A Parma, apertura straordinaria della chiesa di San Francesco in fase di restauro, consentita da volontari in collaborazione con i frati e i tecnici, avviene nei giorni festivi e prefestivi dal 23 dicembre al 6 gennaio. Sempre secondo queste fasce orarie: mattina dalle 10.00 alle 12.00 e pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00. Per maggiore chiarezza ecco il calendario dei giorni di apertura:

domenica 23 dicembre 2018

lunedì 24 dicembre

martedì 25 dicembre

Oltre alle altre celebrazioni, il giorno di Natale si terrà anche la celebrazione dei Vespri alle ore 17.30 in Chiesa di San Francesco, presieduti da Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma.

mercoledì 26 dicembre

sabato 29 dicembre

domenica 30 dicembre

martedì 1 gennaio 2019

sabato 5 gennaio

domenica 6 gennaio

L’accesso è dal Convento e Oratorio con ingresso da Strada Del Prato, 4 Parma.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_002.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_003.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_005.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_006.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_009.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_011.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_012.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_032.jpg

CHIESA_SAN_FRANCESCO_RESTAURO_E_PRESEPE_2018_034.jpg

 

E' prevista entro il 2019 l'apertura del museo archeologico di Noceto, ospitato dalla struttura polifunzionale del Centro Culturale Biagio Pelacani, dove verrà allocata la Vasca Votiva, il reperto dell'Età del Bronzo unanimemente definito dagli esperti "unicum " a livello europeo, rinvenuto in maniera incidentale nel 2004 durante alcune opere di scavo per urbanizzazioni.

A dare la certezza che Noceto finalmente potrà rendere visitabile il suo reperto è la notizia della aggiudicazione dei lavori di adeguamento delle opere murarie, impiantistiche e di rimontaggio della Vasca , avvenuta a seguito di una procedura di gara indetta dal Comune di Noceto e gestita tramite la centrale Unica di Committenza, che si è conclusa con l'affidamento alla ditta S.A.M. Carpenteria srl di Montella (Avellino) per l'importo contrattuale di Euro 310 mila Euro, con un ribasso del 18 per cento sulle somme poste a base d'asta.
L'aggiudicazione si inserisce nel progetto più generale dell'importo complessivo di Euro 770mila Euro, suddiviso in due distinti segmenti: il primo di 570mila Euro gestito dal Comune di Noceto che ricomprende appunto le opere strutturali ed impiantistiche di adeguamento dei locali, ed il secondo di 200mila Euro gestito dal Segretariato Regionale Ministero Beni Culturali relativo alle opere di allestimento museale con riferimento alle teche espositive ed agli arredi.

Particolarmente lunga ed articolata la fase di elaborazione del progetto, che ha previsto la sinergia di Enti diversi legati da uno stretto rapporto di partenariato con il Comune di Noceto, la Soprintendenza Archeologica ed il Segretariato regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali dell'Emilia Romagna.

Sta così finalmente per concludersi quel percorso ultradecennale che ha visto il Comune di Noceto con particolare riferimento al sindaco Fabio Fecci, lavorare con determinazione all'obiettivo di rendere visitabile questo eccezionale patrimonio archeologico, diventando così la cabina di regia di un progetto del valore complessivo di oltre 1.700mila Euro basato sulla sinergia di enti e soggetti altamente specializzati – l'Università degli Studi di Milano, la Soprintendenza Archeologica della Regione Emilia Romagna - e soprattutto il motore di quella ricerca di finanziamenti esterni che hanno visto la partecipazione del Ministero dei Beni e Attività Culturali, Regione Emilia Romagna e della Fondazione Cariparma, indispensabili per portare alla luce il reperto, restaurarlo, ricomporlo e musealizzarlo.

<< Un progetto che ritengo importantissimo per il nostro Comune >> sottolinea il sindaco Fabio Fecci
<< che puntiamo possa inserire Noceto in una rete turistico – culturale di respiro internazionale. Abbiamo lavorato veramente tanto, impegnandoci nel ricercare ogni strada per ottenere i finanziamenti necessari, che sono arrivati, continuando in maniera sistematica nel monitorare ogni passaggio, incalzando per accelerare i tempi e soffrendo per i ritardi che purtroppo abbiamo dovuto subire. Sono convinto che in qualunque Stato ci sarebbero state "le corse" per aggiudicarsi la paternità di un ritrovamento di questo eccezionale valore, in realtà Noceto è stato nel tempo spesso lasciato solo a combattere una battaglia che comunque, alla fine, è stata vinta >>.

E che sarà un museo veramente molto suggestivo e concepito con criteri d'avanguardia da un team di architetti dalle esperienze maturate in contesti internazionali, già lo anticipano gli elaborati progettuali, basati sull'obiettivo di voler ricreare il fascino dello scavo che dalla terra ha fatto emergere la vasca, che verrà svelata solo alla fine del percorso museale, lungo il quale saranno collocati tutti gli oggetti in essa rinvenuti. Grande cura è stata inoltre posta nella scelta dei materiali e delle strutture espositive, che oltre a mostrare i reperti avranno anche contenuto didascalico, e saranno integrate da un percorso grafico narrativo costituito da testi, immagini, ricostruzioni e fotografie.

Ausili multimediali racconteranno l'Età del Bronzo con riferimento alla sua storia di terramare nei villaggi padani, sullo sfondo audio di suoni particolarmente evocativi per ricreare la voce della natura, per restituire un ambiente dall'impatto emotivo particolarmente forte e capace di emozionare il visitatore e renderlo parte attiva di una scoperta che ha il suo fascino anche nel lasciargli spazio per una personale chiave interpretativa.

Lo scorso settembre abbiamo ospitato le troupe della Rai ed il 23 dicembre alle ore 9.40 su Rai 1, potremo vedere la puntata di “Paesi che vai” dedicata alla nostra città.

Paesi che vai” racconterà il patrimonio culturale, artistico, archeologico, enogastronomico e agroalimentare del territorio di Parma attraverso la storia di Maria Luigia.

Livio Leonardi, ideatore e conduttore del programma, ci porterà, sulle tracce della Duchessa “più amata dai Parmigiani”, e ripercorrerà la sua vita partendo dalla Reggia di Colorno, nella quale Maria Luigia arrivò il 19 Aprile del 1816, le residenze più amate dalla Duchessa come la Rocca Sanvitale di Fontanellato, il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino, la Rocca Sanvitale di Sala Baganza e, infine, arriverà al Teatro Regio una delle tante opere pubbliche realizzate da Maria Luigia in quegli anni. 

Non mancheranno le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio raccontate attraverso le filiere, le fasi di lavorazione e produzione che le portano ad essere scrigni di gusto nel mondo.

 

Fonte: Comune di Parma

 

Nella casa in cui Giuseppe Verdi trascorse la sua giovinezza ed imparò la musica, in Via Piroli a Busseto si è tenuto un incontro in cui sono stati analizzati alcuni aspetti della vita del grande genio musicale connessi alle festività natalizie.

Lo studioso di cose Verdiane Corrado Mingardi ha ricordato che Verdi trascorreva la Vigilia di Natale come una notte di incantesimi e magie sull'onda della nostalgia per l'infanzia che rievocava negli occhi e nel cuore le più tenere e semplici memorie. Il Natale veniva festeggiato a Genova, luogo di soggiorno invernale, ove ogni anno gli editori Ricordi inviavano un enorme panettone. Quando iniziò la lunga gestazione di Otello il panettone assunse ogni anno il compito di farsi augurio di pronto completamento dell'opera.

Era infatti rivestito di cioccolato ed adornato con un bambolotto di cioccolato, man mano più completo,cui il Maestro doveva dar vita trasformandolo nel 'Moro di Venezia'.

Dopo la prolusione del professor Mingardi è intervenuta la ricercatrice verdiana Meri Rizzi che ha reso omaggio all'insigne studioso in occasione dell'imminente ottantesimo compleanno, ricordando alcune delle numerose iniziative culturali alle quali ha dato un prezioso contributo. In particolar modo la recente donazione della sua collezione di libri d'artista di valore inestimabile alla Fondazione Cariparma, raccolti ora nel volume 'Pagine da Collezione' edito da Franco Maria Ricci.

Il tutto è stato allietato dal Preludio dell'Attila che ha recentemente inaugurato la stagione scaligera,dall'Ave Maria dell'Otello e da musiche natalizie tradizionali eseguite al pianoforte dal Maestro Matteo Cavicchini.

L'evento è stato voluto da Anna Sichel, che come sempre, ha messo gratuitamente a disposizione la storica dimora verdiana di cui è proprietaria.

Il fotografo Erberto Zani ha ricevuto il primo premio ai Chromatic Awards 2018 nella categoria "Street".

Realizzata in una strada di Dacca, in Bangladesh, l'immagine descrive il lavoro di asciugatura e raccolta di centinaia di pezzi di pelle. Una volta ripuliti, verranno utilizzati nella creazione di portafogli, cinture, scarpe e venduti in tutto il mondo.

Chromatic Awards è una competizione internazionale di fotografia a colori che raduna partecipanti da tutto il mondo, selezionati e premiati da una giuria composta da editori, curatori di gallerie, agenti e fotografi. 20 le categorie a cui è possibile partecipare: ambiente, astratto, architettura, città, concettuale, cultura, moda, fine art, paesaggio, natura, nudo, persone, fotogiornalismo, foto-manipolazione, ritratto, sport, still life, street, viaggio, animali e natura selvaggia.
Le foto vincitrici delle varie categorie verranno raccolte nel prestigioso catalogo annuale.

https://chromaticawards.com/winners-gallery/chromatic-awards-2018/professional/street/gold-award

1st_place-chromatic_awards_2018_copia_2_1.jpgErberto Zani (Italy, 1978) is a documentary photographer, journalist and photo books designer, based between Parma (Italy) and Basel (Switzerland). Since 1998 he worked as photographer in advertisement sector. Freelance since 2008, most of his works are focused on documentary-humanitarian themes. He cooperates with companies, magazines and No Profit Organizations, for photographs and editorial projects. Available for assignments internationally.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

chromaticawards_certifcate_Erberto_Zani_copia_1.jpg

 

Il gravissimo episodio di cronaca nera, avvenuto nel mese di agosto di quest'anno a San Polo di Torrile, finito con la perdita della vita di Filomena Cataldi, non ha finito di far soffrire famigliari, amici e un intera comunità.

L'omicida che ha stroncato la vita di una giovane donna solare e innocente, sembra che sarà assolto per via di una grave patologia psichiatrica, e potrebbe finire la sua vita in una struttura REMS (Residenza per le misure di sicurezza).

Senza voler entrare nel merito del giudizio dato, il gruppo AMO - COLORNO, spera che ove la condanna definitiva sia l'assoluzione, lo stesso non sia ubicato presso la REMS di Mezzani.

Vista l'evidenzata pericolosità del soggetto e visti i regressi, non vorremmo ritrovarcelo per le strade del nostro territorio, come è già successo con molti ospiti della REMS di Mezzani, tra cui l'omicida Solomon Nyantakyi. Non sarebbe piacevole nemmeno per la famiglia di Filomena, venire a sapere di un eventuale sua fuga.

Speriamo quindi che venga fatta la scelta più idonea ed adatta a gestire un soggetto di tale pericolosità.

Il gruppo

AMO - COLORNO

A Palazzo Magnani, giovedì 13 dicembre, un incontro per approfondire la conoscenza di un luogo di arte e cultura della città. Giovedì 13 dicembre 2018, ore 9.30-12.00, Palazzo Magnani – Sala Carracci (via Zamboni 20, Bologna)

La giornata, destinata principalmente agli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna, ma aperta a tutti coloro che sono interessati, intende presentare questo spazio come un luogo ideale per attività di studio, di ricerca e mediazione. La storia e l'importanza del fregio dei Carracci, delle opere della Quadreria e le innovative mostre di arte contemporanea che sono state realizzate rendono questo spazio un posto ideale per sperimentare attuali e significative strategie di comunicazione e mediazione dell'arte. La conoscenza del prestigioso patrimonio artistico racchiuso in questo Palazzo è la premessa necessaria per avviare e ideare futuri progetti di fruizione artistica anche attraverso le nuove tecnologie.

Questo appuntamento fa parte delle iniziative realizzate nell'ambito del progetto artistico della Quadreria di Palazzo Magnani, a cura della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di UniCredit.

Intervengono:
Enrico Fornaroli, Direttore Accademia Belle Arti di Bologna
Silvia Spadoni, Docente di Didattica dei linguaggi artistici, Accademia Belle Arti di Bologna
Francesca Lui, Storica dell'arte e docente di Storia dell'arte Moderna, Accademia Belle Arti di Bologna
Martina di Toro, Fiammetta Cantini e Michele Luccioletti, studenti Diplomati, Accademia Belle Arti di Bologna

 

13 Dicembre 2018 – Salone dei Carracci - PROGRAMMA

9.30-10.00 Saluti istituzionali e introduzione alla giornata
Prof. Enrico Fornaroli Direttore Accademia Belle Arti Bologna

10.00 – 11.00 Natura e Storia nel fregio dei Carracci
Prof.ssa Francesca Lui, storica dell'arte e docente di Storia dell'arte Moderna all'Accademia di
Belle arti Bologna.

11.00-11.30 Elena Rossoni
La collaborazione tra il Polo Museale Emilia Romagna - Pinacoteca Nazionale di Bologna e l'Accademia
di Belle Arti: progetti di valorizzazione realizzati e prospettive future

11.30-12.00 Fiammetta Cantini – Michele Luccioletti
Presentazione del progetto vincitore del concorso "Idee per la Quadreria di Palazzo Magnani"

Coordina e modera l'incontro
Prof.ssa Silvia Spadoni, Docente di Didattica dei linguaggi artistici- Accademia di Belle Arti
Bologna

Volevano far promuovere i figli dal Tribunale, il Tar di Parma rigetta le richieste dei genitori di tre studenti bocciati a scuola

Il Tribunale Amministrativo Regionale, sezione di Parma, nei giorni scorsi ha emesso tre ordinanze le quali, almeno per adesso, confermano le bocciature di altrettanti studenti di scuole parmensi.

I tre giovani dopo la bocciatura decretata dai loro professori hanno ricevuto un costoso ed inutile "regalo" dai loro genitori, un ricorso al Tar finalizzato a superare l'anno scolastico per via giudiziaria, in particolare chiedevano la sospensione della decisione presa dai docenti.

In due casi si tratta di studenti di un liceo cittadino ed in un altro caso di un ragazzino che frequenta una scuola media. Nella decisione che riguarda uno dei liceali, i giudici di Piazzale Santafiora scrivono: "La valutazione del Consiglio di Classe in ordine alla promozione o meno dello studente alla classe successiva è espressiva di una discrezionalità di carattere tecnico. Conseguentemente, il Giudice Amministrativo può annullare il relativo provvedimento solo in presenza di una manifesta e grave irragionevolezza, illogicità, mancanza di motivazione o travisamento di fatti", circostanza che evidentemente è mancata.

L'altro caso riguarda una studentessa non ammessa all'esame di maturità per aver riportato insufficienze in ben quattro materie, anche per lei i magistrati hanno emesso una motivazione quasi identica: "L'ampia discrezionalità che connota i provvedimenti in questione che può essere sindacata in giudizio unicamente in presenza di macroscopici profili di irragionevolezza che, ad un primo sommario esame, non pare siano rilevabili nel caso di specie" .

Stessa la linea che ha bocciato l'istanza relativa al ragazzino di scuola media, il collegio giudicante ha rilevato che "a fronte del rendimento scolastico dello studente, i giudizi espressi dal Consiglio di classe non evidenziano profili di manifesta irragionevolezza". I magistrati in tutti e tre i casi si sono preoccupati di precisare che chiunque diffonda il contenuto delle decisioni, potrà farlo omettendo qualunque dato identificativo dei minori interessati.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, attraverso il coordinatore Salvatore Pizzo, in merito alle tre decisioni commenta: "Si tratta dell'ennesima lezione che viene data ad una certa tipologia di genitori che osano mettere in discussione l'operato dei docenti dei loro figli minandone l'autorità, purtroppo – continua il dirigente sindacale – abbiamo un Ufficio Scolastico Regionale che non aiuta, addirittura premia i dirigenti delle scuole quando negli istituti da loro diretti si boccia di meno – e conclude - "rispettare i docenti dei propri figli per certi genitori dovrebbe essere la prima regola da adottare per il bene dei ragazzi"

 

Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza

Borgo delle Colonne 32- 43121 Parma
Tel/Fax: 0521/684809 - Cel: 338.8103820
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Più Chiese che Moschee. Più cristiani che musulmani. Con i cristiani protestanti in forte crescita. Le "nuove Chiese" sono quasi il doppio delle "nuove moschee".

Lungo la via Emilia, dunque, gli immigrati guardano più al Vangelo che al Corano. E, dati alla mano, frequentare una chiesa aiuta a sentirsi meno soli e meno spaventati, favorendo una più rapida e fruttuosa integrazione. Il dato emerge dalla ricerca condotta dall'Osservatorio sul pluralismo religioso dell'Università di Bologna in collaborazione con l'Assemblea legislativa regionale dell'Emilia-Romagna. Già la scorsa primavera la prima parte di questo studio (Monoteismi in Emilia-Romagna. Ebrei, musulmani e cristiani ortodossi) aveva evidenziato come dal Po all'Adriatico ci fosse quasi lo stesso numero di cristiani ortodossi e di musulmani. La seconda parte dello studio (Cristiani lungo la via Emilia. Protestantesimo e cattolicesimo tra i nuovi cittadini) dimostra come, allargando lo sguardo anche a chi, proveniente dall'estero, è di religione riformata o cattolica, la maggioranza (55%) dei fedeli sia cristiana.

Ci sono in Regione ben 300 luoghi di culto cristiani: 184 protestanti o pentecostali, 55 di cattolici immigrati e 61 ortodossi, a fronte di "soli" 168 islamici.

Un numero elevato di "chiese", soprattutto protestanti la cui esistenza si spiega sfatando un altro luogo comune: quello che vuole essere i seguaci di Maometto i credenti più praticanti e ferventi. Sono invece i cristiani riformati, in particolar modo Pentecostali, quelli che maggiormente entrano in simbiosi con i propri luoghi di culto, creando uno stretto legame tra vita pubblica e vita religiosa: Infatti – spiega il professor Pino Lucà Trombetta, che insieme al collega Giuseppe Ferrari ha curato la ricerca e i volumi – "mentre la maggioranza dei musulmani non sente il bisogno di frequentare con assiduità moschee e altri luoghi di culto, potendo rispettare i precetti religiosi privatamente, per il protestantesimo pentecostale l'esperienza comunitaria è l'essenza della religione, visto che avrebbe poco senso dirsi pentecostale senza provare periodicamente e comunitariamente il contatto vivificante con lo Spirito". P

iù in generale è l'intero mondo del protestantesimo ad aver avuto un beneficio (quantitativo e qualitativo): in alcune comunità storiche il numero di immigrati sopravanza quello degli autoctoni. E ciò ha un duplice effetto. Da un lato la presenza di nuovi fedeli rende quelle chiese più visibili e rilevanti. Dall'altro, la sensibilità religiosa degli immigrati costringe queste chiese a interrogarsi sull'identità consolidata nel tempo, a elaborare liturgie e trovare punti di convergenza con i nuovi arrivati.

"L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha voluto e sostenuto questa ricerca e i volumi che ne sono scaturiti e crediamo di aver dato un forte contributo alla conoscenza reciproca nella nostra comunità", spiega Simonetta Saliera, Presidente del Parlamento regionale che ricorda come "I numeri parlano chiaro: viviamo in una società regionale sempre più composita e pluralista. Dove differenza significa ricchezza, purché la si sappia capire e apprezzare. Il primo modo per non rimanere vittime di stereotipi e luoghi comuni è quello di conoscere i dati e i fatti: ripartire, dunque, dall'oggettività non per una asetticità della ricerca scientifica, ma per avere basi solide su cui pensare e riflettere. per evitare che sulla nostra Regione suoni la campana del razzismo: conoscenza reciproca, relazioni, studio sono gli ingredienti per superare indifferenza e paura. Per contribuire a costruire insieme quella società di diritti e di doveri che discende dalla nostra Costituzione repubblicana, unica garanzia della libertà e del benessere di ognuno di noi".

I risultati della ricerca e i due volumi saranno presentati il prossimo lunedì 10 dicembre dalle 9,30 in un convegno che si terrà nella Sala Fanti dell'Assemblea legislativa regionale in viale Aldo Moro 50 alla presenza, oltre ai ricercatori e alla presidente Saliera, dei docenti Giuseppe Ferrari e Pino Lucà Trombetta dell'Osservatorio sul pluralismo religioso.

La testimonianza di Matteo e Jana all'incontro informativo sul servizio attivato da Azienda Pedemontana Sociale nei comuni dell'Unione

«Non occorre essere supereroi. Per essere una famiglia affiancante basta essere una famiglia unita, accogliente, che ha voglia di mettersi in gioco e di andare incontro agli altri, dedicando loro un po' di tempo». Parola di mamma Jana e papà Matteo, che hanno raccontato la loro esperienza durante il secondo incontro informativo organizzato sabato primo dicembre da Azienda Pedemontana Sociale a Collecchio, più precisamente a Villa Soragna, sul servizio "Una Famiglia per una Famiglia".

Incontro che ha fatto seguito al primo appuntamento di Monticelli Terme dello scorso 10 novembre per i territori di Montechiarugolo e Traversetolo, e che questa volta era rivolto in particolare alle famiglie di Collecchio, Felino e Sala Baganza.

Nei primi suoi primi due anni di vita, "Una Famiglia per una Famiglia", ideato dalla Fondazione Paideia di Torino, ha saputo coinvolgere oltre 30 nuclei del territorio pedemontano con otto affiancamenti. «E noi lo rifaremmo», ha assicurato Matteo. «Durante la nostra prima esperienza, l'obiettivo era quello di aiutare un'altra famiglia che aveva delle difficoltà organizzative – spiega Jana –. La madre aveva un orario di lavoro che non coincideva con quello scolastico, per cui andavamo a prendere la loro bambina, l'aiutavamo a fare i compiti e la tenevamo con noi fino a quando i genitori potevano passarla a prendere. Nel secondo affiancamento, invece, l'obiettivo era quello di sostenere una ragazza nell'inserimento scolastico. Il timore del primo contatto con la famiglia affiancata ovviamente c'è stato, ma in entrambi i casi «è stato molto bello – ricorda Matteo –. C'è stata subito empatia e grande collaborazione».

Federico Manfredi, responsabile dell'Area Minori e Famiglie di Azienda Pedemontana Sociale, ha fotografato la situazione. «A Collecchio abbiamo in carico 283 minori, a Felino 137 e a Sala Baganza 101». I progetti di affido familiare nel 2017, nell'intero territorio Pedemontano sono stati 34, mentre 17 sono stati i minori accolti in comunità, non essendo stato possibile avviare un percorso di affido.

"Una famiglia per una Famiglia" serve proprio per prevenire situazioni più problematiche, ha spiegato Sabrina Fornari, referente del settore Affido/Adozioni di Pedemontana Sociale: «Con l'affiancamento c'è la possibilità di sostenere i nuclei che iniziano ad avere delle fragilità, prevenendo problematiche più importanti. Tra famiglia affiancante e affiancata viene stipulato un accordo preciso e per un certo periodo di tempo, di cui il garante è il tutor. Una figura importantissima, esperta, ma non un professionista». «Spesso il tutor è un insegnante, che lavora sul territorio e che altrettanto spesso conosce già le famiglie – ha sottolineato la psicologa del Servizio Sara Carretta ponendo l'accento sull'importanza della prossimità nell'affiancamento –. Questo è un progetto che si prende cura di ogni attore che partecipa. Tutti possono contare su un sostegno».

Nessuno, ma proprio nessuno, viene lasciato solo: «Periodicamente si svolgono incontri di gruppo serali con le famiglie affiancanti e i tutor per capire cosa migliorare, non solo sul singolo progetto, ma anche sul servizio complessivo», ha spiegato la coordinatrice delle assistenti sociali Laura Cannarsa. A rappresentare i tutor, è stata Cecilia, che ha ricordato come la figura del garante dell'affiancamento debba «essere una persona aperta, capace di ascoltare, mediare ed essere pronta a intervenire nel momento del bisogno, quando le cose non vanno bene».

All'incontro hanno partecipato le assistenti sociali che seguono il Servizio nei tre comuni (Mariantonia Moglia, Roberta Placanica, Sara Tarantino e Giulia Zanoni), il presidente dell'Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Collecchio Paolo Bianchi, insieme agli assessori alle Politiche sociali di Collecchio, Felino e Sala Baganza, rispettivamente Marco Boselli, Simona Damenti e Giuliana Saccani. «I servizi sociali sono fatti dai Comuni, ma anche dalle cooperative sociali e dalle famiglie – ha detto il presidente dell'Unione –. E in "Una Famiglia per una Famiglia", che sta dando buoni frutti, troviamo tutti questi elementi. Nei suoi dieci anni di vita Azienda Pedemontana Sociale ha realizzato tantissimi progetti. E non mi piace nemmeno parlare di "progetti", perché un progetto dà l'idea di qualcosa che finisce, mentre invece qui si tratta di veri e propri servizi che nascono, crescono e continuano nel tempo». Oltre i progetti, dunque, ma non solo. Manfredi ha invitato i presenti a farsi ambasciatori di "Una famiglia per una famiglia", sottolineando come i "Servizi sociali" debbano essere intesi come "Servizi alla comunità", «perché le assistenti sociali devono pensare al benessere dell'intera collettività». Una collettività capace di tessere relazioni e di aiutarsi, come nel caso delle famiglie accoglienti, che insieme ai tutor rappresentano un patrimonio da preservare e, come hanno sottolineato tutti gli amministratori, da ringraziare.

I corsi di formazione per chi volesse diventare una famiglia accogliente, si svolgeranno all'inizio del prossimo anno. Chi fosse interessato a ricevere informazioni, può contattare Azienda Pedemontana Sociale al numero 0521 307111 o inviare una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Incontro_Coll_1_1.jpg

Incontro_Coll_2_1.jpg

Manfredi_e_Bianchi_1.jpg

 

 

Sulle tracce del secondo conflitto mondiale: la visita nel rifugio antiaereo n.11 – San Paolo di Parma con Andrea Di Betta, Presidente della sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione. 

Parma - 

E’ una passeggiata domenicale lo storytelling sulla guerra aerea a Parma. Nel primo weekend di shopping natalizio, si attraversa la città, il traffico ed i pedoni alla ricerca degli ultimi segni e tracce del secondo conflitto mondiale.

Il panorama urbano è sempre lo stesso, quotidiano fin quasi banale, ma Andrea Di Betta, Presidente della sezione locale dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL), evidenzia i residui delle esplosioni e della Storia nell’intreccio cittadino. Ed è una scoperta di testimonianze vive perché ogni tanto qualche partecipante racconta di ricordi di famiglia o personali, allargando sempre di più gli orizzonti di questa esplorazione urbana che diventa così condivisione di una Memoria.

Il racconto si sviluppa dall’Oltretorrente, attraversando i ponti sino agli spazi contemporanei della Ghiaia e della Pilotta. E poi scende nelle radici della Città, dentro il rifugio antiaereo n.11 – San Paolo, - sito sotto l’ex Convento benedettino che oggi ospita la biblioteca Guanda e l’Istituto storico della Resistenza - dove tutte le parole si condensano in un interessante allestimento di oggetti, piccoli testimoni della quotidianità degli allarmi e dei bombardamenti, donati dai partecipanti precedenti in un circolo virtuoso di conservazione del Passato recente di Parma. 

Questa iniziativa si è resa possibile grazie ad Adriano Arganini del FAI Giovani ed all’ausilio di ArcheoVea Impresa Culturale Srl. Un successo veramente inaspettato che verrà riproposto con il nuovo anno.

Per informazioniQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. 

Andrea di Betta

Foto a cura di Francesca Bocchia 

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_001.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_016.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_018.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_020.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_022.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_024.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_025.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_026.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_027.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_034.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_035.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_039.jpg

RIFUGIO_R11_SAN_PAOLO_2018_043.jpg

 

 

L'Assistenza Pubblica augura Buon Natale ai parmigiani. Gazebo informativi 8-9 dicembre, via Mazzini 15-16 dicembre, Euro Torri

Parma, 6 dicembre 2018 – Natale in famiglia. Vale anche quando si parla dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus, perché lo storico ente di volontariato dell'Oltretorrente – che, di fatto, è una vera e propria famiglia - farà gli auguri a tutti i parmigiani, mostrando il lato dolce e generoso della solidarietà.

Per due weekend, infatti, l'8-9 dicembre in via Mazzini e il 15-16 dicembre all'Euro Torri, la Pubblica farà conoscere i propri servizi e donerà ai cittadini una piccola strenna natalizia: un'ambulanza di cioccolato - al latte, fondente o bianco – con impresso lo stemma dell'associazione o, per i meno golosi, un'elegante palla in vetro bianco per l'albero o una mug, ossia il tazzone di origine anglosassone, per fare colazione con tutta la famiglia durante le Feste, entrambi con stampato il logo dell'ente.

In questi punti della città, saranno allestiti per l'occasione dei gazebo e i militi della Pubblica distribuiranno materiale informativo sull'ente a chi desidera entrare come socio attivo, ossia far servizio su ambulanza o pulmino, o come socio contribuente. Sarà possibile, con un'offerta per il sostentamento delle iniziative promosse dall'associazione, ricevere la strenna preferita.

Resta comunque la possibilità, sino all'Epifania, di recarsi direttamente nella sede dell'ente in viale Gorizia 2/A (presso l'Ufficio Comando o, nei giorni feriali, presso gli uffici amministrativi), per fare un'offerta e ricevere così il decoro per l'albero, la mug o la "Dolce Pubblica" da gustare o regalare.

«Con i nostri punti informativi desideriamo – spiega il presidente Luca Bellingeri – sensibilizzare i parmigiani sulle tante attività che svolgiamo 365 giorni l'anno 24 ore al giorno. Ma anche, essendo una grande famiglia, fare i nostri più cari auguri di Buon Natale a tutti, offrendo un piccolo presente, da tenere per sé o da donare ad amici e parenti. Un modo per ringraziare chi crede nella Pubblica e la sostiene: l'associazione serve la città da 116 anni con impegno e senso di responsabilità, e continuerà a farlo, anche durante queste festività e nel corso del 2019».

Pazienti, medici e infermieri dell'Oncologia hanno portato in scena all'Auditorium Paganini lo spettacolo "Le principesse degli elementi". Una commedia scritta e interpretata dalle pazienti oncologiche che hanno coinvolto chi le ha in cura in una serata di allegria e beneficienza a favore dell'associazione Verso il Sereno

Sulla scia del successo delle passate edizioni anche quest'anno le pazienti oncologiche hanno calcato le scene del prestigioso Auditorium Paganini, affiancate in questa bella avventura da chi di solito si prende "cura" di loro, per proporre agli spettatori "Le principesse degli elementi – Alla ricerca dell'elemento perduto".

Uno spettacolo scritto e ideato dalle pazienti stesse con l'aiuto e la direzione di Pier Paolo Zoni e l'organizzazione dell'Associazione Verso il Sereno, che ha coinvolto personale medico e infermieristico dell'Oncologia Medica dell'Ospedale Maggiore.

(Foto e gallery di Francesca Bocchia)

 

VERSO_IL_SERENO_SPETTACOLO_AUDITORIUM_PAGANINI_2018_235_1.jpg

 

 

 

 

Un evento straordinario, quello tenutosi ieri sera, all’Auditorium Paganini di Parma. Federico Buffa ha incantato i tantissimi presenti, raccontando, insieme alla Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Alessandro Nidi, l’affascinante storia di “2001: Odissea nello Spazio”, il leggendario capolavoro di Stanley Kubrick, pietra miliare del cinema del Novecento.

Lo spettacolo dal titolo “L’Odissea di Kubrick” è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Parma – Assessorato alla cultura, Settore Casa della Musica e International Music and Arts per rendere omaggio, a 50 anni dall'uscita nelle sale cinematografiche, a “2001: Odissea nello Spazio”, il film capolavoro della storia del cinema.

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_016.jpg

Narratore straordinario, Federico Buffa, giornalista e telecronista sportivo, ha saputo rapire con il suo stile unico, avvolgente ed evocativo, i tantissimi presentiAccompagnato dalla Filarmonica Arturo Toscanini, è riuscito a portare lo spettatore in un viaggio nel mondo del film e del suo creatore, tra passato e futuro. In un luogo fuori dal tempo, sulle note dei brani che hanno forgiato il mondo musicale della cinematografia di Kubrick, il grande storyteller italiano racconta l’odissea del regista nel dare corpo alla storia dell’umanità dalla sua alba e oltre l’infinito.

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_046.jpg

Lo spettacolo “L’Odissea di Kubrick” si avvale, oltre che della regia e drammaturgia di Cecilia Gragnani e della direzione musicale di Alessandro Nidi, del disegno luci di Manuel Luigi Frenda. 

Con la presenza dei solisti Valentina Violante (violino), Diana Cahanescu (violoncello) e Gian Piero Fortini (oboe) sono stati eseguiti alcuni brani simbolo del cinema di Kubrick, a partire dal possente Così parlò Zarathustra di Richard Strauss, simbolo musicale del film, all’Adagio da Gajane di Khačaturjan, al Bel Danubio blu di Johan Strauss, alla Sonata per violoncello in Mi minore RV 40 Largo di Vivaldi, alla Sarabanda dalla Suite in Re minore HWV 437 di Händel, all’Adagio dal Concerto per violino e oboe in Do minore BWV 1060R di Bach, alla Cavatina di Figaro da Il barbiere di Siviglia di Paisiello, alla sinfonia dalla Gazza Ladra di Rossini, agli estratti da Atmosphères di Ligeti, e dalla Suite 2001 Odissea nello Spazio di Alex North.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_005.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_008.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_051.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_058.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_079.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_081.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_084.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_087.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_089.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_098.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_101.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_113.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_120.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_124.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_130.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_135.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_138.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_139.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_141.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_144.jpg

FEDERICO_BUFFA_ODIESSEA_DI_KUBRIK_PARMA_2018_147.jpg

 

 

 

 

 

 

 

Di Nicola Comparato Felino 28 novembre 2018 - Ci troviamo nella Val Baganza, in provincia di Parma, precisamente a San Michele Tiorre. Siamo negli studi della Rik's Recordz per conoscere più da vicino questo ambizioso e interessante progetto musicale direttamente dalla voce del fondatore.

La Rik's Recordz nasce nel 2011, da un'idea di Lorenzo "Rik" Riccardi, con l'intento di esplorare a 360 gradi il panorama musicale. Rik é riuscito a collaborare, nel corso degli anni, con artisti di ogni genere ed età. La musica non ha confini e alla Rik's Recordz questo lo si capisce fin da subito.

Tanti sono i dj's che gravitano attorno a questo progetto. Faustino Dj, Luca Prandi DJ, Robertino DJ, Max Uomo Gatto DJ, Kevin Guatelli dei Jesters e MiloTech DJ, tra i nomi più noti.

L'addetto alle pubbliche relazioni, Christian Chiaffi grande amico di Rik, è colui che si occupa anche della gestione della pagina ufficiale Facebook della Rik's Recordz..
https://www.facebook.com/riksrecordz/  .

Il fondatore della Rik's Recordz, Lorenzo "Rik" Riccardi ci ha dedicato un video messaggio.

Lo ringraziamo e gli auguriamo il meglio per il suo solido progetto, destinato a durare nel tempo.
Video intervista: https://youtu.be/AHtJGFgWyfo 

Ricks-Recordzbc9e190f-4e55-438d-b47d-8df2f8da505e_copia.jpg

 

L'ANGOLO DI INTESARubrica settimane sul sociale a cura di Associazione Intesa San Martino Parma. 

Come se avessimo il tocco infetto, noi corrompiamo, maneggiandole, le cose che di per sé sono belle e buone. Noi possiamo acquisire la virtù, in maniera tale da renderla viziosa: se l'abbracciamo con un desiderio troppo aspro e violento”. Dopo l’apertura della Biblioteca Sociale dedicata a mia moglie Roberta Venturini, mi ritrovavo a frugare tra i libri donati da chi ha deciso di supportare la nostra causa. Per quanto possa esser bello smistare i volumi e scoprirne di nuovi, le novità non sono sempre positive, soprattutto quando le donazioni presentano difetti tali da compromettere la lettura del testo. Talvolta infatti, a noi di Intesa San Martino capita di trovare libri tanto vecchi da aver perso l’inchiostro, le pagine e anche interi capitoli. Questo è il caso de i Saggi di Montaigne, una raccolta di brani che l’autore presentò senza seguire un particolare ordine, e questa fu la mia fortuna. Fortuna perché il volume non aveva ‘ne capo ne coda’ e il brano che mi si presentò davanti era uno dei pochi superstiti dell’usura del tempo. La Moderazione, era questo il titolo e da buon moderato non potevo che accettare la sfida.

Senza la presunzione di sentirmi un critico, e con il poco tempo che avevo a disposizione, cominciai a godermi la lettura, senza troppe pressioni, passando da una periodo all’altro. “L'immoderatezza nel bene stesso, se non m'offende, mi stupisce e me mette in imbarazzo su come battezzarla”, “l'eccesso in filosofia è dannoso – è importante non - immergersi in essa oltre i limiti del profitto: che, presa con moderazione, è piacevole e utile: ma alla fine rende un uomo selvatico e vizioso: sdegnoso verso le religioni e le leggi comuni: nemico della conversazione coi cittadini: nemico dei piaceri umani: incapace di ogni forma di governo politico, e di recar soccorso agli altri e a se stesso: tale da lasciarsi prendere a schiaffi impunemente” e così via.

Tutti questi concetti mi hanno portato a un solo pensiero: il mio Quartiere. Il mio vecchio caro San Leonardo è oramai dipinto e visto come una parte distaccata del Bronx, con scorribande, colpi di pistola, furti e droghe di ogni genere. La realtà però non è proprio questa. Oltre a tutti gli aspetti negativi, in tanti dimenticano l’energia di questo luogo antico. Da sempre popoloso e vitale e con alle spalle una storia fatta di abitanti laboriosi e impegnati e che portarono, e portano tutt’ora, un forte sviluppo dell’area.

Cari concittadini, è tempo di mettersi all’opera! Come chi prima di noi ha vissuto questa parte di Parma, dobbiamo impegnarci per rendere il nostro Quartiere un luogo migliore. Sono tanti i problemi, ma altrettante sono le soluzioni. Scegliete voi come, ma un piccolo contributo di ognuno di noi porterà a un grande cambiamento. Basta vedere tutto nero. Il bianco c’è, bisogna valorizzarlo e continuare a cercarlo

E per rubare un’altra citazione a un celebre filosofo: ”In tutti gli strumenti con cui si adempiono i compiti della vita tutto ciò che supera un'idonea moderazione diventa un di più che pesa invece che servire”. Basta lamentarsi, è tempo d’agire. 

Pasquale Leone Galimi

Presidente Intesa San Martino

Lo storico Teatro Regio di Parma ha ospitato ieri pomeriggio l'evento clou dell'anno dei Veterani dello Sport in occasione della 42a edizione del Premio Internazionale Sport Civiltà

 

LA GIURIA

La Giuria che vota i premiati di “Sport Civiltà” è presieduta da Vittorio Adorni e formata da diversi personaggi dell’imprenditoria, dello sport e del giornalismo noti a livello locale e nazionale, come i due vicepresidenti della stessa, Evelina Christillin e Massimo De Luca, e i componenti Gianfranco Beltrami, Antonio Bonetti, Roberto Boninsegna, Giovanni Borri, Marco Bosi, Michele Brambilla, Franco Bulgarelli, Lino Cardarelli, Corrado Cavazzini, Alberto Chiesi, Giorgio Cimurri, Beppe Conti, Luca Cordero di Montezemolo, Giampaolo Dallara, Renato Dalla Riva, Roberto Delsignore, Giancarlo Dondi, Roberto Ghiretti, Carlo Magri, Giovanni Malagò, Gianni Merlo, Alberto Michelotti, Matteo Montan, Giorgio Pagliari, Annalisa Sassi, Carlo Salvatori, Alberto Scotti, Tito Stagno, Erico Verderi ed Andrea Zanlari.

 

VETERANI DELLO SPORT

I Veterani dello Sport, a livello nazionale, sono presieduti dall’avvocato parmigiano Alberto Scotti, mentre la sezione di Parma è guidata, da marzo 2009, da Corrado Cavazzini. La sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport, che è una delle più numerose, vantando circa 400 soci, organizza diverse manifestazioni, quali «L’Atleta del Mese dello Sport Parmense», il Premio «Sant’Ilario per lo Sport» e patrocina interessanti iniziative a livello sportivo giovanile, ma la «punta di diamante» resta sempre il Premio Internazionale «Sport Civiltà».

 

SPORT CIVILTÀ 2018: I PREMIATI

Federico Buffa,  giornalista e narratore – premio Radio e Televisione;

Maurizio Zanolla (Manolo), arrampicatore e scalatore – Premio una vita per lo sport;

Umberto Pellizzari, apneista – premio Ambasciatori dello Sport

Giacomo Bertagnolli, sciatore protagonista alle Paralimpiadi in Corea del Sud – Premio Sport Paralimpici;

Beppe Bergomi, ex bandiera dell’Inter e campione del mondo di calcio di Spagna 1982 – Benemerenza Sportiva;

Sabrina Peron, avvocatessa con la passione del nuoto ed autrice di imprese eccezionali – Premio Speciale;

Alfredo Ambrosetti, noto imprenditore legato allo sport – Premio Dirigente;

Parma Calcio 1913, che, in tre anni, è passato dai Dilettanti alla serie A – Premio impresa dell’anno

Giorgio Castelli, icona del baseball ducale e nazionale degli Anni Settanta, infine, è stato scelto dal Consiglio Direttivo della sezione di Parma dell’Unione Nazionale Veterani dello Sport come Premio Ercole Negri.

Tra gli ospiti della manifestazione, in sala, il sindaco Federico Pizzarotti. L'evento è stato presentato dal giornalista Massimo De Luca, vicepresidente della Giuria del Premio, e dalla giornalista di 12Tv Parma, Francesca Strozzi, con la regia di Marco Caronna. Presente La Filarmonica Arturo Toscanini. Una serata arricchita da momenti comici grazie a Dario Vergassola e momenti di danza con le performance di Valentina Marino.

 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_006.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_008.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_018.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_029.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_filarmonicaarturotoscanini.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_038.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_041.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_049.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_087.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_092.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_106.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_118.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_120.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_126.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_131.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_138.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_148.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_160.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_165.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_173.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_178.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_190.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_206.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_229.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_239.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_247.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_261.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_270.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_299.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_304.jpg

PREMIO_SPORT_CIVILTA_TEATRO_REGIO_PARMA_2018_320.jpg

 

Saranno le primarie Mazzini e Giordani, la prossima settimana, a ospitare le ultime iniziative organizzate da Ceas Infoambiente per celebrare, anche a Piacenza, la "Giornata nazionale degli Alberi", che ricorre il 21 novembre di ogni anno dal 2013, quando è stata istituita per legge come occasione in cui coinvolgere le scuole nella riflessione collettiva sulla tutela della biodiversità, la conoscenza dell'ecosistema boschivo e il rispetto delle diverse specie arboree. Gli alunni dei due istituti scolastici saranno protagonisti delle letture animate "L'arca dei Barbapapà" che già hanno coinvolto le primarie Due Giugno e San Lazzaro.

Non è mancata, proprio il 21 novembre, un'edizione speciale del Pedibus, intitolata "Alberi con i piedi" per i bambini che seguono le tre linee dirette alla primaria Giordani, ciascuno portando con sé una sagoma di albero; lungo il tragitto è stata illustrata la funzione ecosistemica svolta dalle piante in città, utilizzando i materiali didattici del progetto regionale Rebus. Nella stessa giornata, alla pimaria Pezzani si sono messi a dimora nuovi aceri, festeggiando il gemellaggio tra classi e piante tra musica e canti, mentre alla primaria XXV Aprile di Borgotrebbia, in collaborazione con Legambiente, il tema era quello degli alberi antichi e della biodiversità, con la messa a dimora di un sorbo domestico. Gli alunni della Caduti sul Lavoro hanno invece festeggiato il compleanno della piccola quercia che aveva messo radici nel giardino della scuola nel 2017.

Anche alla primaria Due Giugno sono stati piantati alberi da frutto e si è avviato un piccolo vivaio di querce, nel solco del piano di riqualificazione degli spazi aperti sviluppato nell'ambito del progetto "Liberi di muoversi". Albero da frutto messo a dimora anche nel giardino della primaria Don Minzoni, dove a festeggiare con i bambini è intervenuto anche l'assessore all'Ambiente Paolo Mancioppi, insieme a una delegazione di insegnanti dalla città polacca di Zamosc, ospiti nell'ambito del progetto Erasmus e impegnati nella condivisione, con i colleghi italiani, di iniziative per l'educazione alla sostenibilità.

Le buone pratiche piacentine saranno tra quelle presentate a Mantova nei prossimi giorni, nell'ambito del Forum Mondiale sulla Forestazione Urbana.

 

pedibus-giordanibis.jpg

In merito alla proposta, avanzata dal Comune di Parma, di distacco della Scuola "Adorni" dall'Istituto Comprensivo "Micheli" e della conseguente aggregazione della stessa all'Istituto Comprensivo "Sanvitale", ci aspettavamo maggiore rispetto da parte dell'Assessore competente e del Sindaco.

Dopo che l'ipotesi di riassetto formulata ci è stata illustrata da alcuni dipendenti comunali lo scorso 27 luglio, quale organizzazione rappresentativa del personale delle scuole statali avevamo precisato che avremmo preferito affrontare il tema con i responsabili politici dell'Ente, ovvero Assessore e Sindaco. Gli emissari del comune ci dissero che avrebbero riferito, la stessa richiesta l'abbiamo ribadita il 24 ottobre, quando siamo stati interpellati in seno alla Conferenza provinciale di coordinamento.

In questi giorni, solo casualmente, apprendiamo che la questione verrà portata in Consiglio Comunale senza alcun confronto tra politica e rappresentanze sindacali, nonostante si tratti di questioni che riguardano il futuro lavorativo di decine di insegnanti della Scuola Statale che a Parma e nel Parmense lavorano, vivono e votano.

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza non ha mai avversato il progetto, ha sempre precisato di rimettersi alla volontà degli organi collegiali: i due consigli d'Istituto interessati hanno espresso pareri opposti, uno è favorevole e l'altro contrario, i collegi dei docenti composti da coloro che dovranno realizzare l'offerta formativa non sono mai stati coinvolti, essendo evidenti dubbi e divisioni il tutto presupponeva un confronto politico-sindacale serio al quale Assessore e Sindaco sono sfuggiti, mancando di rispetto alla rappresentanza sindacale territoriale del comparto scuola che solo nel Parmense rappresenta oltre 7mila persone.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal fine precisa: "Se così stanno le cose, come abbiamo fatto con altri politici in passato, diremo ai nostri colleghi-elettori come la politica li considera e ciò dovrà essere tenuta in debita considerazione alla prima scadenza elettorale utile"

Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza
Borgo delle Colonne 32 43121 Parma
Coordinatore: SALVATORE PIZZO
Tel/fax 0521 684809 - Cell 338 8103820

Premio Bertoli 2018: premiati anche Marco Masini, i Negrita e Dolcenera. Alberto Bertoli emoziona con “Spunta la luna dal monte” e in duetto con Nek con “Chiama piano”.

Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi

MODENA -

È Filippo Neviani, in arte Nek, da Sassuolo, il vincitore del Premio Bertoli 2018, assegnato sabato sera in un Teatro Storchi “sold out” in una serata spettacolo piena di emozioni e vibrazioni in musica. 

Concittadino dell’indimenticabile Pierangelo Bertoli, Nek, 46 anni, cantautore e polistrumentista, ha pubblicato più di 15 album, condizione per essere candidati al premio, e in oltre 25 anni di carriera ha venduto più di 10 milioni di dischi in tutto il mondo. Il premio gli viene conferito, oltre che per il valore artistico della sua opera, anche per la risposta positiva di pubblico e critica.

Nek_vincitore_Premio_Bertoli_2018.jpg

Nel corso della serata, tre ore e mezzo volate via, grazie alla conduzione ironica e magistrale di Andrea Barbi e alla qualità degli artisti e delle esibizioni, sono stati assegnati anche altre sezioni del premio, tra cui quella “Nuovi Cantautori, vinta da Giacomo Rossetti, musicista di strada di Meleto Valdarno (AR) con il suo intenso brano “L’America”. A Rossetti è andato anche il premio del Pierangelo Bertoli Fans Club.

Ma andiamo con ordine. La serata si apre con l’esibizione di quattro degli otto finalisti che si contendono il premio della sezione “Nuovi Cantautori”. Accompagnati dal vivo dall’orchestra originale di Pierangelo Bertoli, salgono sul palco Jacopo Ligorio, da Ostuni con “Talentopoli”, una canzone ironica sul mondo dei talent, Francesco Rainero da Firenze con la sua “Mare che cammina”, ispirato al mondo dei giovani, Orkestrina da Reggio Emilia con “La notte giudica” Monica P. da Torino con “Tutto il resto rende più denaro”.

È poi il momento del primo “vip” premiato con la targa “Italia d’Oro”. Si tratta di Marco Masini che al pianoforte esegue prima “T’innamorerai”, seguita dall’intensa “Ci vorrebbe il mare”. Tra le motivazioni del premio, il suo impegno nel descrivere la situazione politica e sociale contemporanea, trattando temi importanti come la violenza sulle donne e la droga.

Marco_Masini.jpg

Tocca poi agli altri quattro nuovi cantautori finalisti esibirsi sul palco: Marco Galli da Savona canta “La danza del tempo”, da Modena, Davide Turci, musicoterapista, esegue “Un filo di voce”. È poi il turno di Giacomo Rossetti e della sua “L’America”. Ultima, ma solo in ordine di apparizione, Noemi Tommasini con “I tuoi occhi stasera”.

Mentre la giuria esprime il suo giudizio per decretare il vincitore della sezione, sul palco salgono Paola Gallo, speaker radiofonica ed esperta di musica italiana, che insieme al sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni, annuncia il vincitore della sezione “Per dirti t’amo”. La targa va ai Negrita, “esempio di libertà, integrità artistica e originalità, per l’attenzione nel creare brani dal forte impatto emotivo sul tema dell’amore universale dai caratteri anticonformisti e intellettualmente indipendenti”, si legge della motivazione. Pau e compagni regalano poi al pubblico “Ho imparato a sognare” “Magnolia”.

Pau_dei_Negrita.jpg

Momento molto intenso quando sul palco sale Alberto Bertoli, direttore artistico, insieme a Riccardo Benini, del Premio dedicato al padre Pierangeloche accompagnato dall’orchestra emoziona con “Eppure il vento soffia ancora” e “Spunta la luna dal monte”, che con le parti di testo in sardo omaggia anche un altro grande della musica scomparso, l’indimenticato Andrea Parodi dei Tazenda. 

Alberto_Bertoli.jpg

Un’intensa e grintosa Dolcenera riceve poi la targa per la sezione “A muso duro” , “per la capacità di affrontare il suo percorso e le sue composizioni in maniera intellettualmente indipendente, rimanendo fedele a se stessa”. Nel ricevere il premio, la cantautrice salentina, che si è esibita al pianoforte con “Un altro giorno sulla terra”“Com’è straordinaria la vita” e “Ci vediamo a casa” ha confermato come “essere una cantautrice donna sia più difficile, perché da una donna il mercato discografico si aspetta che faccia la “sciantosa” ma che una personalità come quella di Pierangelo Bertoli l’abbiano spronata con il suo esempio a rimanere se stessa.

Dolcenera_premiazione.jpg

Vengono poi annunciati i quattro finalisti che “passano il turno” e che si esibiranno con un brano di Pierangelo Bertoli. Monica P. canta “Nuova emigrazione”Davide Turci sceglie “A muso duro”Francesco Rainero “Non ti sveglierò” e Giacomo Rossetti “Leggenda antica”.

E mentre la giuria è chiamata ancora una volta a pronunciarsi e a decretare il vincitore assoluto tra Nuovi Cantautori, arriva il momento più atteso. Il Teatro Storchi esplode in un’ovazione quando viene annunciato sul palco Nek, a cui va il Premio Pierangelo Bertoli 2018, consegnato da Bruna Pattaccini, compagna di una vita di Pierangelo Bertoli. Il cantautore di Sassuolo regala al suo pubblico, che lo segue con affetto fin dai suoi primi successi, brani celebri come Laura non c’è, “Lascia che io sia” “Fatti avanti amore”. Emozionante il duetto con Alberto Bertoli, amico e conterraneo, su Chiama piano.

La serata si conclude con l’assegnazione dei premi per la sezione Nuovi Cantautori. Se il premio assoluto va a Giacomo Rossetti, a Francesco Rainero va la targa Unenia-Acep, mentre a Monica P il premio Nuovo Imaie, che include un assegno di 15 mila euro finalizzati all’organizzazione di un tour. 

 

Alberto_Bertoli_chitarra.jpg

Andrea_Barbi_e_Riccardo_Benini.jpg

Batterista_orchestra_di_Bertoli.jpg

Davide_Turci.jpg

Dolcenera_2.jpg

Francesco_Rainero_2.jpg

Francesco_Rainero.jpg

Giacomo_Rossetti_2.jpg

Giacomo_Rossetti_vincitore_nuovi_cantautori.jpg

Marco_Galli.jpg

Marco_Masini_esibizione.jpg

Marino_Bartoletti_e_Marco_Masini.jpg

Monica_P.jpg

Orchestrina.jpg

Paola_Gallo_premia_i_Negrita.jpg

Pau_dei_Negrita_2.jpg

 

 

 

Online Only! Non più perdite di tempo e code agli sportelli. Iscrizioni esclusivamente on line da gennaio 2019 per nidi e scuole d’infanzia comunali e private con posti in convenzione e statali del Comune di Parma.

Ines Seletti, Assessora alla Scuola e all’Informatica e Innovazione Tecnologica del Comune di Parma, Cristina Cosma Responsabile dei Servizi Generali alla Scuola e Simone Lanfranchi Responsabile Servizi Informativi del Comune di Parma hanno presentato le nuove modalità di iscrizione ai nidi e scuole d’infanzia comunali e private con posti in convenzione e statali del Comune di ParmaUna novità che già dal titolo suggerisce un percorso verso la digitalizzazione: Online Only.

Assistenza e comunicazione massiccia presso le scuole, aperture straordinarie di uno sportello dedicato ai genitori, tutorial in rete, punti di assistenza, campagna informativa sul territorio sono stati approntati per arrivare ad iscrizioni totalmente telematiche per i servizi dedicati ai più piccoli per l’anno scolastico 2019/2020.

Per poter effettuare l’iscrizione on-line ai Servizi sarà necessario, in via preliminare, essere in possesso delle credenziali FedERa, rilasciate dal Comune di Parma o da altri Comuni delle Regione Emilia-Romagna, di SPID (Sistema pubblico di identità digitale). Per chi fosse già in possesso del Fascicolo Sanitario Elettronico sono valide il nome utente e la password per l’accesso.

Informazioni relative al rilascio delle credenziali di accesso al sistema FedERa del Comune di Parma sono consultabili sul sito www.servizi.comune.parma.it, nella sezione “Autenticazione”. L’accreditamento FedERa può essere richiesta gratuitamente registrandosi online sul sito www.servizi.comune.parma.it ed effettuando successivamente l’attivazione presso gli sportelli del DUC, in L.go Torello de Strada 11/a, durante il normale orario di apertura al pubblico, muniti di un documento di riconoscimento.

Si suggerisce di effettuare la registrazione al sistema FedERa o a SPID tra novembre e dicembre per non concentrare le richieste di accreditamento durante il periodo di iscrizione ai Servizi per l’infanzia dal 7 al 31 gennaio 2019.

“Prima delle iscrizioni è necessario un accreditamento, reso possibile anche presso le nostre scuole che hanno già provveduto ad avvisare le famiglie. La finalità di questo progetto è quello di rendere molto più brevi i tempi di configurazione delle graduatorie, graduatorie che saranno compilate automaticamente, e snellire le code agli sportelli” Ha sottolineato Ines Seletti

Saranno previste anche 4 giornate di apertura di uno sportello dedicato all’iscrizione Federa per l’utenza dalle 10 alle 12 nel Municipio della Piazza nei sabati 15 e 22 di dicembre e il 19 e 26 gennaio.

Le credenziali FedERA rimangono valide senza limiti di tempo per tutti i servizi on-line del Comune di Parma (servizi demografici, servizi sociali, attività economiche) e saranno utilizzabili successivamente all’iscrizione per verificare la posizione in graduatoria del proprio bambino, pagare le bollette, verificare la situazione dei pagamenti, etc.

Cristina Cosma ha voluto sottolineare come l’iter di compilazione sia composto da due passaggi. “La sola registrazione al Sistema FedERa (o ad altro sistema di accreditamento) non equivale all’iscrizione ai Servizi per l’Infanzia: costituisce solo il primo indispensabile passo per poter procedere alla compilazione della domanda d’iscrizione on-line.” Mentre Simone Lanfranchi ha illustrato dal portale del Comune di Parma le pagine web facilmente raggiungibili per reperire informazioni, effettuare la preiscrizione e, successivamente, entrare nel percorso di iscrizione.

Tutte le informazioni per l’iscrizione on-line saranno disponibili nel portale del Comune di Parma www.comune.parma.it a partire dal giorno di apertura del bando per le iscrizioni definito annualmente dal MIUR.

Si ricorda infine che la legge del 31 luglio 2017, n.119, recante “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, di malattie infettive e di controversie relative alla somministrazione di farmaci” prevede che i bambini e le bambine siano in regola con le vaccinazioni per poter frequentare tutti i Servizi Infanzia.

 

Fonte: Comune di Parma

 

L'ANGOLO DI INTESARubrica settimane sul sociale a cura di Associazione Intesa San Martino Parma. 

Il 20 novembre si festeggia l’approvazione della convenzione ONU che promuove l’obiettivo di far nascere e crescere i minori in modo sano e con la quale ogni stato si assume l’impegno di proteggere i minori. Attualmente però, oltre la metà dei bambini del mondo vive tra guerre e fame. Inoltre le cronache ci parlano di minori vittime di pedofilia, di genitori stressati dai problemi della vita quotidiana e noi tutti, oltre a provare indignazione e incredulità, non riusciamo a fare altro.

La nostra società fa ancora una grande fatica a mettere i bambini al centro. Dobbiamo cambiare prospettiva, perché è evidente che il ‘culto dell’infanzia’ è attualmente in difficoltà e per essere convincenti e trasformare le proprie idee in consenso diffuso dobbiamo essere testimoni credibili del cambiamento. Lo strumento più importante di questo è la conciliazione, cioè la ricerca di un equilibrio tra lavoro e attività di cura della famiglia e dei bambini, ossia la loro tutela materiale, psicologica e morale. 

Se saremo capaci di restituire alla società il profilo di una minore età che sia centro di gravità di una nuova stagione culturale, allora saremo anche capaci di rappresentare un punto di riferimento per i tanti bambini che quotidianamente subiscono aggressioni fisiche e morali. Su questo si misura la nostra cultura dei diritti, del rispetto e della legalità e non potremo mai sentirci evoluti se i diritti dell’infanzia non saranno considerati come i più importanti.

 

Rino Basili

Segretario Intesa San Martino

 

 

 

 

 

Disposizione che impone di ammalarsi entro le 7.30, accade a Fornovo, Solignano, Berceto e Terenzo.

Se non fosse un atto ufficiale potrebbe sembrare una barzelletta eppure si tratta di una tragicomica realtà, i docenti delle scuole statali di alcuni comuni del Parmense quando si ammalano devono farlo sapere all'amministrazione scolastica entro le 7.30 del mattino, qualora dovessero ammalarsi dopo tale orario non sanno come doversi regolare, come se i malanni avessero un termine orario per potersi manifestare.

Il fatto ancora più curioso ed inspiegabile è che questa disposizione vale solo per gli insegnanti, gli appartenenti alle altre categorie scolastiche: bidelli, impiegati e personale dirigenziale sono evidentemente "liberi" ammalarsi a qualsiasi ora del giorno e della notte.

La disposizione (che alleghiamo) è stata emessa dalla dottoressa Gloria Cattani, dipendente dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna con qualifica di dirigente scolastico, assegnata in "reggenza" all'Istituto Comprensivo di Fornovo di Taro (Parma) al quale afferiscono le scuole dell'infanzia, primarie e medie che si trovano nei comuni di Fornovo Taro, Solignano, Berceto e Terenzo.

Oltre alla singolare termine orario, la disposizione suggerisce agli stessi docenti di comunicare la loro assenza, ovviamente entro le 7.30, anche inviando messaggi whatsapp o sms ai loro colleghi che coordinano i plessi scolastici, come se fosse normale in una pubblica amministrazione far viaggiare dati sensibili verso utenze telefoniche private. Tutto come se la scuola non avesse un ufficio.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti, precisa: "Abbiamo formalmente invitato l'Ufficio Scolastico regionale ad intervenire ma è passata una settimana e tutto tace, ci spieghino perché i docenti di questi comuni, dove non risultano problemi particolari di assenteismo devono essere trattati in questo modo assurdo, chi è responsabile politico delle azioni dell'amministrazione scolastica se c'è batta un colpo, noi ci riserviamo ulteriori azioni e rivendichiamo sanzioni a carico di chi mette in innegabile imbarazzo l'amministrazione scolastica"

(allegata la disposizione contestata)

Comunicato-N.-61_Modalita-comunicazione-assenze-personale-docente.jpg

 

 

 

Nell'ottantesimo anniversario delle leggi razziste fasciste, l'Anpi ha organizzato un flash mob in piazza Garibaldi per spiegare, anche attraverso le immagini, il pericolo che il razzismo diventi ancora una volta legge dello stato. Combattere il razzismo significa tutelare la libertà di tutti.

Foto e gallery di Francesca Bocchia

 

FLASHMOB_ANPI_17_NOVEMBRE_2018_002.jpg

FLASHMOB_ANPI_17_NOVEMBRE_2018_029.jpg

ANPI-FLASH-MOB.jpg

 

 

 

Un weekend in compagnia di una delle più grandi artiste che la musica italiana abbia mai scoperto: il “Teatro Nuovo” di Milano, ospiterà da questa sera fino a domenica, lo spettacolo “Una vita da Zingara” che avrà come protagonista Iva Zanicchi.

Scritto dalla stessa Zanicchi e da Mario Audino, per la regia di Paola Galassi, “Una vita da Zingara” nasce sullo stile dei grandi recital. Il racconto della carriera della cantante verrà scandito dagli indimenticabili successi che hanno trasformato Iva Zanicchi in una superstar a livello internazionale.

Ivazanicchiateatro.jpg

ONE IVA SHOW

In effetti non sono molte le artiste che possono vantare una carriera del suo livello: grazie a una voce potente e a una passionalità non comune, Iva è riuscita a conquistare il mondo. Nasce da questi presupposti “Una vita da Zingara”, uno spettacolo così personale da interessare anche chi non ha avuto modo di vivere in prima persona il momento d’oro dell’ artista. E pensare che la piccola Zanicchi era nata in un paesino di montagna, lontano dalle luci del mondo dello star system. E da lì è partita per diventare una delle regine della nostra musica.

LO SPETTACOLO

“Una vita da Zingara” racconta ricordi familiari ormai persi nel tempo e aneddoti inediti di una donna che, da sempre proiettata al futuro, non ha mai dimenticato il suo passato. Tante le storie intime che rendono umano lo show: i ricordi della bisnonna, la bellissima Desolina, per esempio. Oppure i pensieri su suo padre, sulla guerra, sulla vita in montagna caratterizzata dai suoi calori e dalle sue durezze. Poi i primi concerti e il tanto atteso successo. In un incantevole susseguirsi di canzoni e racconto, si sviluppa un percorso artistico unico. Il suo estro, poi, offre un dialogo col pubblico senza intermediazioni in cui sono svelati gli alti e i bassi della sua esistenza: tantissimi aneddoti, molti dietro le quinte e varie vicissitudini, spesso capaci di risultare irresistibilmente comiche, rendono le ore di spettacolo assolutamente piacevoli.

spettacoloteatrale-ivazanicchi.jpg

LE CANZONI 

I grandi successi come Testarda io, Zingara, La riva bianca e la riva nera, Io ti darò di più, Come ti vorrei, Un uomo senza tempo e tanti altri sono solo una parte della notte che il “Nuovo” offrirà ai suoi ospiti. Ad essi si aggiungeranno le grandi canzoni di artisti amici che hanno segnato la vita di Iva Zanicchi: Giorgio Gaber, Fabrizio De André, Charles Aznavour, Domenico Modugno aggiungeranno un capitolo importante all’evento teatrale. E infine il racconto dei grandi incontri, come quello col poeta Giuseppe Ungaretti o con lo scultore Piero Manzù. Sul palco Iva sarà accompagnata, come in tutti i grandi show che si rispettino, da un’orchestra, mentre su un mega schermo passeranno le immagini più belle della sua vita artistica.

CHI È

L’Aquila di Ligonchio: questo il soprannome dato a una delle personalità musicali più incredibili nel panorama della musica italiana degli anni ’60 e ’70. Ma non è tutto: Iva Zanicchi ha continuato a mietere successi anche nei decenni seguenti, trasformandosi in una vera e propria icona del nostro Paese. Nel suo curriculum vitae, ci sono esibizioni in alcuni dei teatri più importanti a livello internazionale: il Madison Square Garden di New York, l'Olympia di Parigi e il Teatro Regio di Parma sono alcuni dei luoghi che hanno potuto vivere le tonalità della cantante. Per non parlare delle sue tournée: Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Turchia, Argentina, Cile, Giappone e tanto altro. Tutto mondo ha apprezzato la sua voce e il suo carisma sul palco.

Di Pietro Razzini

In occasione del suo 25° anniversario, il primo network di agenzie creative indipendenti presenta a Lisbona il suo rafforzato modello di human working.

Si è tenuta a Lisbona l'annuale convention del network The Ad Store: 2 giorni di open discussion e working session a cui hanno preso parte le 17 agenzie del gruppo – comprese le 3 new entry del 2018: The Ad Store Egypt (Cairo), The Ad Store España (Barcellona), The Ad Store Mexico (Città del Messico).

L'umanizzazione dei brand e un approccio sempre più focalizzato sull'ascolto reale del target sono stati i principali temi discussi in convention. Obiettivo: condividere un metodo di business evoluto e in linea con gli attuali trend, per sviluppare strategie di marketing e comunicazione sempre più efficaci, in ogni parte del mondo in cui il network è presente con le sue agenzie – dall'Africa agli Stati Uniti, dall'America Latina all'Europa.

A guidare i lavori The Ad Store Italia, headquarter del network, che detiene la ownership del trademark e coordina le attività di sviluppo internazionale e fast networking delle 180 risorse impegnate in 4 continenti. "Tutte le nostre agenzie sottoscrivono come primo atto il nostro Humanifesto ( https://www.adstore.com/humanifesto  ), impegnandosi a collaborare con regole di efficienza, rispetto e valorizzazione delle persone - dichiara Natalia Borri, Presidente di The Ad Store – "Questo significa essere The Human Network: un modello rivoluzionario che dopo i due giorni a Lisbona ne esce ancora più rafforzato."

La convention di Lisbona è stata infatti l'occasione per ribadire il significato di human communication per The Ad Store. "Per noi, i brand sono come persone – dice il fondatore e presidente emerito Paul Cappelli - e quello che noi facciamo è stare al loro fianco in ogni fase, dalla nascita alla crescita, allo sviluppo. Li facciamo nascere, dandogli un nome e un'identità, con l'attività di branding. Li aiutiamo a comunicare con il mondo, dando loro una voce, un linguaggio. Li sosteniamo nella creazione delle loro relazioni e a creare networking. Come lo facciamo? Al centro di tutto c'è l'ascolto".

The Ad Store ha infatti presentato una propria piattaforma multidisciplinare, battezzata Ad Personam, che unisce strumenti quantitativi e qualitativi all'approccio del design thinking per conoscere ed ascoltare il target. La piattaforma è già attivata in ottica retail con un focus multipaese e multiterritorio, dove cioè un brand, pur mantenendo la coerenza con la sua identità global, deve adattarsi alle peculiarità del target locale.

The Ad Store (adstore.com) nasce 25 anni fa a New York con una missione: superare la burocrazia e la lentezza dei network tradizionali della pubblicità e della comunicazione per offrire un servizio di fast networking internazionale che metta al centro la creatività e le relazioni dirette e trasparenti con il cliente. Oggi il network conta 180 persone distribuite in 17 agenzie nel mondo ed è guidato da The Ad Store Italia (adstore.it) specializzata nello sviluppo di campagne dalla forte valenza strategico-creativa e con una grande expertise in ambito di Destination Marketing, Food&Wine, Beauty, Fashion e Healthcare.

Parma Per Gli Altri presenta: "Corriamo con l'Etiopia", la manifestazione sportiva non competitiva all'insegna del divertimento e della grande solidarietà. Domenica 25 novembre 2018, ore 10.30 Piazza Duomo – PARMA

Parma, novembre 2018 - Domenica 25 novembre 2018 torna l'annuale appuntamento "Corriamo con l'Etiopia", la corsa solidale di 5 km organizzata da Parma Per gli Altri con il patrocinio del Comune di Parma. Una giornata di sport all'insegna della solidarietà e dell'incontro tra culture, ideata per raccogliere fondi necessari al sovvenzionamento di tutti i progetti che la ONG parmigiana sta realizzando in Etiopia.

L'evento si svolgerà in concomitanza con la più importante manifestazione sportiva etiope, la Great Ethiopian Run 2018 di Addis Abeba, per ricordare ancora una volta l'unione che lega lo stato africano con la città di Parma.

Famiglie, ragazzi, adulti, bambini e anziani: tutti possono partecipare. L'iscrizione avrà un costo simbolico di 10€ per gli adulti e 5€ per tutti i ragazzi minori di 16 anni; gratuito per i bambini sotto i 5 anni. La corsa inizierà alle 10.30 e avrà come punto di partenza e di arrivo Piazza Duomo mentre l'iscrizione sarà possibile a partire dalle ore 9.30 dello stesso giorno.

"Corriamo con L'Etiopia" sarà realizzato con il contributo speciale di Imeta, main sponsor di tutta la manifestazione. Inoltre si ringrazia Barilla, Iren, Parmalat e Fabbriceria della Cattedrale di Parma.

Al termine della manifestazione tutti gli iscritti potranno assistere alla cerimonia del caffè etiope e degustare il tradizionale pane etiope, realizzati entrambi per l'occasione dalle sapienti mani delle donne dalla comunità etiope di Parma.
Non mancare!

Per informazioni : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

image006.jpg

 

 

A Modena arriva rivoluzione in forma di tortellino. Apre la sede di Tortellante: la "pasta libera tutti" fatta a mano dai ragazzi autistici.

Un pomeriggio importanteoggi per la città di Modena: ha aperto i battenti la sede del Tortellante, la scuola di autonomia che permette per la prima volta di tracciare il futuro dei ragazzi autistici attraverso laproduzione di un'eccellenza della tradizione gastronomica modenese: la pasta fresca.

Che cos'ha di speciale il Tortellante? È un laboratorio terapeutico-abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. 24 famiglie coinvolte, uno staff scientifico, una produzione di qualità. Tortellante si definisce una "rivoluzione tranquilla" perché è un progetto unico almondo nel suo genere, capace di affrontare la disabilità in modo positivo, virtuoso e costruttivo. Come ha sottolineato Erica Coppelli, Presidente dell'associazione: "Questo èunesempio dimodello sostenibile, in cui i nostri ragazzi diventano una risorsa per le famiglie, per la società e per la città intera".

Da segnalare in particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la Fondazione Saint-Gobain e UniCredit, attraverso il suo programma di Social Impact Banking, che hanno dato un significativo aiuto per sostenere i costi di ristrutturazione della nuova sede.

Al taglio del nastro c'erano anche le Istituzioni: il Presidente dellaRegione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e il Sindaco Gian Carlo Muzzarelli. E c'era lo chef Massimo Bottura, appassionato sostenitore e parte integrante della squadra: "Tortellante è una cosa meravigliosa, un progetto culturale, un'azione di libertà e cambiamento, una rivoluzione capace di migliorare il futuro dei ragazzi, migliorando anche un po' tutti noi."

D'ora in poi, chiunque voglia gustare tortellini buoni, fatti con le mani e con il cuore, può contare sull'impegno del Tortellante di Modena.

 

UniCredit Social Impact Banking per Il Tortellante – Casa & Bottega

Social Impact Banking è il programma di UniCredit che rappresenta l'impegno della Banca nel contribuire allo sviluppo di una società più equa ed inclusiva, attraverso l'individuazione, il finanziamento e la promozione di iniziative che hanno un impatto sociale positivo misurabile, supportando microimprenditori, organizzazioni sociali e categorie vulnerabili.
Social Impact Banking, già attivo in Italia e attualmente in fase di estensione nei principali Paesi in cui il Gruppo opera, si sviluppa attraverso tre filoni di intervento: microcredito, impact financing ed educazione finanziaria e inclusione.

Il progetto Il Tortellante – Casa & Bottega, riconosciuto di grande interesse e sostenuto dal programma Social Impact Banking, è un esempio concreto di come UniCredit possa essere non solo finanziatore ma anche protagonista e facilitatore di un cambiamento positivo nella società. Per fare bene, dobbiamo fare del bene. Aiutiamo quindi, sul territorio, le persone a rischio di esclusione finanziaria e le organizzazioni attive nel sociale, dando loro fiducia, valorizzando il loro talento e merito, mettendo a loro disposizione credito, competenze e reti di relazioni, in una crescita reciproca.

 

Foto relatori Erika Coppelli, Presidente Tortellante; Paolo Cavicchioli, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Modena; Gian Carlo Muzzarelli, Sindaco di Modena; Lo chef Massimo Bottura; Maurizio Beretta, Responsabile Institutional Affairs & Sustainability UniCredit; e Livio Stellati, Responsabile Territorial Relation Centro Nord UniCredit

Venerdì, 09 Novembre 2018 14:36

Quattro volumi per duecento "Racconti a tavola"

Il fortunato concorso promosso dalla cesenate "Historica Edizioni" ha visto la partecipazione di quattrocento autori provenienti da tutta Italia, con in testa per numero di partecipanti l'Emilia Romagna. Il risultato sono quattro volumi che usciranno il prossimo 8 dicembre. Ci siamo fatti raccontare questa avventura dal curatore Stefano Andrini

Di Manuela Fiorini - Quattro copertine colorate, quattro volumi che raccolgono ben duecento racconti scritti da autori provenienti da tutta Italia. E il fil rouge tra di essi è la tavola, anzi, la buona tavola. Perché a tavola nascono e muoiono amori, si accoccolano rimpianti e speranze, si impara dalle nonne e dalle mamme a cucinare; si decide di iniziare una dieta o di ricominciare a mangiare.

Sono i "Racconti a tavola", frutto del fortunato concorso letterario promosso dalla casa editrice cesenate Historica Edizioni, che usciranno il prossimo 8 dicembre, in occasione della Fiera del Libro di Roma. Compagni di avventura dei duecento autori selezionati sono i comici Andrea Vasumi e Duilio Pizzocchi, che hanno "regalato" all'antologia due storie inedite.

Altra presenza non scontata, quella del neonatologo Carlo Bellieni, che nel suo testo rilegge in modo provocatorio la vita quotidiana della famiglia Simpson. A fianco degli autori anche l'Unione Nazionale Associazioni Giornalisti Agroalimentari. Noi, invece, ci siamo fatti raccontare questa avvenuta letteraria dal curatore dei libri, il giornalista, scrittore e speaker radiofonico bolognese Stefano Andrini.

In base a quale criterio è avvenuta la selezione dei 200 finalisti?
"In poco meno di tre mesi sono giunti alla segreteria del Concorso 400 racconti. La selezione è stata complessa. Abbiamo seguito un criterio oggettivo, la pertinenza col tema assegnato, e soggettivo. Nell'antologia compaiono le storie che ci hanno colpito di più. Quelle che, come una canzone di successo, ti entrano in testa e nel cuore, e non te ne liberi più. Diversamente da altre opere analoghe la nostra non è solo una raccolta. Ma pur nella diversità di generi ha un filo conduttore che prende per mano il lettore dalle prime pagine e non lo lascia più".

In questa seconda edizione del Concorso saranno ben 4 i volumi dell'antologia: secondo te, perché c'è tanto entusiasmo e partecipazione dello scrivere e raccontare di cibo?
"In tempi bui di individualismo sfrenato, di ripetuti naufragi nell'isola virtuale, di piazza sempre più deserte la tavola rimane ancora, nonostante gli smartphone e gli altri surrogati di comunicazione interpersonale, un luogo vivo. Qui c'è quel che resta del dialogo. Si prendono decisioni. Finiscono gli amori. E ricominciano. Si fanno affari. Qui c'è la vita (e in qualche caso la morte). Parafrasando il mitico Humphrey "È la tavola, bellezza! La tavola! E tu non ci puoi far niente! Niente!"

Un bilancio dei partecipanti: quale è la regione o la provincia con il numero maggiore di partecipanti? Sono più uomini o più donne?
"L'Emilia-Romagna si conferma al primo posto seguita da Toscana, Veneto e Campania. Napoli e Treviso guidano la hit parade delle province. Si conferma, sul filo di lana, la predominanza femminile. Ma la vera novità di quest'anno è la partecipazione di un intero istituto alberghiero di Catania che ha proposto alcuni racconti frutto di un lavoro a scuola sulla mitologia intrecciata alle specialità gastronomiche del territorio".

C'è qualcosa in comune che lega i racconti, oltre al cibo, naturalmente. C'è un genere prevalente?
"Il buon vecchio giallo in tutte le sue sfumature la fa da padrone. Le storie delle nonne. I ricordi di infanzia. Ah l'amour, l'amour. Le storie degli animali. Sono le corde che gli autori hanno toccato. Senza dimenticare la storia e, ebbene sì, anche la fantascienza".

Nei racconti, qual è l'abbinamento cibo-genere letterario (o racconto) più strano e particolare che ti è capitato di leggere?
"Uno dei racconti più strani è l'autobiografia di una mela griffata che racconta la sua vita dal ramo al banco del supermercato. Il più commovente quello di un panettone realizzato da un gruppo di carcerati di Padova che è diventato un top player del settore. Non per buonismo. Ma semplicemente perché è il migliore".

I quattro volumi di Racconti a Tavola usciranno l'8 dicembre in occasione della Fiera del libro di Roma. Poi si potranno ordinare in libreria oppure richiedere direttamente a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Andrea_Vasumi_1.jpg

Andrea Vasumi

duilio-pizzocchi_1.jpg

Duilio Pizzocchi

Stefano_Andrini_1.jpg

Stefano Andrini il curtore

 

 

Comune, Istituto Penitenziario di Parma, Università e Progetti&Teatro in sinergia per raggiungere nuovi traguardi. L'8 e 9 novembre presso L'Istituto Penitenziario di Parma, vanno in scena le repliche dello spettacolo "Tito Andronico" che vede la partecipazione di otto detenuti/attori, che hanno svolto il laboratorio teatrale che vede il sostegno dagli assessorati al Welfare e alla Cultura del Comune di Parma e condotto da Carlo Ferrari e Franca Tragni di Progetti&Teatro.

(Foto di Francesca Bocchia)

TEATRO_CARCERE_PARMA_TITO_ANDRONICO_2018_018.jpg

TEATRO_CARCERE_PARMA_TITO_ANDRONICO_2018_034.jpg

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"