Sbloccata commercializzazione Parmigiano Reggiano e Grana Padano in Corea del Sud. Martina: ottimo risultato del lavoro del Governo per supporto all'export e tutela dei prodotti di qualità italiani
Roma 7 gennaio 2015 -
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministry of food and drug security della Corea del Sud ha riconosciuto l'idoneità all'importazione nel Paese asiatico delle DOP Parmigiano Reggiano e Grana Padano. L'autorità coreana ha verificato che la sicurezza microbiologica di questi prodotti risulta essere equiparabile a quella del formaggio prodotto con il latte pastorizzato. È stata quindi risolta una controversia che aveva arrecato diversi danni alle esportazioni (-21% nei primi undici mesi dell'anno per il codice doganale che comprende anche Parmigiano e Grana) e che bloccava la commercializzazione dei due prodotti dai primi mesi del 2014.
"Parmigiano Reggiano e Grana Padano potranno finalmente tornare a essere venduti in Corea del Sud. Sono molto soddisfatto - ha spiegato il Ministro Maurizio Martina - per la soluzione positiva di una controversia commerciale che danneggiava l'export di due delle nostre eccellenze più apprezzate nel mondo. Il lavoro condotto in coordinamento con i Ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e degli Esteri ha portato a un giusto riconoscimento del lavoro delle nostre aziende e dei loro elevati standard produttivi e di controllo. Il mercato della Corea del Sud per l'agroalimentare italiano ha superato i 124 milioni di euro di valore, con una crescita di quasi il 30% dal 2012, e rappresenta un importante sbocco commerciale per il nostro Paese nel contesto asiatico".
Il successo delle trattative con la Corea del Sud si inserisce in un più ampio contesto di operazioni di supporto all'export e di tutela delle indicazioni geografiche sui mercati dei Paesi Terzi. Su questo fronte, infatti, il Governo sta lavorando intensamente perché le nostre eccellenze siano il più possibile e concretamente salvaguardate anche sui mercati internazionali.
"Nel 2014 - ha proseguito Martina - abbiamo applicato in oltre 140 casi la norma ex officio che ci consente di far rimuovere dal mercato europeo prodotti che violano le norme sulle indicazioni geografiche. Negli anni precedenti interventi di questo tipo erano meno di 10 all'anno. E' così ad esempio che i nostri ispettori della repressione frodi, con la collaborazione delle autorità inglesi, hanno tolto dagli scaffali di Harrod's un finto olio Igp toscano. Abbiamo, poi, insistito fortemente affinché nel mandato negoziale del Trattato di libero scambio con gli Stati Uniti l'Unione europea inserisse tra le priorità la tutela delle indicazioni geografiche alimentari. Continueremo a spingere perché è evidente la necessità di recuperare spazi di mercato ora occupati da falso made in Italy sugli scaffali statunitensi e internazionali. Proprio per questo abbiamo appoggiato negli anni il lavoro diplomatico di Bruxelles per concludere trattati bilaterali che prevedessero il riconoscimento e la tutela delle nostre denominazioni nei Paesi terzi. Recentemente siamo riusciti ad ottenere importanti risultati con l'accordo Ue-Canada, aprendo nuove possibilità per l'export agroalimentare italiano che già oggi vale 34 miliardi di euro".
"Per quanto riguarda l'Asia, è bene ricordare che con la Cina è in vigore dal 2012 il cosiddetto progetto pilota "10+10" che prevede il reciproco riconoscimento di 10 indicazioni geografiche alimentari europee in Cina e di 10 cinesi nell'Ue. Nell'elenco di 10 figurano due prodotti italiani come il Grana Padano Dop e il Prosciutto di Parma Dop. Questo progetto si inserisce in un più ampio schema di collaborazione su questo fronte tra Ue e Cina, con un trattato bilaterale che è alle battute conclusive e che prevede un accordo di protezione per un numero complessivo di 100 denominazioni, tra le quali il Pamigiano Reggiano, l'Asiago, il Gorgonzola, la Mozzarella di bufala e il Pecorino romano. Si tratta di un lavoro diplomatico necessario che va in direzione diametralmente opposta a quello fatto dagli Stati uniti sullo stesso mercato. Insisteremo con la Commissione e con il Parlamento europeo, oltre che in sede di Consiglio, affinché siano adeguatamente tutelati i nostri prodotti su tutti i mercati".
"Con lo stesso obiettivo - ha concluso il Ministro - abbiamo intenzione di aprire un grande dibattito sul tema delle indicazioni geografiche in occasione di Expo Milano 2015. Siamo già al lavoro poi per l'organizzazione del Forum sulla lotta alla contraffazione, che si svolgerà a Lodi nel marzo del 2015, e che vedrà riunite le autorità di controllo europee e internazionali per un confronto sugli strumenti di contrasto alle frodi".
Ufficio Stampa MIPAAF
Prosegue la tendenza al ribasso del Parmigiano Reggiano. Consistente rimbalzo del Latte Spot estero (Germania e Austria). Invariati i listini del Grana Padano.
Parma - 04 giugno 2014
Torna a salire la quotazione del Latte spot. Per la seconda settimana consecutiva la borsa veronese ha registrato un segno positivo. Ancora un incremento, del +1,35%, dopo il +1,37% della precedente settimana, tale da portare il listino del latte crudo spot nazionale a 39,18€/100 litri (Minimo. 38,15€/100 litri). Una tendenza moderatamente positiva soprattutto se messa in relazione al rimbalzo registrato dal latte estero, proveniente da Germania e Austria, che ha realizzato un +15,63% con un recupero netto di listino di oltre 5 euro sulla precedente ottava (37,63 - 38,66€/10 litri latte).
Invariati invece i listini del Burro mentre è in recupero la Crema di latte che torna ai valori di Pasqua. Scendendo nel particolare, il Burro CEE è fermo a 3,20€/kg, lo Zangolato di creme fresche trattato a Parma è stazionario a 1,95€/kg. In rialzo invece per la crema di latte a uso alimentare (40% m.g.) quotata a Milano a 1,72€/kg (+2,38%). A Verona, la panna di centrifuga, con un recupero di 2,99% colloca la forbice tra prezzo minimo e massimo compresa tra 1,70 e 1,75€/kg.
Sul fronte dei Formaggi prosegue, con costanza, la discesa del Parmigiano Reggiano non accompagnata, almeno in questa 22esima settimana, dal Grana Padano. Il Grana Padano DOP ha infatti mantenuto invariati tutti i listini nelle piazze prese a riferimento, ovvero Milano e Mantova, mentre il Parmigiano Reggiano ha confermato una tendenza ribassista che ormai lo accompagna da diverse settimane. Piccole perdite di valore che nel caso del 24 mesi ha condotto a registrare una riduzione del prezzo medio, rispetto l'anno precedente, del 7,20% e del 3,16% relativamente al 12 mesi di stagionatura.
Entrando in dettaglio il "parmigiano", quotato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma, ha fissato i listini tra 8,15 e 8,50€/kg (-1,77%) del 12 mesi e tra 9,45 e 9,80€/kg (-1,03%) relativamente al 24 mesi di stagionatura.
Il "Padano" invece a Milano ha confermato i listini tra 6,90 e 7,00€/kg e tra 7,50 e 8,15€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.
Grana Padano, 1,5 milioni di forme vendute all’estero nel 2013 pari al 34% della produzione.
di LGC - Parma 14 aprile 2014 -
Non è stato certamente un 2013 tutto rose e fiori per settore alimentare e a questo non si è sottratto nemmeno il Grana Padano soprattutto per quanto riguarda la prima parte dell’anno. La conferma viene anche dal Presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP, Nicola Baldrighi, intervistato da Assolatte. “ il 2013 si è chiuso positivamente, grazie ad un mercato del latte spot molto vivace. In Italia, il Grana Padano ha confermato i propri livelli di consumo e la sua leadership nel settore dei formaggi duri, con una quota del 49%. I risultati sono confermati dal calo delle giacenze, scese del 3%.
Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, dall'inizio dell'estate abbiamo registrato una ripresa delle quotazioni, confermata anche a gennaio.”
L’adozione dei piani produttivi e l’export hanno contribuito al mantenimento dei prezzi su livelli di remuneratività.
Nel corso del 2013 si è registrata infatti una contrazione della produzione del 3,3% rispetto il 2012. “ Sono risultati che soddisfano, - sottolinea il Presidente Baldrighi commentando i dati - ma occorre continuare a mantenere prudenza produttiva, e dedicare la massima attenzione alla qualità del prodotto.”
I dati diffusi dal Consorzio di Tutela del Grana Padano a inizio di aprile evidenziano come, anche per il mese di marzo, si sia confermata la tendenza all'aumento della produzione, con una variazione del +2,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
In ragione di tale recupero l'offerta del primo trimestre si assesta a quasi 1,4 milioni di forme, pari al +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.
I primi segnali di cedimento dai mercati all’ingrosso si stanno manifestando complice anche il crollo del Latte Spot probabilmente condizionato dalla decrescita del valore del latte tedesco e austriaco.
Sul fronte dell’export il Grana Padano sta dando invece notevoli soddisfazioni. “ Nel periodo gennaio – novembre 2013, il Grana Padano - informa Nicola Baldrighi - ha confermato la propria leadership di formaggio DOP più consumato nel mondo, con un incremento delle esportazioni del 5,87%. Confortante soprattutto l'aumento del 7% rilevato nella UE, mentre nei paesi al di fuori dell’Unione europea, l’incremento è stato del 4%.”
1,5 milioni di forme vendute all’estero nel 2013 pari al 34% della produzione del Consorzio Di Tutela del Grana Padano.
“Un dato positivo, - conclude Baldrighi - che in 15 anni vedrebbe più che quadruplicato l'export di Grana Padano, e che premia il nostro lavoro. Il Consorzio ha investito all'estero con lungimiranza, in anni in cui il mercato interno prosperava, consapevole della forza di questa eccellenza del Made in Italy.”
La riapertura dei mercati all’insegna di valori negativi. Stazionari i mercati delle due principali DOP mentre flessioni importanti hanno registrato il Latte Spot e il Burro.
di Virgilio -
Parma 15 gennaio 2014 --
Prezzi stazionari e scambi normali secondo l’ultimo bollettino della Borsa Merci di Parma relativamente al Formaggio Parmigiano Reggiano. Quotato tra 9,00 e 9,40€/Kg, il parmigiano Reggiano di 12 mesi e oltre, è l’unico prodotto che ha registrato un segno positivo alla riapertura dell’attività lo scorso 3 dicembre. +0,27% rispetto l’ultima quotazione del 2013. Nessuna variazione invece da rilevare per il Grana Padano che conferma le chiusure dello scorso anno.
Prosegue invece la discesa a grandi falcate del latte Spot. Ai 4 euro perduti nel mese di dicembre si deve aggiungere un altro euro lasciato sul campo lunedi scorso. Un ulteriore -3,09% che porta il prezzo del latte crudo all’interno della forbice 47,43-49,49€/100litri di latte.
Scende anche il burro che perde tra l‘1,30% e l‘1,98% a seconda delle tipologie. Prendendo a riferimento il Burro CEE questo perde 1,30% fissando il prezzo a 3,80/kg. Unica eccezione per il Burro zangolato quotato a Parma che conferma i 2,70€/kg. chiusura d’anno precedente.
(Foto: Alaa El-Din A Bekhit)
Latte e Formaggio di Cerva: migliori proprietà di quello d’asina.
Le analisi condotte dal Dipartimento di scienze alimentari dell'Università di Otago (regione al sud della Nuova Zelanda) hanno identificato nel latte dei cervidi (alci, caprioli, cervi, daini, renne) e quindi nel formaggio, composti bioattivi, in grado di rafforzare il sistema immunitario negli esseri umani che se ne cibino.
L'idea di produrre un formaggio dal latte di cerva, è nata proprio, secondo quanto dichiarato alla stampa dal responsabile di progetto professor Alaa El-Din A Bekhit, «dall'apprendere che in Europa si vende - a prezzi altissimi - il formaggio di latte di asina, che ha solo alcune proprietà bioattive, mentre il latte di cerva ha proprietà ancora più benefiche».
Se la ricerca confermerà i dati, dovranno risolvere alcuni problemi legati alla mungitura automatica degli animali, e poi sarà la volta che troveremo il latte di cerva sulle nostre scaffalature.