Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia-Romagna

Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Sviluppo sostenibile. La Data Valley si rafforza, via alla collaborazione col Giappone: Regione, Prefettura di Ibaraki e Università di Tsukuba insieme su Big data e intelligenza artificiale. Nuove importanti opportunità per imprese, università, centri di ricerca su salute e scienze della vita, mobilità, ambiente. Assessore Patrizio Bianchi: "Emilia-Romagna sempre più punto di riferimento nazionale ed europeo nel calcolo ad alte prestazioni e snodo internazionale del sistema della conoscenza". Terminata la missione nel Paese del Sol Levante. Progetti comuni anche con Tsukuba e Keihanna Science City, l'Artificial Intelligence Research Center di Tokyo, l'Associazione nipponica di imprese ad alto contenuto di ricerca (Irda). Si rafforzano le relazioni con la Prefettura di Kyoto e la locale Università. Nuova tappa nel posizionamento internazionale dell'Emilia-Romagna a poche settimane dalla firma d ell'intesa di Bologna con Gauteng (Sudafrica), Guangdong (Cina), Pennsylvania e California (Usa), la francese Nouvelle Aquitaine e il Land tedesco dell'Assia.

Bologna –

Ricerca e nuove conoscenze al servizio delle persone. Con Big data e intelligenza artificiale applicati a mobilità, salute e servizi per i cittadini; automazione e digitalizzazione industriale; sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, economia circolare, scienze della vita.

L’Emilia-Romagna rafforza il suo ruolo di Data Valley nazionale, con la Regione che rafforza la sua rete internazionale aggiungendo il Giappone. Con la Prefettura di Ibaraki e l’Università di Tsukuba - ateneo al centro di un distretto che conta  60 istituti di ricerca e 3 mila studenti e ricercatori da 90 paesi - stringe infatti un accordo per promuovere progetti comuni in settori strategici, per una scienza che metta al centro i bisogni della collettività e dei territori. 

E’ uno dei risultati della missione nel Paese del Sol Levante dell’assessore al Coordinamento delle politiche europee, università e ricerca, Patrizio Bianchi, dal 19 al 22 agosto.  

Una nuova tappa per strutturare il posizionamento globale della Regione Emilia-Romagna. A poche settimane dalla sottoscrizione - nel giugno scorso a Bologna - della dichiarazione “Regions for global sustainable development”, con le Regioni partner di quattro continenti, tra le aree più innovative del Pianeta: la Provincia sudafricana del Gauteng, la Provincia cinese del Guangdong, gli Stati americani della Pennsylvania e della California, la Regione francese della Nouvelle Aquitaine e il Land tedesco dell’Assia.  

E a otto mesi dall’entrata  in vigore (gennaio 2019) del Jefta, l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Giappone che apre nuove importanti opportunità  per il sistema imprenditoriale, in particolare quello ad alto contenuto tecnologico. 

“Una collaborazione, quella con la prefettura di Ibaraki e l’Università di Tsukuba - sottolinea l’assessore Patrizio Bianchi – in grado di sviluppare nuove aree di ricerca, master e dottorati congiunti, oltre a progetti per imprese interessate a sviluppare relazioni in ambito internazionale e in grado di coinvolgere diversi attori del sistema Italia. Un percorso avviato che consentirà alla nostra Regione e all’Italia di giocare un ruolo sempre più importante a livello internazionale. Grazie anche alle ultime importanti acquisizioni, dal supercomputer Leonardo al Data center del Centro Meteo Europeo, Bologna e l’Emilia-Romagna sono sempre più  punto  di riferimento a livello nazionale ed europeo nel settore del calcolo ad alte prestazioni esnodo internazionale del sistema della conoscenza”.

L’accordo con la Prefettura di Ibaraki. L’Università di Tsukuba a Research to Business

L’accordo con la Prefettura di Ibaraki, al centro dell’incontro tra l’assessore Patrizio Bianchi e il governatore Kazuhiko Oigawa, permetterà di sviluppare attività di ricerca nei territori dove saranno ospitate molte manifestazioni dei prossimi giochi olimpici del 2020.  

Un’intesa che verrà formalizzata nei prossimi mesi, relativa a una realtà di 4 milioni di abitanti, ad alto tasso di sviluppo e innovazione e che si va affermando come una delle aree più attrattive del Paese del Sol Levante nel campo dell’industria e della ricerca. Un territorio con cui la Regione Emilia-Romagna ha rapporti dal 1986.

Forte interesse a collaborare con le Università emiliano-romagnole e a partecipare quale ospite d’onore alla prossima edizione di Research to Business è stato espresso da Caroline Benton, vice presidente dell’Università di Tsukuba, particolarmente impegnata proprio nella ricerca sui  Big data, l’intelligenza artificiale, l’ambiente e la nuova industria. L’ importante ateneo giapponese  rappresenta una delle realtà di punta della Tsukuba Science City: una vera e propria  città della  scienza  che conta  60 istituti di ricerca nazionali, 250 strutture di ricerca private,  220 mila abitanti con circa 3mila studenti e ricercatori provenienti da ben 90 paesi.   

Collaborazioni che potranno essere estese al mondo delle imprese anche grazie a IRDA, l’associazione nipponica di imprese ad alto contenuto di ricerca, che ha espresso grande interesse per la Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna e il sistema di laboratori e centri di formazione dei Cluster.

Le nuove frontiere delle scienze della vita: gli incontri a Keihanna Science City a Kyoto

Le prospettive della medicina personalizzata e degli studi sull’ invecchiamento della popolazione sono stati affrontati con i rappresentanti dell’Advanced Telecommunication Research Institute  (ATR), all'interno di Keihanna Science City a Kyoto, un’altra  realtà di primo piano  in Giappone forte di oltre 140 strutture di ricerca nei settori delle scienze della vita e in campo culturale.

Una collaborazione quella con l’ATR, impegnato nella ricerca avanzata sull'intelligenza artificiale applicata alle reti neurali e alla medicina, che potrà essere affiancata da quella con l'Università e la Prefettura di Kyoto, non solo nell’ambito della ricerca medica, ma anche in quello culturale. A ottobre infatti sarà in Italia e a Bologna il vice presidente dell'Assemblea della Prefettura di Kyoto, Shinji Ninoyu.

Tra gli incontri di Bianchi quello con l’ambasciatore italiano in Giappone, Giorgio Starace, anche in vista del forum tecnologico Italia-Giappone previsto per il prossimo anno e con Yoshiki Seo,  direttore della ricerca dell’Artificial Intelligence Research Center di Tokyo, che con i suoi 580 ricercatori è  uno dei tre centri più importanti del paese sull'intelligenza artificiale applicata a industria,  mobilità, scienze della vita e climatologia. Bianchi ha anche visitato  la sede giapponese della IBM,  sempre nella capitale, e incontrato Norishigo Morimoto, vice presidente Ricerca e sviluppo.

Big data, meteo e clima, industria 4.0, sanità: l’Emilia-Romagna hub europeo della conoscenza

Emilia-Romagna cuore europeo dei sistemi di supercalcolo e dei Big data. Driver per il Paese nell’affrontare alcune delle grandi sfide del nostro tempo: cambiamento climaticomedicina personalizzata e predittiva; sviluppo di nuovi  materiali,  gestione della mobilità e della logistica.

Grazie agli investimenti della Regione nel Tecnopolo di Bologna, ma grazie anche al lavoro di squadra con le Istituzioni nazionali e locali,  le università e il mondo della ricerca. Ultima importante acquisizione in ordine di tempo Leonardo, il nuovo supercomputer  da 120 milioni di euro, progetto candidato dal Cineca per l’assegnazione dei supercomputer dell'EuroHPC Joint Undertaking, l'impresa comune europea a supporto di progetti e infrastrutture per il calcolo ad alte prestazioni. 
L’Emilia-Romagna, dove già oggi si concentra il 70% della capacità di calcolo e di storage nazionale, con migliaia di ricercatori coinvolti, passerà dalla 19^ alla 5^ posizione nella classifica mondiale, diventando di fatto la Data Valley europea.  

Leonardo si affiancherà al Data Center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, che da Reading in Inghilterra si trasferirà nel capoluogo regionale, grazie al valore del progetto avanzato dalla Regione e sostenuto dal Governo italiano che lo ha candidato in sede europea per un investimento di 52 milioni di euro, facendo del Tecnopolo una delle più grandi concentrazioni europee di infrastrutture di ricerca per il supercalcolo.

Ancora a Bologna troveranno sede l’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia  ‘ItaliaMeteo’; il Centro di competenze Industria 4.0,  le biobanche dell’Istituto Rizzoli, centro mondiale della ricerca sulle protesi ossee, sui materiali biocompatibili, sui sensori e sulle connessioni neurali, oltre ad ARPAE Emilia-RomagnaENEA, e piccole e grandi imprese.

Un lavoro coronato dall’approvazione a giugno scorso della legge regionale che dà il via all’istituzione della “Fondazione Big Data for Human Development”: grandi istituzioni scientifiche regionali, nazionali, internazionali e imprese  insieme per attrarre talenti e  investimenti pubblici e privati sulle nuove tecnologie.
Il testo di legge autorizza la Regione a partecipare all’associazione “Rete NEREUS”, la Rete europea delle regioni che usano le tecnologie spaziali. Adesione importante a seguito dell’assegnazione a Bologna anche della futura direzione e sede amministrativa del CTA (Cherenkov Telescope Array), il più grande osservatorio per raggi gamma al mondo, con una rete di 118 telescopi per studiare l’Universo. Un progetto internazionale che sarà istituito entro la fine del 2020 a Bologna sotto forma di un Consorzio europeo per le infrastrutture di ricerca (ERIC). 

“Abbiamo lavorato nell’interesse del Paese per mettere in collegamento la grande infrastruttura che l’Europa sta costruendo a Bologna con le più avanzate realtà del mondo fra cui si collocano certamente le città della scienza di Tzukuba e  Keihanna, anche in vista del forum tecnologico Italia Giappone del 2020. Un lavoro che consente nuove opportunità al sistema delle Università, della ricerca e delle imprese  collocando l’Italia in prima linea sulla nuova frontiera tecnologica dei big data e dell’intelligenza artificiale”, conclude l’assessore Patrizio Bianchi./PF

Maltempo. Il governo nega a Milano Marittima lo stato di emergenza nazionale. Corsini: "Dopo gli annunci del giorno dopo, nessun aiuto dal governo per le imprese colpite dalla tromba d'aria di luglio". L'assessore regionale al Turismo replica al sottosegretario Morrone "Al livore preferisco i fatti. Da inizio mandato presenze turistiche aumentate di 14 milioni e Pil cresciuto dall'8 al 12%".

Bologna –

“Capisco che in queste ore il nervosismo serpeggi nelle file della Lega, soprattutto in chi ricopre, almeno al momento in un governo dimissionario, l’incarico importante di sottosegretario. Però c’è un limite: si chiama realtà dei fatti. E la realtà dei fatti è una: il governo ha escluso Milano Marittima dal riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, anche se non ci diamo per vinti e speriamo che presto questa situazione possa essere ribaltata”. 

L’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, replica all’attacco dell’esponente della Lega, Iacopo Morrone, dopo la notizia della mancata inclusione di Milano Marittima nella dichiarazione di emergenza nazionale per i danni subito all’indomani della tromba d’aria del 10 luglio scorso. 

“Mi aspettavo- incalza Corsini- che l’apprezzamento dimostrato dal vicepremier Salvini per Milano Marittima, località che ha scelto per le vacanze e divertirsi, potesse tradursi in un gesto di amore per le imprese e i cittadini del cervese messi a dura prova dall’eccezionale tromba d’aria in piena stagione turistica. Registro che, purtroppo, così non è e che Milano Marittima, al momento, dovrà fare a meno del sostegno del governo del quale, ricordo ancora al sottosegretario forse vittima di un’amnesia estiva, non solo lui fa pienamente parte, ma come romagnolo ha ancor più il dovere di rappresentare e tutelare quel territorio e i suoi abitanti. Soprattutto dopo le parole accorate che aveva rilasciato alla stampa il giorno dopo il maltempo: ‘Ci adopereremo per aiutare le imprese colpite’, se le ricorda Morrone?”.

“Per quanto riguarda gli attacchi personali- prosegue Corsini-, al livore preferisco rispondere coi fatti. Da inizio mandato, dal 2015, in soli 4 anni le presenze turistiche in Emilia-Romagna sono aumentate di 14 milioni, con un Pil passato dall’8 al 12% che tradotto vuol dire anche più lavoro e occupazione. Risultati che sono stati premiati anche dal Best in Europe 2018, l’annuale report della prestigiosa guida Lonely Planet, che ha incoronato l’Emilia-Romagna come miglior destinazione turistica europea dell’anno. Obiettivi che si raggiungono solo con l’impegno, l’ascolto e un buon lavoro di squadra che ha visto coinvolti istituzioni, operatori e imprese del settore. Ricordo che la Regione ha investito, solo nel 2018, 45 milioni di euro per l’ammodernamento delle strutture ricettive, di cui 20 milioni proprio per la riqualificazione e la valorizzazione della costa e che, a Cervia, ha portato grandi appuntamenti sportivi come l’Ironman e la Beach volley World League”.

Fonte: Regione Emilia Romagna

Un anno di voli notturni per salvare vite umane, 465 missioni in tutto il territorio regionale. Primo compleanno per l'elisoccorso notturno del Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna. Bonaccini: "Un servizio all'avanguardia e fondamentale per intervenire nelle situazioni di maggiore emergenza, quando anche pochi minuti possono fare la differenza". Venturi: "Non solo tecnologia, ma anche impegno della Regione per aumentare i punti nei quali l'elicottero può atterrare, anche di notte". Percorse 44 mila miglia, oltre 366 le ore di volo. Al lavoro 62 infermieri, 15 medici rianimatori, 10 piloti, 12 operatori del servizio anti-incendio e 6 tecnici di elisoccorso. In aumento anche le piazzole di decollo e atterraggio: sono 253 in tutta la regione. "Una garanzia di sicurezza e assistenza grazie all'impegno e alla professionalità di operatori e operatici che sono prima di tutto persone straordinarie".

Bologna –

Essere velocemente laddove è necessario essere, anche di notte. E questo, spesso, fa la differenza tra la vita e la morte. Compie un anno l’elisoccorso notturno del 118, con base all’eliporto dell’Ospedale Maggiore di Bologna, ma attivo su tutto il territorio regionale. Grazie alla tecnologia NVG (Night Vision Goggles) - particolari visori posizionati sul casco dei piloti che consentono di volare in sicurezza anche quando è buio - in questo primo anno di attività sono state compiute 465 missioni: 395 nei territori di Bologna, Modena e Ferrara, 46 in quelli di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, 24 in Romagna (Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini). Quarantaquattro mila le miglia percorse, per oltre 366 ore di volo, tutte al buio.

“Risultati importanti per un servizio all’avanguardia, fondamentale per intervenire nelle situazioni di maggiore emergenza in tutto il territorio regionale, quando anche pochi minuti possono fare la differenza - sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini –. Una garanzia di sicurezza e assistenza grazie all’impegno e alla professionalità di operatori e operatici che sono prima di tutto persone straordinarie. E risultati che confermano l’impegno di questa Regione per offrire ai cittadini una sanità sempre più efficace e di qualità. Dal potenziamento degli organici in corsia, con oltre 10mila assunzioni e stabilizzazioni di medici, infermieri e tecnici, agli investimenti in edilizia sanitaria per avere ospedali più funzionali e moderni, passando per il taglio del superticket per i redditi fino a 100mila euro e del ticket base per le prime visite specialistiche per le famiglie con più di un figlio. Una manovra quest’ultima che permette ai cittadini emiliano-romagnoli un risparmio di 32 milioni di euro l’anno. Fare buona sanità è l’impegno che abbiamo preso con gli emiliano-romagnoli: ce la stiamo mettendo tutta, e i fatti credo dimostrino la qualità che ha raggiunto il Servizio sanitario di questa Regione”.

Attivo dal Ferragosto dello scorso anno, l’elisoccorso notturno è intervenuto252 volteper soccorrere traumi, mentre sono stati 213 gli interventi per patologie non traumatiche.  Sono 62 gli infermieridel 118 che hanno volato di notte, assieme a 15 medici rianimatori10 piloti. A garantire la sicurezza dell’eliporto del Maggiore, 12 operatori del servizio anti-incendio e 6 tecnici di elisoccorso. 

“In questo anno - spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi - non ci siamo limitati ad avviare il nuovo servizio, prezioso perchè permette di utilizzare in piena sicurezza anche la basi di atterraggio non illuminate, ma ci siamo impegnati per potenziare la rete delle piazzole a disposizione su tutto il territorio regionale: oltre 250. Un impegno che continua, con una particolare attenzione per le zone più disagiate, a partire da quelle di montagna. Perché il diritto alla salute è di tutti, anche quando è più complicato garantirlo”.

Le piazzole d’atterraggio e decollo

Il punto di forza del sistema elisoccorso notturno è proprio la capillarità delle piazzole di atterraggio e decollo,che sono in costante aumento e sono distribuite in tutto il territorio regionale. Per la precisione, a oggi sono 253. Di queste, 138 nell’area Emilia Est(71 nel territorio bolognese, 42 nel modenese, 25 nel ferrarese), 68 nell’area Emilia Ovest(30 nel parmense, 21 nel reggiano, 17 nel piacentino), 47 nell’area Romagna(18 nella provincia di Forlì-Cesena, 15 nel ravennate, 14 nel riminese).  

Una dotazione sanitaria di ultima generazione

Strumento fondamentale nella rete dell’emergenza territoriale, l’elisoccorso notturno si integra con l’attività dei mezzi di soccorso 118 e consente di stabilizzare i pazienti con patologie nelle quali la rapidità di intervento è decisiva. Per trasferirli poi, il più rapidamente possibile, negli ospedali regionali dotati di tecnologie e competenze in grado di trattarli con i migliori standard, come i Trauma Center regionali per i traumi gravi, i reparti di emodinamica per gli infarti cardiaci o le Stroke Unit per il trattamento degli Ictus ischemici. 

L’elicottero ha a bordo i nuovissimi kit sanitari, come ad esempio quello, unico in Italia a bordo di un elicottero, per il controllo delle emorragie internenon comprimibili, che consente l’inserimento di un palloncino in aorta attraverso l’arteria femorale.

L’elicottero

E’ un bimotore di 4 tonnellate con motori da 750 cavalli, attualmente il mezzo più evoluto certificato per l’elisoccorso notturno, è dotato dei più moderni sistemi di sicurezza, sia in volo che in atterraggio, che ne assicurano la massima stabilità e maneggevolezza, 

Il velivolo ha una velocità di crociera di 240 km/ora ed una autonomia di 3 ore di volo. La missione più lunga, tra quelle affrontate in questo primo anno di attività dell’elisoccorso notturno, è durata 54 minuti, dalla Valmarecchia a Parma, in soccorso di un paziente ustionato./PF