Il connubio tra musica pop italiana e arte fotografica è reso magistralmente dall'obbiettivo di Giovanni Gastel che ha unito "Le 100 facce della musica italiana" in 100 ritratti d'autore. Scorrono in una carrellata di immagini i volti ritratti di 100 big della musica italiana. Da ammirare a Parma al Palazzo del Governatore nella mostra organizzata dal team della rivista Rolling Stone Italia fino al 19 Marzo.

di Maria Carla Magni

Sarà ospitata nel Palazzo del Governatore, in pieno centro a Parma, fino al 19 Marzo la mostra di Giovanni Gastel dal titolo azzeccatissimo "Le 100 facce della Musica Italiana" – il suono di un paese meraviglioso come non l'avete mai visto.

mostra-Giovanni Gastel-parma 

La musica italiana si racconta in 100 ritratti d'autore firmati Giovanni Gastel, uno dei più celebri fotografi italiani nel mondo, dalla "A" di Alessandra Amoroso alla "Z" di Zucchero, passando per Vasco e Paolo Conte, Ligabue e Francesco De Gregori, Eros Ramazzotti, Mario Biondi e i Negramaro, Elisa e Giorgia, arrivando alle star dell'hip hop e del rap Jovanotti, Emis Killa, Club Dogo, Fedez, J-Ax e Fabri Fibra. Decine di artisti, i cantautori, i musicisti, i cantanti, ma tra loro anche gli autori come Mogol e i DJ, su tutti Claudio Cecchetto.

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Davvero lunga la lista, 100 appunto i volti ritratti dei big della musica italiana, per un progetto ideato e realizzato dal team della rivista Rolling Stone- Italia, punto di riferimento della pop cultura contemporanea e che per l'occasione ha realizzato un numero speciale in "Limited Edition" dedicato alla mostra, con la produzione esecutiva di Ankamoki e grazie al patrocinio e la co-organizzazione del Comune di Parma, che pone come obiettivo quello di sottolineare il forte legame del territorio con la musica in tutte le sue forme di espressione: a pochi passi dal Teatro Regio, dalla Casa della Musica, dalla Casa del Suono e dalla Casa natale di Arturo Toscanini.

mostrafotografica-Giovanni Gastel-parma-

Il lavoro di Gastel racconta ed esprime l'anima e la personalità di ognuno dei personaggi immortalati: dalla popstar al rapper, dal discografico al gruppo rock, 100 ritratti che compongono il mappamondo artistico della musica di eccellenza del nostro paese.

Quello che Gastel propone non è un semplice progetto fotografico, ma un vero e proprio atto d'amore per la musica italiana. Un caleidoscopio di immagini che traducono su pellicola le anime dei musicisti magistralmente catturate dallo stile inconfondibile ed elegante di Giovanni Gastel che racconta: "Dicono che Dionisio girasse per il mondo con un festante carriaggio di musici e cantanti in una gioiosa e un po' ebbra pantomima di invasione del mondo. Ecco, quando la musica italiana è entrata nel mio studio e io ho aperto la porta a quella sorridente brigata di artisti e personaggi, ho subito pensato che Dionisio fosse infine arrivato a invadere anche me."

mostra-Giovanni Gastel-parma-fotografie

E così Gastel ha ripreso tutti i suoi 100 soggetti in studio, guardandoli negli occhi in modo che la sua luce a led, progettata per l'occasione, si riflettesse negli occhi di ognuno. Per raccogliere i loro pensieri sparsi, i sorrisi precari e la curiosità dei loro sguardi, le fotografie di Gastel riescono a varcare quell'invisibile linea di confidenza, d'intimità dove oltre quella soglia lo sguardo si fa soggetto.

Lo shooting fotografico diventa un viaggio dove ciò che conta è il percorso fatto insieme agli artisti non la meta in un caleidoscopico ritratto collettivo dove Gastel raccoglie le tipologie umane più varie, resta la quantità umana che viene rappresentata con forza e lucidità.

Per informazioni:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  – per prenotazioni tel 0521 218035

Orari di apertura:

da giovedì a domenica ore 11.00/19.00

martedì e mercoledì su prenotazione per gruppi

 

Photo Credits – CLAUDIA BEVINI Photographer
For Maria Carla Magni outfit Special Thanks to : LC DONNA- Parma ; STEFANO SACCANI Parma

With the Courtesy of : arte.sky.it – artemagazine.it – parmadaily.it – rollingstoneitalia – lecodiparma.it – cultora.it

 

Realizzata col sostegno della Regione Emilia-Romagna, mette in rete oltre gli ebook anche 5.800 giornali in oltre 80 lingue, più di 60.000 tracce musicali, 165 audiolibri. L'assessore Mezzetti: "Il nostro impegno per dare sempre più servizi di qualità alle persone"

Bologna, 22 febbraio 2017

Oltre 21.000 ebook, più di 5.800 testate tra quotidiani e periodici in oltre 80 lingue e 158 quotidiani e periodici in sola lingua italiana. E ancora, oltre 60.000 tracce musicali, 165 audiolibri e più di 560.000 risorse disponibili tra cui app, banche dati, immagini, spartiti musicali e video giochi.
È con questo patrimonio che EmiLib, la nuova biblioteca digitale emiliana nata dalla fusione delle risorse digitali delle biblioteche di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, si presenta ai circa 2 milioni di abitanti dei comuni delle quattro province dell'area per offrire loro un grande archivio da sfogliare online in ogni momento della giornata.

"EmiLib si inserisce in un percorso di crescente coordinamento tra le biblioteche pubbliche sul digitale- afferma l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti-, promosso dal nostro Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, che stiamo sostenendo con convinzione. L'obiettivo è aumentare la condivisione di risorse digitali tra i poli bibliotecari a livello regionale, promuovendo la collaborazione a favore del cittadino sui servizi digitali, dove si registra un ritardo storico del nostro Paese e dove è forte l'attenzione e l'impegno della Regione".

Capofila dell'iniziativa sono i quattro Comuni capoluogo che hanno definito un progetto e sottoscritto un accordo attraverso il quale è stato realizzato il portale EmiLib: Emilia digital library. Grazie all'impegno di questi Comuni e al sostegno economico e progettuale dell'Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna, con EmiLib si rafforza l'offerta di servizi in digitale delle biblioteche pubbliche. Attraverso questo portale, gratuito e disponibile per tutti, si consolidano le funzioni della pubblica amministrazione sul fronte dell'accesso alle informazioni e al sapere, si garantisce ai cittadini la disponibilità in termini quantitativi e qualitativi di un enorme numero di documenti digitali e si contribuisce in maniera significativa all'alfabetizzazione informatica e al superamento del digital divide.
Per accedere a EmiLib è sufficiente iscriversi o essere iscritti in una delle biblioteche della propria provincia, poi basta un computer collegato alla rete per poter navigare tra le risorse.
Aspetti interessanti del nuovo servizio sono la fruibilità dei contenuti da parte di cittadini tradizionalmente penalizzati nell'accesso ai documenti fisici come gli abitanti dei piccoli comuni che fruiranno del servizio esattamente come gli abitanti delle città, i cittadini stranieri che potranno trovare libri o quotidiani nella loro lingua di origine o persone con difficoltà di lettura che potranno agevolmente leggere con strumenti come "text to speech" (sintetizzatore vocale).
Le risorse digitali presenti nel portale proverranno da tutto il mondo ma particolare attenzione sarà dedicata ai materiali digitalizzati localmente, mentre sul piano "social" sarà possibile per gli utenti segnalare consigli di lettura o memorizzare i propri percorsi di interesse e lettura./BB

Il portale EmiLib è all'indirizzo: www.Emilib.it  

(Fonte: Regione ER)

Mercoledì, 22 Febbraio 2017 09:27

Sulla scuola reggiana gli effetti del baby-sboom

Scuola - Presentato l'Annuario della Provincia curato da Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni: iscritti in lieve diminuzione a quota 83.246 soprattutto per il quarto calo consecutivo nel settore 0-6 anni.

Reggio Emilia, 22 febbraio 2017

Continua la frenata della popolazione scolastica reggiana, frutto del quarto calo consecutivo nel settore 0-6 anni (nidi e soprattutto scuole dell'infanzia) che inizia a riverberarsi anche su elementari (praticamente stabili) e medie (un centinaio di studenti in meno rispetto all'anno prima), mentre continuano a crescere gli iscritti alle superiori. E' quanto attesta l'ultimo numero dell'Annuario della Scuola reggiana, l'importante pubblicazione curata dal professor Luciano Bonacini e da Silvia Ballabeni per la Provincia e l'Ufficio scolastico regionale (ex Provveditorato agli studi) che da oltre vent'anni fornisce a tutti gli operatori della scuola, in modo esauriente e dettagliato, un quadro informativo quantitativo e qualitativo del sistema educativo provinciale.

In questo anno scolastico 2016/17 il numero complessivo di alunni e studenti reggiani (che da questa edizione dell'Annuario non considera più gli iscritti ai corsi serali) si attesta a 83.246 unità, con un calo di 39 alunni rispetto all'anno scolastico 2015/16. Gli iscritti alle scuole non statali risultano essere 16.634, pari al 20% dell'intera popolazione scolastica (ma a ben il 77,5% nel segmento prescolare 0-6 anni).
Significativo il confronto con l'Annuario dell'anno scolastico 2006/7, che registrava una popolazione complessiva di 73.641 iscritti: in dieci anni l'aumento è di quasi diecimila studenti (+13%), ma è relativo in pratica ai primi sei anni fino al picco di 83.038 iscritti del 2012/13, dato rispetto al quale negli ultimi anni si registra una sostanziale stabilità.

"Sono dati che risentono degli effetti della denatalità, un'onda lunga che tra una decina di anni raggiungerà presumibilmente anche le superiori, dove invece la popolazione scolastica continua a crescere", ha esordito il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi presentando "un appuntamento positivamente rituale con uno strumento che la Provincia ha voluto fortemente mantenere per la sua importanza, in quanto la scuola è lo specchio della nostra società: l'Annuario, fotografando chi cresce e viene consegnato al mondo degli adulti, ci fornisce infatti anticipazioni determinanti per comprendere un contesto sociale molto più ampio". Dopo aver ringraziato i due curatori, nonché la dirigente Anna Campeol e il personale del Servizio Scuola "per l'importante lavoro svolto, non scontato considerando la dimensione piuttosto stretta sulle pertinenze rimaste alla Provincia", il presidente Manghi si è quindi soffermato "su due dati particolarmente significativi, ovvero le percentuali di studenti stranieri e disabili - rispettivamente del 16,1% e del 3,7% - che confermano come quella reggiana sia una scuola inclusiva che cerca di dare opportunità a tutti, mentre i dati sul'insuccesso scolastico ci inducono a riflettere sui disagi di una fase delicata come quella dell'adolescenza".

La vicepresidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia, Ilenia Malavasi, dopo aver a sua volta ribadito "l'importanza anche ai fini della programmazione di questo Annuario, che rappresenta una buona prassi di questa Provincia nel contesto regionale" ha quindi illustrato nel dettaglio i dati, a partire appunto del progressivo calo di iscritti nella fascia 0-6 anni "frutto della denatalità, ma anche di un contesto economico che continua purtroppo a essere problematico e che porta molte famiglie a trattenere i bambini a casa" e sottolineando "il dato di rilievo a livello nazionale della totalità di istituti del primo ciclo di istruzione organizzati in modo comprensivo, che confermano come il sistema reggiano sia precursore di ogni riforma".

Il professor Luciano Bonacini si è quindi soffermato sui risultati scolastici: "Nelle medie, all'ottavo anno della reintroduzione dei voti numerici, dopo l'impatto iniziale che aveva visto un'impennata degli insuccessi, la percentuale degli alunni respinti è andata costantemente diminuendo attestandosi nel 2015/16 al 2,3%, sensibilmente inferiore a quella dell'anno precedente – ha detto – Aumenta invece dal 12,5% al 13,5% la percentuale dei respinti alle superiori, soprattutto nel biennio, mentre le femmine continuano a ottenere risultati migliori dei maschi e gli stranieri hanno una percentuale di insuccesso nei professionali del 40% rispetto al 23% generale". Bonacini ha quindi sottolineato "la diversità di risultati tra diverse scuole medie inferiori, al di là delle percentuali di alunni stranieri, con scuole dove di supera l'8% di respinti come Castellarano e Rubiera ed altre, come le due Pertini di Reggio, che invece non hanno alcun bocciato, segno che evidentemente qualcosa aleggia nell'ambito dei collegi docenti".

L'altra curatrice dell'Annuario, Silvia Ballabeni della Provincia, ha quindi illustrato le scelte degli studenti in ambito universitario - "Le facoltà che attraggono di più i giovani reggiani sono Scienze della Comunicazione e dell'Economia (42%) e Scienze della Formazione (29%), seguite da Ingegneria (15%), Medicina e Chirurgia (9%) ed infine Agraria (5%)" – mentre Luciano Rondanini, già Dirigente tecnico del Miur, si è soffermato sui "positivi risultati che la Legge sulla buona scuola produrrà in particolare con l'obbligatorietà e l'inserimento nella maturità dell'alternanza-scuola e a favore degli studenti disabili con una maggiore stabilità degli insegnanti di sostegno". "Resta invece problematico – ha concluso – il passaggio cruciale tra la scuola media e le superiori, dove nel Reggiano non siamo ancora abbastanza incisivi".

In conclusione è intervenuto lo stesso dirigente dell'Ufficio scolastico regionale XI Reggio Emilia Antimo Ponticiello che ha definito "l'Annuario uno strumento di analisi in cui crediamo molto per migliorare la progettualità scolastica in quella che, per popolazione scolastica, è la terza provincia dell'Emilia-Romagna, con una presenza davvero significativa di studenti stranieri o disabili e una grande cooperazione interistituzionale nel governare i singoli casi, oltre che i dato macro: sul sostegno, in particolare, molte scuole lavorano su progettualità in grado di potenziare gli organici".

I numeri principali della scuola reggiana

Da 23 anni la Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio XI - Reggio Emilia, mette a disposizione degli operatori del mondo della scuola l'Annuario della scuola reggiana, una pubblicazione che, in modo esauriente e dettagliato, presenta con cadenza annuale un quadro informativo sia quantitativo che qualitativo del sistema scolastico provinciale.

I dati - raccolti dai curatori dell'Annuario Luciano Bonacini e Silvia Ballabeni - registrano una complessiva stabilità della popolazione scolastica: il numero degli studenti reggiani si attesta a 83.246 unità, con un lieve calo di 39 alunni rispetto all'anno scolastico 2015/16. Nelle scuole statali, l'aumento è dello 0,09% nella scuola primaria e del 2% nella scuola secondaria di II grado, mentre nella scuola secondaria di I grado si è registrato un calo dello 0,7%. Nel segmento 0-6 anni si conferma per il quarto anno consecutivo un calo di iscritti, che passano da 4.350 a 4.338 nei servizi per la prima infanzia e da 14.563 a 14.124 nella scuola dell'infanzia.

Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado, nel 2016/17 gli iscritti nell'area liceale sono il 35,4% (-1,7%), segue l'area tecnica, che si attesta al 34,3% (+1,7%), infine quella professionale, i cui iscritti sono il 30,3% come lo scorso anno scolastico.

Dalle pagine dell'Annuario emergono chiaramente anche diversi aspetti peculiari del sistema scolastico reggiano, che si conferma come inclusivo ed accogliente, con una presenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica delle scuole statali pari al 16,1%, percentuale significativa anche se in leggero calo rispetto all'anno scolastico precedente, di cui oltre il 65% sono nati in Italia. Anche la presenza di alunni disabili nelle scuole statali reggiane si conferma rilevante (il 3,7% sul totale degli alunni) ed in continua crescita nella scuola secondaria di II grado, a riprova della tendenza al prolungamento degli studi.

I risultati scolastici del 2015/16 nelle scuole secondarie di I grado vedono un ulteriore miglioramento: la percentuale di alunni respinti, dopo l'impennata nell'anno scolastico 2008/09 dovuta alla reintroduzione dei voti numerici in cui era salita al 5%, è diminuita costantemente arrivando al 2,3%. Nelle scuole secondarie di II grado, al contrario, i risultati complessivi sono peggiorati rispetto all'anno scolastico precedente. La percentuale di alunni respinti è del 13,5% (+1% rispetto allo scorso anno): in dettaglio, nel primo biennio, che rappresenta il passaggio più difficile dell'intero percorso scolastico, è il 18,9% (+1,3%), nel triennio è l'8,7% (+0,8%).
Una sezione della pubblicazione è inoltre dedicata ad un focus sulla mobilità degli studenti delle scuole secondarie di II grado, nel quale viene evidenziato come gli interventi di progressivo potenziamento dei poli scolastici distrettuali operati dalla Provincia nell'ultimo ventennio abbiano portato ad una significativa riduzione della mobilità verso le scuole di Reggio Emilia sia da parte degli studenti provenienti dalla provincia che da fuori.

L'Annuario, che viene distribuito gratuitamente ai numerosi soggetti che operano nel sistema d'istruzione del territorio provinciale e regionale, è disponibile anche in formato elettronico sul sito della Provincia di Reggio Emilia www.provincia.re.it  nella sezione "Scuola e Università".

 

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Presentato in Provincia dai registi Gian Luca Carretti e Stefano Raspini insieme agli attori Silverio Scognamiglio, Silvia Manfredini e Stefano Papa, sarà proiettato all'Uci Cinemas ai Petali da giovedì 23 febbraio.

Reggio Emilia, 20 febbraio 2017

Si intitola "Hide", gli autori lo definiscono un thriller esistenziale ed è il primo film interamente made in Reggio a sbarcare sul grande schermo, quello della sala principale dell'Uci Cinemas ai Petali dove sarà proiettato da giovedì 23 febbraio (première alle 20) fino al primo marzo. Prodotto dalla Gandalf Movie, casa indipendente nata nel 2006 da un gruppo di cineamatori reggiani, "Hide" – primo esperimento di apertura alle produzioni local da parte di un colosso global dell'entertainment – è stato presentato questa mattina in Provincia dai registi Gian Luca Carretti e Stefano Raspini insieme agli attori Silverio Scognamiglio, Silvia Manfredini e Stefano Papa, che è anche autore delle musiche.

Per la Gandalf Movie è il modo migliore per festeggiare il decennale di "Riflesso nell'ombra", il primo lungometraggio prodotto dalla casa indipendente reggiana: un giallo incentrato sul furto del tesoro di Matilde di Canossa proiettato al Rosebud appunto nel 2007. Da allora la Gandalf ha realizzato altri tre film – tra cui "La leggerezza della farfalla" che ottenne una menzione alla mostra cinematografica di Venezia del 2011 – ai quali ora si aggiunge "Hide", che vede affiancarsi nella regia a Gian Luca Carretti l'istrionico Stefano Raspini. Performer, poeta vincitore di numerosi poetry slam in mezza Italia e a sua volta autore di due film in super8, Raspini è anche attore nel film, in un cast che annovera Silvia Piccinini - già componente della compagnia reggiana che porta in scena il format newyorkese "Monologhi della vagina" - un interprete teatrale di lunga esperienza come Antonio Grieco e Martina Forioso, ballerina della compagnia di danza Aterballetto che di "Hide" è la protagonista "con una prova di maturità recitativa davvero notevole". Con loro, tanti altri attori dilettanti reggiani, in gran parte provenienti dalla compagnia teatrale San Prospero, tra cui Stefano Papa, che è anche autore delle musiche: "La colonna sonora, completamente originale e cucita addosso al film, sarà a sua volta uno degli attori di "Hide", oltre ai 14 del cast", ha detto Carretti, mentre Papa ha sottolineato "l'impegno tecnico maggiore che, anche dal punto di vista musicale, il debutto sul grandissimo schermo ha richiesto per adeguarsi agli standard elevati di surround di Uci Cinemas".

La realizzazione di "Hide" – "un thriller esistenziale dalla trama contorta e dal finale inatteso", come lo definiscono i due autori – ha comportato due anni di lavoro, ma è stato quasi uno scherzo rispetto all'impegno richiesto per poter sbarcare sui maxischermi dell'Uci Cinemas di Reggio Emilia, dove il direttore Fabio Fontana ha deciso di avviare proprio con "Hide" un interessante progetto di apertura della multisala alle produzioni local. "Per settimane abbiamo lavorato in uno studio di riversaggio a Bologna per trasformare la pellicola nel formato dcp, digital cinema package, indispensabile per il grande schermo: è stata una corsa contro il tempo, ma ce l'abbiamo fatta", hanno spiegato Carretti e Raspini. Il risultato è che si vedrà Reggio Emilia bella e...grande come non è mai stata: sul maxischermo dell'Uci Cinemas - dove giovedì alle 20 la prima verrà ospitata nella sala 11, quella principale da 297 posti – scorreranno immagini del teatro Valli, di piazza san prospero e vicolo Trivelli, ma anche della nostra pedecollina, di Marola e Votigno per finire con un misterioso monastero in Asia. Ma soprattutto, per la prima volta, un film indipendente reggiano se la vedrà in un multiplex con kolossal come "The grat wall" con Matt Damon, che debutta proprio giovedì, o con stelle della commedia all'italiana come Paola Cortellesi e Antonio Albanese di "Mamma o papà?".

Top secret, ovviamente, trama e finale del film, nonché il ruolo che avrà l'eclettico Stefano Raspini: "Solo un indizio: seguite l'accappatoio rosa", ha concluso Carretti ringraziando insieme agli attori Uci Cinemas per "questa opportunità davvero straordinaria, frutto di un'attenzione che purtroppo non abbiamo trovato da parte del circuito locale".

HIDE
Una produzione Gandalf Movie
Anno 2017, colore, 115 min. circa

Regia
Gian Luca Carretti
cooregia Stefano Raspini

Interpreti
Martina Forioso
Andrea Bagni
Stefano Raspini
Antonio Grieco
Silvia Piccinini
Stefano Papa
Silvia Manfredini
Silverio Scognamiglio
Silvano Grisendi
Camilla Renzi
Sebastiano Agricola
Luca Zanni
Shanti Grieco
Michela Rivetti

Musiche di Stefano Papa
Computer grafica a cura di Gandalf Magic Light

Il film è incentrato sul successo, sulla depressione, sulla avidità: un thriller esistenziale, un enigma, una soluzione. E' la storia di una ballerina di danza classica preda della depressione e degli oscuri disegni di potere delle persone a lei più vicine: l'amica, il fidanzato, il direttore dei teatri. Il tentativo di guarire e sopravvivere al mal de vivre la porta a contatto con un terapista molto particolare, che usa terapie e filosofie orientali, ma inevitabilmente forze più oscure prendono il sopravvento.
La ballerina, incapace di affrontare la sua malattia, si affida ad un prodotto illegale proveniente da una industria farmaceutica che opera nella oscurità della dark net, la rete internet clandestina. Gli sviluppi della vicenda assumono contorni inquietanti con risvolti drammatici e grotteschi che porteranno ad un finale assolutamente inaspettato. Un dipanarsi della vicenda fra la provincia padana e il Tibet.

 

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Mercoledì, 15 Febbraio 2017 16:52

Due parmigiane in mostra al Grand Palais di Parigi

Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù espongono ad Art Capital fino al 19 febbraio al Grand Palais di Parigi. La madrina del magmatismo Giovanna Tomasi continua a vivere attraverso le sue opere grazie alla madre Welleda Tomasi Cantù.

Parigi, 15 febbraio 2017

Apre oggi a Parigi Art Capital, la prima e più importante mostra d'arte a livello internazionale che si tiene ogni anno nella capitale francese, un evento unificante a cui partecipano artisti provenienti da tutto il mondo e rappresentanti le diverse tendenze artistiche emergenti e che dal 2006 viene allestita nella dimora storica del Grand Palais. Tra le rappresentanti italiane che espongono alla mostra, le artiste parmigiane Giovanna Tomasi e Welleda Tomasi Cantù.

Giovanna Tomasi, madrina della corrente artistica denominata "Magmatismo"e prematuramente scomparsa qualche anno fa, continua a vivere e vivrà per sempre attraverso le sue opere, che grazie alla madre vengono esposte in importanti kermesse artistiche in Italia e all'Estero.
Art Capital, che fino a domenica 19 febbraio sarà allestita in uno dei più bei palazzi storici di Parigi, è un evento dinamico e multiforme, come l'arte di Giovanna Tomasi, che ha saputo precorrere i tempi e le modalità di espressione artistica contemporanea.
Pittori, scultori, incisori, fotografi, architetti, artisti e talenti in genere, si incontrano ogni anno a Parigi dal 1884, anno di fondazione della Società degli Artisti Indipendenti, che da allora organizza il salone.
Giovanna Tomasi, commemorata pochi mesi fa nella Chiesa degli Artisti di Roma a quattro anni dalla prematura scomparsa, espone un'opera circolare, magmata con i colori oro e argento, rappresentante la nascita o meglio la continua rinascita e l'eternità dello spirito che ci accompagna nella vita terrena e ultraterrena.

Opera Giovanna Tomasi Gran Palais di Parigi 


L'artista parmigiana, a pieno titolo, può essere considerata la fautrice della nuova corrente artistica denominata "Magmatismo", che consiste nel "magmare" appunto gli oggetti del vivere quotidiano, i momenti della vita, fissandoli con l'oro, l'argento e il rame.
Quel "ferma l'attimo" o "carpe diem" che permette di cogliere e immortalare un istante, una sensazione, un vissuto, per renderlo eterno e fruibile nel tempo.
Tante le sue partecipazioni ad importanti eventi artistici parigini: varie edizioni del Salon du Patrimoine Culturel che si tiene al Carousel du Louvre, ma anche esposizioni a Montecarlo, Firenze e Roma, diventata la sua residenza principale negli ultimi anni.
In realtà, Giovanna Tomasi era cittadina del mondo, spesso in viaggio tra la Capitale, Parma - sua città natale - e la tanto amata Isola d'Elba, dove trascorreva le vacanze estive e creava le sue opere più significative, come la "Venere degli Abissi".

Giovanna è figlia d'arte, cresciuta in un ambiente stimolante e ricco di ispirazioni artistiche. 
La madre, Welleda Tomasi Cantù, sensibile pittrice di origine parmigiana, ma proiettata da sempre in una dimensione metafisica, propone nei suoi quadri olio su tela soprattutto natura e soggetti floreali, in particolare dipinge girasoli, a cui è particolarmente legata.
Il fiore diventa qui simbolo e persona, quasi a voler trasporre su tela emozioni fatte di luce, brezza, colori intensi e percezioni olfattive, cariche di pathos e ricordi.
Per la partecipazione ad Art Capital Welleda Tomasi Cantù ha preparato un quadro che rappresenta lei e la figlia Giovanna, salita in cielo, ma presente e viva come l'aria che respira.
 Un legame forte che continua a vivere attraverso le loro opere e rappresenta concretamente l'amore eterno tra madre e figlia.

I manuali di riferimento dall'infanzia all'adolescenza per molti bambini degli anni '60/'70: il Manuale di Nonna Papera, prima "bibbia" di ricette per le bambine, e il Manuale delle Giovani Marmotte, per tutti quei maschietti animati dallo spirito di avventura. SUSANNA VOLIANI ci riporta in quella magica atmosfera grazie al ritorno in edicola dei mitici manuali di....gioventù!

di Susanna Voliani

Elisa Penna (1930-2009), fumettista e giornalista, collaboratrice del settimanale Topolino, fu l'ideatrice di una serie di fortunatissimi manuali che videro la luce negli anni settanta e che noi genitori (almeno quelli cresciuti in quel periodo) ricordiamo perfettamente e con grande nostalgia, tra i quali il MANUALE DELLE GIOVANI MARMOTTE ed il MANUALE DI NONNA PAPERA, vivacemente illustrati da Giovan Battista Carpi.

manuale-NonnaPapera-GiovaniMarmotte

Addio nostalgia: la Walt Disney, sotto la sigla editoriale Giunti, ha pensato bene di pubblicare la versione originale di questi due indimenticabili volumetti, per la gioia nostra e dei nostri figli.
Nel primo, le Giovani Marmotte Qui, Quo e Qua ci accompagnano in un susseguirsi infinito di giochi, passatempi, curiosità, informazioni e suggerimenti sui momenti da trascorrere all'aria aperta, in giardino come nel bosco.

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Pagina dopo pagina il manuale si rivela un vero e proprio pozzo di sapienza in cui figurano le istruzioni per edificare un ponte, realizzare una barca, costruire una capanna. Tra campeggi improvvisati, kit di sopravvivenza, carte geografiche, tabelle sui nodi e alfabeti segreti (il preferito di tutti sicuramente il vocabolario indiano dei gesti), compaiono anche le preziosissime indicazioni su come creare un bellissimo aquilone, un telefono senza fili, una perfetta bussola, un indispensabile arco con le sue frecce diventando così abili esploratori, viaggiatori, inventori, ma anche maghi, botanici, fotografi, paleontologi.

manualeGiovaniMarmotte

Un invito alla fantasia e alla creatività più autentiche per i bambini di oggi, un tuffo nel passato per noi genitori, bambini di un tempo, nel ricordo del nostro desiderio più grande di allora, quello di uscire in cortile con gli amici, in cerca di avventura e di indipendenza. Un volume ricchissimo di...tutto, da portare sempre con sé, al ristorante, al parco, sulla spiaggia, in campeggio.

Nel secondo Manuale Nonna Papera, dal canto suo, ci dedica una sorta di fantasioso e spiritoso ricettario a cui attingere per ogni evenienza o necessità culinaria.

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Si va dai piatti di pasta o riso ad altri di carne, a quelli di verdura e contorni vari ma soprattutto a torte, biscotti, marmellate e creme, senza farsi mancare il tè, il caffè, la cioccolata, l'aranciata, la limonata e persino la sangria (per i più grandi).
Le ricette sono tutte realizzabili con esiti sicuramente ottimi anche per le manine meno esperte, grazie a precisi e dettagliati consigli ed indicazioni.

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Il riferimento a civiltà del passato, insieme alle illustrazioni che raccontano le storie dei personaggi associati ai piatti (per l'occasione con le sembianze degli amici di Topolino), renderanno la preparazione assolutamente indimenticabile.
All'ordine di "A voi il mestolo: leggete e cucinate!" potranno essere preparati il salame vichingo, la frittata alla Lucrezia Borgia, il minestrone degli Ostrogoti, gli spinaci alla Napoleone, il budino di Ulisse quali arricchimenti per le nostre cene, che avranno così un sapore vagamente originale.

manuale-NonnaPapera-ricette

Un testo che raccoglie ben 243 ricette, per iniziare la conquista di una cucina un po' all'antica ma semplice e sana, in compagnia degli immortali personaggi della Disney.
Bentornati vecchi amici!
Dai 6 anni.

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La Provincia ha emesso il bando per le Borse di studio 2016-2017. Le domande si possono presentare dal 15 febbraio al 31 marzo 2017, SOLO ON-LINE.

Parma, 15 febbraio 2017

La Provincia di Parma ha emanato il bando per le borse di studio per le scuole medie superiori, in base ai criteri identificati dalla Regione Emilia Romagna.
Scopo: ridurre il rischio di abbandono scolastico e favorire l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e del diritto-dovere all'istruzione e formazione.
Il bando è disponibile sul sito della Provincia www.provincia.parma.it 

Si è può fare domanda tra il 15 febbraio 2017 e il 31 marzo 2017.
Le domande si possono presentare solo on line, con l'applicativo regionale disponibile all'indirizzo scuola.er-go.it.
Da tale indirizzo sarà possibile anche scaricare la guida per l'utilizzo dell'applicativo.

Requisiti

Possono fare domanda tutti gli studenti residenti sul territorio regionale che hanno completato l'anno scolastico 2016-2017, frequentanti:
- le prime due classi delle scuole secondarie di 2° grado del sistema nazionale di istruzione
- il 2° anno dell'IeFP presso un organismo di formazione professionale accreditato per l'obbligo di istruzione che opera nel sistema regionale IeFP
- le prime due annualità dei progetti personalizzati dell'IeFP

Per poter presentare la propria domanda on line occorre:
1. Essere in possesso del requisito reddituale (Isee 2017 inferiore a euro 10.632,94).
Si invitano pertanto le famiglie ad attivarsi per il rilascio dell'attestazione Isee 2017 per le prestazioni agevolate rivolte a minorenni (coincidente con l'Isee ordinario qualora il nucleo familiare non si trovi nelle casistiche disciplinate dall'art. 7 del D.P.C.M. 159/13) e viene calcolato secondo criteri unificati a livello nazionale.
Qualora non sia ancora disponibile l'attestazione riportante l'Isee, la domanda può essere comunque presentata inserendo i dati relativi alla presentazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica prodotta dall'utente per richiedere l'Isee).
2. Avere un indirizzo e-mail e un numero di cellulare nazionale per la registrazione all'applicativo

Per calcolare l'Isee gratuitamente:
- ci si può rivolgere ai Centri di Assistenza Fiscale (Caf) autorizzati,
- ci si può rivolgere alle sedi INPS
- ci si può collegare al sito INPS - Servizi on line e compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu.) on line.

Per informazioni:
Servizio Programmazione Rete Scolastica
v.le Martiri della Liberta' 15 - 43121 Parma
tel 0521/931822
mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Orari: dal lunedì al venerdì 9.00-13.00

Per assistenza tecnica all'applicativo:
Help Desk Tecnico di Er.go 051/05 10 168

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Provincia di Parma - Ufficio stampa
Tel. 0521 931 583 - Cell. 335 7413 048
www.provincia.parma.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

A Modena, da venerdì 10 a domenica 12 febbraio torna la dolce kermesse dedicata al cioccolato. Tre giorni di stand, degustazioni, visite culturali da venerdì a domenica, con orario continuato 9-20.

Modena, 8 febbraio 2017

A Modena sta per arrivare Cioccolato Vero, la dolce kermesse dedicata al nettare degli dei che si appresta a vivere la sua decima edizione. Una festa per grandi e piccini, un richiamo apprezzato da tutti i golosi, visto che dal 2008 sono migliaia i modenesi (e non solo), che prendono d'assalto gli stand di maestri cioccolatieri che da tutta Italia vengono a proporre le loro squisitezze all'ombra della Ghirlandina.
Una mostra-mercato per conoscere da vicino il cioccolato vero, quello artigianale (si prevede, tempo permettendo, che ne saranno utilizzati una ventina di quintali), senza grassi aggiunti
Quindici, provenienti da sei regioni (Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria e, naturalmente, Emilia Romagna), i maestri cioccolatieri che ci regaleranno l'opportunità di assaggiare il cioccolato artigianale, quello vero, senza grassi aggiunti, abbinati a spezie, liquori, a prodotti del territorio come l'aceto balsamico. E, dopo nocino e lambrusco, proprio le praline all'aceto balsamico torneranno ad essere l'oggetto della sfida tra i maestri cioccolatieri.

Le novità

Innanzitutto la location. Dopo sette anni Cioccolato Vero lascia Piazza Grande e si sposta in un'altra sede comunque centralissima, la più raccolta Piazza Matteotti. Un'altra novità è il gioco fotografico abbinato a Cioccolato Vero 2017, #cioccoclick: lo scatto dedicato a Modena e al Cioccolato, postato sulla pagina Facebook dell'iniziativa che riceverà più "mi piace", vincerà un premio rigorosamente in cioccolato. Tutti possono partecipare: appassionati di fotografia più o meno bravi o semplici golosi che hanno voglia di scattare qualche selfie... dolce.

Confermatissima, invece, la formula della kermesse: tre giorni di stand, degustazioni, visite culturali da venerdì a domenica, con orario continuato 9-20. Confermato anche il coinvolgimento delle scuole elementari Leopardi, Rodari e Gramsci, che parteciperanno al laboratorio didattico. E per saperne di più, da non perdere la Fabbrica del cioccolato: una vera lezione che permetterà di conoscere in pochi minuti tutto il ciclo produttivo di questa leccornia, dalla piantagione alla creazione del burro di cacao.

Si comincia venerdì 10
Sin dal primo mattino di venerdì le attività di Cioccolato Vero inizieranno con il laboratorio didattico per i bambini delle scuole elementari. Alle 11, poi, il taglio del nastro dell'edizione 2017, alla presenza delle istituzioni. Alle 15 la prima lezione della Fabbrica del Cioccolato, mentre alle 15.30 e alle 16.30 sono in programma due visite guidate all'Acetaia Comunale che si concluderanno con un buona tazza di cioccolato caldo (per la prenotazione delle visite di venerdì e dei giorni seguenti: Iat di Piazza Grande, tel. 059 2032660, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

Sabato 11, la "Dolce Cultura"
Il sabato, come di consuetudine, sarà la giornata clou della rassegna. Dopo l'apertura degli stand (come di consueto alle 9) alle 10 nuova presentazione della Fabbrica del Cioccolato, con replica alle 15. Alle 10.30, 11.30, 15.30 e 16.30 visita all'Acetaia Comunale, anche se l'abbinamento clou tra cultura e dolcezza è quello delle 15, con la visita di Palazzo Ducale e dell'Accademia. Alle 20 la chiusura degli stand.

Domenica 12 tra praline e #cioccoclick
L'ultimo giorno della kermesse inizierà ancora con la Fabbrica del Cioccolato (alle 10 e alle 15). Per la "dolce cultura" da segnalare ancora la visita all'Acetaia Comunale (10.30, 11.30, 15.30 e 16.30) e alle 11 un nuovo tour in Accademia. Sempre alle 11, sarà la volta della premiazione del concorso per la miglior pralina al balsamico alla presenza delle istituzioni e del Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini. Intorno alle 19 la chiusura della manifestazione e, ovviamente, arrivederci al 2018!

Cioccolato Vero è organizzato da CNA ed ACAI con la partnership di Modenamoremio e il patrocinio del Comune di Modena.

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Un'azienda di eccellenza della moda italiana. Nell'ultima Fashion Week milanese di gennaio dedicata alla Moda Uomo, FlashOn Mag ha avuto occasione di visitare lo Show-Room di Eleventy scoprendo una collezione unica e ricercata per la raffinatezza dei tessuti e la scelta meticolosa della produzione nella manifattura di capi perfetti per ogni situazione dal casual al soft formal, dal leisure wear alla linea Platinum, formale, elegante e "naturally luxury"!

Di Maria Carla Magni 

All'ultima Fashion Week milanese di Gennaio dedicata alle collezioni moda-uomo per la prossima stagione autunnale 2017-18 un nuovo brand, ma già di grande esperienza, ha colpito per la sua linea fortemente incentrata sui valori di eccellenza per produttività, creatività e altissima qualità squisitamente e soltanto "made in Italy".

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Sempre più avvertiamo l'esigenza di scoprire realtà che possano esaltare requisiti unici e tipici della produttività italiana e Eleventy, marchio che unisce ricerca culturale di lavorazioni esclusive artigianali, le svela in una collezione dedicata alla moda uomo con un tocco speciale.
La collezione Eleventy FW 17-18 incontra le necessità dell'uomo cosmopolita contemporaneo e scandisce i momenti diversi della giornata, che diventano i temi della collezione.

In una contaminazione tra generi, Eleventy rivoluziona i codici del formale proponendo, a chi si reca a lavoro, il nuovo stile casual office dove il rigore della cravatta lascia il passo a maglie a collo alto, da indossare con giacche formali ma pantaloni sportivi in cotone; le camicie, anche in denim, sono da portare fuori dei pantaloni; e i personali accostamenti tra microfantasie e cromie diventano quasi di rigore.
I cappotti, più lunghi e dai volumi morbidi, sono anche in doppiopetto due bottoni e collo sciallato, interpretati da lane cotte o lana/cashmere in microfantasie o tinta unita.

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Per l'uomo d'affari che viaggia, il soft formal nel segno di una moderna praticità: le giacche sono destrutturate, da piegare come fossero maglie nei loro pesi piuma; gli abiti, declinati in tonalità chiare, hanno interventi che provengono dalla sartoria napoletana e mostrano una linea più morbida nei pantaloni nei tessuti dai pesi leggeri ma preziosi.
Nella ricerca della leggerezza, il cappotto in cachemire ha un peso piuma che riscalda senza sentirlo addosso.

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Nascono dalla contaminazione tra sportivo e militare, i capi new urban style proposti per il tempo libero con capospalla in fantasia camouflage o in tinta unita, bomber, nei tessuti tecnici dai colori effetto metallizzato e fodere a contrasto, da abbinare a una camicia over dai volumi più ampi, un pantalone baggy e sneakers o anfibio.

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Per il weekend lo stile diventa leisure wear, nel confort di felpe vissute in tinto capo e t-shirt over con scritte che invitano al relax; di trench in lana cotta e piumini da sovrapporre a giacca-camicia in camoscio, gilet imbottiti in tessuto con cappuccio, cardigan bicolori, e pantaloni dalla linea morbida alla coscia.

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Infine la linea Platinum presenta due capsule con proposte uniche perché realizzate a mano.

Nascono cosi i cardigan chiusi da zip a rombi e le maglie a collo alto in cachemire, mai uguali l'una dall'altra, lavorate con i ferri da esperte magliaie toscane; e la linea di scarpe su misura dove il lusso si raggiunge nell'utilizzo della pelle culatta di cavallo presso artigiani marchigiani e toscani. E nel tema del rispetto per l'ambiente, la scarpa viene tratta naturalmente in botte con grassi vegetali per un effetto raggrinzito-used.

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Completano la collezione zaini, borse da lavoro, pochette con doppia zip e piccola pelletteria, realizzate da un artigiano veneto.

L'universo Eleventy non si limita alla collezione uomo, a breve verrà presentata anche la collezione donna altrettanto speciale e unica, ma include anche la linea Home Collection con elementi per la casa come i plaid, i profumatori per ambiente rigorosamente biologici e le candele che, attraverso una miccia esclusiva, riproducono lo scoppiettio della legna che arde.

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Photo Credits – CLAUDIA BEVINI Photographer
For Maria Carla Magni outfit Special Thanks to: LC DONNA Parma; STEFANO SACCANI Parma

La nota stampa della Gilda degli Insegnanti sulla presenza di un pusher che sarebbe tollerato da un dirigente scolastico di una scuola di Parma.

Parma, 7 febbario 2017

"La Gazzetta di Parma di oggi riporta l'allarme di una donna che asserisce, senza giri di parole, che il dirigente scolastico della scuola frequentata dal figlio, nella città emiliana, tollererebbe la presenza di uno spacciatore di droga all'interno della scuola. Se il fatto fosse accertato sarebbe di una gravità inaudita mai vista in Italia. La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, chiede che le autorità scolastiche compiano le opportune verifiche. I dirigenti dell'Ufficio Scolastico Regionale, nel caso le accuse risultassero fondate, dovrebbero sanzionare questo dipendente pubblico che, oltre a rispondere del suo comportamento ai suoi superiori, dovrebbe risponderne anche all'autorità giudiziaria. Non vorremmo che gli scarsi controlli dell'Ufficio Scolastico Regionale, nei confronti dei dipendenti inquadrati con la mansione dirigenti scolastici abbiano prodotto un lassismo che sta portando la scuola parmense verso il baratro."

Gilda degli Insegnanti

Via Verdi 25 - 43121 Parma
Tel. Fax 0521 235547 

Distribuzione della frutta a metà mattina per tutti gli alunni delle classi primarie e secondarie aderenti. Il progetto, che promuovere l'alimentazione sana ed equilibrata nelle scuole, verrà attuato in via sperimentale dal 1 febbraio al 7 luglio 2017 per la Scuola per l'Europa e dal 1 febbraio al 7 giugno per tutti gli altri Istituti scolastici.

Parma, 6 febbraio 2017

Nell'anno scolastico 2016-2017, per agevolare il corretto consumo di frutta come merenda di metà mattina ed allineare gli alimenti a quelli consigliati dalla normativa nazionale e regionale, il Comune di Parma, in accordo con i Dirigenti scolastici delle scuole del primo ciclo che hanno dato la loro adesione, d'intesa con la ditta di ristorazione Camst, e con l'obiettivo di sostituire nella merenda del mattino il consumo di cibi meno salutari, ha previsto la distribuzione della frutta a metà mattina per tutti gli alunni delle classi primarie e secondarie aderenti. Il progetto verrà attuato in via sperimentale dal 1 febbraio al 7 luglio 2017 per la Scuola per l'Europa e dal 1 febbraio al 7 giugno per tutti gli altri Istituti scolastici e, sulla base degli esiti della sperimentazione, potrà essere riproposto a regime per il prossimo anno scolastico. Ne hanno parlato, questa mattina, nel corso della distribuzione della frutta alla scuola Racagani, la vicesindaco con delega alla scuola e servizi educativi, Nicoletta Paci, e la dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo di via Bocchi, Lucia Ruvidi.

"Grazie a questo progetto – ha spiegato la vicesindaco Nicoletta Paci – i bambini hanno modo di mangiare la frutta a merenda, si tratta di un approccio salutare volto a migliorare la ristorazione scolastica, ma anche di un progetto formativo per una dieta equilibrata a favore dei bambini".

Soddisfazione è stata espressa dalla dirigente scolastica Lucia Ruvidi. "L'educazione alimentare è al centro del Piano dell'Offerta Formativa di varie scuole della città e dell'Istituto comprensivo di via Bocchi. Si tratta di un percorso di educazione al consumo della frutta, prima norma dietetica suggerita dai nutrizionisti per una corretta alimentazione".

Il progetto riguarda sia le classi a tempo pieno che le classi a tempo normale anche per le giornate non contigue a quelle di rientro a mensa e prevede che la frutta venga anticipata a metà mattina a tutti gli alunni tutti i giorni, a prescindere dall'iscrizione al servizio di ristorazione.

Dei 13 Istituti scolastici serviti dal servizio comunale di ristorazione, 11 sono gli aderenti (DD Flli Bandiera, IC di via Montebello, IC di via Bocchi, IC D'Acquisto, IC Verdi, IC Sanvitale-Fra Salimbene, IC Ferrari, IC Micheli, IC Puccini, IC Parmigianino, Scuola per l'Europa) per un totale di 20 plessi scolastici ed un totale complessivo di 193 classi di cui 107 Tempo pieno e 86 Tempo normale.

Nel rispetto del Capitolato d'appalto per la ristorazione scolastica del Comune di Parma, verranno erogati prodotti DOP, IGP, provenienti da agricoltura biologica da produttori locali ed a filiera corta per tutte le tipologie merceologiche reperibili sul mercato e con predilezione per produttori e prodotti locali e o regionali. Il progetto è espressione dell'intendimento dell'Amministrazione comunale di proporre in tutti i momenti della ristorazione scolastica modelli alimentari sani ed equilibrati e caratterizzati dal prevalere di verdure e ortaggi, frutta, cereali, dalla riduzione di grassi saturi, zuccheri semplici e sale.

Esso trova, peraltro, fondamento nella normativa nazionale e regionale in materia, con particolare riguardo alle "Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica" che indicano l'importanza di offrire uno spuntino a metà mattina con l'obiettivo di dare al bambino, nella pausa delle lezioni, l'energia necessaria a mantenere viva l'attenzione senza appesantire la digestione e consentirgli di arrivare a pranzo con il giusto appetito. Tale spuntino deve fornire un apporto calorico ottimale per i bambini delle fasce di età interessate.

Alle Linee di indirizzo nazionale si affiancano poi le "Linee strategiche per la ristorazione scolastica in Emilia-Romagna" che ricordano che la Regione Emilia-Romagna ha recepito con un proprio Piano Regionale della Prevenzione ( delibera di Giunta Regionale 426/2006), gli obiettivi del Piano Nazionale relativi alla sorveglianza e prevenzione dell'obesità individuando le azioni prioritarie da attuare, tra cui vi è quella di favorire nelle scuole la disponibilità di scelte alimentari corrette, dando una maggiore attenzione ai capitolati d'appalto e ai menu della ristorazione scolastica, alla disponibilità di alimenti salutari nei distributori automatici, alla possibile distribuzione di spuntini a base di frutta e verdura fresche.

(Fonte: Comune di Parma)

Prosegue il progetto artistico intrapreso a Parma da Marco Nereo Rotelli. La mostra "Costruire con la luce" è in corso alla Galleria San Ludovico fino al 18 marzo, ad ingresso gratuito.

Parma, 6 febbraio 2017

Alla Galleria San Ludovico di Parma, fino al 16 marzo, si può visitare la mostra personale di Marco Nereo Rotelli a cura di Gloria Bianchino, "Costruire con la luce". Un progetto artistico intrapreso a Parma alla fine del 2016 che ha già coinvolto molti luoghi della città, fra cui piazza Garibaldi durante la celebrazione del primo anniversario del riconoscimento Unesco 'City of Gastronomy', con una brillante performance di luci e parole. Un percorso articolato iniziato tre anni fa con l'illuminazione della Pilotta, a cui ha fatto seguito nel 2015 l'illuminazione del complesso del Duomo.

"Marco è un architetto che non costruisce ma semmai "de-costruisce" - ha spiegato la curatrice: "La sua luce blu, colore dell'anima e della spiritualità, segna simbolicamente tanti edifici della nostra città, spesso dimenticati. Il prossimo appuntamento riguarderà il WoPa, per un progetto che si inserisce in un forte dialogo tra centro storico e periferia".

Costante, tra tutti gli eventi del progetto "Costruire con la Luce", il momento della performance inaugurale, tenutasi sabato scorso, durante la quale sono stati invitati ad intervenire poeti ed attori che hanno dato voce alla parola luminosa. Per la mostra alla Galleria San Ludovico è intervenuto all'inaugurazione Roberto Mussapi, poeta, scrittore e traduttore e figura significativa del panorama culturale internazionale. 

Nella mostra vengono esposte opere fondamentali per la ricerca di Rotelli come le "Porte d'oro" presentate per la prima volta a Parigi lungo gli Champs Élysées, i "Libri di marmo" scolpiti per la 54. Esposizione internazionale d'Arte La Biennale di Venezia e una serie inedita di acciai colorati chimicamente con una tecnica innovativa ed estraniante. E' inoltre visibile una videoinstallazione dedicata alle principali opere luminose di Rotelli: dal Field Museum di Chicago, a Palazzo Ducale a Venezia, alla Cattedrale di Santiago de Compostela.

La mostra alla Galleria San Ludovico, organizzata dall'Associazione Art Project con il sostegno di CePIM, il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma e il patrocinio della Provincia di Parma, è arricchita anche da un'installazione dell'artista ospitata all'interno del chiostro della Pinacoteca Stuard

L'esposizione, visitabile ad ingresso gratuito, è aperta tutti giorni, tranne il martedì, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10:30 alle 18:30.

 

 

 

Salute e benessere attraverso un sano regime di vita tra alimentazione e attività fisica sono tutti i buoni propositi che ci prefiggiamo e che spesso trascuriamo. Senza diventare fanatici e ossessionati da diete fantomatiche, una efficace tabella che ci aiuti a trovare un giusto equilibrio per ottenere un sano stile di vita soprattutto durante i mesi invernali.

Di Paola Finardi

In inverno le basse temperature abbassano anche quella corporea. Poiché mangiare aiuta a generare calore interno, il nostro appetito automaticamente viene stimolato e in inverno si tende a mangiare di più.
La maggior parte delle persone, nonostante gli sforzi, lotta per perdere peso o evitare di aumentarlo in questa stagione. Quindi se hai notato la bilancia che sale, non preoccuparti, non sei solo.

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Eccoti quindi alcuni modi pratici per aiutarti a rimanere motivato nel tuo viaggio attraverso la stagione invernale.

Vinci la Mente

Seguire una linea alimentare e un programma d'esercizio fisico su base regolare è un compito arduo. La maggior parte delle persone inizia un regime di fitness con entusiasmo solo per interrompere con mancanza d'impegno dopo un breve periodo. Poiché l'inverno non è certo la stagione che invoglia all'esercizio fisico, motivare te stessa a mangiare sano e a esercitarti regolarmente è il primo fondamentale passo.

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Fai un progetto

Più costruirai in anticipo il tuo programma e obiettivo, più è probabile che riuscirai ad aderirvi per tutta la stagione invernale. Riorganizzalo e rinnovalo con assiduità e in base alle esigenze del momento. Scrivilo e non tenerlo solo in mente, appendilo in un luogo che hai spesso sott'occhio. È inoltre possibile rimanere attiva anche dentro casa con semplici esercizi da eseguire indoor e che troverai facilmente in rete.

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Esplora nuovi modi per esercitarti

Puoi creare un piccolo angolo palestra in casa, trovare una piscina coperta se ti piace nuotare, seguire video su youtube, iscriverti a un blog online, trovare un'amica con cui condividere le sedute in palestra, provare yoga, kickboxing, spinning o altre discipline sportive che ti invoglieranno a mantenere una buona forma fisica.

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Modifica le tue ricette quotidiane

L'inverno è il momento ideale per gustare deliziosi piatti e indulgere nei tuoi cibi preferiti, ma questi ricchi piatti possono contenere molte più calorie di quante tu ne abbia effettivamente bisogno.
Abituati a ottimizzare le tue ricette base per intraprendere una dieta sana. Limita ad esempio l'assunzione di zuccheri raffinati abituandoti a utilizzare sostituti come datteri, uva sultanina, scaglie di cocco, miele integrale. Utilizza sostanze alternative, fai ricerca nei blog di nutrizione, segui qualche video ricetta, ti stupirai di quanto buone possano essere le pietanze cucinate con criteri di leggerezza e digeribilità.

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Focalizzati su moderazione e sano equilibrio

Impara a ragionare in modo fitness, a desiderare che il tuo corpo sia tonico e in forma e fai del tuo meglio per mantenerti in questo modo. Persegui questo stile di vita in modo positivo e rilassato: concediti tranquillamente degli strappi che fanno bene alla psiche e non limitarti con troppo rigore.

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Utilizza strategie specifiche nei weekend o durante le vacanze

Ecco alcune tattiche che puoi adottare:

  • Non andare mai a una festa a stomaco vuoto. Mangia sempre una piccola porzione di cibi sani prima di partire.
  • Serviti sempre controllando ciò che metti nei piattini del buffet, è molto importante per mantenere un equilibrio. Invece di partire subito con un eccesso di cibo come se fosse imminente una carestia di proporzioni epocali, goditi quello che hai messo nel piatto con lentezza.
  • Inizia il pasto al ristorante con un piatto d'insalata o verdura cruda, vedrai quanta fame in meno avrai.
  • Limita l'alcol e altre bevande ad alto contenuto calorico.

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La strategia vincente è non prendere in considerazione il mantenimento del peso e della forma fisica ideali come un evento sporadico. Fanne invece una parte della vita di tutti i giorni. Prova a rendere l'intero processo qualcosa di piacevole e mantieni sempre un atteggiamento positivo, equilibrio e amore per te stessa, curati, coccolati, controllati e ricordati che "non si può essere una persona davvero sana fino a quando la mente resiste alle sane abitudini".

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Very Important Notice:
Le informazioni fornite sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico ovvero un soggetto abilitato legalmente alla professione o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari quali odontoiatri, infermieri, psicologi, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, ecc.
L'autore non dispensa consigli medici né prescrive o diagnostica. I consigli di nutrizione o supplementazione non sono destinati a essere un sostituto del servizio medico convenzionale. Se si dispone di una qualunque condizione patologica o preoccupazione per la propria salute, consultare il medico.

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Inaugurata la mostra "Le 100 facce della musica italiana": ideata e realizzata dal team di Rolling Stone con 100 ritratti firmati Giovanni Gastel. A Palazzo del Governatore fino al 19 marzo.

Parma, 4 febbraio 2017

100 volti di grandi interpreti della musica italiana, ritratti d'autore firmati Giovanni Gastel. Un viaggio nella cultura popolare italiana che vede artisti quali Vasco e Paolo Conte, Ligabue e Francesco De Gregori, Mario Biondi e i Negramaro, Elisa e Giorgia, Zucchero, ma anche star dell'hip hop e del rap Emis Killa, Club Dogo, Fedez, J- Ax e Fabri Fibra. Decine gli artisti, i cantautori, i musicisti, i cantanti, ma tra loro anche gli autori, come Mogol e i dj, su tutti Claudio Cecchetto.

Il progetto ideato e realizzato dal team di Rolling Stone, punto di riferimento della pop culture contemporanea, con la produzione esecutiva di Ankamoki, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Parma è stato inaugurato ieri nelle sale del primo piano di Palazzo del Governatore di Parma è sarà visibile fino al 19 marzo prossimo.

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Sguardi profondi, sorrisi luminosi, la semplicità di un gesto, il lavoro di Gastel racconta ed esprime l'anima e la personalità di ognuno dei personaggi immortalati: dalla popstar al rapper, dal discografico al gruppo rock, 100 ritratti che compongono il mappamondo artistico e definitivo della musica del nostro paese. Quello di Gastel non è un semplice progetto fotografico ma un vero e proprio atto di amore per la musica italiana, i volti e il suono di un paese meraviglioso come non si è mai visto.

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La mostra si avvale della supervisione di Denis Curti che racconta come la produzione non sia stata semplicissima considerando anche i tempi assai ristretti di realizzazione. "Gastel ha voluto riprendere tutti i suoi 100 soggetti in studio.

Ha voluto guardarli negli occhi, parlare con loro ed essere certo che la sua luce a led, progettata per l'occasione, riflettesse negli occhi di ognuno. Ha voluto un segno distintivo e coerente. Ha voluto raccogliere i pensieri sparsi. I sorrisi precari. Ha cercato la fascinazione nella curiosità degli sguardi." ha raccontato.

Un numero speciale di Rolling Stone dedicato alla mostra è in vendita al prezzo speciale di € 1 al Bookshop di Palazzo del Governatore e verrà regalato ai primi 250 visitatori che da oggi, 4 febbraio, si recheranno alla Casa della Musica.

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LE 100 FACCE DELLA MUSICA ITALIANA

Palazzo del Governatore - Piazza Giuseppe Garibaldi , Parma

4 febbraio 2017 – 19 marzo 2017

Orari di apertura: giovedì-domenica ore 11.00/ 19.00 - martedì e mercoledì su prenotazioni per gruppi e scolaresche (min.18 pp)

Informazioni e prenotazione al pubblico

t. 0521 218035

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www.facebook.com/Parmale100facce

Costo biglietti:

Intero € 5,00

Ridotto € 4,00 per gruppi e scolaresche (min.18 pp)

Ingresso gratuito, under 6, accompagnatori gruppi scolastici, accompagnatore disabile che presenti necessità, accompagnatore o guida per i gruppi prenotati, giornalisti iscritti all'albo, altre categorie o promozioni per sponsor convenzionati.

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Tutte le foto dell'inaugurazione nella galleria in fondo alla pagina, ph. Francesca Bocchia

 

 

 

Gilda Insegnanti: "Genitore condannato a Piacenza accusato di finto allarme bomba a scuola, la latitanza dell'Ufficio Scolastico Regionale e dell'Avvocatura dello Stato."

Piacenza, 3 febbraio 2017

Sono decine i contenziosi intentati dal personale scolastico che gravano sul "sistema scuola" a causa dell'eccessiva burocratizzazione che lo affligge, appesantita da norme ottuse e di difficile interpretazione o attuazione. Quando un docente impugna un qualsiasi atto, l'amministrazione scolastica si costituisce sempre nel giudizio per il tramite dell'Avvocatura dello Stato di Bologna, che nei procedimenti giudiziari è preposta alla tutela degli enti statali.
La stessa Avvocatura dello Stato, almeno nelle province di Piacenza e Parma, sceglie di non costituirsi mai quando si tratta di illeciti penali contestati ad esterni all'amministrazione, ai quali vengono contestate condotte lesive per il sistema dell'istruzione pubblica.
L'ultimo caso lo abbiamo vissuto qualche giorno fa, quando il Tribunale di Piacenza ha condannato un uomo a 1 mese, ritenendolo colpevole – secondo la Procura della Repubblica- di aver telefonato alla scuola frequentata dal figlio per annunciare la presenza di una bomba nell'istituto, ciò secondo la tesi accusatoria per evitare lo svolgimento di una verifica. Se ciò è realmente accaduto lo si capirà quando il giudizio diventerà definitivo, per adesso, almeno da quanto si desume dalle notizie di stampa, il Ministero dell'Istruzione e per esso l'Avvocatura dello Stato di Bologna non si sono ritenuti parte lesa. Per certi giuristi forse è più comodo costituirsi contro qualche docente precario che di fronte ad errori, talvolta materiali, di valutazione di titoli veri e sudati fa ricorso per ottenere la correzione, oppure nei confronti di qualche maestra che ritiene fallaci degli atti dell'amministrazione.

Gilda Insegnanti

SEDE DI PARMA - Via Verdi 25 – 43121-Parma- presso Alpic Caf Italia
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. -tel.338/8103820 – tel.fax 0521/235547

SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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Uno di quei luoghi che rendono ricco il nostro Paese grazie all'intuizione e alla volontà di una grande imprenditrice quale è Miuccia Prada a cui si deve la creazione di uno spazio d'arte d'eccellenza, la Fondazione Prada a Milano.

di Federica Fasoli

Milano, 4 febbraio 2017

Vecchio e nuovo, aperto e chiuso, verticale ed orizzontale: vive di ossimori e di (apparenti) contraddizioni la struttura architettonica della Fondazione Prada a Milano, istituzione dedicata all'arte e alla cultura contemporanea presieduta da Miuccia Prada e dal marito Patrizio Bertelli.

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Sita in Largo Isarco e sviluppata su ben 19.000 metri quadri di spazio, la sede milanese, ideata dallo studio OMA, nasce dalla riqualificazione di un'antica distilleria degli anni dieci del Novecento, arricchita da tre nuovi edifici (di cui uno, la Torre, ancora in via di completamento) volti a rappresentare nell'insieme una coesistenza continua tra passato e presente, dialogo attivo tra la conservazione di opere preesistenti e l'innovazione dell'arte volta al futuro.

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All'interno dell'intera struttura la parola d'ordine è avanguardia: i progetti in esposizione, suddivisi tra installazioni permanenti e mostre temporanee, hanno come obiettivo quello di dimostrare l'importanza dell'impegno culturale odierno, di come l'arte sia estremamente utile, necessaria e, al tempo stesso, didascalica ed attrattiva. Per mezzo di diverse discipline, che spaziano dalla pittura al cinema rivisitate in chiave contemporanea e quasi postmoderna, il messaggio che la Fondazione Prada intende mandare è uno solo: il bisogno di intersezione quotidiana tra le idee creative e la vita di tutti i giorni, generando imprevedibili collegamenti e sovrapposizioni.

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Carica di particolare suggestione è la cosidetta Haunted House, uno degli edifici della distilleria del primo Novecento ristrutturato mantenendo la sua conformazione originale. Rivestita esternamente con uno strato di foglia d'oro, la "casa degli spiriti" domina con il suo inconfondibile riverbero il paesaggio urbano circostante, celando al suo interno quattro piani espositivi di forte impatto emotivo: ai piani superiori le opere di Robert Gober, la cui arte reinventa elementi di vita quotidiana generando oggetti ibridi, collegate attraverso una stretta scala in pietra al primo piano e a due lavori di Louise Bourgeois.

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Non meno interessante è il caffè presente all'interno della struttura, il Bar Luce, progettato dall'eclettico regista Wes Anderson: arredi, sedute, mobili di formica, pavimento, pannelli di legno impiallacciato e colori ricordano in maniera inconfondibile la tipica atmosfera della vecchia Milano, romanticamente riportata alla mente anche attraverso la riproduzione "in miniatura" della copertura in vetro del soffitto della Galleria Vittorio Emanuele II.

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Ed è proprio in Galleria Vittorio Emanuele che la Fondazione Prada, circa un mese fa, ha inaugurato il suo nuovo spazio espositivo: Osservatorio, un panoramico museo di 800 metri quadrati "sospeso" sul cuore di Milano ed interamente dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi.

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Fiere di Parma sta per accogliere la imminente edizione di Mercanteinfiera - dal 25 febbraio al 5 marzo, alle Fiere di Parma - che aprirà con due mostre che raccontano, attraverso la moda, 60 anni di storia italiana. L' esposizione dedicata all'arte della bigiotteria italiana e quella su abiti d'epoca, scatti e affiche pubblicitarie per fotografare il mito del mare nei primi del '900, sono i due appuntamenti da non perdere!

di Alexa Kuhne

Parma, 4 febbraio 2017

La storia si racconta anche attraverso le piccole cose, oggetti di tutti i giorni, 'pezzi' di vita che hanno rappresentato gusto e scelte di un'epoca.
Mercanteinfiera, con la collaterale "L'Oro Matto e il gioiello-fantasia nella prima metà del Novecento", vuole far scoprire gli anni difficili, quelli delle due grandi guerre mondiali, attraverso dei gioielli dell'artigianato.

Perché è stato, certo, un periodo di sconvolgimenti e distruzione, ma anche di ricostruzione, rinascita, fiducia nel futuro, voglia di vivere. Questo stato di cose si rifletteva anche su stile di vita e gusto. Prendeva corpo, soprattutto, all'indomani della Seconda guerra mondiale, l'idea che tutto dovesse essere alla portata di tutti e così la gente cercava il riscatto sociale, attraverso il possesso di oggetti che, fino a poco tempo prima, erano solo per pochi. I simboli di ricchezza, come i gioielli, diventavano piccoli sogni tangibili, trasformandosi in preziosa, abbordabile bigiotteria.
'Gioielleria democratica' si potrebbe definire, proprio perché per le tasche di tutti, forgiata nell' 'oro matto', ma in ogni caso originale per l'ampia gamma di altri materiali impiegati e raffinata per la grande abilità artigiana.
In poco tempo la bigiotteria in Italia ha raggiunto livelli prestigiosi anche grazie alla scoperta del "placcato oro", inventato già da Giulio Galluzzi a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, nel 1882.
L'esposizione che narra di tutto questo, aprirà Mercanteinfiera.

Mercanteinfiera gioielli collana imitazione bulgari per liztaylor francesco di bona courtesy bianca cappello

                collana imitazione Bulgari per Liz Taylor Francesco di Bona, courtesy Bianca Cappello

Realizzata in collaborazione con il Museo del Bijou di Casalmaggiore (unico museo italiano dedicato alla bigiotteria), è curata da Bianca Cappello, storica e critica del gioiello e da Letizia Frigerio, direttrice del Museo. Un viaggio nella creatività e nel design che si inserisce all'interno del noto appuntamento internazionale di antiquariato, design e collezionismo vintage.
Oltre 100 pezzi realizzati in «placcato oro», in leghe metalliche, materiali plastici, paste di vetro, finto corallo, finti rubini, finti diamanti. Tutto finto, dove a brillare sono la precisione dell'esecuzione e la fantasia degli accostamenti. Un intreccio di stili e tecniche in un percorso in bilico tra moda, arte e design, che oltrepassa i confini dell'estetica restituendo, anche attraverso immagini e documenti dell'epoca, 60 anni di storia d'Italia.

I bijou hanno accompagnato gli italiani negli anni della Belle Epoque, nel dramma della guerra, per riprendersi, divertenti e geniali, negli anni della dolce vita. Un viaggio che a Mercanteinfiera inizia con gemelli da polso e sautoir in preziose perle di vetro murrino stile Grande Gatsby di moda nei primi del 900; spille a "trina" di gusto edoardiano accostate a quelle degli anni '20, ispirate dai personaggi dei fumetti come il Signor Bonaventura o il neonato Micky Mouse. E se l'Italia coloniale è declinata nei bracciali e nelle spille di ispirazione africana, il periodo fascista è segnato dai richiami all'iconografia del regime e alle sue vantate glorie.

Negli anni '40 la bigiotteria, guarda all'alta moda e alla gioielleria riproponendo il "leone" della collezione Circus di Elsa Schiaparelli del 1938 e il famoso "oiseau en cage" (uccellino in gabbia) di Cartier disegnato da Jeanne Toussaint nel 1940 in occasione dell'occupazione di Parigi dai nazisti. Perchè l'alto artigianato, così come l'arte, serve a comunicare emozioni e sentimenti.
Ancor più che l'alta oreficeria, la bigiotteria accompagna le evoluzioni del tempo. Così in mostra compaiono anche le collarette nate per esaltare le generose scollature degli abiti da cocktail, le spille in strass ideali a segnare gli esili giri-vita e la copia coeva della sontuosa collana che Richard Burton comprò da Bulgari per Liz Taylor nel 1964 rendendo il sogno di un décolleté unico, alla portata di ogni donna.

Mercanteinfiera 2017 parma gioielli bigiotteria

                 Foto Francesco di Bona courtesy Bianca Cappello

A chiudere la mostra la produzione degli anni '60 del boom economico, firmati da Ornella Bijoux per Biki, (sarta milanese che ha plasmato l'eleganza della Callas), da Emma Caimi e Carla Pellini, da Ottavio Re e Giuliano Fratti, tra i maggiori bigiottieri italiani di metà Novecento.

E il racconto, quasi naturalmente, scivola verso la seconda collaterale in programma a Mercanteinferia. "ll mare sorride da lontano: dipinti, incisioni, manifesti e oggetti intorno all'immaginario del mare" (Pad.4).
Con quali mezzi gli artisti lo hanno raccontato e come è giunto fino a noi il suo mito fatto di storie, tempeste e bonaccia, separazioni e ritorni? E come è divenuto luogo di vacanza, modificando il costume dell'Italia con un fenomeno sociale che ha plasmato per sempre il nostro modo di vivere?
Un percorso a tappe, ideato da Paolo Aquilini, Serena Bertolucci, Luca Leoncini, Laura Cattoni e Simone Frangioni del Museo di Palazzo Reale di Genova, che si snoda tra guide turistiche, abiti d'epoca, fotografie ed affiche pubblicitarie, per raccontare il mare come luogo dell'anima e di passioni. Come fu per Luigi Amedeo, Duca degli Abruzzi (1873-1933), l'ultimo inquilino di casa Savoia che abitò il primo piano nobile del Palazzo Reale di Genova. Noto soprattutto come grande esploratore e navigatore, il duca elesse Genova a sua residenza perchè commissionava le imbarcazioni, da lui stesso disegnate, ai cantieri navali di Sestri Ponente e di Voltri. Proprio In virtù della sua attività nautica nel 1906 fu acclamato presidente onorario dello Yachting Club di Genova, che gli dedicò il porticciolo.

Mercanteinfiera parma vintage arredo Foto Credit Giulio Cassanelli

                   Foto Credit Giulio Cassanelli

Le collaterali vanno a completare un'offerta che a Mercanteinfiera si rivela come sempre ampia ed articolata. I 45.000 metri quadrati di superficie espositiva accoglieranno infatti le novità proposte dei 1.000 espositori presenti. Centinaia sono i buyer che hanno confermato la propria presenza (Stati Uniti, Francia, Germania, Argentina, Austria, Russia e Spagna i paesi più rappresentati).
Nel volgere di uno sguardo, si potrà viaggiare dall'antiquariato più prezioso (troumeau, porcellane, ebanisteria settecentesca), all'orologeria più prestigiosa (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, ecc..). Dagli arredi pop e di design agli oggetti più stravaganti come la sezione del melo appartenuto a Shakespeare fino al collezionismo vintage: oggetti iconici come i bauli Louis Vuitton, la kelly bag di Chanel o particolari borse-gioiello, veri e propri conversation pieces. Che nessuna donna assennata considererebbe mai effimeri.

Martedì, 31 Gennaio 2017 16:40

Riviera Gin: il primo Gin made in Italy

FlashOn Mag, da sempre interessato a mettere in evidenza le eccellenze del nostro Bel Paese, quest'oggi propone una novità made in Italy nel campo del food and beverage: il Riviera, primo gin italiano nato da un'antica ricetta tutta da scoprire.

 

di Cecilia Novembri

Riviera Gin primo made in Italy     

   

    Il Gin, già da tempo, si sta facendo largo nel mondo degli amanti dei distillati e sempre di più si       sta allargando il sentiero italiano del Gin!

 

    I sentori di ginepro, cardamomo, coriandolo, pepe nero, bacche di rosa canina,               rosmarino, prugna, ciliegia, nocciola, bergamotto e note agrumate saranno                       sentori sempre più familiari al palato dei nuovi estimatori di Gin.

 

    La ricoperta e rivalutazione di questa essenza di antica tradizione ha portato molti                         produttori a rispolverare antiche ricette o ad intraprendere nuove sperimentazioni:                          RIVIERA GIN è il risultato di questa nuova sensibilità del mondo enologico nei confronti del           Gin.

 

 

Riviera Gin primo made in Italy2  

Tutto è partito da un'antica ricetta ritrovata in un cassetto di un vecchio casolare di famiglia frutto di un incontro tra due persone durante la II Guerra Mondiale, un proprietario terriero romagnolo e un ufficiale inglese con una passione e un sogno in comune: creare un distillato che mantenesse inalterata la sua profumazione inconfondibile e il suo gusto classico, usando però l'uva e non i cereali.

Riviera Gin primo made in Italy 3 

Oltre settanta anni più tardi l'antico scritto rivive una nuova gioventù grazie a Riviera Gin, la prima ricetta la cui base è distillata dal vino, l'unico distillato che nasce da vino sangiovese. Coriandolo, cannella, fiori di sambuco, zenzero, ginepro, bergamotto e arance dolci, queste le fragranze botaniche che il Gin made in Italy regala ai propri degustatori e che grazie alla sua fragranza non invadente si accosta perfettamente alla cucina gourmet: già diversi ristoranti hanno scelto di inserirlo nella carta dei menu. Una nuova esperienza da provare.

Riviera Gin primo made in Italy4

With the Courtesy of: amazon.it – reportergourmet.com – rivieragin.com – dissapore.com – ladolcevita.tv – pixabar.com – chiamamicittà.it – viadeigourmet.it

Lunedì, 30 Gennaio 2017 13:34

Risotto al cavolo viola e mele

Una coloratissima ricetta di Ilaria Bertinelli a portarci un po' di sano e appetitoso sapore a tavola. Ottima per una cena dell'ultimo minuto, colpisce per le sfumature che variano dal rosa antico al malva.

di Ilaria Bertinelli 

Non sapete cosa preparare all'ultima ora con una cena imprevista?
Il risotto può essere una soluzione che mette tutti d'accordo. Ancora di più se la proposta è vegetariana, stagionale, deliziosa e in stile molto femminile... con il colore che viene sempre associato a noi donne.
Questo risotto ha un colore che mi stupisce ogni volta che lo preparo con le sue sfumature che variano dal rosa antico al malva; il suo sapore mi ricorda un viaggio nel Nord Italia dove il cavolo cappuccio incontra l'acidulo della mela verde la cui parte dolce viene egregiamente contrastata da un tocco di fonduta al gorgonzola. Infine, il croccante ce lo garantisce un'altra stella del Nord: le nocciole piemontesi.
Sia che decidiate di servire il risotto in una grande pirofila, che lo impiattiate direttamente per i singoli ospiti, i colori vi conquisteranno e se i chicchi sono simbolo d'abbondanza, ci auguriamo che questo piatto sia di buon auspicio per tutti!

risotto cavolo viola mele ricetta

INGREDIENTI per 4 persone:  

1,2 lt circa di brodo vegetale preparato in precedenza
320 g riso carnaroli
200 g cavolo cappuccio viola
200 g mela verde
70 g parmigiano grattugiato
60 g vino rosso
50 g gorgonzola
30 g porro
30 g burro
30 g nocciole piemontesi
1 spicchio d'aglio

q.b. olio extra vergine di oliva, latte e sale

                          

      risotto cavolo viola mele ricetta ingredienti 

 

PREPARAZIONE

Fare appassire il porro tagliato molto fine in una casseruola con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio.
Aggiungere il cavolo viola tagliato molto fine, aggiungere qualche mestolo di brodo per portarlo a cottura.

risotto cavolo viola mele ricetta 1

Tritare leggermente le nocciole e farle tostare leggermente in una padella antiaderente.
In un tegamino, fare sciogliere il gorgonzola con un po' di latte in modo da ottenere una fonduta di buona densità.
Una volta che il cavolo si sarà ammorbidito e il brodo si sarà asciugato, fare tostare il riso nella casseruola dopo avere tolto lo spicchio d'aglio, sfumare con il vino rosso, quindi iniziare a tirare il riso con il brodo bollente e aggiungere la mela tagliata a dadini.

risotto cavolo viola ingredienti cucina

risotto cavolo viola ricette cucina 1

Quando il riso sarà ancora bene al dente, aggiungere il parmigiano grattugiato e mantecare con il burro freddissimo.
Impiattare e servire con un filo di fonduta di gorgonzola e una spolverata di nocciole tostate.

risotto cavolo viola ricetta


Per seguire Ilaria e le sue ricette particolarmente adatte anche per celiaci e diabetici segui il suo blog su www.unochefpergaia.it 

With the Courtesy of: blog.giallozafferano.it – improntaunika.it – cucchiaio.it – bottegadelbuongustaio.it – unastellatraifornelli.blogspot.com – ackyart.com – assolatte.it – cucinafacile.com – farmacinaturali.it – italiqa.it – kibinas.it – my-personaltrainer.it – tuttosemi.com

 

Domenica, 29 Gennaio 2017 10:08

Parmafotografica dona 1.700€ a Giocamico

Il Circolo Parmafotografica ha consegnato, attraverso la Presidente Giovanna Ziveri e una rappresentanza dei soci, a Corrado Vecchi di Giocamico la somma di euro 1.700,00  raccolta grazie alla vendita di fotografie che si è tenuta lo scorso Dicembre.

Corrado Vecchi, come sottolineato nella nota stampa del Circolo, ha ringraziato profondamente Parmafotografica per l'impegno e la sensibilità dimostrata nei confronti di Giocamico che, operando con volontari e non all'interno dell'Ospedale dei Bambini, supporta i piccoli durante il ricovero. Vecchi ha anche sottolineato l'importanza di queste donazioni che consentono alla Onlus di sostenere le attività quotidiane come ad esempio l'acquisto di libri, giocattoli ma non solo.

Parmafotografica è da sempre vicina alle Associazioni di Volontariato del territorio e questo gesto ne è la concreta testimonianza.

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http://www.gazzettadellemilia.it/cultura/item/11758-parmafotografica-raccoglie-fondi-per-avis-san-leonardo-e-animal-house.html 

Lei è Ana Roš, nominata dai 50 Best Restaurant la migliore chef donna del mondo: Nel suo ristorante “Hisa Franko” propone piatti che raccontano il territorio sloveno.

Di Chiara Marando -

Sabato 28 Gennaio 2017 -

E' lì, appena attraversato il confine con l'Italia, a pochi chilometri da Trieste, crocevia di culture e paese ricco di fermento e tradizione: la Slovenia.

Un paesaggio dai contrasti eleganti che regala scorci inaspettati, una storia fatta di dominazioni e contaminazioni culturali, le stesse che ne hanno forgiato il carattere e la particolarità...anche gastronomica.

Perché qui le diverse influenze si fanno sentire in una cucina dal gusto marcato che non rinuncia alla sperimentazione rimanendo, al contempo, fedele a radici che ne hanno segnato il passato. Difficile ignorarla una volta conosciuta, esattamente come è difficile dimenticare lei, Ana Roš, la donna del momento nel mondo della ristorazione, colei che porta con orgoglio il baluardo della tradizione culinaria slovena.

La nota classifica dei 50 Best Restaurants, la stessa che ha decretato l'Osteria Francescana di Massimo Bottura come la migliore del pianeta, ha premiato Ana Roš come migliore chef donna al mondo.

Hisa Franko”, letteralmente “La Casa di Franko”, è il suo regno. A soli 3 chilometri dal confine italiano e a 30 da quello austriaco, questo ristorante esprime il modo di pensare il cibo portato avanti da Ana: una cucina che valorizza i prodotti del territorio reinterpretandoli in una chiave che tocca la tipicità con accenti inaspettati.

Ed è proprio questo suo modo di raccontare un luogo di confine, le sue contraddizioni ed usanze, attraverso piatti dal carattere spiccato, che ha convinto giornalisti e critici ad assegnarle questo importantissimo riconoscimento.

Un premio che arriverà concretamente il prossimo 5 Aprile a Melbourbe, per la prima volta teatro della finale dei 50 Best Restaurant.

Tra le consolidate proposte di FlashOn Mag vi è sicuramente quella di offrire lo spunto per la lettura di qualche buon libro. Ci pensa CECILIA NOVEMBRI a proporvene uno da cui è stato tratto un film con la regia di Ricky Tognazzi e le musiche di Ennio Morricone.

di Cecilia Novembri

Ci sono libri che trovano un posto nel cuore e lì rimangono per sempre. "Canone Inverso" di Paolo Maurensig appartiene a questa categoria. Considerarlo un libro per musicisti è molto riduttivo perché l'autore ha saputo donare al romanzo spettacolari colpi di scena e situazioni avvincenti da renderlo adatto a tutti.

canoneinverso libro lettura

La storia racconta la vicenda di un uomo, uno scrittore che incontra in una taverna a Vienna un violinista, Jeno Varga, e per scherzo, ma anche per metterlo alla prova, gli chiede di suonare un pezzo molto complicato.
La vicenda ha come protagonisti Jeno e Kuno e un particolare violino che presenta una testa di donna intagliata nel legno, al quale sono legate le tragiche vicende dei protagonisti.

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La storia, ambientata in parte poco prima della seconda guerra mondiale, racconta la delicatezza e la ferocia, i sensi di colpa e i rimpianti, di come ogni azione compiuta abbia delle ripercussioni sul destino, proprio e di chi ci circonda.
Archetti e violini, sinfonie e concerti, amore e amicizia, nascita e morte, genio e follia, alcune volte note e melodie sono le vere protagoniste della trama, mentre altre si riducono a semplice sottofondo lasciando la scena ai protagonisti del libro.

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Dal romanzo è stato tratto il film diretto da Ricky Tognazzi. Da rispolverare sicuramente con cura!

canoneinverso libro lettura romanzo

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Il Gambero Rosso ha presentato la nuova Guida “Gelaterie d'Italia 2017”: una selezione delle migliori gelaterie valutate con un punteggio che va da zero a tre Coni. La Gelateria Bloom di Modena entra nella cerchia delle eccellenze con il riconoscimento più alto.

Modena 25 Gennaio 2017 -

Il Gambero Rosso ha presentato nei giorni scorsi durante il Sigep la sua nuova Guida "Gelaterie d'Italia 2017", una selezione delle migliori gelaterie valutate secondo criteri estremamente rigidi, con un punteggio che va da zero a tre Coni secondo il livello di eccellenza raggiunto. Delle oltre 37.000 realtà esistenti, soltanto 300 sono entrate nella prestigiosa Guida e solo 36 hanno raggiunto il riconoscimento dei tre coni

Tra queste c'è la Gelateria Bloom di Modena, regno del giovaneGianluca Degani, sperimentatore per vocazione e visionario del gusto. Passione, impegno, costante studio e rispetto per le materie prime sono le caratteristiche che hanno permesso al suo gelato di differenziarsi e raggiungere questo ambito riconoscimento. I tre Coni sono il risultato non solo di tanto lavoro, ma soprattutto di quella volontà espressa da chi desidera creare qualcosa di nuovo ed unico.

Quello che Bloom offre è un'esperienza gustativa che nasce da una ricerca fisica e chimica del gelato naturale, del gusto puro, ponendo particolare attenzione ai legami con il territorio ma anche all'incontro tra ingredienti selezionati e calibrati tra loro.

" Senza dubbio mi sento soddisfatto e felice per il risultato raggiunto che premia un duro lavoro portato avanti giorno dopo giorno da me e da tutti i miei collaboratori – spiega Gianluca Degani- Ora, tuttavia, arriva la parte più entusiasmante ma, nello stesso tempo, difficile: confermarsi ad alti livelli e continuare a crescere. Lo dobbiamo a noi stessi in primis, ai nostri clienti ed ai nostri stimatissimi fornitori, con i quali abbiamo un rapporto quasi simbiotico.

Penso che non siamo stati premiati per un prodotto o alcuni prodotti in particolare, quanto piuttosto per la filosofia che sta alla base del nostro lavoro e per l'attitudine a questo mestiere che mettiamo in campo quotidianamente."

L'importante riconoscimento non è quindi per Gianluca un punto di arrivo, ma uno stimolo per migliorare e crescere portando avanti progetti nuovi e ambiziosi. C'è la volontà di continuare a sperimentare, di espandere la propria rete commerciale e di creare un laboratorio attrezzato che possa fungere sia da centro produttivo, sia da punto di ricerca e sviluppo per le arti e le scienze legate al mondo del dolce.

Aurora Vannucci, parmigiana di 11 anni e appassionata di scrittura, è al suo secondo libro, che in queste settimane sta facendo il giro delle librerie. "Vorrei la sesta elementare" sul tema dell'amicizia. 

di Alexa Kuhne

Parma, 28 gennaio 2017

L'amicizia trionfa sempre, a dispetto di tutto.
Un messaggio forte, ma lanciato con la delicatezza della penna di un piccola scrittrice, piena di emozioni e di creatività.
Perché Aurora Vannucci, 11 anni di sogni, passione e purezza, ci crede davvero ai suoi amici e prende le distanze da bullismo e sentimenti cattivi. Vuol farlo sapere con le pagine del suo libro: "Vorrei la sesta elementare", in questi mesi in giro per librerie.

La sua ultima fatica racconta della realtà di tutti i giorni di un ragazzino, quella che si svolge in una classe durante l'ultimo anno di scuola primaria.
Il nostro Fabio, 10 anni, ha l'impegno quotidiano di doversi districare tra i suoi pensieri, le amicizie, lo studio, lo sport, i bulli della scuola, la paura e la voglia di "diventare grande". Con lui, amico di spensieratezza e dissidi interiori c'è Eric, nuovo compagno della quinta elementare, ragazzo enigmatico e problematico, che con il suo arrivo destabilizza le dinamiche di classe.

Il libro è una descrizione dettagliata di fatti, momenti e sentimenti provati dai giovani interpreti: la narrazione fantastica si alterna e si intreccia, inevitabilmente, con momenti autobiografici.
Una storia che ha dentro tutto, ma nella quale trionfa sempre il sentimento dell'amicizia "vera", duratura, in grado di superare qualsiasi ostacolo. Al termine del racconto i ragazzi sono coscienti che per loro è terminata questa importante tappa di crescita: il timore per il futuro viene annullato dalla certezza acquisita di poterlo affrontare, con un filo di nostalgia per quest'ultimo momento di elementari trascorso tutti insieme.
Fabio ed Eric si ritrovano dopo alcuni anni ed entrambi provano la sensazione di non essersi mai lasciati.
Il libro è rivolto ad una fascia di pubblico molto giovane ma, vista la profondità dei temi e la leggerezza nello stile, può essere letto anche da un pubblico adulto. Per riscoprire magari quei sentimenti autentici che la frenesia della vita spesso seppellisce in fondo all'animo, ma anche per conoscere meglio i nostri ragazzi attraverso un racconto genuino del loro quotidiano. Senza artifici, né "effetti speciali".

vorrei la stesta elementare libro

Ma chi è Aurora Vannucci? E' una parmigiana doc che ha compiuto 11 anni lo scorso 17 maggio e frequenta come tanti ragazzini della sua età la prima secondaria, iscritta al Convitto Maria Luigia di Parma dove ha completato anche il ciclo della primaria. Adora leggere e scrivere: ha pubblicato una prima raccolta di racconti nel 2015 – "Le mie prime cento pagine" – prima che la CSA Editrice accogliesse il suo secondo libro – "Vorrei la sesta elementare" – in uscita in questi giorni in libreria.
Aurora ha inoltre partecipato e vinto svariati concorsi di letteratura per ragazzi: primo premio al concorso nazionale "Il Paese delle Fiabe" a maggio 2016; primo premio al concorso internazionale del comune di Trevi a giugno 2016; primo premio al concorso provinciale nel 2015 e nel 2016 "Alice Battaglioni"; finalista al concorso nazionale "Mario Mosso" a luglio 2016; finalista al contest del Comune di Pennabilli a giugno 2016; terza classificata al concorso nazionale "Anna Savoia" a dicembre 2015; terza classificata al concorso nazionale "Scrivimi una storia" a maggio 2016; menzione speciale narrativa giovani al concorso internazionale "Micheloni" di Aulla a settembre 2016; menzione d'onore al premio "Roncio d'oro" a ottobre 2016; premio narrativa junior al "Premio Bertelli" di Pontedera a novembre 2016. E questo solo per citarne alcuni, visto che è risultata finalista anche in altri concorsi letterari in giro per l'Italia. Per avere soltanto 11 anni, una carriera già ben avviata.

Annunciato anche lo stato di salute complessivamente positivo delle acque destinate all'irrigazione dei canali reggiani: la mappa dettagliata raccolta dagli studenti in collaborazione con il Consorzio dell'Emilia Centrale e ARPAE sarà presentata a breve.

Reggio Emilia, 25 gennaio 2017

Oltre cento studenti dell'istituto Antonio Zannelli hanno partecipato attivamente alla mattinata che l'Istituto agrario reggiano ha ospitato grazie alla collaborazione con il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, l'ANBI Emilia Romagna e il Canale Emiliano Romagnolo. L'occasione propizia è stata la presentazione del progetto regionale multidisciplinare delle bonifiche Acqua e Territorio Lab: un excursus tra innovazione tecnologica applicata al risparmio idrico in agricoltura, storia e funzioni dei Consorzi nella difesa e sviluppo del nostro territorio. Dopo l'intervento della dirigente scolastica Rossella Crisafi che ha ribadito la stretta e fattiva sinergia che l'istituto mantiene con il Consorzio dell'Emilia Centrale e ARPAE nell'ambito del progetto sulla "qualità delle acque irrigue erogate dalla bonifica", si sono alternati alla cattedra il direttore generale dell'Emilia Centrale Domenico Turazza, il tecnico consortile Aronne Ruffini, la responsabile del progetto di ANBI ER Patrizia Narducci e Gioele Chiari del CER.

studenti tappa reggiana Acqua e Territorio Lab Zanelli

Particolarmente interessante e approfondito lo spazio che il docente coordinatore delle attività didattiche su queste tematiche Daniele Galli ha dedicato all'intenso lavoro congiunto che i suoi studenti stanno portando avanti con impegno insieme al Consorzio e ad ARPAE per la valutazione dello stato di qualità agroambientale delle acque irrigue distribuite dall'Emilia Centrale alle colture tipiche del nostro comprensorio d nei mesi più caldi dell'anno.
L'ANBI Emilia Romagna insieme al CER ed ai suoi laboratori scientifici che costantemente operano sulla ricerca applicata sul risparmio di acqua in agricoltura stanno riscuotendo particolare consenso con l'iniziativa Acqua e Territorio Lab , una iniziativa che anno dopo anno consolida e diffonde le attività dei Consorzi e il contributo fattivo portato da questi enti all'innovazione tecnologica a supporto delle imprese agricole regionali. Per quanto concerne i dati tecnico-scientifici sullo stato di salute dei canali reggiani i primi risultati degli esami effettuati paiono essere positivi e pianamente in linea con quelli divulgati lo scorso anno , anche se la mappa dettagliata sarà diffusa congiuntamente da Istituto Zanelli, Emilia Centrale e ARPAE tra due mesi circa.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Martedì, 24 Gennaio 2017 13:50

Lino Guanciale, un 2017 tra teatro e TV

È uno dei volti più amati della TV e su internet fioriscono i fans club e le pagine a lui dedicate. Ma Lino Guanciale non ha perso la gentilezza e l'umiltà che lo caratterizza. Lo abbiamo incontrato durante le prove dell'Atelier del nuovo progetto di ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione per parlare dei suoi progetti.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA – Lo vedremo spesso a Modena, almeno nei prossimi due anni. Continua infatti l'impegno di Lino Guanciale, uno dei volti più noti e amati della TV, con ERT – Emilia Romagna Teatro e con il progetto Un bel dì saremo, che fino alla primavera del 2019 racconterà la città sotto la Ghirlandina con un nutrito programma di letture, spettacoli itineranti e laboratori che coinvolgeranno i ragazzi delle scuole e i cittadini.
Poliedrico e instancabile, Lino continua anche la sua attività di "formattore", come ama definirsi. È infatti tra i docenti della Scuola di Teatro "Jolanda Gazzerro" di ERT, diretta da Claudio Longhi con sede a Modena, e tra i coach dell'Atelier che ha visto oltre 200 partecipanti provenienti da tutti Italia impegnati nella due giorni di prove che culmineranno nello spettacolo di sabato prossimo al Teatro Storchi, a ingresso gratuito.

lino guanciale teatro modena

Lo abbiamo incontrato proprio durante le giornate di Atelier. Nonostante l'influenza, Lino Guanciale ha avuto un sorriso, una parola gentile e un abbraccio per tutti i suoi numerosi fans, che hanno fatto a gara per salutarlo e farsi scattare una foto insieme a lui. Sì, perché Lino è seguitissimo, non solo in TV, dove è stato il protagonista di fiction di successo come i recenti "L'Allieva", "Il Sistema" e "Non dirlo al mio capo", ma anche a teatro, dove viene raggiunto dalle sue "guancialine", così si definiscono le sue fans, in ogni parte d'Italia.

lino guanciale teatro modena 1

Lino, dove potremo seguirti quest'anno a teatro?
"Per quanto riguarda i progetti teatrali, qui a Modena insieme al gruppo di lavoro a cui appartengo, ci sarà Un bel dì saremo, che andrà avanti per due anni. È in previsione poi, per l'inizio dell'anno prossimo, l'allestimento di un nuovo spettacolo, sempre a Modena, che promette di essere molto bello, di tema affine a "Un bel dì saremo". Il titolo sarà ispirato al film "La classe operaia va in paradiso", però i dettagli ve li faremo conoscere a tempo debito. Poi, ad aprile ci sarà "Istruzioni per non morire in pace", a fine 2017 riprenderò a Roma "Ragazzi di vita", insomma, il teatro quest'anno mi terrà molto impegnato".

Quando potremo, invece, vederti in TV?
"Molto presto. Il 24 febbraio andrà in onda "La porta rossa", una serie molto bella sulla sceneggiatura di Carlo Lucarelli, che è una garanzia sul genere noir-mistery. Il protagonista, che io interpreto, si chiama Leonardo Cagliostro ed è un poliziotto, ma, in realtà, non è più tra noi, perché si tratta di un fantasma. La trama ha dei punti in comune con Il Sesto Senso, ma anche con Ghost, poiché ci sarà una bella linea sentimentale tra il mio personaggio e la protagonista femminile, interpretata da Gabriella Pession, un'attrice che stimo molto. È una serie davvero bella, che sembra fatta dai "mericani", come si diceva a Roma una volta. Non perdetela! Poi mi direte".

I tuoi fans sperano di vederti di nuovo ne "L'Allieva" e in "Non dirlo al mio capo". Possiamo sperare di rivederti nei passi di Claudio Conforti ed Enrico Vinci?
"Entrambe le serie sono in lavorazione dal punto di vista della sceneggiatura. Ciò significa, però, che a girare i nuovi episodi cominceremo tra parecchi mesi. Ci vorrà pazienza, ci vorrà parecchio tempo, ma la seconda stagione arriverà si per "L'Allieva" che per "Non dirlo al mio capo".

Oltre 200 partecipanti hanno preso parte all'atelier presso il Circolo Florida di Modena, primo appuntamento del nuovo progetto di ERT Fondazione, che nei prossimi due anni racconterà la città attraverso la modernizzazione industriale, partendo dalla storia dell'ex Amcm, attualmente oggetto di riqualificazione e destinato a diventare il nuovo polo culturale della città.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA – L'appuntamento per raccogliere i frutti delle proprie fatiche è sabato 28 gennaio, alle 21, al Teatro Storchi di Modena (ingresso libero e gratuito), quando andrà in scena L'ElettriCittà – Agli albori (sognanti) dalla modernità, con cui si inaugura Un bel dì saremo, il progetto di ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione che per due anni, fino alla primavera del 2019, proporrà spettacoli, letture, laboratori itineranti e dedicati alle scuole per raccontare il Novecento fino ai suoi anni Ottanta, partendo dai sogni di modernità, dallo sviluppo industriali e dalle utopie e sogni di quello che è stato definito "il secolo breve".

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Fulcro di questo "viaggio" sarà, in particolare, l'area dell'ex Amcm, in via Carlo Sigonio, a Modena, un tempo sede dell'AEM (Aziende Elettriche Municipalizzate) e di una delle prime centrali elettriche in Italia. Dismesso nel 1992, è ora oggetto di un importante riqualificazione che lo trasformerà in un importante polo culturale della città.
Ad andare in scena sabato 28 gennaio, guidati dalla squadra di ERT, formata dagli attori Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell'Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia e Simone Tangolo saranno gli oltre 200 atelieristi provenienti da tutta Italia, che questo fine settimana hanno affrontato due giorni di prove presso il Circolo Florida, teatro di questa splendida avventura di teatro partecipato.

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Promosso dalla Cineteca di Bologna e dall'Università di Parma con il sostegno della Regione e del Fondo Sociale Europeo, d'intesa con Comune di Parma e Solares Fondazione delle Arti. Presentazione domande entro il 28 febbraio. Inizio attività a marzo.

Parma, 24 gennaio 2017

Mira a formare "film maker" in uno degli ambiti cinematografici di maggiore tradizione il corso di alta formazione che partirà a Parma nel mese di marzo in "Cinema documentario e sperimentale", promosso dalla Cineteca di Bologna e dall'Università di Parma con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e del Fondo Sociale Europeo, e con la collaborazione del Comune di Parma e di Solares Fondazione delle Arti. Un primo tassello del nuovo Distretto del Cinema di Largo 8 Marzo, centro progettato dal Comune di Parma per far crescere la cultura delle arti audio visive e le professioni ad esse collegate.

Ieri mattina la presentazione nella Sala di Rappresentanza del Comune di Parma, con gli interventi del Sindaco Federico Pizzarotti, del Rettore dell'Università di Parma Loris Borghi, del Direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, dell'Assessore a Scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna Patrizio Bianchi, dell'Assessore alla Cultura del Comune di Parma Laura Maria Ferraris, del Presidente di Solares Andrea Gambetta e di Michele Guerra, docente di Teorie del cinema all'Università di Parma.

L'attività didattica si svolgerà nei nuovi locali recentemente ristrutturati di Largo 8 marzo, per i quali il Comune di Parma ha effettuato un investimento complessivo di circa 420mila euro per i lavori e di oltre 160mila euro per le attrezzature audio-video di ultima generazione, che consentiranno la realizzazione di tutte le fasi previste dalla ripresa al montaggio e alla produzione, e che saranno utilizzate sia dall'Università per i corsi di alta formazione sia per gli spazi di coworking.

"Si tratta di un ulteriore, significativo passaggio – ha esordito il sindaco Pizzarotti durante la presentazione alla stampa – del percorso sinergico tra Comune e Università, che in questo caso ha coinvolto anche la Regione, la Cineteca di Bologna e Solares. Un tassello in più in favore dell'attrattività culturale e turistica della nostra città, che vede il recupero strutturale del complesso vicino al cinema Edison e un importante investimento per la produzione cinematografica a Parma, che avrà una ricaduta positiva sulla città tutta".

"L'obiettivo di questo progetto – ha spiegato il Rettore Borghi – è significativo e condiviso da tutte le realtà che lo hanno portato avanti e sostenuto: creare figure professionalmente idonee a trecentosessanta gradi nel mondo del cinema, attraverso un corso di alta formazione che rappresenta una importante novità anche a livello nazionale".

"E' la capacità di produrre cultura – ha sottolineato l'assessore regionale Bianchi – che valorizza anche l'eredità culturale del nostro passato e che dà ad essa una continuità nel presente e nel futuro. E' in quest'ottica che abbiamo creduto in questo progetto: investire nella formazione delle persone, in particolare nei giovani, perché possano acquisire le competenze necessarie a produrre cultura significa investire nelle scuole e nei progetti formativi".

"Alle attività di conservazione, restauro e divulgazione delle opere del passato – ha specificato il direttore della Cineteca di Bologna Farinelli – si aggiunge ora la formazione e la produzione. Parma è una città di tradizione, ma anche di presente e intensa attività cinematografica e questo corso si inserisce quindi in un tessuto vivace, promuovendo inoltre il documentario, un genere nel quale ad oggi l'Italia primeggia per maestri e qualità dei risultati".

Nell'approfondire le modalità di svolgimento del corso il docente Michele Guerra ha sottolineato: "lo scopo delle lezioni sarà seguire il farsi di un film in tutte le sue fasi, affiancando al percorso artistico anche quello riguardante la produzione. Si tratta dunque di una scommessa formativa molto forte".

"L'investimento in questo progetto – ha concluso l'assessore alla Cultura del Comune Ferraris - da parte dell'Amministrazione Comunale è stato importante, convinto e condiviso trasversalmente dagli assessorati alla Cultura, ai Lavori pubblici e alle Politiche giovanili. Abbiamo cercato di creare una opportunità significativa per il nostro territorio legato all'esperienza cinematografica, che avesse un affiancamento regionale e una collaborazione con l'Università. Crediamo in un futuro per il cinema di Parma, che dipende anche dalle opportunità formative di produzione, come questo corso, che saremo in grado di offrire ai giovani".

Il corso in "Cinema documentario e sperimentale" vede nello specifico la collaborazione del Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo (CAPAS) dell'Università di Parma, e fa parte dell'ampio ventaglio di proposte formative della Cineteca di Bologna realizzate grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna e del Fondo sociale Europeo.
La Cineteca di Bologna inaugura così il suo secondo anno in qualità di ente formativo riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna, offrendo una serie diversificata di approfondimenti per sviluppare la propria competenza professionale: i corsi si occuperanno dei versanti archivistici, della valorizzazione del patrimonio, della gestione delle sale cinematografiche, fino al restauro delle opere filmiche.

Il corso in "Cinema documentario e sperimentale" è pensato per un numero massimo di 16 studenti, che saranno selezionati attraverso la valutazione dei curricula e di un successivo colloquio orale: grazie al finanziamento regionale, i partecipanti potranno frequentare il corso gratuitamente. È indirizzato a persone residenti o domiciliate in Emilia-Romagna in possesso di diploma di scuola secondaria o di laurea triennale in qualsiasi ambito, con competenze in storia della tecnica del cinema e dell'audiovisivo.

Si privilegerà la formazione tecnico-professionale degli studenti, senza trascurare le competenze produttive e distributive e la consapevolezza storico-teorica necessaria a garantire una piena autonomia d'azione.

Sono previste 730 ore di didattica (di cui 300 di lezioni frontali e 430 di project work), articolate in 9 moduli:

Storia e teoria del cinema documentario
Estetiche contemporanee: found footage, cinema di poesia e film sperimentale
Regia documentaria
La fotografia nelle riprese audiovisive
Tecniche di ripresa e montaggio del suono
Tecniche di montaggio e postproduzione
Scrittura per il cinema documentario
Produzione e distribuzione
Legislazione, fondi di sostegno regionali e comunitari, le Film Commission

Dopo una prima parte di didattica in aula e sul campo, gli studenti, divisi in gruppi, nella seconda parte del corso avranno modo di sviluppare un project work legato a un film, seguendone la realizzazione: dalle fasi di sopralluogo e scrittura fino alle riprese e alla postproduzione.

Tra i docenti figurano alcuni dei professionisti più riconosciuti nel campo del cinema documentario e sperimentale: tra gli altri, Alessandro Rossetto, Ilaria Fraioli, Giovanni Piperno, Gianluca Costamagna, Marco Bertozzi.

Per partecipare alla selezione è necessario presentare la domanda d'iscrizione pubblicata sul sito della Cineteca di Bologna www.cinetecadibologna.it/formazione e sulla pagina web del Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo (CAPAS) dell'Università di Parma www.capas.unipr.it.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 28 febbraio 2017.
I candidati saranno chiamati a sostenere un colloquio, e al termine dei colloqui sarà redatta una graduatoria di accesso al corso fino al limite dei posti disponibili.

(Fonte: Comune di Parma)

Una "novità", la preziosa consulenza di Stefano Saccani Parma- professionista nel settore Beauty. RENATA GORRERI ci introduce nel suo elegante e raffinato Hair - Spa- Beauty Salon e presenta uno dei suoi "must" tra i trattamenti capelli evocando gli antichi rituali giapponesi. Assolutamente da provare!

Il negozio di Stefano Saccani è un icon-store che occupa una superficie di 1300 mq. disposta su tre piani. Al piano terreno possiamo trovare una selezione esclusiva di brand di profumeria, cosmetica, accessori e oggetti di design. Al primo piano si trova lo spazio dedicato alla cura dei capelli, mentre al secondo piano c'è la sezione benessere e l'esclusivo spazio Privé.

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Gli spazi, gli arredi e i colori sono accuratamente studiati per dare benessere generale e fare sentire a proprio agio la clientela, in modo che possa scegliere il trattamento più adeguato, nel più totale relax.

In questo splendido ambiente, Stefano ci propone il trattamento cult del mese di Gennaio: l'Ofuro.
L'Ofuro è un trattamento di bellezza per i nostri capelli e un "must" per l'area Hair-Spa all'interno del salone Stefano Saccani e già il suo nome evoca lontane tradizioni di cura e benessere di origine giapponese. Ormai sappiamo che i giapponesi sono maestri nel culto della bellezza e riservano particolari attenzioni alla cura dei capelli e della cute.

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Dapprima sarà valutata una accurata selezione di shampoo, balsamo, maschera, colore, ma possiamo fare di più. Ofuro è infatti un'antica e particolare tradizione dedicata al rituale di lavaggio che consente una corretta e suprema pulizia della cute e dei capelli, promuove un senso di benessere assoluto attraverso la tecnica del massaggio cute-mani-piedi con oli essenziali e vapore micronizzato.

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Un trattamento totale che permette una detersione completa, perfetta e un relax totale. Proprio quello che ci vuole per completare un percorso detossinante dopo le feste.
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"La seconda generazione" di Michel Kichka inaugura al Museo ebraico di Bologna le celebrazioni in ricordo delle vittime della Shoah. In prima assoluta la mostra di uno dei più grandi caricaturisti e illustratori israeliani. Il presidente della Regione Bonaccini: "Sanare la frattura dell'Olocausto attraverso la memoria e il riconoscimento per non sottrarsi alla responsabilità del male".

Bologna, 23 gennaio 2017

La Shoah raccontata attraverso gli occhi dei figli dei sopravvissuti e trasformata in tavole grafiche in bianco e nero. Un lavoro che ha occupato per dieci anni Michel Kichka, celebre illustratore e caricaturista israeliano, professore di Belle arti a Gerusalemme e membro di Cartooning for peace (la fondazione svizzera creata nel 2006 dall'allora segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, per sostenere i vignettisti della carta stampata nel loro lavoro in difesa dei diritti umani, della libertà d'espressione e della tolleranza).
Ora, al Museo ebraico di Bologna, in prima assoluta, è possibile ripercorrere la storia del maggiore di due figli maschi di un padre sopravvissuto alla Shoah: un'esperienza che permea tutta la famiglia, un trauma 'indiretto' che invade però totalmente silenzi, racconti e vissuti. La mostra "La seconda generazione" di Kichka, è stata inaugurata ieri alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni e della Comunità ebraica bolognese. L'appuntamento apre la serie di eventi previsti nel capoluogo regionale e in tutta l'Emilia-Romagna per il Giorno della Memoria in ricordo delle vittime dello sterminio nazista, fissato il 27 gennaio di ogni anno, la data che nel 1945 vide la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.

 

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