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Giovedì, 31 Ottobre 2019 10:31

Ponte di Colorno: Tutor overlad, allora si può?

E' del 29 ottobre la notizia che verrà installato all'imbocco del viadotto tra Cremona a Castelvetro un tutor in grado di controllare il peso dei camion in movimento, e che le eventuali violazioni verranno sanzionate con multe che arriveranno direttamente a casa.

A tal proposito vogliamo ricordare la proposta del gruppo Amo Colorno, datata 6 giugno 2019, in cui si chiedeva alle due province di Parma e Cremona, proprio l'installazione di un "tutor overload" in grado di svolgere proprio la stessa funzione che verrà adottata sul viadotto tra Castelvetro e Cremona. Tutor da installare sul ponte del PO, tra Colorno e Casalmaggiore.

Peccato che ricevemmo una missiva dalla provincia di Parma che ci informava che per regolamento stradale nazionale, non era possibile installare un simile strumento, in quanto la legislazione attuale prevedeva a loro dire la possibilità di sanzionare un veicolo solo a seguito di pesatura sul posto.

Alla luce degli ultimi avvenimenti quindi, torna tutto in discussione?... La nostra idea adesso può essere presa in considerazione?...

Il nostro ponte teniamo a ricordare che è "rattoppato" e che per ben 21 mesi è stato chiuso causando un enorme disagio ai territori di Colorno e Casalmaggiore. Inoltre è ancora aleatoria la promessa di installazione (che doveva avvenire ad agosto di quest'anno) di autovelox e sensori per il peso totale dei camion sul ponte.

il gruppo
Amo Colorno

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SOTTO LE PROVE:
https://www.laprovinciacr.it/news/cronaca/233497/ponte-sul-po-un-tutor-controlla-il-peso-dei-tir.html 
https://www.oglioponews.it/2019/06/06/ponte-riaperto-ora-venga-utilizzato-tutor-overload-la-proposta-amo-colorno/ 

“L’onorevole Davide Zanichelli (M5S) sul nuovo ponte di Colorno la butta un po’ in caciara, ma è costretto ad ammettere quello che diciamo da tempo: la Lega lo vuole fare, mentre i 5 Stelle no.

E conferma che il Governo PD-5 Stelle ha tolto i soldi per la sua costruzione per darli ad altri ponti.
Per noi è una priorità, per loro le priorità sono altre.
Abbiamo trovato le risorse, le abbiamo inserite in bilancio, le abbiamo difese in Parlamento, abbiamo sollecitato per mesi il Ministro. Oggi loro insieme al PD le tolgono.
Come per la Campogalliano-Sassuolo, la Gronda di Genova, la Tav e tutte le altre infrastrutture vitali per questo Paese lo scopo dei 5 Stelle è rinviare, tirarla lunga per poi non fare nulla, mentre la Lega vuole che le infrastrutture necessarie ai territori siano realizzate in tempi rapidi.
Un fatto sotto gli occhi di tutti e ancora una volta ribadito: il nuovo ponte tra Colorno e Casalmaggiore verrà solo progettato sulla carta.
Continuerò la battaglia per avere il nuovo ponte ma temo che dovrà tornare la Lega al Governo per vederlo realizzato”.
Così la deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli, segretario della Commissione Finanze, in risposta alle dichiarazioni dell’on. Zanichelli (M5S) sul nuovo Ponte di Colorno.

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Laura Cavandoli
Deputato Lega XVIII legislatura
Consigliere comunale Lega Nord a Parma

 

Sabato, 31 Agosto 2019 06:45

"637 - La vita al tempo del ponte"

Economia, commercio, sport, lavoro, cultura: ambiti differenti della vita, messi tutti in crisi dalla chiusura del ponte di Casalmaggiore-Colorno, prolungatasi per 21 mesi, o per meglio dire 637 giorni. Per raccontare questo periodo di grande difficoltà per i territori del Casalasco-Viadanese, della Bassa Parmense e del Colornese è nato un libro, che raccoglie settanta storie, tutte abbastanza simboliche ed esplicative, legate appunto alla “crisi del ponte”.


Un momento a suo modo storico - quello intercorso tra il 7 settembre 2017 e il 5 giugno 2019, date di chiusura e riapertura del viadotto sul fiume Po - che per questo è stato fissato in 260 pagine (con fotografie in bianco e nero). Il libro, dal titolo “637 - La vita al tempo del ponte” è stato scritto da Giovanni Gardani, Nazzareno Condina e Cristian Calestani. I primi due sono giornalisti cremonesi, della sponda Casalasca del fiume Po, entrambi impegnati per OglioPoNews e Cremona 1; il terzo invece è un giornalista parmense, che segue in particolare la zona della Bassa Parmense, dove risiede, per Gazzetta di Parma.


Per lavoro hanno seguito giornalmente la “crisi del ponte” e nel libro hanno deciso di riprendere alcune storie, aggiornandole, e di pubblicarne di nuove. “Inizialmente le storie dovevano essere cinquanta - svelano gli autori del volume - poi però sono emerse nuove sfaccettature, vicende che non conoscevamo e che questo libro ha il merito di portare alla luce. Da un lato per raccontare, dall’altro per non dimenticare ciò che è stato. E siamo consci, peraltro, che avremo potuto raccogliere molte altre storie, perché il materiale era smisurato”.


Il libro presenta interviste ai membri del Comitato Treno Ponte Tangenziale, a commercianti, lavoratori, semplici cittadini, sportivi, uomini e donne di cultura, che hanno visto la propria vita cambiare. Non mancano curiosità legate alla moda e alla musica e storie che raccontano i momenti clou di quei 21 mesi, con le manifestazioni di piazza, con i trattori, l’Aperiponte, le colazioni in stazione ferroviaria, unendo di fatto le due grandi ferite infrastrutturali (ponte e treni) che hanno colpito Casalmaggiore, Colorno e i territori che vi gravitano attorno (comprendendo la vicina Viadana sulla sponda lombarda e, sulla sponda parmense, Sorbolo Mezzani, Sissa Trecasali e Torrile).


Il volume è edito da Sometti e ha ottenuto il patrocinio dell’associazione Terre di Lombardia. Avrà un costo di 15 euro e sarà presentato in anteprima sabato 7 settembre presso il Bar Centrale di Casalmaggiore in piazza Garibaldi alle ore 17.30. Una data non certo casuale: è infatti quella del secondo anniversario della chiusura totale del ponte e di conseguenza dell’inizio dei disagi che il territorio ha imparato suo malgrado a conoscere.

Seguiranno altre date di presentazione, che saranno presto comunicate, assieme ai punti vendita in cui sarà possibile acquistare il libro. La foto scelta per la copertina, scattata da Stefano Superchi, si caratterizza per una forte componente simbolica: dietro alle transenne che chiudono il ponte al traffico, infatti, sorge una nuova alba. Nella speranza di non dover più rivivere 637 giorni così.

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Pubblicato in Cultura Emilia

Sono passati appena due mesi e mezzo dalla riapertura del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore, ed il territorio sta pian piano ricominciando a respirare e a riprendersi dopo 21 mesi di chiusura che ha reso due regioni vicine (Lombardia ed Emilia - Romagna) molto lontane. Sono stati anni difficili per commercianti e pendolari e per l’intera economica colornese e casalese. Momenti difficili nati dalla segnalazione di un cittadino che scorgendo delle crepe, ha ritenuto prontamente di segnalare la cosa dando il “La” ad un lungo iter di progetti, bandi, appalti e lavori provvisori. Il 5 giugno 2019 abbiamo rivisto splendere il sole ed il ponte è stato reso nuovamente percorribile con delle ovvie limitazioni sulla velocità (50 km/h) e sul peso dei mezzi pesanti (44 tonnellate). Limitazioni ad oggi difficili da far rispettare, se non saltuariamente grazie allo sporadico controllo delle forze dell’ordine. Negli ultimi giorni si è incominciato a discutere dei 250 milioni messi a disposizione del governo per le infrastrutture italiane, ed in particolar modo dei 65 milioni che dovrebbero essere utilizzati per la costruzione di un nuovo ponte. Forze politiche (5 stelle e Lega) hanno avviato una sorta di diatriba atta a ricordare ai cittadini i loro meriti ed il loro impegno. Mentre ci si sfida a colpi di comunicati stampa, il governo giallo - verde è arrivato ormai alla fine della sua legislatura, e sempre più improbabile e difficile diventa il percorso che porterà alla costruzione del nuovo ponte.

Amo - Colorno ringrazia Lega e 5 stelle per il loro impegno e per non aver dimenticato Colorno e Casalmaggiore, ma chiede anche a tutte le forze politiche di scontrarsi meno e di guardare al presente, collaborando e dedicando le loro energie alla tutela del ponte attuale. Il nuovo ponte non potrà essere pronto prima di dieci anni e la caduta del governo, non farà altro che allungare i tempi previsti per l’erogazione del denaro necessario. Occorrerà lavorare assieme per far si che avvenga un’altra chiusura del ponte attuale. Il territorio non potrebbe più sostenerla. Bisogna lavorare per installare tutor di velocità, sensori per il controllo della stabilità del ponte e sensori atti a verificare il peso di un singolo mezzo pesante, per verificare che la limitazione delle 44 tonnellate sia rispettata.

La chiusura del ponte fu prova evidente della mancanza di comunicazione tra gli enti preposti alla sua gestione e manutenzione e molte furono a nostro avviso le responsabilità. Responsabilità che non ci hanno permesso neanche di ottenere lo stato d’emergenza. Oggi più che mai è necessario collaborare e questo indipendentemente dal colore politico o da i singoli meriti. Al territorio lo dovete, non credete?...

Il gruppo
Amo Colorno

Infrastrutture: 65 milioni per nuovo ponte Casalmaggiore in cima alla graduatoria. Cavandoli (Lega): “Niente più rinvii, auspico che Toninelli approvi subito Decreto e sblocchi”


Parma, 19 Agosto 2019 - "Sono orgogliosa di comunicare che il nuovo ponte che collegherà Colorno a Casalmaggiore è in cima alla graduatoria che destina i 250 milioni di euro per la manutenzione e la realizzazione di nuovi ponti nel bacino del Po come chiedeva un mio ordine del giorno approvato con la legge Bilancio”, dice Laura Cavandoli, deputato parmigiano della Lega, autrice di un ODG che mette il nuovo Ponte di Colorno tra le priorità da finanziare con queste risorse.
Un emendamento della Lega approvato nella legge Bilancio 2019, prevedeva infatti che venisse stilata una graduatoria per l’assegnazione dei 250 milioni di euro ai soggetti attuatori e un ODG della Cavandoli ha conseguentemente impegnato il Governo a mettere il nuovo ponte tra Colorno e Casalmaggiore tra le priorità.


La nuova infrastruttura che collega Colorno a Casalmaggiore è il primo nella graduatoria dei nuovi ponti da progettare e realizzare. Lo precedono in classifica solo alcune ristrutturazioni. All’opera sono destinati 65 milioni di euro, l’importo è comprensivo dei costi per la progettazione e per la realizzazione del nuovo ponte fortemente voluto da tutta la Lega anche in Lombardia.


“L’auspicio della Lega – prosegue la Cavandoli - è che il Ministro Toninelli approvi in conferenza unificata a settembre, dopo i rinvii di luglio e agosto, il Decreto con la graduatoria che assegna in via definitiva questi fondi, i cui primi 50 milioni devono essere utilizzati nel 2019. Mi auguro che non ci siano altri ritardi per la realizzazione di un’opera fondamentale e strategica per la provincia di Parma, ma anche per tutta l'Emilia occidentale e la Lombardia”.


“Quando, tra qualche anno, l’attuale ponte dovrà essere chiuso per sempre, vi dovrà essere già una nuova struttura in corrispondenza dell'attuale per evitare nuove interruzioni insostenibili per l'economia locale e la vita dei pendolari. Ringrazio l’onorevole Lucchini, Capogruppo della Lega in Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera in prima linea nella battaglia per i ponti sul Po”, conclude la Cavandoli.

(Foto di repertorio Francesca Bocchia - Inaugurazione 5 giugno 2019)

Buone notizie arrivano dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, a seguito del rinnovo contrattuale con Rfi e dell’aggiornamento di quello con l’Anas. Per l’Emilia - Romagna, vengono stanziati 636 milioni di euro da utilizzare in 29 interventi infrastrutturali e relativi alla viabilità, tra cui ci saranno il nuovo ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore e l’elettrificazione della Parma - Brescia. Una piacevole notizia che apre lo spiraglio a rinnovate speranze di vedere un giorno, un servizio ferroviario degno di questo nome, senza ritardi e disservizi quotidiani, e che garantisce la realizzazione di un nuovo ponte sul Po, atto a sostituire quello attualmente “rappezzato”.

Se i fondi ci sono, il tempo non è così galantumo, e l’attesa sarà ancora lunga e ardua la salita. Per queste ragioni come abbiamo più volte ricordato, riteniamo fondamentale salvaguardare l’attuale infrastruttura, al fine di scongiurare eventuali e non certo impossibili chiusure future. Chiusure che potrebbero finire di devastare un territorio che ha solo da poco tempo iniziato a respirare. Per garantire che questo non succeda bisogna far si che siano rispettati i regolamenti in vigore sul ponte, ossia quello della velocità massima a 50 km/h e quello relativo al peso dei mezzi pesanti che non deve superare le 44 tonnellate. Gli autovelox sembra saranno installati su entrambe le corsie quanto prima, e i mezzi pesanti vengono controllati del limite delle possibilità dalla polizia stradale.

Essendo quello dei mezzi pesanti il problema principale, avevamo proposto l’installazione del tutor Overload; un sistema in grado di verificarne singolarmente il peso, anche durante il movimento (per non causare rallentamenti al traffico). Un sistema in uso già in 5 punti delle autostrade Italiane che attraverso dei sensori su strada e delle telecamere è in grado di stimare peso, numero di assi e classe del veicolo. Tale sistema è affidabile e preciso e non sbaglia le pese, ma purtroppo a causa del codice della strada, che non prevede la possibilità di sanzionare un automezzo in movimento, viene affiancato da un’aree di pesa statica, posizionate a distanza del tutor Overload, facendo diventare tale ed essenziale sistema di rilevamento, solo un supporto atto a fermare con sicurezza ogni trasgressore. Un vero peccato, essendo questo un sistema che potrebbe essere installato su tutti i viadotti a traffico notevole (come il nostro ponte), garantendo quindi minor sollecitazione della struttura e una maggior sicurezza di tenuta. Se vi fosse una modifica del codice della strada, concedendo di sanzionare con la pesa dinamica e facendo arrivare le multe a domicilio, si potrebbero mettere in sicurezza tantissimi ponti Italiani che ad oggi non giacciono nelle migliori condizioni.

Per tale ragione abbiamo scritto missiva al ministero dei trasporti (in copia ai due presidenti della provincia di Parma e Cremona, e ai due sindaci di Colorno e Casalmaggiore), per chiedere di valutare quanto sopra, e nell’attesa di un riscontro, sperando positivo, chiediamo maggiori controlli da parte degli organi di polizia, atti a monitorare il più possibile il flusso di mezzi pesanti e la loro regolarità di peso.


Il gruppo
Amo - Colorno

 

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Incontro storico nel bel mezzo del ponte che finalmente è tornato a congiungere Colorno con Casalmaggiore. Le prime auto a passare sono state le splendide "signorine" del  Fiat 500 Club Italia!

La 500 di Ruggero Francavilla è partita da Colorno (PR) e quella di Raul Tentolini da Casalmaggiore (CR) per incontrarsi proprio nel mezzo del ponte.
Una inizativa nata dalla collaborazione dei Coordinamenti di Fidenza (PR) e Cremona. Già in molte altre importanti circostanze il CLUB aveva fatto da apripista al transitato su nuovi o rinnovati  tratti stradali, come ad esempio avvenne per la tanto attesa Variante di Valico.

Il 5 giugno invece è stata la volta di quell'importante arteria che collega la sponda parmense e quella cremonese del Po, riaperta dopo oltre due anni di interruzione.

L'occasione storica è stata documentata da Gazzetta dell'Emilia attraverso l'obiettivo di Francesca Bocchia.

IL CLUB - presentazione

Il Fiat 500 Club Italia, fondato a Garlenda nel 1984, dedicato alla 500 storica progettata da Dante Giacosa nel 1957, è il più grande Club di modello al mondo. I soci hanno superato quota 21.000 ed il trend è in continuo aumento. Ogni anno sono organizzati centinaia di raduni con gli appassionati di questo autentico mito italiano del quale circolano ancora oltre 380.000 esemplari.

Dalla fondazione ad ora, il Club è riuscito a creare un vero e proprio fenomeno di costume, supportato dai sani e preziosi valori che la 500 rappresenta. Basti notare tutti i sorrisi che il passaggio della mitica 500 attrae a sé, suscitando ricordi nei più anziani, e simpatia nei più giovani. Il Club riunisce indistintamente persone di ogni ceto sociale, di ogni età (il 25% dei nostri soci ha meno di 40 anni!) e di ogni luogo (abbiamo soci in Australia, Nuova Zelanda, Cuba, Giappone!) Ha contribuito ad unificare l'Italia e ancora oggi è sinonimo di uno stile di vita semplice e schietto, proprio come lei.

Il Club ha saputo unire gli appassionati in una grande comunità che partecipa e dialoga come provano gli oltre 2.400 accessi al giorno al sito e la tiratura della rivista sociale 4PiccoleRuote, bimestrale di 68 pagine a colori, che viene stampata in oltre 160.000 copie all'anno.

Fiore all'occhiello è il Museo Multimediale "Dante Giacosa" e Centro di Documentazione per l'Educazione Stradale, inaugurato nel 2007 e visitato da migliaia di persone.
Un altro importante traguardo raggiunto è la costituzione di una casa editrice, 500 Club Italia Edizioni. Nel 2010 il Club è stato nominato "Testimonial UNICEF" come riconoscimento del grande impegno ultradecennale in campo sociale e umanitario.

I fiduciari locali (oltre 180) sono costantemente impegnati nell'organizzazione di incontri nelle più importanti città italiane. Un particolare impegno viene posto nell'organizzazione del Meeting internazionale di Garlenda, che si svolge il primo weekend di Luglio, e che vede la partecipazione di oltre 1000 equipaggi. Nel corso degli anni il Meeting di Garlenda è diventato un riferimento per gli appassionati di tutta Italia e non solo; nel corso del lungo weekend i cinquecentisti hanno modo di partecipare ad escursioni, incontri culturali, visitare le mostre ospitate al Museo, intrattenersi presso le principali attrazioni turistiche della riviera e molto altro ancora.

Il Club ha inoltre la propria casa editrice. La più recente pubblicazione è il libro "Un Mito Italiano – La 500: fenomeno sociale e di costume", con prefazione di Renzo Arbore, che ha raccolto ottime critiche e ha avuto un notevole successo, non solo nella cerchia degli appassionati di motorismo storico.

È passato molto tempo dagli esordi, quando un piccolo gruppo di poche decine di macchine si riuniva per festeggiare l'amicizia. Ma lo spirito è rimasto intatto, ed anzi, moltiplicato per tutti i soci che si sono uniti a noi, è cresciuto in modo esponenziale, dandoci la possibilità di uscire dai limiti del mondo di appassionati di auto storiche per irrompere in modo costruttivo in tematiche sociali, di costume e di impegno umanitario; tutto questo ha reso il Fiat 500 Club Italia famoso in tutto il mondo.

 

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Pubblicato in Cronaca Emilia

Il Presidente della Provincia di Parma ringrazia il Ministro per la visita e conferma l'apertura prevista per il 5 giugno 2019. In programma anche la riasfaltatura delle parti più ammalorate dell'Asolana prima della riapertura del ponte.

Parma, 17 maggio 2019 – In occasione del sopralluogo del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli al cantiere del Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore di oggi pomeriggio, il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi ha dichiarato:

"Ringraziamo il Ministro per la sua presenza e per la sua attenzione al nostro territorio. Confermiamo che il 5 giugno prossimo, salvo imprevisti, contiamo di riaprire al traffico il ponte, con la conclusione dei lavori di ripristino secondo i tempi preventivati.
Ringrazio i tecnici della Provincia e le imprese aggiudicatarie per l'impegno profuso per arrivare a questo risultato.

Ricordiamo che questo è l'unico cantiere che si avvia a conclusione tra quelli delle 5 Province finanziate col Decreto ministeriale del dicembre 2017.

Oggi prendiamo atto dell'affermazione del Ministro circa il finanziamento della progettazione del nuovo ponte e, a nome di tutto il territorio, gli chiediamo un impegno preciso per l'avvio della realizzazione.

Da parte nostra, avevamo programmato da tempo anche un consistente intervento sull'Asolana – circonvallazione di Colorno – Torrile, di pavimentazione dei tratti maggiormente ammalorati. In considerazione degli elevati volumi di traffico che la strada sopporta, con forte incidenza del trasporto merci, l'occasione della chiusura del Ponte sul Po non poteva essere persa. Pertanto, esperite tutte le procedure richieste dal Codice degli Appalti, possiamo annunciare che, prima della riapertura del ponte, riusciremo ad intervenire con asfaltature per un importo di oltre 100 mila euro, che miglioreranno sicurezza e transitabilità dell'Asolana. Questo è uno degli interventi più significativi che la Provincia attua quest'anno su un singolo tratto dei 1400 km della rete stradale provinciale. "

Nella foto: un momento del sopralluogo, Annoni, Bertocchi, Rossi, Toninelli sul ponte

Il Presidente Rossi:"Soddisfatti di questo esito, che conferma il nostro buon operato. Contiamo di riaprire il ponte, come previsto, il 5 giugno."

Parma, 7 maggio 2019 – Nell'udienza del 30 aprile scorso il Tar - Tribunale amministrativo regionale – sezione di Parma ha deciso nel merito circa il ricorso di Edilmecos contro l'assegnazione dei lavori del ponte sul Po di Colorno Casalmaggiore da parte della Provincia di Parma alla Ati Micheli Primo – Coimpa.
La decisione del Tar è stata favorevole alla Provincia di Parma: il ricorso è stato respinto in quanto "manifestamente infondato nel merito."
Nella sentenza si legge anche che: "la disciplina di gara non presentava margini di ambiguità".

"Siamo molto soddisfatti dell'esito di questa sentenza, che va nella direzione che auspicavamo e che conferma il buon operato dei nostri uffici – ha dichiarato il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi – Il cantiere prosegue, rispettando il crono programma: contiamo di riaprire il ponte, come previsto il 5 giugno."

Il Tar aveva già respinto la richiesta di sospensiva avanzata da Edilmecos, con la sentenza del 5 dicembre 2018, poi confermata dal Consiglio di Stato l'11 gennaio 2019.
Adesso è arrivata la sentenza di merito, ancora una volta favorevole alla Provincia di Parma, che ha visto riconosciuto anche il diritto ad un rimborso delle spese legali pari a 2500 euro

Parlano i docenti coinvolti nel progetto, Vanali e Montepara. Un sistema di controlli tra i più complessi e avanzati d'Italia, costo: un milione di euro circa in 10 anni. Si valuterà con le Prefetture anche la possibilità di elevare sanzioni in remoto per chi supera il peso limite. Il ponte sarà aperto il 5 giugno in condizioni di sicurezza.

Parma, 14 marzo 2019 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità non si sottrae al confronto col Comitato Treno Ponte Tangenziale e risponde punto per punto ai rilievi avanzati, per non lasciare nessun dubbio nei cittadini che sono così solleciti nei confronti dell'Amministrazione e del suo operato.

All'ing. Scaroni, in quanto progettista incaricato dei lavori del ponte, era stata affidata la redazione di un progetto preliminare di fattibilità tecnico - economica del monitoraggio delle strutture del ponte. L'ing. Scaroni ha quindi prodotto una prima elaborazione, che ha individuato gli elementi del ponte da sottoporre a monitoraggio e una stima sommaria dei costi.

Non ha però affrontato nel dettaglio le modalità di installazione e trasmissione e interpretazione dei dati, che richiedono particolari attrezzature, come la posa di fibra ottica.
Occorre quindi anche uno studio più dettagliato, che è esattamente l'oggetto di un accordo della Provincia con l'Università di Parma in via di stipula, che comprenderà anche la valutazione dei dati trasmessi dal sistema nei prossimi 10 anni; la collaborazione tra i tecnici della Provincia e gli specialisti dell'Università è già avviata da alcuni mesi.

Il sistema sarà uno dei più complessi e avanzati in Italia, che prevede tra l'altro 150 punti di lettura dei movimenti, per un importo stimato che si aggira intorno a un milione di euro in 10 anni.

"Il monitoraggio continuativo e di lungo periodo di una struttura importante e complessa quale il ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore, richiede non solo una elevata competenza nel campo dell'Ingegneria civile, ma anche una conoscenza dei sistemi di misura e delle loro prestazioni metrologiche necessaria a garantire l'affidabilità e la continuità della misura per tutto il periodo richiesto – spiega il prof. Marcello Vanali esperto in Metrologia dell'Università di Parma che collabora al progetto - Tali competenze devono essere integrate in fase di progettazione del sistema di monitoraggio, nella fase di installazione e collaudo dello stesso e nella fase di gestione/analisi del dato a seguire."

"Il progetto di monitoraggio originale è stato rivisto alla luce delle necessarie considerazioni di carattere misuristico e metrologico tipiche della disciplina dello structural health monitoring con il duplice scopo di aumentare l'efficacia del monitoraggio e di garantirne l'affidabilità nel lungo periodo - precisa il prof. Antonio Montepara dell'Università di Parma, anch'egli coinvolto nel progetto - Sono state ottimizzate le necessità di tipo strutturale (tipologia e numero dei sensori) e le stesse sono state integrate con una proposta di set-up tale da garantire la stabilità e l'accuratezza della misura nel tempo. E' stato ripensata anche la tipologia e la quantità di dati che dovranno essere resi disponibili al fine di garantirne l'intelligibilità e la reale possibilità di un'analisi efficace da parte degli strutturisti che saranno chiamati ad esprimersi sulla base delle misure fornite dal sistema."

La Provincia di Parma chiarisce inoltre che è prevista anche l'installazione di un sistema – omologato dal Ministero dei Trasporti – per il controllo dei carichi transitanti sul ponte. Si valuterà con le Prefetture la possibilità di elevare sanzioni in remoto, ad oggi non consentite, per chi supera il peso limite.

Il ponte sarà aperto il 5 giugno prossimo, in condizioni di piena sicurezza.

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