Provincia di Reggio Emilia

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Sabato il convegno a Casina con il direttore dell'Agenzia regionale e i sindaci, domenica sulla Pietra la conclusione del corso per ricerca dispersi che ha coinvolto ben 60 volontari -

Reggio Emilia, 27 ottobre 2014 -

Appennino reggiano davvero 'capitale della Protezione civile' nel week-end, con due importanti appuntamenti. Sabato al Castello di Sarzano a Casina si è tenuto un importante momento di riflessione tra i vertici della Protezione civile regionale e provinciali con amministratori pubblici, a partire dai sindaci, e operatori.
Dopo il saluto del sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi, promotore dell'iniziativa conm l'assessore Albert Ferrari, il direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti, ha esordito sottolineando come "anche la capacità di governo contribuisca a rendere un territorio più o meno vulnerabile". Dopo aver ricordato come, purtroppo, in Italia i sistemi regionali di Protezione civile siano in pratica ognuno diverso dall'altro, Mainetti ha evidenziato la validità del sistema emiliano-romagnolo, senza nascondere i problemi, a partire dal fatto che "il decreto-legge del 2012 ha ridotto in maniera significativa la capacità d'intervento del Dipartimento nazionale, ma che non tutti i Comuni, inevitabilmente, hanno risorse e mezzi per dotarsi di una struttura adeguata". Diventa allora fondamentale, ha detto, "utilizzare le Unioni comunali, non disperdere il prezioso lavoro svolto finora dalle Province, che continueranno ad operare come hanno fatto finora nell'attesa che la prossima assemblea legislativa regionale decida in materia, e valorizzare sempre più il volontariato organizzato, che è fondamentale e per il quale speriamo di poter aumentare i fondi che ultimamente sono stati quasi dimezzati". Altra buona notizia anticipata dal direttore regionale, i circa 7 milioni di euro in arrivo dalla Regione per le ultime emergenze-frane, "con le prime case distrutte che avranno probabilmente la priorità", ha spiegato Mainetti sottolineando anche l'importanza di "informare i cittadini in maniera chiara e costante, perché questo consente loro di prepararsi e di sapere cosa la comunità può fare per lui".

Sugli aspetti informativi e comunicativi si è soffermata pure la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti, per la quale "la chiarezza di linguaggio è fondamentale nel sistema di allertamento, e il codice colore in questo senso può aiutare". "Nella nostra provincia tutti i Comuni hanno un Piano di protezione civile, e questo è un dato d'eccellenza a livello nazionale, ma è innegabile che alcuni siano datati o comunque migliorabili", ha aggiunto Manenti affermando che "i Comuni virtuosi devono usare anche il web e i social media per comunicare in maniera chiara, tempestiva e corretta con i cittadini".

Dopo l'intervento del presidente del Coordinamento delle organizzazioni di volontariato, Volmer Bonini, che ha invitato i sindaci "a non tenere i Piani comunali di Protezione civile nei cassetti, ma a farli conoscere ai cittadini", a concludere i lavori è stato il nuovo presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, per il quale "la Protezione civile deve rimanere in capo alle Province, perché quello che nel nostro Paese ha dimostrato di funzionare non deve essere riformato e tanto meno eliminato, così come le Unioni dei Comuni devono essere altri attori importanti in materia, insieme al volontariato che rappresenta una risorsa formidabile e importantissima". "Il governo deve però aprire spazi di capacità di spesa a favore degli locali per la Protezione civile e per la sicurezza del territorio", ha aggiunto il presidente Manghi, sottolineando a sua volta l'"importanza dei Piani comunali, che se non sono uno strumento vivo e immediatamente attivabile rischiano di essere semplici scatole vuote, e della comunicazione, a partire dai social, per informare, ma anche per sensibilizzare i giovani".

Domenica mattina, invece, nelle aree circostanti la Pietra di Bismantova oltre 70 tra volontari e forze preposte all'attività di ricerca e soccorso si sono dati appuntamento per l'esercitazione pratica conclusiva del Corso di specializzazione per ricerca persone in ambiente non ostile. Organizzato nell'ambito della "Scuola permanente di formazione di Protezione civile provinciale" dalla Provincia di Reggio Emilia e dal Coordinamento delle organizzazioni di volontariato prociv, il corso ha formato circa 60 volontari ora in grado di supportare le Prefetture, titolari della materia, affiancando nelle ricerche forze dell'ordine, vigili del fuoco, Soccorso alpino, Forestale e 118, anche sulla base dello specifico Protocollo operativo approvato lo scorso anno dal prefetto di Reggio Emilia insieme ad enti e strutture operative.

L'esercitazione conclusiva di domenica, apertasi con il saluto dell'assessore del Comune di Castelnovo Monti Silvio Bertucci, si è svolta con il supporto prezioso del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, coordinati dallo stesso comandante Salvatore Demma e, sul posto, dal responsabile delle operazioni di soccorso Tiziano Rossi e gli esperti speleo-sommozzatori Stefano Bedogni e Francesco Ovi. Presenti anche il Soccorso Alpino che - con diversi operatori coordinati da Luca Pezzi e con due mezzi – ha predisposto un vero e proprio posto di comando avanzato; il Corpo forestale dello Stato con i coordinatori Giuliano Savelli e Ernesto Crescenzi; il responsabile per le emergenze del Coordinamento delle organizzazioni di volontariato Marcello Margini con Luca Sinisgalli della struttura Radiocomunicazioni e la Croce verde di Castelnovo Monti.

Al corso, che ha avuto come tutor il comandante della Polizia municipale Val Tassobbio Corrado Bernardi, volontario esperto e alpino, hanno partecipato ben 56 associati di Protezione civile appartenenti ad Associazione nazionale Alpini, Gruppo comunale Carpineti, AiutAppennin, Antennamica, Città del Tricolore, Croce verde di Castelnovo Monti, di Villa Minozzo e Castelnovo Sotto, I Custodi della montagna, I Ragazzi del Po, Icaro, Il Campanone, Legambiente e Val D'Enza Radiocomunicazioni.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Il nuovo presidente ha illustrato le priorità della 'nuova' Provincia, approvate con 11 voti favorevoli e 2 astensioni. Malavasi vicepresidente, Moretti e Pagliani capigruppo -

Reggio Emilia, 24 ottobre 2014 -

Legalità, protezione civile, ambiente e rifiuti, infrastrutture, scuola, welfare e pianificazione territoriale le priorità della Provincia di Reggio Emilia per il neopresidente Giammaria Manghi, che ieri pomeriggio ha presieduto il primo Consiglio provinciale.
Dopo la convalida degli eletti e il giuramento, il presidente Manghi ha illustrato gli indirizzi di programma per il governo della nuova Provincia di Reggio Emilia, "un compito invero piuttosto ardito per la particolarità della stagione che viviamo, nell'assenza di un dispiegarsi normativo e della concertazione istituzionale che devono necessariamente seguire la Legge 56". Mancano, infatti, ancora due elementi fondamentali per dare piena applicazione alla riforma delle Province, "ovvero i decreti ministeriali che stiamo aspettando da luglio e la necessaria fase di concertazione con Regione, Città metropolitane e Unioni dei Comuni rispetto alla riallocazione delle funzioni fino ad oggi delegate alle Province".

Lacune pesanti, queste, "perché l'identità di un ente passa attraverso ciò di cui si deve occupare, ma noi oggi non sappiamo cosa le Province dovranno fare fino alla prossima puntata...", ha aggiunto il presidente Manghi ricordando come anche l'altro ieri, intervenendo al Forum della Pa a Bologna, abbia sollecitato "una soluzione molto veloce che ponga fine a uno stato di incertezza e di mancanza di identità pericoloso".
Il nuovo presidente ha quindi illustrato la "triade di soggetti chiamata a gestire le nuove Province, che per come sono state concepite paiono più potenziali monocrazie che luoghi di collegialità". "Una collegialità che però per me è sempre stata fondamentale e lo è ancora di più in una stagione così complessa e che intendo dunque ripristinare, per quel che la norma può consentire", ha aggiunto il presidente anticipando la proposta di modifica statutaria da sottoporre all'Assemblea dei sindaci, il terzo organismo previsto, che Manghi intende convocare spesso "per informare i sindaci e chiamarli in causa nelle decisioni".

Sempre nel segno della collegialità, Manghi ha annunciato che intende "valorizzare appieno il Consiglio provinciale, minoranza compresa", auspicando inoltre "una necessaria vicinanza agli enti locali e alle loro necessità e una rinnovata e ulteriormente potenziata collaborazione con i Comuni, a partire dal capoluogo, principale espressione degli enti locali reggiani". Ma la nuova Provincia di Reggio Emilia continuerà a guardare oltre i confini provinciali , "a tutta l'Emilia, per fare sistema con quello che c'è fuori da Reggio e ricercare una prospettiva vera di area vasta".
Manghi ha quindi affrontato il delicato tema delle risorse finanziarie, altra grande incognita insieme a quella normativa: "E' un tema decisivo, e chi amministra un Comune lo sa, così come è noto a tutti che stiamo vivendo una stagione deflagrante, con i finanziamenti assegnata agli enti locali in pratica azzeratati".

"Se il 2014 si chiuderà per la Provincia con un suo equilibrio finanziario – ha proseguito - il 2015 è tutto da definire, per cui servirà un approfondimento attento e oculato su processi avviati, che non significa disconoscenza verso gli atti di chi ci ha proceduto, ma tener conto di un contesto che sta cambiando: il tema delle risorse è prioritario e in base ad esse andrà configurato un quadro realistico di priorità".

Le idee di Manghi, al proposito sono chiare. Le priorità della 'sua' Provincia saranno "un impegno serio per la diffusione di una cultura della legalità, a partire dai Comuni; la tutela delle persone e del territorio dai sempre maggiori rischi a cui gli eventi naturali ci sottopongono, partendo dall'ottimo lavoro che è stato fatto nel campo della Protezione civile; attenzione all'ambiente, che significa anche politiche di gestione dei rifiuti, tenendo presente che questa Provincia nel 2011 ha compiuto una buona scelta, anticipando altre realtà, ma che però paradossalmente ora il nostro territorio rischia di essere penalizzato da un Piano regionale che mi auguro possa essere modificato dopo le elezioni; le infrastrutture, con tanti appalti in corso ed altri in cantiere, dalla Bassa all'Appennino, per i quali si dovranno cercare le risorse; la scuola, ove resta sicuramente alle Province la competenza legata in parte all'edilizia, che significa sicurezza e condizioni di dignità degli edifici che ospitano studenti e insegnanti, e in parte alla qualificazione dell'offerta formativa; il sistema dei servizi sociali, per il quale dovremo ripensare tutti insieme a un nuovo modello di welfare; la pianificazione territoriale, per combinare al meglio le esigenze di un mercato in crisi con il rispetto dell'ambiente e del consumo di suolo".

Dopo il dibattito, che ha registrato gli interventi dei consiglieri Pagliani, Saccardi, Morelli, Erbanni, Mammi, Albanese, le linee programmatiche del presidente Manghi sono state approvate con 11 a favore e le 2 due astensioni dei consiglieri di Terre reggiane.
La prima seduta del Consiglio è quindi proseguita con la nomina del vice presidente Ilenia Malavasi e con la proposta, pure approvata con 11 voti favorevoli e 2 astensioni, di modifica dell'articolo 57 dello Statuto da sottoporre il 30 ottobre alla prima Assemblea dei sindaci per l'assegnazione di deleghe a 5 consiglieri provinciali. In conclusione, è statata data comunicazione dei capigruppo dei due gruppi consiliari: Marcello Moretti per il Pd, Giuseppe Pagliani per Terre reggiane.

Il nuovo Consiglio provinciale

Il Consiglio provinciale della 'nuova' Provincia di Reggio Emilia, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014, è composto come noto da 12 amministratori, 10 del Pd e 2 della lista di centrodestra Terre reggiane. Il Gruppo consiliare del Pd è formato da 6 sindaci (Enrico Bini di Castelnovo Monti, Alessio Mammi di Scandiano, Ilenia Malavasi di Correggio, Paola Casali di Bagnolo, Andrea Tagliavini di Quattro Castella e Marcello Moretti di Sant'Ilario d'Enza) e da 4 consiglieri comunali (Pierluigi Saccardi, Mariachiara Morelli e Claudia Dana Aguzzoli del Comune di Reggio Emilia, Chiara Albanese del Comune di Rubiera). I due consiglieri provinciali di Terre reggiane sono invece Giuseppe Pagliani (capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Reggio Emilia) e Daniele Erbanni, che si era candidato come consigliere provinciale uscente (possibilità prevista dalla Legge solo in questa prima tornata elettorale).

Presieduto dal presidente della Provincia Giammaria Manghi, il Consiglio provinciale si occupa di proporre il nuovo Statuto all'Assemblea dei sindaci; approvare regolamenti, piani e programmi; proporre all'Assemblea ed approvare, in via definitiva e previo parere favorevole, il bilancio dell'ente; esercitare le funzioni attribuite dal nuovo Statuto. Oltre a presidente e Consiglio, la legge di riforma delle Province prevede infatti un terzo organo - l'Assemblea dei Sindaci – che è composto da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani ed è chiamato ad approvare il nuovo Statuto e ad esercitare compiti propositivi, consultivi e di controllo.
Presidente, consiglieri provinciali e sindaci che comporranno l'Assemblea, non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l'attività svolta in Provincia.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Una delegazione dei gemelli dell'Enzkreis in visita a Reggio per conoscere le esperienze di successo in ambito ambientale - a partire dalla differenziata a Poviglio - e agroalimentare -

Reggio Emilia, 21 ottobre 2014 -

Una delegazione tedesca guidata da Karl-Heinz Zeller, assessore all'Ambiente e all'Agricoltura della Provincia dell'Enzkreis, da oltre vent'anni gemellata con la Provincia di Reggio Emilia, ha incontrato nei giorni scorsi a Poviglio il sindaco, e neo-eletto presidente della Provincia, Giammaria Manghi, per conoscere l'esperienza del Comune reggiano, che come noto ha raccolto risultati di eccellenza nella raccolta differenziata porta a porta (partita nell'estate del 2012, in soli sei mesi ha portato dal 49 all'82 per cento la quota di materiale differenziato conferito).

In tale occasione, l'asssessore Zeller ha consegnato al presidente Manghi una lettera con la quale il presidente dell'Enzkreis Karl Roeckinger si è congratulato per la sua recente elezione, auspicando il proseguimento e il rafforzamento del patto di amicizia tra i due territori. Nel ringraziare la delegazione, Manghi ha sottolineato l'importanza dei rapporti con i partner europei, a cominciare dai territori gemelli, con i quali potranno essere costruiti progetti ed opportunità di cooperazione, scambio e mobilità, a partire dalle giovani generazioni.

La delegazione ha poi incontrato l'assessore all'Ambiente del Comune di Reggio Emilia, ed ex assessore provinciale, Mirko Tutino, che ha illustrato il Piano provinciale di gestione dei rifiuti e gli eccellenti risultati raggiunti dal nostro territorio nella raccolta differenziata.
La visita si è conclusa a Banzola di Casina, presso l'allevamento Chianina di Canossa, dove la famiglia Bigi ha accolto la delegazione illustrando le caratteristiche della propria azienda, unica in Italia ad applicare il ciclo completo: dall'allevamento dei bovini alla vendita diretta delle carni.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

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