Mercoledì, 07 Maggio 2025 08:35

TERRE RARE - Sperimentazione e nuove tecnologie inaugurano Modena Contemporanea In evidenza

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Terre Rare, territori inesplorati: Pierpaolo Dinapoli e Matteo Tundo inaugurano Modena Contemporanea a Casa Ciao, domenica 11 maggio

Domenica 11 maggio, alle ore17.30 presso Casa Ciao (Ex Cinema Cavour) inaugura la prima parte del Festival Modena Contemporanea, la rassegna dedicata alla musica del presente e all'esplorazione dei nuovi linguaggi. Questa prima parte di programmazione occuperà buona parte del mese di maggio, mentre la seconda parte sarà prevista nei mesi di settembre e ottobre.

Ospiti di questo primo appuntamento saranno il chitarrista Pierpaolo Dinapoli e il performer elettronico Matteo Tundo, alias H[t] duo.

Il loro ultimo progetto, Terre Rare, esplora il connubio tra la chitarra classica e l'infinita potenzialità espressiva del live electronics. Attraverso una scrittura compositiva accurata e modelli di interazione innovativi, il duo cerca di stabilire un dialogo profondo e dinamico tra questi due mondi sonori, ridefinendo il ruolo di ciascun interprete all'interno della performance. Sul piano tecnico, il programma indaga specifiche soluzioni strumentali e tecnologiche e come queste possano trasformare la pratica musicale. Ad esempio, l'utilizzo di microfoni a contatto, microfoni piezoelettrici lo-fi e altri dispositivi di amplificazione non convenzionali, i quali non solo amplificano lo strumento, ma creano anche una "voce" unica per la chitarra, allontanandola dalla fedeltà del suono originale e diventando parte integrante del processo creativo. Queste soluzioni ridefiniscono anche gli aspetti gestuali e performativi della pratica strumentale, offrendo nuove prospettive tecniche e artistiche.

Con i loro programmi concertistici, Pierpaolo Dinapoli e Matteo Tundo mirano a ridefinire il rapporto tra tradizione e innovazione, offrendo una prospettiva unica sulle possibilità espressive della chitarra e dell'elettronica nella musica contemporanea.

Il programma presentato dal duo ha un focus importante su alcuni dei più interessanti e riconosciuti autori/autrici italiani della nuova generazione nell'ambito della ricerca elettroacustica.
Matteo Tundo (1992) Clinker | Flysch
Maria Vittoria Agresti (1996) Talia
Daniele Vulpiani (1989) Rubber duck debugging
Nicoletta Andreuccetti Where Hands Fall into Breath
(realizzazione elettronica a cura di T. Rosati)
Daniela Fantechi (1980) Et Ego

Ecco alcuni degli abstract dei brani in programma:

Talia, per chitarra e live electronics, di Maria Vittoria Agresti (Casertana, pianista e compositrice italiana la cui principale attenzione è rivolta all'esplorazione e allo studio del timbro come veicolo per la
percezione del suono e allieva, tra le altre istituzioni, dell'Accademia di Santa Cecilia) è ispirato alla musa della commedia e della poesia bucolica. Il brano si sviluppa intorno a un movimento discendente continuo, reso possibile dalla scordatura della chitarra, che genera una progressiva deviazione verso registri sempre più gravi. Questo glissando infinito, che evoca una caduta perpetua, viene contrappuntato da un ostinato elettronico che accompagna l'intero brano creando una struttura ciclica.

Where Hands Fall into Breath di Nicoletta Andreuccetti, (compositrice e ricercatrice incentrata sulla dimensione percettiva ed espressivo-comunicativa dei linguaggi della contemporaneità, a partire dalla musica strumentale ai diversi spazi intermediali della musica elettronica mista e dell'audiovideo) si ispira ad Isaac Asimov e alla sua utopia di un tempo in cui le macchine avrebbero preso corpo organico e l'umano, forma meccanica. Quella visione, un tempo vertigine, è oggi presenza: neuroprotesi, reti neurali, intelligenze che apprendono e simulano emozioni sfumano il confine tra natura e artificio. Non si tratta più di imitazione, ma di una metamorfosi silenziosa, che genera uno spazio di transizione — instabile, fertile, necessario — in cui la coscienza si ridefinisce: stiamo assistendo a una sintesi, o all'alba
di qualcosa che ci trascende? Where Hands Fall into Breath nasce su questa soglia, dove il gesto umano si asciuga all'essenziale e si ricompone con il respiro digitale, costruito con la physical model synthesis, assumendo forma, dimensioni e ritmi del virtuale.

Clinker (di Matteo Tundo) è un brano che esplora a fondo il concetto di costruzione e de-costruzione. Il titolo si riferisce ai residui solidificati che emergono durante la fusione dei metalli, simbolizzando l'integrazione tra chitarra classica ed elettronica. La composizione si apre con elementi sonori grezzi e quasi industriali, evocando immagini di metalli in fusione sotto condizioni estreme. Con il procedere del brano, questi suoni ruvidi vengono lavorati e trasformati, evolvendo da una tessitura abrasiva a configurazioni sonore complesse e raffinate. Il brano attraversa le dinamiche tra il ruvido e il risonante, il caotico e il controllato, offrendo un'esperienza sonora che riflette la complessità e l'estetica dell'architettura brutalista, dove ogni elemento, nonostante la sua asprezza, svolge un ruolo cruciale nella struttura complessiva.

Rubber duck debugging - per chitarra e live electronics (2025) di Daniele Vulpiani si ispira all'omonima pratica di identificazione degli errori nel codice di origine di un software. Consiste nello spiegare, riga per riga, il funzionamento di un programma informatico a un oggetto inanimato: una papera di gomma. La descrizione del funzionamento atteso del programma e l'osservazione di quello che effettivamente il codice fa, rende visibili eventuali incongruenze ed errori. Il brano è pensato come la successione di sette riletture del primo minuto e mezzo di musica: il codice che presenta un "errore". Ogni rilettura ha una durata inferiore rispetto a quella precedente fino ad arrivare all'ultima nella quale, in seguito a vari filtraggi, "l'errore" viene a galla.

Info e biglietteria:
per informazioni consultare www.ensembleformalibera.it o via mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Biglietti Interi 10 € | Ridotti* 5 €
* giovani fino a 27 anni - over 65 - possessori di Abbonamenti e carnet Stagione 2024-2025 Gioventù Musicale Modena - Studenti e Docenti Liceo Musicale Sigonio e Conservatorio Vecchi-Tonelli
In prevendita su liveticket o in vendita al botteghino a partire da un'ora prima del concerto.

Modena Contemporanea è promosso da Tempo di Musica APS, grazie al sostegno di Fondazione di Modena e con il patrocinio del Comune di Modena.

CURRICULUM
Matteo Tundo è un compositore italiano di musica acustica ed elettroacustica. Il suo principale interesse per la composizione è la percezione e la cognizione dell'evento sonoro, i meccanismi neurali che portano alla significazione del suono. Il suo lavoro è incentrato sull'applicazione della neuroestetica nella composizione musicale. Dopo i primi studi di chitarra, si dedica totalmente alla composizione e alle nuove tecnologie, studiando presso i conservatori di Firenze, Parma e Lugano e presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha studiato, tra gli altri, composizione con Ivan Fedele, Giorgio Colombo Taccani, Javier Torres Maldonado, Nadir Vassena; musica elettronica con Marco Ligabue e Michelangelo Lupone. Ha frequentato corsi di perfezionamento con Salvatore Sciarrino, Yan Maresz, Beat Furrer, Franck Bedrossian e altri. Le sue composizioni sono state eseguite in Italia, Germania, Portogallo, Francia, Spagna, Grecia, Svizzera, Austria, Stati Uniti, Iran, Corea, Giappone, Australia e ha partecipato come compositore a festival internazionali: MA/IN Festival (2022), REF Resilience Festival (2022), Atemporánea Festival (2022), NYCEMF (2022), Seoul International Computer Music Festival (2021), Mixtur Festival (2021), Impuls Festival (2021), EAR_Electro Acoustic Room (2020), Mise-En Festival ( 2019), IlSuono Contemporary Music Week (2019), Outhear New Music Week (2019), MUSLAB (2018), OUA-EMF (2017), New Music Day (2017). Le sue composizioni sono state premiate o segnalate in concorsi internazionali. Le sue opere sono pubblicate da Edizioni Sconfinarte e Stradivarius Edizioni. Dal 2020 insegna musica elettronica nei conservatori italiani.

Il percorso artistico di Pierpaolo Dinapoli è incentrato prevalentemente sulla musica contemporanea e lavora da anni alla creazione di nuovo repertorio per chitarra classica e chitarra elettrica. Molti compositori della nuova generazione hanno scritto per lui, tra i quali: Marco Momi, Zeno Baldi, Maurizio Azzan, Stefano Alessandretti, Giovanni Bertelli, Roberto Vetrano, Alberto Carretero, Matteo Tundo, Daniela Fantechi, Simone Cardini. Ha inoltre collaborato attivamente con vari compositori quali, tra gli altri, Azio Corghi, José Manuel Lopez Lopez, Alessandro Solbiati, Javier Torres Maldonado, Fabien Levy, Stefano Taglietti, Giorgio Colombo Taccani, Carla Rebora, Maurizio Pisati eseguendo spesso prime assolute. Sue revisioni sono pubblicate da Suvini Zerboni, Rai Trade e Sconfinarte. Molto attivo in ambito cameristico, ha suonato con vari ensemble ed è tra i membri fondatori Azione_Improvvisa ensemble, con i quali ha collaborato con la E. von Siemens Stiftung; in autunno 2020 è uscito il loro esordio discografico "First Glimpse". Interessato ad esplorare varie forme di performance artistica, ha spesso collaborato con attori e visual artist alla realizzazione di spettacoli interattivi, installazioni e prodotti specifici per il Web, come la rassegna 40''KlangRoom uscita in occasione del periodo di Lockdown in Italia. Ha tenuto presso i conservatori di Milano, Pescara e Piacenza incontri e seminari dedicati alle nuove tecniche di esecuzione e scrittura per chitarra per esecutori e compositori. Si è esibito in Italia e all'estero per vari enti quali Villa Medici (Roma), Fondazione Haydn (Bolzano), Goethe Universitat di Frankfurt am Main (DE), Conservatorire populaire de musique (Ginevra), Swiss oper studio (Bern), Mi.To e NoMus di Milano, Setticlavium di Vasto. E' stato invitato a esibirsi sia in veste di solista che di camerista al festival Transart (Bolzano), Sound of Wander (Milano), Rondò – Divertimento Ensemble (Milano), Arsenale Nuove Musiche (Treviso), IGNM Bern, Musica Insieme di Panicale, Contrasti di Trento, Pergine Festival e ai Tage fuer Neue Musik a Darmstadt. Si è esibito in sale da concerto quali Sala Verdi (Milano), Teatro Rossetti (Vasto), Teatro Stabile (Potenza), Museo Pietro Canonica (Roma).

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