A Cesena in mille hanno suonato 'Learn to Fly' e hanno avuto un successo mondiale, ora una sfida ancor più ambiziosa: in mille per un intero concerto dei brani che hanno fatto la storia del rock.

Parma, 9 aprile 2016

Dopo il grande successo ottenuto lo scorso 24 Luglio con il video di Learn to Fly, lo staff del Rockin1000 ha deciso di lanciare una nuova sfida!
Non più una sola canzone suonata da mille musicisti, ma un intero concerto con una scaletta di 20 brani che hanno segnato la storia del rock dagli anni 50 ad oggi! Il palcoscenico sarà sempre la bella Cesena da dov'è partito tutto, ma ad ospitare i millini non sarà più il parco dell'ippodromo ma lo stadio Manuzzi così da poter ospitare fino a 20.000 spettatori.
Era già da qualche mese che si aveva la sensazione ci fosse qualcosa nell'aria, come confermato da coloro che hanno potuto partecipare alla Reunion di Rockin1000 al teatro Verdi di Cesena in febbraio. In quell'occasione Fabio Zaffagni aveva anticipato l'annuncio di un nuovo grande progetto che avrebbe coinvolto tutti i millini e sarebbe stato molto più ambizioso dell'ultimo. 

Dopo due settimane di attesa il 31 Marzo è arrivato l'annuncio ufficiale. 1000 musicisti, 20 canzoni, 20.000 spettatori: questi gli ingredienti necessari per entrare nella storia del rock! Un progetto molto ambizioso da realizzare: è stata aperta una raccolta fondi su eppela.com/rockin1000.
Ogni persona che deciderà di sovvenzionare l'evento, riceverà un biglietto per partecipare al concerto!

Dal 7 aprile sono aperte le candidature per partecipare come musicisti. I partecipanti al primo evento, avranno la possibilità di confermare la propria presenza prima della riapertura delle selezioni.

Per ulteriori informazioni su come candidarsi visitate il sito.

rockinmille concerto cesena evento musica locandina

Giovedì, 07 Aprile 2016 16:46

Le etichette di David Bowie

David Bowie è un'icona musicale e la sua arte continua a farci compagnia in varie forme. Non tutti sanno che prima di lasciarci ha voluto dare sostegno ad una importante iniziativa benefica legata all'Unicef. 

Di Cecilia Novembri

Il Duca Bianco ha colpito ancora, quando il 10 gennaio scorso è stata annunciata la morte di David Bowie, il mondo non solo ha improvvisamente perso uno dei più grandi geni musicali degli ultimi sessant'anni, ma anche una vera icona del suo tempo!

La sua morte ha portato a un'impennata nelle vendite del suo ultimo album "Blackstar" (oltre che del suo intero repertorio), inaspettatamente, la Bowie-mania ha contagiato anche il mondo degli estimatori di vino. Infatti su iniziativa di una cantina valenciana, David Bowie insieme ad altri 130 personaggi dello spettacolo, tra cui Coldplay, Charlize Theron, Pierce Brosnan e Penelope Cruz, avevano preso parte al progetto benefico "Whatever it Takes", a sostegno dell'Unicef.

vino personalizzati personaggi famosi

Ad ognuno era stato chiesto di ideare un simbolo di speranza e di accompagnarlo con un messaggio che sarebbe stato riprodotto sulle bottiglie di differenti tipologie di vino.
I proventi sarebbero andati a sostegno dello sviluppo rurale ed educativo dei paesi del Sud del mondo.
Per il progetto, Bowie aveva realizzato un artwork raffigurante una maglietta che richiamava la copertina del suo album "Aladdin Sane".
Il "suo" vino, uno Shiraz prodotto in edizione limitata dalla cantina Vicente Gandia nel 2014, era stato messo in vendita al prezzo di 11 dollari, ma solo in pochissimi paesi.

Andato subito e rapidamente esaurito appena commercializzato, il vino è poi caduto rapidamente nel dimenticatoio, fino alla sua morte.

david bowie etichette vini

Ora, tra i collezionisti sempre alla ricerca di pezzi rari, si è scatenata una vera e propria caccia alla bottiglia e il vino sta aumentando esponenzialmente di valore, al punto che parla di un vero e proprio oggetto di culto. Per chi desidera trovarlo sono pochi i posti dove è possibile acquistarlo: bisogna andare in Taiwan, Colombia o Filippine, mentre in Europa è possibile reperirlo a Malta nella catena gdo Pavi.

CREDITS photo: www.gqitalia.com www.indipendent.co.uk www.pixabay.com Repubblica.it – indie-eye.it – winenews.it

Cento vetture d'epoca percorreranno le incantevoli strade di Emilia, Liguria e Toscana, partendo dal centro di Parma. Una miscela di sport, passione, paesaggi, cultura e serate indimenticabili. Ecco tappe e programma

Di Alexa Kuhne

Parma, 9 aprile 2016

Ci sono due date da appuntare assolutamente: quelle del 14 e 17 aprile prossimi.
Perché la sesta edizione del Terre di Canossa International Classic Car Challenge parte da Parma, il 14 aprile, per 'abbracciare' un territorio che, nel XII secolo, si estendeva da Brescia a Viterbo e da La Spezia a Ferrara.
La gara che impegna un massimo di 100 spettacolari vetture percorrerà le strade di Emilia, Liguria e Toscana. Sarà una sfida fra motori ma anche un itinerario che stuzzicherà tutti i sensi perché, oltre allo sport e alla passione, chi vorrà seguire l'evento potrà ammirare i paesaggi di un territorio che ha da offrire cultura e cibo, da gustare nel corso di serate cariche di sorprese.

terre di canossa emilia eventi motori

L'edizione di quest'anno del Terre di Canossa è in particolare dedicata al 70° Anniversario della Repubblica Italiana e al 970° Anniversario della nascita di Matilde di Canossa, Regina d'Italia nel XII Secolo e "madrina dell'evento", certamente una delle figure chiave della storia medievale, donna progressista e indipendente, nobile e guerriera che svolse un ruolo fondamentale negli equilibri politici e storici dell'epoca.

La città e la provincia di Parma saranno le protagoniste di questa sesta edizione e daranno il via alla prima tappa, con tanto di serata di gala che si svolgerà nella suggestiva Abbazia di Valserena. Firma eccellente per la cena che sarà creata dallo chef stellato Massimo Spigaroli, "portavoce" della cucina parmense e indiscusso "re" del culatello.

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Ma le Terre di Canossa sono anche Terre Verdiane e, come da tradizione, la prima serata delizierà non solo i "palati", ma anche le "orecchie" degli ospiti con un concerto sorpresa, realizzato in esclusiva per l'evento.
Motori ai posti di partenza venerdì 15 aprile, quando le auto si schiereranno nel centro storico della Città Ducale per essere ammirate dalla cittadinanza. Il via è previsto per le 9.00 da Piazza della Pilotta in direzione Autodromo di Varano de' Melegari per un gruppo di prove a cronometro sulla famosa pista. Da lì, lungo le strade dell'Appennino, giungeranno a Borgotaro, "capitale" del fungo porcino e, attraverso il Passo di Cento Croci, al Golfo della Spezia.
Dopo una sosta ristoratrice all'Arsenale della Marina Militare, il percorso si svolgerà lungo tutta la costa della Provincia di La Spezia, attraverso le Cinque Terre per terminare con un piacevole aperitivo al cospetto del Castello di Lerici e con la cena a Bocca di Magra alla Capannina da Ciccio, ristorante ben noto ai navigatori della zona.

Il percorso del sabato sarà dedicato come di consueto alla Toscana, con gli spettacolari passaggi in alcune delle città d'arte più famose d'Italia. Suggestivo il passaggio nel centro di Pisa, la sfilata sulle antiche mura di Lucca, l'arrivo di tappa del sabato al cospetto del Duomo di Pietrasanta, la città di Botero e di tanti altri grandi artisti. La serata avrà come sempre il suo culmine a partire dal tramonto all'imperdibile Beach Party al tramonto con musica dal vivo sulla spiaggia del Bambaissa, per una notte indimenticabile.

Domenica 17, infine, i partecipanti affronteranno le sfidanti strade delle Alpi Apuane e gli impegnativi tornanti del Passo delle Radici, per giungere a pranzo al Castello di Montefiorino, quindi all'arrivo finale in Piazza del Duomo a Reggio Emilia, dove l'evocativa Sala del Tricolore ospiterà come da tradizione le premiazioni.

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Città d'arte, paesaggi meravigliosi, antichi castelli, dolci colline e impegnativi passi di montagna faranno da scenario ad una gara tra le più importanti nel panorama internazionale degli eventi per auto storiche.

Confermate per questa sesta edizione alcune delle proposte più gradite delle edizioni passate: il Trofeo Eberhard& Co., main sponsor dell'evento, che segnerà il tempo dell'evento e metterà come sempre in palio alcuni splendidi orologi, la "Pre-War Cup" dedicata alle auto anteguerra e il Trofeo Tricolore, riservato ai piloti non "professionisti", che sono sempre i benvenuti a questa splendida gara.
Confermato anche il consueto "omaggio" alla Marina Militareche ha l'obiettivo di presentare, soprattutto ai tanti equipaggi stranieri, le più interessanti eccellenze del nostro Paese.

Tra le novità invece dell'edizione 2016, la partenza da Parma, città culturalmente vivace, ben nota per la sua architettura erede del Ducato e per le sue tradizioni gastronomiche, culturali e musicali fin dai tempi dei Farnese.

La gara si svolgerà su un percorso di circa 650 km e prevede ben 85impegnative prove a cronometro, studiate anche nel rispetto delle auto meno recenti e meno manovrabili e di chi compete col vecchio cronometro meccanico. È prevista ancheuna prova di media, con un premio speciale, separato dalla classifica principale.

Ma Terre di Canossa non è solo una gara impegnativa: è soprattutto un'occasione unica per passare un'indimenticabile vacanza tra passione, cultura e serate sempre diverse. Quattro giorni intensi da vivere in una miscela perfetta di splendide auto, competizione, turismo, gastronomia, musica e relax. Un "Grande Evento" curato in ogni dettaglio con la passione e la determinazione della gente dell'Emilia, terra di motori.

"Terre di Canossa è ormai riconosciuto come un evento di riferimento tra le grandi gare di regolarità nel mondo - spiega Luigi Orlandini, presidente della Scuderia Tricolore -. Il nostro obiettivo è offrire a chi partecipa una gara impegnativa sul piano tecnico, ma allo stesso tempo anche un'esperienza memorabile, capace di regalare emozioni anche nei momenti conviviali, studiando al meglio l'equilibrio tra i tempi della gara e quelli del relax. Ovviamente tutto questo è possibile grazie all'entusiasmo degli equipaggi, a un team unico e al coinvolgimento di partner d'eccellenza, ingredienti che ogni anno rendono speciale il Terre di Canossa".

Terre di Canossa si conferma inoltre il primo e l'unico evento del settore a porre grande attenzione al rispetto per l'ambiente. L'organizzazione ha infatti volontariamente adottato il protocollo CarbonZero, tramite il quale vengono adottate misure eco-responsabili e di azzeramento totale delle emissioni di CO2 grazie alla piantumazione di alberi in territorio Italiano.

Sabato, 09 Aprile 2016 15:06

Martino Sgobba e i suoi "Destini"

Sarà presentato sabato 16 aprile, presso la libreria Emily Bookshop di Modena l'antologia di racconti dell'autore pugliese. Sette racconti apparentemente diversi tra loro, ma legati da un fil rouge che li presenta al lettore come artefici dei loro..."Destini".

Di Manuela Fiorini

Modena, 9 aprile 2016

Ognuno di noi ha un destino oppure ne è l'artefice? Martino Sgobba, classe 1957, pugliese, ex insegnate di filosofia e ora preside, dà la sua risposta letteraria nel libro Destini, che sarà presentato sabato 16 aprile, alle 17.30, presso la libreria Emily Bookshop, di via Fonte d'Abisso, a Modena. Si tratta di un'antologia di sette racconti, apparentemente molto diversi tra oro per tematiche, contesti e complessità culturale. Eppure l'avvocato di successo, il nano con prestigio sociale, l'attrice famosa, l'uomo senza radici, l'ex terrorista, l'anziana signora di popolo e gli altri protagonisti delle storie sono legati da un fil rouge che li offre al lettore come artefici dei loro destini. Ne abbiamo parlato con l'autore.

Martino Sgobba scrittore

L'antologia raccoglie sette racconti molto diversi tra loro, che cosa li accomuna?

"La convinzione che le esistenze si determinano mediante un complesso incrocio di decisioni e casuali circostanze. Li accomuna anche la scrittura che cerca sembra di mostrare più che raccontare o descrivere".

I protagonisti sono personaggi con vissuti molto differenti: c'è chi ha un passato problematico, chi vive un disagio esistenziale con radici profonde, chi una curiosa solitudine. A che cosa ti sei ispirato per descrivere personaggi così introspettivi e complessi?

"Le mie storie nascono senza un progetto ben definito, prendendo spunto da persone conosciute molto tempo prima o semplicemente incontrate in qualche particolare occasione. Nel racconto poi le persone reali diventano esistenze diverse, quelle dei protagonisti, a cui, attraverso la forza della scrittura, trasferiscono anche la loro problematicità".

I protagonisti sono tutti esseri umani, tranne uno, il bicchiere dell'ultimo racconto. Come mai hai scelto di dare voce a questo oggetto?

"Nella mia scrittura c'è la costante tendenza a dar voce agli oggetti, intesi come capaci di svelare la vita delle persone. In questo caso, un bicchiere è diventato il protagonista unico del racconto e riflette sulla sua nuova condizione assimilabile alla soggettività umana".

Tu hai insegnato filosofia e nella tua prosa di tanto in tanto emerge qualche citazione filosofica, se non proprio qualche riflessione stessa dell'autore sulla vita. Quando ha influito la tua formazione e la tua professione nella stesura dei racconti di "Destini"?

"Ho insegnato filosofia per diciotto anni e ho anche fatto ricerca filosofica; è evidente che tutto ciò non può non lasciare traccia nei miei racconti. Più in generale, credo che ogni narrazione non superficiale debba avere momenti di riflessione o mediante la voce narrante o mediante quella dei protagonisti".

C'è un personaggio o un racconto al quale sei più affezionato e perché?

Il racconto Crucifero. E' un tentativo di coniugare la riflessione sul linguaggio con la sperimentazione della potenza espressiva delle parole. Crucifero poi è un personaggio complesso, la cui costruzione mi ha impegnato e coinvolto molto".

martino sgobba destini libro

Martino Sgobba è nato nel 1957 a Monopoli (BA). Laureato in Filosofia ha insegnato la materia per diciotto anni, prima a Belluno, poi nella sua Puglia. Dal 2003 è dirigente scolastico del polo liceale "Majorana-Laterza" di Putignano (BA). Dopo essersi dedicato alla scrittura saggistica, approda a quella narrativa. Ha pubblicato le raccolte di racconti "Le parole restano" e "Il mare è soltanto acqua" per Giovane Holden Edizioni e il romanzo noir "Un liceo da suicidio" per Robin. Ha vinto diversi premi letterari ed è membro dell'associazione di scrittori "I Semi Neri" (www.semineri.it ) con sede a Modena.

INFO
Destini
Edizioni iRobin&Sons
Pag 167 - € 12

Presentazione sabato 16 aprile, ore 17.30 c/o Emily Bookshop, via Fonte d'Abisso9/11, Modena
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www.emilybookshop.it 
Ingresso gratuito.

La nota della Gilda degli Insegnanti di Parma su un progetto didattico che riguarda l'Istituto Comprensivo di Montechiarugolo: "Questo modo di fare irrispettoso, è evidentemente figlio della totale assenza dell'Ufficio Scolastico Regionale che è assente nel controllare i dirigenti scolastici."

Parma, 6 aprile 2016

Anche su faccende che dovrebbero filare "lisce" le autorità scolastiche del nostro territorio riescono a "toppare": abbiamo appreso dai media locali di un progetto didattico che riguarda l'Istituto Comprensivo di Montechiarugolo, nulla abbiamo da eccepire se il Collegio dei Docenti lo ha regolarmente approvato tenendo conto della libertà di insegnamento di ogni singolo docente che, volendo, potrebbe non aderire. Tuttavia sarebbe più corretto che l'atto fosse compiuto dal collegio che si insedierà il prossimo 1° settembre e quindi titolato pienamente a disporre per il nuovo anno scolastico.

La nostra rimostranza sta nel fatto che questo tipo di determinazioni devono essere legate ad un'informativa preventiva che la dirigenza scolastica deve obbligatoriamente rilasciare alle rappresentanze territoriali di categoria, tra cui la Gilda degli Insegnanti, cosa che ad oggi non è avvenuta e che per contratto deve avvenire entro il prossimo 15 settembre.

Pur essendoci il tempo per notificarci gli atti dovuti, notiamo che ancora una volta lo "stile": dobbiamo ringraziare la stampa locale per sapere di fatti e situazioni scolastiche in merito alle quali abbiamo titolo ad essere informati formalmente e preventivamente. Questo modo di fare irrispettoso, è evidentemente figlio della totale assenza dell'Ufficio Scolastico Regionale che è assente nel controllare i dirigenti scolastici. Salvatore Pizzo, Coordinatore Provinciale della Gilda così commenta: "La politica dovrebbe riflettere e fare la propria parte in merito a questa gestione così particolare dell'Ufficio Scolastico Regionale, altrimenti se ne assume la responsabilità anche sotto il profilo elettorale".

Nel caso specifico, da quanto sappiamo solo ufficiosamente, si tratta di un accordo tra Istituzione Scolastica ed Ente Comune, in casi come questi l'informativa, stando alle norme contrattuali, è un atto dovuto.

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti)

Mercoledì, 06 Aprile 2016 09:48

Aprile...prepariamo il giardino!

Avete voglia di creare il vostro angolo verde come zona relax o semplicemente per ospitare gli amici in vista delle prossime sere d'estate? SOS by GIULIA SANTORO vi propone ottimi consigli e spunti per creare questo piccolo paradiso senza essere obbligatoriamente il classico "pollice verde"!

Di Giulia Santoro

Con la fine dell'inverno e grazie all'arrivo della bella stagione cresce la voglia di uscire e di stare all'aria aperta.
I giardini diventano la cornice per eccellenza per trascorrere momenti rilassanti in mezzo alla natura che con l'arrivo della Primavera ci regala i suoi colori sgargianti di fiori e piante insieme ai loro intensi profumi.

1 giardino aprile

Aprile si apre come il mese ideale per chi volesse ricreare anche in piccoli terrazzi la stessa atmosfera di un colorato giardino.
Forse non proprio tutti hanno il dono del "pollice verde" quindi come possiamo in poco tempo prenderci cura di fiori e piante?
La notizia è che in realtà non ci vuole molto per creare e per mantenere un giardino, anche in termini economici, l'unico vero ostacolo per la realizzazione di un angolo verde tutto per voi in realtà è rappresentato dallo spazio. Ma non temete perché tutto è possibile.

La prima cosa importante è quella di definire esattamente l'area che volete dedicare al verde che sia un giardino o anche molto meno.
Se infatti non avete a disposizione ettari di terreno e vivete in città sarà necessario sfruttare ogni centimetro quadrato.
Fatto questo dovete pensare alle condizioni climatiche della zona e non sottovalutare che mancanza di luce o temperature troppo crudeli possano essere di impedimento alla sopravvivenza delle vostre nuove piante.
Il mio consiglio è quello di andare in un vivaio a chiedere direttamente ad un esperto quali potrebbero essere le soluzioni botaniche migliori per un giardino o una terrazza.

A questo punto potrete fare una cernita su quelle che sono le vostre piante preferite e che vedreste benissimo nel vostro contesto.
Non dovete dimenticare che la funzione primaria di un giardino è quella del far riposare, anima e corpo, dalle fatiche quotidiane.
Sarà magnifico quindi poter ricreare un salottino en plein air da sfruttare anche le sere d'estate con gli amici o per situazioni romantiche!

Nessuno può resistere al fascino di profumi di rosa, al lume di candela, sotto un bel gazebo!
In effetti a proposito di gazebo, questa è la migliore soluzione per qualsiasi location che vorrete arredare poiché delimita in poco spazio una vera e propria stanza che potrete decorare sia con piante e fiori, da quelle rampicanti a quelle in vaso, che con tendaggi e lumière.
In commercio esistono soluzioni davvero pratiche, resistenti alle intemperie, di facile imballaggio nel caso si volessero togliere e neppure troppo costose.
La linea può riprendere quella eterna dei periodi coloniali, la migliore a parer mio, tipo in ferro battuto, leggera e sinuosa, oppure una linea più sprint e moderna con tratti lineari e geometrici.

2 giardino aprile primavera

Altro elemento essenziale poi sono puff e poltroncine o sdraio. Le sedute dovrebbero essere messe in modo da facilitare la conversazione. Ideale posizionarle intorno ad un tavolino con la testa rivolta verso nord in modo da poter godere il panorama migliore.
Cercate di arredare senza troppa precisione, è accogliente "dimenticare" cuscini qua e là in modo del tutto casuale.

A questo punto è giunto il momento di occuparci di un altro aspetto importante, l'illuminazione e le decorazioni. La prima di semplice realizzazione: candele! Candele ovunque e di tutte le forme. Quest'anno, per esempio, ho trovato geniale sfruttare un antico chandelier solo con piccole candele. Lasciato scendere in mezzo al gazebo proprio come se si trattasse di un salottino. Simpatico e vincente è poi tutto quello che è riciclo, giusto per non allontanarci mai troppo dal mio adorato Shabby Chic.
Una vecchia bicicletta ridipinta di bianco come porta vasi, con tableau di legno accomodati sopra, sarà perfetto per scrivere messaggi di benvenuto.

primavera giardinaggio

Le cose migliori però hanno bisogno di attenzione.
Ritagliatevi una mezz'ora alla settimana per risistemare fiori e piante, assicuratevi che siano sane, ben nutrite e innaffiate. La terra dovrà comparire sempre umida e scura. Ogni tanto acquistate prodotti buster per nutrire il terreno. Sarà così più semplice anche proteggere le piante da eventuali parassiti e malattie.
Con questo vi auguro che la bella stagione possa regalarvi momenti indimenticabili sotto le stelle o all'ombra delle fronde del vostro giardino che sia pensile o in mezzo a tanta rigogliosa natura!

Credits: DESIGNMAG.IT – giardinidarte.it – verdeggiando.it –fazland.com – casapratica.it –giardinaggio.net

Si apre oggi la vendita dei biglietti per gli spettacoli del Festival Verdi 2016. I biglietti per I masnadieri al Teatro Verdi di Busseto in vendita dal 15 aprile, gli spettacoli in programma al Teatro Farnese in vendita dal 19 aprile.

Parma, 5 aprile 2016

Si apre oggi la vendita dei biglietti per gli spettacoli del Festival Verdi 2016 presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e online su sito. I biglietti per I masnadieri al Teatro Giuseppe Verdi di Busseto saranno in vendita, dal 15 aprile 2016 e online dal 16 aprile 2016.

Il Teatro Regio di Parma informa che i biglietti per gli spettacoli in programma al Teatro Farnese (Giovanna d'Arco, Mezzogiorno in musica al Farnese, Vinicio Capossela, Schiller Gala, Lettera a mio padre, Uri Caine Ensemble) saranno in vendita dal 19 aprile 2016 (e non dal 5 aprile 2016, come precedentemente annunciato) presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e online e su teatroregioparma.it dal 20 aprile 2016.

L'acquisto online non comporta alcuna commissione di servizio. I biglietti del Festival Verdi 2016 sono inoltre disponibili presso lo Iat Ufficio informazione e accoglienza turistica di Parma in Piazza Garibaldi, aperto da lunedì a domenica dalle ore 9.00 alle ore 19.00 (Tel. 0521218889) e su vivaticket.it e ticketone.it. 

Il Festival Verdi è realizzato grazie al contributo di Comune di Parma, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ReggioParma Festival, Regione Emilia-Romagna. Main partner Cariparma Crédit Agricole. Major partner Fondazione Cariparma. Media partner Mediaset.

Lunedì, 04 Aprile 2016 10:59

Via col vento

Libri da NON dimenticare. Torniamo con i libri proposti da CECILIA NOVEMBRI con un autentico capolavoro da cui è stato tratto "il film dei film" grazie ad una storia avvincente, una interpretazione memorabile e una colonna sonora indimenticabile!

Di Cecilia Novembri

"Dopotutto, domani è un altro giorno..."
La frase del libro intramontabile "Via col vento", scritto dall'autrice americana Margaret Mitchell nel 1936, è un autentico capolavoro.

Caso editoriale senza precedenti, con 180.000 copie vendute in quattro settimane, tradotto in 37 lingue ha ottenuto anche un grande successo internazionale raggiungendo, fino ad oggi, la soglia dei 30 milioni di copie!
Interpretato con superficialità potrebbe sembrare un romanzo d'amore ambientato durante la Guerra di Secessione americana, ma poi si rivela anche la struggente storia di un'amicizia tra due donne, il ritratto delle sofferenze cagionate dalla guerra.

L'ambientazione è incantevole, soprattutto per ciò che riguarda Tara nei giorni d'oro e Atlanta durante l'assedio, i personaggi sono analizzati con cura tramite punti di vista diversi, particolari e particolareggiati.

via col vento film cultura

La scrittrice guida il lettore alla scoperta dell'anima degli uomini e delle donne della Confederazione degli Stati Uniti, quando ancora non erano tutti "Stati Uniti" e del loro rapporto con gli schiavi.

Si tratta di un periodo importantissimo per la storia americana che la maggior parte degli europei conosce solo superficialmente, un romanzo pieno di dolore, di struggente malinconia per un passato spensierato che non può tornare.

via col vento film 2

La protagonista è Rossella O'Hara viziata sedicenne figlia di un ricco proprietario terriero, che possiede una personalità volitiva e coraggiosa che la rende una vera pioniera nella società in cui vive!
La celebre frase, domani è un altro giorno, concretizza una sua vera e propria trasformazione.

Venerdì, 01 Aprile 2016 17:16

A che piano va?

Vi siete mai chiesti quante storie potrebbe raccontare un'ascensore, se potesse parlare, in quel quotidiano e piccolo tragitto che fa andando su e giù trasportando le persone? Lasciandoci trasportare con un pò di fantasia e tanta tenerezza ci aiuta SUSANNA VOLIANI con un libro per i nostri bambini in cui animaletti divertenti salgono e scendono da un ascensore...e se invece succeddesse a noi?

Di Susanna Voliani

Nell'ordinaria quotidianità di un movimento semplice e conosciuto come quello dell'ascensore di un condominio, si possono nascondere fatti sorprendenti.

In questo divertente e movimentato albo che arriva dall'Estonia, scritto da Katlin Vainola ed illustrato da Ulla Saar (Sinnos Editrice, collana I tradotti), si presentano una serie di personaggi che entrano ed escono dall'ascensore di un palazzo, ognuno con proprie caratteristiche e peculiarità, con la propria vita, con il proprio lavoro.

a che piano va libro illustrato bambini

Un porcospino, una giraffa, due piccioni, un polpo, un canguro, uno scoiattolo, tutti simpatici, indaffarati e straordinari nelle loro originali occupazioni. Sei piani per sei storie diverse, sei volte si ride alle parole dell'ascensore che narra in prima persona.

a che piano va libro illustrato bambini storie
Che cosa fanno gli inquilini quando salgono o scendono da soli e nessuno li vede?

Il generoso e intraprendente ascensore accoglie tutti con cortesia ma rimprovera chi non lo rispetta, e alla fine di ogni giornata riposa tranquillo sapendo di aver fatto il proprio dovere accompagnando tutti su e giù.
E domani, chi sarà il primo a chiamarlo?

Una lettura divertente, illustrazioni vivaci, scrittura in stampatello adatta ai piccoli che iniziano a leggere da soli. E se abitate in un palazzo con l'ascensore, inizierete anche voi a guardare i vostri vicini con occhi più attenti.
Dai 4 anni.

Credits photo Ali express.com – diversal.co.uk – amazon.it – choozen.it –farmayes.it

Un gruppo di ragazzi, la loro passione e la loro dedizione per il mondo dello spettacolo: energia alo stato puro con il musical "Fame – Saranno Famosi". Dal 7 aprile al Barclays Teatro Nazionale di Milano.

Di Pietro Razzini

Parma, 4 aprile 2016

Energia allo stato puro, freschezza e talento. Questi, ma non solo, gli ingredienti che faranno di "Fame – Saranno Famosi" un cocktail a dir poco esplosivo. Appuntamento fissato il 7 aprile al Barclays Teatro Nazionale di Milano per la prima (con anteprime dal 31 marzo al 6 aprile). Poi via, fino al primo maggio, data dell'ultima replica. Regia affidata a Federico Bellone, produzione griffata Wizard, Fame porta in scena una storia che ha reso indimenticabili i suoi personaggi, offrendo in questa precisa occasione, una versione speciale dedicata al ricordo del film salito alla ribalta 35 anni fa.

I NUMERI - Nel complesso più di 40.000 posti disponibili al Barclays Teatro Nazionale, 25.000 dei quali già venduti. Un allestimento (prima volta nel mondo) dal costo complessivo pari a 500.000 euro. Niente male. Ventidue persone formano il cast caratterizzato da ragazzi e ragazze con un'età compresa tra i 20 e i 25 anni. Queste sono solo alcune cifre che raccontano il valore di uno spettacolo destinato ad attirare l'attenzione del grande pubblico. Dopo Dirty Dancing e prima di The Bodyguard, Wizard ha deciso di puntare su Fame, convinta che gli spettatori non si lasceranno scappare l'occasione di farsi trascinare dall'energia degli attori in scena. Anzi, addirittura di essere protagonisti in scena: ogni sera, infatti, saranno messi a disposizione di chi ne farà richiesta alla produzione, 10 posti per poter assistere allo spettacolo "dall'auditorium della scuola di Fame", sul palco.

I PROTAGONISTI – Sarà Luca Giacomelli Ferrarini a vestire i panni di Nick Piazza. Al suo fianco Eleonora Facchini (Serena Katz), Rajabu Rashidi (Tyrone Jackson) ed Emanuela Puleo (Carmen Diaz) a cui è stato affidato l'onere e l'onore di chiudere lo spettacolo esaltando le note dell'immortale Fame: "Adoro il ruolo di Carmen: ho 23 anni e mi mettono il mondo ai piedi. Cosa posso volere di più?". Afferma ridendo. Poi si fa seria: "E' un'emozione grandissima far parte di questo musical: stiamo lavorando notte e giorno per raggiungere un risultato di alta qualità". E ancora, Federico Colonnelli, Simone Nocerino, Monica Ruggeri, Caterina Sampietro e Marta Melchiorre: giovani e di talento. Statene certi, presto "saranno famosi".

--Cast Fame 8 credits Loris Zambelli

                  Credits ph. Loris Zambelli

Billy, il cucciolo di koala dotato di una fervida immaginazione e di un enorme coraggio, arriva da oggi anche nelle sale dell'Emilia Romagna. Un film per tutta la famiglia diretto dal regista Deane Taylor.

Parma, 31 marzo 2016

Avventura, amicizia e tante risate per tutta la famiglia. È la ricetta del cartone animato Billy il Koala - The Adventures of Blinky Bill, sbarcato oggi anche nelle sale cinematografiche dell'Emilia Romagna, grazie a Fulvio e Federica Lucisano per Italian International Film, e distribuito da Microcinema.
Nato in Australia nel 1933 con la serie di libri The Adventures of Blinky Bill, il cucciolo di koala è diventato popolare in tutto il mondo anche per film e serie televisive di grande successo.

E' la storia avvincente di un viaggio alla ricerca del padre, che porta il piccolo cucciolo ad una grande crescita interiore. Spinto dall'affetto per la famiglia scopre il valore dell'amicizia e credendo in se stesso diventa un eroe. I compagni di avventura che lo accompagnano attraverso i caldi deserti australiani incontra Nutsy, una piccola Koala dello Zoo, e Jacko, un ansioso e simpatico clamidosauro.
Insieme, tra mille ostacoli, i giovani esploratori dovranno cercare di rimanere uniti ed essere molto coraggiosi e svegli per riuscire a portare a termine la loro missione, ritrovare il papà di Billy e tornare a casa sani e salvi.

Il nuovo film è stato diretto dal regista Deane Taylor che ha lavorato alle serie di Tom & Jerry, Mucca & Pollo e Scooby Doo e all'amatissima pellicola Nightmare Before Christmas.

Dal 2 aprile al 15 maggio Parma si animerà con mostre, installazioni, fotografia, arte, design, food design, musica e realtà virtuale con il "Parma 360 Festival della creatività contemporanea"

Parma, 31 marzo 2016 

Dal 2 aprile al 15 maggio Parma si animerà con mostre, installazioni, fotografia, arte, design, food design, musica e realtà virtuale. Un totale di 45 giorni durante i quali l'Arte diventerà il motore di crescita e trasformazione sociale, al servizio della città e del territorio.

Il tutto avrà inizio il 2 aprile quando, dalle ore 11, in Piazzale della Pace si darà il via alla lunga maratona di inaugurazione di "Parma 360 Festival della creatività contemporanea": un evento culturale senza precedenti per Parma, uno sguardo a 360° sul sistema della creatività contemporanea italiana e un focus su quella emergente.

8 mostre/evento nel circuito on:
Michelangelo Pistoletto, Maurizio Galimberti, Vico Magistretti, Claudio Parmiggiani, The Art of food Valley, C999, Erresullaluna+Chuli Paquin, BDC bonannidelriocatalog, The Strange Days.

360 VIRAL circuito off:
oltre 30 spazi creativi, 200 vetrine di negozi ospiteranno 40 artisti

Tutte le mostre sono ad ingresso gratuito. L'iniziativa è organizzata dalle associazioni 360° Creativity Events, Art Company, Made in Art, Kontainer, con il contributo del Comune di
Parma, la direzione artistica di Camilla Mineo, Chiara Canali, Simona Manfredi, Federica Bianconi e un'ampia rete di partner pubblici e privati.

Per info www.parma360festival.it 
Facebook: PARMA 360 Festival

Domani l'inaugurazione della palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro con un seminario sulla prevenzione delle cadute dall'alto. 

Modena, 30 marzo 2016

Una palestra per imparare a lavorare "in quota", cioè sui ponteggi e sulle coperture, in modo sicuro. L'ha realizzata la Scuola Edile di Modena, ente bilaterale per la formazione professionale nel settore delle costruzioni. La struttura viene inaugurata domani - giovedì 31 marzo – in occasione di un seminario dedicato ai lavori in quota e alla prevenzione delle cadute dall'alto. La nuova palestra utilizzata per le attività di addestramento ha una superficie coperta di 180 mq ed è alta 7 metri. È dotata di un allestimento fisso che simula il lavoro su una copertura in quota e su una falda, un piano inclinato per salita e discesa assitita con funi, una struttura per addestramento nei lavori in spazi confinati, ponteggi metallici con tubi a giunti, multidirezionale, a elementi prefabbricati per la parte pratica dei corsi per ponteggisti.

«Fino al 31 dicembre 2015 la palestra per i lavori in quota si trovava in un altro stabile fuori dalla nostra sede di via dei Tipografi – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Con la nuova struttura ci siamo riportati in casa tutte le attività di addestramento in quota e i moduli pratici per ponteggisti, superando problemi logistici e funzionali che una sede esterna comportava. Ora possiamo soddisfare al meglio le esigenze formative delle imprese edili, che devono conoscere e applicare correttamente le misure di prevenzione delle cadute dall'alto, le operazioni di salvataggio e la gestione delle emergenze».

Dalle statistiche di Ausl e Inail emerge che a Modena gli infortuni in edilizia sono in calo, sia in numeri assoluti che per esiti, anche se il dato sui danni permanenti riportati dai lavoratori edili è il doppio degli addetti di tutti gli altri settori. Quanto all'attività di vigilanza, l'anno scorso lo Spsal (Servizio prevenzione salute ambiente lavoro) dell'Ausl di Modena ha ispezionato 1.099 cantieri e riscontrato 350 violazioni, di cui 140 per mancato apprestamento di misure contro le cadute dall'alto.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Undicesima edizione della kermesse dal 6 maggio a Reggio Emilia, Bologna, Parma e Rubiera. Significativo elemento di novità per l'edizione 2016 di Fotografia Europea la partecipazione di importanti realtà culturali e artistiche dell'Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival.

Bologna, 26 marzo 2016

Dal 6 maggio al 10 luglio, Reggio Emiliapresenterà la XI edizione di Fotografia Europea, festival interamente dedicato alla forma d'arte che più di altre comunica e interpreta la complessità della società contemporanea. La kermesse, ormai punto di riferimento nazionale e internazionale nel panorama degli appuntamenti culturali dedicati alla fotografia, affronterà il tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini.

Mostre, conferenze, spettacoli, educational e varie iniziative, ospitate nelle principali istituzioni culturali e sedi espositive di Reggio Emilia, saranno gli ingredienti di un ricco programma di eventi, animato da protagonisti della fotografia, della cultura e del sapere, per sollecitare un confronto fra differenti espressioni di creatività e di pensiero. Promosso e organizzato dal 2006 dal Comune di Reggio Emilia, il festival vedrà la partecipazione della Regione Emilia-Romagna epunterà a sviluppare sinergie e collaborazioni con altre provincie e realtà del territorio che quest'anno si sviluppano con istituzioni e soggetti culturali prestigiosi di Bologna, Parma e Rubiera.

La kermesse è stata presentata a Bologna, nella sede della regione Emilia-Romagna, presenti tra gli altri l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, il sindaco di Reggio Luca Vecchi e Walter Guadagnini, curatore di Fotografia Europea. Erano inoltre presenti rappresentanti delle realtà coinvolte.
L'assessore Mezzetti ha posto in relazione il respiro europeo della manifestazione con i drammatici fatti di Bruxelles, ribadendo il cordoglio della Regione e specificando come "anche un'iniziativa aperta come questa assume oggi un significato particolare". Mezzetti ha quindi specificato come "la definizione di questa bellissima edizione della rassegna sul percorso della via Emilia si inserisce armonicamente in una complessiva strategia regionale per la promozione turistica oltre che culturale".
Il sindaco Vecchi ha aggiunto che "dopo 10 anni di fortunate edizioni di rilievo internazionale a Reggio Emilia, Fotografia Europea si propone con un salto di qualità nell'idea progettuale, provocatoria sul piano culturale, cioè la via Emilia e i confini di luoghi identitari che si aprono al mondo e alle nuove relazioni del globale: i confini vissuti non come muri, ma come punti di incontro nel tempo delle grandi migrazioni. Credo che Fotografia Europea possa contribuire, come avvenuto per Reggio Emilia, ad accrescere l'attrattività culturale della nostra regione e delle sue città, così importanti in Europa e intelligentemente aperte al mondo". Vecchi ha anche anticipato alcune delle molte iniziative collaterali, che saranno presentate più avanti, concerti e spettacoli di danza (Aterballetto), incontri e racconti con il coinvolgimento di protagonisti quali Cavazzoni, Celati e Guccini.
Guadagnini è entrato nel dettaglio delle iniziative, mettendo inoltre in evidenza "la forte e produttiva collaborazione che ha permesso di poter snodare le iniziative lungo il territorio regionale", insieme alla cresciuta varietà dei luoghi espositivi scelti.

Significativo elemento di novità per l'edizione 2016 di Fotografia Europea è la partecipazione di importanti realtà culturali e artistiche dell'Emilia-Romagna che presenteranno mostre ed eventi collegati al festival come la fondazione Mast (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia) di Bologna, lo Csac (Centro studi e archivio della comunicazione) dell'Università di Parma, l'associazione Linea di Confine per la fotografia contemporanea di Rubiera, in campo nella realizzazione di dettagliate indagini fotografiche e la Collezione Maramotti, prestigiosa raccolta privata di arte contemporanea con sede a Reggio Emilia.
Fotografia Europea 2016 potrà inoltre contare sulla conferma e sul rafforzamento del legame con la Fondazione Manodori attraverso la sede espositiva di palazzo da Mosto e sull'inserimento effettivo di palazzo Magnani, fondazione di cui il Comune di Reggio Emilia è divenuto socio.

Curata da un comitato scientifico composto da Diane Dufour (direttrice Le Bal, Parigi), Elio Grazioli (Università degli studi di Bergamo), Walter Guadagnini (Accademia di Belle Arti di Bologna), Fotografia Europea 2016 ruoterà attorno al tema La via Emilia. Strade, viaggi, confini nella sua accezione più ampia e trasversale.
Si tratta di una riflessione sul tema della strada, partendo proprio dalla grande arteria romana che va "dal fiume al mare" per approdare alle vie del mondo, ai luoghi di transito e di confine nella società odierna. Questo argomento riprende a trent'anni di distanza, Esplorazioni sulla via Emilia (1986), l'opera collettiva sul paesaggio a cura di Luigi Ghirri con un gruppo di fotografi e scrittori che raccontava il "volto di un paese reale" segnando una pagina significativa della fotografia contemporanea.
La "Via Emilia", arteria stradale strategica e con oltre 2200 anni di storia, è tra l'altro un brand territoriale della Regione Emilia-Romagna, pensato da Apt servizi nel 2015 per promuovere le eccellenze regionali.

Ai Chiostri di San Pietro, uno dei fulcri di Fotografia Europea, la mostra 1986. Esplorazioni sulla via Emilia, a cura di Laura Gasparini, presenteràuna selezione di opere di autori quali Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Giovanni Chiaramonte, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Mimmo Jodice, Klaus Kinold, Claude Nori, Cuchi White, Manfred Willman e il video di Nino Criscenti - tutte esposte in quella storica occasione - così da ricreare il clima culturale di una delle esperienze più lucide ed esaltanti della storia della fotografia italiana.
Inoltre, materiali originali dell'epoca, come il catalogo, le maquette di preparazione e i provini a contatto racconteranno il lungo lavoro di ricerca sul territorio iniziato nel 1984 e terminato con la collettiva del 1986.

La rassegna si completerà con la sezione 2016. Nuove esplorazioni: a testimoniare la continuità di un impegno, Fotografia Europea ha commissionato a sette autori contemporanei le "nuove esplorazioni" della via Emilia. Un viaggio sorprendente, tra realtà e immaginazione, tra documentazione e invenzione, che renderà davvero unica questa edizione del festival. Gli autoriAlain Bublex, Stefano Graziani, Antonio Rovaldi, Sebastian Stumpf, Davide Tranchina, Paolo Ventura, Lorenzo Vitturi, sono tra i protagonisti assoluti del panorama fotografico odierno, nazionale e internazionale, e le loro immagini saranno senza dubbio la novità più attesa di Fotografia Europea 2016.

Il tema dalla via Emiliasi allargherà verso le strade del mondo. Sempre ai Chiostri di San Pietro si terrà la mostra Exile che presenterà le opere di 24 fotografi appartenenti all'agenzia Magnum. Sono immagini di reportage, scattate dai grandi interpreti di questo genere, da Werner Bischof a Robert Capa, da Stuart Franklin a Paolo Pellegrin, da Abbas a Chris Steele-Perkins, da Philip Jones Griffiths a Leonard Freed, solo per citarne alcuni, in cui il tema dell'esilio è visto come una strada a un'unica direzione di cui è negato il ritorno, come una condizione di non appartenenza, un luogo estraneo alla propria storia e cultura. Una mostra che dalla storia arriverà alle tragiche pagine dell'attualità.

Sulla scia del successo ottenuto nelle precedenti edizioni, ai Chiostri di San Pietro ritornerà il progetto Speciale Diciottoventicinque che, con la guida di tre professionisti della fotografia e dell'arte visiva quali Giorgio Barrera, Pietro Iori e Diego Zuelli, offre a 60 ragazzi, tra i 18 e i 25 anni, la possibilità di comprendere come costruire un progetto espositivo, dalla stesura del concept alla mostra finale. Per la prima volta i ragazzi avranno modo di confrontarsi anche con il mondo del video.
Dai suoi albori la fotografia è strettamente legata all'esplorazione e alla conoscenza del territorio. I primi libri fotografici hanno contribuito a creare e a rafforzare una geografia immaginaria dei luoghi, modellando la nostra percezione dello spazio e del tempo. A questa affascinante tematica si riferisce la mostra di libri fotografici, curata da Ilaria Campioli, ai Chiostri di San Pietro che presenterà volumi che utilizzano la stessa struttura narrativa e visuale cara alle esplorazioni del XIX e XX secolo per riflettere sulle complesse relazioni fra scoperta, viaggio e conquista.

Per la prima volta in Italia, Palazzo Magnani renderà omaggio, con oltre 150 immagini e 80 riviste, a Walker Evans (1903-1975), uno dei grandi autori del Novecento, che lungo le strade degli Stati Uniti ha scattato alcune delle sue immagini più famose.
Il fotografo americano sarà celebrato attraverso due distinte esposizioni. La prima, Walker Evans. Anonymous, curata da David Campany, Jean-Paul Deridder e Sam Stourdzé, (Catalogo Steidl) presenterà il lavoro foto-redazionale sviluppato da Evans su numerose riviste americane a partire dal 1929. A differenza di molti fotografi Walker Evans non lavorava per i magazine esclusivamente come fotografo; era lui stesso spesso a scegliere il tema, a scrivere i testi, a selezionare le fotografie e a curare l'impaginazione. Mentre i mass media indugiavano sul culto della celebrità e del consumismo, Evans fotografava anonimi cittadini e la loro vita quotidiana, creando immagini dirette e frontali delle condizioni del paese, con uno stile austero e distaccato privo di ogni forma di idealismo romantico. I suoi intensi scatti, prevalentemente in bianco e nero, lo hanno consacrato pioniere della fotografia documentale e sono divenuti simboli della cultura americana degli anni del New Deal.
La seconda, Walker Evans. Italia, a cura di Laura Gasparini (Catalogo Silvana editoriale), prodotta espressamente per Fotografia Europea 2016, proporrà 50 sue fotografie, tra le più famose, provenienti da collezioni pubbliche e private italiane, capaci d'ispirare il linguaggio poetico di molti dei fotografi protagonisti di Esplorazioni sulla via Emilia, da Ghirri a Basilico, da Guidi a Barbieri. A prova di ciò, saranno esposti alcuni esemplari scatti degli stessi autori italiani scaturiti dalla riflessione sulla lezione del grande maestro americano, insieme a pubblicazioni degli anni trenta e quaranta che testimoniano la presenza di Walker Evans nella storia del cinema e della fotografia italiana del dopoguerra.

Il percorso di Fotografia Europea 2016 proseguirà in altri luoghi simbolo di Reggio Emilia.
Allo Spazio Gerra si terrà la mostra Disco Emilia nata da un progetto che approfondisce, da un punto di vista storico-sociale, il ventennio compreso tra i primi anni settanta e la fine degli ottanta, in cui la regione ha assistito al sorgere di un vero e proprio distretto del divertimento con oltre 35 sale da ballo nel raggio di 100 km. Una vera epopea del costume in cui musica, immagine, moda, tecnologia e spettacolo si sono mescolati freneticamente dando vita a un percorso di crescita esponenziale e alle sue contraddizioni che si riverberano ancora nel presente. A raccontare questo fenomeno sociale e culturale saranno le immagini di Gabriele Basilico, che nel 1978, con la sua serie Dancing in Emilia, ritrasse la prima fase di questo fenomeno, per poi trasferirsi nell'attualità con le fotografie di Andrea Amadasi, Hyena e Arianna Lerussi.
Nella sede di Palazzo da Mosto - tra le più apprezzate lo scorso anno per la bellezza dell'edificio e dei suoi spazi espositivi - di proprietà della Fondazione Manodori, la collettiva Dalla via Emilia al mondo, curata dal comitato scientifico del Festival, presenterà le opere di Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber.
Si tratta in pratica di nove mostre personali, di autori provenienti da diversi paesi europei (dalla Svezia alla Germania, dalla Finlandia all'Italia) che affronteranno attraverso diversi media, dalla fotografia alla videoinstallazione, le tematiche del viaggio, del confine, tanto nei suoi aspetti sociali quanto in quelli individuali. Molti di questi autori, protagonisti della scena artistica internazionale, esporranno per la prima volta in Italia, confermando la natura propositiva del Festival.
Sulla scorta della straordinaria esperienza di Joan Fontcuberta nella scorsa edizione, il Palazzo dei Musei aprirà le proprie sale a Paolo Gioli, uno dei grandi maestri della fotografia italiana e internazionale. Nella mostra Nature attraverso, Paolo Gioli si è misurato con gli spazi e le raccolte dei Musei Civici di Reggio, realizzando una serie di opere inedite, ottenute attraverso la tecnica del fotofinish. Ancora una produzione originale dunque; ancora un evento unico nel panorama dei festival nazionali.
Palazzo dei Musei ospiterà inoltre la personale di Fabio Boni che celebrerà i 150 anni di vita della Croce Rossa, attraverso i ritratti dei suoi volontari.

Fin dalla sua prima edizione Fotografia Europea ha rappresentato un palcoscenico dove proporre i lavori delle nuove generazioni di artisti. Ai Chiostri di San Domenico, ad esempio, si terranno le esposizioni dei 5 autori europei selezionati dal comitato scientifico tra gli oltre 250 progetti pervenuti alla Public call.
Si va dalle ricerche di Filippo Minelli che con il progetto Padania Classic documenterà il cambiamento del paesaggio architettonico contemporaneo padano dagli anni '80 ad oggi, tralasciando volutamente paesaggi naturali e patrimonio storico, a quelle del duo Luca Santese e Pasquale Bove che, con Italy&Italy, articoleranno in modo organico l'iconografia degli anni Novanta, focalizzandosi sulla vita quotidiana e mondana riminese, alle indagini condotte da Françoise Beauguion, In the country nowhere – Migrations to Europe, che analizzerà il tema delle migrazioni in Europa, da Ikuru Kuwajima, Trail, che documenterà il suo viaggio in auto nelle montagne del Pamir nel Tagikistan lungo il confine afgano, e da Cyrus Mahboubian e Sophie Nicole Culière, Wanderlust, in cui la strada è la traccia per raccontare il passaggio dell'uomo nel mondo.
Sempre in quest'ambito, Palazzo Casotti ospiterà Sideways, una mostra dedicata a fotografi emergenti under 35, a cura di Daniele De Luigi, in collaborazione con Gai Associazione per il circuito dei Giovani Artisti Italiani.
Alla Galleria Parmeggiani, due rassegne dedicate ad autori nati e attivi sul territorio testimonieranno la volontà del Festival di mantenere salde le proprie radici e il proprio rapporto con il tessuto culturale che lo anima.
La prima è il Viaggio nel tempo dell'iPhonegraphy di Giuliano Ferrari che ripercorrerà e attualizzerà le tappe del Grand Tour, che vedeva ricchi giovani dell'aristocrazia europea, a partire dal XVII secolo, scendere in Italia per conoscere l'antichità, la pittura rinascimentale e il paesaggio, utilizzando la camera fotografica dell'iPhone. La seconda è Columnae Herculis: architetture di confine e strategie urbanistiche militarizzate un progetto di Saverio Cantoni, a cura di Giovanna Calvenzi, che affronterà le strategie architettoniche e urbanistiche che coinvolgono la costruzione e il mantenimento del confine meridionale della zona demilitarizzata tra le due Coree.

In occasione di Fotografia Europea 2016, la Collezione Maramotti proporrà e ospiterà due esposizioni. Il progetto di Claudia Losi How do I imagine to being there? prende avvio da una cronaca di viaggio, da un reale attraversamento delle isole di S.ta Kilda nel 2012 per poi approdare alla costruzione di nuove mappe mentali e artefatti che costituiscono sedimentazioni mnemoniche del paesaggio. So near, so far di Paolo Simonazzi restituirà uno sguardo originale sul nostro territorio, inteso come crocevia di comunicazioni semantiche, culturali, linguistiche, visuali attraverso una scelta di scatti che coprono gli ultimi vent'anni del suo lavoro.
Fotografia Europea 2016 apre un nuovo capitolo e presenta numerose novità condividendo con la Regione Emilia-Romagna l'obiettivo di sviluppare sinergie e collaborazioni con altre realtà del territorio.
Lo Csac – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma proporrà il frutto di un'indagine negli archivi della Sezione Fotografia. In Esplorazioni dell'archivio. Le fotografie della Via Emilia verranno esposti nuclei storici di stampe presenti nelle sua raccolte, di Bruno Stefani, di grandi atelier come quello bolognese dei Villani o del romano Studio Vasari, a confronto con l'opera degli autori protagonisti di quella nuova fotografia, dell'ultimo quarto del Novecento. Con tutto questo si intrecciano le foto di cronaca, le fotografie dello sport, rituali sociali, riprese della quotidianità. L'intenzione è quella di proporre una riflessione sugli sguardi di quel paesaggio, con l'ambizione di restituire uno sfondo al progetto di Esplorazioni della Via Emilia, 1986. Nella sala ex fienile verrà inoltre riproposta la mostra del Festival dell'Architettura 2007-08 dedicata al Pubblico Paesaggio dal titolo Habitare la via Emilia. Presenze e luoghi di rifondazione insediativa, esito di una ricerca che riflette, attraverso un rilievo topo-fotografico puntuale, su struttura e componenti del divenire della strada consolare quale strumento di continua rigenerazione dell'insediamento antropico emiliano.
Il Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) di Bologna ospiterà la mostra Ceramica, Latte, Macchine e Logistica. Fotografie dell'Emilia Romagna al lavoro a cura di Urs Stahel. Attraverso le fotografie di autori quali Olivo Barbieri, Tim Davis, William Guerrieri, Guido Guidi, Paola de Pietri, Franco Vaccari, Walter Niedermayr e altri, l'esposizione documenterà lo sviluppo dell'Emilia Romagna negli ultimi decenni. Coppie di immagini contrapposte racconteranno come le vecchie industrie scompaiano, sostituite da nuovi sistemi produttivi ad altissimo contenuto tecnologico e come al paesaggio tradizionale di un territorio dal sapore antico si sostituiscano le nuove aree del terziario avanzato.
All'Ospitale di Rubiera (Reggio Emilia), Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea presenterà, a cura di Antonello Frongia, Per strada, che proporrà oltre 60 fotografie, dai primi anni Settanta al 2007, realizzate da Guido Guidi sulla via Emilia e per le strade adiacenti, senza dimenticare la serie sul Teatro Bonci di Cesena realizzata nel 1984 con Luigi Ghirri, gli inediti di Esplorazioni sulla via Emilia e la serie SS9. In programma anche l'esposizione dei lavori prodotti dai partecipanti ai laboratori tematici condotti sulla via Emilia da Guido Guidi (Per strada), Sabrina Ragucci (Contemporaneamente immagini e parole) e Marco Signorini (Sguardi, grafemi, codici), a cura di William Guerrieri.

Anche per la sua XI edizione Fotografia Europea 2016 sarà arricchita dal Circuito Off, un programma di oltre 300 esposizioni ed eventi indipendenti e autogestiti, promossi da gallerie, associazioni, soggetti pubblici e privati, disseminati nel territorio cittadino e provinciale.

Fotografia Europea è un progetto promosso e organizzato dal Comune di Reggio Emilia con la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani, la Fondazione Pietro Manodori, la Camera di Commercio di Reggio Emilia e Apt Servizi Regione Emilia-Romagna.
Special sponsor: Iren. Main sponsor: Gruppo Cariparma Credit Agricole, Coop Alleanza 3.0, Mast, CarServer, I Petali.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Maurizio Bocedi nuovo dirigente dell'Ambito Territoriale Scolastico di Parma e Piacenza. La Gilda degli Insegnanti di Parma esprime al nuovo provveditore non solo gli auguri per la promozione e per il nuovo prestigioso incarico, ma auspica che egli sappia riaffermare un dialogo concreto, costruttivo con le rappresentanze dei docenti.

Parma, 24 marzo 2016

L'Ufficio Scolastico Regionale ha nominato Maurizio Bocedi, nuovo dirigente dell'Ambito Territoriale Scolastico di Parma e Piacenza, (quello che una volta si chiamava Provveditorato agli Studi), un incarico che era vacante da circa due mesi a causa dello spostamento ad altra mansione del funzionario che prima ricopriva tale funzione.
Il professor Bocedi esordisce nella nuova veste in quanto fino a ieri era dirigente scolastico dell'Istituto Tecnico "Scaruffi - Levi - Tricolore" di Reggio Emilia.
La Gilda degli Insegnanti di Parma esprime al nuovo provveditore non solo gli auguri per la promozione e per il nuovo prestigioso incarico, ma auspica che egli sappia riaffermare un dialogo concreto, costruttivo con le rappresentanze dei docenti.
Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gida degli Insegnanti, a tal proposito afferma: "La precedente gestione dell'ufficio scolastico provinciale era lacunosa nella tutela del lavoro e del prestigio del corpo docente, gli insegnanti si sono sentiti spesso abbandonati se non traditi da un'amministrazione che è stata progressivamente disattenta alla categoria che è perno principale della scuola - conclude Pizzo - speriamo che Bocedi sappia fare meglio, del resto ci vuole poco è una questione di scelte di politica scolastica".

(fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

Ricette da far venire l'acquolina. Un itinerario virtuale lungo lo Stivale alla scoperta delle squisitezze più antiche. Basta trovare la ricetta che vi ispira per fare una Pasqua, gustativamente parlando, diversa...

Di Alexa Kuhne

Parma, 26 marzo 2016

La Pasqua è anche la festa dei golosi. E forse nessuna ricorrenza come quella di questi giorni si accompagna a una enorme varietà di dolci della tradizione che assumono caratteristiche particolari in base al territorio in cui vengono prodotti.
Vogliamo proporre una carrellata delle squisitezze della cultura gastronomica italiana per indurvi a sperimentare e provare nuove esperienze per il palato. Con la curiosità e la voglia di assaggiare si possono fare viaggi gastronomici davvero appaganti, basta trovare la ricetta che vi ispira per fare una Pasqua, gustativamente parlando, diversa...

La bella Mantova, per esempio, ha una vera e propria venerazione per il Bussolano. E' una morbida ciambella che nasce dalla tradizione popolare lombarda. La sua consistenza è data dalla mancanza di lievito. La caratteristica di questo dolce è che è adatto a essere inzuppato direttamente nel vino lambrusco

bussolano dolce pasqua tradizione

Il cugino del bussolano mantovano è il Bensone modenese. Le due ricette sono davvero molto somiglianti, con la differenza che quella gonzaghesca è più ricca di grassi. L'antenato comune pare sia nato a metà strada diffondendosi in tutte le campagne circostanti, seppure cambiando nome ad ogni sosta. Che parliamo di bensone, di bussolano o di pinza, sempre di un pane dolce a base di uova, farina e grasso si tratta, anche se le proporzioni variano.

bensone modenese dolce pasqua tradizione

Non c'è Pasqua, al Sud, senza Casatiello, una 'torta' sontuosa e sapida, ricca di simbolismi. A Napoli si dice di una persona noiosa e pesante 'I che casatiello!'. E questo proverbio la dice lunga sulla pesantezza, direttamente proporzionale alla bontà, di questa particolarissima torta salata. L' impasto è una quantità massiccia di farina, lievito, acqua, sale, pepe, sugna (in italiano strutto), uova sode, salame, formaggio e ciccoli (ciccioli) di maiale. Il termine casatiello deriva da "caso", che in dialetto napoletano vuol dire formaggio, e allude alla cospicua presenza al suo interno di formaggio pecorino. Il pane di cui è composto è il simbolo del corpo di Cristo, le uova incastonate al suo interno rappresentano la rinascita...

casatiello dolce pasqua tradizione

In Meridione, ancora più giù, nella meravigliosa Sicilia, le vetrine delle pasticcerie sono un tripudio di colori. E' tempo della Cassata (dall'arabo qas'at, "bacinella" o dal latino caseum, "formaggio"). La torta è a base di ricotta zuccherata di pecora, pan di spagna, pasta reale e frutta candita..
Inizialmente la cassata era un prodotto della grande tradizione dolciaria delle monache siciliane. Un proverbio siciliano recita "Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua" ("Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua"). La decorazione caratteristica della cassata siciliana con la zuccata fu introdotta solo nel 1873.
Le radici della cassata risalgono alla dominazione araba in Sicilia quando vennero introdotti a Palermo la canna da zucchero, il limone, il cedro, l'arancia amara, il mandarino, la mandorla. Insieme alla ricotta di pecora, che si produceva in Sicilia da tempi preistorici, erano così riuniti tutti gli ingredienti base della cassata, che all'inizio non era che un involucro di pasta frolla farcito di ricotta zuccherata e poi infornato.

Nel periodo normanno, a Palermo, presso il convento della Martorana, fu creata la pasta reale o Martorana, un impasto di farina di mandorle e zucchero, che, colorato di verde con estratti di erbe, sostituì la pasta frolla come involucro. Si passò così dalla cassata al forno a quella composta a freddo.
Gli spagnoli introdussero in Sicilia il cioccolato e il pan di Spagna. Durante il barocco si aggiungono infine i canditi. L'introduzione della glassa di zucchero coperta di frutta candita che avvolge tutto il dolce come un vetro opaco potrebbe ricondurre il nome all'inglese glass, vetro da cui glassata - classata -cassata.

E poi c'è la Pastiera, la regina delle torte napoletane. Va confezionata con un certo anticipo, non oltre il giovedì o il venerdì santo, per dare agio a tutti gli aromi di cui è intrisa di bene amalgamarsi in un unico e inconfondibile sapore. Appositi "ruoti" di ferro stagnato sono destinati a contenere la pastiera, che in essi viene venduta e anche servita, poiché è assai fragile e a sformarla si rischia di spappolarla irrimediabilmente. La ricetta tradizionale dice di mescolare alla ricotta semplici uova sbattute; una seconda versione, decisamente innovatrice, raccomanda di unirvi una densa crema pasticciera che la rende più leggera e morbida, innovazione dovuta al dolciere-lattaio Starace con bottega in un angolo della Piazza Municipio non più esistente. Per il resto non è pastiera se non c'è estratto di fiori d'arancio e grano cotto, oltre a canditi.

pastiera dolce pasqua tradizione

Si racconta che Maria Cristina di Savoia, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati "la Regina che non sorride mai", cedendo alle insistenze del marito buontempone, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere. Pare che a questo punto il re esclamasse: "Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo". La pastiera, forse, sia pure in forma rudimentale, accompagnò le feste pagane celebranti il ritorno della primavera, durante le quali le sacerdotesse di Cerere portavano in processione l'uovo, simbolo di vita nascente. Per il grano o il farro, misto alla morbida crema di ricotta, potrebbe derivare dal pane di farro delle nozze romane, dette appunto "confarratio". Un'altra ipotesi la fa risalire alle focacce rituali che si diffusero all'epoca di Costantino il Grande, derivate dall'offerta di latte e miele, che i catecumeni ricevevano nella sacra notte di Pasqua al termine della cerimonia battesimale. Nell'attuale versione, fu inventata probabilmente nella pace segreta di un monastero dimenticato napoletano. Un'ignota suora volle che in quel dolce, simbologia della Resurrezione, si unisse il profumo dei fiori dell'arancio del giardino conventuale. Alla bianca ricotta mescolò una manciata di grano, che, sepolto nella bruna terra, germoglia e risorge splendente come oro, aggiunse poi le uova, simbolo di nuova vita, l'acqua di mille fiori odorosa come la prima vera, il cedro e le aromatiche spezie venute dall'Asia. È certo che le suore dell'antichissimo convento di San Gregorio Armeno erano reputate maestre nella complessa manipolazione della pastiera, e nel periodo pasquale ne confezionavano in gran numero per le mense delle dimore patrizie e della ricca borghesia.

Arrivando molto più a nord si scopre la Gubana che è un tipico dolce delle valli del Natisone (Udine), a base di pasta dolce lievitata con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone, dalla forma a chiocciola, dal diametro di circa 20 cm e cotto al forno. Viene servito irrorato da slivovitz, un liquore ricavato dalla distillazione delle prugne. Il dolce è noto fin dal 1409 quando fu servito in un banchetto preparato in occasione della visita di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli. Facendo riferimento alla forma della gubana, la derivazione del nome è probabile che sia la sloveno guba, che significa piega.

gubana dolce pasqua tradizione

Spostandoci in Emilia, troviamo la colomba di Pavullo, che non ha molto a che vedere con la colomba pasquale che tutti conoscono, è infatti una focaccia dolce farcita di savor, marsala e frutta secca.

colomba di pavullo dolce pasqua tradizione

Le pardulas o casadinas sono un tipico dolce pasquale della tradizione sarda. Sono piccole tortine con ripieno di ricotta o di formaggio, molto delicate e gustose. A seconda della zona si possono vedere in una versione dolce o salata, all'aroma di arancia o limone e, più rara, una versione con l'uvetta. Nonostante la preparazione identica, il gusto tra le pardulas di ricotta, delicatissime, e quelle di formaggio (formaggio fresco), che hanno un sapore più deciso, è molto diverso.

pardulas dolce pasqua tradizione

La Resta, il cui profumo si avverte durante il periodo pasquale per le vie di Como, è un pane zuccherino. E' il dolce legato alla celebrazione della domenica delle Palme per via di un gesto simbolico: al suo interno viene infilato (nella pasta prima della cottura) un ramoscello di ulivo, mentre sul dorso viene inciso un disegno che ricorda la spiga detta anche "lisca o resca", simboli associati alla rinascita primaverile da cui prende poi il nome questo dolce. Anche questa prelibatezza deve sostenere ben tre lievitazioni.

resta dolce pasqua tradizione

Sul Salame del papa bisogna fare subito una precisazione: non è da confondere con il noto "salame di cioccolato". Si tratta di una ricetta molto antica, tramandata per lungo tempo oralmente e di cui, proprio per questo poco si conosce; esaminando tuttavia gli ingredienti troviamo la presenza di nocciole che fanno pensare quasi tutti all'unisono che il "salam dal papa" sia nato in Piemonte. Questo dolce in origine era prettamente legato al periodo quaresimale e pasquale; ciò perché in questo particolare periodo dell'anno la religione cattolica proibisce (salvo particolari casi) di mangiare carne e dolci.

salame del papa dolce pasqua tradizione

Tra queste bontà non può non mancare una specialità toscana: la Schiaccia, che viene preparata principalmente nelle province di Pisa e Livorno. Dolce povero della tradizione contadina, prevede una lunga lievitazione che si sviluppa in quattro fasi. E' ricco di anice e non è troppo dolce ed è ideale inzuppato in un bicchierino di Vinsanto o accompagnato con un pezzetto di cioccolata.

Un dolce povero ma particolarmente apprezzato è la Miascia o Turta di paisan. E' facile trovarla sulle tavole della Brianza e dintorni. Numerose sono le varianti in cui la si può apprezzare, modifiche dovute al fatto che questo dolce non è radicato e tipico di un unico paese bensì si estende quasi e ben oltre la provincia. E' una torta casalinga fatta di pane raffermo. Tra le tantissime ricette c'è chi la prepara con cacao in polvere e fichi secchi e chi con amaretti sbriciolati e scorze di limone e pinoli.
 Il nome torta paesana deriva dal fatto che un tempo veniva preparata durante il giorno della festa del paese e anticamente veniva cotta in forni comunitari utilizzando il pane che fino a prima della preparazione era conservato nella tradizionale "panadura".

miascia dolce pasqua tradizione

La lista potrebbe essere molto lunga. Sta ai veri golosi uscire dagli schemi delle proprie abitudini e 'tuffarsi' in altre tradizioni dolciarie. L'esperienza può essere davvero sorprendente perché, parlando di dolci, li si associa immediatamente allo zucchero e invece, dalle antiche ricette, si scoprirà che questi sono poveri di ingredienti, visto che lo zucchero era riservato alle tavole dei ricchi e, per sostituirlo, si utilizzavano frutta secca e fresca.

Sabato, 26 Marzo 2016 12:04

Le Danze dell'India arrivano a Parma

Domenica 10 aprile presso il Centro Parma Yoga si potranno sperimentare i ritmi e i movimenti della Bollywood Dance e delle danze nomadi del Rajasthan. Intervista con l'insegnante e coreografa Maya Devi.

Di Manuela Fiorini

Parma, 26 marzo 2016

L'appuntamento è per domenica 10 aprile, presso il Centro Parma Yoga di Strada Nuova 28, a Parma, per scoprire i ritmi, i colori e i movimenti delle danze indiane. In particolare della Bollywood Dance, ispirata alle grandi produzioni cinematografiche "made in India" e le danze nomadi del Rajasthan e la danza Kalbelya, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, e la snake charmer, dai movimenti sensuali.

Lo stage, aperto a tutti, sarà condotto da Maya Devi, insegnante di yoga e di danza, direttrice artistica e coreografa presso la compagnia Rajput Maharani e Bollywood Dance Academy di Milano. Devi è attualmente l'unica danzatrice italiana di danze gipsy del Rajasthan e kalbelya, che ha imparato in India nei villaggi nomadi e nel deserto dei Thar e dai maestri più rinomati a livello internazionale, tra cui Sua Devi e Gulabo Sapera.

Maya, come nasce la tua passione per le danze indiane?

"La danza è sempre stata la mia passione e la pratico dall'età di 8 anni. Ho vissuto per qualche tempo a Londra, dove lavoravo come costumista e fashion designer e dove mi sono avvicinata al flamenco. Poi, nel 1996, sono andata in India per la prima volta. Ho conosciuto la danza kathak, dalla quale ha avuto origine il flamenco, e me ne sono letteralmente innamorata. Così, ho cominciato a prendere le prime lezioni. Nel 2000, ho deciso di trasferirmi in India per un anno e mezzo per studiare yoga e danza classiche indiane come la kathak e la odissi. Durante un viaggio successivo in Rajasthan, nel 2007, ho conosciuto poi la danza kalbelya e quella che sarebbe diventata la mia insegnante, Sua Devi. Durante questo percorso mi sono resa conto che dietro alle danze indiane c'è una storia bellissima e antica. Attorno all'anno Mille, infatti, ci fu una grande migrazione verso l'Europa da parte di popoli indoeuropei, che nei loro spostamenti raggiunsero l'Afghanistan, la Turchia, l'Egitto, il Marocco fino ad arrivare in Andalusia e nei Balcani. Assieme a questi popoli nomadi, arrivarono anche le loro tradizioni. La danza kalbelya, per esempio, può essere considerata la madre delle danze orientali, ma anche di quelle balcaniche e del flamenco. Nel 2007, poi, a Nuova Delhi ho cominciato a studiare anche la Bollywood dance e ho poi approfondito con diversi maestri provenienti da tutto il mondo".

Durante questa giornata "parmigiana" si potranno sperimentare sia la Bollywood che le danze nomadi del Rajasthan e la danza kalbelya. Partiamo da questa ultime...

"Sono danze corali che esaltano la femminilità. In particolare, la danza kalbelya e la snake charmer si basano su movimenti tramandati e consolidati, che si imparano in maniera diretta. L'origine è nelle terre del Rajasthan, una regione a nord dell'India, ai limiti del deserto dei Thar, l'antica terra dei Maharaja e dei regni principeschi, ma è anche la regione da cui sono partiti i popoli nomadi che hanno poi attraversato la Persia, la Turchia, l'Egitto e tutto il Medio Oriente per arrivare fino alla Spagna. La danza kalbelya, poi, è stata inserita dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanità".

Tu sei l'unica Master Coach Professional e Direttrice tecnica del settore Bollywood Dance in Italia. Che cosa ci puoi dire di questa disciplina?

"Non è una danza codificata o uno stile, ma un grande contenitore che fa rivivere tutte le tradizioni dell'India. Le ispirazioni sono molteplici e possono dare vita a diverse combinazioni di passi e movenze recuperate dalla danza classica indiana, dal folk o contaminata dalla tradizione occidentale e, soprattutto, da Hollywood. Il nome si ispira alla produzione cinematografica indiana, che oggi vanta la maggior produzione di film al mondo, con più di 1000 lungometraggi all'anno e oltre 2000 tra corti e documentari. Le trame dei film bollywoodiani sono per lo più melodrammi o commedie con scenografie maestose, costumi variopinti e parti musicali, i cosiddetti item numbers, in cui gli attori e le attrici si esibiscono in danze sensuali basate sui movimenti delle anche e del bacino. I momenti dedicati alla musica e alla danza vanno da 5 a 9 per film. Nell'ambito dello stage a Parma si potranno apprendere alcune danze tratte dal film culto di Bollywood "Bajirao Mastani"di Leela Bansali con una mia coreografia inedita".

Quali sono i benefici delle danza indiane?"

"La danza indiana è un buon allenamento, aiuta a dare elasticità e a potenziare la muscolatura. Con i saltelli si tonificano le gambe e i glutei, con i mudra,la gestualità delle mani, si lavora su mani e braccia stimolando i canali energetici del corpo, con gli shake, gli scuotimenti, si bloccano spalle e bacino. Tutto questo aiuta a rendere il corpo più fluido, migliora la coordinazione, allenta le tensioni e libera la mente. Ed è adatta a tutti, senza limiti di età".

maya-parma-10-aprile stage danza indiana

INFO
Il programma della giornata prevede, dalle 11 alle 13, stage di danza Bollywood Dewaani ispirato al film culto di Bollywood "Bajirao Mastani". Dalle 13.30 alle 14.30 pausa pranzo libera. I lavori procedono alle 14.30 fino alle 17 con lo stage di danze nomadi del Rajasthan e Kalbelya.
Per partecipare occorre confermare la propria presenza entro il 3 aprile. I costi sono di 40 euro per un solo workshop e di 75 euro per entrambi

Iscrizioni: tel 339/3165387, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Luogo dello stage: Centro Parma Yoga, Strada Nuova 28, Parma
Abbigliamento: si consiglia di indossare una gonna lunga ampia che permetta il movimento o pantaloni indiani stile Alibabà, un top o maglietta attillati e, se lo si possiede un velo ampio e trasparente. Si utilizzeranno il velo e la gonna come elementi per esaltare la femminilità. Si danza a piedi nudi.
Per saperne di più: Maharani Arts of India di Maya Devi, www.maharanidance.com, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Valorizzazione del patrimonio storico, integrazione dei percorsi limitrofi, cultura dell'accoglienza e promozione dell'attività formativa i punti chiave della sinergia. Tedeschi (AEVF), "Recuperare la Via Francigena valorizza i piccoli centri e sviluppa l'economia dei territori". Fulvi (MU), "Crediamo che questo nostro progetto possa essere esportato all'estero".

Parma, 22 Marzo 2016

Centinaia di comuni del nostro continente sono attraversati da una immaginaria linea rossa che disegna la via maestra e ci collega all'Europa pacifica dei popoli, dove le identità nazionali danno forza e valore al confronto delle culture e al radicamento dell'identità europea: è la Via Francigena, l'Itinerario di Sigerico chiamato anticamente "Strada Romea".

LA SINERGIA TRA LE DUE ASSOCIAZIONI
Dallo scorso Ottobre Manifattura Urbana (MU) sta lavorando insieme al Comune di Berceto ad un progetto di recupero di alcuni dei sentieri romei esempi di dialogo interculturale e interreligioso. Il piano di rilancio formativo-culturale è stato presentato a Fidenza, nella sede dell'Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), dove una delegazione di MU è stata ricevuta per illustrare al Presidente Massimo Tedeschi e al Direttore Luca Bruschi i dettagli del recupero di una significativa parte del tracciato, gettando le basi per quella che entrambe le realtà culturali auspicano possa diventare una "proficua sinergia".

MOTIVAZIONI DELL'ACCORDO
Nei prossimi mesi MU ha in calendario interventi formativi in alcuni Comuni del territorio parmense attraversati da importanti snodi della Via Francigena. I workshop didattici saranno strutturati secondo la consueta formula d'abbinamento delle lezioni teoriche ai laboratori pratici "sul campo", e vanteranno docenti qualificati ed esperti di antiche tradizioni. A questo scopo MU ritiene primari non solo il patrocinio di tali iniziative da parte di AEVF, ma anche il suo coinvolgimento diretto. AEVF possiede infatti un consolidato ed efficace modello di governance che nel 2007 le è valso l'abilitazione a rete portante (réseau porteur, confermata anche nel marzo 2012 e 2015), prestigioso riconoscimento frutto della stretta collaborazione con l'Istituto Europeo degli Itinerari Culturali di Lussemburgo che la eleva a modello di riferimento europeo per lo sviluppo, la tutela, la salvaguardia e la promozione delle Vie Francigene, ponendola in un ruolo trainante per gli itinerari nazionali e locali. Inoltre AEVF condivide con MU gli ideali di valorizzazione del patrimonio storico sito lungo i sentieri romei e mostra entusiasmo per i progetti didattici portati recentemente a termine da MU con grande impegno e abnegazione, che hanno visto la partecipazione di un folto numero di giovani provenienti da tutta Italia e anche dall'Europa.

vie romee accordo aevf mu

GLI OBIETTIVI DELL'INTESA
Quattro gli obiettivi primari del progetto di promozione e riqualificazione dei cammini della Via Francigena previsti nell'accordo tra le due associazioni:

l'integrazione delle conoscenze sui tracciati delle vie parallele e limitrofe, che permetterebbe di scoprirne le bellezze e lo straordinario patrimonio storico, artistico e culturale situati nei punti più importanti;

la sistemazione dei percorsi per i turisti, con particolare attenzione allo studio, il recupero ed il ripristino dei muretti a secco che delimitano i sentieri e in cui MU è specializzata, oltre ad instaurare una progettualità partecipata tra le due associazioni che non trascuri gli aspetti legati all'accoglienza (segnaletica, aree di sosta, arredo urbano);

l'incentivazione dell'ospitalità da parte degli stessi cittadini, con la possibilità di promuovere il couchsurfing, un servizio che ha la finalità di mettere in comunicazione persone disponibili ad offrirsi reciprocamente ospitalità in modo gratuito. Aspetto, quest'ultimo, che entrambe le associazioni ritengono "capillare" nell'Anno Nazionale dei Cammini e che rappresenta una molteplice opportunità per favorire gli scambi interculturali ed incentivare l'economia e il turismo di tutta la nostra provincia;

l'opera di promozione di progetti didattico-formativi aperti agli studenti, la cui concreta realizzazione dell'interculturalità non può prescindere. Tre i workshop didattici che si svolgeranno tra la tarda primavera e l'estate: "La lavorazione della pietra", che si terrà a Cassio Parmense (Terenzo) dal 23 al 27 Maggio, con focus sul recupero del "saper fare" dei ben noti mastri scalpellini, oltre alle buone pratiche per la gestione di acque, drenaggi e canali; "Il Recupero della Via Francigena/Strada Romea", a Berceto dal 3 al 9 Luglio, dove ci si focalizzerà sulla progettualità di ripristino e sistemazione di alcune parti del selciato e dei muretti a secco situati lungo i sentieri delle vie Francigene; e il sempre più richiesto "Riqualifichiamo la Fornace", a Ghiare di Berceto dal 25 al 30 Luglio, giunto alla terza edizione e che presenterà un'offerta formativa più ampia e ricca di novità, oltre ad alcune iniziative legate alla socialità e all'ospitalità: si lavora per portare in paese una delle tappe della quinta edizione del Festival "Collective Project Via Francigena 2016", volto a promuovere e a valorizzare i territori attraversati dall'antico percorso, magari intrecciandolo con il Festival Internazionale dei Giovani, che già lo scorso anno ha fatto tappa alla Fornace di Ghiare durante il workshop didattico e il cui tema quest'anno è "Misericordia e Spirito Olimpico per la Pace", in memoria dello spirito dei cristiani di tutta Europa desiderosi di giungere a Roma in occasione delle ricorrenze del Giubileo.

LE DICHIARAZIONI UFFICIALI
« Le iniziative vagliate insieme a Manifattura Urbana incontrano il nostro plauso, perché in grado di coniugare la conoscenza, l'animazione del territorio e il coinvolgimento di giovani con il recupero di antichi mestieri lungo via Francigena – così Massimo Tedeschi, Presidente dell'AEVF – .Quanto condiviso rientra pienamente nella valorizzazione dei centri di piccole dimensioni ubicati lungo il cammino europeo, sviluppando anche l'economia dei territori ».

« Siamo particolarmente felici che l'Associazione Europea delle Vie Francigene creda nel nostro progetto didattico e di valorizzazione del territorio da parte dei giovani e dei cittadini – conclude il Presidente di Manifattura Urbana Francesco Fulvi – . In particolare ringraziamo il presidente Tedeschi per l'entusiasmo e l'energia che ci trasmesso. Se il nostro progetto otterrà riscontri positivi ci piacerebbe esportarlo anche all'estero coinvolgendo studenti e amministrazioni straniere».

(Fonte: ufficio stampa Manifattura Urbana)

Tutti lo cercano, lo amano e tentano di imitarlo: si parla dell'Italian Food. Per far fronte al danno economico e di immagine che i falsi in commercio portano al mercato italiano, istituzioni e chef si sono uniti stilando un protocollo d'intesa per la valorizzazione del nostro patrimonio enogastronomico.

Di Chiara Marando -

Sabato 19 Marzo 2016 -

L'Italian Food, simbolo per eccellenza del buon mangiare, che tutti cercano e desiderano anche a costo di accettare pessime imitazioni che rischiano di danneggiare seriamente il mercato del “vero” tipico italiano.

Ormai è comune trovare la mortadella preparata con carne di tacchino made in USA, oppure il pecorino che non sa nemmeno cosa sia il latte di pecora, ed ancora il “Parmesan”, uno dei più noti falsi di Parmigiano Reggiano in commercio. Per non parlare dei ristoranti all'estero dichiarati “Italiani”che non riescono neppure a servire un piatto di pasta degno di quel nome.

Insomma, imitare l'Italia non è possibile, si tratta di un unicum enogastronomico, il primo paese in Europa per numero di prodotti di qualità certificata, ben 280 nel settore food e 523 nel wine.

Ecco perché le truffe alimentari, oltre a causare un danno di immagine molto importante, rappresentano un danno concreto dal punto di vista economico, con un giro di affari pari a circa 50 miliardi di euro.

parmigiano reggiano

Un problema a cui il Governo sta cercando di porre rimedio attraverso un Protocollo di intesa per la Valorizzazione all’Estero della Cucina Italiana di Alta Qualità, sottoscritto dal Ministero degli Affari Esteri Paolo Gentiloni, dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, e dal Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Insieme a loro anche numerosi chef noti al grande pubblico, in quello che rappresenta l'evoluzione di un vero e proprio Food Act, ovvero un patto tra istituzioni e mondo della cucina italiana di qualità. Maestri del gusto come Gianfranco Vissani, Carlo Cracco, Davide Oldani e Cristina Bowerman uniti per la causa, testimoni e portavoce dell'eccellenza nazionale.

pizza margherita

Il Protocollo d'intesa sancisce una ferma volontà, quella di chiarire al mondo intero che la tradizione culinaria , le tipicità e le produzioni italiane sono un patrimonio raro da preservare. A concretizzare questo importante passaggio saranno una serie di iniziative che, tra quest'anno ed il prossimo, si concentreranno tra Stati Uniti, Giappone, Repubblica Popolare Cinese, Federazione Russa, Emirati Arabi Uniti e Brasile, i paesipotenzialmente più redditizi per il nostro comparto alimentare.

Cannoli siciliani edited

L'obiettivo?

Portare l'export agroalimentare italiano a quota 50 miliardi di euro entro il 2020 come ha affermato il ministro Maurizio Martina. Un risultato certamente straordinario ma oggi possibile proprio grazie alla filosofia che muove il Food Act: chef e istituzioni uniti, una quadra che cammina nella stessa direzione e lavora sinergicamente per lo sviluppo italiano.

E' stato presentato in Piazza della Pace dal vice presidente della Provincia Bellini, con il regista Valla, lo sceneggiatore D'Ambrosio, l'attore Nucera, il musicista Ronchini. Rollercoaster Love verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus.

Parma, 19 marzo 2016

Verrà proiettato per la prima volta lunedì 21 marzo alle 21 al The Space Cinema Campus il lungometraggio Rollercoaster Love, presentato stamattina in Piazza della Pace.
Per partecipare alla proiezione occorre prenotare al numero 346.2698267 (dopo le 18).

Si tratta di un film indipendente made in Parma, autoprodotto da Wolf Studios tramite una campagna di crowdfunding, con il patrocinio della Provincia di Parma e del Comune di Felino e con la collaborazione con le giovanili di football dei Parma Panthers e delle Starlight Cheerleaders.
Il territorio di Parma e della sua provincia ha ispirato buona parte delle scene, girate tra Felino, Sala Baganza e Torrechiara, oltre che in alcuni altri luoghi della regione (Ravenna, Marina di Ravenna e Faenza). Sono state 500 le persone del territorio coinvolte nelle riprese, durate 30 giorni, nell'estate 2015.
Felinesi sono regista, sceneggiatore e autore della colonna sonora, e buona parte degli attori, che appartengono alla compagnia di teatro ArtistiSenzaNome, uno è di Lesignano.

Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte: il vice presidente della Provincia Gianni Guido Bellini, il regista Emanuele Valla e lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio e l'attore protagonista Luca Nucera, oltre a Federico Ronchini, portavoce della giovane band parmense Earthist, che si esibirà dal vivo prima della proiezione al cinema lunedì sera.

"La Provincia sostiene questa iniziativa culturale per il suo forte legame con il territorio – ha spiegato il vice Presidente Bellini – Parmigiani sono gli autori e gli attori, e parte delle scene sono girate nel Parmense e ne potranno perciò costituire una bella promozione."

"Il film parla d'amore, o meglio degli alti e dei bassi dell'amore, come i su e giù di una folle corsa sulle montagne russe" ha spiegato il regista Emanuele Valla presentando la sua creazione, realizzata in collaborazione con lo sceneggiatore Dario D'Ambrosio, come già avvenne per il film Dreaming Alaska del 2012. "L'amore a volte è dannatamente instabile: sale d'improvviso e ti butta giù con la stessa rapidità. Ti "sbattacchia" a destra e a sinistra, ti fa urlare e ti stringe lo stomaco... eppure vuoi riprovarci. Così come David, il protagonista, ancora provato dal suo ultimo giro, che ha davanti a sé un'interminabile coda prima di tornare a salire sull'ottovolante."

"Rollercoaster Love si ispira ad una storia vera, ma ha l'ambizione di parlare a tutti. Prova a dare una chiave di lettura dell'amore, di un suo aspetto o della sua assenza" ha affermato D'Ambrosio.

Il cast si compone di artisti affermati come Luca Nucera nei panni del protagonista, attore dell'Ensemble stabile della Fondazione Teatro Due e Tania Tuccinardi, già protagonista di musical di successo, che in questi giorni impegnata a Milano per la prima tappa del nuovo tour di "Notre Dame De Paris"; vi sono poi Francesco Antimiani, artista poliedrico che spazia dal musical alla lirica, e Gian Marco Schiaretti, da tre anni Tarzan nel musical disneyano in scena a Stoccarda. E poi Erica Sani ed Elia Galeotti, alla loro prima esperienza.

I titoli di testa sono della CHD Animation, un gruppo di ragazzi di Vicenza, mentre le musiche, a cui ha collaborato con alcuni brani il cantautore americano Joshua W. Scott, sono degli Earthist, la giovanissima band parmigiana di ottime promesse che in occasione della premiere del film lunedì sera eseguirà live in sala un breve concerto introduttivo.

"La collaborazione con Valla e D'Ambrosio prosegue da Dreaming Alaska – ha affermato Federico Ronchini, portavoce della band e compositore delle musiche originali - e si sviluppa quasi in parallelo. Le canzoni del nostro ultimo album Lightward sembravano perfette per quelle immagini e per il mood di Rollercoaster, quindi non abbiamo esitato ad accettare di proseguire la collaborazione. Siamo cresciuti nello stesso paese, a pochi metri di distanza e abbiamo fatto tanta strada insieme, è bello pensare che i nostri progetti siano una metafora della vita reale."

Altre informazioni:
sul sito del film www.rollercoasterlove.com 
sulla pagina Facebook dedicata 

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

Bologna, 16 marzo 2016

Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo, in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

Mercoledì, 16 Marzo 2016 09:29

UniCredit per Via Zamboni

La banca che ha il suo storico quartier generale all'interno di Palazzo Magnani, da tempo è impegnata in sinergia con il Comune di Bologna in attività di riqualificazione della strada. Al via le prime due iniziative aperte alla città il 18 e il 19 marzo.

Bologna, 16 marzo 2016

Ancora una volta UniCredit apre alla città le porte del suo quartier generale, Palazzo Magnani, per confermare un impegno preso da tempo con se stessa e con Bologna: donare nuova vita a via Zamboni, nel segno della cultura.

E' seguendo questi obiettivi che UniCredit con grande entusiasmo ha voluto essere tra i promotori del progetto "La Via Zamboni: una strada, un libro, tanta storia", insieme con il Comune e con i rappresentanti del mondo accademico e culturale della città.
L'obiettivo è valorizzare una parte storica e importante del centro di Bologna. "Una parte che consideriamo casa nostra – dice Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit –. E' qui, a Palazzo Magnani, che abbiamo il nostro centro di comando per la regione. E qui che da anni organizziamo e ospitiamo iniziative artistiche, culturali e sociali che riteniamo di grande valore per il territorio. E andiamo certo anche oltre la "soglia di casa", ne sono un esempio il nostro sostegno al vicino Teatro Comunale e, più in generale, il supporto a diverse iniziative che coinvolgono tutta la città come quelle del Bologna Festival".

Così, UniCredit si conferma in prima linea per un nuovo progetto per il cuore storico di Bologna e venerdì 18 e sabato 19 marzo, Palazzo Magnani accoglierà i cittadini.
Il 18, alle 17 all'interno del Salone dei Carracci, per la presentazione di "Bologna. Via Zamboni", l'originale libro di Giuseppe Palumbo, nato da un'idea di Angelo Varni, che con disegni in bilico tra onirico e realtà e didascalie puntuali dei punti nevralgici della strada, prende per mano il lettore lungo un cammino di storia e cultura.
Sabato 19, invece, a partire dalle 14,30 e fino alle 18,30, la sede di UniCredit sarà accessibile nell'ambito dell'apertura straordinaria di palazzi, musei, luoghi d'arte e di cultura di via Zamboni. Così, in particolare, a Palazzo Magnani sarà possibile visitare anche la collezione d'arte antica della banca e il Salone dei Carracci".

"Queste iniziative – sottolinea Lorenzi – costituiscono il primo passo di un percorso importante del progetto di rilancio che è in corso per tutta l'area del centro cittadino. Un progetto al
quale siamo orgogliosi di avere dato impulso e per il quale siamo pronti a fare al meglio la nostra parte. Perché è anche questo un modo concreto di essere vicini ai nostri clienti".

confstampa via zamboni bologna cultura eventi

La via Zamboni
una strada, un libro, tante storie
Bologna, 18 e 19 marzo 2016

"Questa strada del centro storico di Bologna è un caso straordinario per quantità e insieme qualità degli episodi monumentali: palazzi, chiese, teatri, musei, sedi di enti e istituzioni si succedono con una densità difficilmente riscontrabile in altri casi europei"

L'incipit del libro di Giuseppe Palumbo descrive in breve quello che si può dire di questa incredibile strada di Bologna: lunga circa 1 km, via Zamboni parte dalle due Torri e arriva fino a Porta San Donato, attraversando tutta la zona universitaria. La strada prende il nome da Luigi Zamboni, cittadino bolognese (1772-1995), studente di Legge all'Università di Bologna, che fu uno dei primi martiri in nome dell'Unità italiana. Su questa via e negli immediati dintorni si trovano alcuni tra i più importanti luoghi d'arte e di cultura della città, oltre alle sedi storiche dell'Università di Bologna. Con l'intento di valorizzare questa importante parte storica, culturale, artistica del centro cittadino, questa strada viene ora raccontata attraverso un taccuino illustrato e un primo insieme di attività che porteranno tutti gli interessati - cittadini, studenti, turisti - alla scoperta delle tante storie e delle ricchezze che racchiude.

La via Zamboni una strada, un libro, tante storie è un'iniziativa promossa dal Comune di Bologna e realizzata grazie alla preziosa collaborazione di tutte le realtà coinvolte tra cui, in primis, l'Università di Bologna, con l'obiettivo comune di promuovere e rendere maggiormente accessibile a tutti gli interessanti questo prezioso insieme cittadino e con la volontà condivisa di farlo diventare un appuntamento fisso della città.

Si parte venerdì 18 marzo con la presentazione, in una delle più prestigiose sale cittadine - Sala Carracci di Palazzo Magnani, sede UniCredit - del libro, Bologna. Via Zamboni (Damiani , 2016) di Giuseppe Palumbo - fumettista e illustratore nato a Matera nel 1964 e di base a Bologna dove cominciò a pubblicare fumetti nel 1986 sulle pagine di "Frigidaire" e "Cyborg", creando Ramarro, il suo personaggio più noto e primo supereroe masochista.

La pubblicazione, nata da un'idea di Angelo Varni e realizzata grazie al sostegno di UniCredit, si presenta come una Moleskine, un quaderno di appunti e illustrazioni, una sorta di taccuino di viaggio d'artista, con disegni colorati di palazzi, chiese, portici, musei, torri, che dalle due Torri si incontrano lungo tutta la strada e nei dintorni fino a Porta San Donato.

Già dal giorno successivo, sarà possibile "animare" le illustrazioni del libro andando alla scoperta dei luoghi mirabilmente disegnati da Palumbo, prendendo parte ai percorsi tematici e alle diverse attività che i singoli partner propongono per l'occasione.

Sabato 19 marzo, dalle ore 14:30 alle 18:30 è prevista un'apertura straordinaria di palazzi, musei e luoghi d'arte e di cultura con percorsi tematici guidati ed eventi - concerti, visite guidate e la possibilità di assistere alle prove delle scuole di musica del Conservatorio. I luoghi coinvolti sono: Palazzo Magnani, Palazzo Malvezzi de' Medici, il Conservatorio Musicale Giovanni Battista Martini, San Giacomo Maggiore e l'Oratorio di Santa Cecilia, il Teatro Comunale di Bologna, la Biblioteca Universitaria di Bologna, diverse sedi del Sistema Museale d'Ateneo, l'Accademia di Belle Arti di Bologna e la Pinacoteca Nazionale.

Cinque sono i percorsi tematici proposti che attraversano la storia, la tradizione artistica e quella musicale. Il trionfo della musica accompagna all'interno del Teatro Comunale di Bologna: storia, narrazioni e aneddoti di questo importante centro di produzione culturale cittadino. Il percorso intitolato Bentivoglio e Malvezzi: la grande congiura racconta dell'epopea delle due famiglie attraverso la visita alla chiesa di San Giacomo Maggiore, alla cappella Bentivoglio e a Palazzo Malvezzi, eccezionalmente aperto per l'occasione. La grande "rinascita" dell'antica via San Donato propone la visita ai Palazzi Magnani e Malvezzi che aprono i loro portoni per permettere la scoperta dei loro fastosi interni, dal celebre ciclo di affreschi dei Carracci fino a quelli ottocenteschi. Un viaggio alla scoperta della grande tradizione artistica bolognese sarà quello all'interno di San Giacomo Maggiore e all'Oratorio di Santa Cecilia, scrigni d'arte che racchiudono grandi capolavori dal '300 al '700, tra affreschi, pale d'altare e polittici. Infine, Via Zamboni è un percorso urbano nella strada nella quale si concentra il maggior numero di realtà storiche, politiche, culturali, artistiche, architettoniche e urbanistiche della città in un arco cronologico che va dal '200 fino al XX secolo. I percorsi sono tutti gratuiti, è necessario prenotarsi presso Bologna Welcome (vedi informazioni complete nel programma qui sotto).

Numerose altre azioni sono già in cantiere, tra cui le attività che verranno individuate dall'esito del bando di bè bolognaestate 2016: 12 sono infatti i progetti proposti per l'area universitaria (uno dei focus del bando di quest'anno) attualmente al vaglio della commissione.

La via Zamboni. una strada, un libro, tante storie è un'iniziativa promossa dal Comune di Bologna, realizzata con la preziosa collaborazione di Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, IBC- Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Fondazione Teatro Comunale di Bologna, Pinacoteca Nazionale, Accademia di Belle Arti di Bologna, Conservatorio Musicale G.B. Martini di Bologna, Fondazione Museo Ebraico di Bologna, UniCredit, San Giacomo Maggiore in Bologna, Delegazione FAI - Fondo Ambiente Italiano di Bologna, Bologna Welcome.

INFO 
Bologna Agenda Cultura > www.bolognagendacultura.it 
app > www.bolognagendacultura.it/app 

Giuseppe Palumbo su Bologna dei Fumetti | Biblioteca Salaborsa
www.bibliotecasalaborsa.it/content/bolognadeifumetti/ 

Giuseppe Palumbo
www.giuseppepalumbo.com 

Programma

Venerdì 18 marzo
17:00, nella Sala Carracci di Palazzo Magnani, sede UniCredit, via Zamboni 20
presentazione del libro Bologna. Via Zamboni di Giuseppe Palumbo da un'idea di Angelo Varni (2016, Damiani editore).

Dopo il saluto di Davide Conte, Assessore alla Cultura e Rapporti con l'Università del Comune di Bologna, e Marco Antonio Bazzocchi, Delegato per le iniziative culturali dell'Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, intervengono assieme all'autore Giuseppe Palumbo Luca Lorenzi, Deputy Regional manager Centro Nord UniCredit, Enrico Fornaroli, Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Bologna e Angelo Varni, presidente IBC- Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna.
Durante l'incontro, è previsto l'intervento musicale di Alessandro D'Acconti (chitarra), a cura del Conservatorio G.B. Martini.

Sabato 19 marzo
14:30 - 18:30 apertura straordinaria di palazzi, musei e luoghi d'arte e di cultura di Via Zamboni: Palazzo Magnani, Palazzo Malvezzi de' Medici, Conservatorio Musicale Giovanni Battista Martini; San Giacomo Maggiore e Oratorio di Santa Cecilia, Teatro Comunale di Bologna, Biblioteca Universitaria di Bologna, Sistema Museale d'Ateneo, Accademia di Belle Arti di Bologna, Pinacoteca Nazionale.

Attività

> dalle ore 14:30 all'Accademia di Belle Arti, gli studenti di Comunicazione e Didattica dell'Arte, coordinati dalle Docenti Francucci e Battistini, saranno a disposizione per effettuare le visite guidate (ultima visita alle ore 18:00).

> dalle ore 15:00 alle ore 16:00 al Conservatorio G.B. Martini, in Sala Bossi e Sala Respighi, prova aperta della scuola di musica da camera del prof. Guido Felizzi.

> alle ore 15.00 e alle ore 17.00 visita guidata al Museo di Palazzo Poggi. Prenotazione obbligatoria su museopalazzopoggi.unibo.it .
> alle ore 16:00 alla Pinacoteca Nazionale visita guidata al museo dal titolo "La Pinacoteca Nazionale, uno scrigno di tesori a due passi da via Zamboni". Il costo corrisponde all'ingresso alla Pinacoteca Nazionale (4,00€ intero, 2,00€ ridotto e gratuità di legge), fino ad esaurimento posti.
> alle ore 18:00 all'Oratorio di Santa Cecilia Concerto San Tomaso, oratorio a cinque voci e basso continuo di Marco Marazzoli (XVII sec) con la Cappella musicale di San Giacomo. Ingresso ad offerta fino ad esaurimento posti; è possibile prenotare online su sangiacomofestival.it

Percorsi tematici

> Il trionfo della musica: il teatro Comunale di Bologna
punto d'incontro Largo Respighi, 1 - ore 14:30
Dalle ceneri del teatro Malvezzi, completamente distrutto nel 1745, prese vita il progetto per la realizzazione di un nuovo teatro cittadino. I lavori furono affidati al celebre Antonio Galli Bibiena che ci ha consegnato una struttura "modernissima". Perfettamente conservato, la grande sala, i palchi, i foyers ci accoglieranno mentre la storia e le trasformazioni, i personaggi e i fatti curiosi verranno narrati con grande maestria.

> Bentivoglio e Malvezzi: la grande congiura
punto d'incontro piazza Verdi angolo via del Guasto - ore 14:30
La chiesa di San Giacomo Maggiore e la cappella Bentivoglio, testimonianza straordinaria dell'epopea della famiglia omonima, saranno il punto di partenza per narrare i fatti lieti di due grandi casati ma soprattutto per scoprire tutti i retroscena di una congiura che cambierà le sorti della città. Palazzo Malvezzi, eccezionalmente aperto, permetterà di scoprire i segreti della famiglia che osò sfidare i potenti signori della città.

> La grande "rinascita" dell'antica via San Donato: i palazzi Magnani e Malvezzi
punto d'incontro via Zamboni, 20 - ore 16:30
Due grandi e straordinarie residenze, quasi a ridosso l'una dell'altra, spalancano i portoni per permettere la scoperta dei fastosi interni: dal celebre ciclo di affreschi dei Carracci a quelli ottocenteschi per un susseguirsi di scoperte e meraviglie.

> La grande tradizione artistica bolognese: San Giacomo Maggiore e l'Oratorio di Santa Cecilia come scrigni d'arte
punto d'incontro piazza Rossini davanti alla chiesa - ore 15:30
I grandi capolavori dei maestri bolognesi dal '300 al '700, tra affreschi, pale d'altare e polittici, per una visita all'insegna della bellezza. La visita inizierà dall'antica chiesa per proseguire nell'oratorio impreziosito dal famoso ciclo di affreschi di inizio '500 e terminare davanti alla Pinacoteca Nazionale per scoprire la storia della nascita del grande polo culturale bolognese. Eventuale ingresso in Pinacoteca in autonomia (4,00€ intero, 2,00€ ridotto e gratuità di legge).

> Via Zamboni (due edizioni)
punto d'incontro: Piazza Porta Ravegnana (statua San Petronio) - ore 14:30 e ore 16:30
Via Zamboni, l' antica strada san Donato, è il percorso urbano nel quale si concentra il maggior numero di realtà storiche, politiche, culturali, artistiche, architettoniche e urbanistiche della nostra città in un arco cronologico che va dal '200 fino al XX secolo: gli agostiniani, i Bentivoglio, i palazzi senatori, l'università, la Pinacoteca, il Conservatorio, il Teatro Comunale, la penultima cerchia di mura. Percorriamo in questo itinerario questa straordinaria storia che abbraccia sette secoli.

I percorsi tematici sono gratuiti, la prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata:
> Bologna Welcome in Piazza Maggiore, 6 (aperto dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:00)
> Tel. 051 231454 (dal lunedì al sabato dalle 9:00 alle 19:.00)
> via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
> online www.bolognawelcome.com/offerte 
www.bolognagendacultura.it 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Il misterioso e affascinante mondo dell'arredo dalle tradizioni antichissime segue una vera e propria filosofia di vita: il Feng Shui. Ecco come abbracciare questa filosofia.

Di Giulia Santoro

Ne abbiamo sentite davvero di cotte e di crude su questa filosofia. Ho visto spesso arredamenti domestici spacciati per Feng Shui, ma in realtà avevano più cose in comune coi bazar di China Town a Milano.
 Insomma molta, tanta, troppa confusione regna sull'argomento questo il motivo per cui cercherò di chiarire qualche punto su questo esotico, esoterico, magico mondo.
Il FENG SHUI è una disciplina filosofica cinese antichissima. Pensate che i primi ritrovamenti risalgono a delle tombe di Fu Hsi più antiche della dinastia degli imperatori Qin. È una filosofia che basa i suoi concetti sulla naturalità dei processi, dei cicli, come il trascorrere del tempo, delle stagioni o delle ere.

Feng Shui filosofia cinese arredare casa 2

La seconda osservazione la possiamo fare sulla parola stessa: feng shui significa vento e acqua.
 Questi sarebbero i due elementi primari che regolano i vari processi della vita. Si narra infatti che quando tutto cominciò, prima ancora della vita stessa sulla terra, ci fosse un dio dragone che dalle montagne fece scendere la sua energia lasciando che si disperdesse con i venti. 
L'energia poi si fermò e si consolidò appena raggiunse lo specchio d'acqua.
Ecco perché Vento e Acqua sono i due elementi del feng shui.

Feng Shui filosofia cinese arredare casa

Ma andiamo sul concreto, come possiamo interpretare nelle nostre vite tutto questo? 
La realtà è che è una disciplina complicatissima e davvero molto difficile. Pensate solo che in Cina le famiglie più benestanti e ossequiose del taoismo, il fensg shui è una delle materie taoiste, chiamano un esperto apposta che costruisca e arredi le loro case, città, uffici seguendo appunto impeccabilmente le regole fengshuiste.
Senza interpellare oracoli cinesi possiamo anche noi lasciarci affascinare e seguire in qualche modo le istruzioni, per far si che le energie positive del drago che ci circondano possano essere incanalate nelle direzioni giuste e portarci verso felicità, pace, successo e tante altre bellissime cose, semplicemente spostando qualche mobile in casa. 
Innanzi tutto liberatevi del superfluo e di tutto ciò che possa ostacolare l'ordine e il pulito.

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La casa deve infatti contenere giusto quello che sia ritenuto essenziale per la vita di tutti i giorni e che sia facile da mantenere pulito. 
Seconda cosa liberatevi degli specchi. Questi infatti sono vissuti come traditori della realtà. Rimandano un immagine che può essere travisata, anche dalle energie stesse del drago che potrebbero scambiare lo specchio come fonte di acqua e imprigionarsi per sempre li.
A questo punto assicuratevi che la vostra casa abbia una forma quadrata o rettangolare.
 Non dovrebbero esserci strani corridoi o pertugi che possano influire negativamente con il flusso energetico. Se così non fosse pazienza, dovrete mettere in conto che, al limite, avrete Energie un po' più affaticate dalla complessità delle planimetrie occidentali.
Adesso siete pronti a rivoluzionare casa!
 Immaginate che le direzioni del vento siano appunto 4: Nord, Sud , Est e Ovest. Immaginate che ogni direzione sia più adatta ad un tipo di energia piuttosto che ad un altra. Basterà concentrare verso la direzione giusta le varie attività domestiche che sicuramente il flusso energetico comincerà a rinvigorirsi.

Semplificando quindi avremo:


Nord: Acqua, il colore è il blu ed è indicato per il riposo, l'interiorità e i rapporti interpersonali.
 Adattissimo per la camera da letto.
Sud: Fuoco, colore è il rosso. Perfetto sarà sistemare in questa direzione tutto ciò che ha a che vedere con il governo, l'amministrazione, il sociale, l'alimentazione e la salute.
 Est: Legno, il colore è il verde. Da questa parte andranno le cose della casa dedicate ai viaggi, al commercio, alle invenzioni e all'informatica.
 Ovest: Metallo, il colore è il giallo. Da questa parte andranno le cose invece dedicate all'attività finanziarie e al denaro in generale.

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Ci sarebbero davvero ancora tantissime cose da dirvi, alcune bellissime e interessantissime. Se voleste saperne di più ritagliatevi un po' di tempo per fare delle ricerche in biblioteca o su internet e cominciate a fare i primi passi verso quella che potrebbe diventare la vostra filosofia di vita.
Con l'auspicio di aver chiarito più idee possibili ne approfitto per dirvi Nì Lài Le! ( arrivederci in cinese)

With the Courtesy of: 
fengshui.about.com - geomancy.net - aidecworld.com - openspacesfengshui.com - avso.org - chisallsiteslike.com - lushome.com

Inaugurata Bag Gallery: nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art di Parma. In mostra, fino al 17 aprile, Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.

Ph. Francesca Bocchia

Parma, 14 marzo 2016

Parma si arricchisce di un nuovo spazio dedito alla cultura. E' stata inaugurata venerdì scorso Bag Gallery, nuova galleria di fotografia e arte contemporanea - video, scultura, disegno, perfomance, net-art. Ad inaugurare lo spazio Toy Stories di Gabriele Galimberti, giovane fotografo italiano già di fama internazionale.

La mostra fotografica a cura di Andrea Tinterri, restituisce tramite le immagini un breve romanzo collettivo e multiculturale sulle abitudini sociali e sulla società stessa. Protagonisti bambini provenienti da diversi continenti (Europa, America, Asia, Africa) circondati dai propri giocattoli, inquadrati all'interno dei loro spazi intimi di vita. Attraverso una cameretta o una finestra che guarda su una città, gli oggetti, veri strumenti di comprensione, prendono vita e iniziano a raccontare le loro storie attraverso gli sguardi dei bambini, i veri attori sul palcoscenico. Uno sguardo sul mondo per cominciare a capirlo proprio come quando eravamo bambini. L'esposizione sarà accompagnata da un catalogo fine art edito Greta Edizioni.

TOY STORIES
11 marzo ̶ 17 aprile 2016
a cura di Andrea Tinterri

BAG GALLERY
> Parma Borgo Ronchini, 3
orari: dal giovedì alla domenica 16.00 – 21.00
anche su appuntamento - T +39 338.1404626

Catalogo: Greta Edizioni

Allestimento spazio espositivo: Arch. Nicola Pinazzi

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Si tiene dal 17 al 19 marzo, a Bologna, il primo Festival della Professione Giornalistica, dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione, ma non solo. Tra incontri, conferenze e workshop anche tanti corsi con crediti formativi per la formazione obbligatoria continua.

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA - Si chiama "Professione Giornalista" ed è il primo Festival dedicato a chi ha fatto dello scrivere una professione: giornalisti professionisti, pubblicisti, freelance, ma anche a chi giornalista desidera diventarlo, appassionati e curiosi che vogliono saperne di più sul mestiere "più bello e più difficile del mondo", in un universo variegato che cambia di giorno in giorno, tra giornali on line, blog, social network e altri strumenti della comunicazione integrata.

L'appuntamento è a Bologna, dal 17 al 19 marzo,in varie sedi della città, tra cui la Sala Marco Biagi e la Sala del Consiglio del Baraccano (in via Santo Stefano 119), nel Quartiere Santo Stefano, la Sala Silentium (in vicolo Bolognetti 2), nel Quartiere San Vitale, la Sala Zodiaco e la Sala del Consiglio della Città Metropolitana (in via Zamboni 13), all'interno di Palazzo Malvezzi de' Medici. Il Festival è rivolto a tutti coloro che svolgono o hanno intenzione di svolgere la professione di giornalista ed è stato pensato e voluto per fornire occasioni e opportunità di incontro, formazione e confronto grazie a un ricco programma di workshop, conferenze, corsi con relativi crediti formativi, ai quali è possibile iscriversi direttamente dalla piattaforma Sigef dell'Ordine dei Giornalisti.

Si parlerà di giornalismo attraverso le testimonianze di chi svolge la professione ed ha realizzato qualcosa di importante, ma anche di come si costruisce un sito web o un blog, oppure come si pubblica un ebook. E, ancora, si tratterà di deontologia, di giornalismo nell'era di internet, di giornalismo d'inchiesta, di giornalismo sportivo, dell'uso dei social media, del linguaggio di genere, delle competenze e del ruolo del giornalista in situazioni di emergenza, come il terremoto che ha colpito l'Emilia nel 2012. Ci sarà anche un confronto con i modelli di giornalismo all'estero e incontri sulla gestione del rapporto con le redazioni per i freelance e sul mercato dell'editoria del futuro.

Sala Marco Biagi 2 

Tra gli appuntamenti in programma, giovedì 17 marzo, dalle 9.30, presso la Sala del Consiglio, Elisa Corridoni, web designer, terrà il seminario gratuito "Come creare un sito o un blog con wordpress" per presentare l'opportunità di avere un blog e dare una panoramica delle funzioni di Wordpress con cenni sulle normative e importanza delle condivisioni. Secondo l'Osservatorio Demos-Coop su "Gli italiani e l'informazione", nel 2015, il 49% degli intervistati afferma di informarsi ogni giorno attraverso Internet, il 38% mediante la radio, il 26% sui quotidiani.
Da questi dati si può facilmente comprendere come sia fondamentale, per chi si occupa e genera informazione, di essere presente sul web.

Altro interessante appuntamento, venerdì 18 marzo, dalle 9.30 alle 12.30 nella Sala Zodiaco con il workshop gratuito "Giornalismo online, SEO e Social Media", condotto da Alberto Puliafito, giornalista, autore televisivo, regista, direttore di Blogo.it e fondatore di TvBlog. Il relatore si occupa di social media e nuovi modelli per il giornalismo contemporaneo, di scrittura offline. E' anche autore di due libri di inchiesta "Protezione Civile Spa" e "Croce Rossa, il lato oscuro della virtù".

Sempre venerdì 18, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala del Consiglio del Quartiere Santo Stefano, Simonetta Malaguti parlerà di "Vivere l'emergenza da cittadino e giornalista", raccontando della sua esperienza umana e di professionista dopo il terremoto del 2012, tra dovere di raccontare, compromessi e pudore nell'entrare nell'intimità del dolore delle persone che hanno perso tutto.

L'iniziativa nasce da un'idea di Laura Corallo, Cesario Picca, Daniela Ricci e Valeria Tancredi e si avvale del patrocinio del Comune di Bologna, della Regione Emilia Romagna, della Città Metropolitana, Ordine dei Giornalisti e Coop Adriatica.

Il programma completo su www.professionegiornalista.it

Il gruppo pop svedese nato agli inizi degli anni '70 e diventato popolare grazie a una serie di canzoni che sono rimaste nella memoria di chi ama il ritmo e la musica rivive grazie agli Abbadream.

Di Pietro Razzini

Parma, 12 marzo 2016

Giovani e meno giovani: tutti uniti, per una sera, nel nome degli Abba, il gruppo pop svedese nato agli inizi degli anni '70 e diventato popolare grazie a una serie di canzoni che sono rimaste nella memoria di chi ama il ritmo e la musica. Il loro mito rivive oggi negli Abbadream, cover band che si è esibita al Teatro della Luna di Assago scatenando l'entusiasmo dei numerosi presenti. L'appuntamento con il sound di Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come "Frida"), è stato solo l'ultimo di un calendario che ha visto transitare dal teatro a pochi passi dal Mediolanum Forum, alcune delle più entusiasmanti cover band del nostro periodo. L'adrenalina che hanno fatto esplodere gli Abbadream, tuttavia, ha superato, senza ombra di dubbio, la concorrenza.

LO SHOW  Energia allo stato puro quella messa sul palco dalle regine incontrastate dello show: Blondy Dëbra e Suzanne Lötar hanno cavalcato la scena come amazzoni fiere e sicure di sé, regalando al pubblico del Teatro della Luna, oltre di ore di puro divertimento. Già perché gli Abbadream non si sono minimamente risparmiati, né sotto il profilo musicale né dal punto di vista del tempo dedicato agli spettatori: i 120 minuti e più di canzoni sono volati in un battito di ciglia, indice della bontà dello show presentato. Tra canzoni romantiche e inni alla dance scatenata, i presenti hanno alternato momenti di relax a balli davanti al proprio posto, seguendo gli imput delle due mattatrici.

LUCI E COLORI Oltre all'indubbio valore canoro, ciò che ha suscitato l'interesse del pubblico è stato anche il continuo cambio d'abiti proposto dal gruppo: un viaggio nel tempo capace di produrre emozioni positive. Abiti variopinti, pantaloni a zampa e colori shocking hanno caratterizzato la colonna sonora di una notte in cui si sono succedute canzoni diventate leggenda grazie anche al musical "Mamma mia!" e al film interpretato da Meryl Streep e Pierce Brosnan. Il calore di brani come Dancing Queen, Voulez Vous, SOS, Gimme!Gimme!Gimme! e Money Money, tuttavia, va sicuramene oltre la trasposizione teatrale o cinematografica. Il mega mix di fine show è stata la degna conclusione di una grande serata nel segno dell' inno di un' epoca, "Mamma mia", e della tribute band che ha fatto rivivere il sogno degli Abba.

Abbadream teatro evento

Teatro e Legalità anteprima 2016: Giovanni Impastato a Guastalla. Conferenza spettacolo venerdì 18 marzo 2016 ore 21 presso Centro Sociale I Maggio (via G. di Vittorio) ad ingresso libero.

Reggio Emilia, 10 marzo 2016

NoveTeatro, con il sostegno e la collaborazione del Comune Guastalla, dà seguito al proprio Festival Teatro e Legalità presentando "Mio fratello Peppino", conferenza-spettacolo che vede protagonista Giovanni Impastato, fratello di Peppino, icona della lotta alla Mafia assassinato nel 1978.
Giovanni Impastato sarà nella nostra città venerdì 18 marzo ore 21 presso il centro sociale Primo Maggio in via G. di Vittorio, angolo via Castagnoli.

L'incontro prenderà spunto dal libro "Resistere a Mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino impastato", scritto da Giovanni Impastato e da Franco Vassia, pubblicato da Stampa Alternativa. Scrive Giovanni: "La storia di Peppino Impastato è una storia di giovani, di coraggio, di ribellione e di anche di violenza. [...] La storia di Peppino non è soltanto la sua: è la storia dei suoi compagni, la nostra storia, piena di fatti e di gioie, ma anche irta di spine. in pratica la storia atavica di chi non si rassegna a essere un semplice strumento, ma pretende di lasciare una traccia visibile del suo passaggio".
La conferenza spettacolo "Mio fratello Peppino" è dedicata ai giovani e a tutta la cittadinanza.

L'evento è ad ingresso libero.
Info: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  - www.noveteatro.it 

(Fonte: ufficio stampa Comune di Guastalla)

La 22esima edizione del Mercanteinfiera si chiude con un +10% di presenze e boom di vendite in Italia e all'estero. Vittorio Sgarbi: "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante".

Parma, 9 Marzo 2016 

A chiudere la 22esima edizione del Mercanteinfiera è un commento di Vittorio Sgarbi "E' la terza volta che visito Mercanteinfiera e ogni volta la trovo più interessante. Un' esposizione impressionante, non trovo aggettivi più calzanti".
Ed infatti, questo continua ad essere un format sempre più vincente e attrattivo: l'antico che si fonde con linguaggi contemporanei, capaci di coniugare gusto ed eleganza, stile, ricercatezza.
L'edizione primaverile della prestigiosa kermesse internazionale dedicata all'antiquariato, al modernariato ed al collezionismo vintage, ha registrato un significativo +10% sulle presenze registrate rispetto alla passata edizione, con una corposa rappresentanza proveniente dall'estero.

Oltre 1.000 gli espositori presenti, con proposte che hanno suscitato interesse ed apprezzamento fra i visitatori ed in particolare fra le centinaia di buyer che si sono alternati, per tutta la settimana, negli spazi del polo fieristico, alla ricerca del migliore acquisto. Buyer giunti a Parma da ogni parte del mondo: Stati Uniti, Cina, Brasile, Russia, FrancIa, Turchia, Norvegia e Danimarca i paesi più rappresentati.
Un vero e proprio successo, un boom certificato dai numeri che evidenziano quanto le vendite all'estero siano lievitate in maniera considerevole: oltre 300 sono infatti le opere, destinate a raggiungere i diversi stati esteri, per i quali gli acquirenti hanno richiesto una valutazione ai periti antiquari messi gratuitamente a disposizione da Fiere di Parma.

L'edizione primaverile ha visto Mercanteinfiera agire soprattutto sulla leva del rinnovamento abbracciando, attraverso i suoi appuntamenti collaterali e la sezione "Art Parma Fair" una molteplicità di linguaggi espressivi che hanno calamitato l'interesse del pubblico:"Sole o accompagnate? L'opera fotografica come opera singola e come serie", percorso di Fabio Castelli, ideatore di MIA Photo Fair; "Parma 360 on view", installazione realizzata da Federica Bianconi, Chiara Canali, Simona Manfredi e Camilla Mineo che anticipava i temi del Festival della creatività contemporanea; infine la mostra dedicata a Mario Sironi, curata da Estemio Serri e Alan Serri per Edizioni Cinquantasei Bologna e Galleria d'arte Cinquantasei, che negli spazi di "Art Parma Fair" ha raccolto novanta opere dell'artista.
Un risultato frutto anche della proficua sinergia con i diversi attori del territorio parmense: i fotografi del gruppo Obiettivamente, che hanno arricchito l'archivio delle immagini legate all'evento, valorizzandone appieno i suoi contenuti; il Centro Studi e Archivio per la Comunicazione (Csac); l'Assessorato al Turismo del Comune di Parma; i Castelli del Ducato; la Fondazione Teatro Due.
Mercanteinfiera tornerà con l'edizione autunnale in programma dall'1 al 9 ottobre 2016, preceduta intorno alla metà di settembre dall'avvio dell'ormai consueto programma del fuorisalone "OFF".
Incontri, mostre ed eventi che, in città, avranno tra i sicuri protagonisti anche Carla Sozzani, vera e propria "icona del fashion world italiano", fondatrice della galleria milanese "10 Corso Como" e, qualche mese fa, insignita del Premio Mercanteinfiera 2016.

foto di Francesca Bocchia

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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa della Gilda degli Insegnanti su i Professori di musica "cacciati" dal Bertolucci di Parma: "Il Partito Democratico faccia "mea culpa": la Buona Scuola è solo sadismo e autoritarismo".

Parma, 9 marzo 2016

Il fatto che decine di docenti da tanti anni assunti con una continua reiterazione di contratti a tempo determinato, quindi sfruttati dallo Stato per il quale tuttora stanno lavorando, sono esclusi dall'ultimo bando di concorso per il reclutamento di nuovi insegnanti, dimostra tutto il sadismo con il quale il partito di governo tratta i docenti. Questo a Parma lo si denota principalmente al Liceo Musicale Bertolucci che rischia seriamente di vedere compromessa la continuità didattica futura, in quanto con questa decisione autoritaria verranno cacciati via tutti gli insegnanti creando un danno al futuro percorso artistico degli studenti.

Assai curiosamente i parlamentari del Partito Democratico di Parma adesso fingono di ascoltare, sono gli stessi che hanno eseguito gli ordini del loro capo e non le istanze del territorio sostenendo la legge capziosamente denominata "Buona Scuola". Agli opportuni livelli istituzionali dovevano avviare un confronto e trattative formali con le rappresentanze dei docenti italiani, che a differenza loro, ancor oggi vengono elette senza l'uso di discutibili sistemi di scelta.

Nella speranza di un loro ravvedimento, seppur tardivo, è opportuno che i docenti, insieme alle loro famiglie, unitamente a quanti hanno a cuore le sorti della scuola ed il prestigio professionale dei docenti, reagiscano punendo duramente il Pd in termini di consensi anche a livello locale non votandolo alle comunali di: Borgotaro, Felino, Polesine Zibello, Traversetolo , Busseto, Fontanellato, Neviano, Sala Baganza e San Secondo.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti tal fine precisa: "Noi non facciamo politica siamo apartitici ma non possiamo rimanere inerti di fronte a chi ci maltratta. Nel nostro territorio oltre a tutti i guai della riforma, scontiamo anche un'evidente inefficienza dell'Ufficio Scolastico Regionale fatti di cui chiediamo spiegazione alla politica".

(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti)

Il tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola", promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca ha fatto tappa alla scuola secondaria di I grado "Anna Frank".

Piacenza, 7 marzo 2016

Ha fatto tappa a Piacenza il tour nazionale del progetto "Il risparmio che fa scuola", promosso da Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca, finalizzato a sensibilizzare i ragazzi in modo divertente e creativo sulla cultura del risparmio e della sostenibilità.
Presso la scuola secondaria di I grado "Anna Frank", hanno partecipato all'appuntamento piacentino del progetto 43 studenti delle classi I sez. H e N, coadiuvati dalle loro insegnanti.
Dopo una breve presentazione e la proiezione del cartone animato "Le avventure della famiglia Panda" (che ha raccontato in modo giocoso e divertente gli argomenti del risparmio e dell'economia), gli alunni sono stati impegnati in un Gioco dell'Oca a squadre la cui formula è stata adattata per l'occasione con domande riguardanti le tematiche del progetto. Ad ogni risposta esatta, le squadre hanno conquistato le varie caselle lungo il percorso, fino a raggiungere il traguardo.
Tutti i partecipanti sono stati premiati da Poste Italiane con un gadget e ad ognuna delle classi è stato consegnato un Pandanaio, il salvadanaio a forma del piccolo panda protagonista del cartone animato.
Il progetto "Il risparmio che fa scuola" è un'occasione per promuovere con gli strumenti più attuali della comunicazione e del gioco, la diffusione dell'importanza e del senso etico del risparmio, estendendone il significato e il valore al fine di educare i ragazzi ai principi di un'economia sostenibile, al rispetto dell'equilibrio ambientale, e al rifiuto dei comportamenti che portano allo spreco di risorse naturali.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

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