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Domenica, 04 Settembre 2016 09:14

Pomodoro Nord Italia. Il punto a metà campagna.

Trasformate 1.124.000 tonnellate di prodotto e brix elevato, segno di una elevata qualità. La raccolta in campo procede a ritmi sostenuti e si è entrati nella fase decisiva della lavorazione del pomodoro da industria del Nord Italia.

Parma 29 agosto 2016 - La campagna del pomodoro, iniziata il 18 luglio, ha visto raccogliere sino ad oggi circa il 45% del prodotto. Alla data del 21 agosto – ultimo aggiornamento elaborato dall'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria del Nord Italia – si è registrata la consegna di circa 1.124.000 tonnellate di materia prima da parte delle Organizzazioni di produttori, associate all'Oi, alle imprese di trasformazione.

Sino ad oggi è emersa un'alta qualità del prodotto considerato che il brix medio, ossia il grado zuccherino del pomodoro, è pari a 5,02 rispetto ad una media degli ultimi cinque anni di 4,91. Allo stato attuale sono terminate le consegne riguardanti la produzione speciale di pomodorino, mentre in chiave generale, per il rispetto degli obiettivi produttivi 2016, fondamentale sarà l'andamento climatico nelle prossime settimane durante le quali è in programma la raccolta e trasformazione della quota restante di pomodoro.

Di tutti questi temi si è parlato con l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Simona Caselli che ha incontrato tutti gli operatori della filiera - agricoltori, rappresentati delle Organizzazioni di produttori e trasformatori – compiendo una visita negli stabilimenti di Emiliana Conserve a Busseto (Parma) e Greci di Ravadese (Parma) del gruppo Fini dando seguito ad una consolidata consuetudine, iniziata nel 2011, che ogni anno porta l'assessore regionale a visitare le realtà produttive del territorio emiliano-romagnolo dove, su una superficie di circa 26mila ettari, si concentra la maggior parte della produzione del pomodoro da industria del Nord Italia.

"Ogni anno accogliamo con favore la visita dell'assessore – ha dichiarato il vicepresidente vicario dell'OI Rossella Martelli -. Per la nostra filiera è importante mantenere un dialogo diretto con le istituzioni che operano sul nostro territorio e in particolare con la regione Emilia Romagna nella quale si concentrano circa il 70% degli ettari coltivati a pomodoro da industria dell'intero Nord Italia. La Regione Emilia-Romagna ha sempre creduto fortemente nell'importanza dell'organizzazione di filiera e ha fornito gli strumenti legislativi per la nascita dell'organizzazione interprofessionale che è l'organismo definito e voluto dalle politiche europee per garantire la competitività delle filiere".

"Per affrontare la concorrenza internazionale sempre più agguerrita – ha dichiarato l'assessore Caselli - bisogna insistere su ricerca, innovazione di prodotto e rafforzamento dell'organizzazione della filiera. In un mercato sempre più globalizzato si deve competere puntando sulla qualità e sulla fascia alta del mercato, intensificando gli sforzi sul versante della ricerca varietale e dell'innovazione di prodotto. Solo così possiamo difendere il valore delle nostre produzioni e incrementare il reddito dei produttori. Altrettanto importante è continuare a lavorare sul rafforzamento della filiera: sui mercati internazionali non si può andare in ordine sparso, ma bisogna organizzarsi e darsi strategie mirate come si sta facendo in questo territorio".

Nel corso dell'incontro con l'OI l'assessore Caselli ha inoltre annunciato l'intenzione di portare al più presto le esigenze del settore sui tavoli dell'Areflh, l'associazione delle regioni ortofrutticole europee di cui è stata eletta presidente pochi mesi fa.

03 OI POMODORO NORD ITALIA Visita assessore Caselli

FOTO: In allegato una fase di lavorazione del pomodoro e un momento della visita dell'assessore con, da sinistra, Maria Chiara Cavallo, Nicola Benatti, Gianmario Bosoni, Simona Caselli, Gianni Brusatassi, Lorenzo Cempini, Rossella Martelli e Gabriele Canali.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 31 Luglio 2016 10:23

OI Pomodoro: bio +42% rispetto 2015

Pomodoro da industria del Nord Italia. Cresce la produzione bio: + 42% rispetto allo scorso anno-

Parma 27 luglio 2016 - Cresce la produzione biologica del pomodoro da industria nel Nord Italia. I dati raccolti dall'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano un incremento di 548 ettari, dai 1.316 del 2015 ai 1.864 di quest'anno (+42%), delle superfici destinate alla produzione biologica con un lieve calo, rispetto al 2015, delle superfici totali.
Infatti le superfici a produzione integrata, ossia con un ridotto impiego di fitofarmaci e fertilizzanti, ricoprono nel complesso 36.730 ettari, in linea con le richieste del mercato.

Allo stato attuale la campagna 2016 fa registrare un lieve ritardo, di circa una settimana, rispetto alla programmazione abituale da imputare prevalentemente alle basse temperature di giugno, decisamente al di sotto delle medie stagionali, che hanno reso più complicata la maturazione del pomodoro, specie del precoce.

Dall'analisi dei contratti depositati all'Oi emerge che il 69% del pomodoro da industria del Nord Italia è coltivato in Emilia Romagna, il 21% in Lombardia, il 5% a testa in Piemonte e in Veneto.

IL QUADRO NAZIONALE

Nel frattempo in base ai dati resi noti dal Polo Distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud si stima che in Italia le superfici coltivate a pomodoro da industria siano complessivamente circa 68.500 ettari, con una riduzione di oltre il 6% su scala nazionale rispetto al 2015.

In allegato foto di campi con il pomodoro in fase di maturazione

Dopo la scomparsa di Pier Luigi Ferrari saranno i tre vicepresidenti a guidare l'organizzazione interprofessionale del pomodoro del nord Italia.

Saranno gli attuali tre vicepresidenti Rossella Martelli, con il ruolo di vicario, Bruna Saviotti e Stefano Spelta a guidare l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia nei prossimi mesi, a seguito dell'improvvisa scomparsa, lo scorso giugno, dell'ex presidente Pier Luigi Ferrari.

Da parte dei tre vice, come annunciato nel corso dell'assemblea dell'OI, l'impegno a portare avanti la gestione dell'organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno, metà della produzione italiana.

"Ci sarà il nostro massimo impegno – hanno dichiarato i tre vicepresidenti – per garantire l'attività ordinaria dell'OI nei prossimi mesi, almeno sino al prossimo autunno quando, una volta terminata la campagna 2016 ai nastri di partenza proprio in questi giorni, sarà possibile convocare una nuova assemblea per l'elezione del nuovo presidente dell'OI".

L'intervento di Martelli, Saviotti e Spelta è stato preceduto dalle parole del commendatore Giuseppe Rodolfi in ricordo dell'amico Pier Luigi Ferrari, alla cui memoria è stato osservato un minuto di silenzio seguito da un applauso prima dell'inizio dell'assemblea.
"Pier Luigi è stata una persona saggia, onesta ed umile che ha operato, per tutta la sua vita, al fine di ottenere il bene degli altri – ha dichiarato Rodolfi -. La dimostrazione l'abbiamo avuta tutti noi in occasione della commemorazione funebre durante la quale notevole è stata la partecipazione e il raccoglimento per la scomparsa di una persona che si è resa utile a tanti. Personalmente lo ricordo come sindaco per anni di Borgotaro, paese per il quale ha svolto una funzione importantissima, e poi ancora per i suoi incarichi in Provincia di Parma, come vicepresidente, nella Comunità montana e in un'infinità di enti a scopo benefico. Ha assunto tanti incarichi, sempre in maniera disinteressata". Poi in merito al suo impegno nel settore del pomodoro Rodolfi ha aggiunto: "se oggi l'OI è diventata l'importante realtà che tutti noi conosciamo, molti meriti vanno proprio a Ferrari, il nostro primo presidente, che è stato una guida senza la quale forse oggi l'OI non ci sarebbe nemmeno. Dobbiamo mettercela tutta per salvaguardare questa organizzazione e farla crescere ancora, considerata la sua importanza nel settore agroalimentare italiano e nello specifico per la filiera del pomodoro del Nord Italia".

In copertina foto dei tre vicepresidente: da sinistra Saviotti, Martelli e Spelta.

Lunedì, 20 Giugno 2016 08:35

L'improvvisa scomparsa di Pier Luigi Ferrari.

Unanime commozione. Il ricordo personale di una persona che ha vissuto la politica con la "P" maiuscola. Un uomo e un politico generoso appassionato di Parma e della sua Valtaro.

di Lamberto Colla, 19 giugno 2016 - Un lavoratore instancabile e disponibile per tutti. Una vita per la politica, stare al servizio del territorio era la sua politica di vita.

Sempre in prima linea, Pier Luigi Ferrari era un uomo concreto e diretto, aperto e con una grande capacità di ascolto.

Per undici anni Sindaco di Borgotaro (1989-2001) e dal 2004 al 2014 è stato vicepresidente della Provincia di Parma con delega all'agricoltura, infine la sua esperienza l'aveva posta al servizio della Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria Nord Italia.

Ho avuto la fortuna di conoscerlo abbastanza bene per poter apprezzare tutte le qualità, umane e professionali che vengono accreditate a Pier Luigi Ferrari. Non era infrequente doverlo incontrare alle 7,00 del mattino nel suo ufficio in Amministrazione Provinciale e trovarlo già al telefono e, soprattutto negli ultimi anni di mandato, in piena crisi economica, pronto a convocare e gestire i tanti tavoli di crisi.

Ma Pier Luigi Ferrari c'era sempre. Educato e cortese, solare e determinato, non mancava mai un appuntamento.
Senza ombra di dubbio se ne è andato uno dei più autorevoli e stimati politici di Parma e le note di cordoglio ne sono una concreta testimonianza.
Ai familiari e ai suoi amici le più sentite condoglianze.

02 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Presidente Pier Luigi Ferrari

Le testimonianze

Il ricordo di Ferrari da parte del Segretario provinciale Pd Gianpaolo Serpagli
"Pier Luigi, un amore sfrenato per la provincia di Parma".
Parma, 19 giugno 2016. "Quella di oggi è una giornata davvero triste per il Pd tutto, ma in generale per il mondo della politica, senza distinzioni. Pier Luigi aveva un amore sfrenato per la provincia di Parma e per la Val Taro, è stato una figura di spicco e di riferimento che ha sempre dimostrato grande correttezza, grandi capacità e un'assoluta onestà, sia come politico che come amministratore". Sono questi il ricordo e il commento del segretario provinciale Pd Gianpaolo Serpagli alla scomparsa di Pier Luigi Ferrari, ex Vicepresidente della Provincia, venuto a mancare nella mattinata di domenica all'età di 71 anni. "La perdita di Pier Luigi mi tocca da vicino, ho cominciato a fare politica battagliando con lui – ricorda con affetto Serpagli – abbiamo poi lavorato assieme portando avanti una sinergia d'intenti sulle crisi aziendali che hanno toccato il nostro territorio, buona parte delle quali si stanno risolvendo anche grazie al suo intervento. Un uomo e un collega che mancherà a tutti per le sue grandissime qualità".

Il ricordo del Senatore Giorgio Pagliari
Pierluigi Ferrari ha dedicato tutto se stesso alla Politica, e prima alla sua Valle e al suo Borgo. Ricordo come se fosse ieri l'agosto 1988, quando coronò il suo sogno di diventare Sindaco. Al telefono quasi glissò sui complimenti per parlare delle questioni da affrontare. La funzione pubblica non era, infatti, per Pierluigi l'onore, ma l'onere e la possibilità di dare un contributo concreto nell'interesse generale con dedizione totale. Ai familiari le mie più sentite condoglianze.

Il ricordo di Pier Luigi Ferrari da parte della parlamentare Patrizia Maestri
"Politico serio e preparato, ha lavorato tanto per il territorio"
Parma, 19 giugno 2016. L'onorevole Pd Patrizia Maestri ricorda la figura di politico e amministratore ricoperta da Pier Luigi Ferrari, scomparso domenica all'età di 71 anni. "Era un politico serio, preparato, che ha dato tanto alla provincia di Parma. Ho conosciuto e potuto apprezzare Pier Luigi soprattutto in occasione dei tavoli di crisi che sono stati istituiti presso l'ente provinciale con l'obiettivo di gestire le crisi aziendali che si sono verificate nella nostra provincia; in tale ambito il suo impegno e le sue capacità hanno spesso permesso di ricomporre situazioni difficili, portando un effettivo e reale giovamento a tutto quanto il territorio".

Il ricordo di Pier Luigi Ferrari da parte dell'onorevole Giuseppe Romanini
"Un politico a tutto tondo, l'impegno allo sviluppo del territorio, delle comunità della montagna e del mondo agricolo"
Parma, 19 giugno 2016. "Pier Luigi è stato un politico a tutto tondo, un amministratore capace che ha dedicato il proprio appassionato impegno al bene e allo sviluppo del suo territorio, delle comunità della nostra montagna e del mondo agricolo di questa provincia, dai quali è stato ricambiato con stima e considerazione". L'onorevole del Pd Giuseppe Romanini ricorda così l'amico ed ex collega Pier Luigi Ferrari, scomparso domenica all'età di 71 anni.

"Ho trascorso cinque anni di lavoro intenso insieme a lui nella giunta della Provincia ed ho avuto la possibilità di condividere con lui alcune battaglie per il rafforzamento del sistema scolastico della montagna e per lo sviluppo rurale - prosegue Romanini – sempre con l'obiettivo di operare per il riequilibrio territoriale. Perseguendo cioè la visione di una provincia dove nessun territorio, nessuna comunità, potessero sentirsi marginali o abbandonati ma parte integrante di un unico sistema territoriale nel quale vedere valorizzate le proprie caratteristiche e vocazioni".
"Il rapporto con Pier Luigi è proseguito anche in Parlamento con il lavoro in Commissione Agricoltura della Camera. Ci siamo spesso confrontati su temi importanti, come ad esempio la tutela e lo sviluppo della produzione del pomodoro e della barbabietola, prodotti di grande rilevanza per la nostra economia. Anche in quest'ultimo periodo, così, ho potuto ricevere e apprezzare i suoi consigli, sempre utili, dettati da una grande esperienza e dall'amore incondizionato che Pier Luigi aveva per Parma".

Lutto all'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia. E' scomparso il Presidente Pier Luigi Ferrari. Il Cordoglio di tutta la filiera.
È scomparso, improvvisamente, questa mattina, a 71 anni, il presidente dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia Pier Luigi Ferrari, alla guida dell'organizzazione nelle sue varie fasi di sviluppo per quasi dieci anni.

Ferrari – in passato sindaco di Borgotaro (Pr), assessore e vicepresidente della Provincia di Parma - ha seguito passo dopo passo il percorso di nascita e di crescita dell'OI favorendo il dialogo, non scontato e semplice, tra la componente agricola, quella di trasformazione industriale e il mondo istituzionale e della ricerca promuovendo la sinergia tra pubblico e privato.

Fu Ferrari, all'epoca assessore provinciale all'Agricoltura a Parma, a promuovere nel 2006, di fronte ad una situazione di crisi e ad una prospettiva di forte cambiamento nell'Ocm ortofrutta, una serie di incontri che spinsero le imprese e le Op del territorio di Parma, Piacenza e Cremona, a creare un'associazione tra i principali soggetti della filiera per iniziare un percorso comune.

Sempre Ferrari seguì in prima persona i passaggi successivi con il progressivo coinvolgimento di nuovi attori e l'allargamento del territorio di competenza a tutto il Nord Italia e in particolare alle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e alla Provincia Autonoma di Bolzano
Nel ruolo di presidente era stato confermato, l'ultima volta, nel giugno del 2014 per la guida di un'organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno.

La parola d'ordine che ha ispirato l'operato di Ferrari è sempre stata quella della coesione. "Questa filiera deve restare unita – le parole che ha pronunciato in assemblea proprio giovedì scorso -. Deve dialogare, sapersi confrontare, quando serve anche aspramente, sui temi del settore. Ma poi deve ritrovare un'unità di intenti per agire compatta verso la valorizzazione di un pomodoro di grande qualità come quello prodotto nel Nord Italia".
Vicepresidenti, componenti del comitato direttivo, soci e personale dell'OI esprimono il loro cordoglio e vicinanza alla famiglia.

01 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Firma protocollo Nord Sud

02 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Firma protocolloo Nord Sud 03 OI POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA Incontro con ass Caselli a Conserve Italia 2

03 OI POMODORO DA INDUSTRIA NORD ITALIA Ministro Galletti e presidente Ferrari OI POMODORO NORD ITALIA Ferrari e Rabboni

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

OI Pomodoro da Industria del Nord Italia in assemblea. Annata 2015 condotta nel segno della trasparenza. Applicate regole condivise ed effettuate verifiche in tutta la filiera

Bologna, 23 dicembre 2015 - È una filiera in salute quella dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia. Una filiera che, all'interno dell'OI, dialoga, si confronta, determina regole condivise nel segno della trasparenza per il consumatore, agisce compatta per migliorare il quadro normativo in cui opera e fornisce indicazioni agli enti di ricerca per indirizzare al meglio gli studi sullo sviluppo del settore.

È emerso tutto questo durante l'assemblea dell'OI nella sede del socio Apoconerpo a Villanova di Castenaso (Bologna).

"Nel 2015 l'OI ha svolto un lavoro molto consistente nel segno della trasparenza e dell'etica che porta l'intera filiera a proporre sul mercato un prodotto di assoluta qualità – il bilancio del presidente Pier Luigi Ferrari -. Dobbiamo continuare a scommettere sulle nostre capacità".

Durante l'assemblea si è sottolineata l'importanza di regole condivise dall'intera filiera. "Nel 2015 – ha spiegato il segretario dell'OI Maria Chiara Cavallo - sono state introdotte importanti novità in merito alla raccolta ed elaborazione dei dati produttivi come la congruità delle rese contrattate e delle superfici contrattate rispetto alle effettive e alla verifica dei pagamenti della materia prima dall'industria alle organizzazioni dei produttori. L'attività dell'OI acquisisce un ruolo sempre più fondamentale per l'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi per la programmazione delle produzioni".

"Quello delle regole condivise – ha aggiunto la vicepresidente Rossella Martelli – è stato uno degli strumenti più importanti per tenere controllata la filiera".
Durante la campagna 2015 per conto dell'OI ha operato un organismo di controllo – composto da due tecnici super partes - che ha monitorato l'operato di tutte le imprese del Nord Italia, verificando in particolare la corretta applicazione di quanto stabilito tra industria e OP (Organizzazioni di produttori) nel contratto quadro stipulato con specifico riferimento alla valutazione della qualità della materia prima in ingresso agli stabilimenti riscontrando una sostanziale conformità dei processi di valutazione rispetto a quanto stipulato dal contratto quadro.

"Dal 27 luglio al 18 settembre – ha illustrato ancora Cavallo - sono stati predisposti 42 controlli in stabilimento, senza preavviso, per verificare le modalità di valutazione qualitativa e pesatura del pomodoro, il rilascio del certificato di consegna e la rilevazione del brix".
Sul piano normativo-legislativo l'OI ha lavorato per favorire l'armonizzazione dei disciplinari tra le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte in particolare per riuscire ad ottenere un disciplinare di produzione integrata armonizzato nei suoi contenuti per tutto il Nord Italia mentre sul piano delle politiche ambientali il grande risultato ottenuto nel 2015 è rappresentato dal fatto che la filiera dell'OI è la prima filiera agroalimentare ad avere effettuato – nell'ambito del progetto Life Prefer condotto da Lombardia ed Emilia-Romagna - uno studio di Pef (Product Environmental Footprint), ossia ad aver calcolato l'impronta ambientale prodotta come intera filiera – tramite la valutazione di 14 parametri ambientali - per la produzione di 1 kg di concentrato, di polpa e di passata.

Ma l'OI guarda anche al futuro. "È operativo un gruppo progettualità – ha concluso la vicepresidente Bruna Saviotti – che ha promosso incontri tra i soggetti economici della filiera, organizzazioni di produttori e industrie di trasformazione, per determinare le necessità di sperimentazione in base alle quali confrontarsi con i centri specializzati nella ricerca".

In allegato la foto con, da sinistra, il presidente Ferrari, le vicepresidenti Martelli e Saviotti e il segretario Cavallo.

L'OI Nord Italia prima filiera agroalimentare a misurare l'impronta ambientale dei propri prodotti. il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti risponde su cinque temi ambientali. Come superare le diverse interpretazione delle norme applicate nelle varie regioni di pertinenza dell'Organizzazione interprofessionale.

Parma 22 ottobre 2015 -
Sono cinque i temi ambientali che l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha sottoposto al ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti incontrato dai rappresentanti dell'intera filiera alla Camera di Commercio di Parma.

Prima richiesta avanzata al ministro, dal segretario dell'Oi Maria Chiara Cavallo, quella di avere chiarimenti dal Ministero, entro il 31 dicembre 2015, sull'esclusione degli impianti conservieri dalla dicitura di "grandi impianti di combustione".
"Al momento attuale – spiega l'OI – la norma vigente dà adito a dubbi interpretativi, lasciando spazio all'equiparazione dei nostri impianti stagionali per la trasformazione del pomodoro in concentrati e passata addirittura agli impianti di combustione per la produzione e vendita dell'energia".

Tra i temi al centro del dialogo con il ministro – come sottolineato dall'intervento del rappresentante Aiipa Guido Conforti – anche la revisione del sistema di Emission Trading affinché la produzione dei concentrati rimanga ammissibile nell'elenco dei settori a rischio di rilocalizzazione (carbon leakage) con relative quote gratuite correlate, come prevede l'attuale sistema in vigore.
L'Oi, rappresentando una filiera che opera su più regioni, ha poi chiesto anche una maggiore omogeneità nelle normative ambientali e nella loro applicazione tra territori regionali, al fine di non creare difformità di competitività non giustificate sullo stesso territorio nazionale ed ha evidenziato la necessità di tener presente che i fanghi di depurazione conservieri agroalimentari hanno caratteristiche poco o nulla impattanti sull'ambiente perché sono costituiti per 2/3 da terra e per 1/3 da scarto vegetale.

Infine ultimo tema – ripreso anche dal presidente di Ainpo Filippo Arata - quello della gestione della risorsa idrica con la richiesta di interventi non solo per scongiurare calamità naturali, ma anche per garantire l'approvvigionamento idrico a scopo irriguo nella stagione siccitosa, aspetto che mette sempre più in difficoltà la produzione di pomodoro.

"Sui grandi impianti di combustione – le risposte fornite da Galletti – abbiamo già predisposto come Ministero un emendamento, siamo disponibili a verificarne la completa efficacia sul settore della trasformazione del pomodoro e cercheremo di inserirlo subito nel Collegato ambientale. Sono molto preoccupato per la variazione del sistema dell'Emission trading: è una partita europea nella quale facciamo molta fatica ad affermare le ragioni italiane, ma cercheremo di intervenire con urgenza in questi mesi. Il vero grande problema è quello della gestione della risorsa idrica. Questo Governo sta facendo moltissimo sul dissesto idrogeologico. Il lavoro è iniziato, ma servirà molto tempo prima che si possano vedere i risultati di questo impegno". Infine sul tema dell'omogeneità di applicazione delle normative: "stiamo lavorando, predisponendo delle direttive, in modo che le norme siano applicate in modo uniforme nelle diverse regioni e province. Con la definitiva approvazione della riforma costituzionale questo problema verrà meno nel senso che molte funzioni ambientali saranno riaccentrate allo Stato con conseguente maggiore chiarezza nell'applicazione".

L'incontro si è aperto con gli interventi del presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari, "la nostra è una realtà forte in cui si cerca di dialogare, tra produttori e trasformatori, per la qualità e la competitività del prodotto, nel rispetto dell'ambiente", e del presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari: "riconosco l'impegno dell'OI per la produzione di cibo di qualità e sano".

L'impegno dell'Oi in campo ambientale:
L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia si contraddistingue per essere la prima filiera ad aver completato uno studio Pef (Product Environmental Footprint), ossia una vera e propria "carta d'identità" di filiera che permette di determinare l'impronta ambientale della produzione di 1kg di concentrato, di polpa e di passata valutando 14 parametri ambientali in tutti i passaggi della filiera: dalla coltivazione del seme sino all'arrivo sulla tavola del consumatore del prodotto finito. I risultati dello studio ambientale sono di facile comprensione visto che traducono gli impatti della filiera in esempi del vivere quotidiano.

L'impegno ambientale è poi testimoniato dal fatto che la produzione del pomodoro del Nord Italia è per il 96% di tipo integrato (ossia viene impiegata una ristrettissima lista di agrofarmaci, aggiornata ogni anno dalle regioni con i prodotti meno impattanti su ambiente e colture) e per il 4% a produzione biologica. Sempre sul fronte ambientale l'OI collabora al progetto Life Climate ChangE-R, condotto dalla Regione Emilia-Romagna, per attuare pratiche con cui ridurre i gas effetto serra.

Non mancano poi una serie di azioni messe in atto dai singoli soggetti della filiera come risparmio idrico nella coltura (irrigazione a goccia, utilizzo droni), ottimizzazione della fertilizzazione (fertirrigazione a goccia, bollettini informativi via sms), diminuzione dell'impiego degli agrofarmaci, produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico), risparmio idrico nella trasformazione (l'acqua fa più cicli nel lavaggio e nella lavorazione), innovazione tecnologica degli impianti (continui investimenti impiantistici) e ottimizzazione dell'efficientamento energetico con analisi di ogni processo industriale.

In copertina la foto del ministro Galletti con il presidente OI Pier Luigi Ferrari.

Domenica, 02 Agosto 2015 08:33

In anticipo la raccolta del pomodoro

Rispettata la programmazione dell'OI Pomodoro Nord Italia. Calo del 4% rispetto a quanto contrattato. Sono 38.948 gli ettari di superficie coltivata. Qualche timore sulle disponibilità idriche.

Parma 27 luglio 2015 - Si conferma un sostanziale rispetto della programmazione prevista dal contratto quadro nella campagna 2015 del pomodoro da industria del Nord Italia. L'Organizzazione Interprofessionale OI Pomodoro Nord Italia ha fatto il punto della situazione a pochi giorni dall'inizio della campagna 2015, già avviata con le prime raccolte e i primi conferimenti agli stabilimenti di trasformazione, in anticipo rispetto alla tempistica del passato vista la bella stagione.

"Siamo in linea con gli obiettivi di programmazione previsti dalla contrattazione – commenta l'OI -. Infatti dalla elaborazione dei dati relativi alle superfici effettivamente coltivate pervenuti dalle Organizzazioni di produttori del pomodoro, così come previsto dalle regole condivise, emerge una riduzione effettiva delle superfici rispetto a quelle contrattate inizialmente dalle Op del pomodoro associate all'OI, che si è attestata intorno al 4%".

Nel dettaglio le superfici effettive a pomodoro da industria coltivate dagli agricoltori delle Op e cooperative associate all'OI sono pari a 38.948 ettari. Questo dato dimostra che nei campi la produzione attesa è in linea con le richieste avanzate dalle industrie di trasformazione alla stipula dei contratti.

Guardando al dato complessivo delle superfici effettive l'Emilia Romagna si conferma leader nella produzione di pomodoro con il 67,6% delle superfici del Nord Italia (con la concentrazione maggiore nelle province di Piacenza, Ferrara e Parma) seguita da Lombardia (20,9%), Veneto (6,6%) e Piemonte (4,9%).
La produzione biologica – che si concentra soprattutto nelle province di Ferrara e Ravenna – rappresenta il 3,4% del totale, mentre il restante 96,6% delle superfici è coltivato con il metodo della produzione integrata.

Il via alla raccolta
L'OI comunica anche che da pochi giorni è iniziata la raccolta e il conferimento del pomodoro negli stabilimenti di trasformazione, in anticipo rispetto agli anni scorsi vista la bella stagione. Tuttavia non mancano le difficoltà dovute alle alte temperature che stanno provocando stress alle piante e stanno impedendo una maturazione omogenea delle bacche. Apprensione anche per il previsto calo della disponibilità idrica.

(Fonte OI Pomodoro Nord Italia)

Potrebbero essere intorno al 10% le perdite di prodotto rispetto ai quantitativi contrattati. Pesanti danni dovuti alle grandinate di Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Ravenna. Il punto della situazione in un comunicato del tavolo di contrattazione del pomodoro da industria del Nord Italia.

Piacenza -
C'è preoccupazione tra gli operatori della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia per la prossima campagna. Il timore è infatti quello di non vedere rispettato il normale andamento produttivo con perdite che, allo stato attuale, potrebbero aggirarsi, secondo le prime stime, attorno al 10% del quantitativo inizialmente contrattato.

Il dato è emerso in occasione di un incontro alla corte "La Faggiola" di Piacenza tra operatori delle industrie di trasformazione aderenti ad AIIPA, Confapi e Confcooperative e delle Organizzazioni dei Produttori (O.P.), per fare il punto sulla situazione del pomodoro da industria relativamente alle superfici effettivamente impiantate, allo stadio fenologico, allo stato fitopatologico ed ai danni causati dagli eventi meteo. All'incontro ha partecipato anche un rappresentante della Regione Emilia-Romagna.

Da una prima stima il calo delle superfici realmente trapiantate potrebbe essere tra il 3 e il 4% rispetto al dato previsto sui contratti. Il dato preciso risulterà dalle dichiarazioni che le O.P. depositeranno all'Organismo Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia dopo il 30 giugno, con la somma delle superfici risultanti dalle domande uniche dei singoli produttori.

Dal punto di vista fenologico le coltivazioni si presentano allo stadio di sviluppo previsto a seconda dell'epoca di esecuzione del trapianto; sussiste l'elevato rischio di infezioni fitosanitarie, in particolare batteriosi sspp e peronospora (Phytophthora infestans) favorite dagli sbalzi termici e dall'umidità dell'ultimo periodo.

In particolare diversi tecnici segnalano, con presenza uniforme sul territorio, forti attacchi di peronospora con danni sulle foglie, sui fusti e, in qualche caso, già anche sui frutti. Si tratta di un'infezione primaria di difficile eradicazione che, oltre agli attuali danni, comporterà la continua presenza di spore facilmente attivabili con queste condizioni climatiche.

E' stata inoltre effettuata una prima stima dei danni provocati dalle grandinate del 14, 19 e 22 giugno che hanno colpito pesantemente le coltivazioni nelle provincie di Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Ravenna. I campi precoci e medio-precoci colpiti sono totalmente distrutti e non verranno raccolti, mentre per gli impianti tardivi occorre, ai fini di una corretta valutazione, verificare la loro capacità di ricaccio vegetativo. In ogni caso si tratta di impianti che hanno perso l'originaria capacità produttiva ed andranno, stagione permettendo, ad una maturazione molto tardiva.

E' forte quindi in tutti gli operatori, la preoccupazione che non possa essere rispettato il normale andamento produttivo della campagna di raccolta con perdite che, alla luce di quanto sopra esposto, potrebbero aggirarsi intorno al 10% del quantitativo inizialmente contrattato.

(comunicazione a firma dei soggetti della filiera: industrie di trasformazione aderenti ad AIIPA, Confapi e Confcooperative e delle Organizzazioni dei Produttori (O.P.). Piacenza 29 giugno 2015 )


OI Pomodoro da Industria del Nord Italia: notizie positive dalla verifica dei pagamenti 2014.

Parma - Dovranno essere consegnati entro il 4 marzo i contratti stipulati per la campagna 2015 del pomodoro da industria del Nord Italia.

Questa la decisone presa dal comitato di coordinamento dell'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia a seguito del raggiungimento dell'accordo che porterà alla firma del Contratto quadro d'area per il Nord Italia da parte dei rappresentanti della componente agricola e della componente industriale.

Come previsto dalle regole condivise dell'Oi, infatti, la data di consegna dei contratti è stata fissata dopo tre settimane dal raggiungimento dell'Accordo d'Area dello scorso 11 febbraio.

Tra le note positive emerse nella seduta del comitato anche quella riguardante la verifica dei pagamenti della materia prima relativamente alla campagna 2014 all'interno della filiera. 

(OI Pomodoro Nord Italia 16 febbraio 2015)

Approvato il programma triennale 2015-2017 e nominati i nuovi tre vicepresidenti, Martelli, Saviotti e Spelta

Parma 20 ottobre 2014 - L'attività 2015-2017

E' di 2.320.448 tonnellate la quantità di pomodoro consegnata nell'area del Nord Italia quando ormai si è agli sgoccioli della campagna 2014. Mancano ancora i dati di alcune consegne, in via di completamento in questi giorni, ma ormai il quantitativo del pomodoro trasformato non subirà rilevanti variazioni e resterà al di sotto della soglia di 2.400.000 tonnellate, il quantitativo di riferimento per avere una produzione in equilibrio con la capacità di assorbimento dei mercati. Il brix medio ponderato è di 4.61, in calo rispetto alla media triennale di 4.91. In generale la campagna è stata fortemente condizionata dal maltempo che ha comportato notevoli problemi sia per la parte agricola sia per la parte industriale. La resa media per ettaro è stata infatti di 65,02 t/ha al cospetto di una media triennale di 69,19 t/ha e la resa industriale inferiore allo standard e quindi con meno prodotti finiti ottenuti rispetto alle previsioni.
I dati sono stati presentati durante l'assemblea dell'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia che ha anche provveduto alla nomina dei tre vicepresidenti che affiancheranno il presidente Pier Luigi Ferrari nella conduzione dell'Oi. La componente agricola ha nominato Rossella Martelli di Asipo, la componente industriale Bruna Saviotti di Tomato Farm e la parte della cooperazione Stefano Spelta di Arp.
Altro passaggio rilevante è stato l'approvazione del programma triennale delle attività 2015-2017 con l'OI che sarà obbligatoriamente chiamata a mettere a punto metodi e strumenti per migliorare la qualità dei prodotti (puntando soprattutto sull'armonizzazione dei disciplinari di produzione integrata, sul coordinamento e rafforzamento dell'attività di ricerca e sperimentazione e sul coordinamento delle richieste di deroga territoriale) così come a migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato tramite la raccolta, l'elaborazione e la diffusione delle informazioni statistiche relative alla produzione e alla trasformazione degli associati, sempre nel rispetto delle regole sulla privacy. Ma l'OI sarà impegnata, nei limiti consentiti dalla normativa, anche nella definizione di regole condivise; nello sviluppo di modelli digitali uniformi per le relazioni di filiera tra gli associati; nella verifica della congruità dei contratti; nell'istituzione di gruppi di controllo durante la campagna di trasformazione; nell'individuazione di metodi e strumenti per un'efficace valutazione della qualità; per la valorizzazione della produzione integrata e biologica e nell'orientamento delle produzioni verso qualità e sostenibilità. Tra le funzioni indicate nel piano triennale anche la promozione della riduzione dei costi; lo sviluppo di progetti su innovazione, integrazione di filiera e formazione e poi ancora nei servizi di informazione; nelle posizioni condivise sulle politiche di settore; nello studio di strategie per la valorizzazione del prodotto; nel dialogo per la commercializzazione; nel curare i rapporti con le altre OI e nella promozione della buona occupazione.

IN ALLEGATO FOTO DEI TRE VICEPRESIDENTI: Da sinistra Spelta, Martelli, Ferrari (presidente) e Saviotti.

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