L'associazione di promozione sociale Via Verdi e Dintorni torna nuovamente a denunciare la situazione di insicurezza e degrado tra via Verdi, strada Garibaldi, la stazione e piazzale della Pace.
L’associazione già a dicembre e nei primi giorni di gennaio ha più volte segnalato le tante criticità che hanno reso esplosivo queste zone del centro storico di Parma: marciapiedi trasformati in discariche a cielo aperto, episodi di violenza o di tentata violenza che, settimanalmente, i residenti sono costretti a subire, e da ultimo il drammatico accoltellamento avvenuto in pieno giorno nella mattinata del 14 gennaio scorso.
Oggi l'associazione, tramite la propria presidente Chiara Laezza, torna a farsi sentire per constatare la ricomparsa di un problema che affligge da tempo la nostra zona: "Purtroppo, come già successo diverse volte in passato, torniamo a chiedere alle autorità competenti di porre l’attenzione sulla presenza di un clochard che vive e dorme stabilmente davanti alla Salumeria Garibaldi, situata nell’omonima strada".
L'uomo era stato segnalato alle forze dell'ordine dai residenti già prima di Natale. Per un periodo ha abbandonato il marciapiede e si pensava che il problema fosse risolto. Ad oggi però è tornato ad occupare la zona di transito pedonale, creando disagio e indignazione tra residenti e commercianti: la sua presenza infatti comporta l'aggiunta di ulteriore degrado e sporcizia ad una situazione già parecchio difficile.
“Per tutti questi motivi - prosegue Laezza - l’associazione chiede nuovamente che venga ripristinato un presidio fisso delle forze dell’ordine in stazione e in piazzale della Pace e vigili di quartiere come era stato fatto in passato dall’amministrazione Vignali".
"Inoltre - conclude Laezza - visto il disinteresse delle istituzioni che sembrano non volersi occupare della questione, siamo noi a renderci disponibili ad incontrare – nelle sedi opportune – chiunque possa intervenire per individuare una soluzione".
L'avvocato Chiara Leazza, presidente dell'Associazione “Via Verdi e Dintorni” interviene in merito all’ultimo grave episodio dell’accoltellamento di un giovane parmigiano in Via Verdi
“Con l’accoltellamento di un quarantaseienne parmigiano, questa mattina tra via Verdi e Via Garibaldi, è stato superato il limite della sopportabilità. Non è accettabile che questa zona della città, la porta verso il salotto di Parma per chi arriva in treno, presenti un numero di criticità così elevato da coinvolgere la sicurezza e la salute dei parmigiani.
L’Associazione già a dicembre e nei primi giorni di gennaio ha segnalato più volte le tante situazioni che hanno reso esplosivo questo spicchio di Parma: marciapiedi trasformati in discariche a cielo aperto, la presenza di un clochard che vive e dorme stabilmente davanti alla Salumeria Garibaldi, episodi di violenza o di tentata violenza che, settimanalmente, i residenti sono costretti a subire.
Quello di venerdì mattina è l’ennesimo fatto gravissimo che aggiunge un ulteriore stato di insicurezza per tutti i residenti e commercianti della zona. Ormai la paura di uscire di casa è reale ed evidente. L’accoltellamento di un parmigiano che ha avuto solo il torto di trovarsi al momento sbagliato nel posto sbagliato (nel mezzo di una lite tra due uomini con accento dell’est Europa), è il segnale che la situazione è completamente sfuggita di mano e non può essere ignorata e tollerata.
È indispensabile trovare un rimedio immediato perché, a questo fatto inaccettabile, se ne sono sommati altri recenti, come la presenza di un uomo, settimana scorsa, che si aggirava per via Garibaldi con una pietra in mano, pronto a scagliarla contro i passanti. Per tutti questi motivi, l’Associazione “Via Verdi e dintorni” preparerà un esposto formale per opporsi alle crescenti situazioni di pericolo e di degrado che gli abitanti del quartiere sono costretti a vivere sulla propria pelle e per chiedere che venga anche ripristinato un presidio fisso delle forze dell’ordine nella zona (sia in Stazione che in Piazza della Pace) e vigili di quartiere come era stato fatto in passato dall’amministrazione Vignali”.
Avvocato Chiara Laezza (Presidente Associazione “Via Verdi e Dintorni”)
Quartiere Pablo ha più di 15.000 abitanti e non ha spazi di socialità soprattutto per bambini, non ha un parco e nemmeno un campetto dove poter giocare a calcio liberamente (gli unici campetti sono recintati e chiusi a chiave).
I pochi spazi verdi che sono sopravvissuti alla rapida urbanizzazione degli anni '60 sono stati cementificati recentemente o lo saranno a breve. Chiusi cinema, teatri e biblioteche, tagliata la ludoteca che offriva un servizio educativo di grandissima qualità.
Si dedicano titoloni alle malefatte di qualche ragazzino di Piazzale Pablo, parlando addirittura di baby gang, cercando di suscitare facile scalpore, mentre, in questi anni, non si è mai concesso spazio adeguato a interventi, lettere, comunicati di quei cittadini del quartiere che cercavano di mettere in luce le criticità di scelte urbanistiche più che discutibili e che erano contrari a processi di ulteriore cementificazione, come è stato l'intervento nell'area Efsa.
Spesso i quartieri popolari, tra cui il Pablo, vengono raccontati in modo esagerato e caricaturale, partendo da singoli episodi narrati in fretta per generalizzare, senza indagare in profondità criticità e punti di forza di quel contesto sociale.
Piazzale Pablo resta uno dei pochi luoghi di socialità del quartiere e uno dei pochi piazzali in città ancora vivo. Si incontrano bambini che provano a giocare nei pochi spazi disponibili, anziani seduti all'ombra dei pochi alberi, uomini, donne, bambini di tutte le età. Al di là di una diffusa narrazione, non é un luogo del terrore, ma un posto nel quale ancora le persone si incontrano per stare insieme. Una socialità che a volte é, certo, persino complicata e conflittuale, come é normale che sia in un quartiere nel quale sono stati tagliati servizi e si lasciano famiglie sole nelle tante difficoltà quotidiane, lavorative, economiche, educative.
Quanto ai "terribili" ragazzi che disturbano la santa messa, hanno bisogno di più polizia o di un quartiere con più servizi e che risponda meglio alle loro esigenze educative e di socialità?
Restiamo convinti che con un campetto da calcio in più non troverebbero nemmeno il tempo per fare giri in bici intorno all'altare.
Rifondazione Comunista Parma - Circolo cittadino "Sorelle Musci"