Nella serata di giovedi, personale della Squadra Mobile di Modena, ha deferito in stato di libertà per ricettazione di “attrezzature da officina meccanica”, M. I. diciottenne marocchino, in regola sul T.N., e I.A., ventenne di origine campana, entrambi residenti in questo centro cittadino.
Modena 17 aprile 2020 - Le attività investigative hanno avuto il via con la segnalazione, pervenuta nella serata del 15 aprile, da parte del proprietario di un’officina meccanica sita in via Nonantolana. La persona offesa, nella circostanza, ha riferito agli operatori che, a seguito di un sopralluogo effettuato presso la propria officina meccanica, chiusa ormai da diverso tempo a causa dell’emergenza COVID-19, aveva riscontrato l’intrusione da parte di ignoti.
Nel caso di specie, i malviventi, dopo essere entrati all’interno dei locali avevano saccheggiato l’officina asportando numerosi utensili come chiavi inglesi, trapani, apparecchiature elettroniche per diagnostica di autovetture, un ciclomotore per un valore pari a circa 5.000€. Non paghi, avevano altresì predisposto tutto quanto per un ulteriore accesso al fine di svuotare completamente l’officina. Avevano, infatti, smontato completamente tutte le apparecchiature che, debitamente impacchettate, erano state riposte in prossimità della porta d’uscita dell’officina.
Ultimato il sopralluogo, la persona offesa, onde evitare che i ladri portassero via tutto il bottino già preconfezionato, ha assicurato la chiusura dei portoni e degli infissi comunicando immediatamente l’accaduto alla Polizia di Stato.
Gli uomini della Squadra Mobile, preso atto del contesto segnalato, si sono recati sul luogo dei fatti al fine di rinvenire tracce che potessero far risalire agli autori del reato. Proprio durante l’attività di perlustrazione dell’immobile, sito in aperta campagna, hanno individuato un diciottenne marocchino che, con le mani ancora sporche di grasso di motori, non è stato in grado di giustificare la propria presenza in prossimità di quel luogo. Sicchè, ritenendo oltremodo probabile che parte della refurtiva potesse trovarsi nella disponibilità del giovane, gli operatori della Squadra Mobile hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dello stesso ove, all’interno del garage è stata rinvenuta parte della refurtiva.
Tuttavia, gli investigatori hanno esperito ulteriori attività di indagine, a seguito delle quali, è emerso come, nella vicenda, potesse esserci un complice identificato, poi, nel ventenne di origine campana sottoposto di seguito a perquisizione personale e locale.
Anche in questo caso, l’intuizione degli operatori non è stata disattesa poiché, l’atto in questione, ha dato esito positivo. È stata, infatti, rinvenuta la restante parte del materiale corrispondente perfettamente a quello sottratto in danno della persona offesa.
All’esito delle operazioni, è stato convocato, presso gli uffici della Squadra Mobile, il titolare della ditta oggetto di furto, per procedere alla ricognizione e contestuale restituzione della refurtiva.
Pertanto, i due soggetti sono stati deferiti all’A.G. procedente per il reato di ricettazione.
Esibisce una carta di identità falsa durante il controllo. La polizia di Stato arresta cittadino moldavo.
In data 30 marzo u.s. personale della Squadra Volante ha proceduto all’arresto in flagranza di un cittadino Moldavo, di anni 32 per il reato di possesso o fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Durante l’espletamento del servizio di controllo del territorio, con particolare attenzione al rispetto delle misure in materia di contenimento del COVID-19, gli operatori transitando in largo Garibaldi angolo viale Reiter, effettuavano un controllo di tre persone a bordo di biciclette.
Alla richiesta di fornire un documento idoneo, due dei fermati esibivano carte di identità italiane mentre il terzo mostrava una carta di identità romena.
Da un immediato controllo visivo gli agenti notavano che la carta di identità Romena esibita riportava fedelmente la foto dell’uomo, mentre la foto secondaria stampata con tecnologia digitale laser risultava sbiadita.
Dagli accertamenti esperiti risultava che l’uomo era già stato arrestato in data 15.07.2019 per il reato di possesso o fabbricazione di documenti falsi e condannato alla pena di anni 1 e mesi 2 con sospensione della pena.
Accertato che la carta di identità era un clone di quella sequestrata nel 2019 si procedeva all’arresto in flagranza dello straniero.
Lo stesso veniva altresì denunciato in stato per il reato di inosservanza delle norme sugli stranieri poichè l’uomo non risulta essere cittadino romeno e quindi comunitario.
In data 29 marzo u.s. personale della Squadra Volante ha proceduto all'arresto di un cittadino tunisino di anni 29 anni, in Italia senza fissa dimora, censurato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli Agenti sono intervenuti in via Rainusso per una segnalazione di un assembramento di persone. All'arrivo degli operatori i predetti si davano immediatamente alla fuga facendo perdere le proprie tracce.
Dopo un’ora circa, giungeva una nuova segnalazione e gli agenti riuscivano a fermare uno dei soggetti che risultava essere dimorante in un hotel della zona.
A seguito di perquisizione personale estesa anche alla stanza, lo stesso veniva trovato in possesso di sostanza stupefacente.
Gli operatori rinvenivano e sequestravano al giovane n.10 involucri di cellophane termosaldati con all’interno sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso lordo di circa grammi 180 oltre alla somma di Euro 895,00 probabile provento di spaccio.
Per quanto sopra lo straniero, con a carico alcune condanne e numerose denunce per reati contro la persona e il patrimonio, veniva tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno veniva trattenuto in Questura in attesa del processo con rito direttissimo.
Esponenti dei SI-Cobas denunciati, in due diverse occasioni, per inottemperanza al DPCM 8 marzo 2020.
2- La Polizia di Stato denuncia in stato di libertà 8 esponenti dei Si-Cobas per violenza privata e per inottemperanza al DPCM 8 marzo 2020.
Nella mattinata odierna, personale della D.I.G.O.S della Questura di Modena è intervenuto presso la ditta “Emiliana Serbatoi” ubicata nel comune di Campogalliano in largo Maestri del Lavoro in quanto un gruppo di manifestanti appartenenti ai Si-Cobas stava protestando contro la proprietà attuando il blocco dei mezzi in entrata e uscita dallo stabilimento.
Gli operatori di polizia dopo aver proceduto all’identificazione dei manifestanti hanno più volte intimato loro di cessare la protesta anche in virtù delle norme legate all’emergenza COVID-19, senza però riuscirci.
Per quanto sopra sul posto si è reso necessario l’impiego di alcune squadre del Reparto Mobile di Bologna che unitamente al personale DIGOS e delle Volanti hanno proceduto all’accompagnamento degli 8 attivisti in Questura per gli accertamenti di rito.
I manifestanti sono stati quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria per i reati di Violenza Privata e per inottemperanza al DPCM 8 Marzo 2020, mentre il promotore della protesta anche per riunione non autorizzata.
1- La Polizia di Stato deferisce in stato di libertà 8 lavoratori dei “Si-Cobas” inottemperanti al D.P.C.M del 08.03.2020.
Nella mattinata del 12 marzo u.s, personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carpi è intervenuto presso lo stabilimento di macellazione carni “ O.P.A.S”, sito in via Guastalla n.21/A a Carpi, in quanto 8 lavoratori appartenenti alla sigla sindacale “Si –Cobas” stavano protestando a seguito dell’infortunio mortale occorso ad un operario della medesima ditta nei giorni precedenti.
Gli operatori di polizia dopo aver proceduto all’identificazione dei manifestanti, ha proceduto al deferimento degli stessi all’Autorità Giudiziaria, in quanto inottemperanti alle misure urgenti in materia di gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 contenute nel DPCM del 8 marzo 2020.
Modena 11 marzo 2020 - La Polizia di Stato ha tratto in arresto un cittadino italiano di 45 anni per il reato di rapina ai danni del distributore di carburante “Oil Discount” di via Giardini.
L’uomo, a bordo della propria autovettura, la cui targa è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza dell’attività commerciale, dopo essere entrato nell’ufficio, dove era custodito l’incasso del giorno prima, aveva afferrato per il collo un dipendente, minacciandolo con una pistola ad aria compressa senza tappo rosso. Aveva quindi prelevato il denaro dalla cassa, pari a 1400 euro, per poi darsi alla fuga sulla propria auto.
Mentre scappava, il 45enne ha sparato alcuni colpi in direzione dell’addetto alla stazione di servizio.
Sul posto sono state fatte confluire le pattuglie della Squadra Volante, unitamente a uomini della Squadra Mobile.
Grazie ad una immediata attività investigativa da parte degli uomini della Squadra Mobile, l’uomo è stato rintracciato presso una struttura ricettiva a Campogalliano, con la refurtiva al seguito nascosta nella camera dell’albergo.
Il malvivente, pregiudicato per reati contro il patrimonio, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia, come disposto dal Magistrato di turno.
A seguito di quanto previsto dal D.P.C.M. 8 marzo 2020, la Polizia di Stato sta effettuando mirati controlli sull’osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Poco fa, la Squadra Ammnistrativa della Questura di Modena ha sottoposto a chiusura una sala scommesse, ubicata nella prima periferia cittadina, che contravvenendo al divieto imposto era aperta e all’interno si trovavano cinque avventori, intenti ad effettuare scommesse.
Al titolare della licenza è stata comminata la sanzione ex art. 650 c.p., come previsto dall’art. 3 comma 4 del D.L. 23.02. 2020 n. 6.
La situazione dei cinque clienti è al momento al vaglio della Questura.
Massima attenzione sarà prestata dalla Polizia di Stato sull’intero territorio della Provincia per prevenire comportamenti che possano rivelarsi non in linea con le precauzioni e le altre cautele contemplate dal succitato Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Dopo una notte trascorsa in viaggio su un treno a lunga percorrenza l’uomo, approfittando del fatto che il convoglio era arrivato a Bologna con qualche minuto di anticipo, è sceso per raggiungere il bar che era a pochi metri di distanza, per acquistare la colazione per sua figlia che nel frattempo era rimasta ad aspettarlo a bordo. Mentre l’uomo però tornava verso di esso, le porte si sono chiuse e il convoglio è ripartito.
Il genitore, dopo un attimo di sgomento, è corso dalla Polizia Ferroviaria al quale ha raccontato l’accaduto. Gli Agenti hanno contattano immediatamente il Capo Treno, il quale dopo una breve ricerca ha rintracciato la bambina e l’ha fatta scendere nella stazione successiva di Modena affidandola agli Operatori della Polfer.
Gli Agenti dopo averla accolta nei loro uffici, rassicurandola sull'imminente arrivo del padre, è stata nominata mascotte del Posto Polfer.
Il papà, una volta raggiunta Modena con il primo treno utile, ha finalmente potuto riabbracciare la bimba e far colazione con lei.
Modena, 5 marzo 2020 - Personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un giovane di 23 anni, originario del Gambia, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività di controllo del territorio, una pattuglia transitando in zona parco Novi Sad, precisamente in viale Molza all'altezza della stazione delle autocorriere, ha notato un uomo dall'atteggiamento sospetto. Trovandosi in una zona particolarmente a rischio, gli agenti hanno ritenuto opportuno procedere ad un controllo.
Da una immediata verifica in banca dati, lo straniero irregolare sul territorio nazionale, è risultato gravato da precedenti penali e di polizia.
Al momento del controllo, inoltre, il giovane è stato trovato in possesso di 8 pastiglie di ecstasy per complessivi grammi 3,2 come accertato da successiva prova narcotest, oltre alla somma in contanti di euro 75 suddivisa in banconote di vario taglio.
Accompagnato in Questura, al termine degli accertamenti di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.
La Polizia di Stato arresta residente a Mirandola per il reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale. Un tunisino invece rapina un marocchino e viene arrestato.
Verso le ore 23:40 del 28 febbraio u.s., personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Mirandola ha tratto in arresto per il reato di Resistenza a P.U. un cittadino italiano classe ’78.
Gli agenti sono intervenuti su segnalazione da parte di un ristoratore di Mirandola che riferiva di avere problemi con un avventore che in evidente stato di alterazione alcolica aveva tentato di pagare il conto con una carta di credito non valida e che al momento non aveva contanti per farlo.
L’uomo sentito in merito alla vicenda immediatamente poneva un atteggiamento ostile verso gli operatori e veniva accompagnato presso il commissariato per procedere all’identificazione.
All’arrivo in ufficio l’uomo sferrava un colpo ad uno degli agenti ed un calcio all’altro prima di essere bloccato definitivamente. Durante le suddette fasi l’uomo continuava ad offendere ripetutamente con frasi ingiuriose e minacciose gli agenti che alla luce dei comportamenti messi in atto procedevano all’arresto per i reati di cui sopra.
Nella mattinata odierna al termine del giudizio effettuato con rito direttissimo l’uomo è stato condannato alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G.
Un tunisino rapina un marocchini, arrestato.
Nella serata del 28 febbraio, invece, personale della Squadra Volante della Questura di Modena ha tratto in arresto un cittadino tunisino di 34 anni, sedicente e clandestino, per il reato di rapina ai danni di un cittadino marocchino.
Gli agenti sono intervenuti in via Emilia Centro angolo Corso Duomo su segnalazione di una rapina consumata in zona centro ai danni di un cittadino nordafricano che in contatto con la sala operativa stava inseguendo il malfattore.
La perfetta sinergia tra gli operatori delle due volanti intervenute sul posto consentiva di bloccare il malvivente che, visto l’orario e il contesto del centro cittadino, aveva cercato di mescolarsi tra la gente al fine di evitare il fermo, senza però riuscirci.
Dai racconti della vittima si accertava che due cittadini nordafricani gli avevano strappato il telefono e lo avevano percosso e spintonato per poi allontanarsi in direzioni opposte, uno a piedi e l’altro con la bicicletta di proprietà della vittima.
L’uomo è stato medicato da personale medico del 118, con prognosi di giorni 4, mentre l’autore della rapina è stato tratto in arresto e su disposizione del P.M. di turno associato presso la locale casa circondariale.
Nella giornata del 27 febbraio personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Sassuolo ha tratto in arresto, per il reato di detenzione di armi per l’impiego bellico, un cittadino ucraino di anni 36 residente a Sassuolo.
Sassuolo (MO) 28 febbraio 2020 - Gli operatori, in esecuzione di uno specifico decreto emesso della Procura della Repubblica di Modena nell’abito di un procedimento penale, hanno proceduto alla perquisizione locale dell’abitazione dell’uomo finalizzata alla ricerca di una pistola con la quale lo straniero avrebbe percosso e minacciato una terza persona.
La perquisizione ha dato esito negativo in merito alla ricerca dell’arma ma tale operazione ha consentito agli agenti il rinvenimento di una bomba a mano della seconda guerra mondiale mod. MILLS M36 in buono stato di conservazione custodita in una scatola appoggiata su uno scaffale del garage dell’abitazione.
Il Nucleo Artificieri di Bologna intervenuto sul posto ha constatato che la bomba a mano, anche se priva di elementi esplodenti ed innescanti, è comunque potenzialmente atto all’impiego e riutilizzabile.
Per tale ragione l’uomo, incensurato, è stato arrestato in flagranza di reato e su disposizione del P.M. condotto presso la Casa Circondariale di Modena in attesa della convalida del GIP.