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Il 2° Rally Day dell'Amorotto viene confermato grazie a PROSEVENT. L'apertura delle iscrizioni è per giovedì 9 aprile e dureranno fino al 4 maggio. -

Parma, 4 aprile 2015 -

Rally dell'Amorotto annullato???

No!!! Il Rally si fa grazie a Prosevent

Il 2° Rally Day dell'Amorotto, annullato dalla Best Racing Team ideatore della prima edizione, viene invece confermato grazie a PROSEVENT che, su richiesta di alcuni piloti locali e discusso la fattibilità col suo Direttore di Gara Mauro Zambelli ne acquisisce l'organizzazione e lo ripropone nella stessa data del 9 e 10 maggio 2015.

Il "miracoloso" salvataggio della gara reggiana è anche frutto della collaborazione con l'Associazione Amici dei Motori di Carpineti con in testa il Presidente Stefano Fontanesi e l'inarrestabile General Manager Prosevent Gabriele Casadei che ha subito saputo tessere al meglio tutto il materiale già predisposto in parte da Corrado Ghirri del Best Racing Team.

L'apertura delle iscrizioni è per giovedì 9 aprile e dureranno fino al 4 maggio. Due le prove speciali da ripetersi tre volte per circa 40 chilometri cronometrati. Il percorso sarà identico a quello della scorsa edizione come pure partenza ed arrivo ospitati nel centro di Carpineti.

Grazie a PROSEVENT il 2° Rally Day dell'Amorotto è salvo.

Non resta ora che attendere le risposte da parte degli equipaggi per dare ragione a chi da anni lavora per far si che Carpineti abbia la sua gara fortemente sentita sia dai piloti locali che dai numerosi appassionati e addetti ai lavori.

Iscrizioni dunque aperte dal 9 di aprile 2015. Impossibile mancare.

Vincitori dell'edizione 2014 Tosi – Del Barba con Renault New Clio.

(Fonte: ufficio stampa Prosevent)

Sessantenne denunciato dalla Polizia provinciale: "Con armi così potenti e imprevedibili si rischia di mettere a repentaglio l'incolumità dei colleghi cacciatori e di altre persone" -

Reggio Emilia, 1 dicembre 2014 -

Negli ultimi giorni la Polizia provinciale ha intensificato l'azione di controllo sull'attività di caccia al cinghiale in forma collettiva, esercitata, nel Reggiano, da oltre un migliaio di cacciatori. Tale forma di prelievo, per le proprie caratteristiche, comporta un notevole impatto non solo sull'habitat selvatico, ma potenzialmente anche - ed è aspetto ben più rilevante - su chi in quelle zone vive o lavora. Per questo motivo la vigilanza è elevata e la Polizia Provinciale opera un costante e rigoroso servizio di prevenzione e, come a volte accade, anche di repressione di illeciti.

Lo scorso fine-settimana, in una zona boscata tra Casina e Carpineti, è stato infatti sorpreso in azione, all'interno di una squadra organizzata di battuta al cinghiale, un cacciatore che stava utilizzando un'arma vietata: un fucile semiautomatico a canna rigata con caricatore da 8 colpi. Il cacciatore – un 62enne di Casina – è stato denunciato dalla Polizia provinciale all'autorità giudiziaria e ora rischia sanzioni penali piuttosto severe. "Ciò che più preme è comunque far risaltare come l'illecito utilizzo di armi con un così elevato volume di fuoco possa creare situazione di pericolo per la difficoltà di prevedere la traiettoria dei tanti colpi esplosi in rapida successione, rischiando di mettere a repentaglio l'incolumità, non solo dei colleghi cacciatori, ma anche di altri fruitori del bosco – sottolinea il comandante della Polizia provinciale, Andrea Gualerzi – Invitiamo pertanto nuovamente tutti i cacciatori a mantenere sempre un atteggiamento di prudenza e di scrupoloso rispetto delle prescrizioni e delle normative, con particolare attenzione alle condizioni di utilizzo delle armi".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Nuovo sopralluogo di Provincia e Anas. Ormai ultimati la Variante di Ponterosso e i 5 interventi di razionalizzazione della Ss 63 da Cà del Merlo a Croce. A breve anche l'avvio del tunnel della Bocco-Canala: la galleria sarà pronta a maggio 2016 -

Reggio Emilia, 26 settembre 2014 -

Provincia e Anas hanno compiuto ieri mattina un nuovo sopralluogo sulla Statale 63 per fare il punto sullo stato dei diversi cantieri, Variante di Ponterosso e galleria Bocco-Canala compresi. Al sopralluogo hanno partecipato la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini con il dirigente alle Infrastrutture Valerio Bussei; il capo Compartimento dell'Emilia-Romagna di Anas Nicola Prisco con il responsabile dei lavori Matteo Castiglioni e quello del procedimento Aldo Castellari; il sindaco di Castelnovo Monti Enrico Bini con la responsabile del Settore Lavori pubblici Chiara Cantini, il capogruppo di maggioranza di Carpineti.

"Con Anas abbiamo fatto un sopralluogo per valutare lo stato dei lavori dei cantieri sulla Statale 63 e superare insieme alcuni problemi che si sono registrati - spiega la presidente Sonia Masini – Per quanto riguarda il primo stralcio della Variante di Ponterosso, c'è un leggero ritardo dovuto a problemi tra Anas ed Enel per lo spostamento della linea ad alta tensione sulla rotatoria di Croce. L'obiettivo , se le condizioni meteo climatiche rimarranno buone, è quello di concludere questo cantiere, e i cinque relativi alla razionalizzazione della Statale 63 da Cà del Merlo a Croce progettati dalla Provincia, ma realizzati da Anas, entro la metà di novembre".
Per quanto riguarda invece la galleria Bocco-Canala, sono in corso le opere propedeutiche allo scavo del tunnel che dovrebbe iniziare tra dicembre e gennaio prossimi, in lieve ritardo a causa del sopravvenuto fallimento di una delle ditte del consorzio che si è aggiudicato l'appalto. La conclusione dell'opera è prevista per il maggio 2016.

"I lavori stanno comunque tutti procedendo e a breve saremo in grado di concludere questi interventi molto importanti e attesi che avvicinano ulteriormente l'Appennino alla città e che stanno facendo lavorare decine di persone, aspetto non secondario in un momento economicamente difficile come questo", ha aggiunto ricordando come ai 34 milioni della Bocco-Canala e ai quasi 9 di lavori in fase di ultimazione, vadano aggiunti i 4 milioni della variante di Ponterosso di Castelnovo Monti a cui sta provvedendo direttamente la Provincia di Reggio Emilia, così come avvenuto per le Varianti di Canali, in città, e di Puianello a Quattro Castella. Tutte queste opere destinate a rivoluzionare i collegamenti da per la montagna, saranno illustrate ai cittadini sabato 11 ottobre nel teatro di Castelnovo Monti.

Il dettaglio degli interventi

Galleria Bocco-Canala

Il progetto prevede due gallerie (di 800 e 300 metri) ed un viadotto centrale di circa 300 metri. L'opera è stata appaltata da Anas al CCC (Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna). I lavori sono stati consegnati l'8 agosto 2013 e sono in corso le opere propedeutiche allo scavo del tunnel che dovrebbe iniziare tra dicembre e gennaio. La conclusione dell'opera è prevista per il maggio 2016.
Importo lavori: 34 milioni

Variante di Ponterosso

Destinata a risolvere il problema del famigerato 'tornantone' di Ponterosso che ogni inverno mette in grandi difficoltà camionisti e automobilisti bloccando spesso il traffico alle porte di Castelnovo Monti, la Variante è stata interamente progettata e finanziata dalla Provincia di Reggio Emilia, esclusa una quota di fondi europei che transitano attraverso la Regione e 500.000 euro stanziati dal Comune di Castelnovo Monti. Il progetto prevede la realizzazione di una strada di categoria C1 intorno all'abitato di Castelnovo Monti lunga 1.500 metri, con larghezza complessiva di 10,50 metri (due corsie di 3,75 m e due banchine di 1,50 m ciascuna).
Primo stralcio (da Croce alla zona sportiva, circa 1.000 metri): i lavori, iniziati nell'aprile 2013, si concluderanno, tempo permettendo, a metà novembre.
Costo: 5,4 milioni di euro (3,1 di fondi europei attraverso la Regione Emilia-Romagna, 1,8 dalla Provincia di Reggio Emilia, 500.000 euro dal Comune di Castelnovo Monti mediante l'alienazione dell'ex sede Agac).

Secondo stralcio (dalla rotatoria della zona sportiva alla rotatoria con la Statale 63(via Micheli) e via Comici, circa 500 metri): già conclusa la progettazione e appaltati provvisoriamente i lavori alla ditta Unieco nei cui confronti, così come previsto dal Codice dei Contratti, sono in corso le verifiche sui requisiti generali e morali, necessarie per giungere all'aggiudicazione definitiva. I lavori del secondo stralcio potranno comunque iniziare solo a seguito del completamento del primo stralcio, per ragioni legate alla sicurezza del cantiere e al fine di limitare i disagi, tenuto anche conto della situazione morfologica della zona e delle sovrapposizioni che si avranno con il cantiere Anas per le opere di difesa spondale presso la zona Coni, di cui si prevede a breve. L'appalto prevede 11 mesi per l'ultimazione dei lavori, con la possibilità di essere ridotti a 8 mesi. Costo: 3,5 milioni di euro.
Costo complessivo 8,9 milioni di euro, compresi interventi di miglioramento della stabilità dei versanti.

Razionalizzazione Statale 63 da Cà del Merlo a Croce

Intervento 1. E' il cantiere più vicino a Reggio, tra Cà del Merlo e Pignedolo. L'intervento, della lunghezza di circa 780 m, prevede il risezionamento della sede stradale per tutta la sua lunghezza incrementando la dimensione trasversale dagli attuali 6-7 m a 10.50 m anche con il raddoppio del ponte stradale esistente. Lavori aggiudicati da Anas alla ditta Zaccaria Costruzioni srl (nessun subappalto) a dicembre 2012, conclusione prevista per novembre. Importo lavori: 2,8 milioni.

lntervento 2. Si tratta dell'intervento decisamente più importante avendo un'estensione complessiva di circa 450 m, in variante al tracciato esistente, che con la costruzione di un nuovo ponte stradale di 120 m con tre campate, consente la rettifica dell'asse viario nel tratto tra Felina Matta e Pignedolo. Lavori aggiudicati da Anas alla ditta Moviter in ATI con Capiluppi Lorenzo Snc a dicembre 2012 (subappaltatori Tazzioli e Magnani e Ceag). I lavori stanno procedendo e termineranno a novembre. Importo lavori: 3,8 milioni.

Intervento 3. Tratto Felina Matta-Feriolo: il tracciato stradale, della lunghezza di circa 750 m, ricalca in sostanza quello esistente e per tutta la sua lunghezza è stato allargato passando dagli attuali 6-7 m a 10.50 m. Per consentire l'allargamento della sede stradale saranno realizzati rilevati di sottoscarpa in terra armata.

Intervento 4. In località Calcinara, riguarda la razionalizzazione dello svincolo tra la Ss 63 e la Sp 9 mediante la costruzione di una nuova rotatoria. L'intervento consente inoltre di aumentare il livello di sicurezza dell'incrocio, spezzando un tratto rettilineo della Statale solitamente percorso a velocità sostenute.

Intervento 5. In località Boaro, si estende per una lunghezza di circa 380 m e consiste nella parziale rettifica di un tratto stradale dove è presente una doppia curva e nel contestuale ampliamento della piattaforma stradale a 10.50 m, coerentemente a quanto previsto negli altri interventi.
I lavori sono stati appaltati da Anas e si concluderanno a metà novembre. Importo complessivo degli interventi 3, 4 e 5 : 2,2 milioni.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Ultimo appuntamento con il fortunato ciclo "Letteratura a corte". Alle 17.30 presentazione di "Il bandito ed il brigante" di Carlo Baja Guarienti in dialogo con Matteo Al Kalak -

Reggio Emilia, 30 agosto 2014 -

Alle 17.30 ultimo appuntamento con il fortunato ciclo "Letteratura a corte" nella suggestiva cornice di Corte Matilde. Protagonista dell'incontro condotto da Clementina Santi sarà il libro "Il bandito ed il governatore, Domenico D'Amorotto e Francesco Guicciardini nell'età delle guerre d'Italia" scritto da Carlo Baja Guarienti dell'Università degli Studi di Ferrara. A dialogare con lui sarà Matteo Al Kalak della Scuola Normale Superiore di Pisa.

Nell'anno dedicato all'Amorotto, il volume permetterà di approfondire la figura del brigante nativo di Carpineti che operò principalmente nell'Appennino reggiano e modenese e nella Garfagnana arrivando a scontrarsi proprio con una figura fondamentale della letteratura italiana come Francesco Guicciardini, autore tra l'altro della celebre Storia d'Italia.

L'evento, organizzato dall'Associazione Culturale Stana! con il patrocinio del Comune in collaborazione con l'Associazione Scrittori Reggiani e Il Banco San Geminiano e San Prospero, è a ingresso gratuito e si terrà anche in caso di pioggia. Per ulteriori informazioni sull'evento e sul programma di Stana! visitare il sito www.stana.biz.

(Fonte: Associazione Culturale Stana!)

La presentazione oggi, sabato 9 agosto alle 17.30 a Corte Matilde a Carpineti in collaborazione tra Stana! e Associazione Scrittori Reggiani -

Reggio Emilia, 9 agosto 2014 -

Questo pomeriggio, alle 17.30 nella suggestiva cornice di Corte Matilde per il ciclo "Letteratura a corte" si terrà l'incontro con due scrittori reggiani di rilievo, Eolo Biagini e Luigi Ferrari. Mentre il primo leggerà i suoi versi su Carpineti in italiano e in dialetto, del secondo verrà presentata la biografia del titolo "Il poeta fortunato" curata da Corsiero Editore per la collana I Libri dell'Associazione Scrittori Reggiani.

Il volume, che contiene anche contributi fotografici e un'interessante intervista sulla poesia dialettale, è stato realizzato da Francesca Manini, Rosanna Gandolfi e Clementina Santi che dialogheranno con il maestro Ferrari presentandone i tratti salienti della vita a partire dall'esperienza nel campo di prigionia di Wuppertal durante la Seconda Guerra Mondiale. E ancora la decennale esperienza di maestro elementare, la vocazione poetica in vernacolo, la passione per la caccia, la vita familiare: nel "Poeta fortunato" Ferrari ripercorre i suoi 92 anni di esperienze raccontandoli con immediatezza e verità, dall'infanzia tra il Caseificio Riola di Villa Chiozza di Scandiano e Levizzano di Baiso fino ad oggi.

Nel corso dell'evento curato dall'Associazione Culturale Stana! di Carpineti in collaborazione con l'Associazione Scrittori Reggiani, ascoltare gli stessi racconti dalla viva voce di Ferrari sarà fare un viaggio nel passato della nostra terra e delle sue tradizioni, passando per momenti storici determinanti come la Seconda Guerra Mondiale che il maestro ha vissuto da militare prima e da prigioniero poi. Lo stesso vale per Biagini e per i suoi versi: la serata di incontri con gli autori a Corte Matilde si preannuncia culturalmente ricca e stimolante.

(Fonte: Ufficio stampa Associazione Culturale Srana!)

Martedì, 08 Luglio 2014 12:06

Carpineti - Ritorna "Lo scarpazzone in forma"

Novità della XI edizione è la componente culturale: sabato sfilata di abiti da sposa d'epoca e domenica rievocazione storica dell'Amorotto -

Reggio Emilia, 8 luglio 2014 -

Promosso dall'associazione Carpineti da Vivere con il suo Comune e la Provincia di Reggio Emilia, nel weekend del 12 e 13 luglio al Parco Matilde torna "Lo scarpazzone in forma". A farla da padrone sarà come sempre l'erbazzone montanaro con il riso accompagnato da chizze del brigante, casagai e gnocco fritto, ma quest'anno c'è di più. La novità dell'XI edizione è l'arricchita componente culturale con un due eventi da non perdere: sabato alle 22 la sfilata di abiti da sposa delle donne del paese, dagli anni '50 agli '80, e domenica alle 18 la rievocazione la rievocazione storica "Domenico d'Amorotto il brigante gentiluomo". "Lo Scarpazzone in forma è ormai una tradizione consolidata quanto attesa – ha detto il sindaco di Carpineti Tiziano Borghi durante la conferenza stampa di presentazione della festa – il programma di quest'anno è davvero entusiasmante, capace di valorizzare il carpinetano sia dal punto di vista gastronomico che culturale. A nome di tutta l'Amministrazione ringrazio fin da ora i tanti volontari che interverranno, grande valore aggiunto del nostro territorio".

Scarpazzone festa 2013rid

Il programma 

Animazione per bambini, mercatini, esposizione di moto d'epoca e maxi schermo per seguire le partite dei Mondiali di calcio: alla due giorni dello Scarpazzone in forma ci sono proposte per tutti i gusti, dall'intrattenimento alla tavola, con grigliata e sacchetto pic-nic previsti per la giornata di domenica. Per le 22 di sabato 12 luglio poi, dopo la cena sotto le stelle, è fissata la sfilata di una sessantina di abiti da sposa recuperati nei cassettoni dei corredi delle spose dagli anni '50 agli '80 sotto la direzione artistica dello stylist Manuel Ferrari. Il trucco è affidato ai professionisti di Nadia Studio di estetica e le acconciature a Lisa Style e Anna Acconciature. Domenica alle 18 invece prenderà il via la seconda novità culturale in programma: la rievocazione storica "Domenico d'Amorotto il brigante gentiluomo", a cui il 2014 è dedicato. "Figura storica locale meno nota di Matilde di Canossa ma altrettanto piena di fascino – spiega Clementina Santi, curatrice del testo - l'Amorotto, tra la fine del '400 e i primi del '500, dal Castello di Carpineti tenne testa con il suo piccolo esercito al governatore reggiano Guicciardini e ad altre bande dell'Appennino Tosco Emiliano. Molto amato dai montanari, fu difeso dal Papa che gli donò il Castello di Carpineti". Ad animare la rievocazione saranno oltre 100 comparse all'interno del Parco Matilde che diventerà un vero e proprio teatro naturale. La regia di Marco Perna con la collaborazione della Compagnia dialettale di San Vitale, la scuola di musica L.Valcavi, l'associazione Scrittori reggiani, l'associazione culturale Stana e la Proloco di Marola. In occasione della festa infine anche il Castello di Carpineti sarà aperto al pubblico per tutta la durata della manifestazione che si svolgerà anche in caso di maltempo. Per ulteriori informazioni chiamare il numero 335-6655624 oppure visitare il sito www.carpinetidavivere.it o scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Scarpazzone rid

Lo "scarpazzone" montanaro", la storia 

L'erbazzone montanaro con riso è prodotto in una zona ben delimitata del nostro Appennino, la media montagna tra Casina, Carpineti, e Felina, ed è da distinguere da quello di pianura per la presenza del riso al suo interno. La tradizione lo vuole adagiato nel sol (teglia girevole a forma di sole che si trovava nelle case di 1 metro di diametro) e poi cotto nel forno a legna. Ma qual è l'origine del termine "scarpazzone"? Ci sono tre teorie a riguardo. La prima riguarda la pasta che nei bordi della teglia viene ripiegata a scarpa formando una corona chiara che circonda il ripieno verde; la seconda fa derivare il nome dal fatto che nella cucina montana, tradizionalmente povera e genuina ma sostanziosa, venisse usata anche la parte più povera delle bietole e degli spinaci, la scarpa; la terza versione è che in origine si raccogliessero oltre gli spinaci e le bietole anche altre erbe più povere nelle scarpate. A fare la differenza comunque è il riso che rende l'impasto meno simile alla torta di erbe classica restituendo un gusto tipicamente montanaro e trasformando così l'erbazzone in scarpazzone. Il suo perché si ritrova nel momento storico in cui le mondine tornavano dalla loro stagione nelle risaie avendo avuto in paga del riso che veniva usato proprio nel periodo in cui nei campi erano pronti le bietole e gli spinaci per preparare lo scarpazzone per gli uomini che erano nei campi a lavorare.

(Fonte: Carpineti da Vivere)

Il taglio del nastro sarà oggi giugno ore 17.30 con la presentazione di Clementina Santi curatrice della mostra insieme ad Angela Pietranera -

Reggio Emilia, 21 giugno 2014 -

Oggi, sabato 21 giugno alle ore 17.30 presso il Palazzo Cortina sarà inaugurata la mostra "Melchiorre Pietranera attraverso la pittura e la poesia" curata da Angela Pietranera e Clementina Santi. Sarà la stessa Santi a presentare l'importante proposta artistico-culturale di Pietranera, medico della nostra montagna deceduto nel 2003, che per tutta la vita si è dedicato con passione alla pittura e alla poesia. Nato a Reggio Emilia nel 1921, ha iniziato fin da bambino a frequentare lo studio del pittore Giuseppe Menozzi, con il quale ha mantenuto una profonda amicizia. Venuto in montagna nel 1950 come direttore del Dispensario Antitubercolare di Castelnovo ne' Monti, ha partecipato a diverse mostre, l'ultima delle quali nel 2002 voluta dall'allora Assessore alla Cultura Clementina Santi. La mostra che sarà inaugurata alle 17.30 nel cuore di Carpineti è un omaggio alla sua pittura che ha lasciato un segno nel panorama artistico dell'Appennino Tosco-Emiliano. Sarà aperta al sabato e alla domenica fino al 6 luglio dalle 16.30 alle 18.30. Per ulteriori informazioni sull'evento e sull'intero calendario dell'Associazione Culturale Stana! chiamare il numero 338-7378038 o visitare il sito www.stana.biz

(Fonte: ufficio stampa Associazione culturale Stana)

Sabato 31 maggio, "Il sorriso di Elettra", spettacolo di Maria Antonietta Centoducati dedicato a sei storie di donne legate volente o nolente alla mafia, presso il Parco Matilde, con Maria Antonietta Centoducati per raccogliere fondi a favore del Gruppo Amici dell'Ematologia -

Reggio Emilia, 29 maggio 2014 -

Prosegue la rassegna teatrale GRADEvole Primavera a Carpineti, organizzata dal Comune di Carpineti per sostenere GRADE Onlus nella raccolta fondi a favore del Reparto di Ematologia dell'Arcispedale Santa Maria Nuova - IRCCS ma soprattutto per la costruzione del CO-RE.

Sabato 31 maggio, nella splendida cornice del Parco Matilde a Carpineti (Largo Alpini 1), a partire dalle ore 21.30, andrà in scena "Il sorriso di Elettra", spettacolo di Maria Antonietta Centoducati dedicato a sei storie di donne legate volente o nolente alla mafia. Il costo del biglietto è di 10 euro a persona.

Lo spettacolo "Il sorriso di Elettra" è caratterizzato da sei monologhi/testimonianza, un reportage aspro delicato e struggente, interpretati dall'attrice Maria Antonietta Centoducati con G. Binelli e O. Bigi.
La Centoducati ha selezionato significative storie di donne che, per vari motivi di legame famigliare e sentimentale, sono vissute all'ombra della terribile piovra della mafia, raccontando in modo coinvolgente le loro vicende, la loro fragilità ma anche sentimenti, paure e aspetti più umani. Sulla scena sfilano Giusy Vitale, attualmente collaboratrice di giustizia, sua sorella Antonina-Nina-Vitale, la remissiva che ha subito e ha sacrificato gran parte della sua vita ai fratelli e alla famiglia. Margherita Petralia, moglie di Gaspare Sugamiele, padrino di Paceco, patria della mafia più spietata e sanguinaria della Sicilia occidentale che ha consegnato il suo diario con annotate tutte le malefatte del marito e dei suoi amici ai carabinieri mandandoli in galera. Piera Aiello, cognata di Rita Atria, ragazza coraggiosa, le ammazzano il marito e lei per tutta risposta spedisce tutti in carcere con tanti ringraziamenti, va fare la pentita, collabora con la giustizia ed è fermamente convinta che sia la cosa giusta. Rita Atria, sorella di Nicola, giovane boss dello spaccio, diciassettenne collaboratrice di Borsellino, lucida e intensa nelle sue riflessioni e disperatamente suicida dopo la strage di Via d'Amelio. Infine Elettra, di lei si conosce soltanto il suo nome e la sua età: 14 anni e un nome che evoca il grande mito greco di Euripide. Elettra, per amore, si è fatta uccidere al posto del suo giovane "dio", uno dei tanti "carusi" disposti ad ammazzare per avere un posto in alto nella piramide della mafia che conta, la notizia era comparsa con un piccolo trafiletto sul quotidiano nazionale. Di lei è rimasto il ricordo del suo sorriso di bimba che amava la vita.

La rassegna teatrale GRADEvole Primavera a Carpineti prosegue fino al 20 giugno: i prossimi spettacoli teatrali in programma sono "Anima Montanara" (sabato 14 giugno), un concerto ispirato alle parole dei poeti, alle storie degli uomini e delle donne dell'Appennino Reggiano, e "Giovanni Falcone: un uomo" (venerdì 20 giugno) di e con Monica Marini e Bernardino Bonzani, accompagnati al pianoforte da Claudia Catellani.
Nelle serate degli spettacoli, dalle ore 19.30, sarà attivo presso il Parco Matilde a Carpineti un punto ristoro per una cena veloce a cura dell'associazione Amici di Bebbio.

Info e prenotazioni: Servizio Cultura del Comune di Carpineti - tel. 0522.615089; www.comunecarpineti.re.it; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - GRADE Onlus - tel. 0522.296888

(Fonte: ufficio stampa GRADE Onlus)

La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina...

Reggio Emilia, 24 maggio 2014 - di Giulia Rossi

C'è a chi piace la parte più croccante e chi preferisce gustarsi tutta la morbidezza del ripieno, quasi sempre scottandosi la lingua. Solitamente la sua fisionomia ricorda quella rigorosa di un rettangolo, ma c'è chi a volte la "fuieda" la stende in una teglia tondeggiante. Ha un manto color biscotto, ma il suo sapore è decisamente salato. Il suo profumo è inconfondibile e, se chiudiamo gli occhi, ci proietta in un baleno indietro nel tempo, quando le nostre nonne decidevano di farci una sorpresa per cena ma noi, ancor prima di arrivare in cucina, avevamo già intuito cosa ci saremmo trovati nel piatto di lì a poco.
Se non l'avete ancora capito, stiamo parlando dello "scarpasoun", l'erbazzone per chi non mastica troppo bene il dialetto reggiano. Inimitabile, appetitoso, unico. Unto al punto da leccarsi le dita.

Lerbazzone rid

LA CONGREGA DELLO SCARPASOUN.

A Reggio Emilia la sua fama lo precede, quindi non ha bisogno di troppe presentazioni; fuori dai confini dell'esagono tuttavia, non tutti ancora hanno avuto il piacere di assaggiare questa chicca della gastronomia locale. Ed è proprio con lo scopo di far arrivare la nostra torta salata sulle tavole dei cittadini di tutto il mondo, che in questi giorni è nata la "Congrega dello Scarpasoun", un un'associazione culturale, presieduta da Alice Benassi, (socia dell'azienda Nonna Lea), che ha radunato un gruppo di appassionati della buona cucina emiliana, per promuovere il nostro l'erbazzone.
E quest'anno saranno proprio loro, i nuovi ambasciatori del gusto reggiano, il principale cuore pulsante della "Sagra dello Scarpasoun", la tradizionale festa in onore del re delle tavole reggiane, in programma sabato 7 e domenica 8 giugno, a Montecavolo.
Anche per l'edizione 2014 in cartellone sono previsti giochi, laboratori per grandi e piccini, tanta musica e il mercato contadino. Neanche a dirlo, il protagonista indiscusso delle due giornate sarà sempre lui: lo scarpasoun, da gustare a tutte le ore, anche per una buona causa. Il ricavato infatti sarà devoluto all'Istituto ricerche farmacologiche Mario Negri.

Sagra dello scarpasoun. Dalla pagine facebook dellevento rid

                                                                       Sagra dello scarpasoun immagine tratta dalla pagine facebook dell'evento

IL NOME E LA STORIA DELLO SCARPASOUN.

Ma qual è stato il passato dello scarpasoun, prima che diventasse "famoso"? E come lo cucinavano le nostre nonne?
La storia del nostro erbazzone parte da lontano e prende forma nelle accoglienti cucine di un tempo, quelle con la stufa, spesso la sola della casa, un tavolo di legno massiccio e le rezdore con il grembiule, indaffarate ai fornelli. E' la storia di una cultura rurale e genuina, di un prodotto nato povero, ma che si è arricchito di generazione in generazione, attraverso preziose ricette che sono passate di madre in figlia, per poi entrare nel nuovo millennio quale piatto ricco e prelibato.
Certo il suo nome dialettale non gli rende giustizia, poiché scarpe e cibo difficilmente sono termini affiancabili, ma c'è una spiegazione: le umili famiglie contadine infatti, per preparare l'impasto dell'erbazzone utilizzavano non solo la parte morbida e verde delle bietole, colte nei campi a partire dal mese di giugno, ma anche il fusto bianco, chiamata "la scarpa" della pianta. Da qui "scarpasoun".

LA RICETTA DELLA NONNA.

La sua preparazione non richiede tanto tempo e nemmeno eccessive abilità in cucina. Ricetta della nonna alla mano, leggiamo che una volta pulite le bietole dalla terra e tagliati i gambi bianchi, che vanno inseriti nell'impasto, perché danno più morbidezza all'erbazzone, si lavano, si strizzano e si tagliano con la mezzaluna. Una volta tagliate, le bietole andranno messe in una teglia assieme a cipolla, aglio, sale e prezzemolo, facendo rosolare il tutto a fuoco lento; mentre in un tegamino a parte vanno fatti soffriggere lardo e pane grattugiato che, una volta raffreddati, si uniscono al precedente composto. Infine, si aggiunge al tutto uovo e Parmigiano Reggiano a volontà.
Anche la "fuieda" è abbastanza veloce da preparare: su un tagliere si impasta la farina con sale, acqua gassata e un po' di latte; poi si stende con il matterello in modo da rendere la pasta abbastanza sottile, e la si sistema in un tegame. E' il momento di versare il contenuto verde nello stampo per poi ricoprirlo con un altro pezzo di sfoglia. Si bucherella la parte superiore dell'erbazzone con una forchetta, qualche fiocco di lardo e il vostro scarpasoun sarà pronto da infornare.

Libri di ricette rid

UN INGREDIENTE PUO' FARE LA DIFFERENZA.

C'è un ingrediente speciale che qualifica e distingue il classico erbazzone "cittadino" da quello "montanaro": il riso, che arricchisce il tradizionale scarpasoun di note più dolci e delicate.
Casina, Carpineti, Castelnovo ne' Monti, Felina sono soprattuto queste le valli che per prime hanno visto arrivare sulle loro tavole l'erbazzone direttamente dalla pianura. A condurlo fin sul nostro Appennino sono state proprio loro, le mondine, che per consuetudine avevano il diritto di portare a casa un chilo di riso per ogni giornata di duro lavoro. Così questo ingrediente veniva inserito anche nell'impasto dello scarpasoun, dando vita a una deliziosa variante della vera ricetta.

LA FESTA DI CARPINETI.

All'erbazzone montanaro e al suo "ingrediente segreto" è stata dedicata anche una festa ad hoc, che si svolge ogni anno verso la metà di luglio dal nome: "Lo Scarpazzone in forma", organizzata dall'associazione Carpineti da vivere. Un altro modo per continuare a gustare e tramandare alle nuove generazioni il sapore vero di una tradizione culinaria unica.

Pubblicato in Cultura Reggio Emilia

Carpineti da Vivere traccia il positivo bilancio dello scorso anno e rilancia l'invito per il weekend del 12 e 13 luglio a suon di novità -

Reggio Emilia, 22 maggio 2014 -

Un altro anno di impegno e di manifestazioni per promuovere il carpinetano e le sue eccellenze è quello promesso da Carpineti da Vivere per il 2014. L'associazione, composta da una trentina di artigiani, commercianti e volontari uniti dall'unico scopo di valorizzare il territorio, rilancia la sua attività e invita tutti a segnarsi in calendario il primo atteso appuntamento del 12 e 13 luglio con lo "Scarpazzone in forma".

Nel tracciare il positivo bilancio dell'attività del 2013, fatta di eventi autonomi e di molteplici collaborazioni con le altre realtà del comune, Carpineti da Vivere ha deciso infatti di confermare tutte le proposte anche per la stagione alle porte. Si partirà con la festa dedicata all'erbazzone montanaro con riso che per l'undicesimo anno consecutivo nel weekend del 12 e 13 luglio animerà il Parco Matilde a suon di sorprese. Accanto agli stand gastronomici e al tradizionale mercatino infatti la festa rafforzerà il suo lato culturale con una rappresentazione rinascimentale della Leggenda dell'Amorotto, con una sfilata di abiti da sposa a partire dagli anni '50, con un angolo dedicato ai giochi interattivi per bambini e molto altro. Non mancherà nemmeno il maxi schermo per seguire insieme le fasi finali dei Mondiali di calcio.

"Vista la buona riuscita delle scorse edizioni, con centinaia di persone arrivate al Parco Matilde – spiegano gli associati di Carpineti da Vivere – abbiamo deciso non solo di confermare l'evento ma di ampliarlo. L'impegno profuso da tutti noi per la promozione del carpinetano è massimo e guarda ai residenti come ai villeggianti e ai turisti del nostro Appennino. Il nostro territorio è ricco di storia e di specialità gastronomiche come l'erbazzone con riso che meritano di essere fatti conoscere insieme ai suoi scorci paesaggistici: la XI festa dello 'Scarpazzone in forma' si inserisce proprio in quest'ottica". Per informazioni visitare il sito www.carpinetidavivere.it

(Fonte: ufficio stampa Associazione Carpineti da Vivere)

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