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Attività a tutela del mercato vinicolo da parte della Guardia di Finanza di Bologna e dell'Ispettorato Repressione Frodi del MIPAAF. Sequestrati più di 600 ettolitri di prodotti vinosi ed eseguito il declassamento di vino pregiato DOCG, DOC e IGT in comune vino da tavola, per 4700 ettolitri.

Bologna 4 novembre 2017 - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e i locali funzionari dell'Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, nel corso di un'attività di verifica congiunta condotta presso lo stabilimento di un'importante casa vinicola operante in Imola, hanno sottoposto a sequestro amministrativo più di 600 ettolitri di prodotti vinosi, già pronti per essere imbottigliati e destinati alla vendita al dettaglio, la cui presenza in cantina non trovava giustificazione nella contabilità aziendale superando le eccedenze consentite.

Oltre al sequestro del vino, il cui valore commerciale ammonta a circa un milione di euro, è stata applicata una sanzione amministrativa di oltre 50.000 euro prevista per le violazioni di questa specie dalla specifica normativa di settore

A seguito delle discrasie riscontrate nel corso del confronto tra la qualità delle giacenze fisiche e quelle delle giacenze contabili, il personale dell'Ispettorato Repressione Frodi, con l'ausilio delle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Tributaria, ha proceduto altresì al declassamento/riclassificazione di ulteriori 4700 ettolitri di prodotti vinosi, da una categoria superiore ad una di livello inferiore, fino ad arrivare al comune vino da tavola.

I controlli svolti sono stati indirizzati a verificare la corretta applicazione dell'unica legge di riferimento in materia, il Testo Unico del Vino, entrato in vigore alla fine dello scorso anno, che consta di 90 articoli e consente, attraverso delle disposizioni normative precise, di salvaguardare un settore ad altissimo rischio di frodi, anche per gli aiuti che la Comunità Europea elargisce ai produttori nazionali e di monitorare un mercato che oggi vale più di 14 miliardi di euro, con un export che supera i 5,5 miliardi.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La Sezione Antiterrorismo della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, a seguito di indagini svolte dai finanzieri del Comando Provinciale reggino in collaborazione con l'Ufficio Antifrode della Dogana di Gioia Tauro, ha disposto il sequestro di un ingente quantitativo di tramadolo sbarcato al porto gioiese, proveniente dall'India e diretto in Libia.

L'input investigativo è partito dal II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova che nell'ambito di una operazione dello scorso maggio, aveva proceduto ad un analogo sequestro nel porto del capoluogo ligure.

La vendita al dettaglio del farmaco sequestrato avrebbe fruttato circa 50 milioni di euro, in quanto ciascuna pastiglia, sul mercato nero nord africano e medio orientale, viene venduta a circa 2 Euro.

Il tramadolo è una sostanza oppiacea sintetica, il cui uso è stato ripetutamente accertato negli scenari di guerra mediorientali, tanto da essere soprannominato "droga del combattente", essendo questo utilizzato sia come eccitante, sia per aumentare le capacità di resistenza allo sforzo fisico.

Secondo le informazioni condivise con fonti investigative estere, il traffico di tramadolo sarebbe gestito direttamente dall'IS (DAESH), al fine di finanziare le attività terroristiche che l'organizzazione pianifica e realizza in ogni parte del mondo e che parte dei proventi illeciti derivanti dalla vendita di tale sostanza, sarebbero destinati a sovvenzionare gruppi di eversione e di estremisti operanti in Libia, in Siria ed in Iraq.

L'operazione si è avvalsa infatti anche della preziosa collaborazione della D.E.A. americana e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga presso il Ministero dell'Interno e del supporto del Comando Generale della Guardia di Finanza.

Pubblicato in Cronaca Emilia

La Guardia di Finanza di Bologna ha sottoposto a sequestro 2980 capi di abbigliamento e mq 1985 di tessuto contraffatti recanti il marchio "Burberry" nel corso di due interventi effettuati nei giorni scorsi nei confronti di un esercizio commerciale situato in città, in zona Bolognina, ed un centro di produzione avente sede in Carmignano (PO).

Nello specifico, all'esito del primo intervento effettuato in località Bolognina è stato possibile risalire al fornitore di parte dell'abbigliamento sottoposto a sequestro avente sede nella zona industriale di Prato, ove sono stati sequestrati ulteriori capi di abbigliamento già confezionati, nonché un quantitativo di tessuto già pronto per la lavorazione.

Secondo gli accertamenti compiuti dai militari del II Gruppo di Bologna, il tessuto e i capi di abbigliamento, tutti di ottima fattura riproducenti il marchio ed i tipici elementi stilistici coperti da privativa industriale riconducibili alla nota casa di moda "Burberry", sarebbero stati destinati a rifornire vari negozi presenti nel territorio e in alcuni casi anche destinati all'esportazione, oltreché al commercio abusivo nel centro storico del capoluogo emiliano.

Il valore della merce, secondo stime prudenziali, è di circa duecentomila euro.
I titolari delle due ditte, di etnia cinese, sono stati denunciati a piede libero per il reato di contraffazione. Nel corso dell'intervento, inoltre, i finanzieri hanno acquisito la documentazione contabile al fine di ricostruire il flusso di approvvigionamento e di vendita della merce.

La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini alimentano il sommerso, alterando le regole della libera concorrenza e del mercato minano di fatto la sicurezza economico-finanziaria del Paese, danneggiando il mercato e sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Approfittando dei problemi psicofisici di una coppia di sorelle ultranovantenni, sole e senza alcun familiare, un consulente finanziario C.P.L. italiano ma nato in sudamerica, impiegato di un noto Istituto di Credito, si appropriava indebitamente del loro patrimonio.

Nel tempo, avvalendosi del rapporto fiduciario consolidatosi negli anni, il professionista aveva sottratto ingenti somme di denaro alle due anziane, in parte utilizzato per acquistare un immobile, e facendosi nominare erede universale di tutti i loro beni.

I finanzieri del II Gruppo della Guardia di Finanza di Bologna, partiti da una denuncia, hanno avviato complessi e mirati accertamenti bancari che hanno consentito di denunciare il consulente alla locale Procura della Repubblica per il reato di circonvenzione di incapace.
Lo sviluppo delle investigazioni, le puntuali indagini finanziarie e le perquisizioni svolte dai militari hanno fatto emergere un quadro allarmante ed evidenziato come l'uomo abbia ottenuto nel tempo la fiducia delle anziane e la piena disponibilità del patrimonio personale delle vittime comportando la necessità del sequestro preventivo d'urgenza di conti correnti, titoli e polizze per più di 430.000 euro, oltre un immobile del valore di circa 90.000 euro, al fine di interrompere l'illecita attività.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna, avallando quindi le ipotesi investigative dei finanzieri e tenuto conto della gravità della condotta, nel convalidare il sequestro preventivo d'urgenza, ha disposto anche l'applicazione della misura degli arresti domiciliari nei confronti dell'indagato.
Sono al vaglio degli investigatori ulteriori posizioni di correntisti/investitori gestiti dal consulente.

Senza sosta, dunque, l'impegno degli uomini e delle donne della Guardia di Finanza di Bologna che con il ruolo di polizia economico-finanziaria, mira anche a tutelare i risparmiatori ed in particolar modo i soggetti più deboli tra cui gli anziani che più frequentemente sono esposti a truffe e raggiri con serio pericolo per i risparmi di una vita.

Pubblicato in Cronaca Emilia

Un duro colpo inflitto alle organizzazioni criminali del narcotraffico nel corso di controlli eseguiti dai militari del Comando Provinciale di Bologna presso l'aeroporto "Guglielmo Marconi", a contrasto del traffico di sostanze stupefacenti.

Oltre 2 kg. di cocaina purissima sono stati sequestrati dai finanzieri del I Gruppo nel corso di due distinte operazioni che hanno portato all'arresto di due corrieri della droga, entrambi sudamericani.

Il primo "corriere", un trentatreenne brasiliano, non è riuscito a eludere il controllo dei finanzieri e il fiuto del cane antidroga "CAL" che ha segnalato il bagaglio del soggetto. I successivi approfondimenti hanno portato al rinvenimento di n.49 ovuli di sostanza stupefacente del tipo "cocaina", abilmente occultati all'interno di tre flaconi di creme per il corpo, per un peso complessivo di circa mezzo chilo. Il cittadino extracomunitario è stato arrestato e la droga sequestrata.

Più consistente il sequestro portato a termine nei giorni successivi. Un giovane ventiduenne originario del Nicaragua, in arrivo a Bologna da Madrid è stato fermato e il controllo ha portato al rinvenimento nel bagaglio dell'uomo di tre quadri in legno raffiguranti immagini sacre. Insospettiti dal peso anomalo e dal comportamento assunto dall'uomo nel corso del controllo, i militari hanno deciso di approfondire l'ispezione, rinvenendo 1,5 chili di cocaina purissima, abilmente occultata all'interno dei quadri in cui erano stati ricavati dei vani "ad hoc" per lo stupefacente.

Anche per lui il viaggio in Italia si è concluso con l'arresto per "traffico internazionale di sostanze stupefacenti".

Entrambi i cittadini sudamericani, su disposizione del magistrato di turno, sono stati associati presso la casa circondariale "Dozza".
Lo stupefacente sequestrato una volta immesso sul mercato al dettaglio avrebbe reso, secondo stime prudenziali, trecentomila euro.

L'attività in questione si inserisce nel più ampio contesto operativo di contrasto ai traffici illeciti attuato dalla Guardia di Finanza a tutela dei cittadini anche nell'ambito degli spazi aeroportuali

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Aereoporto di Bologna. Coralli come souvenir, sequestro in aeroporto: multati due turisti di ritorno dalle vacanze.
Bologna 28 ottobre 2017 - Nell'ambito delle attività di controllo sui passeggeri provenienti da paesi terzi, in arrivo presso l'aeroporto bolognese, i funzionari dell'Ufficio delle Dogane di Bologna SOT Aeroporto "G. Marconi", unitamente ai militari del I Gruppo Guardia di Finanza di Bologna – 2° Nucleo Operativo in servizio presso l'aeroscalo Felsineo, avvalendosi del supporto tecnico del Nucleo Operativo Carabinieri Forestale CITES, hanno sequestrato 750 grammi di corallo dell'Ordine "Scleractiniae spp" e "Tubiporidae spp", in quanto rientranti nelle specie protette dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (C.I.T.E.S.) e privi di qualsivoglia documentazione necessaria alla detenzione ed all'importazione.

I predetti coralli, per un totale di 350 grammi, sono stati rinvenuti all'interno del bagaglio di un cittadino italiano proveniente dall'Indonesia con scalo tecnico a Dubai, mentre i restanti pari a grammi 400 grammi, sono stati rinvenuti all'interno del bagaglio di una cittadina del Mozambico, residente in Italia, proveniente dall'Etiopia con scalo tecnico a Roma Fiumicino.

Per entrambe le violazioni accertate è prevista l'applicazione di sanzioni amministrative da un minimo di euro 3.000 ad un massimo di euro 10.000 e la confisca degli specimen protetti. Tale attività operativa, si inserisce nel nuovo quadro normativo introdotto dal D.lgs. nr 177/2016 che prevede l'attribuzione alla Guardia di Finanza del potere di controllo doganale in materia di commercio illegale della flora e della fauna in via di estinzione. Attività che negli spazi doganali viene svolta congiuntamente con il personale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

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Nel corso delle attività di controllo economico del territorio, svolte nell'ambito del più ampio dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, i finanzieri del comando provinciale di Piacenza hanno localizzato e catturato, in pieno centro cittadino, un pericoloso latitante pregiudicato di nazionalità albanese, a piede libero da circa 6 mesi.

L'uomo, senza fissa dimora, e privo di occupazione stabile, doveva scontare una pena residua di un anno e 2 mesi di reclusione a seguito di una condanna a sei anni inflitta dalla Procura della Repubblica di Firenze per cumulo di pene derivanti da diverse condanne per i reati di tentato omicidio, sfruttamento della prostituzione e dell'immigrazione clandestina, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate mediante l'utilizzo di armi, evasione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Colpito anche da un provvedimento di espulsione, l'uomo non vi ha ottemperato, facendo rientro in Italia clandestinamente.
Nei giorni scorsi, i militari di Polizia Tributaria, durante una lunga attività di appostamento, lo hanno atteso e fermato all'uscita da una abitazione ove viveva con la compagna.

Condotto in caserma, con il supporto operativo dei "Baschi Verdi",  per ulteriori approfondimenti investigativi, alla fine è stato arrestato e tradotto nella locale casa circondariale.

Si tratta del terzo soggetto socialmente pericoloso in stato di latitanza che viene catturato dalle fiamme gialle piacentine dall'inizio dell'anno, a testimonianza degli sforzi quotidianamente profusi per garantire, in perfetta sinergia con le altre forze di polizia, la sicurezza dei cittadini.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

La Guardia di Finanza di Piacenza ha localizzato, e catturato, in pieno centro città, un pericoloso latitante pregiudicato di nazionalita' albanese, a piede libero da circa 6 mesi.

L'uomo, doveva scontare una pena residua di 1 anno e 2 mesi di reclusione per una condanna di 6 anni inflitta dalla Procura della Repubblica di Firenze per cumulo di pene derivanti da diverse condanne per i reati di tentato omicidio, sfruttamento della prostituzione e dell'immigrazione clandestina, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate mediante utilizzo di armi, evasione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Colpito anche da un provvedimento di espulsione, l'uomo ha fatto lo stesso rientro in Italia clandestinamente.
Nei giorni scorsi, militari del nucleo di Polizia tributaria, durante una lunga attivita' di appostamento, lo hanno fermato mentre usciva dall'abitazione in cui viveva con la compagna.

Condotto in caserma con il supporto operativo dei "Baschi Verdi", e' stato sottoposto ad esami delle impronte digitali che hanno confermato la sua identita' ed arrestato. Si tratta del terzo soggetto socialmente pericoloso in stato di latitanza che viene catturato dalle Fiamme Gialle piacentine dall'inizio dell'anno, a testimonianza degli sforzi profusi quotidianamente per garantire, in perfetta sinergia con le altre forze di polizia, la sicurezza dei cittadini.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Come da tradizione anche quest'anno, in occasione della 24^ edizione di Skipass – "Salone del Turismo e degli Sport Invernali" che si svolgerà a Modena il 27, 28 e 29 ottobre p.v., la Guardia di Finanza – Comando Provinciale di Modena parteciperà con l'allestimento di un proprio stand, all'interno del quale, oltre all'esposizione di alcune divise che raffigurano l'abbigliamento e di materiale utilizzato dal Corpo per le attività in ambiente montano (sciatore alpino con divisa d'epoca ed attuale – tenuta da arrampicata d'epoca ed attuale – tenuta da soccorso S.A.G.F. con "toboga"), per i più fortunati sarà possibile incontrare alcuni atleti del Gruppo Sciatori "Fiamme Gialle" e saranno proiettati video, anche storici, che danno risalto alle attività sportive del gruppo sciatori e alle attività di formazione e addestramento sviluppate dalla Scuola Alpina della Guardia di Finanza.

Il tema di questa edizione "La vita di montagna" richiama alcune delle specificità del Corpo che, mediante l'impiego di Reparti specializzati "S.A.G.F." (Soccorso Alpino della Guardia di Finanza), istituiti nel 1965, effettua operazioni di soccorso in montagna utilizzando il personale qualificato in servizio presso le 26 "Stazioni" dislocate sul territorio nazionale.

La professionalità e l'abilità tecnica del citato personale viene acquisita e costantemente aggiornata attraverso la periodica attività addestrativa, organizzata e diretta dalla "Scuola Alpina" del Corpo con sede a Predazzo (TN).

L'Istituto, la più antica Scuola Militare Alpina al mondo, istituita alla fine del 1920 come distaccamento dipendente dalla Legione di Trento al fine di addestrare le giovani reclute alle fatiche della montagna, oltre a formare nuovi finanzieri da impiegare nel servizio d'istituto del Corpo è l'Organo tecnico preposto alla formazione ed all'addestramento dei militari del Soccorso Alpino, nonché sede del glorioso Gruppo Sciatori "Fiamme Gialle".

Nel corso della manifestazione, e più precisamente il giorno 27.10.2017, i 4 militari in forza alla Stazione S.A.G.F. di Roccaraso (AQ) - Mar. Aiut. Lorenzo GAGLIARDI – Brig. Marco BINI – Vice Brig. Mauro DESIDERI - Appuntato scelto Ivan LICCIARDELLO, che prestarono i primi soccorsi sul luogo della valanga che il 18 gennaio del corrente anno travolse l'albergo Rigopiano, saranno insigniti del titolo di "maestro ad honorem" a seguito di quanto deliberato dal Collegio Nazionale Maestri di Sci Italiani.

L'evento si svolgerà alla presenza del Ministro dello Sport, dott. Luca LOTTI, del Presidente del C.O.N.I. dott. Giovanni MALAGO', del Presidente della F.I.S.I. (Federazione Italiana Sport Invernali) dott. Flavio RODA e del dott. Stefano BONACCINI, Presidente della Regione
Emilia Romagna.

 

(Foto GDF: momenti di esercitazione del SAGF)

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

Nei giorni scorsi le Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna, nell'ambito di un servizio finalizzato alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica, hanno sequestrato nel territorio del comune di Faenza un'area adibita a deposito abusivo di rifiuti speciali.

Ravenna 25 ottobre 2017 - A seguito di alcuni servizi di perlustrazione condotti nel faentino, infatti, le Fiamme Gialle hanno individuato un'estesa superficie sulla quale erano stati collocati a cielo aperto centinaia di pneumatici nonché trattori agricoli in stato di evidente abbandono, per un totale di circa 40 tonnellate di peso complessivo.

Sullo stesso terreno erano stati depositati direttamente sul suolo anche migliaia di teloni in materiale plastico privi di protezione dagli agenti atmosferici ed in precario stato di conservazione, per un volume complessivo di circa 100 metri cubi e un peso stimato di circa 30 tonnellate.

Per questo motivo i Finanzieri della Compagnia di Faenza, rilevando il pericolo che poteva scaturire per l'ambiente circostante, sono intervenuti per rilevare la natura e la reale consistenza del deposito. Dall'esame diretto del sito, risultato essere di proprietà di un'azienda agricola, è stato possibile constatare il degrado dell'intera area, peraltro adiacente a campi coltivati.

In sintesi, è stata rilevata una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali, in grado di determinare una situazione di concreta contaminazione e di inquinamento del terreno, tenuto anche conto che il materiale era appoggiato direttamente sul suolo, senza alcuna precauzione contro le infiltrazioni e dunque liberamente esposto ai fenomeni atmosferici.

I Finanzieri di Faenza hanno perciò provveduto a sequestrare l'area ed hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Ravenna il responsabile dell'azienda agricola titolare del terreno per reati ambientali.

(Video in home page)

Pubblicato in Ambiente Emilia
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