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Mercoledì, 25 Settembre 2019 14:20

Il Tempietto del Petrarca torna a splendere

Concluso intervento da 120mila euro per il recupero anche dell’ex casa del custode e di tutta l’area realizzato dalla Provincia, d’intesa con Comune di Canossa e Unione, e finanziato dalla Regione.

25 settembre 2019

Il Tempietto del Petrarca è tornato a splendere grazie ad una serie di interventi progettati, e da poco completati, dalla Provincia di Reggio Emilia, che dal 1926 è proprietaria di questo piccolo gioiello incastonato tra le suggestive colline che dal greto dell’Enza si inerpicano verso i castelli di Canossa e Rossena. Realizzato intorno al 1840 su iniziativa di alcuni gentiluomini di Parma e con il contributo economico della duchessa Maria Luigia per ricordare il soggiorno a Selvapiana nel 1343 del sommo poeta – che lì, ospite dal capitano di ventura Azzo da Correggio, completò il poema Africa – il Tempietto è stato oggetto di un importante intervento di recupero funzionale e di risanamento conservativo. Il progetto, curato e diretto dall’architetto Fiorenzo Banenghi della Provincia, ha interessato anche l’ex "casa del custode", che ospita gli uffici per le informazioni e l'accoglienza turistica della Val d’Enza, e le relative aree di pertinenza, per una spesa complessiva di 120.000 euro. Le risorse sono state stanziate dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020, dopo un progetto presentato dalla stessa Provincia insieme al Comune di Canossa ed all’Unione Val d’Enza.

“Un bel lavoro di squadra tra enti del territorio che ci ha consentito un’importante azione di recupero e di valorizzazione del Tempietto del Petrarca, un monumento di interesse culturale vincolato dalla Soprintendenza, ma soprattutto – intervenendo anche sull’ex casa del custode e sull’area circostante – di iniziare a lavorare alla creazione di un vero e proprio parco”, spiega il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni. Il Tempietto si trova infatti al centro di un’area molto interessante, anche dal punto di vista ambientale e naturalistico, che ora sarà meglio attrezzata per soddisfare la richiesta di svago e di pace – proprio quelle che ricercava il Petrarca - in un luogo piacevolissimo, appartato, ma anche ben raggiungibile da una rete di  sentieri che si estende dall'abitato di Selvapiana fino al greto del torrente Enza.  “Nel cuore di quelle Terre matildiche - aggiunge il presidente Zanni - che rappresentano un punto di forza, dal punto di vista attrattivo, della nostra provincia e sulle quali, su iniziativa del sindaco di Canossa, si sta portando avanti un importante lavoro congiunto pubblico-privato attraverso un piano strategico d’area vasta finalizzato allo sviluppo socio economico del territorio”.

Il pregevole Tempietto che ricorda il soggiorno a Selvapiana del Petrarca – che vi ultimò la sua più importante opera latina – è abbellito dalle decorazioni pittoriche ad encausto di Francesco Scaramuzza (celebre illustratore di Dante, 1803-1886) e da una statua del Poeta in marmo di Carrara, realizzata Tommaso Bandini. Di proprietà della Provincia di Reggio Emilia dal 1926, è ora gestito in convenzione dal Comune di Canossa.

La Provincia di Reggio Emilia informa che da oggi sulla Sp 59, in località Sologno di Villa Minozzo, si viaggia a senso unico alternato regolato da impianto semaforico  a causa di alcuni movimenti franosi a monte della strada. Per il necessario intervento di ripristino, nei prossimi giorni la Provincia emetterà apposita ordinanza per chiudere al transito la Sp 59 (presumibilmente da lunedì 30 settembre al 13 ottobre) al fine di consentire lo svolgimento in sicurezza di tali lavori. 

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

Domenica 15 settembre è prevista l'apertura generale della caccia, tanto attesa dai seguaci della dea Diana, ma anche tanto temuta da chi vive nelle zone rurali particolarmente interessate dalla presenza di cacciatori. Per la verità alcune forme di caccia sono già iniziate, come quella di selezione (riservata a chi è autorizzato a cacciare determinati capi di ungulati: cinghiali, cervi, caprioli, daini o mufloni) e quella relativa alla cosiddetta "preapertura", iniziata il primo settembre – ma solo per poche giornate ed esclusivamente da appostamento, quindi da fermi e senza l’ausilio di cani - nei confronti di corvidi, storni, merli, piccioni e tortore.

L'apertura di domenica, invece, interessa praticamente tutti i cacciatori, specialmente nella forma di caccia classica per la nostra provincia, ovvero la ricerca, con l'ausilio di cani addestrati, della cosiddetta selvaggina stanziale, lepri e fagiani in primis.

Anche se il fenomeno venatorio è in continua contrazione – in provincia di Reggio Emilia dai 4.500 cacciatori del 2010 si è scesi, nel 2018, a 3.200 – la caccia continua a sollevare polemiche non solo da parte degli animalisti, ma anche da chi vive o lavora nelle aree rurali e periferiche di paesi e città che spesso vede persone armate girare intorno alle proprie case o aziende.  “Eppure la normativa è chiara – ricorda il comandante della Polizia provinciale, Lorenzo Ferrari – Ogni attività venatoria è vietata nel raggio di 100 metri da case o edifici adibiti a posto di lavoro e a distanza inferiore ai 50 metri dalle strade, oltre che nelle aree vietate da appositi provvedimenti e nei terreni soggetti a coltivazione indicati dal Calendario venatorio: i cacciatori che si trovassero in prossimità delle abitazioni, per essere in regola, dovranno tassativamente avere il fucile scarico e in custodia”.

Quest’anno, l’attività di controllo della Polizia provinciale sarà ancora più efficace grazie al drone di cui il Comando di Reggio Emilia si è dotato: “Il dispositivo aereo a controllo remoto sarà infatti in grado di ispezionare il territorio dall'alto e di trasmettere le immagini video all'operatore di polizia che lo pilota a distanza da terra, consentendo dunque di ispezionare anche aree ampie o di scarsa accessibilità”, spiega il comandante Ferrari. 

Per quanto riguarda invece i periodi di caccia, fino alla fine di settembre si potrà esercitare solo nei giorni di giovedì e domenica; da ottobre, invece, tutti i giorni tranne martedì e venerdì. In pianura l'attività tenderà a scemare finché, in dicembre e gennaio, risulterà molto circoscritta. In collina e montagna rimarrà invece più sostenuta soprattutto a causa della caccia in squadra al cinghiale, ma in ogni caso la stagione chiuderà definitivamente il 30 di gennaio prossimo, eccezione fatta per la caccia di selezione.

Lunedì la posa della prima pietra del nuovo Polo scolastico di via Fratelli Rosselli, destinato ad ospitare il Secchi. In fase di gara l’ampliamento del D’Arzo e una nuova palestra in via Makallé.

Reggio Emilia 

Lavori per 23,5 milioni di euro, alcuni dei quali già in corso, nelle scuole superiori reggiane grazie alla Provincia di Reggio Emilia, attraverso finanziamenti del Miur, mutui Bei e le risorse stanziate direttamente da Palazzo Allende. Il punto sui cantieri in corso e quelli di prossima attivazione è stato fatto questa mattina, alla vigilia del nuovo anno scolastico e alla presenza del dirigente dell’Ufficio scolastico Mario Maria Nanni, dal presidente e dalla vice presidente con delega all’Istruzione, Giorgio Zanni ed Ilenia Malavasi, insieme ai dirigenti del Servizio Patrimonio ed edilizia e  Programmazione scolastica e Diritto allo studio della Provincia, Valerio Bussei ed Anna Campeol.

Un avvio di anno scolastico che avverrà davvero col botto. “Lunedì sarà il giorno della posa della prima pietra del nuovo polo scolastico di via Fratelli Rosselli, destinato a ospitare prioritariamente il Secchi, così da liberare spazi importanti in via Makallé – ha annunciato il presidente della Provincia, Giorgio Zanni – Inizieranno infatti  i lavori del primo di tre lotti, per un importo di 6,5 milioni, metà dei quali stanziati dalla Provincia”. Un anno e mezzo circa il tempo stimato per completare un edificio dimensionato per 500 studenti con 12 aule per attività didattiche, 2 aule di sostegno, 9 laboratori specialistici ed un locale museale. “Prevista anche la realizzazione, d’intesa con il Comune e grazie al contributo di Regione e Agenzia per la mobilità, di una nuova rotatoria, parcheggi e di un piazzale per l’arrivo e la partenza dei mezzi pubblici, per garantire maggiore sicurezza agli studenti”, ha aggiunto Zanni sottolineando come il nuovo polo scolastico rappresenti comunque “l’investimento di punta di una mole di interventi, davvero significativa, che la Provincia sta attuando per un importo complessivo di 23,5 milioni grazie anche a fondi ministeriale e mutui Bei”. “Una   sorta di fundraising che ha alle spalle un continuo lavoro non solo politico, ma anche amministrativo e tecnico, di cui va dato atto al personale dei Servizi Patrimonio e Programmazione scolastica della Provincia, oggi rappresentato dai dirigenti Bussei e Campeol”, ha concluso il presidente Zanni.

La vicepresidente Ilenia Malavasi, ha quindi illustrato nel dettaglio gli altri interventi previsti: dall’adeguamento sismico dello Scaruffi-Levi-Tricolore a Reggio (in corso di realizzazione da luglio il primo lotto, che prevede anche un efficientamento energetico e del’illuminazione, in attesa di progetto esecutivo il secondo da 2,5 milioni) e del Cattaneo di Castelnovo Monti (2 mln di lavori, da poco aggiudicati), dall’ampliamento del D’Arzo di Montecchio (un cantiere da 1,65 mln, in fase di gara, finalizzato  a recuperare, in accordo con il Comune, parte degli spazi dell’ex Coop prospicienti l’istituto per trasferirvi i laboratori) alla realizzazione, anch’essa in fase di gara, di una nuova palestra al Polo di via Makallé a Reggio (circa 1 mln, grazie anche a un contributo dell’Asd Hockey prato Città del Tricolore, che la gestirà in orari extrascolastici) per finire con  la ristrutturazione e trasformazione in aule di un vecchio prefabbricato per il Russell di Guastalla (lavori per 600.000 euro in fase di ultimazione).  

Ma non sono solo le grandi opere a garantire il buon funzionamento dei 21 istituti scolastici superiori reggiani (12 nel capoluogo, 9 nel territorio provinciale) distribuiti in 29 sedi collocate in 64 edifici, che occupano complessivamente 198.700 metri quadrati e che da lunedì ospiteranno quasi 22.000 studentisuddivisi in 959 classi, in aumento rispetto allo scorso anno. “Ci sono anche le piccole, ma importanti migliorie, che anche questa estate, d’intesa con le scuole, la Provincia ha effettuato con poco più di 1 milione di risorse proprie”, ha aggiunto la vicepresidente Malavasi. Di questi lavori, i principali (per 722.000 euro) sono già stati realizzati o stanno per essere ultimati, altri (per 322.000 euro) sono già stati programmati. Sempre la Provincia ha poi assegnato 200.000 euro direttamente alle scuole per l’acquisto di arredi, attrezzature anche sportive, spese di ufficio o piccoli interventi di manutenzione. In più, per le nuove classi che sono state formate, Palazzo Allende ha stanziato un ulteriore contributo straordinario di 15.000 euro, mille per ogni classe, sempre per acquisto di arredi. 

Particolarmente significativi, infine, i 65.735 euro – in lieve aumento rispetto all’anno precedente - che la Provincia ha destinato ai Tutor per studenti disabili, “un progetto storico, ed unico in Emilia-Romagna, che abbiamo avviato nel 2004 e che da allora ci siamo impegnati rinnovare nonostante i tagli finanziari subiti per l’importanza che riveste per la qualità delle nostre scuole, ma anche per garantire un pieno diritto allo studio”, ha concluso Ilenia Malavasi.  Nel prossimo anno scolastico gli studenti disabili che frequentano le superiori reggiane potranno dunque contare sull’affiancamento, in orario scolastico ed extrascolastico, di 82 tutor loro coetanei che svolgeranno complessivamente 8.200 ore.

“Sono cifre che parlano da sole”, ha commentato il dirigente per la provincia di Reggio Emilia dell’Ufficio scolastico regionale Mario Maria Nanni, parlando di “rapporto molto positivo, nella differenza delle competenze, tra Provincia e ufficio territoriale rendere tutto più facile e più efficace”.  Nanni ha infine sottolineato con soddisfazione “le dirigenze che, quest’anno, sono state garantite in pratica a tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, e la scelta equilibrata che viene compiuta dagli studenti reggiani al momento di iscriversi alle superiori, frutto di un dato socio-economico, ma anche del grande lavoro svolto nell'orientamento e nell'assicurare, in tutti i segmenti di istruzione, un livello di qualità il più alto possibile”. 

I controlli mediante autovelox sulla Sp 28 sono previsti dall’Accordo di programma per l'incremento della sicurezza sulle strade e l'adozione dei corretti comportamenti di guida che Provincia di Reggio Emilia e Unione dei Comuni della Val d’Enza hanno sottoscritto lo scorso anno. Tale Accordo, che la Provincia ha firmato anche con altre Unioni e con il Comune di Reggio Emilia, è unicamente finalizzato a ridurre ulteriormente il costo sociale ed umano – diminuito negli ultimi anni, ma purtroppo ancora troppo elevato - determinato dall'incidentalità stradale. Ridurre il numero di vittime sulla strada in Europa è, per altro, anche l’obiettivo fissato dalla Commissione europea nel Libro Bianco sui trasporti ed in questa direzione dovrebbe concentrarsi l’impegno di tutti.
Da qui, una serie di azioni finalizzate ad implementare la sicurezza stradale messe in campo dalla Provincia di Reggio Emilia in questi ultimi anni: dalle tante iniziative promosse nelle scuole per sensibilizzare i giovani ai diversi interventi di moderazione della velocità e di messa in sicurezza delle strade, in particolare per pedoni e ciclisti (attraversamenti pedonali protetti, spartitraffico, piste ciclopedonali, potenziamento dell’illuminazione, allargamento delle sedi stradali ed anche rotatorie).
L’Accordo di programma sottoscritto (anche) con l’Unione dei Comuni della Val d’Enza, completa questo sforzo finalizzato a ridurre il numero di incidenti e di vittime, sommando all’informazione e all’educazione alla sicurezza stradale, l’utilizzo di strumenti persuasivi e di controllo che inducano gli utilizzatori della strada a comportamenti più sicuri. A partire dalla diminuzione e dal controllo della velocità dei veicoli, che rimane – unitamente alla distrazione – la principale causa di incidenti con gravi conseguenze e, talora, con esiti mortali.
Prevenire e ridurre i sinistri su alcuni tratti di strade provinciali caratterizzati da elevati flussi di traffico e d’incidentalità è l’obbiettivo, condiviso con i Comuni, di questo Accordo che, tra l’altro, prevede che tutte le risorse della quota (pari al 40%) destinata alla Provincia sulle eventuali contravvenzioni elevate vengano interamente destinate ad interventi per la sicurezza stradale.

Per quanto riguarda invece il limite di velocità, recentemente abbassato da 90 a 70 km/h nel tratto di Sp 28 compreso tra i centri abitati di Barco e di Montecchio, il provvedimento è stato adottato dalla Provincia di Reggio Emilia, come avvenuto su altre strade, anche in questo caso con l’unico fine di garantire la sicurezza degli utenti della strada. Ciò, in considerazione dei numerosi accessi carrai ed intersezioni a raso presenti, degli alti volumi di traffico (anche pesante), nonché delle precarie condizioni del piano viabile, alle quali purtroppo non è sempre possibile porre rimedio a causa dei continui e pesanti tagli di risorse, comuni peraltro a tutte le Province, che il nostro ente ha dovuto subire in seguito ai provvedimenti relativi alla spending review ed in particolare alla Finanziaria 2015. E’ bene ricordare che la sola Provincia di Reggio Emilia, negli ultimi cinque anni, ha dovuto restituire allo Stato ben 113 milioni di euro: in pratica 22,6 milioni di risorse in meno, ogni anno, che hanno inevitabilmente complicato la gestione dei circa mille chilometri di strade che la Provincia di Reggio Emilia è chiamata a gestire. Lo stato delle nostre infrastrutture è comunque costantemente monitorato e interventi di miglioramento saranno messi in atto ove opportuno e necessario.
Infine, tanto la possibilità di controlli quanto il nuovo limite di velocità sono stati adeguatamente segnalati dalla necessaria cartellonistica che informa correttamente gli automobilisti.

Valerio Bussei
Dirigente del Servizio Infrastrutture della Provincia di Reggio Emilia

Lunedì, 09 Settembre 2019 06:36

Una Madonna ritrovata per i 400 anni della Ghiara

E’ tornato a splendere il tesoro nascosto scoperto alcuni anni fa in una stanza al piano terra dell’ex Palazzo ducale di Reggio durante lavori di restauro e recupero della sede della Prefettura. Grazie a un contributo di 50.000 euro stanziato dalla Provincia di Reggio Emilia (proprietaria dell’ex Palazzo ducale, dal 1973 intitolato a Salvador Allende) è stato infatti completato un importante progetto di recupero di un affresco raffigurante la Beata Vergine della Ghiara, rinvenuto spostando alcuni scaffali durante un trasloco di uffici della Prefettura.


Sabato mattina  scorso - proprio in occasione della Giarèda, la sentita sagra reggiana dedicata alla Madonna della Ghiara che quest’anno coincide con il 400esimo anniversario della traslazione dell’Immagine miracolosa e dell’apertura della Basilica - questo piccolo gioiello del Seicento è stato restituito alla città. Nel Chiostro Piccolo del Palazzo del Governo il prefetto Maria Forte ed il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, hanno illustrato ad autorità ed organi di informazione il lavoro svolto, insieme all’architetto Maria Cristina Costa, dello studio Costa-Lenzini, che ha coordinato i lavori eseguiti da un pool di restauratori formato da Andrea Cremaschi, Andrea Onsi e, per la parte edile, dall’impresa Franchini. Subito dopo, tantissimi reggiani hanno iniziato a visitare la Sala affrescata, che sarà aperta al pubblico attraverso  visite guidate e il sabato, solo su prenotazione.


“Per la Provincia è stato davvero un immenso privilegio poter accompagnare questa importante ricorrenza della Ghiara, restituendo alla comunità, proprio nel momento simbolico migliore per la provincia e soprattutto la città di Reggio Emilia, l’importante affresco raffigurante la Beata Vergine ritrovato nei locali di Palazzo Ducale”, ha detto il presidente Giorgio Zanni ringraziando il prefetto Forte per la collaborazione e l’ospitalità e l’architetto Costa per il prezioso lavoro svolto. “Un dipinto di pregio, che la Provincia ha deciso di valorizzare destinando, con una scelta anche coraggiosa, parte dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio immobiliare, pur in un momento storico non semplice per questo ente, nella consapevolezza dell’importanza degli investimenti a favore della storia e della cultura del nostro territorio”, ha aggiunto Zanni.
Dopo il saluto del prefetto Maria Forte, l’architetto Maria Cristina Costa ha quindi illustrato il lavoro di restauro eseguito “su un dipinto su gesso particolarmente delicato”. “Siamo partiti da una crosta nera, con attenzione e grande cura abbiamo iniziato a ripulirlo, emozionandoci ed affezionandoci sempre più a questo bellissimo dipinto in cui trapela tutto lo spirito espresso da Lelio Orsi nel suo stupendo colloquio sacro tra madre e figlio”, ha detto. “Sull’attribuzione dell’opera, gli esperti non si sono ancora espressi, ma certamente la committenza era importante e importante potrebbe essere anche l’artista“, ha concluso l’architetto Costa augurando ai reggiani “di godersi questa Madonna ritrovata come ce la siamo goduta noi”.


Presenti alla inaugurazione anche il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, Massimo Camisasca, ed il sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Giammaria Manghi, di cui il presidente Zanni e il prefetto Forte hanno ricordato il ruolo fondamentale ricoperto in veste di allora presidente della Provincia nel reperire i fondi necessari al restauro. “In maniera lungimirante ha deciso di investire sulle opere culturali, in un periodo in cui questo sembra purtroppo essere quasi un peccato – ha sottolineato anche l’architetto Costa – Eppure questo magnifico Paese in cui basta grattare un muro per far saltar fuori un affresco o scavare in terra per trovare una moneta antica o tracce di insediamento, può primeggiare nell’era globalizzazione certo non nell’economia, ma proprio grazie ai nostri beni culturali, dagli archivi alle biblioteche, dalle architetture ai centri storici nei quali si invera la memoria”.


IL RITROVAMENTO
Il dipinto raffigurante la Beata Vergine della Ghiara è situato al piano terreno del corpo centrale del Palazzo del Governo (ex Palazzo Ducale) di Reggio Emilia, nella porzione di proprietà dell’Amministrazione Provinciale. Il locale che lo ospita è accessibile dal cortile d’onore, completamente porticato - dalla forte impronta barocca - progettato dall’architetto Pietro Armani nel 1786.
Per lunghi anni questa stanza è stata adibita a deposito e si è quindi ignorata la presenza dell’immagine sacra sino ai lavori di restauro e recupero del Palazzo del Governo condotti dall’architetto Maria Cristina Costa tra il 2003 ed il 2010. Rimuovendo le scaffalature che ingombravano il locale è emerso il dipinto, in stato di forte ammaloramento, in posizione dominante al centro di una parete.
I primi saggi di scopertura d’indagine hanno suggerito la presenza di elementi pittorici, da indagare, sull’intera parete ospitante la Madonna, mentre ne hanno escluso l’esistenza sulle restanti tre pareti (di cui quella frontale di recente realizzazione) e sulla complessa volta.
Sin dal ritrovamento è apparsa evidente l’importanza di un restauro del dipinto murale e la valorizzazione del suo ambiente, in modo da contribuire all’arricchimento del patrimonio storico artistico della città.

IL RESTAURO
Il restauro del dipinto inizia con una fase di scopertura, ampliando i primi saggi, procedendo gradualmente fino a far emergere un’inaspettata e ricca scenografia pittorica attorno all’immagine. Essa appare rispetto a quella della Madonna di epoca successiva. In questa fase dei lavori si scopre inoltre una cornice - che racchiude l’immagine sacra vera e propria - dal sapore tardo cinquecentesco, col suo architrave dalla falsa prospettiva ed i festoni laterali. Sulla cornice spicca in basso la data MDCLI ed in alto una scritta Quem Genuit Adoravit – come nell’immagine originale - a cui è collegato uno stemma nobiliare, purtroppo illeggibile.
Dalle analisi emerge che il dipinto non è un affresco bensì una realizzazione a tempere grasse a base di chiaro d’uovo su preparazione di gesso, quindi le tecniche utilizzate nel restauro sono molto delicate. Si procede con le fasi di stuccatura delle lacune, di sigillatura e di consolidamento degli intonaci mediante iniezioni di malte adesive a base di calce idraulica. La successiva pulitura avviene con impacchi o di pasta di carta caricata con bicarbonato d’ammonio o a base di sepiolite eseguiti per parti definite. Questi trattamenti vengono effettuati a partire dallo sfondo, scoprendo nuove forme (la montagna) e particolari (l’uccellino ai piedi della Madonna). Le figure principali sono trattate per ultime e con estrema cura, sia per gli incarnati che per i panneggi. Il passaggio finale consiste nella ricomposizione cromatica d’insieme del dipinto.
L’importante intervento effettuato è stato possibile per la collaborazione che si è instaurata tra il Prefetto di Reggio Emilia, Maria Forte, l’allora Presidente della Provincia, attuale Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Giammaria Manghi – Palazzo Allende ha finanziato l’opera con cinquantamila euro – nonché la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. La collaborazione è proseguita con l’attuale Presidente della Provincia Giorgio Zanni ed ha portato alla inaugurazione di oggi. Lo staff tecnico ha fatto capo all’architetto Maria Cristina Costa dello Studio Costa-Lenzini e ai suoi collaboratori che hanno guidato l’intera operazione eseguita dalla ditta artigiana Franchini con i restauratori Andrea Cremaschi e Andrea Ons, con la consulenza di Sabino Giovannoni, già restauratore capo dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

Pubblicato in Arte Reggio Emilia

Sabato l’inaugurazione dell’affresco scoperto nell’ex Palazzo Ducale, oggi sede della Prefettura, e restaurato dalla Provincia di Reggio Emilia: dalle 11.30 alle 13 (e domenica) Sala aperta al pubblico.

Reggio Emilia -

Sta per tornare a splendere il tesoro nascosto scoperto un paio di anni fa in una stanza al piano terra dell’ex Palazzo ducale di Reggio durante lavori di restauro e recupero della sede della Prefettura. Grazie a un contributo di 50.000 euro stanziato dalla Provincia di Reggio Emilia (proprietaria dell’ex Palazzo ducale, dal 1973 intitolato a Salvador Allende) è stato infatti completato un importante progetto di recupero di un affresco raffigurante la Beata Vergine della Ghiara, rinvenuto spostando alcuni scaffali durante un trasloco di uffici della Prefettura.

Da sabato - proprio in occasione della Giarèda, la sentita sagra reggiana dedicata alla Madonna della Ghiara che quest’anno coincide con il 400esimo anniversario della traslazione dell’Immagine miracolosa e dell’apertura della Basilica - questo piccolo gioiello del Seicento sarà restituito alla città.  

Nel Chiostro Piccolo del Palazzo del Governo (a cui si accede dal portone centrale dei tre che si affacciano su corso Garibaldi), a partire dalle 10 il Prefetto Maria Forte ed il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, illustreranno ad autorità ed organi di informazione il lavoro svolto, insieme all’architetto Maria Cristina Costa, dello studio Costa-Lenzini, che ha coordinato i lavori eseguiti da un pool di restauratori formato da Andrea Cremaschi, Andrea Onsi e, per la parte edile, dall’impresa Franchini. Previsto anche un breve momento musicale a cura dell’Istituto superiore “Peri-Merulo”, con Caterina Campanini al violoncello ed Alice Ferrari all’arpa che eseguiranno alcuni brani. Subito dopo, dalle 11.30 alle 13, la Sala affrescata sarà aperta al pubblico, che potrà ammirare la Madonna ritrovata anche l’indomani, domenica, dalle 10.30 alle 12 e dalle 18 alle 19 (nei giorni successivi saranno possibili visite guidate, il sabato, solo su prenotazione).

“Per la Provincia è davvero un immenso piacere poter accompagnare questa importante ricorrenza della Ghiara, un luogo di culto particolarmente caro a tutti i reggiani, non solo della città, con la restituzione alla comunità dell’importante affresco raffigurante la Beata Vergine ritrovata nei locali di Palazzo Ducale – dice il presidente Giorgio Zanni – Un dipinto di pregio, che la Provincia, sotto la presidenza Manghi, ha deciso di valorizzare investendo, grazie all’avanzo di gestione, parte dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio immobiliare, pur in un momento storico non semplice per questo ente, nella consapevolezza dell’importanza degli investimenti a favore della storia e della cultura del nostro territorio”. 

Mercoledì, 04 Settembre 2019 10:38

Chiusa per lavori la Sp 87 Fogliano-Borzano

La Provincia di Reggio Emilia informa che da domani, martedì 4 settembre, inizieranno lavori di ripristino della pavimentazione stradale su vari tratti della Sp 87 Fogliano-Cittadella che collega la provinciale per Scandiano a Borzano di Albinea.

Reggio Emilia 3 settembre 2019 - Vista l’entità dei lavori, tutti i giorni dalle 8.30 alle 18 la Sp 87 sarà chiusa al transito – ad eccezione dei residenti – ed il traffico sarà deviato sui seguenti percorsi alternativi: i veicoli provenienti da Fogliano e diretti a Borzano saranno indirizzati su via Montanara e su via Campanini, mentre quelli diretti da Borzano verso Fogliano saranno deviati su via San Giacomo e su via Campanini.


Sempre da domani, martedì, sensi unici alternati regolati da movieri e limite di velocità a 30 km/h, per i tratti interessati dalle lavorazioni, sulla Sp 45 Fabbrico-Bettolino. Anche in questo caso i provvedimenti saranno in vigore tutti i giorni dalle 8,30 alle ore 18 fino al termine dei lavori.


Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

Venerdì, 30 Agosto 2019 15:51

La Provincia ringrazia il colonnello Piccinini

Il presidente Giorgio Zanni ha ricevuto ieri pomeriggio a Palazzo Allende il comandante della Guardia di Finanza reggiana, in procinto di assumere un nuovo incarico a Roma.

Reggio Emilia -

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, ha ricevuto ieri a Palazzo Allende il colonnello Roberto Piccinini che, dalla prossima settimana, lascerà il comando della Guardia di Finanza di Reggio Emilia per assumere un nuovo, importante incarico a Roma. Al colonnello Piccinini, il presidente Zanni ha rivolto un sincero augurio di buon lavoro, ringraziandolo per l’impegno e la collaborazione assicurati in questi tre anni al comando delle Fiamme gialle reggiane, nonché per l’importante attività operativa che la Guardia di finanza ha svolto sul territorio – oltre che nel suo specifico campo d’azione e contro la criminalità organizzata – anche nell’ambito del tavolo interforze per la sicurezza e sul fronte della legalità.

La Provincia di Reggio Emilia informa che da lunedì prossimo, 26 agosto, diversi tratti di strade provinciali in Appennino saranno interessati da interventi di messa in sicurezza in base all’Accordo quadro 2019-2020 che comporteranno modifiche alla circolazione stradale.

In particolare, sulla Sp 18 a Ligonchio di Ventasso si effettueranno interventi di ripristino del muro di sostegno di valle in sasso e inserimento di barriera stradale su cordolo e trave per i circa tre chilometri che vanno dal ponte Rossendola, nei pressi di Caprile, all’incrocio con la Sp 59 che comporteranno l’istituzione di un senso unico alternato regolato da semaforo, con limitazione della velocità a 30 km/ora: i lavori saranno concentrati in particolare nell’ultimo tratto verso Ligonchio, tra via Predare e l’incrocio con la Sp 59, dove sarà anche vietato il transito ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, compresi i mezzi adibiti al trasporto persone.

Sempre nell’ambito degli interventi programmati dalla Provincia con l’Accordo quadro 2019-2020, saranno inoltre sostituti cordoli, travi e barriere stradali in quattro tratti della Sp 513R, nei comuni di Vetto Castelnovo Monti: da lunedì 26 agosto, per consentire lo svolgimento in sicurezza dei lavori, saranno possibili sensi unici alternati regolati da impianto semaforico con limitazione della velocità a 30 km/ora.

Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.