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"Sono stati confermati in Emilia-Romagna 100 casi nella forma neuroinvasiva che hanno portato a 21 decessi, 66 casi come febbre confermata e 30 casi identificati in donatori di sangue, oltre a 2 casi di Usutu virus"

È Forza Italia, con un'interrogazione rivolta al governo regionale, a chiedere che le aziende sanitarie si attivino preventivamente con azioni di contrasto alla diffusione del virus West Nile "per evitare i problemi dello scorso anno".

In Emilia-Romagna dai dati diffusi dall'Istituto superiore di sanità nel 2018, si legge nell'atto ispettivo, "sono stati confermati 100 casi nella forma neuroinvasiva che hanno portato a 21 decessi, 66 casi come febbre confermata e 30 casi identificati in donatori di sangue, oltre a 2 casi di Usutu virus".

Per Forza Italia è quindi necessario, per ridurre il rischio di trasmissione dell'infezione all'uomo, contrastare la circolazione del virus attraverso misure preventive di sanità pubblica.
(Cristian Casali)

Oltre 4.800 cittadini hanno scelto di sostenere la ricerca sanitaria reggiana: i fondi finanzieranno studi di ambito oncologico. La campagna 5xmille del 2019 è dedicata a far conoscere i sei progetti avviati grazie alle destinazioni dell’anno 2016 e alle donazioni liberali.

Reggio Emlia -

L’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia cresce sensibilmente nelle scelte dei cittadini per la destinazione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi: secondo i dati sull’anno 2017 (appena pubblicati dall’Agenzia delle Entrate), ben 4.892 cittadini hanno scelto l’Istituto oncologico di Reggio Emilia, in crescita di 1.051 unità rispetto all’anno precedente (+27.4%).

Si tratta di un risultato eccellente, considerato che l’Istituto è divenuto IRCCS nel 2011 e può accedere al 5 per mille soltanto dal 2012. Il sostegno dei cittadini porta un finanziamento totale di oltre 272mila euro, in crescita di 47mila euro rispetto all’anno precedente (+21,17%).

“Desidero ringraziare a nome della Direzione dell’AUSL-IRCCS, dei ricercatori e di tutto l’Istituto i tanti cittadini che ci hanno scelto – dice Massimo Costantini, Direttore Scientifico – Dall’anno scorso utilizziamo i fondi provenienti dalla raccolta del 5 per mille e dalle donazioni dei cittadini per finanziare un bando competitivo interno che ha l’obiettivo di incentivare nuove idee di ricerca e sostenere i progetti più meritevoli”.

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Sono 32 i progetti che hanno concorso nel 2018, tutti presentati da professionisti attivi all’Ausl – IRCCS. Valutazione e selezione sono state svolte da revisori esperti esterni con punteggi attribuiti sulla base di parametri quali validità scientifica, fattibilità, qualità del team di ricerca e budget richiesto. I sei progetti con il punteggio più alto hanno ricevuto il finanziamento.

Gli studi riguardano la cura dei linfomi, la riduzione del dolore nelle donne operate per tumore della mammella, la riabilitazione e il supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari, la diagnosi e la cura dei tumori del polmone e della tiroide, la progettazione di migliori percorsi oncologici.

A questi e ai ricercatori che li hanno proposti è dedicata la campagna per la raccolta del 5 per mille del 2019 al via in questi giorni. “Si tratta di progetti ambiziosi, che vanno dal laboratorio alla clinica all’organizzazione sanitaria – spiega Costantini – Il sostegno dei cittadini ci fa molto piacere, ci dà la possibilità di sviluppare nuove aree di ricerca e ci carica della responsabilità di continuare a crescere nella qualità e nella quantità di ricerca prodotta”.

www.chiricercacura.it

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Nuovi spazi al Policlinico di Modena: si spostano altri ambulatori e uffici. La Pneumologia completa il suo trasferimento nel Corpo centrale. Di seguito tutti i traferimenti dei prossimi giorni.

Modena -

Proseguono i trasferimenti negli spazi appena inaugurati al Policlinico di Modena. Mercoledì 27 marzo 2019 gli ambulatori di Pneumologia e la Spirometria si traferiscono dalla storica Palazzina al corpo centrale (ingresso 1, primo piano). Giovedì 28 marzo 2019, sarà la volta delle attività di Riabilitazione di Chirurgia della Mano e dell'Affido della Pneumologia spostarsi al 1° piano, ingresso 1. Giovedì 4 aprile 2019, infine, la broncoscopia si sposterà dalla Palazzina della Pneumologia alla Piastra Endoscopica del IV piano, ingresso 1.

Il piano di trasferimenti è stato studiato per ridurre al minimo i disagi dei cittadini che, visto l'abbandono della sede storica al Poliambulatorio di molte strutture, potrebbero essere un po' disorientati. Nei vecchi ambulatori verrà posizionata la segnaletica che orienterà i cittadini che dovessero sbagliare destinazione. I reparti stanno avvisando gli interessati della variazione di sede. Infine, nel caso il trasloco rendesse necessario spostare l'appuntamento, gli uffici amministrativi stanno avvisando gli interessati per concordare un nuovo appuntamento. Nei primi giorni sarà necessaria un po' di pazienza, un ultimo piccolo sforzo per poter usufruire dei nuovi spazi, funzionali, luminosi, confortevoli.

Con questi spostamenti si concretizza la prima tranche di trasferimenti nelle nuove aree ambulatoriali del Policlinico di Modena. L'Azienda manterrà informata la cittadinanza sulle successive tappe di questa ampia riorganizzazione.

Pubblicato in Cronaca Modena

Giornata Mondiale del Rene: successo per l’iniziativa reggiana del 14 marzo scorso. Oltre 220 cittadini hanno ricevuto un consulto dai professionisti dell’Ausl di Reggio Emilia.

Reggio Emilia

Sono stati 228 i cittadini che il 14 marzo hanno approfittato della Giornata Mondiale del Rene per ricevere un consulto dai professionisti della struttura di Nefrologia e Dialisi dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia.

In occasione del tradizionale appuntamento annuale, previsto sempre nel secondo giovedì del mese di marzo, medici, coordinatori, infermieri e volontari della struttura diretta dalla dott.ssa Mariacristina Gregorini si sono alternati nella sede del Centro Commerciale Baragalla per incontrare i cittadini.

Con il supporto della sezione provinciale della Croce Rossa Italiana, sono stati offerti il controllo dell'esame dell’urina e della pressione arteriosa, due indicatori importanti nella prevenzione delle malattie renali. Alle persone che presentavano qualche anomalia è stato proposto un percorso di approfondimento già strutturato.

“L'identificazione precoce di alterazioni dell'esame urina è molto importante: in particolare, la presenza di proteine nelle urine in quantità significativa rappresenta un campanello d'allarme per la salute dei reni” - ricorda Gregorini - “Insieme al diabete l’ipertensione arteriosa è una delle cause principali di malattia renale cronica, per questo la misurazione della pressione è fondamentale nella prevenzione della malattia renale”.

L’iniziativa di informazione e prevenzione, promossa dalla Fondazione Italiana del Rene, ha visto 200 iniziative in diverse città italiane e ha ricevuto la medaglia della Presidenza della Repubblica a testimonianza della validità dell’impegno profuso.

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Alessia Ciarrocchi, diviene “Una reggiana per esempio”. L’onorificenza del Comune di Reggio va alla coordinatrice del Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’Irccs di Reggio Emilia.

Reggio Emilia -

Alessia Ciarrocchi, 43 anni, biologa e coordinatrice dal 2015 del Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’Ausl Irccs di Reggio Emilia, è stata di recente insignita in Sala del Tricolore dell’onorificenza “Reggiana per esempio”.

La Ciarrocchi é stata premiata Per le capacità e gli straordinari risultati raggiunti nel campo della ricerca scientifica, per l’impegno, la determinazione e l’entusiasmo nella comunicazione e divulgazione scientifica, che contribuiscono all’alfabetizzazione scientifica fondamentale per la crescita culturale delle persone”. La commissione giudicante ha riconosciuto alla professionista di essere “Dotata di un talento cristallino nell’ideazione e conduzione di progetti di ricerca traslazionale sulle patologie oncologiche”. 

Il premio sottolinea anche la capacità della ricercatrice senior di coinvolgere le risorse a lei affidate. Tra le motivazioni si legge: “Per la sua capacità di coinvolgimento delle giovani generazioni nella ricerca, per l’eccellente qualità dell’organizzazione nel coordinare e nel valorizzare le competenze del suo team, per tutto ciò che fa per la comunità reggiana rappresentando una delle più grandi assicurazioni sul futuro della Ricerca sanitaria a Reggio Emilia”.

“Questo riconoscimento – commenta la Ciarrocchi, ringraziando gli enti che l’hanno candidata - mi riempie di orgoglio e felicità. Che tante associazioni e la mia azienda abbiano pensato a me come possibile candidata per questo premio mi ha confortato nel fatto che il lavoro che stiamo facendo come gruppo stia dando risultati positivi che sono riconosciuti come beneficio per tutta la comunità. Essere considerata una risorsa per questa città che non è la mia, ma dalla quale ormai sono stata adottata, mi supporta nel lavoro a venire”.

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La dottoressa Ciarrocchi, 43 anni, laureata in Biologa e in Biotecnologie industriali e molecolari, con un dottorato di ricerca in Biologia e Fisiologia Cellulare, dopo un esperienza di oltre tre anni preso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York (USA), nel 2007 inizia la sua collaborazione con il Santa Maria Nuova. Dal 2015 è Coordinatrice del Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia dove si è occupata di progetti sulle patologie oncologiche, focalizzandosi sul ruolo del genoma nella progressione delle neoplasie solide. Ciarrocchi è autore di oltre 50 pubblicazioni su riviste internazionali, con oltre 1500 citazioni e ha ricevuto numerosi finanziamenti per progetti di ricerca su base competitiva dai principali enti di finanziamento italiani ed europei, per un totale di oltre un milione e mezzo di euro.

La candidatura è stata proposta dalla Direzione dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Il PUA, Punto Unico d’Accesso compie 7 anni. La struttura, che si trova al primo piano dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, rappresenta uno dei presupposti fondamentali per lo sviluppo delle cure domiciliari. Il servizio si occupa infatti di organizzare il percorso dei pazienti in fase di dimissione dalla struttura ospedaliera, garantendo il corretto trasferimento delle informazioni e quindi la continuità degli interventi assistenziali al domicilio

Lo staff, che è composto da 5 operatori, si pone come obiettivo la presa in carico complessiva dell’utente attraverso l’integrazione dei servizi dell’area sociale e dell’area sanitaria. Suoi compiti principali sono: effettuare la valutazione del bisogno, informare e orientare il cittadino, realizzare percorsi, organizzare le risposte assistenziali. L’attività del servizio collocato all’interno dell’Arcispedale è rivolta a tutti i Distretti dell’Ausl di Reggio Emilia per i pazienti ricoverati all’interno del Santa Maria Nuova. Nei distretti periferici ogni Servizio Infermieristico domiciliare (SID) ha un punto di accoglienza in cui opera un infermiere case-manager che facilita il passaggio a domicilio dei pazienti.

Il PUA opera secondo una procedura strutturata: le unità operative segnalano i pazienti che necessiteranno di una presa in carico domiciliare, l'infermiere del PUA o il Case manager si reca in reparto, raccoglie le informazioni e i contatti e attiva le risorse necessarie alla presa in carico territoriale. 

Dal 2012 a oggi gli utenti presi in carico dal PUA sono stati in costante aumento: si passa dai circa 1000 del primo anno ai 3mila 500 del 2018. Il servizio è attivo tutte le mattine dal lunedì al sabato.

 

(Fonte: Ufficio Stampa Azienda Usl Re)

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
Lunedì, 11 Marzo 2019 05:47

Intossicazione all'ASP Azalea

In relazione all'episodio di intossicazione verificatosi oggi nel primo pomeriggio in alcuni ambienti dell'ASP Azalea di Borgonovo, la direzione sanitaria dell'Azienda Sanitaria di Piacenza, che ha gestito la maxiemergenza, comunica che nessuna delle persone coinvolte è in gravi condizioni o in pericolo di vita.

L'evento è stato scatenato dalle esalazioni tossiche dovute alla reazione chimica tra prodotti utilizzati per la sanificazione. La chiamata dalla centrale 118 è arrivata alle 15 e sul posto si sono recati i mezzi di soccorso del 118 che hanno coordinato le attività e richiesto ad ANPAS e CRI un potenziamento di ambulanze e pulmini per il trasporto dei pazienti.

Le persone più vicine alla fonte di intossicazione sono state soccorse immediatamente e portate al ps di Castel San Giovanni, mentre sul posto il personale sanitario ha prestato i primi soccorsi ai ricoverati e al personale della struttura che lamentava difficoltà di respirazione a seguito dell'inalazione della sostanza irritante.

Il personale medico dell'azienda nel frattempo ha contattato il centro antiveleni per condividere la terapia da somministrare ai coinvolti. In considerazione del fatto che la maggior parte degli intossicati sono persone fragili e di età avanzata, la direzione sanitaria ha provveduto ad aprire il reparto degenza breve, non occupato durante il fine settimana, richiamando in servizio parte del personale sanitario.

Tutti gli intossicati sono stati trasportati al ps di piacenza dove è stata aperto un'ambulatorio dedicato. Su indicazione del dott. Andrea Magnacavallo, direttore del ps, 21 pazienti rimarranno in osservazione all'ospedale di piacenza almeno per tutta la notte. L'episodio ha coinvolto in tutto oltre 40 persone.

(Piacenza 9/3/2019 20,27)

Intervento record all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, eseguito lavaggio polmonare totale su una paziente di 50 anni con il coinvolgimento di tre strutture e 25 professionisti.

Reggio Emilia -

Un importante e complesso intervento terapeutico su una donna di 50 anni è stato eseguito nei giorni scorsi al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia da un’equipe che ha visto coinvolti 25 professionisti, tra medici rianimatori, pneumologi interventisti e fisioterapisti di cui 10 sempre presenti in sala in contemporanea.

La paziente, che è affetta da una patologia rara, conosciuta come Proteinosi alveolare, è stata sottoposta a una procedura nota come lavaggio polmonare totale. La malattia di cui soffre la signora, di natura autoimmunitaria, causa la formazione di proteine negli alveoli polmonari che portano a lungo termine a grave insufficienza respiratoria. La donna, di giovane età per la patologia, era seguita da tempo e si è deciso di intervenire a causa dell’aggravamento dei sintomi respiratori.

La procedura è stata eseguita in Rianimazione: la paziente è stata intubata e le sono stati bloccati alternativamente i due bronchi principali per potere procedere al loro lavaggio tramite l’immissione di soluzione fisiologica a temperatura compresa tra i 36 e i 39 gradi. In tutto sono stati utilizzati circa 21 litri di acqua. L’operazione è durata nel complesso 7 ore e sono stati coinvolti 3 pneumologi, 2 anestesisti, 8 infermieri delle due strutture di Pneumologia e Rianimazione e 12 fisioterapisti. Questi ultimi si sono alternati nell’impegnativo lavoro di “battitura” sul torace della paziente che si rende necessario per fare staccare il materiale di natura proteinosa dalla parete dei bronchi. La tecnica utilizzata per questa rara malattia viene eseguita in pochi centri al mondo e ha dimostrato ottimi risultati nel tempo con netto miglioramento della qualità della vita. La paziente, che soffriva di progressiva insufficienza respiratoria, ora sta meglio ed è convalescente a casa.

“Siamo contenti della buona riuscita di questa procedura molto complessa che richiede un team multidisciplinare affiatato e che pochissimi centri in Italia eseguono – spiega il dottor Nicola Facciolongo, direttore della struttura complessa di Pneumologia del Santa Maria Nuova. Vorrei ringraziare il dottor Pierpaolo Salsi, responsabile della Rianimazione che ha coordinato l’intervento, il dottor Giorgio Francesco Danelli, direttore dell’Anestesia e Rianimazione, il dottor Claudio Tedeschi, direttore della Medicina Fisica e Riabilitativa. Un grazie anche al dottor Roberto Piro e alla dottoressa Sofia Taddei della Pneumologia e a tutti i colleghi e gli operatori che hanno partecipato con grande professionalità”.

 

Fonte: Azienda Usl Reggio Emilia

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Iniziano i lavori per la realizzazione a Noceto della Casa della Salute, che avrà sede nell'edificio di via Dalla Chiesa n. 30, dove sono già operativi diversi servizi dell'AUSL. E' così in dirittura d'arrivo un grande obiettivo per il territorio di Noceto, raggiunto grazie alla sinergia fra Amministrazione Comunale di Noceto e Azienda USL di Parma.

Con la finalità di ridurre al minimo i disagi per gli utenti, l'intervento è organizzato in 5 fasi. Non sono previste chiusure dei servizi sanitari, ma solo la loro differente collocazione logistica, sempre all'interno della struttura.

L'apertura del cantiere è prevista per il 28 febbraio, poi nel corso dell'estate inizieranno i primi trasferimenti dei servizi dell'AUSL nei locali ristrutturati, a cominciare dal Servizio Salute Donna, con alcuni ambulatori di riferimento. La fine dei lavori è prevista per inizio 2020.

Terminati i lavori, i servizi della Casa della Salute occuperanno l'intero edificio, cioè sia la parte di proprietà dell'AUSL che oggi ospita lo sportello unico-CUP e il Poliambulatorio, sia la restante ala, di proprietà del Comune di Noceto, ceduta all'Azienda sanitaria in comodato d'uso gratuito per 40 anni grazie ad un protocollo siglato fra Comune e AUSL il 1 agosto 2017.

Con l'intervento, quindi, i locali a disposizione per i servizi sanitari passano dagli attuali 1.200 mq circa a poco meno di 1.800. Per le opere di ristrutturazione e riqualificazione sono stati stanziati 975.000 euro.
Questa la collocazione dei servizi nella futura Casa della Salute. Al piano rialzato: gli ambulatori della medicina di gruppo, gli ambulatori dei medici specialisti, il servizio per le cure e assistenza domiciliare, il punto prelievi, lo sportello unico-CUP e il centro di salute mentale; al primo piano: la Pediatria di comunità, gli ambulatorio dei Pediatri di libera scelta, la Salute donna, i servizi del Dipartimento di Sanità Pubblica (igiene pubblica e medicina veterinaria) e l'assistente sociale.

La Casa della Salute non sarà quindi un semplice poliambulatorio, ma il luogo dove medici, specialisti e operatori sanitari lavorano in modo integrato e collaborativo, aprendosi anche alla comunità per promuovere la partecipazione di cittadini e del volontariato locale, infatti, il coinvolgimento della comunità è elemento chiave su cui agire per migliorare la salute e il benessere della popolazione. Il valore aggiunto delle Case della Salute è l'integrazione orizzontale tra i servizi presenti, ovvero la collaborazione e la condivisione di obiettivi e azioni tra tutti i professionisti che vi lavorano.

Previste dalla programmazione della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma e dei Comitati di Distretto, in coerenza con le indicazioni regionali, le Case della Salute nella provincia di Parma saranno, a regime, 29. La Casa della Salute di Noceto si aggiunge pertanto a quelle già operative nel distretto di Fidenza a San Secondo, Busseto e Fontanellato.

Sono presenti:
per il Comune di Noceto:
Fabio Fecci, Sindaco
Marco Bertolani, Assessore alla Sanità e Servizi Sociali
per l'AUSL di Parma:
Elena Saccenti, Direttore Generale
Giuseppina Frattini, Direttore Sanitario
Andrea Deolmi, Direttore distretto di Fidenza
per ASP distretto di Fidenza:
Elena Cagliari, Direttore
Massimiliano Franzoni, Presidente
Maurizio Barbarini, Consigliere
Professionisti dell'Azienda USL, Medici di famiglia e Pediatri di libera scelta,
Rappresentanti delle Associazioni del Volontariato locale

 

Pubblicato in Comunicati Sanità Parma

Sono 1800 i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale su una stima di circa 5mila malati in provincia di Reggio Emilia. La neurologa Romana Rizzi: “Fondamentale sensibilizzare su una patologia che genera ancora imbarazzo”.

Reggio Emilia - 

Epilessia, per sensibilizzare nei confronti della malattia e informare l’opinione pubblica delle cure possibili, si svolgerà nell’Auditorium del Core, sabato 23 febbraio, un convegno gratuito e aperto alla cittadinanza organizzato dall’Azienda Usl Irccs e patrocinato dal Comune di Reggio Emilia.

Nell’ambito dell’iniziativa dal titolo “Epilessia: non solo crisi epilettiche” si parlerà di che cosa è l’Epilessia, quale impatto ha sulla vita di tutti i giorni e quali sono le terapie e gli strumenti per gestirla e curarla. Si affronteranno, alla presenza degli specialisti, i tanti problemi pratici collegati alla patologia e inerenti le ripercussioni di questa su lavorogravidanzascuola e sport.

L’evento organizzato dall’Ausl, è promosso dalle associazioni di volontariato AEER-Associazione Epilessia Emilia Romagna, LICE-Lega italiana contro l’epilessia i cui rappresentanti saranno presenti in sala. Al termine della mattinata sarà consegnato all’ospedale un Holter EEG donato dall’Associazione Epilessia Emilia Romagna.

L’Epilessia è tra le patologie neurologiche più diffuse ed è riconosciuta come malattia sociale dall’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità): nei Paesi industrializzati interessa 1 persona su 100. In Europa si stima che circa 6 milioni di persone vivano la patologia in fase attiva: con crisi persistenti oppure sotto trattamento, mentre in Italia si parla di 500mila persone, di cui circa 5mila Reggio Emilia1800 sono i pazienti seguiti dalla Neurologia dell’Arcispedale.

“L’obiettivo - spiega Romana Rizzi, responsabile del Centro Epilessia del Santa Maria Nuova e coordinatrice regionale Lice – è quello di sensibilizzare sulla necessità di conoscere meglio la malattia per combatterla e superarla. Speriamo che al convegno partecipino in tanti e di potere rispondere apertamente agli innumerevoli quesiti, anche i più semplici, di pazienti e famigliari, oltre che di fare luce sulle modalità corrette di primo soccorso in caso di crisi epilettica”.

 

LA MALATTIA

L’Epilessia è una patologia neurologica che si esprime in forme molto diverse tra di loro, tanto che è più corretto parlarne al plurale. Le Epilessie si manifestano attraverso vari sintomi, le cosiddette crisi epilettiche, improvvise e transitorie. Tali crisi dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni, le più numerose e importanti cellule nervose che abbiamo, e comunicano tra loro attraverso scambi biochimici che si traducono in correnti elettriche. Quando i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” scaricano impulsi elettrici in modo anomalo e ciò può provocare una crisi epilettica. Le crisi epilettiche rappresentano, quindi, una modalità di risposta di alcune aree cerebrali o di tutto il cervello dovute a cause lesionali di diverso tipo oppure a disfunzioni su base sconosciuta. Nell’Epilessia le crisi tendono a ripetersi in modo spontaneo nel tempo, con frequenza diversa e non sempre prevedibile. Si ritiene che cause genetiche siano alla base della maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa venivano definite senza causa apparente (epilessie idiopatiche). Le cosiddette epilessie sintomatiche sono dovute, invece, a lesioni cerebrali che possono verificarsi in gravidanza o per sofferenza fetale durante il parto, oppure essere conseguenti a malformazioni del cervello, a esiti di malattie infettive del sistema nervoso (encefaliti), a traumi cranici gravi, a tumori cerebrali, a ictus, a malformazioni dei vasi cerebrali.

 

IL CENTRO EPILESSIA DELL’ARCISPEDALE

Il Centro Epilessia di Reggio Emilia, nell’ambito della Struttura Complessa di Neurologia dell’Azienda ospedaliera Irccs Santa Maria Nuova assicura una presa in carico dei pazienti affetti dalla patologia a partire dall’età post-puberale. Sono seguiti attivamente dal Centro circa 1800 pazienti con un’età media di 48 anni. Il paziente che abbia presentato una prima crisi epilettica dopo valutazione neurologica eseguita in urgenza, deve effettuare un percorso diagnostico che comprende: EEG (elettroencefalogramma) di base, EEG in privazione di sonno, RM (risonanza magnetica) encefalo, esami ematochimici generali. Possono aggiungersi ulteriori indagini (es. valutazione neuropsicologica, videoEEG, Holter EEG, studio genetico) per inquadrare la sindrome da un punto di vista eziologico. Una volta che sia stata confermata la diagnosi, viene indicato il trattamento terapeutico e il paziente viene rivalutato periodicamente per monitorarne l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali. In caso di epilessia farmacoresistente il Centro seleziona gli eventuali candidati all’intervento chirurgico da inviare al Centro Hub-Spoke per la Chirurgia dell’Epilessia recentemente costituito nella nostra regione.

Il Centro effettua le certificazioni per l’ottenimento della esenzione dal pagamento ticket o il rinnovo della patente di guida. Nonostante l’evoluzione delle tecniche diagnostiche, il 35-40% delle epilessie non ha una causa definita (epilessie da causa sconosciuta). Su questo fronte è attiva la partecipazione del Centro Epilessia a progetti di ricerca come anche su quello della sperimentazioni di nuovi trattamenti per le forme farmacoresistenti. L’Epilessia, tranne che per alcune determinate sindromi, è una malattia cronica e le crisi tendono a ripetersi per lunghi periodi o per tutta la vita. Una adeguata terapia medica aiuta a controllare le crisi in molti casi ma nel 20-25 % dei pazienti l’Epilessia è farmacoresistente, cioè non risponde alla terapia farmacologica. In alcune forme è indicata una terapia neurochirurgica mirata alla asportazione dell’area cerebrale responsabile delle crisi.

 

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