Redazione

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Occhi (Lega): "Molte fake-news, nessuno è stato buttato in strada". Decreto Salvini: a chi fa paura il ritorno della legalita'? - 

Parma, 10 dicembre 2018 - Bufale, fake-news, chiamate alle armi: in questi giorni sul Decreto Salvini abbiamo sentito di tutto. In verità, nessuno è stato buttato in strada, per effetto del Decreto, in particolar modo donne e bambini. "Il Decreto Salvini attacca gli interessi del business dell'immigrazione clandestina che ogni giorno costa agli italiani milioni di euro che potrebbero essere spesi in altro modo", dice Emiliano Occhi, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale.

"Il Decreto Salvini - aggiunge Occhi - prevede che non si buttino più soldi pubblici per percorsi di formazione e integrazione a chi non è un vero profugo e dovrà lasciare l'Italia. Queste risorse pubbliche saranno destinate ai veri profughi, alle donne e ai minori, ma non alimenteranno più il business di cooperative e associazioni di amici degli amici che ogni anno drenano milioni di euro dalle casse dello Stato, delle regioni e dei comuni".

"Un Paese con 6 milioni di poveri - prosegue il capogruppo leghista - deve concentrare le sue risorse sui soggetti deboli come gli italiani in difficoltà, i disabili e i coloro che davvero scappano da guerre e persecuzioni. Il decreto Salvini è molto chiaro: il business dell'accoglienza è finito, da oggi si aiuta solo chi ne ha diritto".
"La levata di scudi dei soliti noti, che ieri difendevano gli sbarchi e oggi si oppongono al Decreto – conclude l'esponente del Carroccio - dimostra che c'è chi ha nostalgia dell'ingovernabilità del flusso migratorio, della situazione caotica e ingestibile che c'è stata fino a oggi e del fiume di denaro pubblico che girava e che andava a finire sempre nelle tasche degli amici di qualcuno. Adesso ci sono regole chiare, fondi per rimpatri e investimenti per la sicurezza. L'aria è cambiata"

Tavolo di confronto per la gestione sostenibile della risorsa idrica. Dalla gestione della risorsa idrica alla conservazione dell'ittiofauna - Parma, 13 dicembre 2018 Sala Aurea, Camera di Commercio

Paema 11 dicembre 2018: Giovedì 13 dicembre a Parma presso la Sala Aurea della Camera di Commercio, in via Verdi n. 2, a partire dalle ore 9 si terrà l'incontro "Dalla gestione della risorsa idrica alla conservazione dell'ittiofauna".

L'iniziava nasce nell'ambito del progetto Life Barbie per la conservazione e il recupero di popolazioni autoctone di barbo nei fiumi dell'Emilia Romagna e vedrà anche la partecipazione del progetto LIFE SilIFFe che ha come obiettivi il miglioramento degli habitat fluviali e ripariali e la lotta alle specie aliene acquatiche nel Parco Regionale del Fiume Sile, nella provincia di Treviso in Veneto.

La giornata di lavoro verterà principalmente su due tematiche: L'indice di funzionalità fluviale come strumento di pianificazione per una buona gestione dell'ecosistema - Il caso del Fiume Sile, Life SILIFFE; Idee e proposte per una gestione più sostenibile della risorsa idrica dei fiumi Taro e Parma, a tutela dell'ittiofauna.

Ai lavori parteciperanno rappresentanti di Istituzioni ed Enti decisionali: l'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, l' Università di Parma, l'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, l'Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell'Emilia-Romagna (ARPAE), l'Agenzia Regionale per la Sicurezza del Territorio e la Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e il Consorzio della Bonifica Parmense. Il Segretario Generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po Meuccio Berselli e il Presidente dell'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, Agostino Maggiali introdurranno il convegno e successivamente grazie alla relazione del prof. Francesco Nonnis Marzano (Project Leader Life Barbie, docente all'Università di Parma) verrà illustrato lo stato di avanzamento del progetto Life Barbie e le azioni specifiche dell'ambito del Taro e del Parma.

Subito dopo i lavori si articoleranno in due sezioni. Durante la mattinata sarà illustrato lo stato di avanzamento del Life Siliffe. Dal 2015 i partner di progetto – il Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, la Regione del Veneto, Struttura di Progetto Strategia Regionale della Biodiversità e dei Parchi, la Provincia di Treviso, Settore Caccia e Pesca, di studi e ricerca ambientale Bioprogramm s.c. di biotecnologie avanzate e tecniche ambientali – hanno lavorato in modo sinergico per recuperare e rafforzare tutta la rete ecologica del Sile, il fiume di risorgiva più lungo d'Europa. Il progetto in tre anni ha avviato e promosso il dialogo con agricoltori, pescatori e cittadini, fornendo gli strumenti per aumentare la consapevolezza del valore delle aree naturali, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche socio-economico.

Nel corso del pomeriggio i partner del progetto Life Barbie porteranno l'attenzione sui fiumi Taro e Parma trattando i seguenti temi: vegetazione ripariale, interventi di riqualificazione fluviale sul Taro; un approccio integrato qualità-quantità-habitat per il bacino del Parma; gestione del demanio idrico funzionale alla conservazione dell'ittiofauna; sistema di prelievo idrico e irrigazione connesso a questi due fiumi. Al termine delle sessioni, a fine mattina e nel pomeriggio, sono previsti degli spazi per la discussione e la partecipazione diretta dei presenti, volti soprattutto a raccogliere proposte e osservazioni.

Il pranzo, offerto dagli organizzatori, sarà a buffet presso la struttura ospitante. Per l'evento sono stati richiesti i crediti formativi per i dottori agronomi e i dottori forestali (0,125 CFP/h).

 

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Da gennaio 2019 il servizio urbano di Modena sara’ completamente ecologico, grazie ai 20 nuovi bus euro 6 a metano acquistati da Seta. Assieme ai 24 filobus l’intero servizio cittadino potrà essere garantito con mezzi a basso impatto ambientale (alimentati a gas naturale ed elettrici).  

Modena -

Seta chiude il 2018 con un deciso passo in avanti nell’ammodernamento del parco veicolare urbano di Modena, all’insegna della sostenibilità ambientale, della sicurezza e della comodità del viaggio per l’utenza. Sono infatti stati finalmente consegnati all’azienda i 20 nuovi bus urbani a metano Menarinibus Citymood, con motorizzazione Euro 6 prodotti da Industria Italiana Autobus, che erano stati acquistati nel 2017 grazie ad una gara congiunta alla quale Seta ha partecipato assieme alle altre aziende di trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna.

I nuovi mezzi entreranno gradualmente in servizio a partire da gennaio 2019. Con questi arrivi la flotta urbana di Modena alimentata a metano ammonta a 64 mezzi: assieme ai 24 filobus, già da tempo in esercizio sulle linee cittadine, l’intero servizio di trasporto pubblico della città di Modena potrà essere garantito con mezzi a basso impatto ambientale (alimentati a gas naturale ed elettrici). Inoltre l’età media della flotta urbana di Modena scende da 12,2 a 9 anni, con notevole miglioramento del comfort di viaggio e della sicurezza. L’investimento per l’acquisto e l’allestimento dei 20 nuovi bus a metano Menarinibus Citymood è di circa 4,5 milioni di euro, di cui 3 milioni sostenuti da Seta in autofinanziamento e 1,3 milioni cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna grazie a fondi POR-FESR.

I nuovi mezzi a basso impatto ambientale destinati alla flotta urbana modenese di Seta sono stati presentati ufficialmente questa mattina presso la sede aziendale, alla presenza di Andrea Cattabriga, Presidente di Seta, del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, dell’assessore comunale all’Ambiente e Mobilità Sostenibile Alessandra Filippi e di Andrea Burzacchini, Amministratore unico dell’Agenzia per la Mobilità.

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DAL GASOLIO AL METANO: LE EMISSIONI INQUINANTI CALANO DRASTICAMENTE

L’entrata in servizio dei 20 nuovi bus urbani a metano consentirà la dismissione di altrettanti mezzi alimentati a gasolio con motorizzazione Euro 2: si tratta dei vecchi Bussotto prodotti dalla Carrozzeria Autodromo, risalenti alla fine degli anni Novanta, che potranno così essere destinati alla rottamazione. Dal punto di vista ambientale l’impatto sarà notevolmente positivo: a parità di km percorsi, i nuovi mezzi Menarinibus Citymood della flotta urbana Seta di Modena emetteranno in atmosfera il 95% in meno di polveri sottili (PM), l’88% in meno di ossidi di azoto (NO) ed il 30% in meno di idrocarburi incombusti (HC) rispetto ai vecchi Bussotto diesel Euro 2.

 

COMFORT, TECNOLOGIA E SICUREZZA IN PRIMO PIANO

La configurazione interna degli spazi dei nuovi Citymood, le dotazioni tecnologiche di bordo ed i dispositivi di sicurezza (espressamente richiesti da Seta in sede di determinazione del capitolato di gara) garantiscono ai passeggeri un maggiore comfort di viaggio, l’accessibilità garantita ad ogni categoria d’utenza ed uno standard elevato di sicurezza. I nuovi Citymood, infatti, sono provvisti di impianto di climatizzazione integrale, di pianale ribassato per agevolare salita e discesa degli utenti, di una postazione attrezzata per il trasporto di persone in carrozzina ed una postazione per passeggini/carrozzine, a cui è possibile accedere direttamente alla porta centrale tramite rampa a ribaltamento manuale. I bus sono dotati di tre porte a doppia anta, di un ampio corridoio interno, di 21 posti a sedere – quattro dei quali riservati e appositamente indicati per persone con difficoltà motorie, mamme in attesa o adulti con bambini piccoli –: un layout che consente complessivamente un carico di oltre 100 persone. Tra le dotazioni di sicurezza presenti figurano la predisposizione per l’impianto di videosorveglianza, il sistema di 4 telecamere interne (poste in corrispondenza delle porte di salita/discesa, del retro del bus e del frontale), il blocco della marcia a portiere aperte ed un impianto antincendio posto nel vano motore, che si attiva automaticamente qualora vengano superati determinati valori di temperatura e di tempo di esposizione. L’impianto antincendio è inoltre comandabile manualmente anche dall’autista. Infine, come per le moderne autovetture di fascia alta, tutti i parametri di esercizio (motore, emissioni, impianto elettrico, freni, pneumatici, eccetera) sono costantemente monitorati elettronicamente e riportati su un display digitale posto nel cruscotto, così da poter essere controllati da parte dell’autista.

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“Finalmente, grazie all’introduzione in servizio di questi nuovi mezzi a metano, nella flotta urbana Seta di Modena non sarà più presente alcun mezzo Euro 2: è un risultato importante, di cui per correttezza debbo ascriverne il merito a chi mi ha preceduto nella carica di Presidente, ovvero Vanni Bulgarelli che oggi ho voluto fosse presente con noi” ha dichiarato Andrea Cattabriga. “Dal punto di vista qualitativo il servizio erogato da Seta nella città di Modena compie un significativo passo in avanti – ha proseguito Cattabriga – ed altri miglioramenti li metteremo a segno grazie al piano straordinario di investimenti, già deliberato dal Consiglio di Amministrazione, che prevede l’entrata in servizio entro il 2020 di 160 nuovi mezzi (di cui 60 per il bacino modenese), per un ammontare complessivo di 45 milioni di euro”.

Gian Carlo Muzzarelli ha voluto sottolineare come “Per l’Amministrazione comunale è fondamentale che il trasporto collettivo di persone sia improntato alla sostenibilità ambientale, al comfort ed all’efficienza. Servono continui investimenti per una flotta moderna e sicura, e i 20 nuovi autobus che presentiamo oggi, a metano e di categoria Euro 6, vanno in questa direzione. Per una città come Modena è fondamentale che si assicuri sempre maggiore efficienza del servizio: è l’unica strategia possibile per dare agli utenti le risposte che si attendono”.

“Gli investimenti effettuati da Seta per migliorare la qualità del parco mezzi rendono il servizio di trasporto pubblico più ecocompatibile ed attrattivo, contribuendo così ad aumentare la quota totale di spostamenti sui bus e diminuire l’uso dei mezzi privati – ha ricordato Andrea Burzacchini – che è uno dei punti qualificanti del PUMS-Piano Urbano della Mobilità Sostenibile”.

Alessandra Filippi, nel complimentarsi con Seta per l’investimento realizzato, ha dichiarato: “Oggi salutiamo con favore questo buon segnale, che va nella direzione di costruire un servizio di trasporto pubblico efficiente, moderno e sostenibile. Modena deve tendere ad obiettivi alti e qualificanti, sia per risolvere i problemi della qualità dell’aria sia per migliorare l’uso dello spazio pubblico”.

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