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Domenica, 04 Febbraio 2024 16:31

Guida F1 2024: attacco al Re

Dopo le grandi notizie sul futuro meno prossimo è tempo di pensare al campionato che verrà. Dopo il dominio della scorsa stagione Verstappen dovrà difendere la corona dagli affamati avversari. Red Bull è ancora il riferimento. I temi di interesse sono tanti. Ecco la guida al Mondiale 2024

di Matteo Landi

Nessun grosso cambiamento regolamentare, nessun cambio di casacca. Uno dei più tranquilli inverni del Circus è stato svegliato da notizie roboanti, quella del rifiuto del Team Andretti e quella del passaggio di Hamilton in Ferrari, che non riguardano il prossimo futuro della categoria. Chi già pensa all'inglese in tuta Rossa dovrà mettersi per il momento il cuore in pace, nel mezzo avremo una stagione agonistica che merita di essere vissuta per molti motivi. Alcuni sono i soliti, speranze che assumono purtroppo le sembianze di un sogno, come il ritorno della Ferrari al titolo iridato. Va bene pensare ad un 2025 con la coppia Hamilton-Leclerc, ma intanto non sarebbe male smettere di sommare un altro anno ai già tanti anni di transizione vissuti dalla Scuderia di Maranello. L'attesa è essa stessa piacere, ma l'ultimo titolo piloti è datato 2007, l'ultimo costruttori 2008, non sarebbe male smettere di sognare e vedersi concretizzare il prima possibile il successo tanto atteso. Sarà l'anno dei separati in casa, da una parte Sainz sa che lascerà la Ferrari, dall'altra Hamilton la Mercedes. L'euforia degli ultimi giorni, data dal noto annuncio Hamilton-Ferrari, non deve però far dimenticare che sul trono da tre anni ci siede Max Verstappen, forte di una Red Bull che pare inarrestabile da quando ha vinto, in mezzo alle polemiche, il titolo piloti 2021. Red Bull, Mercedes e Ferrari, nell'immaginario collettivo sono i tre top team destinati a spartirsi le prime posizioni, ma non dobbiamo dimenticare l'ascesa fortissima di McLaren, lo scorso anno capace, dopo una partenza terribile, di vincere una gara sprint e di salire più volte sul podio. Percorso inverso rispetto a quello di Aston Martin, che quest'anno avrà probabilmente imparato dai propri errori. Ed inoltre, chi riuscirà di tanto in tanto ad uscire dalla pancia del gruppo, andando ad infastidire i top? Vediamo più nel dettaglio ambizioni e speranze di ogni team.

Red Bull: Max Verstappen-Sergio Perez

Nelle primissime gare della stagione 2023 Perez ha provato a rallentare l'avanzata di Verstappen, riuscendoci per poco. L'olandese ha cambiato marcia e dalla quinta gara della stagione ha inanellato 10 successivi consecutivi annientando le ambizioni di successo di tutti gli avversari ed involandosi verso il suo terzo titolo iridato consecutivo. L'armata Red Bull pare inarrestabile. Il suo dominio ricorda quello della Mercedes dell'inizio Era turbo-ibrida. Chi sperava che lo sviluppo rallentato dalle limitazioni regolamentari ad hoc, frutto dell'infrazione del budget cap, potesse frenare l'inventiva degli ingegneri di Adrian Newey è rimasto deluso. Lo stravolgimento regolamentare del 2022 ha prodotto diverse impostazioni aerodinamiche. Inizialmente quella Ferrari pareva la più corretta, ma alla lunga si è rivelata meno sviluppabile, mentre quella Red Bull diveniva, nel tempo, sempre più fonte di ispirazione per tutti. Fino al prossimo cambio di regolamenti, che avverrà nel 2026, Red Bull rimarrà il riferimento tecnico. Si spera, per lo show, che gli altri riescano però ad avvicinarsi. Proprio come, la stessa Red Bull, fece nei confronti di Mercedes, dopo anni di relativa stabilità regolamentare. La squadra con licenza austriaca presenterà la sua nuova creatura per ultima, il 15 febbraio.

Mercedes: Lewis Hamilton-George Russell

Il padre delle Mercedes dal concetto "zero pods" (vetture dalle pance laterali praticamente inesistenti), Mike Elliott, nell'ottobre 2023 si è congedato dai suoi colleghi di Brackley, dopo due anni di sconfitte (una sola vittoria di tappa). Quello che era il nuovo regolamento tecnico del 2022 ha fatto la sua vittima più illustre: la Mercedes pigliatutto dal 2014 al 2020 (e nel 2021 vincitrice fra i costruttori). Hamilton, come noto, andrà in Ferrari nel 2025. Non sappiamo come sarebbe andata se avesse vinto l'ottavo titolo nel 2021, o negli anni a seguire. Adesso in Mercedes vogliono tornare davanti a tutti. Non manca il budget, e neanche il know-how. Sarà per loro una stagione particolare, nel corso della quale probabilmente non si faranno troppo aiutare nello sviluppo dal loro Campione Hamilton, per non lasciare che possa portare in Ferrari troppe conoscenze, ma con lo stesso vorrebbero chiudere in bellezza. Il futuro sarà George Russell. Vediamo quanto il team si schiererà dalla sua parte, almeno in termini di scelte tecniche. Si preannuncia una stagione dalla gestione complessa, anche per gli equilibri interni della squadra. A San Valentino vedremo la vettura della stagione che scatterà fra meno di un mese.

Ferrari: Charles Leclerc-Carlos Sainz Jr.

In Ferrari vivranno una situazione simile a quella Mercedes, con l'aggravante che, se gli anglo-tedeschi potranno avvalersi dei servigi di un pilota comunque voglioso di chiudere in bellezza, a Maranello avranno accanto a Leclerc un pilota che difficilmente deciderà di farsi da parte, se per qualche motivo gli verrà chiesto. Sainz è un gentiluomo, si è sempre distinto per la sua grande professionalità, e quindi non dobbiamo dubitare della sua correttezza. Ma aspettarsi grossi sacrifici da parte sua è utopistico. Questa sarà la prima vera stagione della Ferrari di Vasseur. Se lo scorso anno il manager di Draveil ha preso per mano una squadra costruita da Binotto, con tutte le conseguenze del caso, adesso ha l'occasione di dirigere come, e chi vuole lui. Fuori David Sanchez, aerodinamico adesso in McLaren, fuori il Direttore Sportivo Laurent Mekies, adesso Team Principal dell'ex AlphaTauri, fuori dal team di F1, ma rimasto in Ferrari, lo stratega Iñaki Rueda. Adesso in plancia di comando si parla, Vasseur a parte, totalmente italiano con Enrico Cardile (Direttore Tecnico Telaio e Aerodinamica), Enrico Gualtieri (Direttore Tecnico Power Unit), Diego Ioverno (Direttore Sportivo). Si aspettano ancora i nomi grossi, e chissà che non arrivino "portati" da Hamilton nel 2025. Intanto a Maranello non possono pensare di disputare l'ennesima stagione di transizione. Lottare per il titolo contro una squadra solida e affermata come Red Bull, per questa Ferrari in fase di costruzione (ancora una volta), forse è troppo. Sognare tuttavia è lecito. L'obbligo è tornare a vincere più gare. Il tempo delle scuse è praticamente scaduto. C'è chi dice che il 13 porti sfortuna, speriamo di no: sarà il giorno di febbraio in cui verrà svelata la nuova Ferrari.

McLaren: Lando Norris-Oscar Piastri

Impressionante. La progressione McLaren durante la stagione 2023 è stata incredibile. Da Silverstone in poi la squadra ha cambiato passo, sono arrivati podii a valanga, e Piastri ha addirittura vinto una gara sprint. Andrea Stella da quando è Team Principal ha trasformato la squadra, gli ha donato tantissima energia ed un'organizzazione solida, ponendo obiettivi importanti ma realistici. Quarta al termine della scorsa stagione, ha tutte le carte in regola per infastidire Mercedes e Ferrari, e porsi come principale inseguitrice di Red Bull. Norris e Piastri si spingono a vicenda. Da una parte c'è un pilota con ormai una discreta esperienza, detentore del record del maggior numero di podii in F1 senza vittorie, e quindi affamatissimo. Dall'altra un Piastri, rookie nel 2023, che dopo un primissimo periodo di assestamento ha fatto vedere la sua classe. Si tratta di una delle coppie più forti del panorama F1. La power unit Mercedes è una garanzia, anche se adesso le prestazioni dei vari motoristi si sono piuttosto allineate. Il 14 febbraio verrà mostrata la nuova arma del team fondato da Bruce McLaren.

Aston Martin: Fernando Alonso-Lance Stroll

Una stagione partita alla grande, quella scorsa. Sei volte sul podio nelle prime otto gare con Alonso. Poi la stagione ha preso una piega sbagliata. Evoluzioni che non hanno funzionato, ed alla fine è arrivato un quinto posto fra i costruttori non del tutto soddisfacente. Le ambizioni di Lawrence Stroll, fondatore e genitore del pilota del team, Lance, sono importanti: lo ha ripetuto spesso, l'obiettivo è il mondiale. Lo diceva già nel 2021, ma indubbiamente l'anno in cui la squadra è sbocciata definitivamente è stato quello scorso. Ci sono i mezzi, ci sono le risorse, ci sono le persone giuste, come il progettista Luca Furbatto. Non sappiamo quanto sarà ancora lunga la carriera di Alonso, classe 1981, ma al momento la sua voglia e le sue ambizioni di successo rimangono intatte. Segnatevi il 12 febbraio, sarà interessante scoprire le forme della nuova creatura del team condotto da Mike Krack.

Alpine: Pierre Gasly-Esteban Ocon

Una coppia di piloti francesi che spesso ha rischiato di scoppiare. Un team ancora alla ricerca di un'identità. Catena di comando licenziata in tronco nel corso della passata stagione. Non tutto sta andando per il meglio per l'ex Renault. Le cose dovranno assolutamente cambiare. Fu Renault, ma è stata anche Lotus, Benetton ed infine Toleman. Se le prestazioni continueranno ad essere mediocri c'è da credere che cambierà ancora nome e proprietà. I piloti sono di primo livello, il budget c'è. Un vero progetto di squadra invece continua a mancare. Il 7 febbraio verrà mostrata la vettura che dovrà obbligatoriamente portare in alto, almeno a sprazzi, Gasly e Ocon.

Williams: Logan Sargeant-Alexander Albon

Segni di risveglio per la Williams, nel 2023 risalita dall'ultima piazza fra i costruttori alla settima. Lo scorso anno si sono viste buone prestazioni. Tuttavia chi si esalta per un settimo posto dovrebbe ricordarsi che stiamo parlando del team che ha in palmarès ben nove titoli costruttori. È il più vincente, dopo la Ferrari. Della squadra fondata da Frank Williams e Patrick Head è rimasto poco, ma il marchio Williams merita di tornare in alto, dove è stato per decenni, anche se l'ultimo titolo mondiale risale ormai al 1997. James Vowles, ex stratega Mercedes al secondo anno a Grove in veste di Team Principal, sta rinnovando la squadra e creando un'organizzazione sempre più solida. Si vedrà quest'anno la prima impronta dell'arrivo di Pat Fry in qualità di Direttore Tecnico. La sua infinita esperienza - un passato importante nella McLaren di Hakkinen e Coulthard, meno fortunato in Ferrari e Renault/Alpine - sarà fondamentale per il processo di crescita del blasonato team inglese. Confermati i piloti Sargeant, il cui valore si spera sia rimasto inespresso, e Albon, risorsa fondamentale per questa squadra, prossima a presentare, il 5 febbraio, la nuova monoposto.

Visa Cash App RB F1 Team: Daniel Ricciardo-Yuki Tsunoda

Chiamatela se volete Racing Bulls. La denominazione completa dell'ex-AlphaTauri sarebbe Visa Cash App RB F1 Team, abbreviabile in VCARB. La squadra satellite Red Bull ha ora risorse fresche che le permetteranno di spendere di più, pur rimanendo nel budget cap. Franz Tost, storico Team Principal della compagine faentina, ha lasciato il suo ruolo all'ex Ferrari Laurent Mekies. Potrebbero aumentare le sinergie con Red Bull, per facilitare la crescita di una squadra che lo scorso anno ha chiuso dignitosamente un campionato iniziato in modo deludente. Ricciardo e Tsunoda sono ancora i piloti del team che fu Minardi. Il ritorno dell'australiano non ha ancora portato i risultati sperati; la squadra si aspetta da lui la grinta e la classe mostrate in Messico, quando si è qualificato in seconda fila, rendendosi autore di una gara solida conclusa in settima posizione. Unico suo lampo dal ritorno all'agonismo, a circa metà stagione. Certo l'infortunio rimediato in Olanda non ha permesso al pilota di Perth di togliersi la ruggine nei tempi che si era prefissato. Ci si aspetta tanto dal team con sede in Italia, soprattutto se lo aspetta "mamma" Red Bull. L'otto febbraio vedremo la nuova vettura.

Kick Sauber: Zhou Guanyu-Valtteri Bottas

Finito l'accordo con Alfa Romeo si volta pagina a Hinwil. In attesa della trasformazione in Audi, che avverrà nel 2026, il team elvetico vivrà un paio di stagioni di transizione. Lo farà forte della sponsorizzazione Kick.com, piattaforma di streaming, azienda collegata all'altro grande sponsor di Sauber, Stake, piattaforma di scommesse online. Cosa aspettarsi da Sauber? Nel 2024 dovrà almeno far meglio di quanto mostrato nel 2023, anno in cui è sprofondata al penultimo posto fra i costruttori, peggiorando non di poco quanto fatto nel 2022. Zhou ha probabilmente già mostrato il massimo che può fare: portare qualche punto alla causa. Da Bottas la squadra si aspetta molto di più. Un pilota che ha conosciuto il successo in Mercedes, ma a tratti adesso sembra appagato. O forse è il solito Bottas. Quello capace di qualche bel lampo, non un fulmine di guerra in tema di sorpassi, solido se sente l'appoggio del team. La squadra condotta dall'italiano Alessandro Alunni Bravi svelerà la prima "Kick Sauber" il 5 febbraio.

Haas: Kevin Magnussen-Nico Hülkenberg

Divenuto una star grazie a Netflix, Günther Steiner vanta un prestigioso passato nei rally. Nato a Merano, ha un'esperienza nelle corse veramente trasversale. Anche Nascar oltre a F1, dove oramai era Team Principal in Haas dai tempi dell'ingresso del team nel Circus, anno 2016. Famoso per le sue sfuriate ma anche per le sue capacità manageriali, ha vissuto delle ultime stagioni difficili. Il 2021 è stato un anno, con i giovani Nikita Mazepin e Mick Schumacher, da zero punti, in un campionato in cui Haas ha schierato una vettura datata e lenta. Nel 2022 la squadra si rinviene, con Schumacher e l'esperto Magnussen, ma l'ottavo posto finale è comunque lontano dal quinto posto del 2018, anno in cui si pensava che il team statunitense fosse definitivamente sbocciato. Steiner bisticcia con Schumacher, decide di appiedarlo, e porta in squadra il veterano Hülkenberg, ma la squadra sprofonda di nuovo ed è ultima in classifica. Gene Haas ne ha abbastanza e così terminata l'ennesima stagione deludente licenzia in tronco Steiner, affidando la redini a Ayao Komatsu, ingegnere giapponese dallo stile ben diverso da quello del predecessore. Adesso per Haas è tutto da rifare ma era inevitabilmente arrivato il tempo di dare una scossa. La presentazione della vettura c'è già stata, ma in realtà si è trattato di un render per mostrare, sostanzialmente, la nuova colorazione. Sarà durissima per la scuderia americana. Per adesso han prenotato le ultime posizioni, in attesa di una probabile ristrutturazione aziendale.

Dieci squadre, venti piloti, e la stagione più lunga della storia con i suoi 24 weekend di gara. La prima si correrà il 2 marzo in Bahrain, di sabato, come la seconda, una settimana più tardi in Arabia Saudita, in rispetto dell'inizio del Ramadan. Un campionato che terminerà a dicembre, ad Abu Dhabi. Ferrari, Mercedes, McLaren ed Aston Martin, proveranno ad infastidire Red Bull, ancora incredibilmente affamata, guidata dal top driver tre volte iridato Verstappen. Ed attenzione agli outsider.

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Al via una raccolta fondi regionale per sostenere le cooperative danneggiate dall’alluvione.

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il modello Rephyt vince la sfida grazie alla fitodepurazione. La fitodepurazione di bonifica migliora la qualità della risorsa idrica e riduce i potenziali carichi inquinanti fino all'80% dei nutrienti e fino al 50% dei pesticidi e fitofarmaci: a confermarlo è lo studio di CER e UNIBO grazie al PSR della Regione ER. Presentati a Faenza i risultati 

Giovedì, 08 Settembre 2022 06:49

Torna Superfici d’autore 2022.

Inaugurazione: 16 settembre, ore 18.00.

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Ogni martedì di luglio le visite guidate saranno gratuite.

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Il Festival internazionale della ceramica e mostra mercato ‘Argillà Italia’ torna dopo due anni di assenza, a causa dell’emergenza sanitaria, dal 2 al 4 settembre nel centro storico di Faenza (Ravenna).

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Lunedì, 08 Novembre 2021 04:55

Messico e Favole

Verstappen trionfa incontrastato ma la folla è tutta per l'idolo di casa Perez, terzo. Hamilton battuto, è secondo. Ferrari torna terza nel costruttori.

Pubblicato in Motori Emilia

Verstappen sbatte, Hamilton sbaglia. Leclerc dopo una grande qualifica si arrende ad una vettura non ancora al top, ed è quarto. Vince Perez, davanti ad un grande Vettel e all'AlphaTauri di Gasly.

di Matteo Landi

Mancano ormai pochi giri al termine di una gara dominata da Verstappen quando avviene l'incidente che cambia il volto del fine settimana azero. Come già successo a Stroll, una gomma della Red Bull dell'olandese perde improvvisamente pressione, in pieno rettilineo.

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Domenica, 28 Marzo 2021 22:04

F1, Bahrain: la fine di un'Era?

La Red Bull getta al vento una facile vittoria, trionfa Hamilton. Il campionato inizia con la leadership della Mercedes attaccata da un arrembante Verstappen. Finalmente c'è sfida al vertice. McLaren è la terza forza, lotta con la Ferrari che è sesta con Leclerc e ottava con Sainz.

di Matteo Landi

Tornato in pista dopo il suo ultimo pit stop Verstappen ha trovato davanti a sé una montagna da scalare. Quasi nove secondi di distacco dal leader Hamilton, da recuperare in 16 giri. A tre giri dal termine l'olandese ha sferrato l'attacco decisivo, ma è arrivato largo alla curva 4, ed immediatamente ha restituito la posizione ad Hamilton. Gli ultimi km sono stati pura adrenalina. Hamilton ha domato una Mercedes meno prestazionale della rivale Red Bull, con gomme ben più usurate di quelle montate sulla monoposto di Verstappen. Il giovane Max non ha più trovato lo spunto decisivo, concludendo dietro un sette volte campione del mondo che ha saputo difendere la posizione da vero Campione strappando con le unghie una sudata vittoria. I brevissimi test invernali avevano evidenziato una Red Bull in gran forma ed una Mercedes piuttosto sottotono. Al momento di fare sul serio, quando c'è da giocarsi gloria e trofei, gli anglo-teutonici hanno mostrato ancora una volta le loro capacità di recupero artigliando una vittoria davvero sofferta, dato che il team condotto da Christian Horner ha confermato di aver portato in pista una vettura molto prestazionale, la più veloce del Circus. Bentornata F1, con queste premesse ci farai divertire!

Red Bull: adesso è lotta aperta a Mercedes

In Bahrain si è consumata la prima tappa di un mondiale che, per molti versi, altro non è che un proseguimento di quello 2020. Le squadre non hanno potuto progettare vetture ex-novo, e si sono dovute attenere a dei limiti ben precisi, partendo dalla base delle monoposto che hanno disputato la scorsa stagione. Chi si aspettava una Mercedes ancora dominante, in forza di uno status quo difficilmente sovvertibile vista la stabilità regolamentare, sarà rimasto deluso. Ne ha beneficiato la lotta in pista, visto lo step evolutivo compiuto dal team austriaco che adesso dispone, incredibilmente, della vettura migliore. A Milton Keynes hanno ben sfruttato l'unica importante variazione regolamentare, una diminuzione della superficie del fondo, che ha invece messo in difficoltà gli uomini di Toto Wolff. Sono tornati protagonisti i piloti. Hamilton ci ha messo del suo per trionfare, ed in Red Bull dovranno riflettere su una strategia che ha costretto Verstappen ai lavori forzati, quando l'olandese avrebbe potuto agevolmente vincere se avesse copiato le scelte del box Mercedes. La pole position conquistata da Max e la facilità con cui negli ultimi giri ha ricucito il margine dal leader Hamilton lasciano pensare che oggi non ha vinto l'auto migliore. A complicare la vita del giovane orange ci si sono messi anche i track limits: da osservare in qualifica, da non rispettare in gara. Quando Verstappen ha oltrepassato i limiti della pista in curva 4, appena compiuto il sorpasso decisivo su Hamilton, ha ricevuto l'ordine di lasciarsi passare per non incorrere in una penalità. Linee bianche, avvertimenti, sanzioni: rimettete la ghiaia nelle vie di fuga e vedrete che tutto tornerà più semplice, senza timore che le carte bollate rimescolino il verdetto della pista!

Debutto in Red Bull scoppiettante per Perez. McLaren terza forza

Dietro ai duellanti è giunto un Bottas poco incisivo e danneggiato da un pit stop lento. Il terzo gradino del podio lo ha ottenuto senza patemi, visto che l'altro pilota Red Bull, Perez, è stato costretto ad una partenza dalla pit lane, in seguito ad un problema patito dalla sua vettura durante il giro di ricognizione. Il messicano ha festeggiato il suo arrivo in un top team con una rimonta memorabile, artigliando un buon quinto posto, alle spalle di un gran Lando Norris. La McLaren, forte della nuova motorizzazione Mercedes, ha confermato quanto mostrato nei test pre-stagionali, ed oltre al giovane inglese ha ben figurato anche il nuovo arrivato Ricciardo, settimo al traguardo.

Ferrari: un bel passo avanti

Non lontano da Norris e Perez è giunto Leclerc. Quarto in qualifica, dopo uno dei suoi giri monstre, ad un decimo dalla Mercedes di Bottas. Sesto in gara, su una pista teoricamente non favorevole alla Ferrari. A Maranello hanno portato in pista una nuova power unit che, prestazionalmente, non sembra troppo lontana dalla motorizzazione Mercedes. Qualche cavallo in più ed un posteriore più stabile, hanno contribuito al passo in avanti compiuto rispetto al disastroso finale di stagione 2020. Sainz, ottavo, ha accusato solo 8 secondi di distacco dal team mate: una prima gara in Rosso decisamente buona quella dello spagnolo, ancora in fase di adattamento con vettura e squadra. Il doppio sorpasso effettuato su Vettel e Alonso è stato una delizia per gli occhi degli appassionati.

Vettel, debutto in verde da dimenticare. Alonso, buon rientro ma senza gloria

A proposito di Vettel, il suo debutto su Aston Martin è stato un tormento. Diciottesimo in qualifica, bacchettato dai commissari che lo hanno penalizzato e spedito in fondo allo schieramento di partenza, in gara è saputo risalire mostrando la sua proverbiale ottima gestione dell'usura gomme, salvo poi schiantarsi contro il posteriore della bella Alpine di Ocon e transitare solo 15esimo sotto la bandiera a scacchi. Poca gloria anche per il rientrante Alonso, combattivo e lungamente in zona punti ma costretto al ritiro per problemi tecnici alla sua vettura. Zero punti quindi per la squadra condotta da Davide Brivio. In top ten è giunto invece il debuttante giapponese Yuki Tsunoda, nono. Il pilota della faentina AlphaTauri è subito risultato incredibilmente veloce: quanto mostrato in Formula 2 ha trovato conferma anche nel Grande Circus.

Emoziona la presenza in pista di Mick Schumacher, ma la Haas non va. Mazepin, la F1 è troppo per lui

Triste fanalino di coda è risultata la Haas. Il team americano ha portato in pista la peggiore vettura del lotto, non mostrando progressi rispetto alla passata stagione, anzi. Anche se vedere di nuovo su una vettura di F1 la dicitura "M.Schumacher" è stata un'emozione immensa per tutti gli appassionati, purtroppo la scritta "MSC" è stata piuttosto spesso nelle ultime posizioni della lista dei tempi fin dalle prove del venerdì. Mick si è impegnato e, a parte un innocuo testacoda compiuto nelle fasi iniziali di gara, ha portato a compimento il suo lavoro, terminando la corsa sotto i fuochi artificiali esplosi in cielo al momento della bandiera a scacchi, seppur 16esimo. Ben diverso è stato il weekend del compagno Mazepin. Il russo è stato una chicane mobile per tutto il weekend. Sabato ha rovinato le qualifiche dei colleghi girandosi due volte, in gara si è subito schiantato non completando neanche un giro. Con i soldi dei suoi munifici sponsor si è aggiudicato un sedile nella massima Formula, malgrado risultati non eccezionali nelle categorie propedeutiche. Quella che con il denaro non si può acquistare è la classe.

E adesso tocca ad Imola!

Appena tornata la F1 si prende una pausa. Il Circus tornerà nel terzo weekend di aprile, ad Imola, per il secondo anno consecutivo la Romagna si aggiudica una gara iridata. Sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari ci si aspetta che la Scuderia di Maranello possa aspirare a posizioni migliori, considerando le caratteristiche del tracciato che sorge sulle rive del Santerno. Il ritorno di una lotta al vertice, una Ferrari che mostra spunti interessanti ed un'AlphaTauri pronta a concretizzare la velocità mostrata in Bahrain: ci sarà da divertirsi. Considerando il recente asfissiante dominio Mercedes, non era scontato.

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