Comune di Modena

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Una decina di richiedenti impegnati nell'area verde dell'ex Macello di via IV Novembre. Urbelli: "Prima azione di un progetto più ampio che vedrà i rifugiati svolgere volontariato in diverse aree critiche della città".

Modena, 3 novembre 2017

Armati di scope, guanti e ramazze hanno ripulito da foglie, cartacce e rifiuti l'area verde presso l'ex Macello di via IV Novembre, in zona Cittadella. Protagonisti dell'operazione di pulizia ambientale di oggi, sono stati una decina di richiedenti asilo, accompagnati da operatori della cooperativa L'Angolo e del Centro Stranieri del Comune, che ritorneranno in zona per ripulire una o due volte alla settimana.

"È solo l'esordio di un progetto di accoglienza relazionale più ampio che stiamo mettendo in piedi con la collaborazione di questa e altre cooperative che gestiscono l'accoglienza dei richiedenti asilo e con le associazioni di volontariato modenesi – afferma l'assessora al Welfare del Comune di Modena Giuliana Urbelli – dopo i buoni risultati delle attività svolte durante l'estate in diverse scuole cittadine con la collaborazione dei Comitati genitori. L'intenzione è innanzitutto coinvolgere sempre più i migranti che rientrano nei programmi di accoglienza per richiedenti asilo in progetti di volontariato che abbiano ricadute positive sui quartieri della città, partendo da quelli dove la presenza di stranieri è più incisiva; attività che al tempo stesso favoriscano l'integrazione, la conoscenza del territorio e l'acquisizione di competenze, oltre che la conoscenza reciproca".

In azione durante la mattinata una decina di giovani, dai 18 ai 26 anni, provenienti soprattutto da Ghana e Gambia, giunti in Italia attraverso la Libia e il Mediterraneo, ma anche qualcuno proveniente dal Bangladesh. Sono a Modena da diversi mesi, frequentano i corsi di italiano del Centro provinciale istruzione adulti e ora hanno anche sottoscritto il Patto di volontariato che consente loro di allargare la rete di relazioni e li impegna nei confronti della realtà cittadina che li accoglie.

Lo spazio dell'ex Macello ospita, in particolare, numerose associazioni, alcune delle quali fortemente impegnate a creare dei percorsi di partecipazione sociale che coinvolgano cittadini e residenti nella vita del quartiere, con una funzione anche di presidio sociale. Oggi alcuni dei volontari hanno guardato con favore i lavori svolti dai richiedenti asilo; Arci ha anche messo a disposizione uno spazio nel proprio magazzino dove sistemare l'attrezzatura utilizzata per le pulizie, che questa prima volta è stata fornita da Hera insieme ad alcune nozioni su come differenziare i rifiuti.

"Il progetto – aggiunge Urbelli – rientra nell'accordo sul volontariato dei richiedenti asilo che il Comune di Modena ha sottoscritto con Prefettura, Diocesi, Terzo settore e Csv. In quest'ambito stiamo lavorando con i Quartieri per migliorare alcune situazioni critiche presenti in città. Si tratta di progetti che presentano una certa complessità e vanno curati con attenzione, ma per i richiedenti asilo le esperienze di volontariato rappresentano una concreta opportunità di integrazione e una priorità per il processo di inclusione sociale di lungo periodo".

Nel secondo semestre del 2016 a Modena sono stati quasi 200 i rifugiati coinvolti in attività di volontariato presso associazioni sportive, cura del verde e del territorio e volontariato sociale; un numero che l'amministrazione comunale spera di poter incrementare. Recentemente l'assessorato al Welfare ha promosso, assieme alla Prefettura, un tavolo tecnico per costruire progetti strutturati individuando azioni che possano essere utili per la città, fermo restando che formazione, alfabetizzazione e socializzazione dei profughi rientrano tra gli obblighi che hanno i diversi soggetti gestori in base ai contratti stipulati con le Prefetture.

(Fonte: Comune di Modena)

Lunedì, 24 Luglio 2017 10:58

Ripavimentazione in via Emilia centro

Lavori con circolazione sospesa fino all'8 settembre nel tratto da via Battisti a piazza delle Ova.

Via Emilia centro, nel tratto da via Cesare Battisti a piazza delle Ova, sarà ripavimentata. I lavori, che prenderanno il via oggi, lunedì 24 luglio e termineranno l'8 settembre, comporteranno la chiusura al traffico veicolare del tratto di strada per l'intero periodo, eccetto Vigili del fuoco, ambulanze e Forze dell'ordine.
I lavori rientrano nell'ambito di un intervento più complessivo di manutenzione straordinaria della pavimentazione, per un importo di 400 mila euro, già avviato in via Università e recentemente in piazza e via Matteotti, dove proseguono le attività. È prevista la scarifica e il riutilizzo della pavimentazione in porfido esistente e il risanamento con misto cementato della fondazione stradale. L'intervento sarà anche l'occasione per effettuare un intervento di rinnovo nel tratto della rete gas e acqua da parte di Hera spa.

(Fonte: Comune di Modena)

 

Sabato 15 luglio alle 21.30, il giornalista televisivo maestro di storytelling sportivo narra la storia del "più grande". Non c'è Teresa Ciabatti alle 19. Gnocco e tigelle al "Buon ristoro".

Primo appuntamento con i miti dello sport del '900, tra parole e filmati, sabato sera 15 luglio ai Giardini d'estate, la rassegna di Studio's con sostegno di BPER Banca che si svolge nell'ambito dell'Estate modenese del Comune di Modena realizzata anche grazie a Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Gruppo Hera.
Nel verde dei Giardini Ducali di corso Canalgrande, nel centro di Modena, dalle 21.30 a ingresso libero, si parla con Federico Buffa della "Vita di Muhammad Ali", a poco più di un anno dalla scomparsa di quello che è ormai unanimemente considerato lo sportivo per eccellenza del XX secolo. "The greatest", il più, grande. La narrazione di Buffa è affiancata da clip video tratte dal docufilm nel quale il giornalista ha raccontato Ali su Sky.

Il previsto incontro delle 19 con Teresa Ciabatti non si svolgerà, in quanto la scrittrice ha annullato tutti i suoi impegni pubblici per motivi familiari.
Aperto a tutti, invece, come in ogni serata, il punto "Buon ristoro" di Piacere Modena, che serve gnocco, tigelle, tortellini e tipicità locali da annaffiare con le quattro doc modenesi del Lambrusco (informazioni e prenotazioni al tel. 059 208672).
Alle 21.30, dunque, sul palco grande sale il giornalista televisivo che, secondo il critico Aldo Grasso, ha dimostrato di "essere narratore straordinario, capace di fare vera cultura, cioè di stabilire collegamenti, creare connessioni, aprire digressioni" in possesso di uno stile avvolgente ed evocativo. Sarà lui, Federico Buffa, a raccontare Ali, al quale ha recentemente dedicato una miniserie di storytelling sportivo prodotta da Sky con gran riscontro di pubblico e critica. Dalla serie è stato tratto un libro, "Muhammad Ali. Un uomo decisivo per uomini decisivi".

Il ladro che nel 1954 rubò a un ragazzino nero di dieci anni la sua bicicletta alla fiera per afroamericani di Louisville non poteva sapere che proprio grazie al suo gesto vile sarebbe cominciato l'epos del più grande pugile di tutti i tempi, si legge nella scheda di presentazione del libro di Buffa. Perché quel ragazzino si chiamava Cassius Clay ed è per vendicare quel furto che si avvicinò alla boxe. Nell'arco di oltre ventisei anni Cassius Clay, che mutò scandalosamente il proprio nome in Muhammad Ali nel 1964, dopo la vittoria contro Sonny Liston per il mondiale dei massimi e la conversione all'Islam, combatterà, allenamenti compresi, in oltre quindicimila round a tutte le latitudini: dal Rumble in the Jungle contro George Foreman a Kinshasa al terzo, drammatico atto contro Joe Frazier a Manila. Ali avrà gli occhi da artista sfrontato di suo padre, ma vedrà il mondo con la dolcezza e la generosità di quelli di sua madre. Si rifiuterà sino all'ultimo giorno di avere paura delle conseguenze delle sue azioni, insegnando a generazioni di afroamericani l'orgoglio di esserlo. Sarà il primo atleta a parlare di diritti dell'uomo e non avrà mai timore di farlo, neppure quando per affermare il proprio rifiuto alla guerra in Vietnam dovrà combattere contro il governo americano e sfiorare il carcere. Uscirà di scena, quando arriverà il momento, come nessuno era uscito mai: accettando di farsi vedere nello stato in cui era ridotto dal Parkinson, in quella notte di Atlanta del 1996, ci ha costretto a meditare sulla caducità delle nostre esistenze.

Il programma dell'Estate modenese è online www.comune.modena.it