Domenica 11 dicembre, alle 18.30 il libro che unisce i racconti di dieci scrittori, sarà presentato insieme alla collana Comma21, presso la Sala Europa, in Piazza Grande, a Modena, nell'ambito della rassegna Libriamodena. A seguire, ci si trasferisce in piazza Mazzini, per un aperitivo con gli autori presso l'Ottica Galvani, main sponsor del volume.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Dieci autori intingono nel giallo la loro penna per dare vita a un'antologia che si legge con il fiato sospeso. Debutta domenica 11 dicembre, Giallomodena un libro di racconti gialli che hanno come denominatore comune l'ambientazione a Modena o nella sua provincia. "Perché ogni modenese che si rispetti", si legge nella prefazione, "anche quelli che negheranno sempre, fino all'evidenza, è legato alla Pioppa (la torre campanaria Ghirlandina n.d.r) e per quanto si possa allontanare, fino all'altro capo del mondo, quel legame continuerà ad esercitare la sua tenace influenza". Firmano i racconti Fabrizio Cavazzuti, Simone Covili, Fabrizio Fangareggi, Manuela Fiorini, Luigi Guicciardi, Maurizio Malavolta, Angelo Martinelli, Giovanni Mistrulli, Fabio Mundadori ed Enrico Solmi.

GIALLO MODENA COVER


Il debutto coincide anche con quello di Comma21, la nuova collana di Damster Edizioni che unisce noir, gialli e thriller. Si comincia alle 18.30, alla Sala Europa, in Piazza Grande, nell'ambito della fiera dell'editoria Libriamodena.
Alle 19, ci si trasferisce presso, in via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini, presso Ottica Galvani, main sponsor del volume, per un aperitivo con gli autori, che saranno lieti di firmare le copie e rispondere alle domande degli intervenuti. L'evento è gratuito, ma a numero chiuso, massimo 100 persone. Ci si può prenotare scrivendo a www.galvanishop.com . Durante l'evento si potrà usufruire di sconti "one shot" su montature, occhiali da vista e da sole e molto altro.
Giallomodena si può acquistare, durante la giornata dell'evento e, successivamente, anche sul sito www.damster.it  presso le librerie Emily Bookshop di via Fonte d'Abisso 11, e Libreria Mondadori di Sassuolo, anche presso i punti vendita Ottica Galvani. A chi avrà effettuato un acquisto l'antologia sarà data in omaggio.

Galvani locandina OK

 


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INFO
AA.VV.
Giallomodena
Collana Comma21, Damster Edizioni
Pag 200 - € 14
www.damster.it
www.galvanishop.com

Venerdì 16 dicembre, alle ore 20, al Teatro al Parco andrà in scena "Giselle", il balletto classico in due atti della Compagnia Nuovo Balletto Italiano. Il ricavato della serata sarà interamente devoluto ai terremotati del Centro-Italia.

Parma, 10 dicembre 2016. 

Lo spettacolo benefico è organizzato dal Lions Club Montechiarugolo insieme al Lions Club Colorno La Reggia, con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura del Comune di ParmaIl ricavato della serata sarà interamente devoluto ai terremotati del Centro-Italia.

"Si tratta di un appuntamento – ha esordito l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris - in cui la cultura incontra la solidarietà, come tradizionalmente accade nei tanti eventi promossi dai Lions, che rappresentano una realtà precisa e trasparente che pone grande costanza e attenzione nei confronti dei progetti di solidarietà, sempre di ampia a positiva prospettiva nel tempo".

"Uno spettacolo – ha detto Paolo Diosy, presidente Lions Club Colorno La Reggia – che attraverso la bravura ed espressività artistica di Chiara Gasparini e di tutto il corpo di ballo si profila come una piacevole occasione per essere utili ad una causa importante".

"Questa è solo una delle tante iniziative dei Lions dedicate all'emergenza terremoto in centro Italia – ha sottolineato Alessandra Fanfoni, presidente Lions Club Montechiarugolo. – La nostra volontà è raccogliere fondi che vengano utilizzati in modo concreto e mirato per risolvere le criticità che si pongono per gli abitanti delle zone colpite anche nel lungo periodo".

Il classico balletto su musiche di Adolphe Adam, coreografie di Jean Coralli e Jules Perrot, ripresa coreografica e regia di Giuseppe Protano, sarà interpretato dai primi ballerini Chiara Gasparini (Giselle) e Marco Protano (Albrecht) della Compagnia Nuovo Balletto Italiano.

La prima ballerina Chiara Gasparini nel raccontare la trama avvincente e coinvolgente, incentrata sui temi di amore e morte del celebre balletto, ha inoltre sottolineato l'impegno tecnico della rappresentazione: "il corpo di ballo riveste un'importanza fondamentale in questo spettacolo e la difficoltà tecnica è molto elevata per tutti gli artisti in scena".

L'ingresso è ad offerta a partire da un minimo di 20 euro per gli adulti e di 15 euro per gli under 14.
La prevendita si effettua presso: Top Line Piazza Sant'Ilario 3/D, 0521/984277; Azzali Editori Piazzale Boito 5, 347/0772391; Martini Gioielli Strada Repubblica 66, 0521/206048.

Lo spettacolo replicherà, con la stessa finalità, il 18 dicembre a Crema.

(Fonte: Comune di Parma)

FlashOn Mag introduce una nuova Rubrica dedicata agli artefici dell'eccellenza nella ristorazione. PAOLA FINARDI ha visitato il Ristorante "Il Falconiere" di Parma e il FlashOn....Chef è dedicato ad Alexej Ilin, conosciuto come Alex Lu Sell.

Di Paola Finardi

Inauguriamo una nuova rubrica dedicata agli artefici di alcune eccellenze nel campo della ristorazione iniziando da Alexey Ilin, affascinante e creativo chef atterrato in Italia una ventina di anni fa proveniente da Mosca, carico di curiosità e passione per la cucina di qualità.

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 Colpo di fulmine per il nostro Paese, ha scelto di vivere qui da  noi, arrivando a gestire con successo da più di un decennio il  ristorante Il Falconiere a Parma, insieme alla socia Katia  Aksenova, Maître de salle.

 

 Alex riceve con i suoi modi cortesi, gran sorriso e occhi ridenti,  eccellente padronanza della nostra lingua, con accoglienza  confidenziale e sincera.
 

 

 Creatività pura, ricerca continua, materie prime selezionatissime, sperimentazione diretta attraverso la coltivazione di verdure  particolari come il pomodoro nero, utilizzo di componenti  varie incrociate con puri fantasismi, eleganza delle mise en place,  Alex è tutto questo e molto ancora.

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La caratteristica dei piatti di Alex è un connubio tra amore e fisica. Amore perché ama ciò che fa quotidianamente, fisica perché è una sua passione derivata dagli studi superiori di elettromeccanica svolti in Russia.
Alex ha scelto ciò che più lo ispirava, la carriera da chef, applicando a quest'arte la passione per fisica e chimica.

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Per spiegare meglio, un piatto apparentemente semplice come possono essere gli Spaghetti al Pomodoro in realtà è molto difficile da elevare a perfezione.

La scelta dei pomodori da utilizzare per la salsa, ad esempio il Noire de Crimee, ultimo arrivato della produzione di pomodori coltivati da noi, avviene tramite la scala Brix: effettuando una misurazione degli zuccheri, abbiamo rilevato che questo pomodoro misura 12°Bx, calcolando che la frutta quando è matura misura 14°Bx, questo denota è un gran risultato che conferisce al sugo un gusto straordinariamente dolce a bassissima acidità.

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"La nostra forza" ci racconta Alex "è poter spiegare il piatto al cliente fin dal suo più piccolo ingrediente, filiera che seguiamo con scrupolosa maniacalità. La nostra sperimentazione porta continui sviluppi con la panificazione, ad esempio. Arriviamo a produrre michette di spinaci e pomodoro, pane di castagne, pane di tipo pugliese, ai cinque cereali e alla rucola, in una continua ricerca di perfezione."

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L'eccellenza nella cottura della carne si raggiunge invece mantenendo i liquidi della carne al suo interno pur raggiungendo una cottura perfetta, secondo il metodo di sperimentato da Alex che permette di renderla altamente digeribile.

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Grande importanza è rivolta alla presentazione del piatto, dal Falconiere una vera e propria arte, con trionfo di geometrie senza eccedere nelle decorazioni perché l'alimento principe deve restare ben riconoscibile.
"Come amo spesso ripetere, per me il piatto è il vestito della mia creazione" continua lo chef "la nostra ricerca si espleta su più fronti: tecnica di esecuzione, ingredienti, forme, cotture e può durare anche anni. Ad esempio, la realizzazione dei tortelli d'erbetta si è conclusa due anni fa dopo un lungo percorso."

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Un'altra caratteristica nella cucina di Alex è l'assoluto rispetto della stagionalità e, di conseguenza, l'utilizzo di materie prime freschissime.
Il momento preferito dallo Chef dedicato alla ricerca e allo studio è la notte fonda, in tranquillità, nel silenzio assoluto senza squilli di telefono o frenesie lavorative, così nascono le idee più innovative che poi passeranno alla sperimentazione in cucina.

Alcuni piatti salienti del Menù di stagione dal Falconiere?
Per le scelte di mare particolare attenzione meritano il Risotto alle vongole con calamari, bisquit di gambero rosso e lime, Fettuccine di Gragnano con cozze della Normandia, bisquit di gambero e pomodoro fresco, Carpaccio tiepido di ricciola, con salsa di porro e basilico thailandese, Filetto di rombo in padella con crema di lenticchie di Colfiorito e spezie. Mentre tra i piatti di terra segnaliamo lo Strudel di zucca con funghi porcini e crema di parmigiano, Filetto di vitello al punto rosa scaloppato con crema di carciofi e finocchi croccanti, ma il punto di forza rimane comunque sempre il piatto di crudités di mare, decisamente spettacolare!

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Infine una curiosità: il piatto preferito di Alex? Anolini in brodo, eccellenza parmigiana, ne mangerebbe ogni giorno, ma del resto come dargli torto?

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Info:
IL FALCONIERE presso Sporting Club- Strada Tronchi, 24 – Parma
Telefono 0521 959207
www.facebook.com/pages/Ristorante-Il-Falconiere-Presso-Sporting-Club 

CREDITS: Foto gentilmente concesse dal Ristorante Il Falconiere di Parma
-identitàgolose.it 

Lunedì 5 dicembre Food for Soul, l'associazione Onlus fondata da Massimo Bottura, ha inaugurato un nuovo spazio a Modena con Socialtables@ Ghirlandina: in cucina per la serata di apertura, lo chef stellato Luca Marchini del ristorante l'Erba del Re.

Foto e Testo di Chiara Marando -

Giovedì 08 Dicembre 2016 -

Il 5 dicembre Food for Soul, l'associazione Onlus fondata da Massimo Bottura, ha inaugurato un nuovo spazio a Modena con Socialtables@ Ghirlandina: ogni lunedì sera la mensa si preparerà a servire pasti gratuiti per circa 60 persone in difficoltà, segnalate da Caritas e centri d’ascolto della città.

In cucina per la serata di apertura, lo chef stellato Luca Marchini del ristorante l'Erba del Re che, insieme alla sua fidata brigata, ha realizzato una cena d'autore utilizzando esclusivamente cibo di recupero proveniente da supermercati, negozi e botteghe di Modena e dintorni.

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Un progetto importante che porta avanti il lavoro intrapreso dall'associazione contro lo spreco alimentare a favore di chi ne ha più bisogno. Lo scopo è quello di incoraggiare le organizzazioni private e pubbliche a creare mense in tutto il mondo, promuovendo il valore del recupero.

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A darsi il cambio ogni lunedì sera saranno gli chef di “Modena a Tavola”. Dopo Luca Marchini si proseguirà con Carlo Gozzi del ristorante “L'incontro” (12 dicembre) e Fabio Trolio della trattoria “La Busa” (19 dicembre). Il giorno di Santo Stefano sarà la volta di Gianluca Soncini della “Trattoria del Campazzo” (26 dicembre), poi Cristian Facchini dell'“Osteria Emilia” (2 gennaio 2017), Stefano Corghi del “Il luppolo e l'uva” (9 gennaio), Frank Cerrato de “I girasoli” (16 gennaio), Massimiliano Sereni della “Locanda Corte di Albareto” di Gaiato (23 gennaio), Marco Messori “Osteria della Cavazzona” (30 gennaio), Paolo Reggiani dei Laghi Curiel (6 febbraio), Lorenzo Migliorini della “Taverna dei Servi” (13 febbraio), Massimiliano Telloli dello “Stallo del Pomodoro” (20 febbraio), Emilio Barbieri del ristorante “Strada Facendo” (27 febbraio), Barbara Astolfi de “Il Calcagnino” di Formigine (6 marzo).

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JRE Italia, l'associazione internazionale che riunisce giovani chef di talento, ha scelto il suo nuovo presidente per il prossimo triennio: Luca Marchini, chef stellato del ristorante L'Erba del Re di Modena

Di Chiara Marando -

Martedì 06 Dicembre 2016 -

La cucina è creatività, sperimentazione, contrasto ed armonia, ma soprattutto passione. Una passione che nasce dal desiderio di dare forma ai sapori, scoprirne le caratteristiche e giocare con accostamenti inusuali tornando poi ad interpretare la tradizione e le sue materie prime.

Ci vogliono costanza e talento per fare la differenza, per rendere quella della tavola un'esperienza da ricordare. Ma ci vuole anche il confronto, quella capacità spesso difficile di dialogare con chi fa lo stesso mestiere, scambiarsi impressioni, storie e solidarietà.

Ed è proprio da queste basi che nasce l'attività svolta da JRE Italia, l'associazione internazionale che riunisce giovani chef dalle comprovate abilità, portavoce dell'alta cucina.

Lunedì 28 Novembre, al MUDEC di Milano, durante l’annuale Assemblea dei soci, JRE Italia ha scelto il suo nuovo presidente per il prossimo triennio: è Luca Marchini, titolare e chef del ristorante L'Erba del Re, nel cuore del centro storico di Modena, e chef executive del Pavarotti Restaurant Museum di Milano. La sua è una cucina in costante evoluzione, frutto di studio e grande rispetto per le materie prime, alla cui base c'è meditazione ed equilibrio.

In occasione della nomina, il nuovo presidente, già tesoriere dell'associazione, ha affermato: “Sono molto onorato di questa nomina, che ho accolto con grande senso di responsabilità. Desidero prima di tutto di ringraziare il presidente che mi ha preceduto e che ci ha traghettato fino a dove siamo oggi. Il mio impegno prioritario – spiega Marchini - sarà di grande coinvolgimento dei miei colleghi sia sull’aspetto decisionale sia su quello operativo. Sarà massima la trasparenza con gli associati e ampia la loro partecipazione. Insieme renderemo ancora più grande JRE”.

Insieme a lui, ad affiancarlo nel compito di consolidare il lavoro svolto dal presidente uscente Andrea Sarri, il neoeletto board dell'associazione: il vicepresidente Marcello Trentini, chef del Magorabin di Torino; Stefano De Lorenzi, segretario e tesoriere e chef del Ristorante Due Mori di Asolo; i consiglieri Aurora Mazzucchelli (Ristorante Marconi di Sasso Marconi), Alberto Faccani (Magnolia Ristorante di Cesenatico) e Filippo Saporito (Leggenda dei Frati, Firenze).

Oltre 100 gli elaborati artistici in concorso, realizzati grazie all'ottimo lavoro di squadra condotto da circa 2000 alunni delle scuole elementari della regione. UniCredit premia i piccoli "Campioni del risparmio" 
Bologna, Carpi e Parma sul podio. Premi in arrivo per gli alunni e gli istituti scolastici. 

Bologna, 06 dicembre 2016

Anche quest'anno UniCredit ha voluto premiare l'impegno e la fantasia degli alunni delle scuole del territorio che hanno preso parte con entusiasmo alla "gara" di creatività indetta dalla banca in occasione della Giornata del Risparmio. Oltre 100 gli elaborati artistici in concorso, realizzati grazie all'ottimo lavoro di squadra condotto da circa 2000 alunni delle scuole elementari della regione. Oltre a visitare le 26 filiali della banca sul territorio e a partecipare agli incontri formativi tenuti dai team di UniCredit, infatti, i bambini coinvolti dalla banca nella Giornata del Risparmio hanno preso parte ad un concorso di disegno e creatività su un tema "da grandi" come il risparmio.
La commissione giudicatrice - composta da Stefano Giorgini, Regional Manager UniCredit; Massimiliano Villa, Responsabile commerciale Distretti Centro Nord UniCredit; Giorgio Micheli e Stefania Bortolami della Segreteria Generale UniCredit; e da Andrea Riva, Responsabile Commerciale Samsung Italia - ha quindi individuato gli elaborati ritenuti migliori in relazione alla capacità di resa del concetto di "risparmio".
Per l'Emilia Romagna, dunque, sono sul podio gli alunni di Bologna, Parma e Carpi. In dettaglio, quelli della IV B della Scuola Primaria Costa di Bologna; quelli della IV A della Scuola Sandro Pertini di Carpi; e quelli della V A dell'Istituto La Salle di Parma. Le scuole dei vincitori riceveranno da UniCredit un Tablet Samsung Tab E offerto da Samsung; le classi ideatrici dei lavori selezionati riceveranno una coppa con targa dedicata ai "Campioni del Risparmio".

unicredit logo

 

Il centro scolastico La Carovana di Modena guarda all'estero per innovare il proprio metodo educativo, conoscitivo e didattico. Nei giorni scorsi due studiosi di livello mondiale hanno visitato la scuola gestita dalla cooperativa sociale La Carovana.
Si tratta del canadese Kieran Egan e dello svizzero Hans U. Fuchs.
Il prof. Egan, riconosciuto come uno tra i più originali e acuti teorici dell'educazione di oggi, è ricercatore, filosofo, ha insegnato presso prestigiose università di Canada, Stati Uniti e Inghilterra ed è autore di diversi libri sul metodo conoscitivo, tra cui "La comprensione multipla", nonché teorico della "imaginative education".
Il prof. Fuchs è fisico, ricercatore, professore universitario presso il Dipartimento di Matematica e Fisica applicata a Zurigo e studioso di "Cognitive Science and Learning".
In città per una conferenza organizzata dall'Università di Modena e Reggio Emilia sul tema "Innovazione nella didattica delle scienze nella scuola primaria e dell'infanzia: al crocevia fra discipline scientifiche e umanistiche", i due studiosi hanno dialogato con dirigenti e docenti del centro scolastico La Carovana, esprimendo apprezzamento per la sua proposta didattica. Essendo emersi punti in comune rispetto al lavoro sul metodo educativo e conoscitivo, si aprono prospettive per una futura collaborazione tra la cooperativa sociale modenese e i due studiosi.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Provadorchestra Project e Parma OperArt presentano L'uomo del mio tempo. Un viaggio divertente, giocoso e irruento, nel profondo della natura umana raccontato da Mauro Coruzzi in un programma che apre con il sax di ROBERTO VIGNOLI e chiude con la straordinaria opera di Igor Stravinsky "L'Histoire du Soldat". 9 dicembre all'Auditorium Paganini.

Parma, 5 dicembre 2016

MAURO CORUZZI, meglio conosciuto al grande pubblico come "PLATINETTE", si mette a nudo forse per la prima volta in un concerto-evento di elevata qualità artistica. Dopo una vita trascorsa davanti a microfoni e telecamere, questa sarà un'occasione unica per riscoprire le qualità dell'artista.
Aprirà la serata il sax di Roberto Vignoli insieme ad un'orchestra d'archi – i solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana – con un programma dal sapore hollywoodiano: Tango Club, Brodway night e Elegia per Manhattan composte da Roberto Molinelli ci riporteranno alla memoria la New York dei film dei nostri sogni, con i locali fumosi dove è nato e si è sviluppato quel fenomeno musicale meglio conosciuto col nome di "jazz". E lo strumento che meglio rappresenta questo universo dai sapori hollywoodiani è proprio il sax, spinto a virtuosismi che riportano alla mente proprio la grande storia del jazz.

I primi due brani fanno parte delle "Four Pictures from New York" di Roberto Molinelli, compositore marchigiano: un poema sinfonico dei nostri giorni, quattro irresistibili immagini sonore che ci tuffano nel cuore della Grande Mela. Mentre il brano Elegia per Manhattan è una intensa pagina sinfonica per sax alto e orchestra, concepita da Molinelli come accorato compianto per la grande città ferita a morte, all'indomani di quel tragico 11 settembre 2001.

Dal "Nuovo Mondo" alla vecchia Europa e in special modo alla Russia con le ottocentesche favole dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas'ev che narra di una terra contadina, attaccata alle tradizioni e alle credenze millenarie e dove incombe la presenza del male che minaccia la felicità e l'innocenza. Questa caratteristica conflittuale è tipica della fiaba che, spesso, però, nasconde in sé storie di vita o curiose profezie. L'Histoire du Soldat di Stravinsky non si sottrae a questi stilemi. Quando Igor Stravinsky e il suo amico scrittore Charles-Ferdinand Ramuz decisero di mettere in scena due favole di Afanas'ev, traendone quel gioiello che è L'histoire du soldat, erano gli anni della Grande Guerra e protagonista della storia, dunque, è un giovane soldato che sta tornando a casa ma sulla via del ritorno incontra il "diavolo"... tutto cambierà, tutto diventerà paura e smarrimento.
Sarà proprio l'abilità attoriale di Mauro Coruzzi a farci vivere a pieno questa favola trasformandola e plasmandola a tal punto da farla diventare attuale, a tal punto da rendere quel "soldato" un "uomo del nostro tempo".

LUOMO DEL MIO TEMPO mauro ciruzzi evento parma

Mauro Coruzzi vestirà i panni di un cronista che ci accompagnerà in un viaggio che dalla Grande Mela giungerà al più vasto Stato del pianeta, la vecchia Russia, riservandoci imprevedibili sorprese che solo un trasformista e performer come lui potrebbe regalarci rendendo il giusto omaggio all'Opera di Stravinsky ma anche coinvolgendo lo spettatore in una visione attuale tra favola e realtà.

Con il patrocinio del Comune di Parma – Assessorato alla Cultura, patner Sinapsi Group e I solisti dell'Orchestra dell'Opera Italiana, Ristorante Ceci e Copy Center.
Main Sponsor: Farmacia SS. Annunziata, Agirò, Landi.

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Biglietteria del Teatro Regio di Parma: 0521 283999 (orari: da martedì a sabato dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00).
Biglietto unico: euro 20,00.

Sabato, 03 Dicembre 2016 09:45

A tavola con Maria Luigia

Carlo Vanni & Eliselle firmano per I Quaderni del Loggione un volume che abbina la storia di Maria Luigia di Parma a ricette di cucina. L'intervista agli autori.

Di Manuela Fiorini

Modena, 3 dicembre 2016 

Un libro che si legge tutto d'un fiato, grazie alla grafica accattivante, caratteristica della collana "I Quaderni del Loggione" (Damster Edizioni), che coniuga contenuti di qualità a ricette storiche o della tradizione. Si intitola "Le delizie della duchessa – Maria Luigia a tavola" il nuovo titolo monografico firmato dalla coppia di scrittori Carlo Vanni & Eliselle che ripercorre in maniera ironica, ma storicamente puntuale, le diverse fasi della vita di Maria Luigia di Parma, di cui quest'anno ricorrono i 200 anni del "trasferimento" dalla natia Vienna all'Emilia.

Ma chi era la Duchessa, tanto amata dai parmensi, quanto mal vista dai francesi?

Maria Luisa Leopoldina Francesca Teresa Giuseppa Lucia d'Asburgo Loreta, conosciuta più semplicemente come Maria Luisa d'Austria o Maria Luigia di Parma, ha vissuto praticamente tre vite. Alla corte austriaca, dove era nata il 12 dicembre 1791, poi come Imperatrice dei Francesi, in quanto moglie di Napoleone Bonaparte per suggellare la Pace di Vienna. Dopo la sconfitta del consorte nella battaglia di Wagram, tuttavia, si rifiuta di seguirlo in esilio all'isola d'Elba e se ne torna con il figlio alla corte di Vienna. Con la disfatta del Bonaparte a Waterloo rimane fedele alla famiglia di origine, che la ricompensa concedendole dopo il Congresso di Vienna, il Ducato di Parma e Piacenza. Maria Luisa si trasferisce in Italia il 20 aprile 1816, insieme al suo nuovo compagno, il generale Adam Neippeg, dal quale avrà poi i figli Albertina (nel 1817) e Guglielmo (nel 1819). In Emilia si fa chiamare Maria Luigia e qui rimarrà per il resto della sua vita, molto amata dai parmensi, per i quali era semplicemente "La Duchessa".

Maria Luigia di Parma

Dopo questa necessaria digressione per introdurre il personaggio, passiamo ora la parola agli autori

Un libro che coniuga la figura storica di Maria Luigia a ricette di cucina. Come nasce questo binomio?

"Stavamo presentando il precedente libro, "Cucino ergo sum", preso il Festival Gola Gola, a Parma, e nel parlare delle bellezze della città con una delle organizzatrici il discorso è caduto sulla sua storia, e quindi su Maria Luigia. Da lì al corto circuito il passo è stato breve. In precedenza erano già stati scritti alcuni libri con lo stesso argomento, perché la ricchissima cucina parmigiana invoglia; noi abbiamo lavorato molto sia sulla ricerca storica che sull'argomento della storia del cibo, arricchendo il più possibile le due idee assieme. Il risultato è stata una biografia piuttosto completa, nel contesto di un bello spaccato del periodo storico di riferimento, e una raccolta di ricette indicizzate ai vari periodi della vita di Maria Luigia...a seconda delle cucine che all'epoca frequentava".

Maria Luigia ha vissuto tre vite: alla corte austriaca, dove è nata, in Francia come moglie di Napoleone e infine a Parma, dove concluse i suoi giorni amata dai parmensi. Nella sua vita ebbe quindi modo di assaggiare altrettante tradizioni culinarie. Teneva "separate" le ricette (i suoi cuochi, più che altro) o da questo melting pot è scaturita qualche ricetta "fusion"?

"I suoi cuochi sì, li teneva separati, li frequentava in tempi diversi l'uno dall'altro, sennò si ingelosivano. Ah, forse non era questa la domanda! No, diciamo che la sua idea di cucina era ben precisa e tendeva sempre a ricadere in due grandi scuole, quella austriaca e quella francese. Più che altro, a seconda dell'evento si serviva in tavola l'una o l'altra; ad esempio, per quasi tutte le evenienze pubbliche comandava l'etichetta francese, o quanto di più simile fosse possibile, mentre se venivano in visita dignitari austriaci, specie papà, si tornava a pretzel, vino del Reno e crauti. E non facciamo tanto per dire. Un'altra cosa che determinò quale cucina fosse servita furono i soldi: quando chi teneva i cordoni della borsa era austriaco, anche a tavola si respirava quella certa aria di sobrietà. Melting pot se ce ne furono, furono pochi e sporadici; in particolare, la cucina italiana non tenne particolarmente banco. Molte delle ricette oggi intitolate a lei sono omaggi tanto affettuosi quanto tardivi".

Quali sono state le vostre fonti per risalire ai piatti che finivano sulla tavola della duchessa?

"Siamo partiti dalle note trovate nei libri di Goldoni e di Spinosa per riallacciarci ai libri di ricette nei quali viene omaggiata, in particolare i libri della Sichel e di Battei. Poi, indispensabile per le tantissime notizie, estremamente precise, è stato il libro di Zannoni che si rivela sempre storico impareggiabile; a questo abbiamo aggiunto un bel po' di ricerca storica, come dicevamo, per capire prima ancora delle ricette quali fossero gli influssi delle culture che si era trovata ad attraversare durante il lungo viaggio che fu la sua vita. Quindi, testi di storia, ma anche di antropologia culturale, e di storia del cibo, per non dire dei vecchissimi manuali di cucina dell'epoca che sono una vera miniera d'oro. Poi, alcune cose tratte dal sito Gastrolabio, costate molta fatica in termini di ricerca e che non ci è sembrato vero di poter utilizzare qui".

La storia di Maria Luigia è conosciuta ancora troppo poco. Poteva soccombere agli eventi (o perdere la testa, come Maria Antonietta di cui era parente), invece ha saputo ritagliarsi una propria dimensione, rompendo gli schemi, avendo anche figli illegittimi con un uomo non imposto per motivi politici o dinastici. Voi che, per scrivere questa storia avete dovuto documentarvi su di lei, che idea vi siete fatti su questo personaggio?

"Maria Luigia è un personaggio estremamente controverso che la Storia non è ben riuscita a inquadrare, nel senso che non sono riusciti ad impossessarsene come icona: da qualsiasi lato la si guardi, non ce n'è mai abbastanza per trasformarla in una paladina di qualcosa o nell'anima nera di qualcos'altro. Forse il più grosso dispetto che le è stato fatto è stato quello di volerla leggere alla luce della moderna idea di femminilità: chi la dipinge come donna in carriera, nel bene e nel male, chi invece come madre fallita, o come governante timida o al contrario come donna emancipata. La risposta che ci siamo dati noi è che era forse meglio considerarla come persona prima che come donna; chiunque, di qualsiasi sesso, si fosse trovato senza capacità incredibili in una tempesta di eventi come quella cui fu sottoposta non avrebbe fatto altro che la figura della comparsa. Per questo lei non riesce ad essere né eroina, per le sue molte debolezze, o supposte tali, né figura tragica; è una donna che parte con un percorso ben preciso da compiere e strada facendo si ritrova veramente ad essere maltrattata. L'educazione ricevuta, forse anche qualche debolezza organica, o ereditaria, l'enormità delle altre figure in campo la mettono in grave condizione di svantaggio, sin dall'inizio. Tutto sommato crediamo che non abbia fatto la pessima figura che molti dicono e conoscendola da vicino abbiamo preso ad apprezzarla, se non addirittura a sviluppare una certa simpatia nei suoi confronti".

La storia di Maria Luigia è narrata con uno stile a tratti leggero e ironico, con richiami alla modernità. Un modo per fare conoscere la storia della duchessa divertendosi?

"Certamente sì! Molte delle situazioni che incontrerete nel libro, per quanto drammatiche e serissime, viste con un certo distacco e raccontate davanti a una bottiglia di vino avrebbero alla fine fatto ridere anche i diretti interessati, figuriamoci noi che siamo al sicuro dagli eventi. E infatti, ci siamo divertiti molto. Ed è lì che nasce la simpatia verso i personaggi delle vicende: a volte sono insopportabili, tirannici, boriosi, manipolatori; altre volte si scorgono le loro immense debolezze. Umani, insomma, e in quanto tali soggetti ai capricci della sorte; l'unico modo per colmare lo svantaggio nei confronti del Destino è ridere, ridere sempre".

Avete avuto modo di "sperimentare" alcune delle ricette della Duchessa? Se sì, quale vi è piaciuta di più e perché?

"Ne abbiamo provata più di una, e ne abbiamo tralasciate molte che per il palato moderno sarebbero orribili, mentre all'epoca venivano considerate irresistibili leccornie. Se volete provare anche voi senza correre rischi inutili, pollo alla Marengo per la cucina napoleonica (altro praticamente non c'è), Sachertorte, risotto alle violette, baccalà alla certosina. Molti piatti sono poi pezzi forti della cucina emiliana e parmigiana in particolare, e sono arcinoti. Attenzione a non seguire troppo le orme della Duchessa perché era estremamente golosa di dolci!"

Un pregio e un difetto di Maria Luigia (non ditemi che non sapeva cucinare!)

"Un pregio fondamentale, la bontà d'animo. Se non l'avessero trascinata per mezza Europa avrebbe potuto essere una delle regnanti più dolci e generose di tutti i tempi, e anche così in tal senso è riuscita senz'altro a distinguersi. Difetto altrettanto fondamentale, e insopprimibile, una grande debolezza psicologica che la portò a cercare di rifuggire ogni difficoltà se appena possibile, a mettersi in mano a personaggi cui affibbiare le responsabilità, a obbedire prontamente all'autorità paterna. Le rare volte in cui si ribellò fu per il terrore sopraffacente che uno stato di cose a lei favorevole potesse essergli strappato di mano. E anche le cose vergognose di cui è spesso accusata nei rapporti con gli altri, disinteresse, fuga, possono senza dubbio venir lette alla luce di questa sua grandissima carenza, cui non poteva far fronte in alcun modo. Ma a dire il vero era stata praticamente costruita così, e in Casa Asburgo non aveva del resto molti esempi particolarmente edificanti di decisionalità e forza d'animo".

MARIA LUIGIA - libro ricette EDIZIONI DEL LOGGIONE 

SCHEDA LIBRO
Carlo Vanni & Eliselle
Le delizie della Duchessa – Maria Luigia a tavola
I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni
Pag 196 – 9 euro
In vendita su: www.damster.it  e www.loggione.it  e nei principali bookstore

Uno splendido regalo e un importante insegnamento. Questo è quanto Roberto Bolle è riuscito a portare sul palco degli Arcimboldi di Milano nel doppio appuntamento di martedì 29 e mercoledì 30 novembre. Inoltre, per soddisfare le numerosissime richieste, lo show tornerà con due nuove date: il 28 e 29 gennaio 2017.

IL REGALO - Un gala di grande danza è un dono di Natale anticipato che l'etoile della Scala ha fatto al capoluogo lombardo, registrando in poche settimane il tutto esaurito in uno dei teatri più capienti di Milano. Roberto Bolle and Friends è un omaggio alla bellezza nel suo senso più puro e immediato ed è la testimonianza che un'arte nobile e ricercata come la danza, se proposta con freschezza, è in grado a raggiungere l'interesse e l'animo di tutti, senza distinzioni.
Riuniti intorno al grande protagonista, direttore artistico e produttore dello spettacolo, i suoi "amici": eccezionali ballerini di fama internazionale, che lasciano il pubblico estasiato al termine di ogni variazione.

IL GALA - Il programma è stato sapientemente studiato per appagare sia l'occhio di esperti che di neofiti della danza. Il ritmo è ben calibrato, alternando variazioni dei grandi classici dell'Ottocento, fino ai più celebri titoli del Novecento. L'apertura, con il suo «Prototype reloaded», è degna di una produzione che fa della tecnologia un ottimo strumento, insieme educativo e di spettacolarizzazione, utilizzando computer grafica e giochi di luce sensazionali. Seguono passi a due intensi, elegantissimi, assoli potenti, brani universalmente noti e musiche più ricercate.
Due ore che scorrono in un soffio, intervallando i temi e i toni più diversi: dallo strabiliante «Diana e Atteone», al disivolto «Les Bourgeois», attraverso l'esilarante «Le Grand Pas de Deux», fino ad un "We will rock you" in un assolo di Bolle che chiude lo spettacolo una standing ovation.

Bolle Friends ph Luciano Romano

                                                            ph Luciano Romano

IL CAST - Per il suo tour, l'etoile ha voluto intorno a sè grandi nomi della danza provenienti dai più importanti teatri del pianeta, artisti di tecnica eccellente e personalità strabiliante che, insieme a lui, hanno realizzato uno spettacolo unico nel suo genere.
Stiamo parlando di Alicia Amatriain del Balletto di Stoccarda, Timofej Andrijashenko del Teatro alla Scala, la moscovita Maria Kochetkova del San Francisco Ballet, la prima ballerina della Scala Nicoletta Manni, il russo Daniil Simkin dell'American Ballet Theatre, Christian Bauch del Semperoper Ballett di Dresda, la siberiana Anna Tsygankova del Balletto Nazionale Olandese, Osiel Gouneo del Bayerisches Staatsballett e la pietroburghese Elena Vostrotina del Semperoper.

L'INSEGNAMENTO - Se Bolle and Friends ha regalato due serate di festa a 4.700 spettatori a Milano, con il suo tour Roberto ha senz'altro lasciato a tutti i fan e a chi fa cultura in Italia, tre grandi insegnamenti: il duro lavoro, quello della dedizione costante che desidera raggiungere un obiettivo di grande livello, paga e appaga. Circondarsi di professionisti con formazioni diverse, idee nuove, esperienze importanti, consente di arricchire il proprio prodotto e offrire agli spettatori qualcosa di prezioso.
Aprirsi al pubblico, usare bene gli strumenti che i tempi attuali ci mettono a disposizione per dialogare e promuovere e trasmettere la passione per il proprio lavoro trasformerà un'audience passiva in fan consapevoli.

BolleVerona2016 LauraFerrari

                                                             ph. Laura Ferrari

Un'edizione straordinaria per tutti gli appassionati delle due e quattro ruote: sfide digitali e virtuali per stimolare idee per la mobility del futuro, grande test drive con decine di modelli, un intero padiglione dedicato alle eccellenze della storia dell'automobile. E la più importante novità di quest'anno: il Motor Show OFF. Dal 3 all'11 dicembre UniCredit sarà a Bologna per il Motor Show.

Bologna, 2 dicembre 2016

Motor Show celebra i suoi 40 anni e torna a Bologna in un'edizione straordinaria, pronta a partire sotto l'egida di Bologna Fiere e con il supporto delle principali realtà istituzionali e produttive locali. Tra queste UniCredit che crede fortemente nel progetto di rilancio del Motor Show e ha deciso di sostenerlo in concreto, riconoscendo in esso un'opportunità e un volàno di sviluppo economico che parte dal "locale" per proiettare oltre confine le eccellenze del territorio.

Un appuntamento che prende forma e sostanza dalla passione per l'auto e il suo mondo per poi trasformarsi in una festa per tutta la città. Tanto atteso dagli appassionati delle quattro e delle due ruote si presenta in una veste completamente rinnovata. Una manifestazione che UniCredit sostiene con l'obiettivo di confermare la volontà precisa di essere partner e punto di riferimento per il territorio nel quale tiene ben salde le sue radici.

Un Motor Show rivolto ai giovani e alle start up, con sfide digitali e virtuali per stimolare idee per la mobility del futuro. Sarà il più grande test drive a disposizione degli appassionati grazie alle aree dedicate dalle case automobilistiche con decine di modelli da testare e driver professionisti.

Un intero padiglione sarà dedicato alle eccellenze della storia dell'automobile con i più importanti musei italiani, collezioni private e registri storici di marca, sarà il miglior pretesto per festeggiare il 40° anniversario del Motor Show. Tra i tanti eventi in occasione del Motor Show ci sarà i Caschi d'Oro, con la premiazione dei migliori piloti della stagione 2016 in campo italiano e internazionale, e l'esposizione delle 7 finaliste del premio "Auto dell'Anno". Numerosi i trofei per il rally che verranno consegnati: il più importante Memorial Bettega e non solo, C.I.R.- TRT - CIWRC - R2 - trofeo Suzuki - Storico, e trofeo Pucci Grossi.

Infine, la più importante novità di quest'anno: il Motor Show OFF. Cortili aperti in centro storico per ospitare macchine prestigiose e strade lungo le quali si terranno test drive e raduni per appassionati.

UniCredit per il Motor Show

UniCredit è un Gruppo bancario internazionale determinato a mantenere forte il radicamento e un rapporto a tutto campo con le comunità nelle quali opera. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. Per questo UniCredit è attiva anche sul fronte del sostegno a iniziative di rilievo per le realtà in cui è presente. Nel caso di Bologna, esempi tangibili di questo impegno sono i contributi che il Gruppo ha garantito a importanti progetti, caratterizzati dal fatto di costituire una risorsa preziosa per la collettività. Un impegno che non si ferma e che vede nel sostegno al Motor Show un nuovo tassello nel ricco mosaico di iniziative che UniCredit porta avanti a beneficio della comunità.

motor show bologna 2016

 

Lunedì 5 dicembre terzo appuntamento con la rassegna cinematografica gratuita World War II – Uomini In Guerra 1943 – 1945 dedicata alla seconda guerra mondiale. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.

Parma, 1 dicembre 2016

Terzo appuntamento con "World War II: uomini in guerra. 1943 – 1945", rassegna ad ingresso gratuito organizzata dall'Ufficio Cinema dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, in collaborazione con CSC - Cineteca Nazionale: lunedì 5 dicembre, alle ore 21.00 verrà proiettato al Cinema Astra d'essai "La Caduta. Gli ultimi giorni di Hitler", film del regista Oliver Hirschbiegel, candidato nel 2005 all'Oscar come Migliore film straniero.

20 aprile 1945. Berlino sta per essere assediata dalle truppe russe. Adolf Hitler si è rifugiato con gli altri capi del regime nazista nel bunker sotto la Cancelleria: la sua dattilografa Traudl Junge assiste al crollo del nazismo e alla cronaca "in diretta" della fine, tra gli spazi angusti di un rifugio sotterraneo. Hitler vorrebbe spingere la Germania a resistere, ma il 30 aprile si suiciderà con Eva Braun.

Molto indovinata la scelta degli attori, con la strepitosa mimesi di Bruno Ganz nei panni del Führer.

Tutti gli appuntamenti di "World War II: uomini in guerra. 1943 – 1945" sono ad ingresso gratuito. Prossimi appuntamenti, lunedì al 12 dicembre, con "Tutti a casa", e lunedì 19 con "Bastardi senza gloria".

(Fonte: Comune di Parma)

52 Onlus bolognesi in "gara" per la campagna di solidarietà realizzata grazie ai Fondi Carta E
Per l'edizione natalizia 2016 della campagna di sensibilizzazione dedicata al Non Profit, UniCredit mette a disposizione 200mila euro, a titolo di donazione, da distribuire tra le Organizzazioni Non Profit aderenti al portale IlMioDono.it

Bologna, 1 dicembre 2016

Torna l'appuntamento con la speciale "competizione" che accende i riflettori sul grande lavoro che svolgono le Associazioni e i volontari impegnati nel Non Profit. Un impegno che UniCredit premia anche quest'anno mettendo a disposizione 200mila euro del fondo Carta Etica, il fondo destinato ad iniziative di solidarietà sul Territorio che si alimenta con una percentuale di ogni spesa effettuata con la carta di credito UniCreditCard Flexia Classic E, la "Carta Etica", senza costi aggiuntivi per il titolare.
La nuova edizione della campagna di solidarietà e sensibilizzazione "Un voto, 200.000 aiuti concreti" parte così oggi 1° dicembre per concludersi il 16 gennaio 2017. Partecipano oltre 1.350 Onlus (144 quelle emiliano romagnole, di cui 52 con sede nell'area di Bologna e provincia) presenti sul sito www.ilMioDono.it, piazza virtuale realizzata da UniCredit per facilitare l'incontro tra le Organizzazioni Non Profit presenti e tutti coloro che vogliono dare una mano a questo settore contribuendo con una donazione.

Clienti e non di UniCredit possono accedere al sito www.ilMioDono.it, selezionare l'Organizzazione preferita e votarla attraverso una delle principali piattaforme social (Facebook, Twitter e Google Plus) o via e-mail. Ogni voto vale 1 punto. Anche quest'anno, aggiungendo al voto una donazione di almeno 10 euro fatta dal sito www.ilMioDono.it  con una delle modalità PagOnline previste, la preferenza accordata varrà 4 punti.
Le Organizzazioni che, a fine iniziativa, avranno consuntivato almeno 150 punti saranno ammesse nella rosa di quelle che beneficeranno di una quota della donazione UniCredit. La ripartizione, infatti, avverrà in proporzione ai punti consuntivati, con una somma massima destinata per singola organizzazione di 12.000 euro.
I 200mila euro di quest'anno, sommati agli importi delle edizioni precedenti e ai contributi volontari erogati da chi ha supportato l'iniziativa donando, oltre che votando, portano a oltre 1.500.000 euro la somma complessivamente distribuita dal 2011.

unicredit logo

 

E' andata in onda la prima puntata di 4 Ristoranti, il programma condotto dallo chef Alessandro Borghese su Sky Uno, in onda ogni martedì dalle 21.15. Ad aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante dell'Emilia è stato il ristorante “Osteria di Scandiano”.

Di CM -

Mercoledì 30 Novembre 2016 -

E' andata in onda la prima puntata di 4 Ristoranti, il programma condotto dallo chef Alessandro Borghese su Sky Uno, in onda ogni martedì dalle 21.15. In questo appuntamento iniziale è stata protagonista l'Emilia, alla scoperta della pasta fresca, dei cappelletti, delle tagliatelle e dei tortellini.

Un tour che ha toccato quattro ristoranti portavoce delle diverse cucine e tradizioni: “l'Antica Osteria Vecchia Pirri” di Modena, dove comandano i tortellini fatti in casa; “Marta in cucina” di Reggio Emilia, nato dalla fantasia e dall’amicizia di tre chef provenienti da diverse regioni d’Italia; “Osteria di Scandiano” nel paese di Scandiano, nel quale si possono assaporare deliziosi tortelli e carne emiliana mentre si ammirano opere d’arte alle pareti; “Mentana 104” di Parma, non un vero e proprio ristorante, piuttosto un luogo dall'atmosfera informale che offre cibo gourmet con raffinati piatti da bistrot.

Il format è quello collaudato che vede i ristoratori sfidarsi offrendo un menu a testa, accompagnato di volta in volta dagli altri tre concorrenti. Dopo il conto, è il momento dei voti: sia Borghese che gli altri ospiti devono esprimere un giudizio su una scala da 1 a 10 su location, qualità del menu, servizio e costo delle portate

Ad aggiudicarsi il titolo di miglior ristorante dell'Emilia è Andrea Medici, mente e mano del ristorante “Osteria di Scandiano”, scelto come puro esempio di tradizione emiliana per le sue proposte culinarie strettamente legato al territorio, curato nei particolari e attento all'innovazione.

Ma tra i termini di votazione non c'è solo la cucina, anche la location diventa fondamentale. E su questo punto, l'Osteria di Scandiano” ha una marcia in più: situato nella piazza di Scandiano, si affaccia sulla medievale Rocca dei Boiardo del XII secolo. All’interno delle sale del ristorante, invece, si possono ammirare opere d’arte realizzate da artisti locali, in una galleria temporanea che cambia autore ogni quattro mesi.

Mercoledì, 30 Novembre 2016 11:21

Parma, a Capodanno Fatboy Slim in Pilotta

Il 31 dicembre, a partire dalle ore 22.30, nella meravigliosa cornice tardo-cinquecentesca di Cortile della Pilotta si festeggia il Capodanno con Fatboy Slim. Completano la line-up della serata Fabio De Luca e DJ Rocca.

Parma, 30 novembre 2016

L'incarnazione assoluta del concetto di festa, l'instancabile viaggiatore che con le sue esibizioni dissemina in ogni angolo del pianeta ore e ore di dionisiaco divertimento. Sarà Fatboy Slim a celebrare il passaggio verso il 2017 a Parma, che dopo la performance di Giorgio Moroder dello scorso capodanno, ancora una volta si conferma come città con una forte vocazione alla grande musica internazionale. Le sonorità ultra-contemporanee di Fatboy Slim costruiranno la colonna sonora per rendere omaggio al nuovo anno, numero 2.200 dalla fondazione della città.
Il 31 dicembre, a partire dalle ore 22.30, nella meravigliosa cornice tardo-cinquecentesca di Cortile della Pilotta il navigato artista con l'eterno spirito e l'incontenibile energia di un adolescente trasformerà Parma in una gemella di Ibiza o di Brighton Beach, dove periodicamente l'artista britannico fa scatenare centinaia di migliaia di discepoli del culto elettronico.

Produttore discografico, beatmaker e dj, Fatboy Slim – altrimenti noto come Norman Cook – è considerato il sovrano del big beat, un mix di house, breakbeat, rock, hip hop e R&B. Uno straordinario alchimista dei bit, protagonista insieme ai Chemical Brothers di uno dei filoni più vitali della musica dance che è riuscito a consacrare l'elettronica nell'Olimpo della musica pop, portando ai vertici delle classifiche mondiali tracce fino a quel momento riservate al mondo dei club.

Completano la line-up della serata Fabio De Luca e DJ Rocca.

L'evento, a ingresso libero, è promosso dal Comune di Parma e dal Teatro Regio di Parma, con il sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Parma e Piacenza cui va un particolare ringraziamento per la concessione dello spazio.

L'impegno sociale di Poste Italiane a Parma sulla poverta' e la disabilita': fra i nuovi progetti finanziati quelli di "Forum Solidarietà'" e "Progetto Itaca". Poste Insieme Onlus unisce, grazie alla sinergia operativa con la funzione di responsabilità sociale d'impresa del Gruppo, un'attività di volontariato aziendale al di fuori dell'orario di lavoro, che costituisce a livello nazionale un'assoluta novità.

Parma, 29 novembre 2016

"Empori solidali" e "Club Itaca", le iniziative promosse rispettivamente da Forum Solidarietà (centro di servizi per il volontariato di Parma) e dalla Fondazione Progetto Itaca, sezione di Parma, rientrano nei 44 nuovi progetti in ambito nazionale, regionale o locale, approvati e finanziati da Poste Insieme Onlus, la Fondazione di Poste Italiane nata poco più di un anno fa per promuovere politiche di inclusione e solidarietà sociale.

Il primo progetto intende rafforzare la rete degli empori solidali dell'Emilia Romagna, ottimizzando il reperimento di alimenti da donare e la capacità di gestire in modo più efficiente ed economico la logistica delle merci. Il secondo ha l'obiettivo di sviluppare e potenziare i servizi offerti da 4 Club Itaca (oltre a quello di Parma, quelli di Lecce, Firenze e Palermo), centri innovativi e gratuiti per la riabilitazione e lo sviluppo dell'autonomia socio-lavorativa di persone con disturbi psichici maggiori e si rivolge alle rispettive famiglie in un'ottica di rete e di intervento sussidiario rispetto ai servizi pubblici.

Alle forme di sostegno finanziario, Poste Insieme Onlus unisce, grazie alla sinergia operativa con la funzione di responsabilità sociale d'impresa del Gruppo, un'attività di volontariato aziendale al di fuori dell'orario di lavoro, che costituisce a livello nazionale un'assoluta novità. Sono 33 i dipendenti volontari in Emilia Romagna per un totale di 1.200 in tutta Italia.
«I risultati del primo anno di attività di Poste Insieme Onlus e il rinnovato e più consistente impegno assunto oggi con 44 nuove progettualità sociali e una rete di 1.200 volontari – ha spiegato la Presidente Luisa Todini – confermano come Poste Italiane sia un'azienda che è saldamente radicata da quasi 155 anni nel cuore e nell'anima del nostro Paese, vicina a famiglie e territori, in grado di intercettarne e interpretarne capillarmente bisogni e aspettative, trasformandole da sempre in azioni concrete».

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

Il Campus Agroalimentare Statale "Rainieri Marcora": la realtà scolastica più imponente del territorio di Parma e Piacenza per fornire al nostro comparto agroalimentare le nuove leve.

Parma, 29 novembre 2016

Il Campus Agroalimentare "Raineri-Marcora" rappresenta la realtà scolastica più imponente del territorio di Parma e Piacenza, esso è sicuramente la struttura maggiormente attrezzata per fornire al nostro comparto agroalimentare quelle nuove leve che servono per mantenere eccellente il settore, fiore all'occhiello dell'economia parmense e piacentina. Una delle sue sedi si trova a Cortemaggiore, a cavallo tra le due province.

L'Istituto Statale "Rainieri Marcora" ha un corpo docente pari a circa 300 unità, a questi vanno aggiunti i tecnici e gli amministrativi. La celebrazione quest' anno dei suoi 50 anni di vita sono la testimonianza dell'importante ruolo che riveste in campo internazionale il comparto agrario agroalimentare, agroindustriale ristorativo e turistico. Il Polo Agrario comprende l'Istituto Tecnico Agrario, l'Istituto Professionale per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale con sedi coordinate di Castel San Giovanni, Cortemaggiore una sezione carceraria, l'Istituto Alberghiero.

L'Istituto Agrario si colloca al centro dell'azienda agraria certificata biologica, ad indirizzo foraggero- cerealicolo- zootecnico con una estensione di 27 ettari. I cereali prodotti sono: frumento, orzo, grano duro. Il foraggio viene destinato all'alimentazione del bestiame. Nella stalla vengono allevate le razze: Frisona italiana, Bruna, Jersey. Il numero di capi presenti è pari a 69 di cui 30 vacche in lattazione, il latte biologico prodotto viene conferito al Consorzio Natura Alimenta per la produzione di Grana Padano BIO. I bovini del Raineri-Marcora partecipano a competizioni in importanti fiere zootecniche per la valutazione morfologica degli animali.

Il frutteto è costituito da peri, meli, ciliegi, peschi di varietà di piante da frutto antiche, la gestione prevede la collaborazione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, con la messa a dimora nello scorso anno di 200 nuove varietà. Il vigneto costituito da vitigni autoctoni ha permesso la produzione in via sperimentale di passito. Le serre producono Stelle di Natale, gerani ed altre piante ornamentali e piante da orto per il trapianto a pieno campo nel periodo estivo. Nell'orto botanico sono rappresentate il più riccamente possibile tutte le famiglie delle piante arboree e arbustive adatte ai nostri climi. Attualmente sono presenti circa 100 specie distribuite in 30 famiglie. Esso costituisce un valido strumento didattico per la classificazione botanica ma anche strumento per pubblicazioni ad uso di studenti ed appassionati di botanica.

L'azienda agraria pur avendo una finalità esclusivamente didattica vive unicamente con il ricavato delle proprie produzioni operando direttamente sul libero mercato.

Il campus è dotato di quattro palestre ben attrezzate, un impianto di atletica leggera, un campo da calcio e da rugby.

L'indirizzo di studi del Diplomato in Agraria, Agroalimentare e Agroindustria prevede 3 articolazioni, Produzioni e Trasformazioni, Gestione dell'Ambiente e del Territorio, Viticoltura ed Enologia ( quest'ultima con possibilità di frequentare un sesto anno di corso dopo la maturità per il conseguimento della specializzazione di enotecnico).

L'Istituto Professionale di Castel San Giovanni è integrato con la realtà produttiva del proprio territorio possiede una attrezzata cantina dove vengono prodotte e poste sul mercato ben sei tipologie di vino (spumante metodo classico, passito di Malvasia, Gutturnio e Ortrugo). Sperimentazione di sidro di mele e pere spumantizzato.

L'Istituto Professionale di Cortemaggiore fornisce al diplomato competenze relative alla valorizzazione, produzione e commercializzazione dei prodotti agrari ed agroindustriali. Integrato nel territorio gestisce le filiere produttive di carne e latte.

L'Istituto Professionale di Piacenza ha come indirizzo di studi Servizi per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale con opzione valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli del territorio. Integrato nel territorio gestisce la coltivazione di piante da semina e da frutto in campo e in ambiente protetto.

L'Istituto Alberghiero prevede 4 articolazioni del piano di studi Enogastronomia, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica, prodotti dolciari artigianali e industriali. E' dotato di locali che consentono l'attività didattica quale laboratorio di cucina, ristorante didattico, accoglienza turistica, laboratorio di pasticceria e sala bar.

(Fonte: Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza)

 

 

Lei è Veronica, giovane stilista parmigiana, ed il suo progetto è INSULA: brand completamente made in Italy, che spazia dall'abbigliamento a particolari per arricchire lo spazio del living, acquistabile principalmente online attraverso il sito di e-commerce

Di Chiara Marando -

Mercoledì 30 Novembre 2016 -

Capita che le idee, diciamo pure i sogni, si trasformino in progetti. Capita che questi progetti diventino l'espressione di una evoluzione legata profondamente alla nostra volontà. E capita che il risultato sia la concretizzazione di quello che avevamo anche solo lontanamente immaginato.

Capita, si...ma dietro non c'è solo la fortuna di veder realizzato ciò che volevamo, c'è l'impegno, la costanza e la tenacia di credere che ciò sia possibile. Non serve pensare in grande, basta partire dalle piccole cose, dalle attitudini che ognuno di noi ha, input che riescono a farci cogliere quel “non so che” capace di fare la differenza.

Questo percorso era già nella mia testa ma è diventato ancora più chiaro dopo aver parlato con Veronica, giovane stilista parmigiana che praticamente da subito, fin da ragazzina, è riuscita a dare una sua personale interpretazione al design e alla moda. Una passione che la accompagna da allora e che ha segnato le varie tappe della sua carriera lavorativa.

Oggi lei ha deciso che era il momento di rischiare, di rendere una realtà il sogno di una linea e di un marchio che la rappresentasse: così è nato INSULA, nuovo brand completamente made in Italy che spazia dall'abbigliamento a particolari per arricchire lo spazio del living.

Insula 3

INSULA nasce dall’idea di creare capi di abbigliamento, accessori e oggetti quotidiani senza tempo, realizzati con materiali selezionati e di altissima qualità, completamente ideati e prodotti artigianalmente in Italia e ad un prezzo accessibile – il risparmio è permesso da un abbattimento dei costi di distribuzione. Un marchio acquistabile principalmente online attraverso l'e-commerce www.insulaitalia.com

Insula osteria 04

Veronica mi spiega che la filosofia è quella di proporre collezioni con modelli evergreen dalle linee semplici ed eleganti, disponibili in diverse taglie e adatti a tutte le età: uomo e donna, bambini dai 3-6 mesi fino agli 8-10 anni, coppie e single accomunati dall’amore per lo stile classico che diventa un casual raffinato se abbinato a jeans e pantaloni anche originali e colorati.

La chicca in più? E' possibile scegliere di acquistare un capo che sia per tutta la famiglia, con il divertimento di vestirsi uguali.

foto per copertina

E' lei a disegnare e scegliere i tessuti ed i colori, con l'obiettivo che ci sia una continuità, che i capi preferiti superino in concetto di stagionalità e si possano trovare indipendentemente dalle nuove proposte, ma spaziando tra tinte e fantasie diverse.

Insomma, aggiungo io, la riscoperta di quella preziosa semplicità e qualità che ormai è sempre più merce rara.

Insula4

Maglieria quindi, ma non solo. INSULA propone oggetti d'arredo dalla marcata personalità, lampade e vasi che diventano macchie di colore in grado di riempire lo spazio: ceramiche lavorate e dipinte che incontrano tessuti ricercati ed estremamente particolari.

Un progetto che vede la collaborazione dell'Agenzia Baboon di Milano per tutto quello che riguarda l'ambito di gestione e creazione e-commerce, ma anche di comunicazione a 360 gradi.

Vendetta di sangue, un thriller dalle sfumature soprannaturali che vede protagonista il commissario Bernardoni in una Bologna più che mai reale e concreta. Sabato 26 novembre, alle 18, il celebre cantautore e scrittore sarà alla libreria Farheneit 451 di Piacenza per firmare le copie del suo ultimo lavoro.

Di Manuela Fiorini

Piacenza, 25 novembre 2016

Un ispettore amante del jazz, una prorompente anatomopatologa, un misterioso serial killer che lascia le sue vittime dissanguate e con due forellini sul collo. E, tutt'attorno, un insuperabile team di poliziotti burberi, una giovane e troppo incantevole cameriera di night, un mercante d'arte equivoco, una banda di "vampiri" e, forse, un vampiro vero. Sono questi gli ingredienti di Vendetta di sangue, il nuovo giallo del cantautore bolognese Andrea Mingardi che sabato 26 novembre, alle 18, sarà a Piacenza, presso la Libreria Farheneit 451 di via Legnano 4, per autografare le copie a tutti gli intervenuti. A fare da sfondo alla vicenda, una Bologna dalle tinte noir, ma quanto mai reale e concreta, dove si susseguono colpi di scena e momenti di puro umorismo.

Abbiamo intervistato l'autore per qualche ghiotta anticipazione (ovviamente "al sangue!)

Andrea Mingardi

Dopo il noir "Un biglietto per l'aldilà" arriva il giallo. Qual è la genesi di questo romanzo e che come nasce questa storia?
"Al Festival del cinema di Capri, scendo dalla mia stanza e vedo il Maestro Tirelli col quale collaboro da decenni e che suona il pianoforte. Una persona in piedi, di spalle, alta e magra, lo ascolta e canticchia con una voce da baritono. Mi avvicino e riconosco l'ospite. E'Christopher Lee, lo storico Dracula che, insieme a Peter Cushing, ha dato vita alla saga vampiresca ripresa da poco da Twilight. Ho parlato due giorni con lui e mi sono appassionato. Non c'è nulla di più terrorizzante e affascinante di ciò che non si riesce a razionalizzare. Così è nata la scintilla che ha ispirato il protagonista di " Vendetta di sangue".

Il commissario Bernardone è un amante del jazz: quanto c'è il lui di Andrea Mingardi?

"Il Commissario Bernardone vive e lavora in una città che è Capitale della musica Unesco. Bologna ha avuto per vent'anni uno dei Festival del Jazz più importanti d'Europa. Io provengo da quella musica straordinaria e in casa mia mi comporto come un... detective. L'abbinamento è venuto naturale".

A fare da sfondo al romanzo è la tua Bologna. E' una città "reale" o hai aggiunto qualche particolare di fantasia?

"E' proprio il contrasto tra questa vicenda misteriosa e una città reale e concreta come Bologna a rendere l'indagine speciale. Invece, in questo caso, è la fantasia che sconvolgendo ogni teoria, aleggia sulle antiche mura come una nube nera".

In Vendetta di sangue ci sono note noir, altre soprannaturali e altre godibilissime pagine che hanno il sapore della commedia. Come mai questa scelta che un po' si distacca dal genere giallo "puro"?

"Credo che i noir, le commedie e le vicende soprannaturali, proprio per contrasto abbiano la necessità di contare su personaggi veri, gente di tutti i giorni che, abituata a farsi tante domande, non trova risposte razionali"

Per i personaggi secondari e comprimari ti sei ispirato a persone che hai conosciuto o sono totalmente frutto della tua fantasia?

"Nella letteratura gialla alcune iconografie sono consolidate da tempo. La difficoltà sta nell'inserire in storie come questa personaggi immortalati da centinaia di film di suspence. Quindi pensando a persone normali che conosco, li ho investiti della responsabilità di impersonare ruoli classici e insostituibili".

Dopo una fortunata carriera di cantautore sei passato con successo alla scrittura. Qual è la differenza tra lo scrivere canzoni e scrivere libri?

"Le canzoni necessitano di una speciale sintesi: 3, 4 minuti e quando le scrivo anche per altri, come l'ultima: "E' l'amore" per Mina e Celentano, cerco di immedesimarmi nei protagonisti. Il libro invece è un film in cui le pause, i silenzi, gli ambienti, i vestiti, i caratteri e il susseguirsi di eventi hanno bisogno dei loro tempi, di respiro, di spazio e umori".

Una digressione: a breve uscirà anche il tuo nuovo album. Puoi anticiparci qualcosa?

"Ho una certezza: sarà uno dei miei album più ispirati. Scrivere libri è un'avventura nella quale sei autore e lettore contemporaneamente. Una sorta di psicoterapia che aiuta chi fa musica a focalizzare i concetti, i quadri, i sentimenti e i grafici musicali degli arrangiamenti. Il Jazz, il blues, il rock e il funky sono stati nonno, zio, padre e madre di quasi tutto ciò che ho fatto fino ad ora e questo ultimo lavoro non tradirà le radici".

Vendetta di sangue è il secondo giallo di Andrea Mingardi dopo Un biglietto per l'aldilà (Pendragon, 2010). Sono invece dedicati al dialetto e alle tradizioni bolognesi Benéssum (Press Club 2001) e Socc'mel! (Pendragon 2008). Nel 2007 ha pubblicato con Mondadori l'autobiografia Permette un ballo, signorina?. Come cantautore, oltre alla carriera solista che lo ha portato sui palcoscenici di tutta Italia e più volte al Festival di Sanremo, ha duettato e scritto brani per molti cantanti, tra cui Mina e Ornella Vanoni.

VENDETTA DI SANGUE libro giallo

SCHEDA LIBRO
Andrea Mingardi
Vendetta di Sangue
Collana "I Falchi" – Centauria 2016
Pag 336 - € 15

Sabato, 26 Novembre 2016 10:06

Sotto accusa: il caso Prosecco

Momenti bui per il Prosecco dopo l'ultimo colpo mediatico sferrato dal servizio andato in onda durante la puntata di Report del 14 novembre scorso: dito puntato contro l'uso improprio dei pesticidi ed il nome usurpatoai produttori del Carso.

Di Chiara Marando -

Sabato 26 Novembre 2016 -

Momenti tutt'altro che rosei per il tanto amato Prosecco dopo l'ultimo colpo mediatico sferrato dal servizio andato in onda durante la puntata di Report del 14 novembre scorso. Un'inchiesta che ha puntato il dito, ed i riflettori, contro l'uso improprio dei pesticidi ed il nome usurpato indebitamente ai produttori del Carso.

Iniziamo con l'analizzare la questione dei pesticidi.

L’enorme richiesta di mercato e il business delle bottiglie in crescita hanno determinato un’espansione delle vigne in tutto il Veneto, comportando lo sviluppo di colture intensive, con trattamenti che arrivano a ridosso di case, scuole, strade.

Le immagini e le informazioni trasmesse dal programma di Rai 3 hanno parlato di atomizzatori per strada, di abitanti che hanno sviluppato una “sensibilità chimica multipla” proprio a causa degli eccessivi dosaggi spruzzati a poca distanza dalle zone abitate, il tutto senza siepi di protezione in grado di fare da barriera naturale. La regola pare essere quella di uscire solo indossando la mascherina.

Sulla base di questi fatti, si evidenziano numerosi casi di decessi per tumore o leucemia, una panoramica nera che non fa ben sperare.

Ma la domanda è se tutto questo sia la conseguenza delle coltivazioni di Prosecco, oppure se non serva solo come capro espiatorio.

Prosecco Report

Per fare chiarezza è bene ricordare che esiste un regolamento che pone limiti ben precisi sull'uso della terra, inoltre la Regione ha stabilito delle linee guida atte a restringere e ridimensionare l’uso di sostanze chimiche. Certo, c'è la possibilità di richiedere delle deroghe – i dubbi sono soprattutto su queste deroghe - in caso di attacchi improvvisi legati a malattie della vite.

Tuttavia, ad esempio, le analisi effettuate da Polo Lab, richieste dal Comitato Colli Puri di Collabrigo, hanno ottenuto dei dati che dimostrerebbero come nei vini, biologici e non solo, sono presenti residui di pesticidi ma sempre ampiamente nei limiti di legge, anche se alcuni non più autorizzati.

Quindi dove sta la verità?

Sicuramente l'argomento merita particolare attenzione, verifica, conferma o confutazione delle accuse, ma non certamente terrorismo psicologico.

E sicuramente tutto questo deve essere fatto al più presto. Quello del Prosecco è un patrimonio importante, tanto essere destinato alla certificazione Unesco se dovesse passare la candidatura di Conegliano e Valdobbiadene, ma è fondamentale che problematiche e domande sospese trovino soluzione e risposta. Insomma, per dirla tutta, è conoscenza comune che non sia possibile produrre un vino completamente biologico se coltivato proprio accanto ad un vigneto curato con metodologie tradizionali. Quindi anche sul bio ci sarebbe da fare chiarezza.

prosecco

Il problema del nome

Poi c'è la questione del nome che gli abitanti del Carso rivendicano come proprio. Il paesino denominato “Prosecco”esiste, è vicino a Trieste e conta 1300 abitanti, ma non vi si produce il Prosecco. Quindi è lecito domandarsi perché il nome derivi proprio da lì: la nascita della denominazione interregionale che comprende Veneto-Friuli Venezia Giulia corrisponde ad una operazione attuata per “registrare” il nome delle bollicine in quanto, si sa, l'unico modo per avere l'esclusiva di una denominazione protetta è quella di legarla ad un territorio geografico. Il tutto fu esteso anche al Carso ed al piccolo paese di Prosecco.

I produttori del Carso accettarono di cedere il nome ed essere inseriti nella denominazione solo dopo la firma di un protocollo. All'epoca era ministro dell'Agricoltura Luca Zaia, oggi presidente della Regione Veneto.

Un protocollo che faceva promesse, a quanto apre mai rispettate. Oggi, la risposta dei carsici è arrivata e chiede una royalty sul venduto, ovvero l'autotassazione di un centesimo che funga da risarcimento.

Proprio su questo punto la risposta di Stefano Zanette, Presidente del Consorzio di tutela del Prosecco, alle telecamere di Report è stata un secco “questo non avverrà mai”.

 

Clicca per guardare la puntata di Report del 14/11/2016

Nell'ambito della X edizione del Festival Internazionale del Fumetto di Bologna, un progetto speciale realizzato grazie alla sinergia tra UniCredit e la Fondazione del Monte che ospita Il palazzo della memoria, la prima grande mostra italiana dedicata a uno tra i più noti e influenti fumettisti contemporanei, in programma dal 25 novembre 2016 al 7 gennaio 2017.

Bologna, 24 novembre 2016

Un traguardo importante, quello della decima edizione di BilBOlbul - Festival Internazionale di fumetto (dal 24 al 27 novembre), degno di essere celebrato in grande stile: a Bologna arriva Il palazzo della memoria, la prima mostra monografica italiana – una delle pochissime in Europa- dedicata al genio di Chris Ware, uno dei più influenti e apprezzati fumettisti contemporanei. Un progetto speciale reso possibile grazie alla sinergia tra UniCredit e Fondazione del Monte che ospita la mostra nella sua sede di via delle Donzelle 2 a Bologna. L'inaugurazione in programma venerdì 25 novembre alle ore 18:30, alla presenza dell'autore, precede l'apertura ufficiale della mostra, visitabile da sabato 26 novembre a sabato 7 gennaio 2017.

Ware sarà presente anche in due momenti di incontro con il pubblico, imperdibili data l'eccezionalità della sua presenza, in collaborazione con UniCredit e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Venerdì 25 novembre presso la Scuola di Lettere e Beni Culturali (Aula 5, via Zamboni 38) Ware presiederà il masterclass Disegnare è un modo di pensare, assieme allo scrittore Francesco Pacifico. Sabato 26 novembre presso l'Auditorium Enzo Biagi di Biblioteca Salaborsa (Piazza Nettuno, 3) l'incontro Il futuro nelle origini, conversazione tra Chris Ware e il disegnatore Matthias Lehman dedicato alla riscoperta delle radici e dell'influenza esercitata dagli autori del primo Novecento sull'evoluzione del graphic novel contemporaneo. Un dialogo che parte dalle opere dei due autori per attraversare tutta la storia del fumetto.

Un autore, Chris Ware, che richiamandosi a fonti di ispirazione molteplici – da Tolstoj a Updike, da Hopper a Crumb, da Dave Eggers a Zadie Smith, da Richard McGuire ad Art Spiegelmann–, ha contribuito a riconfigurare radicalmente i parametri del realismo disegnato, infrangendo la barriera tra fumetto e arte figurativa, entrando a pieno diritto nei musei d'arte contemporanea (come il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art Chicago), mettendo in discussione l'idea stessa di romanzo grafico, esaltandone allo stesso tempo le potenzialità. Nelle definite linee nere che chiudono i suoi personaggi e gli ambienti, nella rigorosa ortogonalità della composizione, nell'intensa emotività del colori, la banalità del quotidiano diventa monumentale. Ma al di là della solida seduzione estetica che i suoi lavori suscitano a un primo impatto, emerge una tensione costante tra realtà e percezione, verità e memoria, ironia e struggimento.

La mostra sarà l'occasione di ripercorrere la carriera dell'autore. Più di novanta lavori originali – opere in cui si potrà apprezzare il segno netto e chirurgico di Ware, un nitido bianco e nero accompagnato dalla matita azzurra che caratterizza il suo disegno – tracciano un percorso dai primi anni Novanta a oggi, dagli esordi con The ACME Novelty Library, sua rivista personale e campo di sperimentazione di forme, stili e narrazioni, passando per i lavori più celebri: Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (edito in Italia da Coconino Press – Fandango), ineludibile pietra di paragone nel processo di mutazione estetica e culturale del fumetto; Building Stories (di prossima pubblicazione da Bao Publishing), acuta riflessione sulla percezione del tempo e dello spazio, in equilibrio tra profondità poetica e ricerca formale, di cui saranno mostrati tavole e disegni originali; e ancora le celeberrime copertine del "New Yorker" e Quimby the Mouse, il topo modellato sull'immaginario del Mickey Mouse degli anni '20 e '30, personaggio da teatro dell'assurdo beckettiano nel suo angosciante esistenzialismo. Parallelamente ai disegni in mostra sfilano, come una seconda ossatura del percorso espositivo, le pubblicazioni realizzate da Ware, oggetti da collezionismo spesso introvabili, raffinati e perfetti, nelle storie quanto nei formati e nella veste grafica, che lo stesso Ware cura nei minimi dettagli.

Accompagna la mostra il volume Chris Ware. Il palazzo della memoria. Scritti, disegni, interviste, edito da Coconino Press - Fandango. Un catalogo-libro che, per la prima volta nel nostro paese, presenta una panoramica critica approfondita sull'opera dell'artista, arricchita da numerose interviste mai tradotte e scritti dell'autore.

La monografica dedicata a Chris Ware costituisce uno degli appuntamenti centrali dell'edizione 2016 di BilBOlBul che vede UniCredit partner principale e che, dal 24 al 27 novembre, animerà Bologna con un programma fittissimo di appuntamenti destinati a coinvolgere gli appassionati di tutte le età e organizzati grazie alla sinergia tra le istituzioni e la città.

"La Fondazione del Monte è lieta di proseguire la proficua collaborazione con UniCredit e BilBolBul", ha dichiarato la Presidente Giusella Finocchiaro, "che anche quest'anno porta ad una esposizione, nelle nostre sale, di altissimo livello, espressione di avanguardia in un settore a noi ormai familiare."

"Prima Valvoline, poi Magnus, ora Chris Ware. La Fondazione del Monte sostiene da tempo e convinzione BilBolBul perché il fumetto fa parte della tradizione culturale di Bologna", ha sottolineato Maura Pozzati, Consigliere di Amministrazione della Fondazione con delega alle attività culturali. "La mostra è una grande occasione per ripercorrere la carriera dell'autore e poter vedere dal vivo il suo segno preciso e netto per la prima volta in Italia. Ma anche per apprezzare la profondità del suo pensiero grazie al volume Il palazzo della memoria. La presenza di Ware all'inaugurazione nella nostra sede ci rende davvero felici".

"Il nostro – spiega Marco Vinicio Zanella, Responsabile Area commerciale Bologna UniCredit – è un Gruppo bancario internazionale determinato a mantenere forte il radicamento e un rapporto a tutto campo con le comunità nelle quali opera. E non soltanto da un punto di vista strettamente bancario. Per questo UniCredit è attiva anche sul fronte del sostegno a iniziative di rilievo culturale per le realtà in cui è presente. Nel caso di Bologna, esempi tangibili di questo impegno sono i contributi che il Gruppo ha garantito a importanti progetti dedicati all'arte nelle sue diverse declinazioni, accomunate dal fatto di costituire una risorsa preziosa per la comunità. Un impegno che non si ferma e che vede nel sostegno a BilBOlBul un nuovo tassello nel ricco mosaico di iniziative che UniCredit porta avanti a beneficio della comunità".

Biografia dell'autore
Chris Ware nasce a Omaha, Nebraska, nel 1967. Inizia la sua carriera alla fine degli anni Ottanta grazie all'incontro con Art Spiegelman, che gli offre uno spazio sulla sua rivista RAW.
Nel 1992 si sposta a Chicago, dove collabora coi quotidiani New City e Chicago Reader. Parte del materiale realizzato in questi anni va a comporre la serie The ACME Novelty Library (pubblicata da Fantagraphics dal 1993 e poi, dal 2006, da Drawn & Quarterly), che raccoglie storie, illustrazioni e cicli narrativi in divenire.
Sulle pagine di ACME nasce anche il suo primo graphic novel, Jimmy Corrigan. Il ragazzo più in gamba sulla terra (Coconino / Fandango, 2016). Pubblicato a episodi dal 1993 e poi edito in forma di romanzo da Pantheon nel 2000, è una delle opere fondamentali del fumetto contemporaneo, vincitore dell'American Book Award, del First Guardian Book Award e del premio per il miglior album al Festival di Angoulême.
La sua ultima opera completa, Building Stories, di prossima uscita per Bao Publishing, è una scatola contenente quattordici volumi e fascicoli di diverso formato, un "libro multiplo" che travalica i confini del graphic novel canonico. Ware è stato co-editor di McSweeney's 13 (2004) e Best American Comics (Houghton-Mifflin, 2007), ha curato le ristampe di classici del fumetto come Gasoline Alley e Krazy Kat, e ha disegnato diverse copertine per il New Yorker. Al momento sta proseguendo la serie Rusty Brown, opera corale ambientata nella sua città natale. I suoi lavori sono stati esposti in numerosi musei di arte contemporanea negli Stati Uniti e all'estero, tra cui il Whitney Museum of American Art e il Museum of Contemporary Art di Chicago.

"Il palazzo della memoria"
Mostra monografica di Chris Ware
26 novembre 2016 - 7 gennaio 2017
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, via delle Donzelle, 2, Bologna
Orari: lunedì-sabato 10-19
Apertura straordinaria: domenica 27 novembre 10-19

Inaugurazione con l'autore
Venerdì 25 novembre h18.30

Incontro e masterclass con l'autore
Venerdì 25 novembre h15, SCUOLA DI LETTERE E BENI CULTURALI - AULA 5 (VIA ZAMBONI 38)
Sabato 26 novembre h12, BIBLIOTECA SALA BORSA AUDITORIUM

Un progetto speciale sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Unicredit Spa

In collaborazione con Galerie Martel, Transbook Children's Literature on the Move, Bao Publishing

Nell'ambito di BilBOlbul Festival Internazionale di fumetto - X edizione Bologna, 24 - 27 novembre 2016 a cura di Hamelin Associazione Culturale

Con il sostegno di Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla cultura, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna - Scuola di lettere e beni culturali, Accademia di Bell Arti di Bologna, Pinacoteca Nazionale di Bologna
Main Partner Unicredit Spa
Founder Partner Gruppo Hera
Partner: Coop Alleanza 3.0, Arci Bologna, Albergo Al Cappello Rosso, Fabriano, CUBO Centro Unipol Bologna

Festival partner: Cheap on Board, Bologna Jazz Festival, La Violenza illustrata, Live Arts Week, Treviso Comic Book Festival, Viva i fumetti, ARF! Festival di storie, segni e disegni – Roma.

BilBOlbul fa parte della Rete dei Festival del Contemporaneo di Bologna.

BilBOlbul è una tappa di TRANSBOOK- Children's literature on the move, un progetto Europa Creativa 2014/2020 coordinato da Salon du livre et de la presse jeunesse (Francia) in partenariato con Europäische Kinder- und Jugendbuchmesse Saarbrücken (Germania), Tantàgora (Spagna), Arts Basics for Children (Belgio), Nobrow Ltd (UK), Literárne informačné centrum (Slovacchia), Hamelin Associazione Culturale (Italia).

unicredit logo 

(Fonte: ufficio stampa Uncredit)

La campagna benefica di Parmafotografica parte Sabato 26 novembre al centro Commerciale Euro Torri dove, dalle 10 alle 20 verrà allestita una mostra e vendita fotografica. Con il patrocinio del Comune di Parma. Il ricavato sarà devoluto all'Associazione Giocamico onlus che opera nel reparto di Pediatria dell'Ospedale Maggiore.

Parma, 24 novembre 2016

Per il quarto anno consecutivo, una miscellanza di oltre 200 scatti firmati da Antonio Mascolo, Direttore di Repubblica.Parma.it, da Riccardo Varini, Ivano Bolondi, Alberto Ghizzi Panizza e tanti altri per aiutare i bambini del reparto di Pediatria dell'Ospedale Maggiore di Parma. E' questa la mission 2016 di Parmafotografica che, dopo il successo della campagna benefica del 2015 a favore di AVIS ed Animal House ha deciso quest'anno di affiancare l'Associazione Giocamico onlus.

Dal 1998 la onlus è presente nei Reparti Pediatrici dell'Ospedale dei Bambini di Parma e porta avanti attività ludico-espressivo-relazionali grazie al lavoro di volontari che nel corso degli anni sono diventati sempre più numerosi. Un'equipe di 10 professionisti si occupa della formazione dei volontari, del coordinamento di tutte le attività di gioco e dei progetti specifici per il sostegno dei bambini e delle loro famiglie in momenti particolari della loro permanenza in ospedale.

La campagna benefica di Parmafotografica parte Sabato 26 novembre al centro Commerciale Euro Torri dove, dalle 10 alle 20 verrà allestita una mostra e vendita fotografica.
Si continua Sabato 3 dicembre sotto i portici di via Mazzini e al bar Bistrò ( sempre dalle 10 alle 20) per chiudere Sabato 17 dicembre presso il centro Barilla Center (lato Pasticceria San Biagio).

I fondi raccolti dalla vendita delle foto verranno consegnati al presidente della Onlus Corrado Vecchi di cui sarà data comunicazione di luogo e giorno

I fotografi che hanno aderito all'iniziativa sono: Alberto Ghizzi Panizza, Alex Liverani di Forli, Alfio Ansaloni di Reggio Emilia, Andrea Franchi, Andrea Gatti, Antonio Mascolo, Cesare Petrolini, Cristiano Bonasera, Damiano Durante, Daniele Accorsi di Perugia, Elisa Degiovanni, gli amici del gruppo fotografico di Tresana, Ivano Bolondi, Loretta Costa, Luigi Nicolini, Marco Finelli Nero Levrini di Reggo Emilia, Nicola Zanichelli, Oreste Zinelli, Otto Moretti, Paolo Bevilacqua, Ramona Partelli, Riccardo Varini, Roberto Carnevali di Modena, Roberto Perotti, Stefano Cavazzini, I soci di Parmafotografica e molti altri. Le immagini sono visibili sia sul sito www.parmafotografica.it  che sulla pagina di Fb www.facebook.com/parmafotografica e nell'evento.

Alcune delle foto in mostra

Antonio Mascolo parmatotofrafica

 

ph. Antonio Mascolo

 

 

Mariella Pomelli Parmafotografica

ph. Mariella Pomelli

Stefano Cavazzini parmafotografica

 

ph. Stefano Cavazzini

Una guida che presenta la tradizione gastronomica di Parma e Provincia partendo dai piatti per poi arrivare a consigliare i ristoranti dove poterne assaporare la migliore espressione: questa è l'idea di Piatto desiderato, Piatto trovato".

Di Chiara Marando 

Parma 23 Novembre 2016

Una guida che presenta la tradizione gastronomica di Parma e Provincia partendo dai piatti per poi arrivare a consigliare i ristoranti dove poterne assaporare la più alta espressione: questa è l'idea di "Piatto desiderato, Piatto trovato", o meglio la cosiddetta "Guida Nanni 2017" realizzata da Ermanno Ghiozzi.
Un totale di 223 piatti diversi che costituiscono il tessuto tipicamente mangereccio della storia culinaria del territorio, un percorso che spazia da quelli maggiormente conosciuti per arrivare a preparazioni più rare da trovare, ma altrettanto gustose da scoprire.
Un viaggio che non tocca solo i grandi ristoranti stellati, ma si ferma anche nelle piccole trattorie ed osterie che propongono specialità uniche nel loro genere.

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Ermanno è riuscito a raccogliere le sue esperienze di amante della buona tavola in un volume che celebra l'eccellenza della Food Valley, selezionando ciò che più ha lasciato il segno e lasciando spazio ad alcuni consigli degli chef.

Ad aiutarlo, nella parte più legata all'enologia, il critico enogastronomico Andrea Grignaffini che ha scelto i vini migliori per accompagnare e far risaltare il sapore di ogni portata. Un compito accolto con grande entusiasmo proprio perché, come dice lui durante la presentazione tenutasi all'interno del Palazzo del Governatore a Parma, "Ermanno rappresenta il critico contemporaneo che guarda oltre e la sua è la guida del futuro – spiega Grignaffini – la gente purtroppo mangia meno e lui risponde consigliando un piatto piuttosto che un ristorante. E' una guida pop che fa un excursus generale andando oltre la tradizione e incontrando i gusti del pubblico".

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Anche Sandro Piovani, giornalista enogastronomico, ha definito il volume "La fotografia dello stato di cose tra Parma e Provincia. Un punto di partenza per conoscere meglio la cultura e la tradizione che caratterizzano il territorio".

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La Guida Nanni diventa così una tappa di quel percorso iniziato da Parma che l'ha portata ad essere nominata City of Gastronomy UNESCO e ad ospitare la presentazione della Guida Michelin 2017: "Parma ha da sempre l'attitudine al mangiar bene, al vivere bene – spiega l'assessore al turismo Cristiano Casa – nel progetto che abbiamo attivato c'è stata, ed è presente tutt'ora, una ricerca al tema food che risulta dominante nel nostro territorio. Abbiamo stilato un disciplinare che regoli le eccellenze offerte dalla nostra zona, un modo di preservarne l'unicità. Parma è da sempre città della gastronomia, è la sua essenza, l'UNESCO ha certificato questa realtà".

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Tutto il ricavato della vendita di "Piatto desiderato, piatto trovato" sarà devoluto in beneficenza all'A.RI.M Onlus, associazione di volontariato per la ricerca e prevenzione delle malattie gastrointestinali.

"Nonni in Rete": progetto gratuito di alfabetizzazione digitale per over 65. L'iniziativa promossa da Poste Italiane e Fondazione Mondo Digitale si svolgerà in 20 città italiane, tra cui Sassuolo.

Modena, 23 novembre 2016 –

In Emilia Romagna è Sassuolo la città prescelta, fra le 20 località in tutta Italia (una per ogni regione) per la seconda edizione di "Nonni in Rete, tutti giovani alle Poste". Il progetto gratuito di alfabetizzazione digitale, promosso da Poste Italiane e Fondazione Mondo Digitale, riparte per insegnare ai più anziani l'uso di Internet e introdurli alla cultura digitale. La comunicazione in mobilità, l'uso più efficace di smartphone e tablet e la capacità di sfruttare al meglio una App non avranno più segreti per gli over 65.

Per informazioni e prenotazioni i cittadini sassolesi (e del circondario) interessati possono contattare il call center dedicato al numero 06-42014109 (Interno 1). Il servizio è già attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18.

Punto di forza di "Nonni in Rete" è l'alleanza strategica tra Poste, sensibile alla sfida delle pari opportunità di accesso ai nuovi servizi, Fondazione Mondo Digitale, impegnata nella diffusione delle nuove tecnologie tra le fasce più deboli della popolazione, e la scuola, la più grande infrastruttura sociale del paese. Insieme hanno deciso di aiutare i cittadini più anziani a familiarizzare con gli strumenti telematici e i servizi di e-gov. L'iniziativa, che promuove la vita attiva della terza età e agevola l'inclusione dei cittadini nelle trasformazioni dell''economia digitale, valorizza il contributo vincente dei giovani per combattere l'esclusione sociale e tecnologica degli italiani ultrasessantacinquenni e ridurre il divario digitale intergenerazionale.

La precedente edizione di "Nonni in Rete" ha coinvolto 576 anziani, 600 studenti nel ruolo di tutor e 95 coordinatori, tra dirigenti, docenti e tecnici di laboratorio. Il programma prevede 15 lezioni di due ore ciascuna. A disposizione di tutti i partecipanti un ricco kit formativo in manuali, video lezioni e pillole digitali.

(Fonte: Ufficio stampa Poste Italiane)

Una foto scattata per denunciare lo spreco alimentare, questo è ciò che Chef Rubio ha voluto comunicare a gran voce sui canali social: l'immagine di un bidone della spazzatura ricolmo di cibo, appena fuori da un locale di Milano.

Di Chiara Marando -

Sabato 19 Novembre 2016 -

Una foto scattata per denunciare lo spreco alimentare, un'abitudine che sembra dilagare nella realtà di oggi, un'istantanea che testimonia la tendenza di una società, soprattutto di giovani, che sempre più si allontana dalla ricerca della qualità e dell'equilibro alimentare e non solo.

Questo è ciò che Chef Rubio, alias Gabriele Rubini”, ha voluto comunicare a gran voce sui canali social: l'immagine di un bidone della spazzatura ricolmo di cibo, appena fuori da un locale di Milano.

L’emblema della società che ormai abbiamo intorno a noi – scrive lo chef romano che, con il suo modo di fare schietto e sfrontato, non teme le critiche e la protesta – Il cibo purtroppo si è sempre sprecato, ma ora più che mai è diventato l’incontro dell’effimero, del vuoto cosmico e una religione da seguire pedissequamente, pena il blocco dai social”.

chef rubio

Un appello indirizzato a chi “ va ad aperitivare senza senso”, per spingerli ad aprire gli occhi su una problematica diventata urgente ma ancora ignorata: “Finché andrete ad aperitivare senza senso in giro (ao namo la’ che famo tappo così risparmiamo), in locali scadenti, per far cassa questi vi offriranno senza sosta cibo ancor più scadente che manco li cani, e che inesorabilmente finirà nel pattume ogni notte così fino a chiusura locale (se spera)…”. Una critica esplicita, una provocazione in pieno stile Chef Rubio che va a colpire nel segno in modo diretto e senza troppi giri di parole, perché in questi casi sono i fatti a parlare da soli.

Per favore, state a casa se potete, cucinate per gli amici (se ne avete) che così facendo risparmierete soldi e salute… e magari potrete fare la battaglia a chi commenta più ferocemente un piatto (come sempre, senza cognizione di causa) come vi hanno insegnato in TV e darete un senso alla vostra giornata”.

Il post ha ottenuto più di 6mila like e oltre 300 commenti.

Risultato: un messaggio importante a cui i media hanno dato sempre più risalto, un'esternazione libera che viene da chi vive ogni giorno la cucina e ama conoscerne ogni aspetto. Perché, da sempre, Rubio si batte contro lo spreco alimentare utilizzando diverse forme e mezzi di comunicazione, siano essi interviste, programmi TV, showcooking ed eventi che lo vedono protagonista. L'ultima di queste è stato il video messo online “Lo Chiamavano Chef Rubio” prodotto dal duo comico Actual, ovvero una una mini parodia in 4 minuti del film italiano diretto dal regista Mainetti, mirato alla disincentivazione allo spreco del cibo ed alla sua perdita di significato sui social. In sintesi, ciò che si ricerca è il rispetto verso quello che mangiamo, ma anche verso una più sana idea di socializzazione e nutrizione con la riscoperta della buona tavola.

Riceviamo e pubblichiamo la nota della Gilda degli Insegnanti: "Per l'ennesima volta una scuola Parmense tribuna per esponenti del Pd. L'Ufficio Scolastico Regionale non controlla."

Parma, 18 novembre 2016

Per l'ennesima volta siamo costretti a rilevare che una scuola del Parmense viene offerta come occasione di ribalta mediatica ad un esponente del Pd, è accaduto nei giorni scorsi a Polesine Zibello dove in una classe è entrato un consigliere regionale del partito di governo che è stato poi immortalato, con evidenti finalità mediatiche, con innocenti bambini di una quinta elementare, i quali dovevano essere lì non per fare da cornice ad un politico ma per seguire le lezioni.
E' una vergogna che la Scuola Statale, che dovrebbe essere apolitica e imparziale, sia usata in questo modo e che l'Ufficio Scolastico Regionale preposto ai controlli del caso, di fronte ad episodi di questo tipo, chiuda tutti e due gli occhi come è suo solito quando deve porre certi rilievi.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, a tal proposito dichiara: "Noi siamo gente libera non avremo mai paura e timore di denunciare queste sconcezze, a quanti nel settore scolastico permettono queste cose diciamo che i politici passano, noi nella scuola pubblica rimaniamo e la difenderemo ad oltranza"

(Fonte: Gilda di Parma e Piacenza, sede di Parma, Via Verdi 25- tel.3388103820)

Battute frizzanti e musiche coinvolgenti. Fra gli interpreti, suor Cristina Scuccia nota al pubblico per la sua esplosione a "The Voice". Sister Act, al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino al 27 novembre. 

Di Pietro Razzini

Celestiale, l'atmosfera che si respira durante la messa in scena di Sister Act, al Teatro degli Arcimboldi di Milano fino al 27 novembre. Il merito è sicuramente delle voci eccelse che si succedono sul palco durante lo sviluppo del musical, accompagnati da melodie che trasformano una semplice sequenza di note in un vero e proprio inno alla gioia e al buon umore.

RITMO E ARMONIA

Il risultato è uno spettacolo per tutti, una storia che si evolve in uno show di oltre due ore che trascorrono rapide perchè condite da battute frizzanti e musiche coinvolgenti.
Un'occasione per aprire il cuore alle emozioni, tenendo il ritmo con le mani e cantando con i protagonisti. Sono 25, infatti, i brani musicali scritti per l'occasione dal premio Oscar, Alan Menkenhe: ritmi che spaziano dal soul al funky, dalla disco anni '70 alle ballate pop, fino a raggiungere il sound gospel e le armonie polifoniche.
La direzione musicale di Stefano Brondi, le coreografie originali firmate da Rita Pivano, i costumi disegnati da Carla Accoramboni per i 22 artisti, le scenografie di Gabriele Moreschi caratterizzate da 24 cambi scena: elementi che danno ancora più lustro a un lavoro che trova nell'arte canora la sua punta di diamante.

sister act teatro milano

PROTAGONISTI

Nel ruolo della showgirl Deloris è stata scelta Belìa Martin, nata a Madrid da madre cubana, protagonista anche della versione spagnola del musical. Nel suo passato c'é anche la partecipazione a "Forever king of pop", un omaggio a Michael Jackson che ha avuto anche il riconoscimento ufficiale della famiglia Jackson. Il caso più curioso, tuttavia, riguarda Suor Cristina Scuccia, nel ruolo della novizia Suor Maria Roberta. Lei si che ha ricevuto veramente la chiamata del Signore e mette a disposizione i dono che le sono stati dati per avvicinare i giovani e il loro mondo. Nota già al pubblico per la sua esplosione a "The Voice", Suor Cristina nel 2014 é entrata nel mercato discografico con il suo primo album, Sister Cristina, prodotto da Universal.

 

Sabato, 19 Novembre 2016 10:12

Enerbia, l'energia della musica

Il gruppo di Piacenza è uno dei più importanti gruppi italiani attivi nel campo della musica antica e tradizionale, in particolare dell'area dell'Appennino Nord Occidentale. Dalle esibizioni live al cinema, il repertorio è vario e viene eseguito con strumenti antichi. L'intervista a Maddalena Scagnelli, voce e violino.

Di Manuela Fiorini

Piacenza, 19 novembre 2016

Il nome del gruppo è stato ispirato al castello di Erbia, che si trova presso San Boceto in Val Perino, nel comune di Bettola (PC). Gli Enerbia è un ensemble attivo da più di quindici anni ed è uno dei più importanti a livello nazionale nel campo della musica antica e tradizionale, in particolare dell'area dell'Appennino nord occidentale, tra le province di Piacenza, Genova, Pavia e Alessandria, culturalmente e storicamente legate da un passato comune. In queste zone, il canto, il ballo, la musica accompagnavano i momenti più importanti della vita, come il fidanzamento, il matrimonio, le nascite e le morti, ma anche il passaggio tra le stagioni. La mission degli Enerbia, composti da Maddalena Scagnelli, voce e violino, Franco Guglielmetti, fisarmonica, Gabriele Dametti, piffero, Claudio Schiavi e Davide Confalonieri, contrabbasso, Davide Cignatta e Massimo Visalli, chitarra, è quello di fare rivivere gli antichi balli come la Giga, la Piana, l'Alessandrina o il Perigurdino, alternati a quelli più moderni, come il valzer e le polke, a anche i canti e le musiche che, ancora, oggi, grazie alla tradizione orale, ancora risuonano tra le valli delle Quattro Province. Dietro a ogni brano, c'è una vera e propria ricerca storica e anche gli strumenti sono il frutto di una tradizione antica.

enerbia musica antica

Ne abbiamo parlato con Maddalena Scagnelli, voce e violino, che si occupa anche della ricerca storica e musicale dei brani e cura gli arrangiamenti musicali.

Come avviene la scelta dei vostri brani?
"Scegliamo sia quelli tramandati oralmente, da musicista a musicista, sia quelli colti, che magari sono conservati in giacimenti culturali importanti. Per esempio, per quelli dei repertori più antichi o medievali, è importante il Monastero di Bobbio, uno dei fulcri religiosi e culturali dell'Appennino emiliano-ligure, che ha un archivio molto importante. Poi ci sono le melodie dei grandi artisti e la tradizione popolare. Noi cerchiamo di valorizzare questi antichi repertori, che hanno un filo conduttore: nelle tradizioni popolari, un crogiolo di gruppi vocali, musicisti, tradizione orale, si è conservata la memoria di questi canti antichi. Ed è una memoria viva".

Anche gli strumenti musicali che utilizzate nelle vostre esibizioni hanno una storia?
"Sì, oltre alla musica, ci sono stato tramandati anche gli strumenti originali, che si sono conservat nonostante l'arrivo di strumenti "moderni". Tra i più interessanti c'è la piva emiliana, che è una zampogna fatta con la pelle di pecora e la sua esistenza è attestata da testimonianze fotografiche fino agli anni Sessanta. Un altro strumento interessante è il piffero, che non è un flauto, ma un oboe, e ha un suono molto pieno, ad ancia doppia. Nella zona estrema dell'Emilia Romagna, cioè le antiche terre del Ducato di Parma e Piacenza, che confina con Piemonte, Liguria e Oltrepò pavese si è conservata ancora viva la tradizione di eseguire musiche con questi strumenti".

La ricerca storica dei brani invece come avviene?
"Ci basiamo sulla memoria, sulla tradizione orale, che è stata però tramandata con mille varianti. Registriamo gli anziani musicisti e i cantori, poi dalle registrazioni prendiamo i brani e li riproponiamo. Siamo andati a registrate in tutto l'Appennino. Si parte quindi con una ricerca antropologica "dal vivo", poi ci basiamo sulle trascrizioni fatte negli anni 50 e 60, quando i grandi etnomusicologi stranieri registravano le tradizioni italiane".

Come li riproponete al pubblico di oggi?
"Facciamo un restauro conservativo. Utilizziamo solo strumenti acustici e antichi. E non ci sono arrangiamenti. Il risultato sono musiche molto più piacevoli. Cerchiamo di mantenere il suono il più possibile vicino alla sua struttura originaria e utilizzando solo strumenti originali e le voci naturali"

Alcune delle vostre musiche sono state utilizzate anche al cinema.
"Sì. Ermanno Olmi ha utilizzato due valzer popolari, Il valzer dei disertori e E c'era una ragazza, nel film I cento chiodi, ambientato lungo il Po, nella scena di pathos amoroso tra la giovane fornaia protagonista e il misterioso giovane. Giuseppe Bertolucci ha invece utilizzato alcuni brani tratti dal CD Così lontano l'azzurro nel suo documentario televisivo con Edmondo Berselli Un paese chiamato Po, andato in onda su Rai Due, per sottolineare l'intima e immediata connessione tra la musica e i paesaggi".

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Per approfondire: www.enerbia.com 

Per la prima volta è stata presentata a Parma, grazie al riconoscimento del Unesco quale città creativa della gastronomia, l'edizione 2017 della prestigiosa Guida Michelin. Nell'autorevole cornice del Teatro Regio sono state assegnate dal direttore internazionale delle guide Michelin, Michael Ellis, le nuove stelle Michelin alla presenza del sindaco Federico Pizzarotti e di altre autorità locali. Con un parterre di oltre 150 giornalisti della stampa italiana ed estera è stata consacrata ancora una volta l'eccellenza italiana nel "Food".

Di Cecilia Novembri

PARMA CITTÀ CREATIVA PER LA GASTRONOMIA UNESCO.
Queste poche parole spiegano in modo esauriente la giornata memorabile vissuta il 15 novembre presso il Teatro Regio di Parma.
La città emiliana ha ospitato, per la prima volta, la presentazione della 62° edizione della GUIDA MICHELIN ITALIA.

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Fatto estremamente importante per la cultura culinaria, e non solo, che accompagna Parma e che la incorona a tutti gli effetti un punto di riferimento per il gusto made in Italy, sia in ambito italiano che internazionale. 150 i giornalisti presenti sia della stampa italiana che straniera, hanno presenziato il sindaco Federico Pizzarotti, l'assessore al turismo Cristiano Casa e alla cultura Laura Maria Ferraris.

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La presentazione è stata officiata dal direttore internazionale delle guide Michelin Michael Ellis che ha annunciato i 343 ristoranti del territorio nazionale insigniti della tanto ambita stella.
La guida presenta un new look, ai già noti simboli, stelle e Bib Gourmand, se ne aggiunge un altro, il piatto che indica i ristoranti che propongono un buon pasto con prodotti di qualità, esordisce poi la rubrica "Ci Piace", i suggerimenti degli ispettori che segnalano tappe imperdibili come se fosse il "consiglio di un amico" ed infine collegandosi a www.guida.michelin.it, la Guida Michelin Italia si trasforma in un motore di ricerca che permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni e budget.
La cerimonia è stata aperta con la presentazione dei nuovi ristoranti e degli chef che hanno conquistato una stella Michelin, 28 sono i ristoranti ai quali viene assegnata una stella, 5 i nuovi ristoranti con due stelle Michelin, e infine sono stati confermati gli 8 ristoranti con tre stelle Michelin.

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Un caso mai accaduto prima è quello dello chef Enrico Bartolini che, oltre ad avere conquistato le due stelle a Milano, è riuscito anche ad ottenere una stella Michelin in ciascuno degli altri due ristoranti aperti a Bergamo, Casual Ristorante chef Cristian Carraro, e a Castiglione della Pescaia La trattoria Enrico Bartolini, chef Marco Ortolani.

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UNA STELLA MICHELIN

Da Francesco, Cherasco (CN)
La Madernassa, Guarene (CN)
21.9, Piobesi d'Alba (CN)
Zappatori, Pinerolo (TO)
Casual, Bergamo
Felix Lo Basso, Milano
Lume, Milano
La Tavola, Laveno Mombello (VA)
El Coq, Vicenza
La Veranda, Bardolino (VR)
La leggenda dei frati, Firenze
La trattoria Enrico Bartolini, Castiglione della Pescaia (GR)
Lux Lucis, Forte dei Marmi (LU)
Lunasia, Viareggio
Il Pievano, Gaiole in Chianti (SI)
Nostrano, Pesaro
Il Vistamare, Lido di Latina (LT)
Il Tino, Fiumicino (RM)
Aminta Reesort, Gennazzaro (RM)
Assaje, Roma
Bistro 64, Roma
The Corner, Roma
Magnolia, Roma
Per Me, Roma
Piazzetta Milù, Castellammare di Stabia (NA)
Il Mosaico, Ischia/Casamicciola (NA)
Veritas, Napoli
Quintessenza, Trani (BT)
Pietramare, Isola di Capo Rizzuto (KR)
Dal Corsaro, Cagliari
Accursio, Modica (RG)

DUE STELLE MICHELIN

Enrico Bartolini al Mudec, Milano
Seta, Milano
Terra, Sarentino (BZ)
Locanda Margon, Trento/Ravina
Danì Maison, Ischia (NA)

TRE STELLE MICHELIN

Ristorante Reale, Niko Romito
La Pergola, Heinz Beck
Osteria Francescana, Massimo Bottura
Piazza Duomo, Enrico Crippa
Enoteca Pinchiorri, Annie Feolde
Dal Pescatore, Nadia Santini
Le Calandre, Massimiliano Alajmo
Da Vittorio, Enrico e Roberto Cerea

CREDITS: Francesca Bocchia
With the Courtesy of: – ilgiornaledelcibo.it – ristorazioneitalianamagazine.it

 

Sabato 26 novembre, alle 18, va in scena l'iniziativa nata da un'idea di Eddy Lovaglio, presidente di Parma OperArt in collaborazione con la Federazione Nazionale Scuole di Danza e Fondazione Nazionale Danza. Musiche ottocentesche e moderne, composte per l'occasione racconteranno i trent'anni del Ducato di Maria Luigia, arrivata a Parma dall'Austria duecento anni fa.

Di Manuela Fiorini

Parma, 20 novembre 2016 

Si chiama Leggere per Ballare e da dodici anni coinvolge i ragazzi delle scuole e delle scuole di danza italiane con un progetto didattico e artistico. In occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell'arrivo di Maria Luigia d'Asburgo Lorena a Parma, dove rimase per trent'anni abbellendola e trasformandola in una piccola Vienna, sabato 26 novembre, alle ore 18, andrà in scena uno spettacolo di danza ispirato alla vita di Maria Luigia. Figlia dell'imperatore Francesco I, a diciotto anni venne data in sposa a Napoleone Bonaparte per suggellare la Pace di Vienna tra Francia e Austria. Dopo la sconfitta del marito, decise di non seguirlo in esilio all'Elba ma, in un primo tempo, torna con il figlio a Vienna, alla cui corte rimane fedele anche dopo la sconfitta di Bonaparte a Waterloo. Il successivo Congresso di Vienna la premia dandole come vitalizio il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla. La Duchessa, privata del titolo imperiale, partì per raggiungere la sua nuova destinazione il 7 marzo 1816.

Lo spettacolo è promosso dalla Federazione Nazionale Scuole di Danza e dalla Fondazione Nazionale di Danza ed è nato da un'idea di Eddy Lovaglio, presidente di Parma OperArt, associazione molto attiva sul territorio di Parma e provincia, ma con produzioni in tutta Italia e all'estero. Parma OperArt si occupa di promuovere grandi eventi in luoghi di pregevole importanza storica, architettonica e artistica, promuove progetti rivolti a giovani artisti, ma senza dimenticare e grandi personalità, dando modo agli uni e agli altri di lavorare insieme su palcoscenici di rilievo.

OperArt MARIA LUIGIA TRIBUTE danza Parma

Ne abbiamo parlato con Eddy Lovaglio, presidente di Parma OperArt

Come nasce Leggere per ballare?

"E' un progetto nazionale che promuoviamo da dodici anni grazie alla partnership con l'Associazione Nazionale Scuole di Danza e, in particolare, con la sua presidente Rosanna Pasi. Prendiamo un testo o un libro per ragazzi e lo traduciamo in drammaturgia per poterne fare uno spettacolo di danza. Nel progetto sono coinvolti sia gli alunni delle scuole istituzionali che gli allievi delle scuole di danza italiane. Lo spettacolo non è fine a se stesso e non è un saggio di danza di fine anno, ma un lavoro di gruppo che coinvolge decine e decine di giovani delle scuole che aderiscono al progetto insieme ai loro insegnanti. Noi presentiamo il libro nelle scuole e mettiamo in luce i vari aspetti culturali, storici, artistici, a seconda del libro da cui partiamo. Questo è il primo aspetto. Il secondo riguarda il mostrare ai ragazzi come questo testo viene trasformato in uno spettacolo di danza. Facciamo ascoltare loro le musiche e spieghiamo loro come sono formati i quadri coreografici. C'è quindi l'aspetto della didattica, per i ragazzi della scuola istituzionale, e quello della drammaturgia per gli allievi delle scuole di danza, che hanno anche la possibilità di lavorare in uno spettacolo di alto livello ed esibirsi sul palcoscenico di un teatro importate, come il Teatro Regio, in questo caso. A regia è affidata ad Arturo Cannistrà della Fondazione Nazionale di Danza e partner in questo progetto".

L'edizione di quest'anno di Leggere per ballare è dedicato a Maria Luigia d'Austria. Quali letture e quali musiche avete utilizzato?

"Ricorre quest'anno il bicentenario dell'ingresso a Parma di Maria Luigia, quindi quale migliore opportunità per dedicarle uno spettacolo? In questo caso, un libro fisico non c'è, però quella di Maria Luigia è ugualmente una storia, che ha un aspetto didattico sulla figura della Duchessa, un aspetto storico che riguarda una parte della storia dell'Ottocento e un altro aspetto che riguarda il nostro territorio, un tempo Ducato di Parma Piacenza e Guastalla. Ho tenuto personalmente le conferenze nelle scuole per portare avanti il progetto insieme ai docenti e mi sono accorta che gli studenti, purtroppo, sanno poco della loro storia, sanno poco di Maria Luigia. Il regista Arturo Cannistrà ha selezionato personalmente i danzatori dalle scuole di danza del nostro territorio, io mi sono occupata della drammaturgia, mentre nella scelta delle musiche ho voluto dare allo spettacolo un'aria viennese, esattamente come Maria Luigia intendeva fare a Parma, trasformandola in una piccola Vienna. Avremo quindi musiche di Strauss, ma anche pezzi lirici, che faranno da colonna sonora al quadro coreografico dell'arrivo della Duchessa a Parma. Rappresenteremo poi l'inaugurazione del Teatro Regio, che fu la più grande opera di Maria Luigia, nel 1829 con la Zaira di Bellini. Ci saranno poi musiche di Cajkovskij e brani originali, composti appositamente dal maestro Riccardo Moretti. Sono pezzi di grande pathos e sensibilità. Rappresentano, per esempio, il sentimento del distacco tra madre e figlia quando Maria Luigia viene data in sposa a Napoleone, oppure accompagnano il passo a due dell'innamoramento di Maria Luigia e Neipperg o la scena della morte di Neipperg. Dal punto di vista musicale sarà uno spettacolo davvero interessante, ma anche le coreografie e i costumi non saranno da meno".

Leggere per ballare ha avuto anche l'attenzione della RAI, che ha realizzato uno speciale che andrà in onda su Rai Tre il prossimo 19 gennaio alle 10.55.

INFO
Leggere per ballare
26 novembre 2016, ore 18 c/o Teatro Regio di Parma

Biglietti: poltrona 15 euro, palco centrale 13 euro, palco laterale 10 euro.
Si possono acquistare presso Parma OperArt, via Garibaldi 57, tel 0521/1641083, www.parmaoperart.com  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure presso la biglietteria del Teatro Regio www.teatroregioparma.it  a partire dal 22 novembre.

Locandina Maria Luigia Tribute parma

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