Il "Duca di Ferro" delle Cantine Casabella si è aggiudicato il Premio Mediterraneo Packaging, ritirato nella splendida cornice del castello normanno di Castellamare del Golfo, a Trapani, sabato 31 maggio 2014.
Piacenza, 4 giugno 2014 - di Paola Tanzi -
La prima edizione del premio, organizzato dalle riviste enogastronomiche "OlioVinoePeperoncino" ed "EG News", che ha visto in gara circa 150 tra aziende vitivinicole e olivicole del bacino del Mediterraneo, tra cui Francia, Slovenia, Israele, ha premiato la cantina di Castell'Arquato che del packaging, l'"abbigliaggio", della bottiglia ha fatto una presenza forte, soprattutto nella linea di pregio della "Mont'Arquato". Ad essere premiato grazie ai voti giunti dalla prima commissione dell'Istituto Alberghiero di Ferrara e dalla commissione giornalistica siciliana, la punta di diamante della cantina, il "Duca", che proprio quest'anno si presenta con una veste grafica innovativa che celebra i cento anni di Casabella.
«Siamo molto soddisfatti di questo traguardo- ha spiegato la responsabile amministrativa dell'azienda, Orietta Schiavi, che ha ritirato il premio- perché premia i nostri sforzi. L'idea del packaging per Casabella è l'unione tra consumatore e produttore: l'etichetta, la bottiglia, e quanto sono parte di essa, sono il veicolo di coinvolgimento. La nostra etichetta quest'anno racconta una storia: quella dei cento anni di una cantina che ha fatto di innovazione e tradizione un motto, guardando con un occhio di riguardo all'eleganza, alla potenza ed all'esclusività che solo un vino di ottimo livello può offrire». A premiare la casa piacentina l'editore ferrarese Francesco Turri di OlioVinoePeperoncino, che con Piero Rotolo, di Eg News, ha organizzato questa prima edizione del Premio Mediterraneo Packaging. Il riconoscimento giunge a Castell'Arquato dopo il grande traguardo della 48.esima rassegna di Verona dove, sempre il "Duca di Ferro" si è aggiudicato il pregevole premio di "Denominazione di Origine", riconoscendo un successo internazionale avviato da anni.
La rassegna giunta quest'anno alla nona edizione, ritorna nonostante l'alluvione, che ha pesantemente colpito il territorio comunale lo scorso gennaio.
Modena, 29 maggio 2014 -
Ospitati da 5 Cantine del Lambrusco di Sorbara, presenti sul territorio bomportese, "Rosso Rubino" sarà incentrata sulle "meraviglie" del nostro prodotto d'eccellenza: mantenere al centro dell'attenzione la tipicità del territorio, esaltandone le qualità ed il valore, quei profumi e sapori che lo hanno reso celebre e riconoscibile in tutto il mondo. Saranno poi la musica, la poesia, la danza ed il canto poetico a condurre gli intervenuti in un viaggio di grande suggestione.
La rassegna conoscerà quest'anno una "premiere": "Rosso Rubino" incontra infatti il "Festival delle Abilità differenti", curata dalla cooperativa sociale "Nazareno" di Carpi, il 1 giugno, presso la Cantina di Carpi e Sorbara.
Il calendario prevede poi questi appuntamenti: il 5 giugno presso la Cantina della Volta di Bomporto; il 10 giugno presso la Cantina Garuti di Sorbara; il 17 giugno presso la Cantina Paltrinieri di Sorbara; il 20 giugno presso la Cantina Divinja di Sorbara. Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle ore 21.00.
Le serate saranno allietate dalla degustazione dei vini della Cantina ospitante, accompagnati da alcune specialità culinarie. Sarà dunque l'occasione giusta per conoscere ed assaporare la qualità del nostro Lambrusco, anche nei possibili accostamenti con la gastronomia locale e nazionale.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Bomporto)
Di Chiara Marando – Parma 31 Maggio 2014
Parma è da sempre una città che considera la cultura enogastronomica come un punto di forza ed una ricchezza da custodire e promuovere. Quindi quale posto migliore per aprire un nuovo centro culinario di livello per promuovere la cucina italiana se non la cittadina ducale?
Da questa idea è nato “Arte&Gusto” , un food store di qualità nel quale poter trovare una nutrita selezione di eccellenze locali e nazionali. Nato dalla passione per la buona tavola e per la convivialità, fonde eleganza ed eccellenza alimentare con un ambiente rilassato in cui vivere una esperienza completa e piacevole.
Non è un caso se l’inaugurazione si è rivelata un vero successo. Giovedì 22 Maggio scorso, Arte & Gusto, ha aperto le porte al pubblico ospitando circa 2500 persone in poco più di 3 ore, in un tour de force di golose degustazioni dove ogni produttore ha potuto preparare sul momento molteplici e sfiziosi assaggi per la clientela entusiasta.
Tra le bontà protagoniste della serata, oltre agli immancabili Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, anche il Prosciutto Iberico Puro 100% Extrem, la Mortadella Favola e la Spalla Cotta Palmieri. Ed ancora il Formaggio di Parma Gran Speciale, l’Aceto Balsamico tradizionale di Modena dell’Acetaia Leonardi, e la Raspadura Bella Lodi. Il tutto innaffiato da Prosecco di Valdobbiadene Val d’oca Superiore, Birra e Lambrusco delle Cantine Ceci ed una selezione di etichette firmate Cantine Ariola.
Arte & Gusto nasce dal desiderio della Famiglia Francese, di dare spazio all’eccellenza enogastronomica italiana in chiave innovativa, mantenendo comunque un occhio attento alla tradizione nazionale ed ai suoi piccoli produttori, elementi preziosi per un risultato ricco di passione e qualità.
La sua struttura multifunzionale si adatta perfettamente ad ogni momento della giornata, partendo dalla colazione fino al dopocena, magari fermandosi ad ascoltare un po’ di buona musica: si passa dalla zona ristorante, a quella lounge, all’enoteca, fino al ricco mercato che spazia dalla panetteria, pasticceria e gastronomia, alla macelleria fino all’area dedicata alla frutta e verdura. Insomma un luogo di cui si sentiva la mancanza in città e che solo l’esperienza di chi questo lavoro lo ha nel sangue poteva creare.
Arte&Gusto
Via Emilia Est, 87 – Parma
Tel. 0521 481784
8° Simposio mondiale Master of Wine. Alegre (GOOGLE): "Internet non è meglio ma partner della carta stampata". Al MIT si sta studiando uno schermo che al tatto darà le stesse sensazioni del giornale stampato.
di Virgilio - Parma, 19 maggio 2014. -
Le nuove tecnologie, sempre più alla portata di tutti e applicate a ogni settore della società, stanno mutando radicalmente e in breve tempo i comportamenti e le regole in tutti i settori. Ne sa qualcosa il settore editoriale e in particolare la carta stampata che ancora non si è riuscita a adeguare ai nuovi scenari imposti da internet e dalle rinnovate esigenze dei consumatori, compresi quelli dell'informazione (lettori). L'avvento di internet e i modificati consumi hanno generato una terremoto nel comparto dell'editoria. Secondo i dati di FIEG (federazione italiana editori di giornali) in 7 anni sono state perdute 1,7 milioni di copie mentre o lettori dei siti web delle medesime testate sono cresciuti da 2,7 a 3,7 milioni.
E sempre maggiori saranno le interazioni tra "mondo digitale" e "prodotti reali" soprattutto quando si tratta di comunicazione. Crossmedialità e interazione tra carta stampata e internet sono le chiavi del futuro della comunicazione democratica del vino.
Di questo ne è convinto Daniel Alegre, presidente worldwide Partnership & Business di Google, intervenuto nella giornata di apertura dell'8° Simposio mondiale dei Masters of Wine, tenuto a Firenze dal 15 al 18 maggio. grazie alla collaborazione con l'Istituto del vino italiano Grandi Marchi Il futuro, secondo Alegre, è caratterizzato da grandi innovazioni: "Come quella del Mit che sta studiando uno schermo digitale che al tocco dà le stesse sensazioni del giornale stampato, la differenza la farà la facilità dei pagamenti on line".
Internet e carta stampata non sono competitors ma "soci che si complementano". Tra gli strumenti più innovativi che il web offre, secondo Alegre, ci sono gli hangout che permettono di costruire "una relazione personale tra produttore e consumatore in qualunque parte del mondo, trasformando una transazione commerciale in una relazione duratura, ma anche il cellulare con le sue applicazioni 'location based' che permettono di mescolare e di incrociare i dati". "Strumenti questi che in passato costavano all'azienda centinaia di migliaia di dollari e che oggi - ha proseguito il presidente Alegre - permettono un rapporto uno a molti, sono innovativi e accessibili a chiunque".
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Sponsor italiani 8° Simposio IMW, Firenze 15-18 maggio 2014: Agriventure; Consorzio Brunello; Consorzio Chianti Classico; IEM, International Exhibition Management; Toscana Promozione; Trentodoc; Sanpellegrino.
Costituiscono l'Istituto del Vino Italiano Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.
www.istitutograndimarchi.it
Ad "Arte & Gusto" l'enogastronomia di qualità diventa un'abitudine quotidiana. Inaugurazione domani in via Emilia Est 87 dalle ore 18 alle ore 21,30 -
Parma, 20 aprile 2014 -
L'arte culinaria si fa gustosa e ricercata ad "Arte & Gusto". Il nuovo "tempio" dell' enogastronomia italiana per chi ama la buona cucina e il buon vino, apre a Parma giovedì 22 in via Emilia Est 87. Un modello di ospitalità tutto italiano, in cui l' enogastronomia di qualità diventa un'abitudine quotidiana.
Un luogo innovativo, dove la ricetta perfetta si crea aggiungendo alla tradizione, la giusta dose di creatività e innovazione. Armonie di sapori, forme e colori, si uniscono alla maestria di chi è capace di dar vita a piatti unici, belli e gustosi. Ingrediente fondamentale, la ricerca di materie prime di qualità, fondata sul rapporto coi produttori e con la tradizione, per far riscoprire in una nuova luce, il rapporto conviviale di cibo e vino.
La qualità in tavola, diventa così abitudine quotidiana, qualcosa che si può assaporare e apprendere ogni giorno, grazie ai preziosi consigli, che si troveranno anche sul sito www.artegusto.net.
Arte & Gusto
Via Emilia Est, 87 - Parma
Tel. 0521 481 784
Orari di apertura: 08.30 - 01.00
Da Lunedì a Domenica
Sito web: www.artegusto.net
Twitter: @ArtegustoPR
Facebook Fan Page: Arte & Gusto
Oscar Farinetti al Simposio MASTERS OF WINE: obiettivo per l'Italia nei prossimi 5 anni è raddoppiare il prezzo medio senza aumentare la qualità.
Firenze, 16 maggio 2014. "L'obiettivo del vino italiano nei prossimi cinque anni è raddoppiare il prezzo medio senza aumentare la quantità". Lo ha detto Oscar Farinetti, intervenendo all'8° Simposio mondiale dei Masters of Wine in corso a Firenze fino al 18 maggio, grazie alla collaborazione dell'Istituto del Vino Grandi Marchi presieduto da Piero Antinori. Tre le linee guida per l'Italia enologica tracciate dal fondatore di Eataly per raggiungere l'obiettivo: puntare sulla biodiversità e sugli autoctoni, un patrimonio da 1200 vitigni di cui, ad oggi, se ne utilizzano solo 400; migliorare la capacità di narrazione sui mercati internazionali; fare pulizia. Per Farinetti, infatti: "Il futuro del vino italiano sarà 'Vino Libero', l'associazione che intende liberare il vino da troppi concimi e diserbanti, dai troppi solfiti in cantina, dalle analisi sensoriali esagerate, dai prezzi troppo bassi o troppo alti, da un sistema di distribuzione medievale e da troppa burocrazia". A chiusura del suo intervento Oscar Farinetti ha ricordato ai delegati europei presenti al Simposio l'impegno per l'Europa, invitandoli ad andare a votare il prossimo 25 maggio: "In questo momento ci sono istanze separatiste e 'no euro' che possono minacciare la crescita dell'umanità. Per questo vi invito ad andare a votare per l'Europa a prescindere dal vostro orientamento politico". Farinetti, infine, ha apprezzato l'iniziativa del Simposio dei Masters of Wine per la prima volta in Italia definendola "potente e di alto tenore tecnico-scientifico".
Sponsor italiani 8° Simposio IMW, Firenze 15-18 maggio 2014: Agriventure; Consorzio Brunello; Consorzio Chianti Classico; IEM, International Exhibition Management; Toscana Promozione; Trentodoc; Sanpellegrino.
A Shanghai dal 13 al 15 maggio 2014 - con Vinitaly International Academy e importatori nel nome del vino italiano.
Verona/Shanghai, 12 maggio 2014. Dopo il grande successo di Vinitaly al Fuorisalone di Chengdu (lo scorso marzo), la più grande fiera al mondo dedicata al vino e ai distillati con sede a Verona torna a Shanghai dal 13 al 15 maggio, per la prima volta in collaborazione con Sial Wine World, con due punti fermi che contraddistinguono la propria attività all'estero: sinergia con gli importatori e grande rilievo all'aspetto educational con Vinitaly International Academy.
Gli importatori provenienti da Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen per tre giorni sono impegnati, infatti, in masterclass promosse in collaborazione con i quattro media partner locali che hanno aderito e sostenuto l'iniziativa: Vinehoo, Tastespirit, WineLuxe e Winepress.
Ogni giorno si apre con un Executive Wine Seminar: il 13 e 14 maggio, il tema è "A panorama of Italy's many great and diverse wines", diviso in due parti; mentre il 15 il focus verte su "Brunello di Montalcino: Italy's most classic: ageworthy Sangiovese wines", guidate da Ian D'Agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy e uno dei più grandi esperti di vino italiano nel mondo.
Le masterclass – riservate a media e a operatori del settore – proseguono con un calendario intenso nel corso del quale sono protagoniste alcune delle migliori cantine italiane provenienti da Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto e Puglia. Vini quali Amarone, Barolo, Chianti, Brunello di Montalcino, Primitivo, Nero d'Avola e Prosecco sono tra i protagonisti della rassegna di Shanghai.
Sono molte le aspettative per lo spazio che Vinitaly dedica all'educational insieme agli importatori. «Sono proprio loro insieme a Vinitaly International Academy i nuovi promoter del vino italiano», afferma Stevie Kim, managing director di Vinitaly International, che prosegue: «Abbiamo mantenuto la parola che avevamo dato alla tavola rotonda con l'ambasciatore Bradanini durante il Fuorisalone di Chengdu. Con questa seconda tappa in meno di due mesi puntiamo a portare il vino italiano davvero protagonista nel mercato cinese. Sono gli stessi operatori cinesi a chiedere sempre di più il nostro vino».
«Sial Wine World a Shanghai è un'altra importante opportunità di promozione a firma Vinitaly. È un 2014 di grande sviluppo con il ritorno in Cina dopo quattro anni, a Chengdu lo scorso marzo, un'edizione da record a Verona di Vinitaly, dove i cinesi sono stabilmente nella top ten dei visitatori esteri e l'annuncio dell'assegnazione a Veronafiere-Vinitaly del Padiglione del Vino per l'Expo 2015 di Milano» sottolinea il Direttore Generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani.
Al progetto Vinitaly a Sial Wine World partecipano anche due realtà di primo piano del Made in Italy nel settore Food & Beverage: Fabbri 1905, azienda bolognese che in Cina dal 2010 ad oggi ha raddoppiato ogni anno il fatturato e MioEspresso, leader indiscusso delle capsule di caffè nel Paese del Dragone. Saranno loro i protagonisti del Vinitaly Lounge e dell'aperitivo all'italiana il 13 e il 14 maggio.
CALENDARIO MASTERCLASS
Martedì 13 maggio 2014
10.30 – 11: Inaugurazione
11.00 – 12.30: VIA – "A panorama of Italy's many great and diverse wines, part. I" (Introductory Level)
by Ian D'Agata and Lingzi He
13.30 – 14.15: 100ITA MASTERCLASS "White night: how to surprise ina dinner with Italian white wines" by Alberto Paoletti
15.00 - 15.45: KELIT MASTERCLASS "Italian wines: discovering hidden treasures"
by Matteo Acmé
Mercoledì 14 maggio 2014
9.30 – 11.00 : VIA – "A panorama of Italy's many great and diverse wines, part. II" (Introductory Level)
by Ian D'Agata and Lingzi He
11.45 – 12.30: VM FINE WINES MASTERCLASS "King of Tuscany: Sangiovese"
by Simone Semprini
13.30 – 14.15: EMW MASTERCLASS "2 Islands, 2 Finest Producers from Italy"
by Vanness Tang
15.00 – 15.45: SINODRINK MASTERCLASS "The opportunity and challenge of Italian wine in China" by Edward Liu
Giovedì 15 maggio 2014
9.30 – 11.00: VIA – "Brunello di Montalcino: Italy's most classic: ageworthy Sangiovese wines" (advanced level) by Ian D'Agata and Lingzi He
11.45 – 12.30 VENAS VINUS MASTERCLASS "The new red obsession. This time from Italy" by Griselda Legnaioli
13.30 – 14.15 INSIDER MASTERCLASS "ASTI DOCG 2.0: 100 million bottles sold every year of the most prestigious Italian sweet bubbles" by Angelo Morano
Vinitaly International - International Media Dept.
E' la quinta generazione di vitivinicoltori che si tramanda, dal 1860, la passione per innovare. Da due anni, la Società Agricola Terzoni Claudio srl, è vincitrice dei più ambiti riconoscimenti nazionali e internazionali.
Di Lamberto Colla - Bacedasco Alto 18 maggio 2014 -
Accoccolata tra i morbidi colli di Bacedasco, splendido villaggio piacentino che sino a circa 40 anni fa era meta di turismo termale, l'azienda a indirizzo vitivinicolo della famiglia Terzoni, fa strage di premi e riconoscimenti internazionali. L'ultimo, o almeno così pensavo che fosse, è stato quello ricevuto il mese scorso al Vinitaly; il premio "Banca Popolare di Verona" assegnato al vino Colli Piacentini Doc Malvasia Passito "Sensazioni D'inverno - le Virtù del Poggio" 2011 per aver conseguito il miglior punteggio fra tutti i vini veneti, o emiliano romagnoli, o trentini o friulani di tutte le categorie previste dal regolamento del 21° Concorso Enologico Internazionale.
Un riconoscimento di elevato prestigio nazionale che si va a affiancare ai tanti altri già collezionati dall'azienda. Già perché è di pochi giorni fa la novità che, per il secondo anno consecutivo, il Malvasia passito 2011 "Sensazioni D'inverno" ha ricevuto la medaglia d'oro al Concours Mondial de Bruxelles emergendo tra 8.200 vini selezionati tra 50 Paesi.
"Nella botte piccola sta il buon vino." -
In parte per la giovane età, in parte per l'elevata professionalità, fatto sta che Marco Terzoni sta imprimendo all'azienda di famiglia un impulso innovativo pur mantenendo saldo il legame con la tradizione e il territorio.
Obiettivo: qualità, innovazione e salute.
Esempio principe di questa filosofia è rappresentato dal Gutturnio Riserva Superiore. Un vino barricato 6 mesi in botte di rovere francese, "un legno in grado di rilasciare delle note molto molto particolari e che va sull'idea dell'Amarone - commenta Marco Terzoni - chiamato "Poggio del Vento" ma che non produciamo tutti gli anni. Questa tipologia di vino, quest'anno non è in produzione ad esempio, l'ultima annata è quella del 2007. Infatti, se durante l'affinamento il prodotto non lo reputo idoneo il vino non esce in commercio". La passione della cantina ha portato il 27enne della famiglia Terzoni a indagare nuove frontiere tecnologiche e a sperimentarle in prima persona. Così mostra orgoglioso la pressa pneumatica che lavora in assenza di ossigeno e "inietta all'interno azoto e CO2, illustra Terzoni, che a fine lavorazione viene eliminato." Il processo risulta, come è ovvio, più costoso ma a tutto vantaggio della produttività, della salubrità e della qualità del prodotto finale ben percepita dal consumatore disposto quindi a riconoscerne un prezzo leggermente superiore. "Sia sul ciclo produttivo, sia sul valore di prezzo della bottiglia abbiamo un riconoscimento di valore. Infatti - prosegue il wine maker - con questo tipologia di pressa riesco a ottenere un 5-10% di prodotto in più, di maggiore qualità (minori sedimenti, minore feccia) e, altra cosa, i vini sono più salutari perché abbiamo meno solfiti".
Questo particolare processo di pressatura è dall'azienda applicato a tutti i prodotti bianchi, rossi e passiti. Per il passito, che ricordiamo ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti anche internazionali, dallo scorso anno è stato introdotto un particolare procedimento di pressatura, della durata di circa 8 ore, in grado di estrarre tutti i fattori positivi che fanno grande il "Sensazioni d'Inverno".
La pulsione innovativa è sfociata addirittura nella registrazione di un brevetto a garanzia e protezione di una particolare tecnica di arricchimento aromatico. Il processo brevettato, denominato Crioestrazione aromatica, si distingue per il susseguirsi di fasi di choc termici, in cella frigo. In breve sintesi, l'uva, raccolta in cassette di legno, viene sottoposta, per 10-15 giorni, a quotidiani sbalzi termici compresi tra -2, -4 gradi e +8, +10 gradi. Una tecnica che ha consentito all'Ortrugo fermo "Per Elisa" di distinguersi dalla concorrenza arrivando a conquistare il premio "Douja D'Or" di Asti.
L'ultima, in ordine di tempo, innovazione introdotta in azienda da Marco Terzoni riguarda il controllo da remoto dei processi fermentativi di cantina. "Sono spesso fuori azienda, per effetto della attività di consulenza enologica, e perciò ho necessità di tenere sotto controllo i processi cinetici di fermentazione e di intervenire, se necessario, sui parametri come se fossi in azienda. Per mezzo di questo dispositivo collegato a una centralina di controllo posso, in ogni momento, controllare come sta procedendo la fermentazione e mi consente anche di intervenire, aumentando o abbassando la temperatura o aumentando la quota di ossigeno. La cosa bella è che la fermentazione è continua e sempre perfetta. Paradossalmente ho un più preciso controllo, mentre sono in giro per il mondo, piuttosto che avere una persona fissa in azienda e dedicata agli assaggi". Il sistema, ancora sotto forma di prototipo, sembra stia perfettamente rispondendo alle esigenze per il quale è stato progettato.
Tecnologia quindi e innovazione hanno contribuito a realizzare prodotti di qualità che hanno incontrato il gusto della critica anche internazionale e i premi ottenuti hanno dato il loro supporto a fare avvicinare i buyer stranieri. "Quest'anno, illustra Terzoni, abbiamo partecipato a Cibus per la prima volta e questo ci ha consentito di venire in contatto con importatori giapponesi." Un traguardo importante per una impresa vitivinicola che da relativamente poco tempo ha avviato un radicale processo di trasformazione con uno spiccato orientamento al mercato e alle nuove mode. "Quasi tutte le nuove tendenze hanno una origine statunitense e anche il vino segue questa regola. Ad esempio, già cinque anni fa, negli USA andava di moda il vino Rosé e puntualmente tre anni dopo è tornato prepotentemente di moda anche in Italia. Un vino particolarmente apprezzato dal mondo femminile al quale anche noi abbiamo deciso di dare soddisfazione con "Stille di Vanità". Un vino rosato per il quale abbiamo studiato anche una colorazione più prossima ai gusti femminili con tendenze cromatiche tendenti al violetto invece del solito color salmone. Da quest'anno abbiamo introdotto l'utilizzo della "Giara in terracotta con rivestimento in cera d'api"; un concetto derivato dal Portogallo, adatto a esaltare quelle note speziate, di cannella e pepe rosa, così apprezzate dall'universo femminile".
- Conclusione -
40.000 bottiglie di vino prodotte ogni anno, un'equilibrata gamma di prodotti composta da bianchi, rossi, rosati e passiti. E' questo il frutto della passione a vinificare le uve raccolte nei 7 ettari di vigneto che adornano il centro aziendale a sua volta immerso nei Colli Piacentini. Un distretto suggestivo dove la tradizione si è preservata quasi intatta e l'innovazione tecnologica ha sempre le porte aperte, soprattutto nella casa vinicola della famiglia Terzoni Claudio.
8° Simposio Mondiale dell’INSTITUTE OF MASTERS OF WINE. A Firenze dal 15 AL 18 maggio l’evento realizzato grazie all’Istituto del Vino Grandi Marchi con 413 iscritti di cui 118 Masters.
(Firenze, 24 aprile 2014). Con 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine, Firenze batte Bordeaux mettendo a segno un’edizione record dell’8° Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (Firenze, 15-18 maggio). Nel 2010 la capitale francese del vino aveva raccolto 311 iscritti, per il debutto italiano dei ‘guru’ mondiali del vino Firenze è sold out con 413 partecipanti da 32 Paesi, di cui 118 Masters. “L’edizione da record dell’ottavo Simposio mondiale che per la prima volta viene organizzato in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi - ha detto Piero Antinori, Presidente dell’Istituto del Vino italiano di qualità Grandi Marchi - dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati. C’è molta attesa per questa edizione italiana – ha concluso Antinori - e sono certo che tutti trarremo benefici da questo importante evento”.
Per Jean-Michel Valette MW, presidente dell'Institute of Masters of Wine: “Il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.
“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del Simposio quadriennale che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva a Firenze grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi che comprende le 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che insieme raggiungono i 500milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale.
Institute of Masters of Wine
Il titolo di Master of Wine è internazionalmente riconosciuto come il più importante nel mondo del vino. Istituito nel 1953, è assegnato a professionisti di tutta la comunità internazionale vinicola, che dimostrino sia conoscenze teoriche che capacità pratiche nell’arte, nella scienza e nel business del vino e che si impegnino per l'eccellenza professionale.
Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014
Modena, 24 aprile 2014 -
Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014
Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative
Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.
La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.
Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.
“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.
Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.
Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it