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Sabato, 13 Marzo 2021 14:04

Ciao Raoul!

Ciao Raoul, eroe del sorriso e dell'ottimismo. Il Covid non ha lasciato scampo al re del Liscio Raoul Casadei e per ricordarlo riproponiamo l'intervista che ci aveva rilasciato per i suoi 80 anni e raccolta da Laura Corallo, in piena estate 2017.

Pubblicato in Cultura Emilia

C’è chi viaggia su di un mezzo di trasporto e chi vola con un aeroplano. Simone di Berardino fa entrambe le cose ascoltando la musica Techno/Hardstyle/Progressive.


Di Nicola Comparato 28 luglio 2019 - Simone di Berardino è nato a Correggio (RE) il 18 febbraio 1984, ma da alcuni anni vive in provincia di Parma per lavoro. La sua avventura con la musica comincia da ragazzo, con gli “AnfetaBoys”, la sua compagnia di Nonantola (MO), con la quale fonda il team “Morfos Staff”. Il gruppo è composto da appassionati di musica Techno, sempre presenti agli eventi di questo genere musicale, e ognuno di loro, come segno distintivo, ha un tatuaggio che riporta la scritta “Audere Semper AnfetaBoys” , ovvero “Osare Sempre AnfetaBoys”. 

Gli anni passano e in Simone di Berardino inizia a germogliare la voglia di organizzare serate e feste incentrate sul genere musicale che ama, che lo accompagna da sempre e che lo fa letteralmente volare. Da qui in poi il passo sarà breve. L’amicizia con “Dj Ginger il Komandante”, il padre della Techno, che Simone segue e supporta sempre e ovunque e col quale ha collaborato tantissime volte, gli dà la motivazione giusta per cominciare ad essere l’organizzatore di eventi Techno/Hardstyle/Progressive che oggi tutti nell’ambiente conoscono.


Simone di Berardino ci spiega cosa lo ha spinto a diventare un organizzatore di eventi:
“La musica Techno mi fa volare, quando l’ascolto e la ballo, stacco la spina da tutto. Non ci sono più né problemi né preoccupazioni. Tutto è cominciato quando da ragazzo andavo a sentire “Dj Ginger il Komandante”, la sua musica mi ha cambiato la vita, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Volevo scoprire cosa provavano gli organizzatori degli eventi, così un giorno ho deciso di mettermi in gioco e da allora posso dire di aver realizzato il mio sogno. Dopo il lavoro, tutto il mio tempo libero è dedicato alla musica con il mio progetto “Morfos Staff”, e di questo ringrazierò per sempre Dj Ginger il Komandante per le forti emozioni che mi ha fatto provare ai suoi live in tutti questi anni. Senza quelle emozioni la mia avventura come organizzatore di eventi non sarebbe mai cominciata. Ora tutto è pronto per un viaggio senza fine. Si volaaaaaaa!!!!”

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Per saperne di più:
La pagina Facebook di Simone di Berardino
https://www.facebook.com/diboanfetaboys/ 
Il profilo Facebook di Simone di Berardino
https://www.facebook.com/dibo84 
Il canale Instagram di Simone di Berardino
https://instagram.com/diboanfetaboys?igshid=g8orjz1vlepe 

 

Domenica, 19 Agosto 2018 09:04

Fausto Bertucci in arte Faustino DJ

Di Nicola Comparato 18 agosto 2018 - Fausto Bertucci in arte Faustino DJ, nato il 07-09-1963, è un noto disc jockey emiliano, specializzato in musica disco/funk e che attualmente collabora con l'etichetta Rik's Recordz https://www.facebook.com/riksrecordz/ .

La sua passione per la musica comincia da giovanissimo, quando negli anni '76/77, alla fine delle scuole medie riesce ad acquistare il suo primo impianto Hi-Fi approdando a Radio Fiorenzuola. A quei tempi le radio private pubblicizzavano tantissimi eventi e questo portò Faustino DJ ad entrare nel mondo delle discoteche. In seguito Faustino DJ, con la partecipazione di altri dj's del piacentino, riuscì ad aprire una radio privata dal nome Happy Station, che all'epoca ebbe un grande successo.IMG_0755.jpg

Nella programmazione venivano trasmesse le registrazioni che venivano effettuate in discoteca insieme a mixaggi fatti in studio trasmessi direttamente in radio. Lo scopo era quello di creare una discoteca radiofonica. Col tempo però, a causa della giovane età dei componenti, il progetto fu abbandonato ma dato il successo e l'originalità dell'idea, fu ripreso da altre radio. Grazie a questa radio Faustino DJ ebbe la possibilità di conoscere altri esperti del settore, tra i quali, Carlo Mazzini, che lo portò nello storico locale "Jumbo" di Sanguinaro. Dopo tantissime apparizioni nei locali, Faustino DJ diventò marito e in seguito padre e questo lo portò ad allontanarsi dalle serate in discoteca per diversi anni, ma senza mai abbandonare la sua passione per la musica.

Passa il tempo, i figli crescono, Faustino DJ nel 2008/2009, riprende il discorso interrotto anni prima creando il suo Happy Station, un progetto radio in versione digitale della durata di due ore che viene trasmesso da tantissime emittenti. Il programma si chiama "Disco Explosion" e ottiene un successo strepitoso in Italia e all'estero, catapultando Faustino DJ tra gli artisti importanti del panorama disco/funk. La bravura di Faustino DJ è indiscutibile! Dopo pochissimo tempo riprendono le serate dal vivo all'insegna della musica '70/'80/'90 ma questo grande DJ all'occorrenza comincia a suonare anche musica contemporanea per il pubblico più giovane. Da un po'di tempo è nato il sodalizio artistico tra Faustino DJ e il locale della provincia di Parma "Sound Cafè" dove suona in coppia con il dj "Robertino" che ha collaborato con Radio Dee-Jay e RTL e i locali Bandiera Gialla e Marabu.

Un'altra collaborazione degna di nota è quella con il collettivo "J Factor Band", capitanato dal mitico dj Francesco Vaccari e che annovera tra i componenti : Michele Coldani, Gigi Maini, Paolino Canevari, Dario Battioni e Maurizio Faini, tutti grandi dj's e maghi del vinile. Questa è la storia di Faustino DJ e le pagine vengono scritte dietro a una consolle giorno dopo giorno in attesa di una nuova serata. Per informazioni: https://www.facebook.com/fausto.bertucci 

Pubblicato in Cultura Emilia
Sabato, 09 Settembre 2017 08:25

I primi 80 anni del re del liscio Raoul Casadei

Quella dei Casadei non è solo una famiglia di musicisti. E' una dinastia di musicisti, radicata in Romagna, precisamente a Villamarina di Cesenatico , dove si trova la "casa recinto" che riunisce tutta la famiglia Casadei: Raoul e la moglie Pina, i figli Mirko, Mirna e Carolina, nipoti e pronipoti.

di Laura Corallo - Il giorno di Ferragosto c'erano proprio tutti, nella piazza di Santarcangelo di Romagna per festeggiare, assieme componenti dell'orchestra, gli 80 anni di Raoul Casadei, il Re del Liscio, davanti a diecimila persone.Un successo straordinario che riflette anche il grande affetto che gli italiani hanno sempre dimostrato per Raoul e i Casadei, una famiglia con la musica nel sangue. Lo zio, Secondo Casadei, maestro e antesignano del ballo tradizionale romagnolo in Italia, è stato il crocevia di un destino che viene da molto lontano, dal 1928 con la fondazione dell'Orchestra Casadei. Con la morte di Secondo il timone è passato a Raoul Casadei, musicista e autore che ha fatto ballare l'Italia dagli anni Sessanta ad oggi e considerato il maggior interprete della musica folkloristica italiana.

20170906-Mirko e Raoul Casadei Ritiratosi dal palcoscenico 37 anni fa, oggi si dedica alla famiglia dopo aver lasciato il testimone al figlio Mirko diventato il nuovo leader dell'Orchestra Casadei.

Lei è protagonista indiscusso della storia della musica popolare italiana. Può raccontare come è nata la sua passione per la musica?
Facevo il maestro elementare. L'ho fatto per 17 anni. Intanto suonavo, con un piccolo gruppo The little band, tutte le musiche americane di Bill Halley. Poi ho iniziato a suonare nel weekend con lo zio Secondo Casadei, fondatore dell'orchestra Casadei nel 1928. Ero diventato il suo delfino, scrivevo canzoni per lui e insieme decidevamo tutto. Negli anni '60 l'orchestra e diventata "Secondo e Raoul Casadei". Nel 1971 a novembre lo zio ci ha lasciati e io ho deciso, anche a furor popolare, di portare avanti la storia dell'Orchestra Casadei: ho lasciato la scuola ad un anno dalla pensione ed è iniziata l'avventura. Ho scritto una canzoncina "Ciao mare" che è diventata un successo nazionale ed è scoppiata la febbre del liscio.

Suo zio, il Maestro Secondo Casadei, è stato il padre del liscio e autore di "Romagna mia", canzone conosciuta in tutto il mondo e che più di tutte le altre identifica la musica dell'Orchestra Casadei. Cosa le ha insegnato?

In realtà mio zio Secondo la parola liscio non l'ha mai sentita! Questa parola l'ho inventata nel 1973 con il successo di Ciao Mare. Tornando a mio zio, mi ha insegnato tante cose,andavamo molto d'accordo. Era una persona umile, semplice, sincera e combattiva. Credeva molto in quello che faceva, guardava sempre la sua gente.
Mio zio Secondo Casadei, nel 1954, ha scritto "Romagna mia" che poi ,grazie al successo del liscio degli anni 70, ha fatto il giro del mondo; è una canzone che racconta l'amore per la propria terra, per la casa, per la famiglia. Valori che poi sono rimasti fondamentali nei testi delle mie canzoni.

Quali sono gli artisti a cui si è maggiormente ispirato? Con chi avrebbe voluto suonare in concerto?
Io non mi sono ispirato ad altri artisti, mi sono ispirato a quello che avevo dentro, ai miei sentimenti e alla gente che mi piaceva e mi piace osservare.

L'espressione "Vai col liscio" è una sua invenzione?
Eravamo in una sala da ballo e tutti ballavano, tutti sorridevano, tutti erano allegri. Andava tutto liscio e io ho gridato "Vai con liscio!". Il giorno dopo questa parola era su tutti giornali e sulla copertina di Sorrisi e Canzoni TV.

I testi delle sue canzoni sono un inno ai valori della terra romagnola:la famiglia, l'amore e l'amicizia. Quanto, questi valori, hanno contato nella sua vita e influenzato le sue scelte, personali e lavorative?

La vita è piena di tante cose belle, brutte, e pazze, ma alla fine l'unica fortezza sono i valori. Ritengo che l'amore, gli amici, la famiglia siano la base di tutto. Ecco perché uno dei miei più grandi goal, oltre alla musica, è il mio "recinto di casa Casadei" con tutti i figi, i nipotini, l'orto biologico, le galline dalle uova fresche. Io e mia moglie Pina ne siamo orgogliosi!

Lei è nato in una delle zone più frequentate della Riviera romagnola. Da lì è nata la sua fortunata carriera artistica. Come è cambiata la città negli anni? Cosa vorrebbe migliorare?

Io sono nato a Sant'Angelo di Gatteo, un paesino nell'entroterra della Riviera Romagnola. Ho visto nascere il turismo, ho visto crescere alberghi e ristoranti come fossero funghi. La mia musica è stata la colonna sonora di questa crescita turistica e delle vacanze degli italiani. Riguardo al turismo ce ne sarebbero da dire. Negli anni '70 e '80 eravamo più avanti di tutti: sempre idee nuove. Le tendenze partivano dalla Romagna. Ci sono stati anni in cui i giovani e i romagnoli si sono seduti sfruttando il successo della vecchia generazione e del turismo di quegli anni . Lavoravano quel tanto che basta e poi se ne andavano in vacanza alle Maldive, tutto l'inverno. Ora, invece, con i nuovi sviluppi, le nuove mete turistiche, i low cost e Internet, è più difficile competere. Noto con piacere che le nuove generazioni sono molto attente e piene di idee. Credo ci sarà un bel rilancio della nostra Romagna, anche del nostro meraviglioso entroterra.

Com'è stato negli anni il rapporto con i romagnoli? L'hanno sostenuta e incoraggiata?

Il rapporto con romagnoli è sempre stato fantastico, anche se dopo la scomparsa dello zio Secondo ci sono stati i tradizionalisti che non mi hanno appoggiato. Un po' come in politica, quelli di rifondazione: non volevano il rinnovamento mentre io guardavo avanti alle nuove generazioni. Però i romagnoli amano il liscio e amano tutta la dinastia Casadei: me, mio zio e mio figlio. Recentemente abbiamo festeggiato i miei ottant'anni in piazza Santarcangelo di Romagna proprio il giorno di Ferragosto, giorno del mio compleanno. A Ferragosto normalmente  la città si svuota, tutti chiudono negozi, bar, ristoranti e vanno al mare. È stata una scommessa e c'era tutta la Romagna, forse diecimila persone! La piazza era strapiena. Il sentimento della passione straripava dal cuore e degli occhi di tutte le persone ed erano quasi tutti romagnoli. Ci ha fatto un piacere enorme!

Ognuno di noi possiede una propria colonna sonora, canzoni che ci ricordano momenti topici della nostra vita. Quali sono le canzoni alle quali si sente più legato, sue e di altri cantanti?

Mi piace molto Bob Marley perché la sua musica è solare come la mia. Di certo Battisti, Baglioni, Venditti hanno accompagnato tanti miei viaggi in macchina. Mi piace molto Mango perché parla del Mediterraneo e il sound di Pino Daniele. Amo la musica solare perché mette in corpo un'energia positiva.

Tanti giovani, oggi, sognano una carriera nel mondo della musica. Raggiungere il proprio stile e identità è l'obiettivo più difficile ma fondamentale. In base alla sua esperienza, quali sono i suoi consigli ?

È molto difficile dare consigli oggi, anche perché il mondo è completamente cambiato con l'arrivo di Internet e dei Social. Fanno successo cose che non potrebbero mai fare successo in un mondo normale, nel vecchio mondo discografico. La cosa che posso consigliare è serietà, determinazione e fiducia.

Oggi viviamo una fase storica di grandi trasformazioni. Rispetto agli anni Sessanta/Novanta, che rappresentano il clou della sua carriera artistica, come vede e legge il presente e il nostro futuro,soprattutto per le giovani generazioni?

La vita è ciclica, è fatta di epoche: ci sono sempre stati i grandi cambiamenti e le grandi trasformazioni. Al successo segue la caduta, poi torna il successo. Questo nella musica, nella politica, nel turismo.
Consiglio ai ragazzi di non perdere mai dignità fiducia e valori. Per il resto i giovani di oggi mi sembrano molto, molto in gamba. Il liscio fa parte del DNA di tutti gli italiani e di tutte le generazioni. Direttamente o indirettamente ha fatto parte della vita di tutti: con i genitori o con i nonni alle festa di paese, in macchina andando al mare in vacanza. Il liscio in qualche modo ha toccato la vita di tutti. Poi magari gli adolescenti perdono il contatto e a memoria di questa musica, ma quando crescono e mettono su famiglia riparte il ciclo! A volte mi fermano dei ragazzini mi guardano e mi dicono grazie. Solo grazie, quel semplice grazie che significa tantissime cose.

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Pubblicato in Cultura Emilia