tanti Soci e Attivisti vengano messi in ombra dalla scorrettezza di un giornaletto web in cerca di qualche click a buon mercato.
Rolando Cervi
WWF Parma
Reggio Emilia, 30 agosto 2013 -
A Reggio Emilia la prima edizione di EcoHappening sede dell'Università degli Studi di Modena - Reggio Emilia il 31 agosto ed il 1 settembre -
Momenti di riflessione per capire quanto le azioni quotidiane di ognuno abbiano una grande influenza sull' ambiente in cui viviamo attraverso incontri con autorevoli relatori del mondo istituzionale, economico ed accademico, teologi, ministri del culto, giornalisti, tutti uniti dalla necessità di condividere il concetto che azione e pensiero siano portatori di valori e di rispetto per la bellezza del mondo circostante. EcoHappening nasce da una idea di FE.DA. Srl, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena - Reggio Emilia, condivisa da un gruppo di amici, che grazie alle sensibilità istituzionali, accademiche, cattoliche ed economiche permettono la realizzazione di questa prima edizione. La manifestazione gode del patrocinio e della collaborazione di molti sostenitori tra cui la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Reggio Emilia, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Unindustria Reggio Emilia. L'obiettivo è realizzare un luogo di incontro, di confronto tra mondo laico e cattolico, e di scambio di esperienze, opportunità, idee e proposte per la tutela dell'ambiente e del nostro futuro, partendo proprio dall'esperienza cristiana dell' 8ª Giornata per la Custodia del Creato del 1° settembre 2013, appuntamento nazionale indetto dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana). L'evento è finalizzato a questa missione, invitando ad un unico tavolo il mondo cattolico ed il mondo ambientale per condividere i percorsi, ampliare le sensibilità e le conoscenze, attraverso l'incontro. Diversi momenti di analisi sulle tematiche dei mutamenti ambientali e sul modo corretto di rispettare l' ambiente anche nei gesti quotidiani. L'attenzione per un comportamento a sostegno dell' ambiente per vivere davvero il territorio come un bene comune a cui portare rispetto, affrontando temi attuali tra cui l' portanza della raccolta differenziata e del risparmio idrico ed energetico. Tutto il programma dell' evento a ingresso gratuito su www.ecohappening.it.
Federico Pizzarotti: "Ho fatto tutto ciò che era possibile fare con i poteri di un Sindaco."
Parma 28 agosto 2013 (20,00) --
"Oggi a Parma viviamo un momento particolare della nostra storia. Un evento che tutte le forze politiche, meno una, hanno fortemente sostenuto, e alla fine, dopo un lungo iter durato quasi un decennio, sono riuscite ad ottenere. Stiamo parlando dell'accensione dell'Inceneritore di Ugozzolo, l'ottavo in Emilia Romagna, che ha cominciato a funzionare a pochi chilometri dal centro storico.
Se oggi sono qui a comunicare un evento di questa portata, è perché per anni a Parma si è combattuta una battaglia politica ed etica che ha smosso le coscienze di molti - chi pro e chi contro – suscitando una discussione che dal livello locale ha finito per assumere un'importanza nazionale.
Questo, in sintesi, dal 2006 ad oggi ha significato l'Inceneritore di Ugozzolo.
E noi, come Movimento 5 Stelle, non ci siamo sottratti alla discussione, ma anzi ne abbiamo preso parte consapevoli. E alla fine della corsa abbiamo avuto ragione, ma al tempo stesso registriamo una grande delusione. Abbiamo avuto ragione perché oggi l'Emilia Romagna, dopo aver attivato 8 inceneritori nel cuore della Pianura Padana, si è detta pronta a invertire la rotta, e seguire il percorso ambientalista tracciato dall'Europa. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.
Ma ci rammarichiamo perché l'Inceneritore di Parma non siamo riusciti a fermarlo. Si può dire quello che si vuole, perché in democrazia è libero il campo per ogni opinione politica: ma in campagna elettorale ci siamo dichiarati contrari - e questo è giusto dirlo - e abbiamo promesso di fare il possibile per arrivare ad un risultato che ci soddisfacesse. Per quel che mi riguarda, l'onestà nella battaglia politica che ho portato avanti, convinto di aver impegnato tutte le energie possibili e spendibili - le stesse che utilizzo per ogni azione politica intrapresa - mi portano oggi a parlarne a viso aperto, senza problemi e con assoluta onestà intellettuale.
Ho fatto tutto ciò che era possibile fare con i poteri di un Sindaco.
Come Amministrazione abbiamo portato alla luce un iter di costruzione dell'inceneritore a tratti poco chiaro, per certi aspetti davvero oscuro, rischiarando questioni di cui un domani si prenderà carico la Magistratura, se già non lo ha fatto. Come Amministrazione di Parma abbiamo lavorato con serietà, chiedendo e pretendendo il rispetto integrale di quelle che erano le normative di legge.
Ora guardiamo avanti, perché il declino di queste strutture è già iniziato, ed è iniziato proprio nell'anno in cui le forze politiche che lo hanno voluto, centrosinistra e centrodestra, ne festeggiano l'apertura, quasi fosse una nostra sconfitta, e non loro. Esultano nel loro interesse, dimenticandosi, e senza vergogna, di aver negato un referendum sull'Inceneritore richiesto da una cospicua parte della città.
Oggi il dibattito politico sull'Inceneritore ha bisogno di evolversi e smetterla di stagnare su quello che è stato detto in campagna elettorale. Purtroppo partiti e movimenti civici sono rimasti col pensiero a maggio 2012, mentre oggi c'è bisogno di guardare al futuro: perché pur importante che sia la lotta, non rappresenta comunque l'unico punto del nostro programma.
Sull'Ambiente, poi, non torneremo indietro ne' cambieremo posizione: è aumentata la raccolta differenziata in centro storico, è aumentata a livello generale su tutto il territorio del Comune di Parma; continuerà ad aumentare, e per questo diminuiranno per tutti i costi diretti a carico dei cittadini, quelli, per intenderci, delle bollette. Parleremo con Iren per arrivare a soluzioni condivise, di beneficio economico ed ambientale per la città. Siamo a lavoro per un nuovo piano di viabilità urbana, mai nemmeno discusso negli ultimi dieci anni. Lavoriamo e continueremo a lavorare.
Mi auguro che dell'Inceneritore, e degli inceneritori in generale, se ne continui a parlare, ponendo la riflessione su quello che è stato e su quello che sarà la nostra nuova politica.
Informate su chi lo ha voluto, su chi ha scelto di spendere più di 200 milioni per la sua realizzazione; su chi lo porterà ad essere mirino dei rifiuti delle altre Province emiliane; su chi ieri si sfregava le mani per la sua costruzione e oggi lo rinnega. E poi su chi lo ha contrastato e chi ha provato a fermarlo, con le armi della legge e col pensiero rivolto al nostro futuro."
(tratto da Facebook di Federico Pizzarotti)
L'inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi 479 giorni fa.
di Lamberto Colla -
Parma 28 agosto 2013 - -
28 agosto 2013, primo giorno dell'era dell'inceneritore di Parma. L'inceneritore di Ugozzolo, come il cavallo di Troia, ha acconsentito l'assalto "grillino" al governo della città ducale la scorsa primavera e oggi è diventato il simbolo della più grande promessa non mantenuta da parte del Sindaco Pizzarotti.
I timori che questa mattina, giorno dell'accensione ufficiale del termovalorizzatore, si sarebbe radunata una folla contestatrice davanti ai cancelli dell'impianto sono stati completamente disattesi. Noi stessi, per gioco ma soprattutto per misurare la temperatura sull'argomento, abbiamo postato, sulla nostra pagina facebook, un video che invitava a "incenerire" l'inceneritore. La sorpresa è stata enorme alla verifica dei dati. Forse, e può anche essere, non è stato gradita la qualità video ma il dato "statistico", seppure nella sua relatività, ha confermato la realtà. Pure l'Ansa ha rilevato come notizia l'assenza di folla contestatrice: "Di fronte alla struttura, - è il commento ANSA - , costruita a poca distanza dallo stabilimento Barilla di Pedrignano, non c'era nessuno. Auto della polizia, però, hanno pattugliato la zona fin dalle prime ore del mattino."
Infine, GCR (Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma) che si è da sempre battuta per contrastare la messa in funzione dell'impianto, sin dalla sua progettazione, si è limitata a esprimere le perplessità soprattutto "di fronte alle considerazioni di questi giorni fatte da personaggi dell'ambientalismo cittadino, con i quali abbiamo anche condiviso tanti momenti della battaglia contro l'inceneritore ".
A meno che non intervengano nuovi stop dalla magistratura o dalle autorità pubbliche, dopo i tre mesi di esercizio provvisorio, l'inceneritore dovrebbe andare a regime.
Il Comunicato stampa di GCR Parma
Siamo perplessi di fronte alle considerazioni di questi giorni fatte da personaggi dell'ambientalismo cittadino, con i quali abbiamo anche condiviso tanti momenti della battaglia contro l'inceneritore e francamente non capiamo come da ambientalisti si possa essere a favore di un impianto di questo genere, inutile, al posto del quale in questi anni si sono evidenziate quali e quante altre alternative potrebbero essere utilizzate.
Un impianto che non risolve la questione della autosufficienza (le ceneri fuori provincia, l'organico fuori provincia, il differenziato fuori provincia, la fos fuori provincia, il polverino fuori provincia)
senza dimenticare i miliardi di metri cubi di aria inquinata che usciranno.
Un impianto che impatterà sulla salute non solo dei cittadini di Parma ma su tutti quelli del bacino padano, andandosi ad aggiungere con le sue emissioni a tutte le centinaia di camini presenti sul territorio.
Una felicità che davvero non comprendiamo.
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 agosto 2013
di Virgilio-
Parma 26 agosto 2013 --
I ringraziamenti del Comitato GCR - Gestione Corretta Rifiuti di Parma.
Ancora poche ore e il termovalorizzatore di Parma riprenderà a fumare e questa, forse, dovrebbe essere la volta definitiva.
A comunicarlo il comitato Gestione Corretta dei Rifiuti che nell'occasione "ringrazia" tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione e accensione dell'impianto di Ugozzolo.
Come si sa il Comitato si era battuto, sin dall'inizio, affinché a Parma non tornasse un impianto di trattamento termico dei rifiuti dopo lo spegnimento del "Cornocchio"., da sempre contrario all'inceneritore di Parma, avversato anche dal Comune a 5 Stelle guidato dal sindaco Federico Pizzarotti. Il comitato Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma ha seguito tutta la costruzione dell'impianto, comprese diverse sospensioni per inchieste della Procura, ancora in corso, e procedimenti amministrativi davanti al Tar.
"I rifiuti sono già dentro il Paip - comunica il l'associazione GCR - e il 28 agosto il camino di Ugozzolo comincerà a fumare, questa volta senza soluzione di continuità.
E' l'ultima domenica di pace per la città, mentre a San Leonardo già lamentano puzze e miasmi, forse stanno scaldando i motori.
Ancora una manciata di ore e Parma tornerà ad avere un inceneritore, dopo 12 anni di assenza dalla chiusura del camino del Cornocchio (2001).
In questa giornata festiva vogliamo ringraziare gli amici del forno, i nemici di Parma, che in questi anni si sono prodigati per liberare la città della grave mancanza, una lacuna, quella parmigiana, rispetto a tutte le province regionali, tutte ordinatamente con un impianto di incenerimento, salvo Reggio che lo ha spento lo scorso anno.
I nemici di Parma non si dovevano affaticare troppo, anche perché Ugozzolo non è l'unica fiamma accesa sul nostro territorio martoriato. A Rubbiano di Solignano, un co-inceneritore di oli esausti e altri materiali pericolosi dal 2000 ne brucia ogni anno oltre 50 mila tonnellate, a Noceto un impianto militare di distruzione di esplosivo da scoppio e di propellenti, a Polesine abbiamo scoperto in queste ore la presenza di un impianto di termodistruzione che si occupa di materiali organici come il pollame colpito da aviaria.
Quindi Parma non sentiva la mancanza di un forno in città, l'aria era già sufficientemente mefitica senza l'aggiunta di un altro camino."
(in Allegato il comunicato stampa di GCR)
di Lamberto Colla--
Parma 22 agosto 2013 - -
Sciame sismico, fratture del suolo e sisma sul Conero.
Tutto iniziò con la fuoriuscita del fango liquido dal suolo in occasione del terremoto dello scorso anno che colpì l'Emilia.
Un fenomeno che, pur destando molta preoccupazione nei testimoni, venne quasi ignorato dai media convenzionali per i primi giorni e poi poco eco, comunque, nei periodi a seguire. Forse fu' preoccupazione inutile perchè frutto di suggestione conseguente alla gravità del sisma e dalle "bufale" che in quei giorni correvano in rete.
Fatto sta che dal terreno sono usciti metri cubi di liquido fangoso provocando allarme ma anche danni dove questo fenomeno si manifestò in prossimità di edifici.
Sempre in zona emiliana, in queste ore invece, ha destato altrettanta preoccupazione l'apertura di vistose crepe nei terreni che hanno, ovviamente, obbligato a sopralluoghi gli esperti di fenomeni tellurici e geologi. "Nulla di preoccupante" dichiara a BlogEko.it Fedora Quattrocchi, la ricercatrice dell'Ingv che si occupa sul campo dei "transienti sismo geochimici ed ambientali" (i fenomeni che possono precedere i precedere i forti terremoti)
In realtà si tratta di più crepe e non di una sola; non dovrebbero essere dovute necessariamente solo alla siccità; in ogni caso non sono nulla di preoccupante è la conclusione dell'esperta - perché le modeste quantità di flusso di anidride carbonica e metano che ne fuoriescono sono tutto sommato nella norma per la zona.
Anche in questo caso, i timori e le preoccupazioni manifestate dalla popolazione, potrebbe essere un eccesso di sensibilità dovuta allo sciame sismico che sta interessando l'emilia, la lunigiana e garfagnana e le più importanti scosse telluriche che hanno investito lo scorso luglio e poi ancora stamane la regione del Conero con il distacco di un puntone di roccia. Anche in questo caso nulla di preoccupante perché era già nota la pericolosità del luogo anche in assenza di sisma.
Allora non preoccupiamoci ma la debolezza dell'uomo contro la forza della natura non può non mettere apprensione, soprattutto, quando i fenomeni sono così frequenti, "strani" o meglio ignorati dalla maggior parte delle persone e distribuiti in un'area così estesa tra est e ovest del centro nord d' Italia.
Forse varrebbe la pena, oltre alle rassicurazioni di rito, che la popolazione venisse più approfonditamente informata su questi casi.
La forza sta della conoscenza mentre nell'ignoranza alberga la paura.
di Virgilio -
Goletta Verde, 14 agosto 2013 - -
Il bilancio di Goletta Verde: ogni 57 km di costa un punto critico da inquinamento.
Durante i due mesi di navigazione, circumnavigando la penisola per monitorare lo stato di salute delle coste e del mare italiano, Goletta Verde ha identificato 130 punti di criticità (quasi il 50% dei campionamento) con valori batterici oltre i limiti di legge.
La Campania si classifica all'ultimo posto di questa speciale classifica che vede la depurazione delle acque, dopo ben 37 anni dall'approvazione della legge, ancora un problema da risolvere.
130 punti inquinati, uno ogni 57 km di costa. Cattiva depurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari nel dossier
Sei delitti sotto l’ombrellone.
Il 90 per cento dei punti inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi di depuratori malfunzionanti, che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. In questo quadro a tinte fosche, piuttosto che far fronte alle criticità con progettualità puntuali e definitive, nelle regioni del Mezzogiorno si rischia anche di perdere ben 1,7 miliardi di fondi per opere di adeguamento del sistema di depurazione. Una perdita alla quale si aggiungerebbe anche una possibile e salatissima multa per la procedura di infrazione che ha portato alla condanna dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva europea sul servizio di depurazione e fognatura. Mari e coste italiane finiti nel mirino di sei killer: maladepurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo edilizio, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari. Sicari in azione da nord a sud della Penisola: venti luoghi del delitto che Legambiente presenta nel dossier "Sei delitti sotto l'ombrellone. Il giallo di Ferragosto".
"Per l'ennesimo anno ci troviamo a denunciare una situazione riguardo la depurazione degli scarichi divenuta ormai imbarazzante e che va sanata una volta per tutte. - dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. A questa situazione di emergenza si risponde sempre allo stesso modo: rinviando il problema e cercando di tamponare le falle di un sistema inefficace nei tre mesi estivi per placare le ire di bagnanti e turisti. Nelle regioni del Mezzogiorno, poi, al danno si sta per unire la beffa. Si rischia, infatti, di perdere ben 1,7 miliardi di euro dei fondi Cipe destinati alla costruzione e all'adeguamento degli impianti che sono in scadenza a dicembre. Come se non bastasse, inoltre, ci prepariamo anche a far pagare ai cittadini italiani multe milionarie da parte dell'Unione europea per l'incapacità di gestire il ciclo delle acque reflue. Soldi che invece potrebbero essere investiti per aprire nuovi cantieri per la depurazione. Realizzare sistemi efficienti e moderni - conclude Zampetti - deve trasformarsi in una priorità nell'agenda politica italiana. È l'ennesima vergogna che questo Paese non merita. Non si tratta più soltanto di difendere fiumi e mari, vera grande risorsa di questa nazione, ma ne va dell'intera economia nazionale, buona parte della quale è basata sul turismo".
Emilia, 14 Agosto 2013 --
Riconosciuta la eccezionalità delle piogge nel periodo 20 gennaio - 5 aprile 2013 nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Le aziende che abbiano subìto danni possono presentare domanda di contributo a fondo perduto entro il 23 settembre.
E' stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento della eccezionali piogge persistenti che nel periodo dal 20 gennaio 2013 al 5 aprile hanno interessato territori delle Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza provocando frane e smottamenti.
Le aziende che abbiano subito danni alle strutture agricole e alle infrastrutture connesse all'attività agricola, che si trovano all'interno delle aree delimitate, possono presentare entro il 23 settembre 2013 domanda per l'ottenimento dei contributi a fondo perduto per il ripristino delle strutture danneggiate. L'entità del contributo sarà in funzione delle risorse che il Ministero assegnerà successivamente alla raccolta delle domande.
Il Decreto di declaratoria che accoglie la proposta della Regione Emilia-Romagna, emesso dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del 9 agosto 2013.
La domanda in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta, deve essere presentata all'Ente territoriale competente (Provincia, Comunità montana, Unione dei Comuni).
Al momento della presentazione della richiesta di contributo, l'azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna, e avere il fascicolo aziendale validato in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe.
La domanda potrà essere presentata avvalendosi delle organizzazioni professionali agricole, direttamente dall'azienda agricola in forma digitale (dal referente per l'azienda) oppure in forma cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.
(fonte Regione Emilia Romagna)
di Virgilio -
Emilia, 14 agosto 2013 - -
L'ultima scossa è stata registrata alle 1,55 di stamane, magnitudo 2,0 e localizzata nella Piana del Fucino. Poco prima di mezzanotte, precisamente alle 23,55, è stata l'isola di Lipari ad essere colpita da una scossa anch'essa di magnitudo 2,0. Due scosse nel Frignano invece alle 10,27 e 13,53 di magnitudo 2,2 e 2,6 rispettivamente sono state registrate ieri dall'INGV (istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
E' pur vero che il mese di Luglio, come riportato da INGV,“sono stati registrati 2874 eventi sismici con una media di oltre 90 al giorno, sicuramente la più alta nel 2013” , ma troppa informazione può generare stati di apprensione inutili. I terremoti sono eventi difficili da prevedere ma per questo non è impossibile la difesa. La prevenzione è sicuramente l'arma più efficace e tra gli strumenti è sicuramente da annoverare anche l'informazione d'emergenza ovvero quella che allerti la popolazione sulla probabilità di eventi sismici di elevato potenziale.
Non sono certamente i magnitudo 2,0 a spaventare le nostre strutture e neanche i magnitudo di doppia classe. Certamente un magnitudo di 4,0, non solo è ben avvertibile dalla popolazione, giustifica la paura ma non dovrebbe intaccare la staticità della maggior parte delle strutture, salvo quelle già ferite e compromesse.
Poniamo attenzione, perciò, e soprattutto la pongano gli esperti della protezione civile, alla sequenza degli eventi sismici ma cerchiamo di non creare allarmismo infondato con il rischio d'assuefazione da notizia sismica.
Troppi "al lupo, al lupo..."

Roma, agosto 2013 --
- Servizi di Polizia Provinciale, la proposta del Ministro -
"La sfida è quella di garantire un alto livello di sicurezza ambientale, bene costituzionalmente protetto, e la conseguente tutela agroalimentare, preservando il territorio da ogni aggressione. Il processo normativo avviato dal Governo di modifica costituzionale finalizzato all'abolizione delle Province potrebbe offrire l'opportunità di salvaguardare la professionalità dei Servizi di Polizia Provinciale che da decenni operano sul territorio svolgendo, tra le altre, preziose funzioni di polizia giudiziaria, amministrativa, ambientale, zoofila, di protezione degli animali, lagunare e fluviale. È un importante patrimonio di esperienza e competenza che non può essere frammentato ad un livello locale non adeguato a gestire attività e indagini, come quelle ambientali, che non sono confinabili in ambiti ristretti. Una soluzione quasi naturale per l'affinità dei compiti e delle funzioni sarebbe il transito del personale dei Servizi di Polizia Provinciale, circa 2.800 unità, nei ruoli del Corpo forestale dello Stato, forza di Polizia dello Stato, istituzionalmente e tradizionalmente preposta alla tutela dell'ambiente e del territorio, nonché alla sicurezza agroalimentare. In un momento generale di crisi che investe tutto il Paese le Istituzioni devono cercare di cogliere il senso di nuove opportunità come quelle che riguardano l'adeguamento di una reale tutela del territorio e del paesaggio".
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, in merito all'ipotesi di transito, una volta abolite le Amministrazioni provinciali, degli agenti delle Polizie provinciali nel Corpo forestale dello Stato. Tale transito verrà proposto al personale in via opzionale e alternativa ad un eventuale passaggio nei ruoli dei Comuni o delle Regioni e sulla base dei requisiti previsti per l'ingresso nel Cfs.
Sulla questione è in atto, a tutti i livelli, un ampio e positivo dibattito sia all'interno del Corpo forestale dello Stato che nella Polizia provinciale di alcune Regioni.
"Mi farò pertanto promotrice con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie - ha aggiunto il Ministro De Girolamo - dell'attivazione di un Tavolo tecnico formato dalle Amministrazioni competenti e finalizzato a delineare un percorso graduato e articolato, in considerazione della difficoltà tecnica, operativa ed attuativa. Da questa prima fase non deriveranno nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, semmai nel tempo si ridurrebbero alcune spese causate dalla parcellizzazione di tanti enti diversi e crescerà la sicurezza reale per i cittadini".