La Rimbamban arriva nella nostra regione. Appuntamento è fissato per il 27 Febbraio alle ore 21. "Il sol ci ha dato alla testa" è il titolo dell'appuntamento selezionato per il Teatro Dada di Castelfranco Emilia.

Di Pietro Razzini

Parma, 16 febbraio 2016

Talento e fantasia si sono uniti in una band, anzi nella Rimbamband: 5 personalità sui generis dall'animo musicale nobile e raffinato, unite dalla passione per la musica e dalla dote di saperla interpretare. Il teatro Leonardo di Milano è stato lo scenario di uno spettacolo coinvolgente, avvolto dalla magia del grande cinema. Uno show capace di far ridere e sognare. La Rimbamband arriverà nella nostra regione verso la fine del mese: l'appuntamento è fissato per il 27 Febbraio alle ore 21. "Il sol ci ha dato alla testa" è il titolo dell'appuntamento selezionato per il Teatro Dada di Castelfranco Emilia.

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NOTE DA OSCAR - A Milano, invece, è andato in scena "Notte da Oscar". Questo spettacolo è un invito ad abbandonare la realtà per qualche ora, ad assaporare quanto di più bello le superbe macchine del cinema e della musica hanno saputo creare insieme. Immaginazione è la parola chiave, all'interno di un luna park di note che conduce lo spettatore in un "road music movie" che spazia dal western al cartoon, in un'atmosfera che porta al sorriso grazie all'arte dei musicisti che, con un pizzico di follia, animano la serata.

LA RIMBAMBAND - Raffaello Tullo, Francesco Pagliarulo, Nicolò Pantaleo, Renato Ciardo e Vittorio Bruno, innamorati della vita e della musica, si ritrovano sul palco e scherzano come cinque amici che hanno in mano i giocattoli più divertenti. Gli strumenti per esprimere tutta la loro fantasia attraverso eccezionali virtuosismi, citazioni e battute dissacranti. Con la Rimbamband i generi musicali si incontrano, si mischiano, prendono toni nuovi: l'immaginazione non ha confini.

DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO - Lo spettatore non può rimanere indifferente: viene coinvolto, sconvolto, stupito, piacevolmente accompagnato lungo un viaggio di successi immortali e attimi di pazzia magistralmente interpretati. Un viaggio imprevedibile condotto da "suonattori" in perenne disaccordo armonico. È un mix dinamico (con tempi comici perfetti) che lascia il ricordo di qualcosa di nuovo, energico e vitale. Impossibile non esserne catturati.

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Ancora un successo per la kermesse di Piazza Grande a Modena targata CNA. L'Officina del Cioccolato di Prato, in abbinamento con la Coop Casearia di Montese vince il premio per la miglior pralina al Parmigiano Reggiano. 

Modena, 15 febbraio 2016

Il tempo non è stato clemente, ma anche questa edizione di Cioccolato Vero ha richiamato l'attenzione di tanti modenesi e non solo. Un appuntamento unico, per apprezzare il cioccolato vero, quello artigianale senza grassi aggiunti e infatti ne sono stati utilizzati una ventina di quintali. Tre giornate di stand e degustazioni, visite guidate e incontri, che hanno visto come protagonisti assoluti i bambini, grazie anche al maestro cioccolatiere Stefano Donelli e al nutrizionista Umberto Curti, che attraverso il laboratorio "LE MANI NEL CIOCCOLATO", li hanno accompagnati alla scoperta delle caratteristiche del cibo degli dei. Un viaggio nella cultura, ma anche nel divertimento, grazie ai tornei di scacchi e ai tornei di dama, rigorosamente fatti con pezzi in cioccolato vero. In più tatuaggi commestibili, tutti da leccare, prima ancora che da... lavare.

Tra le tante novità di quest'anno una presenza che si conferma tutti gli anni: la sfida alla miglior pralina. Dal lambrusco della scorsa edizione al Parmigiano Reggiano: questa sfida ha messo a dura prova le capacità dei quattordici maestri cioccolatieri, che abbinati a sedici caseifici locali appartenenti al Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, hanno inseguito il perfetto connubio tra cacao e uno dei prodotti caratteristici della nostra terra. A vincere è stata l'Officina del Cioccolato (Mondavio, PU) in abbinamento con Cooperativa Casearia Belvedere Soc. Coop. (Maserno di Montese). A seguire ChocoMoments srl (San Giorgio di Lomellina, PV) con Cooperativa Casearia del Frignano Soc. Coop. Agr. (Pavullo). Terzi classificati Morisco Dolciaria di Tomasello Giulia (Cittadella, PD) con Punto Latte Soc. Agr. Coop. (Concordia sulla secchia).
I premi sono stati consegnati dall'assessore Gabriele Giacobazzi, da Nicola Fabbri e Primo Bertani, rispettivamente presidenti di CNA Comune Modena e CNA Alimentare.
CNA e Acai – l'Associazione Italiana dei Cioccolatieri Artigianali – con la collaborazione di Comune di Modena, Modenamoremio. L'appuntamento è per il 2017, con la decima edizione di questa kermesse.

Le sperimentazioni in cucina continuano, anzi le stranezze. Dopo il pane nero, la pizza ed i croissant total black, anche un altro alimento si veste di scuro: la Mozzarella di Bufala. A brevettarla sono stati dei casari originari della provincia di Caserta

Di Chiara Marando -

Sabato 13 Febbraio 2016 -

Il nero, si sa, va sempre di moda. In quest’ultimo periodo, poi, sembra che si debba tingere di scuro qualsiasi cosa, anche quegli alimenti che proprio grazie al loro colore sono diventati dei simboli in cucina soprattutto in Italia.

Dopo il famoso e criticato pane nero, la pizza total black ed i cornetti che ad una prima occhiata sembrano carbonizzati, adesso si veste a lutto anche la mozzarella di bufala.

Si avete capito bene!

Solo a sentirne parlare vengono i brividi, ma la paura diventa realtà quando questa nuova creazione trasforma la più classica caprese in un piatto di dubbio gusto. Si tratta di un vero e proprio controsenso, una ricerca estrema verso l’assurdo che porta a stravolgere cibi tradizionali che fanno parte della storia gastronomica nazionale.

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L’ingrediente di troppo è sempre il carbone vegetale, certamente utile per la digestione ed i gonfiori, ma tutt’altro che apprezzato e goloso se aggiunto al latte come in questo caso. In più, nonostante i suoi benefici nella cura di problematiche come reflusso, sindrome del colon irritabile e gastrite, è bene tenere presente che un dosaggio eccessivo potrebbe bloccare l’intestino.

Ma nonostante questi aspetti prettamente salutari, la domanda sorge spontanea: Perché? Per quale motivo è sempre necessario cercare l’originalità a tutti i costi?

Un quesito che si è effettivamente posto chi, fin da subito, ha dimostrato poca convinzione davanti all’uscita della notizia, i puristi del buon cibo tipico, quello non contaminato e lavorato come una volta.

Sul fronte opposto, e c’era da aspettarselo, la mozzarella nera ha suscitato molta curiosità ed un discreto successo, anche se ancora non ha conquistato le tavole italiane.

L’idea della Nera di Bufala, questo è il nome ufficiale, è stata brevettata dai casari Giovanni ed Umberto D’Angelo di Cancello ed Arnone, in provincia di Caserta, e ripresa dal caseificio Ilka, nel salernitano. Una novità gastronomica a cui si cerca anche di attribuire la caratteristica di una maggiore digeribilità, teoria basata più sulla volontà di vendere il prodotto che in relazione alle sue concrete peculiarità.

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Fortunatamente, per ora, rimane solo una tendenza food proposta dai ristoranti più sperimentali e fashion, diciamo una delle tante stravaganze per attirare l’attenzione a tutti i costi.

Ma il sapore com’è?

A onor del vero poco cambia, se non un leggero sentore di affumicato, a fronte però di un aspetto decisamente poco invitante: scura nella parte esterna che al taglio rilascia latte bianco, in un contrasto cromatico che non appaga l’occhio.

Cittadellarte chiama "manifattura Urbana" per coordinare a Parma la visione di Michelangelo Pistoletto. "Il Terzo Paradiso" sarà esposto dal 2 Aprile al 15 Maggio in P.le della Pace nell'ambito del Festival della Creatività Contemporanea "Parma 360"

Milano, 9 Febbraio 2016 – Sarà coordinato ufficialmente da laboratorio "Cittadellarte" e Manifattura Urbana "Il Terzo Paradiso", opera che verrà esposta a Parma, in Piazzale della Pace, dal 2 Aprile al 15 Maggio 2016: lo hanno comunicato i rappresentanti delle due associazioni – il Direttore di Cittadellarte Paolo Naldini e la Vice Presidente di Manifattura Urbana Giulia D'Ambrosio – durante la conferenza stampa al Teatro Agorà della Triennale di Milano, nell'ambito della presentazione del calendario del Festival della Creatività Contemporanea "Parma 360" organizzato da 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer, con la coorganizzazione del Comune di Parma.
Naldini ha raccontato la visione del Maestro Michelangelo Olivero Pistoletto, Direttore Artistico di Cittadellarte, soffermandosi sul significato dei tre cerchi, riconfigurazione del segno matematico dell'infinito.

Con il "Nuovo Segno d'Infinito" si vuole indicare la fusione tra il primo paradiso (in cui gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura) e il secondo paradiso (sviluppato dall'intelligenza umana attraverso un processo fatto di bisogni, prodotti, comodità e piaceri del tutto artificiali e che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti). Per scongiurare il pericolo di una tragica collisione tra le due sfere – naturale e artificiale – Pistoletto restituisce vita alla Terra, congiuntamente all'impegno di rifondare i comuni principi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l'effettiva riuscita di tale obiettivo.

Le ragioni per cui Cittadellarte ritiene la creatività e la competenza di Manifattura Urbana fondamentali per la riuscita del progetto sono state illustrate Giulia D'Ambrosio: per tradurre in realtà la simbolica visione dell'artista biellese, Manifattura Urbana realizzerà un'opera costituita da pallet e dalla struttura ricca di elementi naturali. Ognuna di queste porzioni, che potrà anche essere affidata alla fantasia di studenti, associazioni o altre realtà (che sceglieranno la tipologia di verde o la seduta da inserire) saranno poi sapientemente disposte dai ragazzi di Manifattura Urbana, creando una vera e propria opera d'arte di agricoltura urbana.

(galleria immagini a seguire)

Venerdì, 12 Febbraio 2016 20:42

Professione Public Historian

L'Università di Modena e Reggio Emilia è stata la prima in Italia a ospitare un Master in Public History, volto a formare una nuova figura professionale, quella dello Storico per il Pubblico, che si avvale delle nuove tecnologie per divulgare la storia a pubblici diversi, ma senza rinunciare al rigore scientifico.

Di Manuela Fiorini

MODENA - Si chiama Public Historian la nuova figura di studioso della Storia che si avvale di nuovi linguaggi e strumenti per raccontare il passato a pubblici diversi, utilizzando tecniche di comunicazione che vanno dal public speaking alla scrittura on line, dal docu-film alla musica, passando per la televisione, il teatro e il web, ma senza rinunciare al rigore scientifico.

Modena è stata la prima sede in Italia, dopo Parigi e Berlino, a ospitare un Master di II livello per formare questa innovativa figura di storico. Organizzato dall'Università di Modena e Reggio Emilia, e diretto dal Prof Lorenzo Bertucelli, il master è partito lo scorso mese di ottobre, ha una durata annuale e vede coinvolti anche l'Istituto storico di Modena, la Fondazione ex Campo di Fossoli di Carpi, Istoreco di Reggio Emilia e l'Istituto Museo Cervi di Gattatico di Reggio Emilia.

Sono cinquanta i futuri Public Historian che stanno frequentando il master. Tra questi c'è Gabriele Sorrentino, già scrittore e storico.

Gabriele Sorrentino

Lo storico Gabriele Sorrentino - Foto di Daniela Ori

Chi è il Public Historian?
"E' uno storico che utilizza metodi nuovi per raccontare la propria ricerca. E' un accademico che parla un linguaggio non accademico pur mantenendone il rigore, qui sta la difficoltà. In questo approccio deve lavorare in team con altre figure professionali per essere in grado di utilizzare tutti i media possibili per rendere appetibile e comprensibile l'esito di una ricerca storica. Tra questi media vi è la narrativa, la graphic novel, il gioco di ruolo, il documentario, sono al vero e proprio spettacolo teatrale".

Quali sono gli sbocchi professionali di questa figura?
"Nei Paesi anglosassoni dove la disciplina è nata una trentina di anni fa lo storico per il pubblico lavora in diversi campi come le installazioni reali e virtuali, le manifestazioni culturali, le esibizioni fotografiche, le ricostruzioni storiche, gli itinerari geografici e i parchi tematici. Sono questi i campi naturali di questa figura in Italia".

Pensiamo sempre allo storico come al classico studioso che passa il suo tempo su volumi polverosi. Invece, il nuovo approccio, si serve delle nuove tecnologie per parlare del passato anche nel presente e, soprattutto, nel futuro. In che modo la figura "classica" dello storico e i nuovi strumenti possono "andare a braccetto"?
"Lo storico per il Pubblico è uno storico classico che impara a uscire, passami la metafora, dall'archivio. La base del lavoro dello storico di PH è ancora la ricerca e il rispetto di tutte le fonti. La differenza sta nel modo in cui l'esito della ricerca viene esposto, non più attraverso una pubblicazione per iniziati, ma attraverso una serie di media in base al target che si vuole raggiungere. L'equilibrio tra l'appeal e il rigore è la parte più difficile del lavoro dello storico per il pubblico ma, nello stesso tempo, è anche la parte più qualificante di esso: l'obiettivo, infatti, è non lasciare la divulgazione di massa a persone che non hanno la professionalità per fornire contenuti storici adeguati".

Quali sono i nuovi metodi di approccio alla storia secondo le nuove tecnologie?
"La premessa è che occorre lavorare in team con tutte le professionalità necessarie sulla base di un progetto ben definito, che tenga conto anche delle risorse. Una volta deciso il target si può studiare un piano di comunicazione scegliendo le nuove tecnologie più adeguate. Sicuramente, la tecnologia permette approcci meravigliosi: pensiamo a uno scavo archeologico dove, tramite un codice QR l'utente può vedere sul suo smartphone com'era e come si è evoluto nel tempo il monumento che ha davanti. O, ancora, tramite una geo-localizzazione può conoscere la storia dell'angolo in cui si trova. Immaginiamo ancora musei in cui è possibile effettuare un'esperienza sensoriale di un evento storico tramite immagini tridimensionali, rumori, odori, luce e assenza di luce. Vi sono poi approcci più tradizionali che utilizzano il teatro di narrazione, il gioco oppure la narrativa".

Alla luce degli sviluppi tecnologici, che cosa intendiamo quando parliamo di fonti? La fonte è qualsiasi documento che può essere interrogato dallo storico per ricostruire un determinato avvenimento. A partire dal XIX secolo, lo storico ha avuto a disposizione molte più fonti di quelle di un "collega" che si occupa di epoche più remote. La nascita della fotografia e del cinema ha permesso la creazione di archivi di immagini che prima non esistevano. Oggi, disponiamo della voce dei protagonisti, una cosa impensabile per Napoleone o Giulio Cesare. Lo stesso web, come i media, possono essere considerate fonti per uno studio su epoche più vicine alla nostra. Insomma, soprattutto chi si occupa di storia contemporanea ha a che fare con un numero più ampio di fonti con le quali misurarsi. L'approccio di storia per il pubblico, però, è applicabile come filosofia anche alle epoche più remote. Non avremo un'intervista reale a Giulio Cesare ma possiamo costruirne una verosimile".

Venerdì, 12 Febbraio 2016 16:19

Un libro per San Valentino

Manca davvero pochissimo alla festa degli innamorati. Se ancora non vi siete procurati il regalo per il vostro partner, un libro è un regalo sempre gradito. Eccone alcuni che vi faranno immergere in un fine settimana di amore e passione.

Di Cecilia Novembri

Parma, 12 febbraio 2016

Chi trascorrerà la giornata dedicata da sempre agli innamorati in un romantico tête-à-tête enogastronomico, chi invece sfrutterà le innumerevoli proposte che offrono musei gratis o a prezzi ridotti, viste notturne da questo o quel posto panoramico, ma il regalo sempre gradito è un libro.

san valentino amore libro

Se poi tratta d'amore. Indimenticabili Lucy Honeychurch e George Emerson i due protagonisti del romanzo di Edward Morgan Forster, "Camera con vista". Intorno alla loro contrastata vicenda sentimentale l'autore affronta uno dei suoi temi preferiti: perbenismo ed emotività.
La protagonista femminile è la tipica donna inglese dell'età edoardiana, divisa tra due uomini diametralmente opposti e oppressa dalle convenzioni dell'epoca e dai tentativi di suggestione delle donne di famiglia.

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Da sfondo l'Italia d'inizio Novecento vista con gli occhi di un inglese! Dal romanzo è stato tratto un bellissimo film di James Ivory con Helena Bonham Carter, Julian Sands e Maggie Smith.

Nicholas Sparks "Nei tuoi occhi", uscito all'inizio del 2016, ha come protagonista maschile Colin Hancock, un uomo con un passato di violenze e scelte sbagliate che, con la triste prospettiva della galera che pende sulla sua testa, è determinato a rigare dritto, anche a causa del passato, non pensa minimamente a lasciarsi coinvolgere in una relazione seria con una donna.

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La protagonista femminile è Maria Sanchez, figlia di immigrati messicani, è il ritratto del successo: laureati alla Duke Law School e con un ottimo lavoro, l'incontro casuale, per strada, tra Colin e Maria cambierà profondamente le loro vite.
Buona lettura e buon San Valentino!

Il Viaggio della Memoria di ben 186 ragazzi di sei istituti superiori di Parma al confine orientale fra Italia e Slovenia. Le emozioni e le riflessioni racchiuse nel volume "Letture di un ritorno. Viaggio al confine orientale" presentato ieri alla Casa della Musica.

Parma, 12 febbraio 2016 

Tutte le foto nella galleria in fondo al testo ph. Francesca Bocchia

E' stato presentato ieri, presso la Casa della Musica di Parma, il volume "Letture di un ritorno. Viaggio al confine orientale", parte del progetto formativo promosso dagli Istituti Storici della Resistenza di Parma e Modena, che ha visto coinvolti ben 186 ragazzi.
L'incontro di ieri è stato promosso dall'ISREC Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea, con il patrocinio del Comune di Parma, in occasione del Giorno del Ricordo, celebrato ogni anno il 10 febbraio a commemorazione di tutte le vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Nodo storiografico ancora aperto, il "confine orientale" viene definito "confine mobile" per segnalare la complessa dinamica di conflitti e contese nazionali che, a partire dall'Impero austro-ungarico e attraverso la Grande guerra, si intrecciano poi con il fascismo, nazismo e comunismo jugoslavo.

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Un'iniziativa che non poteva non rivolgersi alle scuole e quindi ai giovani per far conoscere questa terribile pagina della nostra storia, far crescere in loro il senso doveroso del rispetto e renderli più consapevoli. Gli studenti presenti ieri alla Casa della Musica, hanno letto brani e ricordi della loro esperienza, che li ha portati a visitare la Risiera di san Sabba a Trieste, il castello prigione di Begunje, le foibe di Basovizza, misurandosi con la stessa violenza, pur proveniente da parti opposte. Intensa la loro partecipazione alle dolorose vicende narrate e unanime il riconoscimento che il viaggio, preparato da incontri con storici esperti di quel periodo e di quei luoghi, ha fornito loro nuovi strumenti per capire la complessità della storia e raggiungere una maggiore coscienza critica.

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A prendere parte al progetto gli studenti di sei scuole superiori che tra ottobre e novembre 2015 hanno affrontato il complesso tema con i loro insegnanti, attraversando i luoghi della memoria, incontrando storici, visitando musei e percorrendo le strade di Trieste e di Lubiana.
Il volume, che è stato presentato ieri, raccoglie le emozioni, le riflessioni e il contributo degli storici che hanno accompagnato nelle diverse fasi il progetto.

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All'incontro erano presenti il prefetto di Parma Forlani, la consigliera regionale Barbara Lori in rappresentanza dell'Assemblea legislativa, il presidente del Consiglio comunale di Parma Vagnozzi, il direttore dell'Istituto storico della Resistenza di Parma Minardi, i dirigenti scolastici dei due istituti capofila del progetto Campanini del liceo classico Romagnosi e Cappellini del liceo scientifico Marconi di Parma. Da tutti parole di apprezzamento per il lavoro svolto dai ragazzi e per la preziosa collaborazione degli insegnanti. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo della Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna per i Viaggi della Memoria 2015 , mentre il libro è stato pubblicato grazie al sostegno dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione.

Serena Autieri e Paolo Conticini a teatro con lo spettacolo tratto dall'indimenticabile film diretto da William Wyler e interpretato da due immortali del grande schermo come Audrey Hepburn e Gregory Peck. "Vacanze Romane", al Teatro LinearCiak di Milano fino al 21 febbraio.

Di Pietro Razzini

Parma, 13 febbraio 2016

Un meraviglioso affresco della capitale scalderà il cuore dei milanesi. Serena Autieri e Paolo Conticini sono i protagonisti di "Vacanze Romane", al Teatro LinearCiak fino al 21 febbraio.

Lo spettacolo, tratto dall'indimenticabile film diretto da William Wyler e interpretato da due immortali del grande schermo come Audrey Hepburn e Gregory Peck, offre al pubblico quella spensieratezza e quella serenità d'animo che il teatro dovrebbe sempre regalare. Si tratta di un viaggio nel passato, di uno sguardo a quello che era l'Italia qualche decina di anni fa, quando si potevano raccontare ancora storie come quella della principessa Anna e del giornalista Joe Bradley.

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PROTAGONISTI Serena Autieri e Paolo Conticini, si diceva. Sono loro al centro della scena in una proposta teatrale che, tuttavia, ha una unica, immensa protagonista: Roma. Il racconto degli scorci più suggestivi, il passaggio dai punti emblematici della metropoli, l'attenzione e la cura delle scenografie, propongono uno spaccato realistico di quella che può essere sicuramente ritenuta una tra le più romantiche città del mondo. La Autieri rappresenta una principessa Anna di una bellezza quasi imbarazzante. Impossibile voltare lo sguardo quando indossa l'abito regale. Paolo Conticini, nei panni di Gianni Verani (la versione italiana di Joe Bradley), è il giornalista de "Il Messaggero" che s'imbatte e si innamora della principessa. La coppia funziona sul palco. E con loro, immancabile, la mitica vespa: strumento indispensabile per visitare Roma. L'atmosfera che si crea in sala ha qualcosa di magico. Logica e inevitabile conseguenza, gli applausi a scena aperta del pubblico.

TRA MUSICA E SHOW Laura Di Mauro, Fabrizio Giannini, Gianluca Bessi e la straordinaria Fioretta Mari completano un cast di assoluta qualità. Ma non è tutto. Il palcoscenico viene avvolto dalle memorabili musiche di Armando Trovajoli e Cole Porter, elemento indispensabile per riportare il pubblico in quell'Italia degli anni '50 in cui bellezza e positività non sembravano mancare. Le suggestioni sceniche del Premio Oscar Gianni Quaranta, le sorprendenti coreografie di Bill Goodson, la regia di Luigi Russo e gli splendidi costumi di Silvia Frattolillo, sono il perfetto corollario di uno show da non perdere. In Vacanze Romane, tradizione e novità si uniscono dando vita a una serata adatta per giovani e meno giovani, nella speranza o nel ricordo di quello che potrà essere o è stato.

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Giovedì, 11 Febbraio 2016 15:19

Tutti i baci in cielo e in terra

San Valentino è l'occasione giusta per indagare le diverse forme dell'amore. "Tutti i baci in cielo e in terra": è un libro per grandi e piccini per giocare scoprendo il bacio più bello. Divertente ed educativo, per bambini dai tre anni. 

Di Susanna Voliani

Tradotto dal francese dall'Editore Gribaudo, questo libro di grande formato è in grado di conquistare tutti, grandi e piccini. L'autrice Kimiko, franco-giapponese specializzata in testi per i piccolissimi, illustra con queste coloratissime pagine una sorta di enciclopedia del bacio, organizzata secondo il succedersi dei mesi e dei giorni.

bocca baci san valentino

Un calendario in cui in ogni doppia pagina si apre un panorama diverso in sintonia del mese e quindi della stagione corrispondente: ci sono le pagine dei baci polari, quelle dei baci della spiaggia, quelle dei baci della fattoria, una situazione per ogni mese insomma.
Ed in ogni mese, una coppia che si bacia per ogni giorno, con la corrispondente definizione della tipologia di bacio, per scoprire chi si bacia 365 giorni all'anno!

Dodici scenari diversi, tutti ricchissimi di dettagli. I più piccoli esamineranno ogni pagina alla ricerca degli animali conosciuti: a gennaio gli animali del Polo Nord, a febbraio il paesaggio preistorico dei dinosauri, ad agosto l'ambiente marino, a settembre la città, a ottobre il mondo delle fiabe, a dicembre un innevato paesaggio natalizio.

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I più grandicelli apprezzeranno anche lo svolgersi temporale e stagionale dei panorami. Il tutto con il piacere di apprendere grazie alla tenerezza di un gesto d'amore.

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Ma qual è il bacio più bello? Quello fra i delfini, quello delle coccinelle, quello dei trichechi o forse quello fra Cappuccetto Rosso e la sua mamma? E chi si bacia il 10 gennaio? E il 15 agosto?
Un gioco divertente ed educativo, perfetto nel giorno di San Valentino, per gli innamorati di ogni età. E per tutto l'anno!
Dai 3 anni.

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Tappa a Parma del tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola". Protagonisti gli alunni di V B della scuola primaria e quelli della I B della secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo "Don Milani". L'importanza e il senso etico del risparmio promossi tramite il gioco.

Parma, 11 febbraio 2016

Ha fatto tappa a Parma il tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola", promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, finalizzato a sensibilizzare i ragazzi in modo divertente e creativo sulla cultura del risparmio e della sostenibilità.

Presso la sede dell'Istituto Comprensivo "Don Milani", gli alunni di V B della scuola primaria e quelli della I B della secondaria di primo grado hanno partecipato all'appuntamento parmigiano del progetto coadiuvati dalle loro insegnanti.
Dopo una breve presentazione e la proiezione del cartone animato "Le avventure della famiglia Panda" (che ha raccontato in modo giocoso e divertente gli argomenti del risparmio e dell'economia), i bambini sono stati impegnati in un Gioco dell'Oca a squadre la cui formula è stata adattata per l'occasione con domande riguardanti le tematiche del progetto. Ad ogni risposta esatta, le squadre hanno conquistato le varie caselle lungo il percorso, fino a raggiungere il traguardo.
Tutti gli alunni sono stati premiati da Poste Italiane con un gadget e ad ogni classe partecipante è stato consegnato un Pandanaio, il salvadanaio a forma del piccolo panda protagonista del cartone animato.
Il progetto "Il risparmio che fa scuola" è un'occasione per promuovere con gli strumenti più attuali della comunicazione e del gioco, la diffusione dell'importanza e del senso etico del risparmio, estendendone il significato e il valore al fine di educare i ragazzi ai principi di un'economia sostenibile, al rispetto dell'equilibrio ambientale, e al rifiuto dei comportamenti che portano allo spreco di risorse naturali.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

Sarà presentato a BUK, festival del piccola e media editoria, a Modena, oggi, sabato 20 febbraio alle 17. "Lettere di Corsa" (Damster Edizioni) un libro che attraverso le lettere che Bruno Solmi, tecnico della Ferrari, inviava alla sua famiglia, dipinge il ritratto di un'epoca. L'autore è Enrico Solmi, figlio di Bruno.

Di Manuela Fiorini – foto Enrico Solmi

Modena, 13 febbraio 2016

Ferrari è un brand conosciuto in tutto il mondo. Le auto, la velocità, le gare, i piloti, ora anche i parchi tematici. Dietro al successo del Cavallino Rampante, tuttavia, ci sono uomini e donne che hanno lavorato e lavorano "dietro le quinte", dando il loro indispensabile contributo alla fama della celebre casa di Maranello. Tra di loro c'era anche Bruno Solmi, che per vent'anni ha seguito le corse delle "rosse", sia in Formula Uno che in altre categorie, come cambista per la prima squadra. Era stato assunto da Enzo Ferrari a 16 anni, nel 1943, durante la guerra, quando la allora Auto Avio Costruzioni si era trasferita a Maranello. Aveva poi frequentato una scuola di professionale, che poi sarebbe diventato l'Istituto Ferrari e si era specializzato meccanico. Nel 1945, era sfuggito a un rastrellamento, grazie alla misericordia di un sergente di origini polacche, che si era impietosito vedendo sua madre pregare per il figlio con in mano un crocifisso, era riuscito a fuggire sugli Appennini, dove si era unito alle Brigate Partigiane. Dopo la fine della Guerra, era tornato a lavorare alla Ferrari per iniziare la sua carriera di meccanico da corsa sempre in giro per il mondo. Dalle città in cui si svolgevano le gare, Bruno Solmi inviava lettere alla famiglia lontana. Erano missive piene di sogni, speranza, passione, umanità, nostalgia di casa, che si mescolavano alla cronaca degli avvenimenti sportivi.

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Quelle lettere rivivono oggi nel volume "Lettere di Corsa. Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari", pubblicato da Damster Edizioni e scritto dal figlio di Bruno, Enrico Solmi. Il volume, che sarà presentato a BUK, festival della piccola e media editoria, sabato 20 febbraio alle ore 17.30, presso la Sala Longo Samuele Chimisso, è diviso in capitoli, uno per ogni anno e i ordine cronologico, secondo la data della lettera. All'inizio di ogni capitolo, una breve introduzione aiuta il lettore a inquadrare meglio le lettere nel loro contesto storico. "Lettere di Corsa" non è un libro sulla Ferrari, anzi è "anche" un libro sulla Ferrari, ma il mito del Cavallino Rampante cede qui il passo alla storia familiare di un uomo che ha vissuto con passione e sacrificio il suo lavoro, che lo ha tenuto spesso lontano dalla famiglie e dagli affetti. E' anche l'omaggio di un figlio al padre, scomparso troppo presto e un affresco che descrive la vita di quegli uomini umili, fortemente legati alla loro terra.

Ne abbiamo parlato con l'autore.

Enrico Solmi autore

Come nasce Lettere di Corsa e perché hai deciso di raccogliere in questo libro le lettere di tuo padre Bruno?

"Il plico di lettere mi è stato consegnato da mia madre che le conservava gelosamente. Me le consegnò poco prima di morire qualche anno fa, raccomandandosi di averne cura dicendomi «leggile e ricordaci, perché è tutto quello che resterà di noi dopo che me ne sarò andata». Non ebbi il coraggio di leggerle subito e le misi da parte per riprenderle solo qualche tempo dopo. La spinta alla pubblicazione è arrivata per diversi motivi: far conoscere la storia di mio padre, uomo umile e schivo ma pieno di passione e di fame di conoscenza; dare uno sguardo al mondo Ferrari negli anni eroici, uno sguardo da dietro le quinte dei riflettori; infine, e soprattutto, il mio istinto di scrittore mi aveva fatto intravedere in questa raccolta di lettere, un vero e proprio romanzo di formazione, una storia esemplare di un ragazzo italiano nell'immediato dopoguerra, che partendo dal nulla si costruiva una vita anche grazie a un mestiere molto particolare come quello del meccanico da corsa di un mito mondiale come Ferrari, che portò lavoro in una zona dove la guerra civile era stata particolarmente cruenta".

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Cos'hai provato rileggendo le lettere di tuo padre?

"Certamente una forte emozione: stavo rileggendo la storia della mia famiglia, narrata da mio padre e da mia madre. Quelle parole erano talmente vivide che quasi potevo sentire la loro presenza al mio fianco.
Alcuni episodi mi erano noti, molti altri no. Ho potuto inoltre capire diverse cose, all'interno delle
dinamiche famigliari, a cui non avevo fatto caso in passato".

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La lettura della corrispondenza tra i tuoi genitori ti ha aiutato a conoscere meglio tuo padre o ha rivelato aspetti del suo carattere che non conoscevi?

"Diciamo che in parte hanno confermato la persona che mi ricordavo fosse. Una persona sensibile, molto legata alla famiglia. Ha sempre dimostrato una grande passione per il suo lavoro. Ricordo il suo orgoglio e la sua soddisfazione quando raccontava aneddoti dei suoi viaggi. Una cosa però traspare dalle lettere e che non avevo percepito: la grande sofferenza nello stare lontano da casa e della frammentarietà delle notizie che riusciva ad avere. Ricordiamoci che la lettera era un mezzo piuttosto precario. Spesso arrivavano in ritardo, magari quando si era già spostato. Poteva passare un mese senza che ricevesse notizie. Direi che il ritratto che ne esce rispetto a come lo ricordo è di una persona combattuta tra la passione e la necessità del lavoro, un lavoro importante che dava soddisfazione, e la nostalgia della famiglia".

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Tra i documenti storici riportati nel libro, c'è anche il telegramma che Enzo Ferrari scrisse alla tua famiglia per fare le condoglianze in seguito alla scomparsa di tuo papà. Un gesto che sottolinea l'importanza di ogni lavoratore aveva allora per l'azienda per cui lavorava. Approccio che oggi, è venuto meno.

"Il periodo in cui padre iniziò a lavorare in Ferrari era proprio l'inizio dell'avventura, erano tempi eroici, terribili, difficili, incoscienti ma indubbiamente pieni di fascino e più ingenui o genuini. I rapporti umani erano molto più stretti, anche perché l'elemento umano era fondamentale e indispensabile. Come ho detto si trattava solo di una piccola officina all'inizio, basta confrontare le foto dei meccanici di allora con quelle di adesso. Certo le condizioni di lavoro erano più dure e la sicurezza lasciava a desiderare. Credo che quello che si possa recuperare di quei tempi sia lo spirito, l'amicizia e i valori in cui quegli uomini credevano. Oggi tutto è migliorato, ma è tutto più asettico, complici anche gli enormi interessi in ballo".

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Che cosa ti auguri per "Lettere di corsa"?

"Innanzitutto spero possa piacere a un pubblico il più vasto possibile e non solo ai semplici appassionati. Libri sulla Ferrari ne sono stati pubblicati migliaia e non sentivo il bisogno di farne un altro. La mia intenzione era di parlare di un uomo, di un ragazzo uscito dalla guerra senza nulla tranne la sua voglia di fare e di imparare. Un ragazzo che ha contribuito, per la sua parte, a creare il mito che è la Ferrari oggi. Una storia italiana esemplare direi, piena di emozioni, sentimenti genuini, dolori, amori, delusioni, gioia. Il tutto senza nessuna retorica e assolutamente vero, realmente accaduto. Il messaggio che vorrei lasciare al lettore è che l'esempio di mio padre possa far riflettere su come si possa vivere facendo qualcosa di grande continuando ad amare le cose semplici e fondamentali della vita, con umiltà e senza l'arroganza di volerlo mostrare".

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Info
Enrico Solmi
Lettere di corsa.Bruno Solmi, l'uomo che girava il mondo in Ferrari
Damster Edizioni 2016, 190 pag, € 14

Giocampus in provincia: inizia l'allargamento verso i comuni del Parmense per un progetto sempre più in espansione. Presentate le novità durante una conferenza stampa presso il Comune di Parma. I prossimi appuntamenti si terranno il 13 febbraio a Parma, il 20 febbraio a Busseto e il 27 febbraio a Salsomaggiore Terme.

Parma, 11 Febbraio 2016 -

L'idea Giocampus non si ferma alla città di Parma e si estende in provincia tra Salsomaggiore Terme, Busseto e Sorbolo. L'obiettivo: il benessere delle generazioni future.
Queste novità sono state comunicate durante una conferenza stampa tenutasi presso il Comune di Parma. Un modello educativo sempre più replicabile in Italia e reso possibile proprio grazie al recente allargamento dell'Alleanza Educativa.
Presenti durante l'incontro di presentazione L'Assessore allo sport e alle politiche Giovanili del Comune di Parma Giovanni Marani, Rossana Mordacci (Ufficio Scolastico Regionale), Luca Concari (Vicesindaco di Busseto), Filippo Fritelli (Sindaco di Salsomaggiore Terme) Nicola Cesari (Sindaco di Sorbolo) Roberto Ciati (Relazioni Scientifiche e Sostenibilità – Barilla) e il Coordinatore di Giocampus Elio Volta.

«Questo importante momento si è sviluppato in piccoli passi» racconta l'Assessore Marani «l'ampliamento dell'Alleanza Educativa è stato una vera e propria rivoluzione per il nostro progetto, con le risorse che si sono aggiunte grazie ai nuovi partner abbiamo oggi la possibilità di sperimentare il modello Giocampus anche a Salsomaggiore Terme, Busseto e Sorbolo. È particolarmente significativo che i valori di Giocampus siano stati condivisi e approvati dal mondo delle istituzioni».

«Siamo arrivati ad un traguardo importante» conferma Rossana Mordacci «estendere Giocampus ad altri bambini della nostra comunità scolastica è un obiettivo che ci eravamo posti fin dall'inizio, ringrazio i sindaci che vogliono sperimentare questo progetto perché condividono la sfida educativa che è quella della formazione dei nostri bambini».

«Volevo comunicarvi la soddisfazione e l'entusiasmo con cui la nostra amministrazione ha aderito a questo progetto.» continua Luca Concari «Giocampus va a colmare un vuoto che oggi manca nella scuola e lo fa a 360° con un progetto alimentare e motorio di altissimo livello. Penso che questo sia un bellissimo esempio di sinergia tra enti locali pubblici e privati».

«Abbiamo aderito in maniera entusiasta al progetto, penso che la parte formativa ed educativa sia un tassello fondamentale.» continua Filippo Fritelli «Sono sicuro che per questo tipo di progetto territoriale ci sarà la possibilità, nei prossimi anni, di diffondersi ancora di più».

«Il progetto Giocampus è da anni il fiore all'occhiello del Comune di Parma ed è per noi un onere poterlo ospitare a Sorbolo.» racconta Nicola Cesari «Eccellenze di questo tipo rappresentano un ulteriore tassello che aggiungiamo a quello che per noi deve essere un modo innovativo e all'avanguardia finalizzato al cambiamento del paese e del nostro territorio. Trasmettere alle future generazioni la filosofia dei corretti stili di vita è un nostro obiettivo di mandato e questa opportunità, che ci è stata concessa grazie a Giocampus, dimostra un primo importante passo avanti: crediamo che sia questo il modo migliore per attuarla all'interno delle nostre scuole».

«L'allargamento e la diffusione dei contenuti di un modello di educazione alimentare e motoria di assoluta eccellenza, in cui Barilla è da sempre presente e ha creduto, ad un numero ancora più ampio di bambini e famiglie è un passo molto importante che rafforzerà il progetto con nuove esperienze e contributi originali» queste le parole di Roberto Ciati.

«È davvero un momento storico per noi.» racconta Elio Volta «Da oggi altri mille bambini avranno la possibilità, quotidianamente, di svolgere educazione fisica con gli insegnanti laureati in scienze motorie e di fare attività di educazione alimentare con i Maestri del Gusto che danno un valore aggiunto ad un progetto rivolto al benessere della persona».

Presente anche alla conferenza stampa Daniela Isetti, Assessore allo sport di Salsomaggiore Terme che ha ribadito l'importanza della formazione del personale Giocampus: «La scorsa settimana c'è stato il primo corso di formazione di educazione fisica per gli insegnanti di scienze motorie impegnati nel progetto ed è stato un grande successo, tutto questo ci da una grandissima soddisfazione». I prossimi appuntamenti si terranno il 13 febbraio a Parma, il 20 febbraio a Busseto e il 27 febbraio a Salsomaggiore Terme.

I tre comuni aderiranno a Giocampus con 5 scuole elementari differenti (2 a Salsomaggiore Terme, 2 a Busseto ed una a Sorbolo) per un totale di 43 classi e quasi 900 bambini.
Ogni scuola seguirà il modello di Giocampus Scuola, uno specifico percorso educativo inserito all'interno del programma scolastico e mirato all'insegnamento di un corretto ed equilibrato stile di vita.

Un percorso tematico attraverso luoghi, argomenti e pratiche della vita dei soldati. Nel corso dell'inaugurazione di oggi sarà possibile assistere a una visita guidata, a interventi musicali e alla proiezione del classico "Charlot soldato". "Trincea", dal 13 febbraio al Centro Mavarta di Sant'Ilario d'Enza.

Reggio Emilia, 13 febbraio 2016

La mostra "Trincea", dal 13 febbraio al Centro Mavarta, esplora l'esperienza di milioni persone coinvolte in un evento estremo. Si tratta del secondo capitolo, dopo la mostra "Prigionieri dimenticati", di un percorso ideato dal "Centro Studi Musica e Grande Guerra" insieme all'associazione culturale "Obiettivo Storia" e al museo "Il nemico siamo noi" con il sostegno del Comune di Bibbiano e il riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un grande lavoro, ancora in corso di svolgimento, che ha visto protagonisti Marco Formentini, Maria Neroni, Luca Silingardi, James Garimberti e i santilariesi Mariuccia Capelli e Carlo Perucchetti.
La mostra sviluppa un percorso tematico attraverso luoghi, argomenti e pratiche della vita dei soldati: l'assalto, le retrovie, la corrispondenza, l'igiene e sanità, l'artigianato e l'arte. Ad arricchire l'allestimento i reperti originali provenienti dal museo "Il nemico siamo noi" di Bibbiano.
Nel corso dell'inaugurazione di oggi, 13 febbraio (ore 16.00) sarà possibile assistere a una visita guidata, a interventi musicali e alla proiezione del classico "Charlot soldato". Un film girato in contemporanea al conflitto in cui il genio di Charlie Chaplin riuscì a cogliere gli aspetti pregnanti di una situazione inedita per il mezzo dell'ironia, dell'invenzione e di un linguaggio universale. Il percorso ideale nel mondo dell'arte che sarà completato dal concerto del 20 febbraio "Fuoco e mitragliatrici. Canti dei soldati nella Grande Guerra" con l'ensemble Musica e Grande Guerra, il coro giovanile Respiro della Scuola di Musica di S. Ilario e il Coro Mavarta.
La mostra, organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Sant'Ilario d'Enza, sarà aperta fino all'11 marzo (orari di visita: lunedì, mercoledì e venerdì 15-19).
Info: Centro Culturale Mavarta, via Piave 2 – Sant'Ilario d'Enza (RE). Tel. 0522 671858 – www.mavarta.it 


(Fonte: Ufficio Stampa - Comune di Sant'Ilario d'Enza
Tel. 0522 902861 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

Mostre, installazioni, fotografia, architettura e design, video arte, realtà virtuale, food design, musica: uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente: Festival della Creatività Contemporanea a Parma dal 2 aprile al 15 maggio.

Tutte le foto della presentazione nella galleria in fondo alla pagina ph. Francesca Bocchia

Parma, 10 febbraio 2016

E' stato presentato ieri, presso il Teatro Agorà della Triennale di Milano, "Parma 360", Festival della Creatività Contemporanea che si terrà a Parma dal 2 Aprile al 15 Maggio. Mostre, conferenze, installazioni, conferenze, workshop: un evento unico, senza precedenti sta per coinvolgere la nostra città.

Uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus sulla creatività emergente. Mostre, installazioni, fotografia, architettura e design, video arte, realtà virtuale, food design, musica. Un grande evento culturale che di snoderà fra mostre disseminate in tutta la città, conferenze, workshop e circuiti off.
Anche i negozi del centro storico, grazie al supporto di Ascom Parma Confcommercio Imprese per l'Italia, per tutto il periodo del Festival ospiteranno la creatività e le opere di numerosi artisti che si metteranno "in mostra" attraverso le vetrine dei negozi.

Spazio anche alla didattica. In occasione del Festiavl, le associazioni KONTAINER e 360° Creativity Events, con il contributo di Funder35, hanno ideato PARMA 360 CREATIVITY LAB una piattaforma di servizi per la formazione specializzata delle professioni dell'arte e della creatività in cui si incontrano patrimonio storico, cultura e nuove tecnologie per promuovere l'occupazione dei giovani, cercando di favorire e creare nuovi sbocchi professionali promuovendo la cultura e la creatività nei diversi settori (fotografia, design, new media, web digital) come leva di sviluppo socio-economico, motivo per il quale anche Cariparma Crédit Agricole e Chiesi hanno trovato una profonda unione di intenti con questa prima edizione del Festival Parma 360.

Tra le attività formative in programma: il workshop Fotografare con i Fotografi, il workshop Food Design e Food Stylist, un Forum Internazionale sulla "Rigenerazione Urbana", con la partecipazione di Michelangelo Pistoletto e la collaborazione di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Ordine degli Architetti e Pianificatori di Parma. Un corso per curatori "Young Curator", impostato attraverso la metodologia del "learning by doing".

Fra i tanti eventi in programma, in Piazzale della Pace, insieme al maggiore artista contemporaneo, Michelangelo Pistoletto e a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, con il coordinamento dell'associazione parmigiana Manifattura Urbana, verrà realizzato il simbolo del Terzo Paradiso, con l'intento di avviare un processo di rinascita e rigenerazione urbana in un'area monumentale della città che sta subendo negli anni un processo di incuria e abbandono.

Palazzetto Eucherio Sanvitale, prezioso gioiello dell'architettura tardo-quattrocentesca nel cuore del Parco Ducale, ospiterà Maurizio Galimberti. L'Instant Artist presenterà a Parma una serie inedita intitolata AriDadaKali 2012-2015, a cura di Benedetta Donato. Attraverso il corpo, lo studio del nudo femminile e un intreccio di riferimenti e citazioni, da Giacomo Balla ai fotogrammi di Man Ray e Moholy-Nagy, Galimberti fa parlare la propria immaginazione.

A Palazzo Pigorini, in strada Repubblica, rivivrà l'archivio del designer e architetto Vico Magistretti con la mostra Archivio in viaggio realizzata in collaborazione con la Fondazione Vico Magistretti e Berni Studio di Parma. Schizzi, appunti, fotografie e oggetti d'arredo illustreranno gli storici sodalizi professionali di Magistretti con alcune delle più importanti aziende italiane di design.

Sempre Palazzo Pigorini ospiterà The art of food valley a cura di Chiara Canali: un tour attraverso le forme, i sapori e i colori del distretto territoriale della Food Valley emiliana, un percorso di intersezione tra artisti e cibo in omaggio a Parma recentemente eletta dall'Unesco "Città Creativa per la Gastronomia". Ventitré artisti rifletteranno su venti prodotti tipici DOP e IGP compresi nel territorio della Food Valley utilizzando tutte le forme e le tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dall'installazione alla fotografia.

La Chiesa sconsacrata di San Ludovico in via Cavour ospiterà la video-installazione OPUS del visual artist C999 e le fotografie di ERRESULLALUNA. Opus, ispirandosi alle cromie e all'estetica manierista, "affrescherà" simbolicamente le pareti con un'opera tra la video arte ed il vjing. Uno spettacolo immersivo, proiettato ogni ora per tutta la durata del festival amplificato ulteriormente grazie alla piattaforma cloud Fullmmersion che consentirà una navigazione virtuale a 360°. L'installazione è accompagnata da 17 opere fotografiche a sfondo sacro di grandi dimensioni realizzate da Erresullaluna e Chuli Paquin De Poulpiquet.

The Strange Days – cose dell'altro mondo, da venerdì 1 aprile sino a domenica 3 aprile, animerà gli spazi dell'Ex-Manzini-WoPA (a cura di Federica Bianconi in collaborazione con Associazione Workout Pasubio, Solaris, spazio entropia, CNA, CACCA, Sequence e spazioborgoriccio e con il contributo di Paolo Schianchi, Gianluigi Ricuperati, Elisa Barbieri, Otto Grozni, Marco Scotti e Valentina Rossi).
72 ore di creatività dirompente, irregolare e fuori dal coro, The Strange Days condivide spensieratezza, bizzarria, divertimento, in un contesto multidisciplinare che coinvolgerà cittadini irregolari e non, artisti, scrittori, attori.

L'iniziativa è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer, con il contributo del Comune di Parma, la direzione artistica di Camilla Mineo, Chiara Canali, Simona Manfredi, Federica Bianconi e un'ampia rete di partner pubblici e privati.
L'obiettivo della manifestazione, alla sua prima edizione, è quello di recuperare la naturale vocazione culturale e artistica della città, facendo vivere in modo nuovo e sinergico gli spazi espositivi, valorizzando la comunità creativa sul territorio e coinvolgendo in maniera attiva la cittadinanza.

Tutte le info su www.parma360festival.it 

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Maria Lucia Girometta, presidente della Commissione delle Elette, presenta la nuova iniziativa rivolta a tutti i cittadini, invitando "a scrivere una poesia o un breve elaborato che valorizzi l'impegno delle donne" per l'8 marzo, Festa della donna e 70° anniversario del voto alle donne.

Piacenza, 10 febbraio 2016

"Non solo festa e mimose, ma un'opportunità di riflessione e approfondimento, in concomitanza con il 70° anniversario del voto alle donne": così Maria Lucia Girometta, presidente della Commissione delle Elette, presenta la nuova iniziativa rivolta a tutti i cittadini, invitando "a scrivere una poesia o un breve elaborato che valorizzi l'impegno delle donne".
Il termine ultimo per l'invio, all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., è il 29 febbraio prossimo.

"I componimenti – spiega – verranno esposti in sala Cattivelli. Inoltre, l'8 marzo sarà convocata una seduta speciale della Commissione, cui saranno invitate a partecipare non solo le consigliere che attualmente ne sono componenti, ma anche le esponenti delle precedenti Amministrazioni, insieme a tutti gli autori dei brani che riceveremo. L'intento, come sempre, è quello di promuovere un'occasione di confronto e dibattito, che andrà a comporre un tassello nel mosaico delle diverse iniziative per la Festa della donna, che verranno presentate prossimamente".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

L'assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli festeggia il Carnevale alla scuola dell'infanzia: "Dimensione ideale e accogliente. Ci stiamo impegnando, tuttavia, perché questa struttura possa rappresentare, così come altre piccole scuole che costituiscono un patrimonio da valorizzare, un punto di riferimento per l'intero territorio urbano".

Piacenza, 10 febbraio 2016

Pranzo di Carnevale alla scuola dell'infanzia di Gerbido, ieri, in occasione del Martedì Grasso, per l'assessora alle Politiche Giovanili Giulia Piroli, che insieme ai bambini ha gustato il menù speciale proposto per la ricorrenza di festa: pizza al prosciutto e margherita, focaccia, carote crude e chiacchiere.
"Quella di Gerbido – commenta l'assessora a margine dell'iniziativa – è una dimensione ideale, accogliente, lontana dal traffico e collocata in una frazione per la quale rappresenta un servizio essenziale. Ci stiamo impegnando, tuttavia, perché questa struttura possa rappresentare, così come altre piccole scuole che costituiscono un patrimonio da valorizzare, un punto di riferimento per l'intero territorio urbano: è allo studio l'incremento delle fermate dei bus e un progetto che consenta, comunque, di collegare al meglio la scuola anche agli altri quartieri cittadini. L'invito che vorrei rivolgere ai genitori, in un periodo in cui sono attive le iscrizioni, è di prendere in considerazione tutte le opportunità".

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(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

"Paccottiglia": una sferzata di allegria è in arrivo a Felino con le acrobazie e la magia comica del Circo Pacco. Un divertentissimo appuntamento per i bambini e le bambine di Felino. Il 14 febbraio al Teatro Comunale. 

Parma, 9 febbraio 2016

Sarà un Carnevale speciale quello di quest'anno a Felino, soprattutto per i più piccini. Dopo la grande festa del Carnevale, è in programma per domenica 14 febbraio un altro divertentissimo appuntamento per i bambini e le bambine di Felino.

Dopo aver girato con successo le maggiori piazze italiane ed essersi esibiti in occasione di importanti festival internazionali di teatro di strada, Alessandro Galletti e Francesco Garuti, i due giovani attori del Circo Pacco, approderanno al Teatro Comunale di Felino con "Paccottiglia", il divertente spettacolo di clowneria della compagnia torinese Circo Pacco.

<< Il Circo Pacco è una realtà già molto affermata in Italia, capace di divertire non solo i bambini ma anche gli adulti. Con questa bella performance di circo teatro e clowneria, l'Amministrazione Comunale di Felino invita le famiglie felinesi a trascorrere un pomeriggio divertente e stimolante con i loro bambini, proponendo l'ingresso a teatro ad un prezzo molto agevolato>> spiega Rosina Trombi, Assessore alla Cultura del Comune di Felino.

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Tra acrobazie, numeri di giocoleria, scherzi e giochi di parole, gli attori del Circo Pacco si destreggeranno in un crescendo di colpi di scena e gag nelle vesti di Frank Duro e Gustavo Leuman, due autentici cialtroni, dando vita ad uno spettacolo clownesco in cui il mondo del Circo rivive in chiave parodistica. Rifiutati dal "Nouveau Cirque" e radiati dal circo classico, ai due eccentrici figuri non resta che creare il proprio circo: il Circo Pacco. Nel tentativo di allestire il loro spettacolo cercano con ogni mezzo di guadagnarsi il centro della scena e accattivarsi il pubblico. A costo di prevaricarsi l'uno con l'altro si sfidano a colpi di numeri al limite della cialtroneria tra piogge di pop-corn, magia comica, sequenze di giocoleria e acrobatica eccentrica. Ogni tentativo di stupire il pubblico cade nel fallimento e in un continuo gioco clown.

Alessandro Galletti e Francesco Garuti si sono diplomati alla Performing Art University di Torino, presso l'Atelier di Teatro Fisico di Philip Radice, sono vincitori di alcuni premi teatrali e hanno partecipato al progetto Zelig Street. La visual comedy, il non verbale e il teatro fisico, tipici dell'approccio lecoquiano, caratterizzano il linguaggio espressivo della compagnia che fa rivivere le figure clownesche archetipe del Bianco e dell'Augusto con giochi e conflitti conditi da magia comica, slap-stick, improvvisazione, giocoleria e acrobatica eccentrica.

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(Fonte: ufficio stampa Comune di Felino)

Martedì, 09 Febbraio 2016 09:48

"L'uomo di paglia" di Feydeau a Teatro Due

La folle borghesia parigina della Belle Époque è protagonista de "L'uomo di paglia", commedia di Georges Feydeau a Teatro Due fino al 14 febbraio. Lo spettacolo, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia", tre monologhi anticipazione del Teatro dell'Assurdo. 

Di Cristina Pedretti

Parma, 9 febbraio 2016

Un tuffo nella scatenata Parigi della Belle Époque vista con l'occhio critico ed ironico di Georges Feydeau: ecco cosa si potrà gustare a Teatro Due con lo spettacolo "L'uomo di paglia", in programma fino al 14 febbraio. Una "soirée Feydeau" in realtà, ossia una serata intera dedicata al genio di Georges Feydeau, maestro della commedia e del "vaudeville" (commedia leggera in cui si mischiano parti in prosa e parti musicate, antenata dello spettacolo di varietà).

Nato a Parigi nel 1862, Feydeau fu celebre regista e autore di opere teatrali caratterizzate dal ritmo incalzante, da spassosi e imprevisti scambi di identità ed equivoci, da ingegnose e complicate scenografie, in un vortice di comico delirio in cui sempre spicca la forte satira alla borghesia parigina dell'epoca. Tra i suoi vaudeville più rappresentati figurano "La pulce nell'orecchio", "Sarto per signora" e "L'albergo del libero scambio". Lo spettacolo proposto a Teatro Due, per la regia di Walter Le Moli e con musiche eseguite dal vivo da Chiara Girlando, comprende, oltre all'atto unico "L'uomo di paglia" del 1885, tre monologhi composti da Feydeau tra il 1881 e il 1883, e cioè "Agli antipodi", "Patta all'aria" e "Un signore che non ama i monologhi", che contribuiscono a creare quell'atmosfera di folle spaesamento che costituisce, secondo il biografo di Feydeau, Henry Gidel, un'anticipazione del Teatro dell'Assurdo. Gli interpreti sul palco sono Paola De Crescenzo, Luca Nucera, Sergio Filippa, Davide Gagliardini, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen ed Emanuele Vezzoli.

Lo spettacolo andrà in scena il 9, 10, 11, 12 e 13 febbraio alle ore 21 e domenica 14 febbraio alle ore 16. Per informazioni: www.teatrodue.org 

Una novità assoluta per il pubblico italiano: il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima. "La bella addormentata on ice" fino al 14 febbraio al Teatro Arcimboldi di Milano. 

Di Pietro Razzini

Parma, 8 febbraio 2016

Un mix di pattinaggio acrobatico e romantica avventura capace di stupire e incantare un pubblico di tutte le età: fino al 14 febbraio, il Teatro Arcimboldi di Milano sarà trasformato in una grande pista ghiacciata sulla quale si esibiranno gli artisti di "The imperial Ice Stars", protagonisti dello show "La bella addormentata on ice". Il tour della compagnia proseguirà poi a Roma, al Teatro Sistina dal 17 al 24 gennaio. "The Imperial Ice Stars" tornano in Italia dopo il successo ottenuto lo scorso febbraio, sempre al Teatro degli Arcimboldi, con "Il Lago dei Cigni On Ice": oltre 16.000 spettatori, allora, ammirarono la magia dello spettacolo. Anche per La Bella Addormentata, a giudicare dall'entusiasmo che circondava la prima, si attendono riscontri importanti.

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LE ORIGINI - Il punto di partenza è la partitura di Tchaikovsky: da questa base il direttore artistico Tony Mercer, universalmente riconosciuto come il principale creatore al mondo di questo genere di spettacoli, ha dato vita a un piccolo capolavoro sui pattini. "La bella addormentata on Ice" è una novità assoluta per il pubblico italiano e racconta la dolce storia d'amore fra la principessa Aurora e il principe Desiré. Una compagnia di 26 pattinatori (tra cui ci sono alcuni campioni olimpici e mondiali) ha reso ancora più sublime ciò che era stato disegnato nella mente del direttore artistico e portato in pista dall'allenatrice del team olimpico russo Tatiana Tarasova.

LE CARATTERISTICHE - Nello spettacolo, il balletto classico si mixa alla danza moderna attraverso l'inserimento di elementi tecnici e acrobatici mai visti prima, alcuni dei quali mai classificati precedentemente. Morbide coreografie, salti estremi ad alta velocità, stupefacenti piroette e strabilianti acrobazie aeree meravigliano il pubblico, catturato dalle sontuose scenografie, dagli effetti visivi e dai costumi sfarzosi.

CURIOSITA' - E per chi fosse ancora in dubbio se acquistare o meno il ticket per "La Bella Addormentata On Ice", ecco alcuni numeri che esaltano lo show: The Imperial Ice Stars si è esibita davanti a quasi quattro milioni di persone nei cinque continenti. Australia, Nuova Zelanda, Hong Kong, Singapore, Giappone, Gran Bretagna, Germania, Principato di Monaco, Sud Africa e Canada sono solo alcune tappe di un tour dove hanno riscosso ovunque applausi a scena aperta. I performer della compagnia hanno vinto più di 250 medaglie in competizioni varie: si sono allenati 9 ore al giorno, 6 giorni alla settimana per 7 settimane durante il periodo di allestimento dello show. Tre ore al giorno durante il tour. Il risultato sarà sotto i vostri occhi... se vorrete vivere un happy ending fiabesco.

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Direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger, due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue e bacon

Di Chiara Marando –

Sabato 06 Febbraio 2016 -

Amanti dell’Hamburgher pensavate di sapere tutto e soprattutto di aver provato tutto?

Bene, direttamente dall’America arriva la nuova frontiera del junk food: il Doughnut Burger. Il nome già di per sé promette qualcosa di molto originale, infatti si tratta diuna bomba calorica formata da due ciambelle fritte messe una sopra l’altra e farcite con carne di manzo, formaggio, salsa barbecue, bacon e le immancabili patatine fritte a completare il piatto.

Insomma, un mix di dolce e salato che pare essere irresistibile per i più e che rispecchia esattamente il concetto dell’esagerazione in cucina, ma in particolare di tutto quello che non fa bene alla salute. E forse è proprio per questo che negli USA impazza la “Doughnut Burger mania”.

Donut burger 2

Provate, ad esempio a digitare # doughnutburger e vedrete che vi si aprirà un mondo nel quale gli Instagramers sono i veri padroni del successo di questo nuovo trend da fast food.

Inutile negare che, presi singolarmente, i diversi ingredienti possono essere più che golosi, basti pensare alle dolci, morbide e glassate Donut di Homer Simpson, quelle che non mancano mai nei film americani: Ti senti triste? Devi fare una pausa in ufficio” Il cartone rosa di ciambelle è sempre presente, fateci caso.

scatola donut

Ma è l’abbinamento di tutti questi elementi a lasciare stupefatti soprattutto noi italiani, che sul cibo abbiamo certamente qualcosa da insegnare.

Quindi, vediamo esattamente cosa nasconde.

Ebbene, il doughnut burger contiene ben 53 grammi di grassi saturi (il limite per una donna è di 20 g al giorno, mentre per un uomo 30 g.)  uniti a 8.2 grammi di sale, per un livello energetico che varia dalle 800 alle 1500 calorie.

In altre parole, per smaltirlo bisogna cominciare a correre mentre lo si mangia e non fermarsi per almeno le 3 ore seguenti.

Ovviamente, dato che le mode in cucina sembrano sempre gli ultimi ritrovati gourmet, anche le voci dell’informazione americana hanno detto la loro: FOX news lo ha inserito tra i 5 sandwich più esagerati d’America, mentre Forbes lo ha definito “un panino sfacciatamente senza vergogna, una genialità”.

In questo caso la verità probabilmente viaggia su un filo molto sottile:  Prelibatezza incompresa o morte del gusto?

Dall'11 al 13 febbraio il festival "Via Libera" farà tappa a Montechiarugolo, Traversetolo e Roccabianca. Ospite d'onore Tiberio Bentivoglio, imprenditore calabrese che ha detto "no" alla 'ndrangheta. Una tre giorni di incontri, spettacoli, reading per diffondere i valori di giustizia, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Parma, 6 febbraio 2016 

E' la parola "legalità" il filo conduttore da cui prende le mosse l'idea del Festival "Via Libera", un evento che si ispira al caso dell'inchiesta "Aemilia" che ha gettato preoccupanti ombre sul territorio emiliano e non solo.
Ed è proprio dal processo che ha chiamato alla sbarra oltre 200 imputati, e dal rischio di infiltrazioni mafiose, in provincia che i Comuni di Montechiarugolo, Traversetolo e Roccabianca, con la collaborazione di "Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", il patrocinio della Regione Emilia Romagna e il sostegno di Coop Alleanza 3.0, hanno deciso di promuovere "Via Libera – testimonianze, musiche e narrazioni per la legalità": una tre giorni di incontri, spettacoli, reading per diffondere i valori di giustizia, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

Ma che cos'è "Via Libera"?
La risposta della società civile a quel mondo di corruzione e silenzio, il tentativo di porre le basi per sviluppare un presidio vigile di cittadinanza attiva e condivisione di momenti informativi.
Un festival itinerante che dall'11 al 13 febbraio attraverserà il parmense, grazie allo speciale contributo di Tiberio Bentivoglio, vittima di mafia che dal 1992 ha deciso di ribellarsi alla 'ndrangheta e dire "no" al pizzo, pagando pesanti conseguenze anche in termini economici.
Il festival si apre giovedì 11 febbraio a Montechiarugolo con l'aperitivo inaugurale organizzato al Circolo Arci La Ricreativa di Tortiano, dove alle 19.30 è in programma la presentazione del libro "Come un uomo" di Alberto Bertoli, intervistato dal giornalista Salvo Taranto. Nel libro Bertoli ripercorre la storia di famiglia, fatta di aneddoti e musica, in un chiaro omaggio al padre Pierangelo e alle sue canzoni.
La serata proseguirà con una cena conviviale realizzata con i prodotti di Libera Terra, sulle note delle canzoni di Pierangelo Bertoli, interpretate da Alberto. Il ricavato della cena - prenotazione obbligatoria - sarà devoluto al Comitato "Un seme per Enza e Tiberio Bentivoglio", per permettere alla coppia di aprire un nuovo negozio e riprendere così la propria attività lavorativa.
Il secondo appuntamento è venerdì 12, alle 21, alla Corte Agresti di Traversetolo, con lo spettacolo degli studenti dell'Istituto Mainetti, preparati dalla Scuola civica di teatro "Carmi". I ragazzi porteranno in scena un reading teatrale ispirato al libro "Colpito – La vera storia di Tiberio Bentivoglio", accompagnati dal musicista Rocco Rosignoli. Al reading sarà presente il protagonista del libro, con cui il pubblico potrà intrattenersi per scambiare opinioni e riflessioni.
Anche il programma di sabato 13 è interamente dedicato a Tiberio. Al mattino la vittima di mafia incontrerà gli studenti dell'Itis Galileo Galilei di San Secondo, in un appuntamento riservato alla scuola. Alle ore 21 Bentivoglio salirà invece sul palco del Teatro di Ragazzola di Roccabianca in una serata pubblica, di dialogo e testimonianza. L'imprenditore calabrese spiegherà, grazie all'intervista del giornalista Rai Luca Ponzi, cosa significa opporsi alla 'ndrangheta ed essere "vittima di mafia".
La chiusura ufficiale della manifestazione è invece lasciata alla musica e al concerto della folk band "Mé, Pék e Barba" che ha abbracciato la causa di Tiberio, portando sui palchi italiani la sua storia di legalità.
Gli spettacoli, tranne la cena, sono tutti a ingresso libero con offerta a favore di Libera - Comitato "Un seme per Enza e Tiberio Bentivoglio".

Via Libera locandina 2016 rid

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Per "A cena di legalità" info e prenotazioni: tel. 0521 686467 - mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Giovedì, 04 Febbraio 2016 11:02

Ma dov'e' il Carnevale?

Una lettura che si sposa bene con il periodo di Carnevale. Un viaggio che tutti i bambini da 5 anni possono compiere tramite le avventure bizzarre e spassose di un bradipo, un delfino, un coccodrillo ed un pappagallo. Da leggere con i vostri figli e partire alla volta del Brasile!

di Susanna Voliani

Parma, 4 febbraio 2016

Questo colorato e simpatico libriccino, scritto in rima ed illustrato da Simone Frasca e pubblicato alcuni anni fa nella collana Battello a Vapore (Piemme Editore), sembra ricomparire ogni anno tra le mani dei bambini proprio in questo periodo, a ridosso dei nostri festeggiamenti carnevaleschi. Leggiamolo di nuovo insieme a loro, perché di avventure bizzarre e spassose con cui scoprire il mondo non ce ne sono mai abbastanza.

book for children flashon carnevale rid 3

La storia è quella di quattro amici, un bradipo, un delfino, un coccodrillo ed un pappagallo, protagonisti dell'annuale carnevale che, ahimè, dura troppo poco. Tristi, annoiati e stanchi di dover attendere tanto tempo prima di poter fare di nuovo festa, i quattro decidono di partire, con il loro carro per troppo tempo inutilizzato in magazzino, alla volta del Brasile, in cerca di sole e soprattutto di quel carnevale che si dice duri tutto l'anno. Ne vedranno delle belle viaggiando per mare, finché giungeranno in un'isola sperduta abitata da strani individui variopinti. Saranno arrivati in Brasile? Forse non proprio.... Ma in fondo che importa? Evviva il Carnevale, ovunque esso sia!
Dai 5 anni.

bandiere brasile 2rid

In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) sabato 6 febbraio alle 21 presso il Teatro San Matteo di Piacenza, andrà in scena "IN DIALOGO" lecture performance di e con Giulia Buvoli. Ad ingresso libero, organizzata con il sostegno dell'Ausl di Piacenza e la collaborazione della cooperativa sociale Ippogrifo, Spazio 2 Cittadella del lavoro e della creatività e Amnesty International Piacenza.

Piacenza, 4 Febbraio 2016 -

In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) sabato 6 febbraio alle 21 presso il Teatro San Matteo di Piacenza, andrà in scena "IN DIALOGO" lecture performance di e con Giulia Buvoli, una co-produzione Associazione Culturale Crisalidi e Giulia Buvoli Performing Artist, a cura di Spazio Belleville del Comune di Piacenza e di A.USL di Piacenza.

Una serata intensa, ad ingresso libero, organizzata con il sostegno dell'Ausl di Piacenza e la collaborazione della cooperativa sociale Ippogrifo, Spazio 2 Cittadella del lavoro e della creatività e Amnesty International Piacenza.

Si tratta dell'ultima iniziativa teatrale messa in atto dall'Ausl di Piacenza, che dal 2010 gestisce campagne di prevenzione sugli aspetti igienico-sanitari relativi al tema MGF: servizi di assistenza e sensibilizzazione diretti alla cittadinanza, ma anche percorsi di formazione specifica indirizzata agli operatori del settore, attività a cura di Maria Cristina Molinaroli, direttore dei Consultori Familiari.

L'autrice Giulia Buvoli racconta che In Dialogo nasce "dalla duplice necessità di problematizzare e informare. La scelta della lecture performance (ovvero della conferenza performativa) è venuta da sé, mentre leggevo –La fase di ricerca è stata tosta, perché – inaspettatamente – ho scoperto che parlare di mutilazioni dei genitali femminili significa addentrarsi in folti contenuti, ramificati in modo assai fitto".
Per la supervisione sull'impianto narrativo ci tiene a ringraziare Giovanna Capponi (antropologa, Brasile) e Cecilia Gallotti (antropologa, Bologna), due presenze che lei definisce "fondamentali" nel sostenere e indirizzare le mie intuizioni.

La seconda fase del lavoro di Giulia, ovvero la creazione, ha visto la collaborazione di tanti professionisti creativi: a partire dalla "base" di Spazio2, la Cittadella della Creatività e del Lavoro del Comune di Piacenza, che ha offerto i suoi spazi per creazione e montaggio, nonchè giovani creativi come il tecnico e dj milanese Terence Lucky Calogero, Alessia Cavatorta con il nascente progetto WoodLab per le scenografie, Danila Calvi e Alessia Cavatorta per la fotografia di produzione, il tour manager e sound engineer piacentino Cristiano Sanzeri, che ha realizzato le tracce vocali dello spettacolo ai Giardini Sonori, e infine il coreografo e danzatore Riccardo Buscarini, piacentino che vive e lavora a Londra, per una supervisione dei movimenti.

Il presidente del Consiglio comunale Christian Fiazza, affiancato dai consiglieri Stefano Perrucci e Manuel Rossi, ha illustrato il funzionamento della macchina amministrativa ai bambini della 5° C della scuola Giordani.   

Piacenza, 3 febbraio 2016

Proseguono le visite degli alunni dell'ultimo biennio delle scuole primarie cittadine a Palazzo Mercanti nell'ambito del progetto "La Scuola in Comune". Stamani il presidente del Consiglio comunale Christian Fiazza, affiancato dai consiglieri Stefano Perrucci e Manuel Rossi, ha illustrato il funzionamento della macchina amministrativa ai bambini della 5° C della scuola Giordani. Questi i nominativi dei giovanissimi ospiti: Aly Nadyne Mohamed Kamal, Lucia Antelmi, Martina Alexandra Arrobo Minan, Beatrice Alba Brigati, Matteo Brizzolesi, Rebeca Ana Maria Bulgaru, Asia Casana, Pietro Colombini, Alice Donelli, Maddalena Caterina Dragoni, Davide Fanelli, Ettore Fanzini, Marco Ferrari, David Ilic, Ludovica Lusignani, Iakim Mitrik, Jacopo Moglia, Margherita Mori, Cecilia Pasquali, Nicolò Salsa, Jacopo Silva, Mateo Alessandro Velasquez Monge, Vittoria Visconti, Viola Zecoli, Dmytro Zolotukhin.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

Massimo Ghini porta sulle scene un testo mai rappresentato in Italia dell'autore francese Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi contemporanei. Una commedia brillante, dolce e un poco amara che si sviluppa in un crescendo di colpi di scena esilaranti. 

di Pietro Razzini

Parma, 3 febbraio 2016

Regista e protagonista, Massimo Ghini torna sulla scena milanese con una commedia brillante, dolce e un poco amara, che strappa sorrisi e applausi ad un pubblico visibilmente divertito. "Un'Ora di Tranquillità", sino a domenica scorsa al "Teatro Nuovo", è un testo che arriva fresco dalla penna del giovane e affermato drammaturgo francese Florian Zeller, accolto benevolmente dalla critica internazionale e portato con successo in Italia senza necessità di adattamenti.

LO SPETTACOLO

All'interno del salotto di una benestante famiglia francese, sullo sfondo di una Parigi delineata dall'immagine della Tour Eiffel, si apre la scena, luminosa come il buonumore iniziale del protagonista. Tuttavia, col passare dei minuti, affievolisce il genuino entusiasmo di Michel (Massimo Ghini), al settimo cielo per essere riuscito ad acquistare un vinile che da tempo desiderava. Gli serve solo un'ora per ascoltare il suo "Me, Myself and I", ma é tutto inutile: una serie di fastidiose interruzioni a catena si accaniscono contro di lui. Una moglie ansiosa di parlare, un figlio dalla personalità piuttosto singolare, l'amante irrequieta, l'amico traditore, l'idraulico incompetente, il vicino invadente, la madre insistente al telefono di casa, il cellulare che non dà pace. Viene messa in moto una macchina dialogica diabolica ed esilarante, spassosa per il pubblico, ma che farà impazzire Michel.

GLI ATTORI

Un cast ideale, ben calibrato nei toni e perfettamente amalgamato in questo crescendo di colpi di scena. Massimo Ghini, Galatea Ranzi, Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Gea Lionello, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli si alternano sul palcoscenico con un ritmo che si mantiene intenso, sempre più incalzante, sfociando in situazioni tragicomiche. Più passa il tempo, più gli spettatori si alleano con il protagonista e vorrebbero ascoltare con lui quel disco che viene promosso con tanta passione per tutta la durata dello spettacolo.

Un atto unico, energico e vivace, che lascerà soddisfatti coloro che vogliono trascorrere in leggerezza 1 ora e 40 minuti, condividendo con gli attori quella magia che solo lo spettacolo dal vivo può regalare.

 

Martedì, 02 Febbraio 2016 11:37

Design Retrò: alla ricerca di arredi preziosi

Oggetti strani, preziosi, veri pezzi unici d'altri tempi, capaci di cambiare il volto del nostro arredamento. Un mercato che non ha mai conosciuto crisi e attira intenditori da tutto il mondo. Nella zona pittoresca del Naviglio Grande di Milano, alla scoperta di NIPPER: un "negozietto" vero paradiso per gli appassionati di oggettistica d'antan.

- di Giulia Santoro -

Ci sono luoghi che più di altri sanno ispirare la nostra creatività e di conseguenza andiamo a scovarli quasi inconsapevolmente. Non è intuitivo però sapere che per avere un arredamento personalizzato, e ricercato ci vengono in aiuto dei "negozietti" che non vendono solo e necessariamente ciò che è più di moda. Questi "negozietti" sono in realtà delle vere e proprie botteghe d'arte che conservano, riparano e vendono gli oggetti più strani, più preziosi, veri pezzi unici che la storia abbia visto.

Quello che ho scovato è proprio uno di quei "negozietti" nella zona pittoresca del Naviglio Grande di Milano.
Anni fa l'estroso Alfonso, nato in Olanda e trapiantato in Italia da diverso tempo (anche se l'accento è ancora riconoscibile), insieme alla moglie Chantal hanno portato le loro passioni al punto di creare quello che oggi è considerata "LA MECCA" degli appassionati di oggettistica, questo è NIPPER.

Entrando ci rendiamo subito conto di essere passati ad una dimensione diversa, fatta di passione, di impegno e di tantissima esperienza. Muovendoci nei piccoli spazi dello show-room notiamo pezzi così particolari che in realtà abbiamo spesso visto solo nei film o in qualche pubblicità, anche se questi contrariamente sono gli originali! Vi sono vecchie Casse Contabili del 1700 (avete presente quelle dei saloon del far west dei film?), Grammofoni provenienti da ville ottocentesche, la prima Cabina Telefonica italiana, telegrafi, barometri, bussole, scrittoi, gabinetti decorati a mano di porcellana finissima trovati in una casa patrizia inglese del 1850, frammenti tangibili di un tempo che normalmente viene studiato tra i banchi di scuola. Ma non solo. Si possono scovare quelle che furono le straordinarie progettazioni dei grandi del passato come Castiglioni, Zenuro,Sapper.
In questo viaggio temporale veniamo catapultati negli anni sessanta con i favolosi Juke Box, Flippers, Dispensers coloratissimi per caramelle o chewingum, insomma c'è tutto e di tutto di più. Un vero paradiso per gli appassionati di oggettistica d'antan.

Alfonso ci spiega che, anche se non sembra, il mercato di questo tipo di arredamento non ha mai conosciuto crisi e attira intenditori da tutto il mondo. Oggi, grazie anche alla tecnologia e i social network, è tutto più rapido, efficiente e sicuro. Perciò vendere un telefono del 1915 ad un americano che vive in Texas è diventato un gioco da ragazzi. Avviare una trattativa via skype è all'ordine del giorno.

La cosa singolare però, che si è mantenuta nel tempo, è che non si è "allargato il giro", come se fosse una setta segreta di intenditori che gelosamente custodiscono il segreto di dove andare a scovare questi tesori. Ma quale sacrilegio!!! Questi mondi alternativi andrebbero scoperti da tutti, anche se non necessariamente con il fine ultimo di acquistare.
In realtà, anche se in un primo momento può sembrare una follia portare a casa anche solo un Pezzo di una collezione così eclettica, ha il potere di rendere i nostri ambienti domestici favolosi. Infatti, nonostante arredamenti basici, spesso economici o fatti con poca cura o passione, le nostre case possono prendere vita nuova e cominciare a respirare profumi diversi! A volte basta anche un singolo oggetto per dare una personalizzazione all'ambiente.

Non potrete sbagliare, uno qualsiasi di questi oggetti sarà l'ideale per il vostro soggiorno, camera da letto o ingresso.
Il mio consiglio, sempre che io sia riuscita ad ispirarvi o quanto meno ad incuriosirvi, è quello di cominciare a farvi un idea sul sito www.nipper.it, poi meglio contattare telefonicamente Nipper per mettere quanto prima in Agenda una possibile visita in loco. Da qui probabilmente verrete instradati sulla magica Via dei "negozietti", pochi e sparsi in punti strategici di tutto il mondo. Assolutamente da scoprire e perché no, approfittarne per un break lontano dalla quotidianità o per un fine settimana diverso.

 

 

Come ogni 31 gennaio, si è svolta la tradizionale manifestazione che ha portato nel centro storico migliaia di modenesi. La nebbia delle prime ore del mattino ha fatto da sfondo alla tradizionale Fiera. La fotocronaca tra bancarelle, artisti di strada e momenti di preghiera. 

Di Manuela Fiorini – tutte le foto di Claudio Vincenzi nella galleria in fondo al testo

Modena, 1 febbraio 2016

E' stata una giornata nebbiosa, ma perfettamente in tema con le celebrazioni per il patrono San Geminiano. Si racconta, infatti, che tra i miracoli compiuti dal santo ci sia anche quello di avere salvato la città dalla furia degli Unni, capitanati dal celebre Attila, proprio facendo calare una nebbia fittissima, che ha nascosto la città al passaggio dei barbari.
Ieri, invece, la nebbia delle prime ore del mattino ha fatto da sfondo alla tradizionale Fiera, che ha portato nel centro storico di Modena oltre 520 bancarelle e migliaia di modenesi, accorsi da tutta la provincia per scatenarsi negli acquisti, mangiare la sempre ottima piadina, ma anche per assistere alla messa in Duomo e sfilare in silenzio davanti alle reliquie del santo, che riposa nella cripta della cattedrale romanica e che erano state esposte per l'occasione, come ogni 31 gennaio.

Il fatto che la festività si sia tenuta di domenica, per altro ecologica, non ha impedito visitatori di raggiungere il centro storico. Immancabili le file e gli "intasamenti", soprattutto nelle vie più piccole e strette, ma affrontati con pazienza e con il sorriso sulle labbra.
Sulle bancarelle, tanti graditi ritorni, per chi l'anno scorso non era riuscito ad accaparrarsi un affare, oppure, per chi sapeva di poter trovare proprio quel prodotto proprio alla fiera. Tra pignatte, padelle, servizi di piatti "infrangibili", spugne miracolose, quest'anno la parte del leone l'ha fatta il "mocio che non si strizza", un mirabolante spazzolone che promette di poter fare a meno del secchio. Due pezzi dieci euro...ed ecco una piccola folla di modenesi che girano "armati" di spazzettoni, sempre due, per cogliere al volo l'offerta. Con buona pace della scopa telescopica per togliere le ragnatele, che fino all'anno scorso aveva spopolato!

Tante anche le bancarelle di abbigliamento, con prezzi davvero vantaggiosi sulle fine serie e saldi su piumini pigiami, maglioni, sciarpe e cappellini. Non potevano assolutamente mancare gli stand gastronomici. Perché Fiera di San Geminiano vuol dire "piadina", con salsiccia o porchetta, da mangiare con le verdure o con le patatine fritte. Siccome il carnevale è alle porte, ecco anche le frittelle dolci, la frutta caramellata, croccante e torrone, ma anche salamini, formaggi, specialità da altre regioni tra cui arancini siciliani e cannoli.

Per i più piccoli, ecco gli artisti di strada, trucca bimbi, trampolieri e saltimbanchi. Senza dimenticare i palloncini, che di tanto in tanto, si librano nel cielo. Tra i soggetti più gettonati i simpatici Minions e la principessa Elsa di Frozen.
Grande partecipazione anche ai momenti solenni, come il corteo di valletti i livrea che, alle 10.30, è partito dallo scalone del Palazzo Comunale per portare i ceri e l'olio sacro per alimentare la lampada che veglia sulle reliquie di San Geminiano, che riposa nella cripta del Duomo. La messa è stata celebrata dal neo vescovo di Modena Don Erio Castellucci, che ha esortato i tanti presenti a non pensare solo a se stessi, ma a mettersi a disposizione degli altri nel cammino della vita. Per tutta la giornata, poi, i fedeli hanno sfilato in silenzio per rendere omaggio alla tomba del santo, aperta per l'occasione.

Parma è la "Città della gastronomia" designata dall'Unesco. Il primo di una serie di eventi sarà l'invito, in occasione di Cibus, alle altre 17 città creative per creare una rete. Tra le città italiane sono state scelte Roma per il Cinema, Bologna per la Musica, Fabriano per la Folk art, Torino per il Design.

Di Alexa Kuhne

Parma, 1 febbraio 2016

La cultura del cibo è un patrimonio che appartiene a Parma.
Lo ha stabilito l'Unesco che l'ha fatta entrare di diritto fra le sue 'Città creative', designandola come membro del "Creative Cities Network" per la Gastronomia.
Tra le città italiane sono state scelte Roma per il Cinema, Bologna per la Musica, Fabriano per la Folk art, Torino per il Design.
Il network "Città creative" ha come obiettivo la creazione di un legame tra città in grado di sostenere e di fare della creatività culturale un elemento essenziale per il proprio sviluppo economico, offrendo agli operatori locali una piattaforma internazionale su cui convogliare l'energia creativa delle proprie città e gettando così le fondamenta per proiettare esperienze locali in un contesto globale, con l'obiettivo di promuovere l'industria della cultura. Attraverso questa rete, divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Folk Art, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema) le città possono condividere le proprie esperienze e sostenersi reciprocamente, valorizzando le proprie capacità ed incrementando la presenza dei propri prodotti culturali sui mercati nazionali ed internazionali.
Il logo ufficiale per Parma è stato presentato in Municipio qualche giorno fa, a conclusione della prima riunione convocata per formalizzare la costituzione dell'organismo che dovrà gestire i progetti connessi alla designazione stessa.
All'incontro sono intervenuti il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore Cristiano Casa e il direttore generale Marco Giorgi.

"L'incontro – ha commentato il sindaco Federico Pizzarotti – è servito per individuare le priorità e i soggetti che daranno gambe ad un progetto impostato su una rete di relazioni, sulla base di una road map condivisa, che ci permette di metterci subito al lavoro".
"Presto una struttura operativa – ha ribadito l'assessore Cristiano Casa – che sarà probabilmente una Fondazione in partecipazione, i cui primi soci saranno quelli istituzionali convocati oggi, ma potranno partecipare tutte le associazioni interessate, a cominciare dai sottoscrittori dei protocolli di sostegno alla candidatura".
Presto il primo evento collegato alla designazione. L'occasione che sarà il momento in cui Parma vive più intensamente il suo ruolo di città leader nel settore agroalimentare è Cibus. Alla manifestazione verranno infatti invitate le 17 città che condividono con Parma la designazione a "Città creative UNESCO".
Durante l'ultimo incontro in Municipio è stato delineato il percorso che Parma dovrà seguire per vedere confermata la sua appartenenza al network delle città creative, che non va considerata acquisita una volta per sempre.
Ogni 4 anni, infatti, si dovrà rendicontare l'attività svolta per dimostrare di aver assolto a tutti gli impegni presi nel dossier di candidatura presentato per ottenere la designazione. Si tratta dei sei progetti che stanno alla base del documento e dell'impegno di fare rete con le altre città che hanno ottenuto lo stesso riconoscimento.
"Dobbiamo proiettare la straordinaria opportunità di Cibus in campo nazionale e internazionale – ha affermato l'assessore regionale Simona Caselli – Se riusciamo a fare sistema, possiamo esprimere un potenziale molto forte, sfruttando la pluralità di saperi e strumenti di cui disponiamo, per dispiegare appieno il progetto di cultura del cibo che sta alla base della designazione che avrà valore per tutto il nostro territorio regionale".
Il logo sarà un simbolo di grande importanza.
Salvo specifica autorizzazione rilasciata da Unesco, l'uso del logo di Città Creativa Unesco è concesso, su richiesta, solo ai Comuni e i dipartimenti ufficiali e/o enti per promuovere le attività e le collaborazioni.
L'uso del logo Unesco è regolato dalle "Direttive sull'uso del nome, acronimo, logo e dominio internet di Unesco", disponibile online sul sito Unesco.
"I loghi di Città Creativa Unesco – ha ribadito l'assessore Casa - non devono essere usati ad uso commerciale. La vendita di beni o servizi recanti il nome e il logo città creativa Unesco a scopo di lucro sono considerati commerciali, per questo non permessi".
Ovviamente l'uso improprio del logo, anche da parte di privati, può persino dare luogo al ritiro del riconoscimento.
Al tavolo insieme a loro i rappresentanti istituzionali coinvolti nel progetto: Simona Caselli, assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna, Andrea Zanlari, presidente Camera di Commercio di Parma, Andrea Fabbri dell'Università di Parma, Gianpaolo Cantoni, consigliere delegato della Provincia di Parma, Cesare Azzali, amministratore unico di Parma Alimentare e direttore UPI, Pierluigi Spagonidi Ente Fiere di Parma, Antonio Gioiellieri di ANCI Emilia Romagna, Massimo Spigaroli, presidente di Chef to Chef, Roberto Delsignore, presidente di Fondazione Monte Parma e Francesca Magri di Fondazione Cariparma.

Lunedì, 01 Febbraio 2016 09:27

Borse di Studio anno scolastico 2015-2016

Il bando per le borse di studio per l'anno scolastico 2015/2016 è aperto e la domanda si può presentare fino alle ore 13 del 4 marzo 2016 alla Segreteria della Scuola o all'ente di formazione professionale frequentati. Bando e modulo sul sito web della Provincia. -

Parma, 1 febbraio 2016

E' pubblicato sul sito internet della Provincia www.provincia.parma.it  il bando per le borse di studio per l'anno scolastico 2015/2016.

Le borse sono destinate agli studenti residenti sul territorio provinciale/regionale che frequentano - i primi due anni delle scuole superiori del sistema nazionale d'istruzione, il secondo anno del sistema regionale IeFP presso un organismo di formazione professionale accreditato per l'obbligo di istruzione che opera nel sistema regionale IeFP e le prime due annualità dei progetti personalizzati dell'IeFP di cui al comma 2, art.11 della L.R. 5/2011 presso un Organismo di Formazione professionale accreditato per l'obbligo di Istruzione che opera nel Sistema regionale IeFP.

Per avere diritto alla borsa di studio per l'anno 2015-2016 l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), del nucleo familiare di appartenenza del richiedente non potrà essere superiore a euro 10.632,94. E' valida solo l'attestazione ISEE rilasciata dopo il 15 gennaio 2016.
La certificazione ISEE è rilasciata gratuitamente dai Centri di Assistenza Fiscale (CAAF) convenzionati con l'INPS e dagli Uffici INPS.
La verifica del completamento dell'anno scolastico/formativo, condizione necessaria per ottenere il beneficio, verrà richiesta alla Scuola/Organismo di formazione professionale frequentati.
Saranno anche premiati gli studenti che nello scorso anno scolastico hanno ottenuto una media di valutazione pari o superiore al 7, con la maggiorazione dell'importo della borsa di studio del 25% rispetto a quella di chi non ha conseguito tale media.
Gli studenti in situazione di handicap certificato avranno comunque l'importo della borsa di studio con la maggiorazione, ferma restando la condizione di aver completato l'anno scolastico.

Il bando e la domanda sono consultabili e scaricabili sul sito web della Provincia di Parma.

Per ulteriori informazioni: Servizio Programmazione Rete Scolastica della Provincia di Parma - Viale Martiri della Libertà n. 15 - tel 0521 931 771, dalle ore 9 alle 13 dal lunedì al venerdì e anche dalle 15 alle 17 il lunedì e giovedì; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Il market di via San Leonardo è da cinque anni un punto di riferimento per le persone in difficoltà. Un'ancora di salvezza possibile grazie alle associazioni di volontariato parmensi riunite nell'Associazione CentoperUno, con il sostegno di Fondazione Cariparma. 

Parma, 30 gennaio 2016

Ormai da cinque anni Emporio – che è nato e prosegue l'attività con il sostegno di Fondazione Cariparma - garantisce, grazie alla generosità di aziende, enti e cittadini, la sopravvivenza alimentare di migliaia di famiglie: 891 solamente nel 2014. Un lavoro impegnativo portato avanti da un solo dipendente fortemente motivato e più di 50 volontari che a Emporio hanno donato, solo nel 2014, 11.000 ore di servizio.

Emporio è coordinato dall'Associazione CentoperUno (che riunisce 13 associazioni del territorio parmense che si occupano da tempo e con modalità diverse di accoglienza e assistenza di persone che si trovano in difficoltà economica e in una condizione di disagio sociale) e partner fondamentali, che a diverso titolo garantiscono il perseguimento degli obiettivi e il radicamento nel territorio locale del progetto sono Comune di Parma, Provincia di Parma, Forum Solidarietà e Coop Consumatori Nordest.
Chi arriva al market di via San Leonardo trova un'ancora di salvezza, la possibilità di essere accompagnato in un momento drammatico come quello che segue la perdita del lavoro e del reddito, ancor più difficile per chi, fino a poco fa, conduceva un'esistenza senza problemi. Si cerca di offrire alimenti e speranza, la partita più difficile.

Da quando nel 2010 è partita l'esperienza di Emporio - grazie alle associazioni di volontariato parmensi riunite nell'Associazione CentoperUno - l'emergenza povertà nella nostra città si è progressivamente modificata: accanto alle tante famiglie che si avvicinano per la prima volta al Market si consolida il numero di quante, nel tempo, non riescono a rialzarsi dal momento di difficoltà: un carico emotivo sempre più pesante che i volontari cercano di alleviare non solo col cibo ma anche con la vicinanza, l'ascolto e varie iniziative di socializzazione.
Ma in aiuto alla fatica di questa sfida è arrivata la città, attraverso tanti piccoli e grandi gesti di generosità che, in questi anni, non hanno lasciato soli i volontari. Ciò che sta sugli scaffali, infatti, proviene in gran parte dalle donazioni delle aziende.
Ma alcuni generi alimentari - ad esempio riso, olio, zucchero, farina e legumi - devono essere acquistati e le donazioni dei cittadini sono indispensabili per garantire il paniere di base, perché tutti possano mettere a tavola colazione, pranzo e cena. Una questione di corretta alimentazione ma anche di dignità.

Nel 2013 Emporio è stato rafforzato anche grazie alla campagna di raccolta fondi "Parma Facciamo Squadra" (realizzata anche grazie all'"effetto moltiplicatore" di Barilla, Chiesi Farmaceutici e Fondazione Cariparma) che per il tramite della Fondazione Munus nella gestione del fondo ha permesso di ampliare la quantità e la varietà dei generi alimentari messi a disposizione.
Purtroppo l'orizzonte futuro non è roseo. I numeri della povertà non diminuiscono e, anche se la capacità del volontariato di far fronte ai bisogni è cresciuta, gli aiuti non riescono a tenere il passo. Sempre più grande è il bacino di sofferenza a cui dare risposta: per questo, ancora una volta si rinnova l'appello a contribuire attraverso il sito www.emporioparma.org  dove si può donare una spesa on line a chi non ce la fa, scegliendo cosa mettere nel carrello. Ogni piccolo contributo è fondamentale. Nel corso del 2014 sono stati distribuiti, in controvalore economico, 1.467.000 di Euro di prodotti alimentari contro un costo del progetto di 171.000 Euro (di cui 77.000 per acquisto di alimentari); per ogni euro impiegato sono stati quindi distribuiti quasi 9 Euro di alimenti. Non ultimo, anche il proprio tempo può essere un dono importante: a Emporio oggi ci sono 50 volontari attivi ma se ne cercano altri per contribuire a questa grande pagina di solidarietà che Parma sta scrivendo.

(Fonte: ufficio stampa Emporio)

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