Visualizza articoli per tag: Consorzio di Bonifiche Parmense

L'intervento di Meuccio Berselli oggi alle 15 in Municipio durante il Consiglio Comunale -

Parma, 2 dicembre 2014 –

"Negli ultimi 20 anni la città ha urbanizzato una quantità di suolo abnorme rispetto a quella già urbanizzata nel corso di tutta la sua storia a partire dalla propria fondazione.

A questo aumento a dir poco aggressivo (oltre il 50% in più) non ha corrisposto un adeguato e corretto intervento di compensazione delle infrastrutture necessarie a garantire alla popolazione una mitigazione delle ovvie problematiche idrauliche che ne derivano. Infatti, tra gli interventi più importanti realizzati negli ultimi anni si possono sottolineare, in città, l'impianto di sollevamento di Foce Abbeveratoia in zona Cornocchio (in gestione alla Bonifica) in grado di sollevare 600mila metri cubi di acqua nelle 20 ore della piena; la preziosa cassa di espansione del torrente Parma (gestione AIPO) e la cassa di espansione del canale Naviglio, ampliata in modo provvidenziale proprio a seguito della realizzazione del termovalorizzatore a nord del capoluogo.

Ad una crescita così forte del consumo di suolo, della cementificazione e dell'urbanizzazione sregolata non ha fatto seguito una programmazione contestuale e oculata e una pianificazione corretta delle altre importantissime infrastrutture di supporto; per esempio a seguito della realizzazione del comparto industriale SPIP, tra gli altri, i soggetti attuatori ad oggi non hanno ancora e con grave ritardo completato gli interventi per la messa in sicurezza. Il Consorzio di Bonifica realizzerà il primo stralcio della cassa a servizio del Canale Burla (ben 5 ettari di superficie complessiva), garantendo un miglioramento della sicurezza soprattutto per la zona di località Case Vecchie, purtroppo già troppe volte allagata.

Pur avendo individuato la cassa della Fossetta Alta come priorità impellente dalla provincia, ad oggi non vi sono i finanziamenti per la sistemazione di un canale che ancora compromette seriamente l'abitato di San Polo estendendosi fino all' abitato di Colorno. Con lo sviluppo delle zone Aeroporto Verdi e Fiere di Parma, neanche la cassa del Galasso Maretto ha, ad oggi, trovato una copertura finanziaria. Tralasciando la cassa del Baganza (non per importanza, ma per altrui competenza) occorre sottolineare che la città di Parma, ogni volta che piove copiosamente, ha grave e pericolosa difficoltà di drenaggio visto che l'applicazione del concetto ai più sconosciuto di "invarianza idraulica" non è stato MAI preso in considerazione correttamente da chi si è trovato a coordinare l'opera di urbanizzazione.

Ecco allora che tutta la cittadinanza di Parma deve avere la consapevolezza oggi, 2 DICEMBRE 2014, che occorre indicare una scala di PRIORITÀ che ci conduca al più presto ad una certezza di stanziamento di finanziamenti adeguati per garantire con URGENZA la realizzazione di quelle infrastrutture sopraindicate che ci consentiranno di dare sicurezza e dignità a questa città ferita dall'aggressione urbanistica e con un conto salato pagato da pochi incolpevoli che, soprattutto nel quartiere Montanara e via Po, hanno dovuto giocoforza far fronte ad un fenomeno imprevisto, ma prevedibile.

Questo è lo spirito del Consorzio di Bonifica di Parma, ente che ha firmato e sottoscritto la proposta regionale di Legambiente per una legge seria sul consumo zero di nuovo suolo che ci auguriamo la nuova giunta regionale riprenda in considerazione dopo la sua nomina. Inoltre per primi abbiamo chiesto e lo ribadiamo in questa sede un unico coordinamento di prevenzione che PREVEDA e PROVVEDA in tempo utile per non assistere mai più a balletti di rimpalli. Perché se è vero che un litro di acqua che cade non sta in un bicchiere è anche vero che quel bicchiere ci deve essere e chi lo deve mettere deve farlo in modo adeguato".

Meuccio Berselli direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

L'incontro convocato in Municipio per discutere della mancata realizzazione della cassa d'espansione sul Canale Burla. Berselli: "Intendiamo mettere in sicurezza l'area di Case Vecchie con un ulteriore intervento di prevenzione" -

Parma, 18 novembre 2014 –

"Oggi il Consorzio della Bonifica Parmense è qui per sottolineare quelle evidenti mancanze strutturali che mettono a rischio la vita e l'economia del territorio": sono queste le parole del Direttore Generale Meuccio Berselli all'incontro convocato in Municipio per discutere della mancata realizzazione della cassa d'espansione sul Canale Burla.

Alla conferenza, convocata dall'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi in risposta all'interrogazione in merito posta dal Capogruppo del Pd Nicola Dall'Olio e alla quale è intervenuto anche il Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi, Berselli ha fatto riferimento a tutte le zone dove si è edificato in maniera scellerata e senza una adeguata programmazione ambientale che tenesse in considerazione l'acqua e ciò che rappresenta, operando una pubblica denuncia sulla questione Burla. "Un bicchiere non può contenere un litro d'acqua – ha rimarcato Berselli – perché se molto è stato fatto, molto è ancora da fare. Al comparto Spip è da tempo in programma una cassa d'espansione su un territorio di 14 ettari: il primo stralcio dei lavori – la realizzazione di una cassa dei primi 5 ettari che grava sulla realizzazione di Spip 1 – è conseguenza del progetto che vedeva il risezionamento di un canale artificiale del Burla stesso ed è stato realizzato e collaudato per la cifra di 4,8 milioni di euro. Il resto dell'intervento, del costo complessivo di 1,5 milioni di euro, è fermo a Bologna per le continue richieste di integrazioni da parte della Regione".

berselli alinovi spinazzi rid

Il Consorzio della Bonifica Parmense infatti ha portato già dallo scorso luglio all'attenzione della Regione Emilia-Romagna dapprima uno screening – al quale è stata data come risposta la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale – e di seguito, ottenuta la procedura di V.I.A., una ulteriore richiesta di integrazione alla stessa. "Ad oggi progetto esecutivo e risorse economiche sono disponibili – ha affermato Berselli – ma il Consorzio della Bonifica Parmense è ancora inspiegabilmente in attesa dell'approvazione da parte della Regione per poter completare la seconda parte dei lavori".

Le conseguenze della strozzante burocrazia che rallenta l'esecutività della Bonifica Parmense si riflettono anche sull'area di Case Vecchie, la più colpita. Per tale ragione il Consorzio ha chiesto al Comune di Parma di convocare al più presto un incontro pubblico con gli abitanti dell'area di Case Vecchie per evitare che il primo stralcio dei lavori possa rivelarsi insufficiente causa le quantità copiose di pioggia; ecco perché parallelamente ai lavori della cassa di espansione occorre una arginatura idraulica a sinistra del Burla che migliori la sicurezza idraulica della zona. "Poiché occorrerebbero altri 5 milioni di euro per il secondo stralcio della realizzazione della cassa d'espansione sul Burla che forse non arriveranno mai – ha constatato Berselli – il Consorzio intende provvedere alla messa in sicurezza dell'area in questione con un'ulteriore opera di prevenzione".

Anche per il Presidente Luigi Spinazzi il caso del canale Burla, con mancanze strutturali pregresse dovute alle edificazioni selvagge nella zona SPIP che oggi non consentono ottimismi quando cadono quantità di pioggia tanto rilevanti in così poco tempo. "Si è cementificato oltre misura, perdendo la concezione e la memoria storica del nostro territorio – ha dichiarato Spinazzi – e senza rispettare la sicurezza. Nel caso del Canale Burla abbiamo trovato nei soggetti pubblici una burocrazia asfissiante che ha strozzato la nostra operatività. Esprimo profonda amarezza, auspicando al più presto uno snellimento che porti ad una significativa svolta".

Berselli ha infine posto l'accento su due fattori cruciali della nostra realtà, diametralmente cambiati nel corso degli ultimi anni: il Clima e il Dissesto idrogeologico: "Due fattori strettamente legati tra loro che avranno una incidenza negativa sempre maggiore se non ci sarà presto un tavolo di coordinamento che, senza polemiche, ci consenta con carta geografica alla mano di fare quello che ancora non è stato fatto" – ha sottolineato il Direttore. Infine una rapida panoramica sull'attività svolta dal Consorzio della Bonifica Parmense, sugli impianti attivati e sull'impiego di tecnici e personale specializzato impegnato h24 a contrastare le situazioni di emergenza verificatesi nell'ultimo mese. I numeri sono impressionanti: milioni di litri pompati negli ultimi due eventi di piena, quella del 13 Ottobre e la successiva di appena pochi giorni fa.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Tutto il personale tecnico impegnato anche nella notte per governare una situazione molto problematica di precipitazioni che in alcune zone non si verificava dai 100 ai 500 anni -

Parma, 14 novembre 2014 –

50 impianti idrovori a pieno regime e dieci pompe mobili azionate con l'ausilio dei trattori posizionati nelle zone nevralgiche della pianura della provincia di Parma sono stati attivati in sole 24 ore dal Consorzio di Bonifica Parmense che ha sollevato oltre 70 milioni di metri cubi di acqua per ovviare ad un fenomeno di precipitazione violento che in alcune zone non si verificava in un intervallo di tempo che va dai 100 ai 500 anni.

I 50 tecnici del Consorzio, in servizio costante anche durante la notte, hanno cercato di governare non senza difficoltà, attraverso l'utilizzo degli impianti dislocati sul comprensorio, una situazione molto problematica verificatasi durante la fase di emergenza e allerta. Le condizioni del terreno infatti non hanno consentito un assorbimento immediato delle piogge cadute nelle ultime ore proprio perché la terra era già ampiamente satura delle acque cadute nei giorni precedenti. La quantità di pioggia inusuale si è così velocemente accumulata in un brevissimo lasso di tempo nei canali di bonifica che contemporaneamente erano già in fase di rigurgito come conseguenza diretta delle piene dei torrenti provenienti dall'Appennino e in parte dal Po.

Il Consorzio di Bonifica sta tutt'ora svolgendo l'attività di rilascio delle acque canalizzate e tutto il personale è in fase di allerta in vista di possibili ulteriori precipitazioni. Restano sorvegliate attraverso il telecontrollo e a vista tutti gli impianti messi in funzione (ricordiamo che nella notte tra mercoledì e giovedì sono caduti sulla pianura parmense in media 85 mm d'acqua con punte di 120 mm a Fontevivo e 105 a Noceto). In base alle differenti necessità riscontrate nelle zone della Bassa in cui si sono verificati anche alcuni straripamenti e allagamenti conseguenti ad una massa di acqua incontenibile anche con tutta la rete attivata sono stati distribuiti migliaia di sacchetti di sabbia, con cui è stata, fra l'altro, tamponata una falla sull'argine sinistro del canale Gaiffa a sud di San Secondo. Sempre in zona è stato sovralzato l'argine destro della Dugara Casalora a Ravadese a difesa dell'impianto fotovoltaico presente. Anche un importante opificio a Coltaro è stato salvato dall'allagamento in tempo utile.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Il Consorzio della Bonifica Parmense presenta a Roma i risultati dei propri modelli di prevenzione e intervento. I progetti "Difesa Attiva Appenino" e "SOS Bonifica" riscuotono il plauso del ministro Galletti -

Parma, 11 novembre 2014 –

"Presa di coscienza del rischio idrogeologico e stop al consumo di suolo": con questi due imperativi si sono riuniti oggi a Roma gli Stati generali nazionali contro il dissesto idrogeologico che sta creando danni gravissimi in molte zone del paese.
A margine dell'iniziativa "Fuori dal fango", coordinata alla Camera dei Deputati dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Delrio, dal Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Galletti e dal Capo Dipartimento della Protezione civile Nazionale Gabrielli, i vertici del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi e Meuccio Berselli hanno incontrato il Capo della Struttura di Missione Contro il Dissesto Erasmo D'Angelis per presentare i due modelli di intervento, Difesa Attiva Appennino e SOS Bonifica, già attuati con risultati tangibili proprio nella provincia di Parma.

I due progetti di salvaguardia ambientale montana "made in Parma", che mirano ad intervenire in tempi più rapidi, sveltendo le molteplici fasi burocratiche, hanno riscosso l'interesse del ministro Galletti che ha rinnovato l'impegno del suo dicastero su tutte le attività per un corretto uso del suolo.

La Struttura di Missione del Governo ha confermato la stretta collaborazione con gli enti di tutela ambientale e soprattutto con i Consorzi di bonifica attraverso un accurato e costante monitoraggio comune delle numerose criticità del territorio appenninico. Fino ad oggi i cantieri aperti dalla Struttura di Missione sono 300 su 1500 programmati per un investimento complessivo che arriverà a 5-6 miliardi di euro in 6-7 anni nelle zone più fragili.

L'incontro, che ha unito in un unica prospettiva gli enti che hanno la medesima vocazione alla difesa del suolo, insieme al ciclo di pianificazione delle opere di difesa 2015-2020 (con il contributo rilevante dei fondi europei per lo sviluppo di coesione) rappresenta un passo decisivo verso la creazione di un unico coordinamento di prevenzione suddiviso solo per le diverse competenze.

(Fonte: Ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Conclusi gli interventi di emergenza in provincia il Consorzio si attiva anche in città nel comprensorio su cui non ha competenza. Spinazzi,"Serve subito un unico coordinamento per la prevenzione, non solo per l'emergenza" -

Parma, 16 ottobre 2014 –

Per fare fronte alla drammatica situazione che si è creata nella zona colpita dall'alluvione in città il Consorzio della Bonifica Parmense ha provveduto a rendere operative in mattinata due pompe idrovore, due gruppi elettrogeni e due escavatori per aspirare l'acqua, il fango e i detriti dalle case dei residenti e dall'ospedale Piccole Figlie.

Il Consorzio, non avendo in quel territorio specifico alcuna competenza di governo dei flussi delle acque, né tantomeno della manutenzione degli argini e dell'alveo del torrente Baganza, non aveva titolo e possibilità in passato di eseguire lavori in quei tratti per la messa in sicurezza collettiva.
Nell'ottica emergenziale della piena sussidiarietà e soprattutto per doverosa solidarietà a chi ha subito ingenti danni l'ente si è messo a servizio dei residenti e della utilità pubblica impiegando sul posto numerosi tecnici e operai già al lavoro dall'alba di oggi.

20141016 111653rid

I mezzi trasportati in città nella zona colpita e nell'ospedale Piccole Figlie nei giorni scorsi erano in piena attività in tutti i punti nevralgici della nostra provincia dove il Consorzio della Bonifica Parmense ha continuato le operazioni di drenaggio delle acque e mitigazione dei fenomeni alluvionali.
Nel complesso la Bonifica Parmense durante l'emergenza ha pompato ben 800 milioni di litri in poche ore e questo ha garantito che gran parte del capoluogo e la Bassa fossero salvaguardati in tempo utile e che i danni non fossero di dimensioni più ampie.

"Il Consorzio – ha commentato il direttore Meuccio Berselli – appena è sceso il livello di pericolo nelle zone dove aveva il compito preciso e l'obbligo di intervenire in un'altra parte della città e in provincia ha portato uomini e mezzi nella zona colpita dove era opportuno correre in soccorso della popolazione. Continueremo fino ad emergenza conclusa".
Il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi ha sottolineato: "Chiedo a gran voce un coordinamento tra gli enti. La Bonifica ha più volte posto l'attenzione sulla necessità di realizzare tutte le casse di espansione e non è possibile che i fondi siano anch'essi impantanati in intoppi burocratici. Tutta la mia vicinanza ai residenti e a questi straordinari volontari impegnati a ricucire questa grave ferita tutt'ora aperta visto che il rischio permane fino a che le opere non saranno costruite".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Nella notte tutto il personale attivo negli impianti di Travacone, Foce Naviglio e Abbeveratoia. Il buon funzionamento della nuova cassa d'espansione Naviglio ha scongiurato ulteriori allagamenti anche nella parte nord della città fino al Comune di Colorno -

Parma, 14 ottobre 2014 –

Il Consorzio della Bonifica Parmense ha attivato nel corso dell'ultima ondata di piena tutti i suoi impianti per la gestione degli imponenti flussi di acqua. Tutto il personale impegnato sul territorio ha contenuto il fenomeno e consentito che l'impatto dell'acqua non si estendesse ad altre zone della città e nella Bassa creando ulteriori disagi alla popolazione.

Durante la notte il picco di piena si è registrato alle ore 2 con un'altezza di 9 metri e 14 centimetri nei pressi del ponte di Colorno. Gli uomini della Bonifica, insieme ai volontari della Protezione Civile, hanno fornito e posizionato più di 3000 sacchetti di sabbia per arginare l'ondata.
In Provincia la fitta rete di canali (1500 km) ha permesso con il trascorrere delle ore di smaltire una piena del tutto straordinaria e dall'eccezionale portata. In città l'impianto di sollevamento di Foce Abbeveratoia (zona Cornocchio) ha regolato già dalle 16 di ieri in avanti il possibile fenomeno di rigurgito delle acque del torrente Parma, impedendone la risalita nel territorio circostante.

L'immediata segnalazione dei dati, attraverso la Centrale operativa di monitoraggio e telecontrollo h24 del Consorzio, ha consentito la pronta messa in sicurezza delle zone più a rischio mediante l'azionamento di tutti gli impianti di sollevamento. Inoltre il pieno funzionamento della nuova cassa d'espansione del Naviglio (a fianco del termovalorizzatore) ha evitato che la piena del Canale Naviglio stessa fosse concomitante con la piena del torrente Parma: se ciò fosse accaduto le due piene insieme avrebbero aggravato notevolmente la situazione di criticità in tutta la città e periferia fino ai comuni della Bassa.

"L'accaduto impone una riflessione sulla impellente necessità di provvedere in tempi strettissimi alla realizzazione già preventivata ma non realizzata di una ulteriore cassa di espansione sul canale Burla d'intesa con il Comune di Parma – ha commentato il Presidente Luigi Spinazzi –. L'auspicio è che l'iter burocratico in Regione abbia un'accelerazione decisiva. Analogamente si ribadisce l'urgenza della costruzione della cassa d'espansione Fossetta Alta in sinergia con il Comune di Torrile".

CANALE ABBEVERATOIA: 600 MILIONI DI LITRI TOTALI (9000 LITRI/SECONDO)
CANALE FOCE NAVIGLIO: 200 MILIONI DI LITRI TOTALI (12000 LITRI/SECONDO)

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

I tecnici del Consorzio Parmense che operano nei cantieri della provincia tra i protagonisti scelti dall'Unità di Missione del Governo nella campagna contro il dissesto idrogeologico fatta con le immagini dei lavori -

Parma, 9 ottobre 2014 –

Il Consorzio della Bonifica di Parma, da sempre impegnato nella tutela e nella difesa del proprio territorio, sarà tra i protagonisti della campagna di comunicazione voluta dall'Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico del Governo, per richiamare l'attenzione del paese sulla grave problematica della prevenzione e dei rischi corsi dalle comunità che vivono in zone fragili a rischio.

#italiasicura è il grande contenitore di dati e immagini geolocalizzate sul territorio volto a rendere trasparente e più evidente il lavoro di difesa del suolo in cui sono impegnati gli enti territoriali e tra questi come vere e proprie sentinelle nelle zone montane i Consorzi di bonifica.

La Bonifica Parmense, attraverso l'attività di relazione di ANBI ed URBER, è stata chiamata dall' Unità di Missione del Governo guidata da Erasmo D'Angelis a fornire testimonianza diretta del proprio operato nel suo comprensorio di azione.
Oltre alla rilevanza assunta da tutti i numerosi cantieri aperti il Consorzio sarà presente nella campagna nazionale attraverso la pubblicazione sui siti del Governo e sui media dei selfie dei propri tecnici specializzati al lavoro. Tutti coloro che in prima linea rappresentano la vera task force che ogni giorno lotta per la messa in sicurezza delle zone appenniniche più fragili.

Il portale web dell'Unità di Missione http://italiasicura.governo.it sarà presto on line. Al momento è possibile vedere le immagini dei cantieri e i selfie dei tecnici dei consorzi a lavoro sulla pagina Flickr di #italiasicura.

"Oltre l'attività del Consorzio viene evidenziato il lavoro e l'impegno quotidiano messo dalle maestranze nella risoluzione di molti problemi del territorio parmense. È un'ottima iniziativa per raggiungere persone che, attraverso questo strumento, ne prendono consapevolezza", hanno commentato il Presidente Luigi Spinazzi e il Direttore Meuccio Berselli.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

I lavori sono finalizzati al miglioramento complessivo dei flussi idrici all'interno dell'ampio bacino di Mezzani e riguardano un' area interessata allo scolo e al drenaggio delle acque meteoriche con una superficie di oltre 4.000 ettari -

Parma, 2 ottobre 2014 -

Il Consorzio di Bonifica Parmense sta effettuando importanti operazioni di risezionamento e manutenzione dei canali del comprensorio di Mezzani che consentiranno la messa in sicurezza idraulica dell'intero territorio.
I lavori sono finalizzati al miglioramento complessivo dei flussi idrici all'interno dell'ampio bacino di Mezzani e riguardano un' area interessata allo scolo e al drenaggio delle acque meteoriche con una superficie di oltre 4.000 ettari.
In questi corsi d'acqua artificiali, il Parmetta e Naviglio Nuovo, il trascorrere del tempo ha causato un esteso fenomeno di accumulo di detriti sul fondo determinando rallentamenti e ostruzioni nel momento dello scolo delle acque. Il repentino e imprevedibile cambiamento climatico, caratterizzato sempre più di frequente da gravi fenomeni denominati "bombe d'acqua", preoccupa gli uomini della Bonifica che in un comprensorio così fragile vogliono intervenire in tempo utile prima che le piogge autunnali possano aggravare il contesto sommandosi ad altre problematiche.
Il Consorzio, già impegnato in lavori in tutta la provincia, ha deciso così di intervenire realizzando lavori di manutenzione in grado di ottimizzare il normale deflusso delle acque asportando oltre 40 cm di terreno dal fondo dei canali.
Inoltre vista la pendenza modestissima della geomorfologia dei terreni in questione (circa 10 cm/km) il dragaggio consente al contempo una migliore ricezione delle acque di monte che provengono dalle zone degli opifici industriali di Casale, e dalle zone a nord di Sorbolo e ad est di Colorno.

I mezzi utilizzati hanno caratteristiche tali da consentire velocemente il ripristino nei flussi d'acqua all'interno del canale in modo da ricreare la biodiversità a cui il Consorzio è particolarmente attento nello svolgimento delle proprie mansioni.
L'intervento di difesa idraulica ha una lunghezza di oltre 4 chilometri fino alla confluenza con il Canale Naviglio Nuovo dall'impianto idrovoro di Bocca d'Enza. "Ci scusiamo con i residenti di Mezzani per il disagio causato alla viabilità che viene comunque garantita dai nostri movieri, - ha commentato il direttore del Consorzio Meuccio Berselli - siamo sicuri che l'intervento riporti il canale alla sezione ideale e alla corretta efficienza idraulica con un evidenti benefici per tutti e per il territorio
Il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi evidenzia l'importanza della collaborazione tra il Consorzio e il Comune di Mezzani al fine di migliorare la sicurezza delle persone e delle attività delle aziende agricole del luogo".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parmense)

Aziende agricole e cittadini possono contare sull'impegno costante del Consorzio nella lotta al dissesto. I tre impianti che necessitano di ampliamento o manutenzione straordinaria e che contribuiscono in modo decisivo ad evitare esondazioni e tracimazioni in caso di bombe d'acqua o alluvioni sono il Cantonale (cantiere tra i territori di Zibello e Busseto), Travacone a Colorno e Bocca d'Enza a Mezzani -

Parma, 15 settembre 2014 –

Sei milioni di euro è la cifra che il Consorzio della Bonifica Parmense si appresta ad investire in opere a tutela del territorio, attraverso lavori di sistemazioni idrauliche e di prevenzione contro il fenomeno del dissesto idrogeologico, causa dei numerosi eventi franosi che affliggono il territorio collinare e montano della provincia di Parma.

Durante l'assemblea, convocata dal Consorzio, sono stati presentati i lavori e i progetti in programmazione per il 2015. Programmazione ricca di interventi che vede l'ente impegnato nella tutela dell'intera area di propria competenza (325.899 ha), che comprende terreni agricoli e città.

L'attenzione del Consorzio della Bonifica parmense per la salute e il benessere del territorio in cui opera, si riflette anche nei numerosi interventi di sfalcio e messa in sicurezza dei canali in programma per il 2015. Lavori e progetti volti ad assicurare un approvvigionamento idrico adeguato, sia in termini qualitativi che quantitativi, alle aziende produttrici di eccellenze di livello internazionale, di cui il territorio è ricco, sia sotto il profilo agroalimentare che industriale e la cui produzione è tutelata dagli interventi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) per il drenaggio delle acque nei 1.500 km di canali di competenza del Consorzio.

L'attività svolta dall'ente di bonifica è diventata molto importante per tutte le realtà presenti sul territorio, in quanto si occupa, tra le altre cose, della ristrutturazione stradale un tempo di competenza della provincia.

A dimostrazione dell'impegno e della trasparenza dell'attività che il Consorzio svolge è stato organizzato un tour, riservato alle componenti del consiglio, dei principali impianti idrovori. Si è potuto osservare, in pieno corso d'opera, la ristrutturazione e il potenziamento dell'impianto del Cantonale (cantiere tra i territori di Zibello e Busseto) i cui lavori murari e meccanici vengono eseguiti con mezzi e maestranze consortili. Mentre, la visita degli impianti di Travacone e di Bocca d'Enza, già precedentemente ristrutturati e potenziati, ha costituito un'importante occasione per osservare il risultato finale dell'impegno e degli sforzi del Consorzio nel mantenere le strutture in condizioni ottimali per il loro funzionamento. Nel dettaglio, l'impianto di Travacone è stato costruito nel 1935 e potenziato nel 2003 mentre quello di Bocca d'Enza a Mezzani è stato edificato fra il 1908 e il 1917 e potenziato nel 2007.

Questo conferma l'attenzione che l'ente pone al proprio lavoro, di grande importanza per l'intero territorio sia da un punto di vista di messa in sicurezza che sotto il profilo economico. Nel corso dell'assemblea, tutte le componenti del consiglio hanno espresso pareri positivi sull'operato del management guidato dal presidente Luigi Spinazzi, dal direttore generale Meuccio Berselli insieme ai dirigenti e a tutte le maestranze consortili.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonifica Parmense)

Bassa parmense: messa in sicurezza di Mezzani e Roccabianca. Nei prossimi giorni la Bonifica effettuerà lo svuotamento dei corsi d'acqua.

Parma - 19 agosto 2014 - Il Consorzio della Bonifica Parmense con provvedimento del direttore generale Meuccio Berselli comunica che nei prossimi giorni provvederà al progressivo abbassamento del livello delle acque in due importanti snodi idrici della Bassa. Nella fattispecie i due corsi d'acqua interessati dall'operazione di "svuotamento" effettuato dai tecnici consortili fino al loro completo prosciugamento generale sono il collettore Parmetta nel comprensorio del Comune di Mezzani e il Cavo Rigosa Bassa nel Comune di Roccabianca.
I lavori, che saranno eseguiti interamente con le risorse della Bonifica Parmense, sono quantomai urgenti e indifferibili e consentiranno la ulteriore messa in sicurezza di un territorio che ha dimostrato tutta la sua fragilità dal punto di vista idraulico soprattutto quando sottoposto al continuo alternarsi di fenomeni metereologici violenti come nell'ultimo periodo. Le opere di difesa idraulica e ammodernamento si estenderanno su un'area complessiva di 10700 ettari (impianto di Mezzani Parmetta 3998 ha, impianto di Rigosa Bassa ha 6705) . Le operazioni concrete prevedono un immediato risezionamento dei canali che dopo svariati anni di utilizzo idraulico presentano un considerevole accumulo di terreno sul fondo tale da non permette più un efficiente scorrimento dell'acqua in occasione di eventi di pioggia.
"Si deve procedere con massima urgenza al dragaggio di questi corsi – ha sottolineato Berselli - asporteremo il materiale depositato al fine di ripristinare al più presto la corretta sezione d'alveo". Per questo motivo i tecnici specializzati del Consorzio della Bonifica Parmense hanno già preso accordi con il personale della Provincia di Parma e con alcune associazioni dei volontari per procedere alle operazioni di svuotamento dei canali cercando di ridurre al minimo possibile l'impatto ambientale. "Sono operazioni essenziali per la difesa del territorio e vanno fatte immediatamente al manifestarsi del primo sintomo di eventuali problematiche– ha tenuto a precisato il presidente dell'ente Luigi Spinazzi – e però è altrettanto essenziale spiegare alla cittadinanza quel che si sta facendo nell'ottica di rispettare l'ambiente e al contempo svolgere importantissime opere per la cittadinanza che va salvaguardata in caso di tracimazione".

PR canali bassa3

Pagina 5 di 6