Modena 13 gennaio 2020 - Nella serata di domenica, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano di 49 anni, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Fermato per un controllo mentre percorreva via Puccini a bordo della propria auto, l’uomo si è mostrato da subito particolarmente agitato e nervoso. Da una immediata verifica in banca dati è emerso che il 49enne era gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia specifici, motivo per il quale gli agenti hanno effettuato un’ispezione più approfondita.
Sulla sua persona, in una tasca della giacca, sono stati rinvenuti tre involucri termosaldati di sostanza stupefacente, accertati successivamente essere del tipo cocaina.
Un accurato controllo dell’autovettura, ha permesso agli agenti di rinvenire ulteriori 20 involucri di cocaina, occultati nel vano centrale dell’auto, tra i due sedili anteriori dentro un sacchetto in simil pelle di colore nero, nonché nel tessuto della leva del cambio.
La sostanza stupefacente per un peso complessivo di 16 grammi e la somma in contanti pari a 835 euro sono stati sottoposti a sequestro; il malvivente, dopo gli accertamenti di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
Nella giornata di mercoledì, quattro equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno proceduto al controllo dello stabile in disuso, ex “Termosanitaria Corradini S.P.A.”, sito in via Ruffini, nelle cui vicinanze, recentemente, sono stati notati alcuni individui con precedente in materia di stupefacenti.
Nello stabile sono stati rintracciati in totale 14 soggetti, tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria per invasione di terreni ed edifici al fine di occuparli. Il fabbricato, posto su due livelli, versava in pessime condizioni igieniche ed al suo interno erano stati ricavati alcuni giacigli di fortuna.
Inoltre, l’attività ha portato all’arresto di 8 persone, fra cui due donne, ed alla denuncia in stato di libertà di altri 6 individui, questi ultimi tutti cittadini tunisini, fra cui due minori.
Quattro degli arresti sono scattati per detenzioni ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, infatti, gli operatori della Squadra Volante hanno sequestrato complessivamente 29,2 grammi di cocaina e 899,1 grammi di hashish, suddivisi in dosi termosaldate e pronte per essere immesse nel mercato illecito.
Una cittadina macedone di 31 anni è risultata essere destinataria di un provvedimento di sospensione cautelativa della detenzione domiciliare, emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Bolzano a seguito di tre episodi di evasione dalla misura cautelare degli arresti domiciliari cui la donna era sottoposta.
Un cittadino libico di 23 anni è risultato essere destinatario dell’aggravamento della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Modena e Provincia, emessa dal Tribunale di Modena lo scorso 19 novembre, commutata con la misura della custodia cautelare in carcere.
Altri due individui, entrambi cittadini tunisini di 36 e 23 anni, sono stati tratti in arresto per reingresso illegale nel territorio nazionale. I due erano stati accompagnati coattivamente alla frontiera.
I sei soggetti denunciati in stato di libertà si sono resi responsabili a vario titolo di inosservanza alle norme sugli stranieri, porto di oggetti atti ad offendere, nel particolare due coltelli a serramanico, e falsa dichiarazione a Pubblico Ufficiale sull’identità personale.
La Polizia di Stato arresta anche un 22enne per spaccio di sostanze stupefacenti
Nelle stesse ore, in via Nicolò dell’Abate, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 22 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Durante un servizio mirato alla repressione dello spaccio di droga in città, gli agenti della Sezione Narcotici hanno notato il 22enne mentre era intento a cedere una dose di marijuana ad una giovane donna. Sottoposto a perquisizione personale, il soggetto è stato trovato in possesso di 20,10 grammi di marijuana, suddivise in quattro involucri.
Su disposizione del Magistrato di Turno, il cittadino nigeriano è stato trattenuto all’interno delle camere di sicurezza della Questura in attesa di processo con rito direttissimo.
Carpi 9 gennaio 2020 - A seguito della rissa aggravata sfociata nell’accoltellamento di un ragazzo di 16 anni, avvenuta nella serata del 2 gennaio scorso in centro storico e che ha visto coinvolti un gruppo di giovani, di cui nove deferiti all’Autorità Giudiziaria, quattro dei quali infra diciottenni, il Commissariato di P.S. di Carpi ha posto in essere una articolata attività d’indagine che ha permesso di individuare due ulteriori protagonisti della rissa, un minorenne di Carpi ed un ragazzo, da poco maggiorenne, residente a Reggiolo. Anche questi ultimi sono stati denunciati in stato di libertà.
Anche alla luce dei fatti avvenuti, sono stati intensificati i controlli nei luoghi di ritrovo dei giovani carpigiani ed in particolare nel centro storico cittadino.
Nella serata del 5 gennaio scorso, la Squadra Volante ha sequestrato alcuni grammi di marijuana, detenuta da un 23enne pakistano, che è stato segnalato alla Prefettura per l’uso di stupefacenti; al giovane, che si trovava alla guida di un’autovettura, è stata altresì ritirata la patente.
Individuati e denunciati dalla Polizia di Stato gli autori della rissa avvenuta nel centro di Carpi.
Modena 3 gennaio 2020 - Nella giornata di ieri il personale del Commissariato di Polizia di Carpi ha deferito all’Autorità Giudiziaria i partecipanti alla rissa avvenuta a Carpi in via San Francesco, col ferimento con colpi di arma da taglio di un giovane minorenne. Nella circostanza, è stato denunciato per rissa, lesioni personali e porto ingiustificato di armi e oggetti atti ad offendere anche l’autore dell’accoltellamento.
In particolare, gli operatori delle Volanti del Commissariato intervenuti sul posto a seguito di una segnalazione di un’accesa lite tra una decina di persone, tra cui alcuni minorenni, dopo aver soccorso il giovane ferito con arma da taglio, hanno proceduto all’identificazione e all’accompagnamento dei responsabili dell’accaduto presso gli uffici del Commissariato di Polizia.
Gli accertamenti effettuati attraverso la visione delle telecamere di sorveglianza della zona centro e dalle testimonianze acquisite hanno consentito la ricostruzione dei fatti, dai quali si constatava che la disputa era nata in via San Francesco e poi si era spostata nel parco cittadino ubicato davanti al cimitero, ove un maggiorenne al culmine del litigio estraeva un coltello e colpiva al costato un ragazzo di 16 anni.
Le perquisizioni effettuate d’intesa con la locale Procura della Repubblica hanno consentito agli Agenti il ritrovamento e il sequestro dell’arma usata per compiere l’azione criminosa.
Poiché i partecipanti alla rissa risultavano essere sia maggiorenni che minorenni gli stessi venivano deferiti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna.
I fatti risalgono al 17 dicembre scorso: sono circa le 9.00 del mattino, quando un uomo con un coltello da cucina minaccia la commessa della profumeria Vaccari in largo Garibaldi, la spintona a terra, si fa consegnare le chiavi, si chiude in negozio con lei, la imbavaglia e la lega con la sua stessa sciarpa.
Svuota quindi la cassa, circa 2.000 euro in contanti, si appropria del portafogli della vittima e riempie due borsoni con svariati articoli di profumeria per un valore di circa 8.000 euro.
Solo il suono del campanello da parte di un cliente, che vuole entrare in negozio, lo distoglie dall'intento di abusare della ragazza. Assicuratosi il via libera, prende il bottino e si dà alla fuga.
E qui interviene la Polizia che si mette immediatamente sulle tracce del rapinatore. Il primo fondamentale contributo alle ricerche è dato della Polizia Scientifica: un minuzioso lavoro di squadra e accurati rilievi tecnici sulla scena del crimine permettono infatti di evidenziare due impronte, quella del mignolo e dell'anulare della mano destra, sul retro del computer della cassa, che nella foga il rapinatore aveva afferrato e spostato dalla propria sede e su una scaletta dove aveva messo a sedere la vittima. Lavoro estremamente complesso se si pensa a quante impronte digitali possono sovrapporsi le une alle altre su scaffali ed oggetti all'interno di una attività commerciale. La comparazione delle impronte rilevate con quelle registrate in banca dati e la successiva individuazione fotografica del rapinatore da parte della vittima forniscono l'identikit dell'uomo: un 34enne nigeriano pregiudicato, in Italia senza fissa dimora ed irregolare sul territorio nazionale, ritenuto responsabile anche di un'altra rapina, commessa il 16 dicembre scorso, ai danni di una dipendente di un discount in via Vignolese.
Dopo giorni di incessanti ricerche, senza soluzione di continuità, durante le quali gli investigatori della Squadra Mobile, la cui attività è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, non si sono mai dati per vinti, finalmente nel pomeriggio di ieri, dopo un primo tentativo andato a vuoto presso uno stabile in via Pancaldi, sono riusciti a rintracciarlo in via Paolo Ferrari.
Per lui è scattato l'arresto in esecuzione della misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P del Tribunale di Modena.
Il nigeriano, indagato per i reati di rapina, sequestro di persona e tentata violenza sessuale, al termine delle incombenze di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell'autorità giudiziaria procedente.
La Squadra Mobile ha tratto in arresto due cittadini italiani di 36 e 54 anni, pluripregiudicati, responsabili del reato di indebito utilizzo di carte di credito.
Gli agenti, mentre transitavano con auto civetta in via Vignolese, hanno notato un veicolo fermo, ma con motore acceso, all’altezza dell’intersezione con via Zamenhoff, al cui interno vi era un noto pregiudicato.
Nelle vicinanze, allo sportello del bancomat della filiale UNICREDIT, un altro soggetto con cappellino ed occhiali da sole, conosciuto dalle Forze dell’ordine per i suoi trascorsi, era intento ad effettuare alcune operazioni.
Terminato il tentativo di prelievo, l’uomo è stato bloccato dagli agenti ancora in possesso della carta di credito. Contestualmente è stato fermato per un controllo anche il conducente dell’autovettura.
La perquisizione personale ha dato esito positivo in quanto ha permesso di rinvenire un’altra carta di credito, avvolta in un foglio di carta rilasciato dalle banche con il codice PIN, intestata ad un cittadino straniero. All’interno del veicolo, inoltre, vi erano un paio di guanti da lavoro, una torcia di piccole dimensioni e una punta da trapano in acciaio, oggetto utilizzato comunemente dai malviventi per infrangere i finestrini delle auto.
Da successive indagini, si è potuto accertare che le due carte di credito erano state asportate da uno zaino, custodito all’interno dell’abitacolo di un camion, dopo averne infranto un finestrino a Castelnuovo Rangone.
I due malviventi, pertanto, sono stati anche denunciati per il reato di ricettazione di carte di credito oggetto di furto.
Modena 23 dicembre 2019 - Nell'ambito di mirati servizi, finalizzati alla prevenzione e al contrasto del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti tra i giovani, la scorsa settimana, personale della Polizia di Stato e della locale Polizia Municipale ha effettuato un controllo presso il comparto scolastico Leonardo da Vinci.
L'attività si inserisce in un più ampio progetto di diffusione della cultura della legalità tra giovani, obiettivo condiviso da Forze dell’ordine ed istituzioni scolastiche a vari livelli.
Detti controlli hanno lo scopo di tutelare chi vive l'ambiente scolastico, in primis gli studenti, che per la loro giovane età sono generalmente più esposti a pericoli ed insidie e meritano una particolare attenzione da parte delle autorità.
Gli agenti della Squadra Mobile unitamente a uomini del Nucleo Problematiche del Territorio della Polizia Municipale, d’intesa con la Dirigenza scolastica particolarmente attenta a tali dinamiche, hanno perlustrato le aree cortilive di pertinenza del plesso scolastico “Corni”, per poi effettuare verifiche a campione in alcune aule.
Nel corso dei controlli, un 17enne ha spontaneamente dichiarato di detenere all’interno del proprio zaino della marijuana per un peso complessivo, come successivamente accertato, di grammi 29,71.
Il giovane era in possesso anche di 275 euro in contanti, suddivisi in banconote di vario taglio, di un bilancino di precisione e un coltellino con lama richiudibile.
Il 17enne, al termine delle formalità di rito, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e affidato ai familiari.
Modena 21 dicembre 2019 - Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto per il reato di rapina impropria in concorso due cittadini italiani di 37 e 53 anni.
Il Dirigente della Squadra Mobile, libero dal servizio, mentre si trovava presso il Centro Commerciale “I Portali”, ha notato i due sfilare il portafoglio dalla borsetta di una ragazza.
Dopo averli seguiti fino all'uscita del centro commerciale, ha cercato di fermarne uno nel parcheggio esterno, ma è stato aggredito fisicamente con spintoni e calci.
Una pattuglia della Squadra Mobile e una Volante, che erano state allertate preventivamente dal funzionario, sono intervenute in ausilio e li hanno definitivamente bloccati con non poca fatica.
Il 37enne, infatti, in un impeto d'ira, si è scagliato contro i poliziotti e ha anche danneggiato la carrozzeria di un'auto civetta.
Il Dirigente della Squadra Mobile e un altro operatore sono stati refertati dal locale pronto soccorso con prognosi di 5 giorni e 2 giorni.
I due malviventi, dopo gli accertamenti di rito, sono stati tradotti presso la locale Casa Circondariale, come disposto dal magistrato di turno.
Grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza, è stato possibile ritrovare il portafoglio rubato, che era stato gettato sotto un’autovettura in sosta da uno dei due complici
Personale del Commissariato di P.S. di Carpi, nel pomeriggio del 16 dicembre scorso, ha tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, un 45enne carpigiano, tossicodipendente con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.
L’arresto è stata la diretta conseguenza della violazione di un periodo di Libertà Controllata che gli era stato concesso in conversione di un’ammenda. L’uomo dovrà espiare in carcere i 59 giorni di pena residua.
Il 45enne è stato rintracciato a Modena e, dopo le formalità di rito, è stato associato alla locale Casa Circondariale.
Nella giornata del 12 dicembre scorso, nell'ambito del controllo integrato del territorio, personale della Polizia di Stato, unitamente a uomini della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, ha svolto una serie di verifiche nei parchi cittadini e nelle zone di via Gramsci, della stazione ferroviaria e del centro storico, finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati predatori, dello spaccio di sostanze stupefacenti e dell'immigrazione clandestina.
L'attività è stata supportata da tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia.
Complessivamente sono state identificate 88 persone, di cui 26 di nazionalità straniera, e controllati 50 veicoli.
Attraverso le telecamere di videosorveglianza cittadina, la centrale operativa ha individuato alcuni movimenti sospetti in zona San Cataldo.
Gli agenti della Squadra Mobile, insieme ai colleghi del Nucleo Problematiche del Territorio della locale Polizia Municipale, si sono subito recati sul posto, dove di nascosto hanno potuto assistere a due cessioni di droga da parte di un uomo, identificato successivamente per un cittadino marocchino di 29 anni, irregolare con numerosi precedenti di polizia a proprio carico.
L'uomo, ignaro della presenza delle Forze dell'ordine, aveva ceduto due dosi da 0,5 e 0,3 grammi di cocaina a due distinti clienti.
Il marocchino, alla vista della polizia, ha tentato di scappare e ha opposto resistenza, motivo per il quale è stato tratto in arresto non solo per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ma anche per resistenza a pubblico ufficiale.
In esito al processo con rito direttissimo, il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare dell'obbligo di firma.