Redazione

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Giunta al termine l'iniziativa Conad attiva fino a novembre in tutti i punti vendita di Parma e provincia ha permesso di consegnare all'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" i fondi raccolti.

Parma -

Sono stati consegnati oggi presso l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla" di Parma i fondi raccolti con l'iniziativa promossa da Conad "I SuperCoccolosi", attiva dal 3 ottobre fino a novembre in tutti i punti vendita in cui opera Conad Centro Nord: Lombardia ed Emilia Romagna (per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia).

I 12 animaletti protagonisti dell'iniziativa suddivisa in tre tranche (i coraggiosi , i simpatici e i fantastici) hanno permesso di destinare 0,50 centesimi di euro per ogni pupazzo acquistato a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali rivolti per lo più ai bambini, raccogliendo un totale di 90 mila euro.

Per la provincia di Parma sono stati raccolti 14 mila euro grazie ai 7 mila peluche collezionati che andranno a sostenere l'acquisto di arredi per la nuova area di Terapia intensiva pediatrica di prossima realizzazione all'Ospedale dei Bambini " Pietro Barilla".

Dal 2011 ad oggi Conad Centro Nord ha donato 112 mila euro a progetti inerenti all'Ospedale dei Bambini passando dall'Albero degli Amici, ai Cuccioli del Cuore alle Luci del Cuore fino ai SuperCoccolosi.

"Il binomio Supercoccolosi e Ospedale dei Bambini è sempre un successo" afferma Paolo Incerti, Vice Presidente di Conad Centro Nord e continua: "Questo traguardo però è anche frutto della generosità dei cittadini di Parma e dei nostri clienti che, ogni anno insieme ai soci imprenditori Conad, si vedono coinvolti in prima linea in progetti utili e concreti a favore dei più piccoli. E proprio a questi ultimi vogliamo fare un augurio speciale e lasciamo in dono un pensiero coccoloso".

Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno sostenuto l'Ospedale dei Bambini "Pietro Barilla", contribuendo a questo progetto di prossima realizzazione e a Conad per la positiva collaborazione sviluppata con le strutture pediatriche dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, precisano Massimo Fabi, direttore generale dell'Ospedale Maggiore e Gian Luigi de'Angelis, direttore del Dipartimento Materno-Infantile.
"Negli ultimi tre anni – aggiunge Fabi - con gli importanti contributi ricevuti da Conad abbiamo potuto sostituire alcuni strumenti diagnostici. Quest'anno, in base alla progettualità proposta dal Dipartimento Materno-Infantile e alla disponibilità della Fondazione Ospedale dei Bambini e dell'Associazione Noi per Loro, abbiamo messo in campo un obiettivo ambizioso e importante: una terapia intensiva pediatrica di prossima realizzazione al secondo piano della struttura. La donazione effettuata oggi da Conad contribuirà all'acquisti di arredi tecnici".

La Terapia intensiva pediatrica sarà una nuova area ad alta intensità di cura che completa il progetto originario dell'Ospedale dei Bambini Pietro Barilla con 4 box singoli per il piccolo paziente e i propri genitori. Un'area di lavoro e monitoraggio open space oltre a locali per medici e infermieri. Un investimento importante di circa 500.000 euro per le attrezzature cliniche, arredi tecnici e lavori edili, sostenuti dalla Fondazione Ospedale dei Bambini e dall'Associazione Noi per Loro.

Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma 

Mercoledì, 12 Dicembre 2018 07:05

The Ad Store Italia presenta WELCOME - (con Video)

The Ad Store Italia presenta WELCOME un progetto di volontariato d'impresa che trasforma la comunicazione in integrazione.

Tutto ha avuto inizio con lo "Humanifesto", la carta etica che le agenzie appartenenti al gruppo internazionale The Ad Store hanno deciso di sottoscrivere. È l'impegno a collaborare con regole di trasparenza, rispetto e valorizzazione delle persone, che ogni agenzia applica nella propria comunità territoriale.

The Ad Store Italia, headquarter del gruppo, presenta così WELCOME, il proprio innovativo progetto di volontariato d'impresa. Inserito all'interno di un programma di welfare aziendale battezzato WE, il progetto ha visto i dipendenti dell'agenzia dedicare tempo, competenze e passione all'incontro con gruppi di rifugiati ospiti dei centri di seconda accoglienza nel territorio di Parma.

«Per noi di The Ad Store la cosa più importante è mettere le persone al centro - Dice Natalia Borri, Presidente di The Ad Store Italia - Sia nel fare impresa che nel fare comunicazione. Da qui nasce il nostro progetto di volontariato aziendale. Lo abbiamo chiamato Welcome per due motivi: uno, perché volevamo metterci la faccia, un impegno su una questione che ci sta molto a cuore, che è quella dell'accoglienza. Volevamo portare un messaggio che facesse dell'incontro e quindi della conoscenza, dell'ascolto e dell'amicizia, il suo punto di forza. L'altro perché per noi il primo accesso alla comunicazione è l'ascolto, prima ancora che il parlare».

Proprio la comunicazione è stata infatti lo strumento intorno al quale si è costruito il progetto e che ne ha caratterizzato il taglio innovativo. I dipendenti di The Ad Store hanno messo a frutto le proprie competenze non a favore di un brand o di un prodotto, ma per illustrare ai gruppi di richiedenti asilo gli aspetti apparentemente più semplici della vita quotidiana: chiedere informazioni in un negozio, come andare alla fermata dell'autobus e capirne il percorso, come scrivere un curriculum e come affrontare un colloquio di lavoro.

Il progetto è stato reso possibile grazie a Forum Solidarietà, che ne ha guidato le fila identificando nelle realtà di Pozzo di Sicar e San Cristoforo Onlus le prime due comunità che hanno potuto beneficiare degli incontri con i dipendenti di The Ad Store.

Il Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, ha espresso il suo sostegno all'iniziativa: «Nella nostra città, abbiamo ormai seconde e terze generazioni di stranieri, tanti sono diventati italiani a tutti gli effetti, ma un afflusso così numeroso e in un tempo così ristretto può mettere davvero a dura prova. Allora il volontariato d'impresa, e in particolare l'esperienza di The Ad Store, per quelle che sono la sua missione e la sua vocazione, mi sembra che possano essere un grande segnale positivo: un progetto che, mi auguro, potrà continuare».

E che il progetto sia destinato a crescere lo conferma anche Natalia Borri: «È iniziata un'amicizia che continuerà. Il progetto infatti quest'anno è soltanto partito come prima edizione, con grandissima soddisfazione di partecipazione e di adesione. La nostra idea è quella di farlo crescere, di vederlo portare risultati sempre più concreti sul nostro territorio, di allargarlo ad altre realtà con cui fare rete. Questo sarà il nostro impegno, questa la nostra sfida».

 

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Mercoledì, 12 Dicembre 2018 06:38

L'attività di Fit Out: cos'è e a cosa serve

I progetti Fit Out prevedono la riorganizzazione degli spazi interni di un'azienda, al fine di conferire all'ambiente uno stile professionale e funzionale, che soddisfi al meglio le esigenze dei lavoratori.

Il compito è quello di riorganizzare uffici e strutture aziendali già occupate, risparmiando tempo e denaro. In questo modo si provvede alla creazione di ambienti confortevoli e dal design sofisticato in cui intrattenere i rapporti d'affari in un'atmosfera rilassata e ben organizzata.

Inoltre l'attività di Fit Out si occupa anche di adeguare gli spazi preesistenti all'eventuale presenza di macchinari tecnologici, in modo tale che i dipendenti possano usufruirne agilmente.

La professionalità e l'esperienza sono i motori creativi dei progetti Fit Out, il cui compito è quello di creare degli ambienti esteticamente gradevoli e funzionali in cui lavorare, ottimizzando spese e tempi progettazione.

I progetti di Fit Out si basano su una logica manageriale professionale. La collaborazione con specialisti del campo del management progettuale fa si che ogni soluzione risponda al meglio alle richieste dei clienti, supportandoli durante le fasi di progettazione e di elaborazione.

Ogni lavoro è svolto nel massimo rispetto delle normative e degli standard più elevati, così da esaudire i desideri dei clienti più esigenti.

Fit Out lavora con una clientela eterogenea, andando incontro alle richieste di albergatori, imprenditori, e dirigenti d'azienda. Ciascun cliente si affida alla competenza e al rigore del team di progettazione, che propone soluzioni innovative e diversificate per ciascun ambiente.

Il personale di Fit Out deve essere preparato e dinamico, così da offrire a tutti i clienti opzioni valide secondo le loro necessità. Gli addetti operano a stretto contatto con architetti e Project manager, fondendo le loro conoscenze, al fine di produrre risultati notevoli.

Come lavora il team Fit Out

Per la buona riuscita del progetto è necessario che il team di specialisti si confronti preliminarmente con i clienti, ne accolga consigli, richieste, ed esigenze, così da soddisfare al meglio i loro desideri.

Tutto ciò perché ogni ambiente presenta ubicazioni e necessità interne differenti. È fondamentale comprendere al meglio quali siano le esigenze dei clienti, così da poter esaudire le loro richieste in maniera esaustiva.

Una seconda fase del progetto consiste nel valutare dimensioni e condizioni "fisiche" dell'area su cui operare. Svolgendo un'analisi simile il team Fit Out sarà in grado di ideare le soluzioni migliori per ogni tipo di spazio.

Successivamente bisogna testare lo spazio, valutarne eventuali limiti e peculiarità strutturali, in modo da pianificare una riorganizzazione interna che soddisfi le esigenze estetiche e pratiche dell'area in questione.

Laddove fossero richiesti, si creano nuovi spazi, che possiedono tutte le generalità richieste da quel tipo di ambiente lavorativo. Ogni area è differente da un'altra, e per questo motivo è fondamentale che il team di esperti interagisca con i clienti, così da comprendere quali siano le esigenze pratiche di questi ultimi.

Alcuni uffici sono progettati nella logica "open space", in cui sono presenti degli spazi aperti, separati unicamente da vetrate o porte scorrevoli. Altri ambienti invece necessitano di una strutturazione differente, per questo motivo i project manager dovranno conoscere in fase iniziale quali sono le esigenze di ogni cliente.

In alcuni casi si opta per la soluzione "smart working", la quale punta a creare spazi integrati, con la finalità di ridurre i mq. La fase finale consiste nell'arredamento, e nell'allestimento di impianti tecnologici di ottima qualità, che completano la configurazione di ogni spazio, conferendogli un design moderno e sofisticato.

Un general contractor inoltre, propone un servizio che consente ai clienti di usufruire di consulenze private e professionali, grazie alle quali potranno avviare il progetto di riconfigurazione di interni.

Il team di esperti mette a disposizione le proprie competenze e conoscenze così da assicurare ai clienti un percorso di management stimolante e all'avanguardia.

Fonte delle informazioni: https://spaziocompany.it/fit-out/ 

 

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