Quarta vittoria esterna per i crociati che battono la Fiorentina grazie alla rete siglata nel primo tempo dal solito Roberto Inglese. Prova maiuscola del francese Biabiany che fa espellere nell'ultima mezz'ora il gigliato Vitor Hugo.
Parma, 26 dicembre 2018 - di Luca Gabrielli Il cinismo sta diventando una consuetudine per la squadra emiliana che non bada al bel gioco ma alla sostanza. Si torna a casa con tre punti sudati nei 90' che portano il Parma a 25 punti attaccato al treno Europa e allungando ulteriormente sul Bologna, terz'ultimo in classifica. La caratteristica del gioco di mister D'Aversa ormai è ben nota: un'ottima organizzazione difensiva votata a concedere il meno possibile agli avversari e le ripartenze letali a capovolgere l'azione basata sugli esterni offensivi che possono essere Gervinho o il Biabiany di giornata. Se poi davanti hai un bomber come Roberto Inglese che trasforma in oro la mezza occasione concessa dalla Fiorentina, è molto più facile riuscire a fare punti contro squadre tecnicamente superiori. La squadra di casa ha prova fin da subito a sbloccare il risultato ma mai durante l'arco della gara impensierisce seriamente Luigi Sepe. Il Parma è sempre lì ad aspettare il momento giusto per colpire che si materializza al 46' del primo tempo. Una ripartenza orchestrata da Biabiany permette ad Inglese di trovarsi a tu per tu con l'estremo difensore Lafont che nulla può sul suo tiro ad incrociare che si insacca nell'angolino. I crociati danno il colpo del ko alla fine del primo tempo dopo che la Fiorentina aveva dato l'impressione di controllare le sorti della partita. Il canovaccio della ripresa non cambia con i gigliati che provano a raggiungere il pareggio con azioni confuse prive di mordente e il Parma che amministra il vantaggio. Rilevante è l'espulsione di Vitor Hugo causata dall'inesauribile Biabiany che costringe gli uomini di Pioli a terminare il match in dieci uomini e che sfiorano l'uno a uno con Pjaca. I crociati riescono a conquistare la quarta vittoria esterna stagionale in attesa dell'apertura del mercato di riparazione dove si aspettano dei ritocchi a centrocampo e in attacco da parte del Ds Faggiano.
Si attende la Roma agganciati alla zona Europa
Si gioca subito sabato prima della sosta invernale con la Roma di Di Francesco che arriverà al Tardini forti del tre a uno brillante ai danni del Sassuolo. La partita non è sicuramente delle più facili ma in questo campionato il Parma non finisce mai di stupire con risultati inaspettati contro squadre di caratura superiore. Si rivedrà probabilmente dal primo minuto l'ex di giornata Gervinho, voglioso di fare un'ottima prestazione al cospetto dei suoi ex compagni e tornerà sicuramente al centro della difesa il capitano Bruno Alves. Intanto i tifosi si godono l'attuale posizione di classifica a ridosso della zona Europa con quatte/cinque squadre raggruppate in una manciata di punti.
Un caso di malaria a Firenze. Malattia contratta da un uomo in Italia è stata trattata a metà agosto in un reparto di medicina interna di un ospedale terziario a Firenze. L'allerta pubblicata sulla rivista Eurosurveillance
Un caso di malaria a Firenze a metà agosto 2018. Il paziente è un uomo marocchino residente in Toscana che apparentemente non ha avuto contatti a rischio. L'uomo si è presentato al pronto soccorso con tutti i sintomi di un'influenza: febbre alta, dolori articolari e muscolari.
Il medico di turno però non ha intuito che qualcosa non quadrava perché il paziente ha riferito di non aver visitato recentemente alcun paese endemico, causando ritardo diagnostico e anemia grave.
In ogni caso si è proceduto al ricovero. Solo al 4° giorno, dato che le condizioni del paziente peggioravano, i medici hanno deciso di procedere con alcuni approfondimenti diagnostici. Quindi il paziente è stato sottoposto a una radiografia toracica e ad esami del sangue che comunque ancora non evidenziavano niente di anormale. La svolta, però, è arrivata poco dopo, quando si è proceduto con nuovi esami del sangue nel laboratorio dell'ospedale di Firenze dove, si è proceduto con lo "striscio" del sangue, individuando la causa dei problemi dell'uomo. La diagnosi è arrivata. Si trattava di Malaria criptica severa di Plasmodium falciparum che ha un periodo di incubazione tra i sette e i dieci giorni, come mostravano chiaramente al microscopio i globuli rossi infettati dalla malattia trasmessa dall'anofele, tra l'altro uno dei tipi più aggressivi che deve essere trattata immediatamente.
Nello specifico gli esami hanno rivelato la presenza di trofozoiti di P. falciparum con una parassitemia dello 0,5%. PCR confermato Monoinfezione da P. falciparum, il protozoo che provoca la forma più diffusa di malaria nel continente africano dove determina il 75 per cento del totale dei casi di infezione registrati. Una diagnosi fatta però in ritardo. Il paziente è stato indirizzato all'Unità Malattie Infettive e Tropicali con la diagnosi di malaria grave (emoglobina (Hb) <7 g / dL e parassitemia> 0,2%. Tempestivamente gli è stato somministrato per 2 giorni dell'artesunato per via endovenosa e successivamente della diidroartemisina orale -piperaquina per 3 giorni. Sono state trasfuse due unità di globuli rossi concentrati. Le condizioni del paziente sono migliorate al punto da poterlo dimettere pochi giorni dopo.
Il caso è stato notificato alle autorità sanitarie pubbliche (la malaria è una malattia obbligatoria notificabile in Italia) e confermata microscopicamente dall'Istituto Nazionale della Sanità, Roma.
Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ricorda che la malaria si contrae attraverso la puntura di una zanzara del genere anofele e nel nostro paese non è mai stata rilevata la circolazione del vettore. In Italia non c'è al momento alcun allarme malaria, ma occorre capire il prima possibile la modalità di trasmissione del parassita. Ad oggi non sono state identificate zanzare infette in grado di trasmettere il parassita anche se non si può escludere che l'aumento delle temperature che i cambiamenti climatici hanno fatto registrare anche da noi potrebbe in linea teorica favorirne un ipotetico adattamento nel nostro Paese. Ma è un'evenienza ancora tutta da studiare. Sì dunque a indagini e controlli perché il rischio zero non esiste, ma niente allarmismi.
(16 ottobre 2018)