Lunedì, 04 Febbraio 2019 15:44

Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show

Un ritorno al passato perché quando regala un sorriso, fa sempre bene guardarsi indietro. Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano sul palco a 15 anni di distanza dagli ultimi spettacoli che li hanno visti insieme alla ribalta. Lo fanno con un tour intitolato “Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show”, sabato scorso al Pala Creberg di Bergamo e tra un mese, il 2 marzo, nella nostra regione, al Teatro Nuovo di Ferrara. Uno spettacolo da non perdere perché figlio di quella comicità che tanto ancora piace: musiche, parodie, imitazioni, sketch, gag, risate e improvvisazioni. Tutto legato in maniera naturale dai due leoni del palcoscenico.

IL PASSATO -

Massimo Lopez e Tullio Solenghi sono diventati noti al grande pubblico grazie alle performance del trio comico che vedeva al loro fianco l’indimenticabile Anna Marchesini (a cui viene riservato uno dei momento più emozionanti della serata). L’occasione per riproporre la coppia vincente è nata quasi per caso, in concomitanza di una puntata del fortunato programma “Tale e Quale Show” dove i due artisti si sono esibiti interpretando un’altra famosa coppia, Simon e Garfunkel. È da attribuire quindi a Carlo Conti il merito della reunion. Il presentatore toscano non ha mai nascosto di essere un loro affezionato fan. Ed ecco l’opportunità: “L'idea di tornare a lavorare in coppia ronzava già da tempo nelle nostre teste, agevolata dal fatto che, abitando nello stesso condominio, la frequentazione e l’amicizia non si sono mai interrotte”, avevano raccontato qualche tempo fa Tulio Solenghi e Massimo Lopez.

IL PRESENTE -

Attori, showman, artisti poliedrici e versatili: Lopez e Solenghi entrano in scena accompagnati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Coneglio. L'idea alla base dello show è quella di riappropriarsi di quel marchio di fabbrica che ha contraddistinto il trio Lopez-Solenghi-Marchesini sin dalle origini. Il risultato è un racconto scenico nel quale semplici frasi o singole intonazioni portano in maniera spontanea alla scena successiva. Una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni e interazioni col pubblico. E sono loro stessi a coinvolgere gli spettatori, a cercarne la complicità, in un appassionato scambio di emozioni che sfiorano la commozione. In quasi due ore di spettacolo si offrono alla platea con duetti che vanno da Gino Paoli e Ornella Vanoni, da Dean Martin a Frank Sinatra, attraversando la storia della musica e dello spettacolo. Il risultato? Un vero e proprio show… anzi l’unico e inimitabile “Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show”.

Pietro Razzini

Prendiamo positivamente atto che diversamente da altri casi, una volta tanto, le colleghe perseguite non vengono "condannate" a prescindere e che vengono pubblicamente difese dai genitori dei loro alunni, dal dirigente scolastico e da esponenti civici. Senza entrare nel merito del caso specifico di Mezzani, su cui sono in corso delle indagini, noi della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza chiediamo che dopo tanti docenti perseguiti, nel nostro territorio si avviino anche inchieste che incriminino chi è responsabile del comportamento dei propri figli. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, aggiunge:

"Noi veniamo pagati per fare lezione non siamo né badanti né baby sitter, quando si tratta di studenti maggiori dei 14 anni che interrompono la regolarità delle lezioni sono imputabili per interruzione di pubblico servizio, quando si tratta di bambini inferiori degli anni 14, quindi non imputabili, i loro genitori devono essere chiamati a rispondere legalmente delle azioni e dei comportamenti dei figli".

Quanto al caso di Mezzani auspichiamo che le nostre colleghe si rivolgano al Tribunale del Riesame di Bologna che annulli la misura cautelare che stanno subendo e che una volta tanto l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna si adoperi in aiuto dei suoi dipendenti, di solito i docenti vittime di queste situazioni vengono abbandonati o addirittura malamente trattati dall'amministrazione di appartenenza.

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Oggi parleremo di Mangusta, un cantautore di Parma. Un artista dotato, poliedrico e istrionico che prossimamente vedremo sul palco di "Italia's Got Talent", il programma condotto da Claudio Bisio, Mara Maionchi, Federica Pellegrini e Frank Matano.

Di Nicola Comparato - A Parma e provincia la scena musicale è molto ampia. Molti giovani e meno giovani comunicano il proprio pensiero con la musica. Tra tutti spicca un personaggio in particolare, Filippo Ianni, classe '77, in arte Mangusta.

Mangusta è noto per le sue originali esibizioni, per i suoi video e per i testi delle sue canzoni che rispecchiano un modo di essere e vivere "Trash", anche se questo termine è forse troppo restrittivo considerando la genialità dell' artista.

Infatti Mangusta è un compositore e un cantautore, un vero "ShowMan", un artista completo che tratta tematiche di ogni genere nei suoi brani, che spaziano dal tema politico alla vita di tutti i giorni, e nei quali gli ascoltatori riescono ad identificarsi.

Rap, Trap e Metal sono i generi che questo talentuoso artista è riuscito a fondere, creando un sound innovativo, divertente, originale e per certi versi geniale.
Mangusta non avrebbe bisogno di presentazioni. Musicalmente nasce nei lontani anni 90, militando in svariati progetti musicali tra i quali "RH Positivo", "Eloisa Band", "Sinock", "Arte di Cento" e durante la sua lunga attività ha partecipato ad importanti programmi televisivi, ad esempio "Roxy Bar" con Red Ronnie e "Generazione X" con Ambra Angiolini.

Mangusta e la sua band, formata da Elisa Morelli alla chitarra, Jenny Rovesti al basso e Pietro Albera alla batteria, si esibiranno domenica 17 febbraio allo Spinter Club (ex Arci Titty Twister) di Parma. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

"Sono bidello", "Lei ne va pazza", "Acuti in ciabatte", "Borderline" tra i brani più ascoltati. Lo stile di Mangusta è inimitabile e inconfondibile, ma la sua creatività non si limita solo alla musica. Infatti questo poliedrico artista è creatore di svariate opere d'arte, come quadri e oggetti d'arredamento, interamente fatti a mano.

E' possibile ammirare le sue creazioni visitando la pagina Facebook "Filippo Ianni Arte" al seguente link https://www.facebook.com/Filippo-Ianni-Arte-1459573860845256/ 

Cliccando qui invece potrete accedere alla pagina FB di Mangusta https://www.facebook.com/mangustaverostile/ 

Alleghiamo i link di alcune sue canzoni augurandovi buon ascolto.

1) Sono bidello https://m.youtube.com/watch?v=6XGVMjTnKco 

2) Lei ne va pazza https://m.youtube.com/watch?v=FhLECnjwtpc 

3) Borsine https://m.youtube.com/watch?v=mf2-1NZAnBU 

4) Il cenone di Natale https://m.youtube.com/watch?v=0GRxTCWFpvQ 

5) La tua ragazza https://m.youtube.com/watch?v=LpiUf3ZBnj0 

6) Acuti in ciabatte https://m.youtube.com/watch?v=9r8cXB9_NC0 

 

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Mezzani (Parma): il periodo di sospensione delle maestre serva per chiarire meglio non per alimentare la caccia alle "streghe"

C'è stata l'ennesima accusa di comportamenti violenti nei confronti di docenti, questa volta nei confronti di due insegnanti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo che operavano nel plesso di scuola primaria Mezzani, fortunatamente in questo caso nessuno è stato privato della libertà personale e già questo è un passo avanti rispetto a vicende analoghe.

Auspichiamo che i mesi di sopensione cautelativamente inflitti alle docenti servano effettivamente a fare chiarezza, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza come negli altri casi precisa che quando si tratta di percosse è ovvio che sussistono estremi di reato, ma quando si tratta di altro bisogna ponderare bene il concetto di "violenza", il legislatore non sanziona le:
ramanzine a voce sostenuta, le punizioni a fini educativi rivolte a scolari particolarmente "pestiferi" ed il contenimento fisico di ragazzini che si agitano mettendo in pericolo loro stessi ed i compagni di classe.
Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza, a proposito del caso di Mezzani dice: "La nostra associazione sindacale è vicina a tutti i docenti dell'Istituto Comprensivo di Sorbolo e Mezzani, sia iscritti che non"

 

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Un sindacalista della Cgil di Colorno ha asserito a mezzo stampa di aver stilato con il sindaco un verbale relativo all'introduzione di un "coordinatore pedagogico" all'interno dell'Istituto Comprensivo Statale i che ha sede nella cittadina, ci pare un'affermazione alquanto curiosa:

i sindaci non hanno alcuna titolarità relativa alle scuole statali che sono gestite dal Ministero dell'istruzione

I rapporti sindacali in ciascuna istituzione scolastica statale competono al dirigente scolastico, a livello provinciale sono curati dal dirigente territoriale (quello che una volta era provveditore) ed a livello regionale al direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.

Evidentemente il sindacalista della Cgil si riferiva a qualche scuola comunale, perché se fosse esatto quanto ha asserito sarebbe una grave invasione di campo del Sindaco all'interno dei rapporti sindacali di un altro ente che gli non amministra.

La norme prevedono che al tavolo di trattativa ci devono essere le RSU elette nella scuola interessata e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto istruzione che sono cinque, compresa la Gilda.

Quanto al coordinatore pedagogico esso è una figura non prevista dal contratto collettivo di settore e una discussione sul tema, per la scuola statale, non compete al livello locale. Salvatore Pizzo coordinatore della Gilda degli insegnanti di Parma e Piacenza a tal fine precisa: "Comunque per avere maggiori lumi chiederemo formalmente agli organi preposti, se un accordo sindacale c'è stato noi avevamo titolo ad esserci, se non ci hanno invitato sarà facile farlo annullare".

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Avrà degli strascichi l'archiviazione del procedimento penale intentato contro una docente di un Istituto del centro di Parma, denunciata per aver messo una nota ad una studentessa, era solo un normale atto che rientra nei poteri autoritativi degli insegnanti della scuola statale.

La Gilda degli Insegnanti che è in contatto con la collega interessata, pretenderà esaustive spiegazioni dagli organi amministrativi competenti: gli uffici territoriali del Ministero dell'Istruzione dovranno spiegare perché hanno costretto la professoressa a difendersi a proprie spese e non con le modalità proprie degli uffici statali.

L'"ufficio di docente" fino a prova contraria è parte dell'amministrazione statale, l'insegnante ha agito quale autorità dello Stato e non come privata cittadina, doveva essere attivata l'Avvocatura dello Stato e non ci risulta lo abbiano fatto.

Quando questo tipo di disavventure capitano ai Dirigenti Scolastici notiamo che c'è un'attenzione particolare nel tutelarli, mentre gli insegnanti vengono abbandonati a loro stessi.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, comunica: "Esiste una norma che prevede, per questi casi, il rimborso delle spese legali da parte del Ministero dell'Istruzione, ci stiamo già attivando per espletare le procedure necessarie"

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Resilient: presso Forma Meravigli a Milano, quaranta fotografie che raccontano i reportage realizzati da Marco Gualazzini in Africa dal 2009 al 2018. Le immagini in mostra sono il frutto di un lungo lavoro che hanno portato l’autore ad esplorare il continente alla ricerca di storie e vicende inedite. 

Parma -

Ha inaugurato ieri, presso le sale di Forma Meravigli a Milano, la mostra Resilient del fotografo parmigiano Marco Gualazzini (intervista). L’esposizione a cura di Alessandra Mauro raccoglie, per la prima volta in una mostra, circa quaranta fotografie che raccontano i reportage realizzati dall’autore in Africa dal 2009 al 2018.

La resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento; Marco Gualazzini nel suo lavoro cerca di testimoniare in che modo il continente africano reagisca ai problemi e alle crisi che lo flagellano con una capacità di resilienza straordinaria e insieme drammatica.  

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Le immagini in mostra sono il frutto di un lungo lavoro di quasi dieci anni che hanno portato l’autore ad esplorare l’Africa alla ricerca di storie e vicende inedite. Storie che nessuno vorrebbe sentire. È il caso delle sue immagini del Congo, paese piegato dalle credenze popolari e dal rapporto tra religione e stregoneria, dove chi soffre di malattie mentali viene tuttora considerato un indemoniato e lo stupro è usato come arma di guerra (ogni anno vengono stuprate 15.000 donne) o il Mali tormentato dalla guerra e dalle infiltrazioni islamiste nell’Africa subsahariana.

Nei suoi reportage Gualazzini documenta le condizioni del Sudan del Sud e della Somalia, uno tra i paesi più pericolosi e meno accessibili per stranieri e giornalisti. Durante il suo ultimo viaggio, nel 2018, il fotografo ha testimoniato la grave crisi umanitaria in corso lungo il bacino del lago Ciad, dovuta alla desertificazione come conseguenza del cambiamento climatico.

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Le immagini, di grande forza compositiva e impatto giornalistico, compongono un racconto fotografico straordinario e importante e ci regalano uno sguardo ravvicinato, partecipe e attento, sulla nostra realtà.

La mostra è accompagnata dal libro omonimo edito da Contrasto.

Forma Meravigli, un’iniziativa di Fondazione Forma per la Fotografia in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano MonzaBrianza Lodi e Contrasto.

A questo link l'intervista a Marco Gualazzini

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Giovedì, 31 Gennaio 2019 09:21

Il confronto Gilda, Amo Colorno continua ...

Un gruppo locale di Colorno continua a criticarci semplicemente perchè chiediamo norme più chiare che diano serenità al corpo insegnanti, ciò dopo la condanna e la parziale assoluzione di due docenti che operavano in quel contesto.

Ovviamente ci inchineremo alla sentenza quando essa diventerà definitiva, adesso è appena finito il primo grado. Rispetto al caso specifico avvenuto in quella località esistono ex alunni delle due insegnanti incriminate, oggi forse sono anche maggiorenni, i quali potrebbero riferire meglio come si sono trovati. Rileviamo ancora che il sodalizio locale non parla a nome delle rappresentanze elette negli organi collegiali, anche perchè non avrebbe titolo a farlo. Comunque sia, non siamo interessati a prestare il fianco a chi cerca visibilità nel contesto politico locale, operando noi in un comparto Statale che esula dalle dinamiche di paese. 

Le nostre controparti ai tavoli di trattativa afferenti le Scuole Statali non sono le associazioni di paese, tuttavia i politici locali che vogliono discutere con noi possono richiedere un appuntamento, tempo permettendo tutti vengono ricevuti.

Salvatore Pizzo
Gilda degli Insegnanti Parma e Piacenza

La seguente nota stampa in seguito alla risposta del sindacato Gilda, a replica della nostra presa di posizione sulla loro richiesta di "ridimensionamento" ed "uguaglianza" di pena per entrambe le due maestre accusate di violenze (come dimostrato da video riprese) su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Violenze avvenute in una scuola Colornese.

Il sindacato Gilda, inizia la sua replica affermando che Amo - Colorno è "un sodalizio locale non rappresentativo dei genitori". I signori del Gilda devono tener presente che il gruppo è costituito da cittadini di Colorno, e molti dei quali sono genitori. Non si può rendere di parte una vicenda così eclatante e squallida che ha coinvolto un intero territorio. Alcuni genitori i cui figli hanno subito violenze ripetute nel tempo, sono all'interno del nostro gruppo.

Secondo il sindacato, noi avremmo capito male le loro dichiarazioni. Citiamo dunque quanto si può leggere ormai su tutta la stampa locale: "la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, auspica un ulteriore ridimensionamento delle accuse nel giudizio di appello.". Ridimensionamento a nostro pensiero, vuole significare riduzione a più modesti limiti di valutazione. Sottolineano anche che "non giustificano chi picchia i bambini"ed affermano: "Sul punto ribadiamo che vogliamo risposte precise: dove finisce il concetto di ramanzina, punizione e contenimento fisico? Il rigore e la disciplina vanno praticati?"...

Vogliamo rassicurare il Gilda che non abbiamo mai lontanamente pensato che essi possano giustificare la violenza sui bambini, ma le loro domande ci lasciano perplessi. Punizioni e ramanzine vanno praticate, ma devono essere messe in atto seguendo criteri di civiltà e rispetto, e mai in nessun caso è concesso ad un insegnante di eseguire "contenimento fisico" con la violenza fisica di persone molto più forti di un bambino. Su questo anche loro dovrebbero convenire. Fare l'insegnante è una missione così come fare il medico. Un insegnante deve avere la lucidità, la determinazione e la capacità di gestire le situazioni senza l'uso della violenza. Grazie a Dio l'Italia è piena di queste meravigliose divulgatrici di cultura.

Il gruppo AMO - COLORNO non cerca e non vuole visibilità mediatica, bensì auspica che le condanne rimangano quelle emesse, oppure che siano aumentate, perchè per noi basta aver potuto vedere con gli occhi quanto accaduto in quelle aule.

Il gruppo

AMO - COLORNO

 

(FOTO: Nicola Scillitani _ coordinatore di Amo Colorno)

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 11:01

Gilda: replica alle critiche di "Amo Colorno"

Un sodalizio locale di Colorno, non rappresentativo delle categorie della scuola Statale, ci critica per le nostre posizioni relative alla questione delle due docenti condannate.

Se non fosse chiaro noi non giustifichiamo chi picchia i bambini, ci mancherebbe, diciamo semplicemente che tutti gli episodi contestati agli insegnanti che si sono trovati coinvolti in vicende simili, diversi dalle percosse, sono opinabili. Sul punto ribadiamo che vogliamo risposte precise: dove finisce il concetto di ramanzina, punizione e contenimento fisico? Il rigore e la disciplina vanno praticati?

Quanto al caso di Colorno la sentenza è di primo grado e ci sono altri giudicanti che saranno chiamati ad esprimersi, siccome una parte considerevole delle accuse già adesso si sono concluse con un'assoluzione, appare evidente che ci sono degli approfondimenti da fare.

Il sodalizio colornese dice anche che noi auspichiamo un "giudizio uguale" per le due docenti, evidentemente hanno letto male il comunicato, questo non lo abbiamo mai detto.

Quanto alle famiglie, esse in seno agli organi collegiali hanno regolarmente eletto i loro rappresentanti, sono le componenti elette legittimate a parlare a genitori e gli studenti, chi opera nel settore non può negare che la nostra sede è aperta al dialogo. Evidentemente l'onda mediatica serve a molti per avere visibilità, noi parliamo in quanto organizzazione rappresentativa i cui consensi sono certificati dall'Aran.

Quanto alla giustizia ci inchiniamo alle decisioni quando esse diventano definitive e come cittadini, se le leggi a disposizioni non sono chiare o insufficienti, riteniamo che il legislatore e la politica debbano aiutare gli insegnanti ad operare serenamente nell'interesse di tutti.

In merito alla questione locale di Colorno, chiediamo: cosa dicono i tanti colornesi, molti dei quali oggi maggiorenni, che sono stati alunni delle maestre incriminate?

Mercoledì, 30 Gennaio 2019 08:50

Amo Colorno sulla condanna delle insegnanti.

Riceviamo e pubblichiamo la nota di AMO Colorno a seguito della posizione espressa dal sindacato GILDA in merito alle condanne delle insegnanti della scuola materna.

"Il gruppo AMO - COLORNO ritiene inaccettabile la posizione presa dal sindacato GILDA degli insegnanti, in merito ai gravissimi episodi di violenza fisica e verbale, avvenuti nella scuola materna Belloni di Colorno su bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni, perpetrata da due insegnanti che sono state condannate ad una pena rispettivamente di 3 anni e 4 mesi e 2 anni e sei mesi. Lo stesso sindacato auspica un ulteriore riduzione della pena, chiedendo un giudizio uguale per entrambe le maestre.

Ciò lo riteniamo inaccettabile e fuori luogo. E' indiscutibile essere il compito di un sindacato difendere i lavoratori quando ne hanno diritto, ma in una situazione del genere, alla presenza di video riprese che mostrano l'assoluta crudeltà delle due donne, non è possibile schierarsi dalla parte dei "carnefici".

Viene da chiedersi se i signori del GILDA abbiano dei figli, e come si sarebbero comportanti se fosse capitato a loro una cosa del genere.

Nel rispetto delle famiglie lese e dei bambini che hanno subito ciò che mai avrebbero dovuto in un istituto scolastico, che invece sarebbe dovuto essere un luogo sicuro di crescita personale e intellettuale, chiediamo al sindacato di ritirare quanto dichiarato e di lasciare che la giustizia faccia il suo corso così come deve essere.

Che prendano posizione anche tutte quelle insegnanti che ogni giorno svolgono diligentemente e con tanta professionalità il loro lavoro; affinchè non venga sminuito il loro importantissimo impegno verso l'intera collettività.

Il gruppo

AMO - COLORNO"

Una giornata con il Club dei 27 per i 118 anni dalla morte di Giuseppe Verdi: le celebrazioni fra Roncole Verdi, Parma e Milano. Curiosità e iniziative del Club parmigiano che onora il Maestro con iniziative volte a creare cultura e tramandarne la memoria.

Parma -

Fra le tante iniziative del Club dei 27 volte a creare cultura e tramandare la memoria del Maestro Giuseppe Verdi, non possono certo mancare le ricorrenza annuali per celebrare il Cigno di Bussetto nei giorni di nascita e morte. Domenica 27 gennaio, infatti a 118 anni dalla scomparsa del Maestro, si è tenuta la consueta celebrazione.

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LE CELEBRAZIONI PER I 118 ANNI DALLA MORTE DI GIUSEPPE VERDI

In mattinata è stata deposta una corona di fiori alla casa natale di Roncole Verdi, in provincia di Parma, e posto un mazzo di rose nella camera da letto, mentre nel pomeriggio una rappresentanza dei soci si è recata a Milano presso il Gran Hotel et de Milan, dove Giuseppe Verdi scelse di soggiornare dal 1872 e in cui morì il 27 gennaio del 1901. Negli ultimi anni, infatti quando Verdi vi soggiornava, prendeva sempre alloggio nella suite n.105 posta al primo piano.

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La giornata si è poi conclusa presso la Casa di riposo Giuseppe Verdi - che fu fatta erigere con l'obiettivo di ospitare i musicisti anziani e che negli ultimi anni ospita anche giovani studenti di musica, meritevoli e bisognosi, che siano iscritti a scuole di musica riconosciute in Milano - per deporre una corona di fiori sulla tomba del Maestro e una rosa rossa sulla tomba di Giuseppina Strepponi, seconda moglie del Maestro.

Prima della partenza verso la città meneghina, si è tenuta anche una toccante e partecipata cerimonia presso il Foyer del Teatro Regio di Parma dove sono intervenuti oltre all'Assessore alla cultura, Michele Guerra, il responsabile programmazione artistica del Teatro Regio, Cristiano Sandri e, in rappresentanza di tutte le associazioni musicali, la Presidente di Parma Lirica, Cristina Bersanelli. Al termine della cerimonia, il Maestro Massimo Fiocchi Malaspina, accompagnato alla pianola dal Maestro Claudio Cirelli, ha diretto i coristi della Corale Verdi e del Coro del Teatro Regio, che hanno intonato il "Va pensiero" dal Nabucco di Verdi.

 

IL GRAND HOTEL ET DE MILAN E LA SUITE DI GIUSEPPE VERDI

Il Grand Hotel et de Milan è tuttora esistente ed operante, in Via Alessandro Manzoni n. 29, a circa quattrocento metri dal Teatro alla Scala. Qui è visitabile, quando disponibile e per gentile concessione della direzione, la suite Verdi, all'interno della quale è ancora conservato lo scrittoio utilizzato dal Maestro durante i suoi soggiorni, mentre il letto sul quale si è addormentato per sempre si trova a Villa Verdi in Sant'Agata. Nella stanza si trova pure un enorme dipinto, una stampa ed un busto del Maestro, mentre un altro ritratto è conservato nella meravigliosa hall dell'albergo.

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IL CLUB DEI 27

Il Club dei 27, che ha attualmente sede presso la Casa della Musica di Parma, risale al 1958, quando in un bar paninoteca del centro di Parma - la Grotta Mafalda - si riunirono i diversi frequentatori del Teatro Regio, accomunati dalla passione per la lirica e in particolare per le opere di Giuseppe Verdi.

Per iniziativa del titolare Emilio Medici e di Carlo Ziveri, fondarono l'associazione di Appassionati Verdiani "Grotta Mafalda", in cui il nome di ogni membro rappresentava, come accade ancora oggi, un'opera del Maestro. Divenuto subito punto di ritrovo per i nomi più importanti della lirica, quali Tebaldi, Corelli, Del Monaco, Tucker, Milnes, Domingo, solo per citarne alcuni, nel 1974 prese poi il nome attuale di "Gruppo Appassionati Verdiani – Club Dei 27" dandosi uno statuto con la finalità di "onorare e di ricordare il Maestro Giuseppe Verdi, quale genio musicale tra i più insigni di ogni tempo, e far sempre meglio conoscere e sempre più apprezzare, soprattutto alle più giovani generazioni, tramite ogni iniziativa utile allo scopo, il Maestro Verdi e le sue creazioni musicali".

 

LE INIZIATIVE DEL CLUB DEI 27

Tra le iniziative più significative è l'onorificenza "Cavaliere di Verdi", che viene conferita a quei personaggi che nella loro attività hanno tenuto alto e portato in tutto il mondo il nome e le opere del Maestro, il premio "Tu conosci Verdi ?" riservato alle classi quarte e quinte delle scuole elementari di Parma e provincia, e le manifestazioni celebrative ufficiali, che si svolgono ogni anno il 10 ottobre e il 27 gennaio, nelle ricorrenze della nascita e della morte.
Nel 2013, in occasione del bicentenario verdiano, si sono aggiunte nuove iniziative divenute ricorrenti, quali "Fuoco di gioia", il concerto benefico organizzato ogni anno durante il Festival Verdi e "I giovani per Verdi" l' evento ideato per consentire ai giovani cantanti lirici di cimentarsi in arie verdiane.

 

Il Fotoracconto della giornata a cura di Francesca Bocchia

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Colorno (Parma) – Vogliamo sapere dove finiscono i concetti di ramanzina, contenimento fisico e punizione a fini educativi e che cosa si intende per violenza. Fino ad oggi il legislatore non lo ha chiarito lasciando nelle sole mani di forze dell'ordine e magistratura il compito di valutare il comportamento degli insegnanti, senza mai coinvolgere in queste particolari inchieste gli esperti di pedagogia.

A questo si aggiunge l'aumento del numero dei piccoli alunni nella scuola dell'infanzia e nella scuola primaria e l'usura psico fisica alla quale insegnanti, sempre più anziani, sono esposti a causa delle condizioni in cui operano, assai peggiorate rispetto al passato: classi sempre più turbolente, più numerose e figure di supporto insufficienti.

Dopo l'assoluzione per numerose imputazioni alle due docenti dell'Istituto Comprensivo di Colorno, finite sotto accusa lo scorso mese di maggio, e la contemporanea condanna delle stesse rispettivamente a 3 anni e 4 mesi e 2 anni e 6 mesi emessa oggi dal giudice per l'udienza preliminare, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza tramite il suo coordinatore Salvatore Pizzo, auspica un ulteriore ridimensionamento delle accuse nel giudizio di appello.


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La cantante di origine parmigiana sarà protagonista durante le serate del 69° Festival della canzone italiana degli eventi collaterali che si terranno nei teatri adiacenti all’Ariston. Per lei quella sanremese da una settimana “da favola”, tra interviste, video musicali e abiti da sogno. 

PARMA -  

Ci sarà anche un po’ di Parma al prossimo Festival di Sanremo. E a portarcelo sarà la cantante Cinzia Felloni, che nelle serate che vanno dal 7 al 9 febbraio parteciperà a una serie di eventi collegati al festival che si terranno nei teatri adiacenti all’Ariston, tra cui il Palafiori e il celebre Casinò.

E quella di Cinzia si preannuncia già come un’esperienza da sogno, come ci racconta: “Sono una cantante di piano bar e per parecchi anni mi sono esibita insieme a diverse orchestre di liscio che mi hanno formata. Ho un vasto repertorio, che spazia dal liscio alle canzoni dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Dopo 25 anni di esibizioni in sagre di paese, circoli, feste private e sale da ballo, l’anno scorso sono stata invitata alla Mostra del Cinema di Venezia, per rappresentare la mia città, Parma. In quell’occasione ho incontrato artisti famosi e manager, tra cui Daniele Morelli dell’Agenzia Luna di Ravenna, che mi ha notata e mi ha così invitata a partecipare agli eventi collegati al 69° Festival di Sanremo”.

Ma l’esperienza sanremese di Cinzia non si fermerà alle esibizioni canore, anzi, si preannuncia come una vera e propria favola.

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“Farò anche da modella per Daniela Michelli, in arte Midart, stilista e regista di Trieste, che ha in progetto un film-omaggio ad Anonimo Veneziano. Si intitolerà “Lei è ritornare a Venezia”, nel quale io avrò una parte importante. Per l’occasione, poi, indosserò un abito creato dalla stilista, chiamato “Spuma di mare”. Gli accessori e le borse mi saranno invece forniti da Stefy Go, un brand che veste anche il Parma Calcio”.

Durante le serate del festival, poi, sarà proiettato anche un video di Nicola Marchese, a cui Cinzia ha collaborato, con l’interpretazione del brano “Mondo”, originariamente cantato da Riccardo Fogli. Il video è stato in gran parte girato al 5.Lab del Cubo di Parma.

Dopo l’esperienza sanremese, poi, Cinzia Felloni presenterà presso la Libreria Feltrinelli di via Farini, a Parma, il prossimo 28 febbraio, alle ore 18, il suo ultimo Cd di cover.

“Mi aspettano tanti altri impegni in questo 2019, perché il mio futuro si baserà sulla musica”, ha commentato soddisfatta la cantante parmigiana.

Il Ministero dell'Istruzione dopo essere stato condannato in primo grado dal Tribunale di Piacenza e stato condannato anche dalla Corte d'Appello di Bologna: è legittimo il risarcimento che era stato previsto per dal giudice del lavoro per due docenti piacentini assistiti dalla Gilda degli Insegnanti.

I due docenti cinque anni fa si erano rivolti al Tribunale, insieme ad altri 26 colleghi assistiti dalla Gilda, perché stanchi delle continue assunzioni a tempo determinato senza riuscire ad ottenere un'assunzione definitiva. Adesso dovranno ricevere quale risarcimento dei danni tutti gli arretrati salariali relativi alle anzianità maturate come se fossero stati sempre di ruolo, il Ministero dopo aver perso la causa a Piacenza solo per due di loro aveva deciso di resistere, ma ha perso, guardacaso erano gli unici del gruppo che tuttora sono rimasti precari ai quali spetta un risarcimento che prevede calcoli leggermente più onerosi per l'Amministrazione. Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Piacenza e Parma, afferma: "Maltrattare i docenti significa maltrattare il futuro dei nostri figli, i primi a ricordarselo dovrebbero essere coloro che a vari livelli hanno ruoli di responsabilità nella vita scolastica"

Un grande fotografo, un parmigiano vero, una persona attenta al mondo circostante, capace di cogliere in uno scatto l’essenza di un’emozione. Spesso, purtroppo, della sofferenza. Marco Gualazzini, porta a Milano la sua mostra “Resilient”: un progetto che sarà visibile al pubblico a partire da giovedì 31 gennaio, nelle splendide sale della Fondazione Forma in Via Meravigli.

Appuntamento alle ore 18.30 per l’inaugurazione. A seguire, spazio fino al 24 marzo, dal mercoledì alla domenica (tra le 11 e le 20) per osservare i suoi lavori. L’ingresso è gratuito.

Com’è nata l’idea di questa esposizione?

“La mostra è figlia della pubblicazione di un libro dal medesimo titolo: “Resilient”. È il risultato di un lungo lavoro fatto sul mio archivio personale: dieci anni di attività in Africa. Per questo doppio impegno, volume ed esposizione, devo ringraziare il collezionista d’arte Giampaolo Cagnin e Roberto Koch, editore dell’agenzia “Contrasto” per cui lavoro. È grazie a loro che ho iniziato questo viaggio a ritroso ne tempo”.

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Che significato ha per lei “Resilient”?

“Non è stato facile riassumere dieci anni di Africa. Dal 2009 ho collezionato tantissimi servizi, molto diversi tra loro. Ho seguito le crisi più grandi del continente fino a ottobre 2018. Sono partito da reportage che avevano come tema l’islamismo radicale, sono incappato quasi per caso nel Congo, terra con molti altri problemi indipendenti dal fattore religioso. E ancora, la Somalia che dal 2011, quando l’ho vista per la prima volta, sta cambiando anno dopo anno”.

Su che base ha scelto le fotografie?

“Il libro parte dai tanti traumi di un intero continente. La resilienza nasce in risposta a questi drammi. La mostra è una conseguenza del volume,  è un lavoro fatto in sottrazione nei confronti delle immagini pubblicate nel libro. Ho scelto gli scatti cercando di raccontare tutto il percorso che ho vissuto”.

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Cosa le ha regalato “Resilient”?

“Mi ha dato la possibilità di rileggere i miei servizi con un occhi diverso, più maturo. Già dal 2015 devo ammettere di aver avuto modo di aggiungere una certa dose di consapevolezza al mio lavoro. La necessità di preparare un libro mi ha messo davanti all’obbligo di riflettere sul percorso che ho fatto”.

E cosa è scaturito da questa riflessione?

“In questi dieci anni ho raccontato il dolore degli altri. É il mestiere che faccio. Guardare indietro mi è servito per capire se sono stato coerente con le scelte che avevo fatto. Un grande fotografo come Paolo Pellegrini ha affermato che ogni dieci anni è fondamentale fare il punto della situazione per capire ciò che è stato realizzato: sono contento di aver avuto questa opportunità che da solo, forse, non avrei fatto mia”. 

Pietro Razzini

Foto della Mostra a questo link

Mercoledì 23 Gennaio 2019 -

Si sono conosciuti e reciprocamente apprezzati. Poi Giuseppe Fiorini, collezionista-contadino (come ama definirsi) li ha eletti suoi artisti prediletti. Luigi Pastori, maestro d’arte di grande esperienza, se n’è andato qualche anno fa, lasciando un‘eredità imponente in termini di qualità e quantità di opere, mentre Dario Rossi di Canneto sull’Oglio prosegue il suo percorso di pittura travolgente e tutt’uno con la sua vita, inscindibile da essa. Dopo essersi lasciato sedurre dai grandi maestri Van Gogh, Soutine, Kiefer, ha creato un linguaggio inconfondibile, fatto di spessori, d’esorbitanti sovrapposizioni di cose e colore, dove tutto diventa altro per turbare e confondere, per prendere per i capelli il mondo con le sue viltà, le sue violenze, l’assurda banalità del male. E scuoterlo, mostrandone le contraddizioni e la sua bellezza senza pace.

Siamo di fronte a due espressionisti diversi, come li potevano essere De Vlaminck  e Van Gogh. Ma tra i contorni marcati, le linee essenziali di Pastori e la straripante materia di Rossi, tra la quiete bucolica dell’uno e la furia magmatica dell’altro, tra la terra e il cielo c’è un denominatore comune: l’uomo. E’ l’uomo inquieto, straziato, disarticolato, eccessivo nelle forme, condannato ad esistere di Dario Rossi, ma è anche l’uomo ritrovato nell’armonia con la natura, rasserenato nell’abbraccio affettuoso, che ha superato il dolore e coltiva la speranza come mostra Pastori. E ancora questa speranza è un figlio, un sentimento, un seme deposto per l’uno, mentre è uno squarcio di sole, di luna, il bagliore che vibra tra i flutti di un’ondata di fango, l’alba che insinua l’orizzonte cupo per l’altro.

Il colore in entrambi è preponderante e innaturale. Più simbolico in Pastori, esasperato e ridondante in Rossi. La loro pittura è un fatto emozionale, sentito intimamente in ogni pennellata, un percorso dentro e fuori di sé per trovare risposta, il grido che si placa, ma infine lascia lo stesso la domanda sospesa, malinconica o ironica, assertiva o provocatoria. Allora il punto interrogativo tra terra e cielo si può sciogliere in un cerchio di tenerezza, come nelle due maternità scelte per la mostra. Qui è dunque la soluzione, la verità. E’ questo che porta il profondo silenzio del vento, in paesaggi dove le ombre non ci sono più. Perché sono dentro. Di noi. In loro invece è ormai solo la luce.

Come dice il titolo del quadro di Rossi: Dalla pietà all’amore.

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Molte e di elevato pregio sono le testimonianze lasciate in Emilia Romagna da quel Genio Universale che rispondeva al nome di Leonardo Da Vionci. Da Parma a Cesenatico passando da imola, Leonardo ha arricchito la regione delle sue opere.

di LGC, Parma 23 gennaio 2019 - Da pittoriche a ingegneristiche e topografiche, l'Emilia Romagna potrebbe venire riscoperta solo ripercorrendo le tappe di Leonardo da Vinci. Un'occasione quindi da non perdere soprattutto per quei centri minori che dovrebbero innalzare il tasso di permanenza turistca, e Parma è uno di quelli.

Sulla questione celebrativa, il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti, ha interrogato la Giunta: "Quali sono gli eventi programmati per ricordare l'artista e scienziato italiano?"

"La Regione ha intenzione di promuovere gli eventi organizzati sui territori emiliano-romagnoli per celebrare il 500° anniversario della morte dell'artista e scienziato Leonardo da Vinci?".
A chiederlo è ilconsigliere regionale della Lega, Daniele Marchetti, che ha depositato un'interrogazione nella quale chiede, ad oggi, quali "siano gli eventi programmati per ricordare il 500° anniversario della morte di Leonardo Da Vinci" e se la Giunta di viale Aldo Moro "abbia intenzione di darne visibilità attraverso i propri canali di comunicazione".
"Anche alla luce del sensibile aumento dei visitatori registrati dai Musei civici di Imola ritengo – sottolinea il consigliere del Carroccio - che la ricorrenza della morta di un artista e scienziato, che ha dato lustro al nostro Paese, come Leonardo Da Vinci, possa rappresentare un'occasione – da non perdere - di ulteriore sviluppo per il turismo della città del Santerno. E' evidente che per ottimizzare le celebrazioni e gli eventi già programmati per Da Vinci, occorrerebbe anche un maggiore impegno da parte della Regione Emilia-Romagna, la quale, anziché seguire le orme di quanto sta facendo – ad esempio – la Lombardia, sembra ferma al palo".
"Pertanto, proprio nell'anno in cui ricorre l'anniversario della morte di Leonardo, ricorrenza molto sentita sotto il profilo cultural e turistico in tutto il territorio romagnolo, ci aspettiamo che la Regione non solo faccia la propria parte, ma la pubblicizzi anche adeguatamente attraverso tutti i suoi canali di comunicazione" conclude Marchetti.

 

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Debutta martedì 22 gennaio il primo progetto di FOI Young: il sodalizio tra la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti e l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “A. Peri - C. Merulo”. La vera Compagnia del Cigno si trova a Reggio Emilia.

Reggio Emilia -

Si trova a Reggio Emilia la vera “compagnia del Cigno”. È quella che sta coltivando la Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti che, grazie al sodalizio con l’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “A. Peri - C. Merulo”, ha messo in piedi un fecondo e prestigioso progetto di tutoring dedicato ai giovani musicisti talentuosi del conservatorio reggiano. 

Si chiama FOI Young, un sistema virtuoso che crea progetti sinfonici e operistici costruiti ad hoc, in cui le prime parti della Filarmonica affiancano i giovani studenti nelle performance. 

Il primo frutto di FOI Young si intitola “Shakespeare in music” e debutta martedì 22 gennaio alle ore 9.00 al Teatro Cavallerizza per il pubblico delle scuole, nell'ambito dei progetti educational de “I Teatri di Reggio Emilia”

I giovani talenti del Peri suoneranno insieme ai professionisti della FOI in un’opera diretta da Valentino Corvino, eclettico direttore d'orchestra, compositore violinista italiano che si è esibito in tutto il mondo e la voce di Roberta Giallo, cantautrice, autrice, performer teatrale e scrittrice. 

Le musiche saranno di Henry Purcell e Elvis Costello. Sul palco si esibiranno gli attori della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”.

“Uno degli obiettivi primari della FOI Bruno Bartoletti - ha detto Manlio Maggio presidente della FOI - consiste nell'intessere continuative relazioni con il territorio delle terre verdiane, cui, ricordiamolo, appartiene anche Reggio Emilia. Con i musicisti più rappresentativi della FOI siamo sempre alla ricerca di progetti musicali innovativi che possano raggiungere il pubblico giovane e, allo stesso tempo, catturare l’interesse e la curiosità negli studenti, in modo da favorire in loro sia la tecnica di esecuzione che la passione per la musica”.

“Come Istituto siamo molto orgogliosi che questo progetto prenda il via – ha detto Marco Fiorini, direttore dell’Istituto Peri-Merulo -. Lo scopo di una Scuola di Formazione è anche quello di fornire concrete occasioni di sfide professionali per i giovani allievi che contribuiranno a formare i musicisti del domani, capaci di inserirsi in una orchestra d’alto livello come quella della FOI Bruno Bartoletti”.

 

In mostra fino al 9 febbraio presso la Galleria Petitot della Biblioteca Palatina di Parma, l’esposizione dell’Erbario settecentesco di Giovan Battista Casapini, a conclusione del restauro terminato a fine 2018.

Parma -

Sabato 19 gennaio, presso la Galleria Petitot della Biblioteca Palatina di Parma, si è tenuta l’inaugurazione dell’esposizione dell’Erbario del medico e botanico Giovan Battista Casapini (1722), a conclusione del complesso intervento di restauro iniziato nel gennaio 2017 e terminato a fine 2018. 

Sono intervenute Maria Grazia De Rubeis, Direttrice della Biblioteca Palatina, Marcello Tomaselli, Direttore scientifico dell’Orto Botanico dell’Università di Parma, e Giuliana Massini Cugini, Past President di Inner Wheel, Club di Parma Est.

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La mostra, organizzata dal Sistema Museale dell’Università di Parma in collaborazione con la Biblioteca Palatina del Complesso Monumentale della Pilotta, rimarrà aperta al pubblico dal 19 gennaio al 9 febbraio 2019.

Lopera di restauro è stata condotta dalla ditta Cartantica ed è stata interamente finanziata dal Club di Parma Est C.A.R.F. dell'Associazione Inner Wheel Italia, da anni impegnato nel sostegno di attività di carattere sociale-umanitario e culturale, con particolare riguardo al restauro di opere d’arte del territorio.

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Nell'Erbario Casapini, che risale al 1722, sono classificate e annotate le piante in rapporto alla loro virtù medicamentosa. Il documento costituisce non solo un prezioso reperto museale, ma anche una straordinaria testimonianza delle conoscenze medico-terapeutiche dell'epoca.

Giovan Battista Casapini, medico e botanico vissuto nei primi anni del Settecento, esercitò la medicina nel Ducato di Parma e raccolse nel territorio numerose piante medicinali. Una volta essiccate le riunì in erbari, due dei quali sono giunti fino a noi: uno è conservato a Modena e l'altro all’Orto Botanico dell’Università di Parma, dove giunse nel 1921 per concessione della Biblioteca Palatina, che ne autorizzò il deposito per ragioni di affinitàdisciplinare.

 

Le foto dell'inagurazione a cura di Francesca Bocchia

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Dal 22 al 27 gennaio, da martedì a domenica. Cenerentola arriva a Milano, sui pattini, regalando uno spettacolo di eccezionale bravura tecnica e dalle emozioni senza fine. Il Teatro degli Arcimboldi sarà la sede di "Cenerentola on Ice", spettacolo offerto da una delle più famose compagnie di danza su ghiaccio del mondo: The Imperial Ice Stars.

L'appuntamento, realizzato grazie a Lunchbox Theatrical Productions e Tony Mercer in collaborazione con World Entertainment Company, trasformerà la location in Viale dell'Innovazione in una grande pista di pattinaggio dove prenderà vita una delle storie più amate da adulti e bambini. Gli orari? Da martedì a sabato alle 20.30 (il sabato si aggiungerà anche uno spettacolo pomeridiano alle 15.30), la domenica alle 15.30 e alle 19.30.

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SUCCESSO ASSICURATO

I lunghi tour in Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Corea, Singapore, Hong Kong, Tailandia, Giappone e Sud Africa hanno certificato il successo di uno spettacolo che ha potuto fregiarsi della regia di Tony Mercer, in collaborazione con tre degli allenatori di pattinaggio più stimati al mondo: Evgeny Platov (doppia medaglia d'oro olimpica e quattro volte campione mondiale) e i campioni mondiali di danza su ghiaccio 2006 e 2007 Albena Denkova e Maxim Staviski. 

Ma non è tutto: lo show è speciale anche per i suoi straordinari effetti. Il fuoco e la pioggia, i voli e i magnifici paesaggi proiettati: magia per gli occhi e per la mente. Infine, ma non meno importanti, gli sfarzosi costumi di Albina Gabueva, costumista del famoso Teatro Stanislavskij di Mosca. E i protagonisti? Cenerentola sarà interpretata da Olga Sharutenko mentre Bogdan Berezenko sarà il suo principe. Tra gli altri ruoli fondamentali, il padre di Cenerentola (Sergei Lysev), la matrigna (Maria Mukhortova) e le sorellastre (Irina Milana e Ekaterina Sheremeteva).

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TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI: DA PALCO A PISTA 

Sarà WEC a trasformare il palcoscenico del Teatro degli Arcimboldi in una grande pista di pattinaggio. Compito sicuramente non semplice. Il lavoro inizierà il giorno precedente la prima del 22 gennaio, dalle 7 del mattino, quando si scaricheranno due tir di 14 metri pieni di attrezzature, costumi, scenografie, impianto audio e luci, fino alla creazione della vera e propria pista per pattinare. Qualche numero per capire l'imponenza della struttura: 15 chilometri di tubature sottostanti la pista, temperatura abbassata a "-15" gradi, 4 tonnellate di granella di ghiaccio per un risultato finale che porterà alla creazione di uno strato di ghiaccio dallo spessore di 7 centimetri e dal peso di 14 tonnellate. Già questo è quasi magia.

Pietro Razzini

Dirigenti Scolastici premiati se non si boccia, esposto all'Autorità Anticorruzione della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza

Dopo che l'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna ha emesso il "Piano Regionale di Valutazione dei Dirigenti Scolastici", la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza ha ritenuto opportuno segnalare l'atto all'Autorità Nazionale Anticorruzione, esso prevede al punto 1 che ai fini di una positiva valutazione degli interessati si consideri anche la "riduzione dei tassi di insuccesso", statuizione che tradotta in termini pratici concorre a determinare benefici economici per i dirigenti delle scuole in cui si registra un numero minore di studenti bocciati rispetto all'anno scolastico precedente. La positiva valutazione è strettamente connessa alle premialità di natura economica denominata "retribuzione di risultato" che la legge prevede per gli interessati.

Tutto ciò rischia di minare l'imparzialità ed il buon andamento di una pubblica amministrazione fondamentale qual è la Scuola Statale.

I Dirigenti Scolastici sono presidenti di diritto degli organismi deputati alla valutazione degli alunni, i consigli di interclasse nella scuola primaria e consigli di classe nella scuola secondaria di primo e secondo grado, in pratica quando c'è da bocciare o promuovere concorrono anche ad una decisione che ha una ricaduta economica personale. Tale situazione si pone in evidente contrasto con i principi di correttezza ed imparzialità della Pubblica Amministrazione ed in particolare con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, commenta: "L'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna dovrebbe contribuire a dare serenità al personale scolastico, noi che siamo sul territorio registriamo che questo non avviene, sarebbe bene che la politica intervenisse per mettere a posto le cose e prendendo i provvedimenti necessari"

(allegato l'atto contestato vedasi punto 1)

Una merenda fuori dalla scuola, tutta sana e genuina, rigorosamente targata "Campagna Amica". E' quella che, giovedì 17 gennaio alle ore 10,00, troveranno e degusteranno gli alunni di due classi della Scuola elementare di Sala Baganza in visita al Mercato di Campagna Amica in Via Vittorio Emanuele II a Sala Baganza.

Gli alunni saranno accolti dal Direttore di Coldiretti Parma Alessandro Corsini e dalla Presidente di Agrimercato Parma Paola Bartoli.
A riceverli il Sindaco Aldo Spina, che ha condiviso la finalità educativa dell'iniziativa e sostenuto, fin dal suo avvio, il mercato dei produttori di Campagna Amica, credendo nell'importanza della filiera corta e della valorizzazione dell'agricoltura locale.

L'iniziativa - comunica Coldiretti - è un'occasione per sensibilizzare le nuove generazioni ad una corretta alimentazione e avvicinarle alla conoscenza dei prodotti legati al territorio. Obiettivi che Coldiretti sta portando avanti con il progetto "Educazione alla Campagna Amica", rivolto proprio agli Istituti scolatici di Parma e provincia, che quest'anno è centrato sul tema della biodiversità.

La chiara fama dell'Istituto "Zappa Fermi" di Borgotaro e Bedonia è nota, grazie alla dedizione dei docenti che operano nella scuola della Valtaro tutti sanno che si tratta di una scuola d'eccellenza, per questo riteniamo che sia uno svilimento usare a mezzo stampa i dati dell'ente di ricerca statistica Invalsi per affermare quello che tutti già sanno.

L'Invalsi nel Parmense e nel Piacentino svolge gran parte della sua attività sfruttando prestazioni lavorative dei docenti "a nero", è da tempo che la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza denuncia questo scandalo. "Abbiamo chiesto anche una contrattazione decentrata ai responsabili di questo ente, ma ad oggi tutto tace", dichiara Salvatore Pizzo, responsabile della Gilda di Parma e Piacenza –il quale continua "Invitiamo la comunità scolastica ad accostare il meno possibile il nome dell'Invalsi a quello dell'istruzione, che quale sorgente di legalità non può essere contaminata chi sfrutta il lavoro delle persone senza pagare il dovuto".

Cogliamo infine l'occasione per ribadire ancora una volta che la carica elettiva di vice preside è stata purtroppo abolita quasi 20 anni fa, ancor oggi molti comunicatori che si occupano di scuola attribuscono questo titolo a qualche nostro collega che sceglie di collaborare con i dirigenti scolastici.

E come cita un vecchio detto, non c'è due senza tre. I nostri nonni non si sbagliavano mai. Ancora una volta la stazione di Colorno è vittima dell'anonimo graffitaro, che di artista ha davvero ben poco. Per la terza volta di fila, la facciata della stazione del paese, dopo essere stata reimbiancata, è stata deturpata.

Un ulteriore gesto di inciviltà compiuto, secondo le segnalazioni che abbiamo avuto da diversi pendolari, a quanto pare in pieno giorno, tra le ore 08:00 e le ore 14:00 (prima non era presente alcun graffito). La cosa che ci lascia alquanto perplessi è: "com'è possibile realizzare un simile scempio senza che nessuno abbia potuto accorgersi di nulla?..."

La stazione, che tra l'altro è sottoposta al vincolo conservativo delle belle arti era stata in parte, da poco ristrutturata. AMO - COLORNO si era impegnato a chiedere a RFI, la messa in decoro dell'area, e dopo una lunga trattativa era riuscita ad ottenere la sistemazione della porta della sala d'aspetto, di alcune finestre, dell'area ex carico - scarico merci allora ricolma di rifiuti e del ripristino del muro esterno.

Siamo davvero avviliti e arrabbiati. Quest'ennesimo gesto d'inciviltà, al paese non fa bene perché annulla l'impegno di tutti coloro che cercano di rendere più gradevole e vivibile Colorno. Adesso è doveroso che si provveda ad installare, quanto prima, un impianto di telecamere atto alla tutela dei viaggiatori e della nostra stazione. Cosa fattibile come dimostrato dalla disponibilità di RFI a seguito di risposta ad un'interrogazione fatta in regione dal consigliere Dott. Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d'Italia, per nostro conto, che chiedeva, tra i vari elementi contenuti, proprio l'installazione di un sistema di videosorveglianza atto a tutelare il decoro dell'area.

Invitiamo altresì coloro che hanno visto e riconosciuto il vandalo, ove fosse stato possibile, ad interfacciarsi con le forze dell'ordine. Il graffito sembra sempre lo stesso, ed anche la mano di colui che l'ha realizzato per la terza volta di fila.

 

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Il gruppo

AMO - COLORNO

L’attore abruzzese, ormai di casa a Modena grazie alla sua lunga collaborazione con ERT porta a casa il più importante riconoscimento del mondo teatrale italiano per il ruolo di Lulù Massa ne “La classe operaia va in paradiso” con la regia di Claudio Longhi. Ma sono tanti i progetti di Ert premiati e gli attori nati o cresciuti in Emilia Romagna ad avere ottenuto riconoscimenti. 

Bologna –

Ha dato il volto a Guido Corsi nella fiction “Che Dio ci aiuti!”, a Enrico Vinci in “Non dirlo al mio capo”, al cinico Claudio Conforti nella serie “L’Allieva” e, a febbraio, lo rivedremo nella seconda stagione de “La porta rossa” nel ruolo di Cagliostro, ma il primo, grande amore di Lino Guanciale è il teatro, dove chi lo segue ha avuto modo di apprezzare la sua bravura. 

E proprio all’attore abruzzese, ma cresciuto artisticamente con ERT – Emilia Romagna teatro, e con un legame speciale con la città di Modena, è andato il Premio Ubu, il più importante riconoscimento nel mondo teatrale italiano, come migliore attore e performer per il ruolo di Lulù Massa ne “La classe operaia va in paradiso”, per la regia di Claudio Longhi. Il premio è stato assegnato a Guanciale ex equo con Gianfranco Berardi per “Amleto take away”, prodotto dal Teatro dell’Elfo con il sostegno di ERT. 

Sul suo profilo Instagram, Lino Guanciale ha ringraziato uno per uno i suoi compagni di ERT. “Mi sono commosso”, ha dichiarato. Da quando inizia a frequentare l’accademia di arte drammatica vedi gli Ubu come un traguardo. Questo riconoscimento penso però che non premi solo me, ma il lavoro della “Classe operaia”, l’ultima pagina di un libro che scriviamo da tempo con Claudio Longi e con i compagni del gruppo ERY. L’Ubu riconosce una filosofia del fare teatro, che parte dall’idea che l’attore oggi non può essere solo un animale da palcoscenico, ma deve trasformarsi in un intellettuale pronto ad andare incontro al pubblico”.

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Attualmente, Guanciale è impegnato in teatro insieme a Gabriella Pession con “After Miss July, ad aprile con “Ragazzi di vita” di Pasolini, mentre nel 2019 è attesa la sua prima regia con gli allievi della scuola di Teatro “Jolanda Gazzerro” di ERT, che ha sede a Modena.

Tuttavia, la quarantunesima edizione dei Premi Ubu, tenutasi ieri presso il Piccolo Teatro Studio Melato a Milano ha vista tra i premiati, diversi artisti impegnati in un consolidato rapporto di collaborazione artistica e produttiva con Emilia Romagna Teatro Fondazione.

Il premio come Miglior Attrice e performer è andato a Ermanna Montanari per Fedeli d’amore Va’pensiero, quest’ultimo coprodotto da ERT Fondazione e Teatro delle Albe, a qui si aggiunge il premio come Miglior nuovo testo straniero o scrittura drammaturgica per Afghanistan: enduring freedom di Richard Bean, Ben Ockrent, Simon Stephens, Colin Teevan, Naomi Wallace, una coproduzione Teatro dell’Elfo ed ERT Fondazione. 

Un premio speciale è andato poi alla pubblicazione La possibilità della gioia. Pippo del Bono, di Gianni Manzella, edito da Clichy (Firenze) in collaborazione con ERT in occasione delle celebrazioni per i quarant’anni della Fondazione. Nella motivazione del premio si legge: “un libro prezioso frutto di vent’anni di studio, osservazione e dialogo, che restituisce con passione militante la vicenda artistica e umana di uno dei protagonisti del teatro contemporaneo; per la rarità di una scrittura avvincente che concede molto al racconto senza mai rinunciare all’analisi».

Il tradizionale corteo dei Re Magi ha reso omaggio alla Natività, nel cuore di Parma. Ieri, giorno dell'Epifania, il Corteo organizzato dall'Associazione Italiana Amici del Presepio, è partito da Piazza Duomo verso la chiesa della SS. Annunziata richiamando grandi e bambini.

Foto a cura di Francesca Bocchia

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Dopo i grandi successi delle ultime quattro edizioni, anche quest'anno, Tutti Matti Sotto Zero sta chiamando a raccolta grandi e piccini sotto il tendone del parco della Cittadella. La rassegna di circo contemporaneo realizzata in collaborazione con Assessorato alla Cultura del Comune di Parma prpone un'offerta artistica di alto livello capace di attrarre un pubblico eterogeneo e sempre più ampio. 

Gli spettacoli, quasi tutti esuriti, sono in programma sino a Domenica 6 gennaio. Ieri è stata la volta di Cirque Sans Noms che ha entusiasmato il pubblico con acrobazie, musica e giocoleria regalando un’atmosfera magica, antica e un po’ cinematografica. Uno spettacolo ricco di talento e creatività, in cui è la musica dal vivo a condurre il gioco.

 

Foto a cura di Francesca Bocchia 

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Premio Touring Club Italiano - Cultura&Turismo a Castelli del Ducato per la regione Emilia-Romagna. La consegna nella sede del Museo della Bilancia di Campogalliano in provincia di Modena. 

Si è chiuso con un risultato importante il 2018 per il territorio emiliano. Il Touring Club Italiano assegna il premio Touring Club Italiano - Cultura&Turismo 2018  “segnalato dalla Giuria” per l’Emilia-Romagna al Club di Prodotto Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Il riconoscimento, frutto di una selezione della giuria, è assegnato dal Corpo Consolare dell’Emilia-Romagna del Tci – con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, al circuito di 31 manieri, 15 Alloggi tra Antiche Mura e una ricca rete di monumenti e luoghi d’arte aderenti alla rete d’arteCastelli, rocche, fortezze, regge e manieri sono moderni raccontafiabe per un viaggio infinito nel mistero del tempo attraverso diverse epoche dal Medioevo al Rinascimento, dal Seicento Barocco al secolo dei Lumi, dal romantico Ottocento alla Belle Epoque fino al Novecento.

“L’assegnazione del riconoscimento ha come motivazione la volontà espressa da Castelli del Ducato di unire in un'unica realtà di gestione l’offerta turistica di un territorio vasto all’interno dell’Emilia e comprendente ben 5 Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano. Si riconosce anche il grande valore di un’offerta turistica accessibile e della varietà delle proposte di visita e soggiorno che permette il potenziale coinvolgimento di un referente/mercato assai vasto e completoCon i complimenti del Tci e un augurio di successo per ogni vostro impegno futuro”: così Pier Luigi Bazzocchi Console regionale dell’Emilia-Romagna del Touring Club Italiano.

Il premio verrà consegnato nel 2019 nella sede del Museo della Bilancia di Campogalliano in provincia di Modena.

 

PROSSIMO APPUNTAMENTO: apertura straordinaria del Museo del Tricolore a Reggio Emilia

Reggio Emilia con la Sala Tricolore – fa parte del portale dei Castelli del Ducato. Lunedì 7 gennaio, in occasione del 222esimo anniversario, si svolgeranno numerose iniziative collaterali alla cerimonia ufficiale e sarà possibile visitare la Sala del Tricolore ed il Museo del Tricolore in piazza Prampolini.

Mercoledì, 02 Gennaio 2019 14:17

“Scuole Aperte” a Sala Baganza

Da martedì 8 gennaio al via gli incontri rivolti ai genitori per illustrare il Piano Offerta Formativa, le attività e fornire informazioni sulle iscrizioni.

Parma -

Incontri di “Scuole Aperte” ai nastri di partenza a Sala Baganza. I Docenti dell'Istituto Comprensivo di Felino saranno a disposizione dei genitori per illustrare il Piano Offerta Formativa dei vari istituti, fornire chiarimenti sulle modalità di iscrizione e far conoscere le attività che sono state programmate per rendere la scuola un luogo privilegiato di formazione, apprendimento e socializzazione. 

Il primo appuntamento, previsto per martedì 8 gennaio alle 18 sarà rivolto ai genitori degli alunni della Scuola primaria “Athos Maestri” e si svolgerà nel plesso di via Vittorio Emanuele II. 

Mercoledì 9 gennaio, sempre alle 18, ad aprire le porte sarà invece la Scuola dell’infanzia “Balbi Carrega” in via Garibaldi, mentre nella giornata di martedì 15 gennaio, sempre alla stessa ora, i docenti della Scuola Secondaria di primo grado “Ferdinando Maestri” attendono i genitori nella sede dell’istituto, sempre nel polo scolastico di via Vittorio Emanuele. 

Eventuali aggiornamenti verranno pubblicati sul sito dell’Istituto www.icfelino.gov.it.

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