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Giusto per non far mancare nessun elemento utile al mantenimento della caotica situazione UE nel bel mezzo di una pandemia, ci si mette anche la Corte Costituzionale tedesca a imporre chiarimenti sull’operato della BCE e le modalità di intervento atte a contrastare gli effetti pandemici. 

Di Lamberto Colla 10 maggio 2020 - 79esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 60° pandemico - domenica-

Pubblicato in Economia Emilia

L’effetto coronavirus fa bene a Conte e al Governo. 26.000 morti e la limitazione della libertà individuale confermano le teorie della sindrome di Stoccolma e della rana bollita.
 
Di Lamberto Colla 3 maggio 2020 - 72esimo giorno dell'anno 1 dell'era  COVID-19 e 53° pandemico - domenica - 

Non c’è che dire, il coronavirus fa bene a Giuseppe Conte che vede la sua immagine salire oltre soglia 50%, avendo oscillato nel mese di aprile tra il 53 e il 57% a seconda dei sondaggi.  Un successo personale

Pubblicato in Economia Emilia

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 18 3 maggio 2020 -Editoriale:  - Col 54% di gradimento per Conte vuol dire che ormai siam “bolliti” -. Quasi tutti i listini in flessione  - Cereali e dintorni. mercati incerti e alta volatilità. - 2019: un anno record per valore alla produzione e per export del Parmigiano Reggiano. - Agricoltura 4.0: un mercato da 450 milioni di euro, in forte crescita - -

Se questa è la Fase 2 della ripartenza allora dobbiamo preoccuparci per il nostro futuro e quello dei nostri eredi ai quali lasceremo solo debiti.

Di Lamberto Colla Parma 27 aprile 2020 – Al netto e dato per scontato che la priorità deve essere rivolta alla salute pubblica, questo non può e non deve obbligare a una ulteriore e forzata reclusione. Prudenza va bene ma gli eccessi sono insostenibili.

Maggiore fiducia al senso di responsabilità si poteva concedere e soprattutto, dalla elaborazione cerebrale di oltre i 300 specialisti suddivisi nelle 15 task force, ci si aspettava molto ma molto di più. Ad esempio delle delucidazioni tecniche sulle modalità di approccio al nuovo stato di libertà, mentre di apertura non si fa cenno, salvo qualche settore, le imprese che guardano all'estero e l'edilizia pubblica.

Libertà che è stata concessa invece a 40 capi mafiosi e 300 loro sottoposti ma non agli italiani che hanno dimostrato grande diligenza nel sopportare una situazione di fermi domiciliari mettendo peraltro a rischio le loro attività e i loro impieghi.

Dal 4 maggio non sarà ancora possibile muoversi senza la autocertificazione che giustifichi una inderogabile necessità. Rimarrà quindi l'impossibilità di muoversi in comuni diversi da quello di residenza mentre sarà concesso il ricongiungimento familiare per quelle coppie che a causa della prima fase furono "congelate" in domicili diversi.

Si potrà andare a trovare l'anziana madre ma in pochi soggetti per volta e comunque nel rispetto delle disposizioni di distanziamento sociale.

Sarà possibile celebrare i funerali ma solo con familiari e non con più di 15 persone, ma non potranno essere celebrate le messe in chiesa, con il disappunto dei "Vescovi" della CEI che hanno immediatamente replicato e ottenuto un ripensamento.

Non sarà invece possibile trovarsi con gli amici, men che meno residenti in comuni diversi. Guai a avere amicizie d'altre regioni, probabilmente non si vedranno mai più.

Di turismo non si è fatto cenno e si sono spostate le aperture di molti esercizi pubblici al 1° giugno.

Insomma, Conte ha parlato per oltre mezz'ora per non dare nessuna nuova informazione o utile speranza.

Un discorso che, per i verbi utilizzati, poteva essere datato a 40 giorni fa, non certo al 65esimo giorno dell'anno 1 dell'era COVID-19 e 46° pandemico.

Ovviamente, come ormai è consuetudine, la parte autocelebrativa è ridondante in ogni passaggio, e ripetutamente si fa riferimento a come l'Italia sia un modello per gli altri Paesi e infine spiega come sia una grande opportunità il Recovery Fund, ottenuto dalle insistenze del Governo,  mentre essere stata una passiva accettazione dello stesso alla proposta francese che, come al solito, finge di stemperare le rigidità tedesche formulando una ipotesi, molto probabilmente, già concordata con i teutonici. 

Siamo alle solite, si stanno tirando troppo le corde, troppe promesse non mantenute, eccesso di autocelebrazioni e un tentativo esagerato di mantenere un clima di paura che, come spiegano gli psicanalisti, potrebbe però trasformarsi in rabbia e allora sarebbero guai seri per tutti.

Interessante risulta una considerazione sul lessico governativo illustrata dall'avvocato Maurizio Villani che, dalle pagine di "Sportello dei Diritti" del 26 aprile, evidenzia come siano stati mal utilizzati certi verbi, definendoli "inappropriati e inefficaci".

In attesa della libertà, Vi propongo la lettura dell'articolo del consulente della organizzazione di consumatori.

 
avv._villani_maurizio_2_c7043af9260d556d371e03d991137da9.jpg "Emergenza Covid-19: il Governo utilizza verbi inappropriati ed inefficaci"

In questo particolare – scrive l'avvocato Villani, e delicato momento storico, soprattutto a seguito di un Documento di Economia e Finanza appena approvato molto oneroso, tanto è vero che per il debito pubblico si prevedono 43.000 euro a testa compresi i neonati, secondo me, nei vari provvedimenti legislativi sino ad ora approvati, il Governo utilizza verbi inappropriati ed inefficaci, quali “prestare”, “sospendere” e “correggere”, invece di utilizzare i più efficaci verbi “finanziare”, “rinviare” e “riformare”.

Infatti, oggi, il Governo ha previsto semplici prestiti da restituire con gli interessi e le commissioni bancarie, peraltro con tempi lunghi aggravati dalla burocrazia bancaria.

Oltretutto, anche se il rimborso dei prestiti fino a 25.000 euro, garantiti al 100% dallo Stato, non deve iniziare prima di due anni dalla loro erogazione, il problema finanziario non cambia di molto.

Inoltre, per i professionisti, il Decreto Liquidità n.23/2020 è ulteriormente complesso ed incerto, tanto è vero che alcune banche continuano a rifiutare il prestito affermando che possono ottenerlo soltanto i professionisti esercenti attività d’impresa per cui, ad esempio, non spetterebbe all’avvocato o al commercialista mentre potrebbe ottenerlo l’assicuratore (articolo di Luigi Chiarello, in Italia Oggi di sabato 25 c.m.) .

Sino ad oggi, secondo quanto riferito dal Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, sono state accolte 3, 5 milioni di domande su 4,4 milioni di richieste, per cui quasi un milione di contribuenti è rimasto escluso per insufficienza dei fondi statali.

Il prestito, con gli interessi e commissioni, deve essere restituito entro 6 anni e questo non fa che aggravare la difficile situazione finanziaria di imprese e professionisti, molti dei quali erano già in difficoltà economica prima del coronavirus.

Secondo me, invece, sarebbe opportuno prevedere un finanziamento in tutto o in parte a fondo perduto, parametrato al volume d’affari del 2019 (al limite, nella misura del 5% o 10% come in Germania) in modo da consentire ai contribuenti di poter riprendere le proprie attività bloccate da oltre due mesi e con la prospettiva che i propri clienti difficilmente rispetteranno i vari pagamenti a seguito delle difficoltà finanziarie.

Anche la breve sospensione dei versamenti delle tasse e contributi al 30 giugno 2020 non risolve i problemi, ma anzi li aggrava, perché a giugno ci sarà un grave ingorgo fiscale dovendo pagare in unica soluzione, oppure con brevi cinque rate, tutte le tasse di marzo, aprile, maggio e giugno.

Invece, è necessario un rinvio generalizzato almeno fino a settembre 2020, compresi gli avvisi bonari, fino ad oggi totalmente ignorati, prevedendo inoltre per gli stessi avvisi bonari una rimessione in termini per mancati versamenti precedenti.

Inoltre, anche gli indici di affidabilità economica devono essere totalmente rinviati al prossimo anno, prevedendo anche un ampliamento del meccanismo premiale.

Bisogna, altresì, prorogare al 30 settembre 2020 tutti i termini processuali ed amministrativi in atto, in modo da consentire ai contribuenti di poter meglio organizzare la propria tutela difensiva.

Da ultimo, secondo me, si deve approfittare di questo terremoto economico – finanziario per riformare strutturalmente il fisco, compresa la giustizia tributaria, e non semplicemente apportare piccole ed insignificanti correzioni.

Nel 1971 la Legge delega per la riforma tributaria seppe coniugare l’istituzione di una imposta personale progressiva sul reddito complessivo con l’adeguamento della disciplina del reddito d’impresa alle esigenze di efficienza, rafforzamento e razionalizzazione dell’apparato produttivo in affanno al termine del boom degli anni ‘60 (artt. 1, comma 1, n. 1 e n. 2, e 16 della Legge n. 825 del 1971).

Bisogna riprendere e rispettare lo spirito innovatore di cui sopra, con leggi scritte in modo chiaro e preciso (non come oggi !!), prevedendo una generale “conciliazione fiscale” per chiudere tutte le controversie in atto.

Avv. Maurizio Villani

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Editoriale:  - L'Unità, fallita! -Lattiero caseario. Precipita il burro.  - Cereali e dintorni. Tra incertezza e volatilità. - Assistenza diretta alla gestione aziendale durante e dopo l’emergenza sanitaria - FederUnacoma: l’agricoltura rischia la crisi per le mancate risposte del Governo - Davide contro Golia: il Consorzio Parmigiano Reggiano costringe il colosso americano Campbell’s a cambiare le sue etichette. -  

SOMMARIO Anno 19 - n° 17 26 aprile 2020
1.1 editoriale
L'Unità, fallita! 
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il burro.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra incertezza e volatilità.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 imprese e crisi  Assistenza diretta alla gestione aziendale durante e dopo l’emergenza sanitaria
9.1 parmigiano reggiano  Davide contro Golia: il Consorzio Parmigiano Reggiano costringe il colosso americano Campbell’s a cambiare le sue etichette. 
8.1 clima e rischio idrogeologico  Coldiretti, rischio idrogeologico su terreni aridi. In regione piogge regolari, a tratti intense, ma non dureranno.
9.1 macchine agricole FederUnacoma: l’agricoltura rischia la crisi per le mancate risposte del Governo
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

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Editoriale:  - "C'era una volta un virus tanto buonino… “ - Lattiero caseario. Latte e materie grasse in forte discesa. - Cereali e dintorni. Il Covid sta mettendo a dura prova la tenuta dei mercati - Coronavirus: con il Cura Italia, le imprese agricole potranno accedere in maniera diretta al fondo di garanzia - In Emilia-Romagna la manodopera stagionale per l'agricoltura si cerca online. -

SOMMARIO Anno 19 - n° 16 19 aprile 2020
1.1 editoriale
"C'era una volta un virus tanto buonino… “
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte e materie grasse in forte discesa.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il Covid sta mettendo a dura prova la tenuta dei mercati.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 coronavirus e manodopera  Coronavirus. In Emilia-Romagna la manodopera stagionale per l'agricoltura si cerca online.
9.1 agricoltura e fondo covid-19 Coronavirus: con il Cura Italia, le imprese agricole potranno accedere in maniera diretta al fondo di garanzia
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Cibus_16_19apr2020-COP.jpg 

 

 

 

 

 

 

 

 

Editoriale:  - Buona Pasqua e ... risorgeremo migliori! - Lattiero caseario. Listini in discesa. - Cereali e dintorni. Anticipare le prenotazioni- SOS  per le campagne: subito manodopera e macchine, prima che sia troppo tardi - Richiesta di manodopera in agricoltura: il territorio fa squadra


SOMMARIO Anno 19 - n° 15 12 aprile 2020
1.1 editoriale
Buona Pasqua e ... risorgeremo migliori!
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Listini in discesa.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Anticipare le prenotazioni.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 coronavirus  Covid-19, campagne invase da pedoni e ciclisti.
8.2 meccanica e covid-19  SOS  per le campagne: subito manodopera e macchine, prima che sia troppo tardi
11.1 coronavirus Coronavirus. Dalla Regione un nuovo pacchetto di misure per sostenere l'agricoltura.
12.1 agricoltura e lavoro Richiesta di manodopera in agricoltura: il territorio fa squadra
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 13 29 marzo 2020 -
Editoriale:  - Un uomo solo al comando. - Lattiero caseario. Borse a singhiozzo.- Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi - Finanziamento da 160 milioni di euro per la crescita del Consorzio Casalasco del Pomodoro - FederUnacoma: la produzione di macchine è strategica, come l’intera filiera agro-alimentare - Scenari nel mondo del vino dopo il corona virus -

Cibus-13-29mar2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 13 29 marzo 2020
1.1 editoriale
Un uomo solo al comando.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Borse a singhiozzo.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 pomodoro  Finanziamento da 160 milioni di euro per la crescita del Consorzio Casalasco del Pomodoro
8.2 meccanica e covid-19  FederUnacoma: la produzione di macchine è strategica, come l’intera filiera agro-alimentare
9.0 vitivinIcoltura e covid-19 Le aziende
9.1 vino post coronavirus Scenari nel mondo del vino dopo il corona virus
10.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 

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di Francesca Caggiati - 23 marzo 2020 - Oggi si contano oltre 6.000 morti secondo i dati diramati dagli organi ufficiali. Cifra che purtroppo continuerà a salire e chissà quando potremo mettere la parola fine a questa ecatombe. Se non ne sappiamo la fine però, ne sappiamo l'inizio. E' datata 31 gennaio 2020 la delibera del Consiglio dei Ministri - pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.26 del 1/02/2020 e di cui trovate testo integrale a fine articolo - che dichiara lo stato di emergenza sanitaria per ben 6 mesi. Avete letto bene: 6 mesi!

Lo Stato sapeva tutto da fine gennaio e non si è attivato, non ha cercato fin da subito di evitare il peggio. Anzi per oltre un mese il capo del Governo, Ministri e politici di ogni schieramento hanno smorzato e minimizzato il problema dicendo che il coronavirus si trattata di una influenza o poco più. E ora, a distanza di quasi due mesi, sta cercando malamente di arginare l'ormai inevitabile. Se fossimo ad un processo sarebbe imputabile di omicidio doloso, che è il delitto previsto dall'articolo 575 del codice penale e che consiste nel provocare volontariamente la morte di un'altra persona. Si distingue in premeditato e non premeditato. E prevede una reclusione non inferiore ai 21 anni. Io se fossi il Pubblico Ministero proporrei l'ergastolo.

Sì, perché uno Stato che manda deliberatamente a morire i suoi cittadini, che siano anziani - forse speravano che morissero solo quelli così l'INPS si alleggeriva un pò - medici e personale sanitario, forze dell'Ordine o semplici lavoratori che ancor oggi costringono ad andare a lavorare (come tabaccai, benzinai, dipendenti delle poste, delle banche, ecc....) senza neppure una mascherina è un assassino

E sono da considerarsi sicari tutti coloro che sapevano e non hanno agito, come coloro che avrebbero dovuto sapere e hanno ignorato! E dovrebbero solo vergognarsi di essere al mondo.

Il disgusto e la rabbia che provo sono nulla in confronto al dolore delle tante persone che hanno avuto - e purtroppo avranno nelle prossime settimane - uno o più morti in famiglia e non hanno neppure potuto dare un ultimo saluto alle salme e fare ai propri cari un funerale degno di questo nome.

 

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31 gennaio 2020

Dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza del rischio
sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti
virali trasmissibili. (20A00737)
(GU n.26 del 1-2-2020)


IL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Nella riunione del 31 gennaio 2020

Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, ed in
particolare l'articolo 7, comma 1, lettera c), e l'articolo 24, comma
1;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 26
ottobre 2012, concernente gli indirizzi per lo svolgimento delle
attivita' propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei ministri
e per la predisposizione delle ordinanze di cui all'articolo 5 della
legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modificazioni e
integrazioni, che, ai sensi dell'articolo 15, comma 5, del citato
decreto legislativo n. 1 del 2018, resta in vigore fino alla
pubblicazione della nuova direttiva in materia;
Vista la dichiarazione di emergenza internazionale di salute
pubblica per il coronavirus (PHEIC) dell'Organizzazione mondiale
della sanita' del 30 gennaio 2020;
Viste le raccomandazioni alla comunita' internazionale della
Organizzazione mondiale della sanita' circa la necessita' di
applicare misure adeguate;
Considerata l'attuale situazione di diffusa crisi internazionale
determinata dalla insorgenza di rischi per la pubblica e privata
incolumita' connessi ad agenti virali trasmissibili, che stanno
interessando anche l'Italia;
Ritenuto che tale contesto di rischio, soprattutto con riferimento
alla necessita' di realizzare una compiuta azione di previsione e
prevenzione, impone l'assunzione immediata di iniziative di carattere
straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili
situazioni di pregiudizio per la collettivita' presente sul
territorio nazionale;
Considerata la necessita' di supportare l'attivita' in corso da
parte del Ministero della salute e del Servizio sanitario nazionale,
anche attraverso il potenziamento delle strutture sanitarie e di
controllo alle frontiere aeree e terrestri;
Vista la nota del 31 gennaio 2020, con cui il Ministro della salute
ha rappresentato la necessita' di procedere alla dichiarazione dello
stato di emergenza nazionale di cui all'articolo 24 del decreto
legislativo n. 1 del 2018;
Considerato, altresi', che il Fondo per le emergenze nazionali di
cui all'articolo 44, comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del
2018, iscritto nel bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio
dei ministri, presenta le disponibilita' necessarie per far fronte
agli interventi delle tipologie di cui alle lettere a) e b)
dell'articolo 25, comma 2, del decreto legislativo n. 1 del 2018,
nella misura determinata all'esito della valutazione speditiva svolta
dal Dipartimento della protezione civile sulla base dei dati e delle
informazioni disponibili ed in raccordo con il Ministero della
salute;
Ritenuto, pertanto, necessario provvedere tempestivamente a porre
in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul
territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare
la grave situazione internazionale determinatasi;
Tenuto conto che detta situazione di emergenza, per intensita' ed
estensione, non e' fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari;
Ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti
previsti dall'articolo 7, comma 1, lettera c), e dall'articolo 24,
comma 1, del citato decreto legislativo n. 1 del 2018, per la
dichiarazione dello stato di emergenza;
Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri;

Delibera:

1) In considerazione di quanto esposto in premessa, ai sensi e per
gli effetti dell'articolo 7, comma 1, lettera c), e dell'articolo 24,
comma 1, del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, e' dichiarato,
per 6 mesi dalla data del presente provvedimento, lo stato di
emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso
all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
2) Per l'attuazione degli interventi di cui dell'articolo 25, comma
2, lettere a) e b) del decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, da
effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con
ordinanze, emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile
in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi
generali dell'ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui
al comma 3.
3) Per l'attuazione dei primi interventi, nelle more della
valutazione dell'effettivo impatto dell'evento in rassegna, si
provvede nel limite di euro 5.000.000,00 a valere sul Fondo per le
emergenze nazionali di cui all'articolo 44, comma 1, del decreto
legislativo 2 gennaio 2018, n. 1.
La presente delibera sara' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.

Roma, 31 gennaio 2020

Il Presidente del Consiglio
dei ministri
Conte

 

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/02/01/20A00737/sg

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di Francesca Caggiati - 22 marzo 2020 - Si chiama Mario Sancinelli, è un bergamasco, e dal suo profilo Facebook registra un filmato e scrive: "Video sfogo di un Bergamasco, un Italiano arrabbiato. Dedicato a chi di questo schifo non ne può più."

Ed elenca gli innumerevoli errori e mancanze che i nostri politici hanno commesso in questi lunghi giorni, a partire dai primi ricoveri da coronavirus che risalgono a fine gennaio.

Fino ad arrivare ad oggi. Una situazione drammatica di cui ancora non si intravede la fine e non si riesce a prevederne i morti, con i nostri governanti focalizzati ancora sugli aspetti economici, ancor prima che sulla salute e la vita delle persone. 

Sei minuti in cui, punto per punto, disamina la situazione nella sua città. Situazione che si sta replicando in tutte le province italiane e che non risparmierà nessuno. Anzi, al Sud potrebbe essere ancora più cruenta.

Quando tutto sarà finito, Sancinelli - un cittadino come tanti, esasperato da questa situazione straziante - invita a ricordarsi di come si sono comportati coloro che dovrebbero avere a cuore il bene dell'Italia e di tutti gli italiani.

VIDEO 

https://www.facebook.com/mario.sancinelli.5/videos/2880972091989924/

Pubblicato in Cronaca Emilia