Sabato, 05 Dicembre 2015 09:35

"Oceano padano", il fascino antico della vita dei campi in un libro In evidenza

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Presentazione speciale, sabato 5 Dicembre alle 18.00 ai Diari di Bordo di Parma: JACOPO MASINI introduce l'autore MIRKO VOLPI. Insieme racconteranno quell'oceano di fili d'erba increspati che compongono ''OCEANO PADANO''. L'affresco di una vita semplice ma ricca scandita dal ritmo della natura. -

- di Alexa Kuhne -

Parma, 5 dicembre 2015 -

Un mondo antico, lontano. Un microcosmo in costante movimento che continua il suo moto racchiuso, inglobato nella modernità: è la pianura più grande e fertile del Paese ed è raccontata in 'Oceano padano', l'ultimo lavoro di Mirko Volpi.
Il saggio è come un grande quadro, un affresco che fa scoprire una vita semplice ma ricca, silenziosa eppure vivace, fatta di gesti vetusti che si ripetono da secoli, scanditi dal ritmo della natura.
L'appuntamento per conoscere questo autore e la sua ultima fatica letteraria è per sabato 5 dicembre, alle 18.00, alla libreria Diari di Bordo di Parma, dove lo scrittore Jacopo Masini introdurrà il libro dell'autore Mirko Volpi.
Leggendo questo narratore si può scoprire che con i silenzi della campagna convivono dei rumori pieni di fascino che si trovano solo in questa enorme e generosa distesa: sono il "rombo della mietitrebbia e quello del temporale".
Perché, il tempo, in questa vastità, è tutto particolare.
L'Oceano padano, racconta di "villaggi e cascine come piccole isole, divise da campi e rogge, unite da sottili lingue d'asfalto".
Con questi occhi attenti e appassionati l'autore Mirko Volpi, osserva il suo mare verde e lo imprime in un affresco realista, di un mondo che galleggia su "acqua, letame e burro".
Molti lo conoscono per la sua instancabile agiografia del paese natio Nosadello: piccolo centro agricolo della Padania, o meglio dell'Oceano Padano, termine coniato dallo stesso autore per indicare il mondo pianeggiante compreso tra l'arco delle Prealpi e i contrafforti appenninici. Un saggio-racconto quello di Mirko Volpi che nel libro va a caccia della natura profonda di chi nasce e lavora in questo "mare d'erba, in un mondo fatto di quieta e operosa noia, solcato da rogge e risorgive, scandito da campi e capannoni, abitato da genti semplici, essenziali, senza fronzoli e isterie cittadine".

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L'autore scrive: "Il vero abitante dell'oceano padano non ama il mare salato, non lo capisce, se ne tiene alla larga. Cosa me ne faccio, pensa davanti a quella spaventosa massa dal colore estraneo, dall'odore sospetto, che al posto di scorrere, rifluisce, ripiega lamentosamente su sé stessa, innaturalmente fa avanti e indietro senza costrutto sulla riva. Cosa ci adacquo? Ci irrighi mica i campi, con questa...,torna a ripetersi l'uomo agricolo, l'archetipo eterno della bassa: e si allontana da sabbia e alghe e conchiglie - elementi oscenamente sterili - come covando nel cuore un segreto sgomento. Lui ama solo le rogge, i pesci di fosso, le polle d'acqua sorgiva, gli infidi canali ombreggiati dai filari di ontani, le increspature dei fili d'erba delle verdissime distese: e nella sua mente - mentre riposa al tramonto con uno stelo di fiore in bocca - vede tutto ciò tramutarsi in foraggio, concime, latte, formaggio. Lavoro. Ricchezza." 


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Mirko Volpi, nato a Nosadello nel 1977, è ricercatore in Linguistica italiana all'Università di Pavia. Si occupa prevalentemente di Dante, di antichi testi volgari, di lingua della politica nel Novecento e di filologia. Tra le altre cose ha pubblicato alcune lecturae Dantis, il Commento alla 'Commedia' di Iacomo della Lana, con la relativa monografia linguistica, un volume di studi su lingua, italiano popolare e politica tra le due guerre mondiali, e ha curato la riedizione di Il nuovo corso di Mario Pomilio. Nel 2011 ha scritto per Epika Edizioni Il diario di Mirko V.