Il 18 Marzo 2019 la Comunità di San Patrignano ha ospitatol’appuntamento annuale dell’Associazione JRE Italia: progetti di oggi, quelli futuri e nuovi ingressi.
20 Marzo 2019 -
Un momento di incontro, di dialogo, scambio e condivisione, questo è stato il XXVI° Congresso Nazionale JRE Italia che lo scorso 18 marzo ha visto raccolti gli chef dell’Associazione, pronti per fare il punto sull’anno appena trascorso, per raccontare i progetti attuali e quelli futuri, puntando l’attenzione sulla strada di domani.
Ad ospitare questo atteso appuntamento, il più importante per la realtà JRE Italia, è stata la Comunità di San Patrignano, da più di quarant’anni un luogo dalla significativa storia nel campo dell’aiuto e del sostegno sociale, della speranza e della volontà di costruzione personale e di gruppo.
Ecco quindi che il Congresso è diventato l’occasione per entrare in contatto con una realtà complessa, articolata e di grande impatto, per conoscerne percorsi, attività e visitarne le diverse strutture.
Ma soprattutto, ha rappresentato il momento ideale per raccontare il progetto che vedrà JRE Italia collaborare con la Comunità in un’ottica di crescita e formazione: i ragazzi avranno la possibilità di effettuare stage di sala e cucina all’interno dei ristoranti JRE, con prospettiva di assunzione; inoltre, gli chef metteranno a disposizione la propria arte culinaria per organizzare cene e serate benefiche all’interno di San Patrignano, ma anche nei rispettivi locali.
“Per noi JRE questa collaborazione con la Comunità di San Patrignano va oltre il concetto di progetto in senso stretto – spiega Luca Marchini, presidente JRE Italia – rappresenta l’ulteriore concretizzazione di quella spinta verso visioni comuni fondate sulla costruzione, sulla sensibilizzazione e sulla forza della cucina quale collante tra persone e situazioni”.
Quello appena trascorso è stato per la compagine italiana un anno ricco di progettualità e conferme, come nel caso della partnership che, per il secondo anno, ha legato l’Associazione con Infront e AFC Fiorentina nella gestione gourmet delle partite giocate in casa dalla squadra viola. Un modo differente di interpretare lo sport, con uno sguardo che coniuga la passione per il calcio con quella per la cucina.
Grande successo anche per #Tavola25, l’iniziativa che JRE Italia ha dedicato ai più giovani nella fascia d’età 18/25, in collaborazione con Marchesi Antinori: tre portate, accompagnate da tre calici di vino Antinori, selezionati dai sommelier dei ristoranti coinvolti, il tutto a 25 euro. Il sold out registrato già dalla prima settimana, e le continue richieste, hanno portato l’Associazione a decidere di prorogare il termine dell’iniziativa.
Il 2018 è stato anche “When Food meets Fashion”, tre giorni di cooking show, degustazioni e moda, organizzati da La Rinascente per trovare un punto di contatto tra la grande cucina e il mondo del fashion. Cinque gli chef JRE coinvolti, protagonisti di invitanti momenti gourmet e masterclass.
Continua il progetto di formazione con la Scuola di Stresa, caratterizzato da attività di alternanza scuola/lavoro, lezioni degli chef JRE e personale di sala per gli alunni di IV° e V°, nonché dall’ormai collaudato “Discover talent” che prevede due vincitori, uno di sala e uno di cucina, a cui spetta il premio di 6 mesi di stage in un ristorante a scelta JRE, oppure 1 anno di studio presso la scuola professionale “Intrecci”.
E sono stati proprio i due alunni che si sono aggiudicati questa edizione a raccontare durante il Congresso l’esperienza vissuta, le sensazioni e le prospettive.
Ma l’appuntamento ha rappresentato anche il momento ufficiale in cui svelare i nomi degli chef che hanno fatto il loro ingresso nell’Associazione: Simone Nardoni - Ristorante Essenza, Terracina (LT), 31 anni; Giorgio Bertolucci - Ristorante Eurossola, Domodossola (NO), 39 anni; Cesare Grandi - Ristorante La Limonaia, Torino, 30 anni; Federico Beretta - Ristorante Feel, Como, 35 anni.
“La famiglia JRE sta crescendo – ha sottolineato il presidente Luca Marchini – Lo sta facendo con le persone, con la volontà e con i progetti che porta avanti. Parlo di valori, di visioni e intenti comuni che anno dopo anno si riconfermano come si riconferma il nostro impegno. Siamo arrivati al 26esimo Congresso, lo specchio di un tempo che ci ha portato ad essere ciò che rappresentiamo oggi e in cui crediamo: la passione per il mondo della cucina, dell’accoglienza, della sensibilizzazione, dell’esperienza gastronomica e culturale”.
Infine, al termine del Congresso si è svolta la tradizionale Cena di Gala, quest’anno organizzata proprio all’interno di San Patrignano e portatrice di un messaggio molto particolare: gli chef Silvio Battistoni, Fabiana Scarica, Vinod Sookar e Manfred Kofler, chiamati a studiare e realizzare il menù, sono stati affiancati da alcuni dei ragazzi della Comunità impegnati negli studi di ristorazione e sala. Il primo, piccolo passo di un nuovo cammino.
La produzione di Coppa di Parma IGP sale a 4,3 milioni di kg (+7,5%), il fatturato si attesta sui 65 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% rispetto al 2017. L’incidenza dell’export passa dal 15 al 18%, con l’UE che si conferma la principale area di destinazione del prodotto. Per il 2019, i due Paesi obiettivo sono Stati Uniti e Giappone.
15 Marzo 2019 -
Il 2018 è stato un anno positivo per il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che prosegue nel cammino di crescita avviato nel 2017. Lo scorso anno, la produzione di Coppa di Parma IGP è stata di 4,3 milioni di kg: l’incremento a volume, rispetto al 2017, è del 7,5%. Il canale della grande distribuzione si conferma quello prevalente nella commercializzazione della Coppa di Parma IGP: assorbe infatti l’80% circa della produzione. La referenza più apprezzata dai consumatori rimane la Coppa di Parma IGP intera, che incide per il 40% della produzione.
Anche le performance a valore premiano il comparto della Coppa di Parma IGP, che garantisce lavoro a circa 500 persone: il fatturato è salito a 65 milioni di euro, con un crescita pari all’8,3% rispetto al 2017. Fa registrare segno positivo l’export, la cui incidenza sul fatturato sale dal 15 al 18%. La geografia commerciale della Coppa di Parma IGP è rimasta sostanzialmente inalterata nel corso degli ultimi 12 mesi: il mercato principale si conferma quello della UE, trainato dalla domanda di Francia e Germania. Buoni i risultati conseguiti anche nel Regno Unito, nel Benelux e in Polonia. Al di fuori della UE, i Paesi che dimostrano di apprezzare maggiormente questa eccellenza dell’arte salumiera italiana sono Svizzera, Russia e Canada.
Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che riunisce attualmente 21 aziende, «Per il 2018 avevamo stimato a inizio anno una crescita del 5% a valore: siamo riusciti a fare ancora meglio, sfiorando un incremento a doppia cifra. Ci siamo impegnati molto in attività di promozione, per diffondere la cultura di prodotto in Italia: di qui la scelta di partecipare a Vinitaly al fianco di Slow Food, esperienza che replicheremo anche nel 2019 perché ci ha dato molte soddisfazioni, e al Parma UNESCO City of Gastronomy Festival, per rimarcare il legame con il territorio della Food Valley. Nel 2019, oltre che a Verona, saremo presenti a Bologna, per Cibò So Good, e a Parma, per Cibus Connect: e stiamo valutando altre opportunità».
Un altro driver di crescita è rappresentato dall’export. Le aree obiettivo sono due: «La prima è rappresentata dagli Stati Uniti, dove la Coppa di Parma IGP non è ancora commercializzata a causa della normativa sanitaria particolarmente severa in materia di salumi - continua il Presidente Aschieri -. Stiamo lavorando per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare nel mercato statunitense: siamo fiduciosi, anche se ci vorrà ancora pazienza. La seconda area obiettivo è rappresentata dal Giappone, soprattutto dopo l’entrata in vigore del trattato commerciale JEFTA, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi sui beni importati dall’Europa nel Paese del Sol Levante, tra cui su 46 prodotti italiani a indicazione geografica protetta».
Dal 6 al 14 aprile il centro storico ospiterà eventi, talk show, laboratori e showcooking
Di Chiara Marando –
08 Marzo 2019 -
A Parma torna la rassegna Cibus Off: dal 6 al 14 aprile 2019, il centro storico cittadino ospiterà laboratori, showcooking e talk show. L’evento, giunto alla sua seconda edizione, funge da cornice e completamento a Cibus Connect, la fiera di due giornate destinata agli operatori nata con lo scopo di spingere lo sviluppo internazionale del made-in-Italy alimentare. A muovere questa macchina organizzativa è il desidero di celebrare l’identità gastronomica di Parma, promuovendo le filiere del territorio.
Cibus Off aprirà il calendario di eventi di Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, che proseguiranno con Giardini Gourmet, nei mesi di maggio e settembre, Settembre Gastronomico, la cui massima espressione è rappresentata dall’attesa Cena dei Mille (martedì 3 settembre), e un ciclo di cene gourmet organizzate presso i Musei del Cibo e altre istituzioni museali parmensi.
Come spiega Cristiano Casa, Assessore al Turismo del Comune di Parma, «Cibus Off, che si inserisce nel quadro del progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, è una conferma di come il metodo Parma sia vincente. Abbiamo consolidato la gestione e il ruolo della cabina di regia che unisce la realtà pubblica a quelle private in un unico obiettivo, quello di tutelare e valorizzare le nostre filiere. Il territorio, il mondo produttivo e turistico e l’aspetto culturale continuano a essere al centro del nostro lavoro: ci avviciniamo velocemente al traguardo del 2020, quando Parma avrà l’onore di essere Capitale Italiana della Cultura».
Una strada intrapresa con convinzione, supportata dalla premessa insita nel “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”, promosso dall’Università degli Studi di Bergamo e dalla World Food Travel Association, che indica l’enogastronomia quale motivazione di viaggio importante per l’86% degli italiani. Non solo: il 98% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza enogastronomica nel corso di un viaggio compiuto negli ultimi tre anni.
Tutto ruoterà intorno agli spazi di Piazza Garibaldi e dei Portici del Grano, nel cuore di Parma: qui verranno allestiti spazi per degustazioni, un temporary restaurant, postazioni per showcooking e uno spazio dedicato a incontri e presentazioni. Tra gli appuntamenti, gli showcooking organizzati da ALMA - La Scuola internazionale di Cucina Italiana, che vedranno coinvolti chef stellati come Moreno Cedroni, Ristorante “Madonnina del Pescatore” (sabato 6 aprile), e Giuliano Baldessari, Ristorante “Aqua Crua”, apprezzato anche per la partecipazione come giurato al cooking show “Top Chef Italia” (domenica 7 aprile). Molto atteso è anche l’appuntamento di sabato 13 aprile: protagonista sarà il giovane chef Matteo Metullio, nel 2013 il più giovane chef stellato d’Italia, che nel giro di quattro anni ha saputo conquistare la seconda stella. Solo recentemente ha comunicato la sua decisione di lasciare i fornelli per dedicare più tempo alla famiglia.
Cibus Off avrà anche una dimensione internazionale, con momenti di confronto tra identità gastronomiche di vari Paesi: in particolare, l’11 aprile Parma ospiterà la finale del contest “Gastronomic Made in Italy”, aperto alla partecipazione di 26 chef provenienti dalle città che fanno parte del network delle Città Creative UNESCO della Gastronomia. Sempre per rimanere in ambito showcooking, lunedì 8 aprile protagonista sarà l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, che dal 1964 è portabandiera della migliore cucina regionale italiana: da poco, la direzione dell’associazione è stata trasferita da Milano a Parma.
Cibus Off darà poi spazio alla cultura, con tavole rotonde curate dall’Università degli Studi di Parma, alla musica, con momenti di intrattenimento sotto la regia di Verdi Off, e a laboratori didattici, da lunedì 8 a venerdì 12 aprile, per i bambini delle Scuole primarie curati da Giocampus e da Madegus - Maestri del Gusto. Un’occasione anche per scoprire i segreti della produzione del Re dei Formaggi, grazie all’evento “Caseifici Aperti” organizzato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano nel weekend del 13 e 14 aprile. Verrà poi allestito un temporary restaurant, animato dai 29 chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, che si alterneranno ai fornelli interpretando le eccellenze made-in-Parma.
Parma Quality Restaurants: Antica Corte Pallavicina, Inkiostro, Due Spade e Locanda del Sale sono i nuovi ristoranti del consorzio parmigiano, presentati nell’incontro dedicato a cultura e cibo.
Parma
Cresce la squadra del Parma Quality Restaurants, il consorzio dei ristoratori di città e provincia, nato sulla scia del titolo Unesco creative city of Gastronomy. E lo fa nel segno della qualità e della valorizzazione del territorio, perché quello che conta è: «Essere tutti uniti in un sistema complessivo, ognuno con il suo ruolo, per crescere insieme» ha sottolineato Enrico Bergonzi, presidente Parma Quality Restaurants, in apertura dell’incontro “Cibo e cultura: aspettando Parma2020”, organizzato dai ristoratori al Museo Glauco Lombardi. L’iniziativa ha voluto creare un momento di confronto con enti, istituzioni e aziende sul valore del cibo come fattore culturale e identitario della città ed è stato l’occasione per presentare ufficialmente i quattro nuovi soci del PQR: Antica Corte Pallavicina (Polesine Zibello), Ristorante Inkiostro (Parma), Ristorante Due Spade (Bardi) e Locanda del Sale (Lesignano). Ben due ristoranti stellati e altrettanti presidi di territorialità e tipicità a rafforzare l’impegno del consorzio nella promozione della cultura enogastronomica del parmense, declinata in tutti i suoi aspetti.
Cultura e cibo, uniti in uno stretto vincolo, come ricordato dal padrone di casa, Maurizio Dodi, presidente del Glauco Lombardi e del Consorzio dei Vini dei colli di Parma: «Il cibo è cultura, Il vino e la cucina sono il saper fare dell’uomo. Valorizzare questi aspetti è importante, anche in un contesto come quello museale». Una strategia che risulta quindi determinante nel cammino verso il 2020.
«Parma2020 è una scuola, nessuno di noi ha mai affrontato il percorso di capitale della cultura – ha spiegato Michele Guerra, assessore alla Cultura del Comune -. È un’opportunità per tutti, un treno che passa solo una volta e che deve essere preso nel modo migliore. Il prossimo anno molti turisti e visitatori transiteranno da Parma e noi dovremo accoglierli al meglio e saper raccontare a loro tutte le nostre specificità e unicità, culturali, artistiche ed enogastronomiche. E per far questo dobbiamo unire l’azione culturale all’attività di Parma città creativa della Gastronomia Unesco».
Ma come possiamo davvero migliorare? A questa domanda ha risposto l’assessore comunale al Turismo e Progetto Unesco, Cristiano Casa: «Il dossier di Parma2020 ha raccolto qualcosa che già esisteva, delle eccellenze già presenti e attive che dobbiamo imparare a raccontare sempre meglio e tutti quanti, uniti da una visione comune che coinvolge i diversi aspetti culturali e gastronomici».
Il valore della collaborazione e dell’unione è stato ripreso anche da Alessandra Foppiano, executive manager di Parma Alimentare che ha spiegato come «sia fondamentale creare uno storytelling del territorio e delle sue eccellenze, definire una corretta strategia comunicativa e continuare nel percorso di lavoro sinergico avviato in questi anni». Tutti elementi alla base del successo degli eventi in programma anche quest’anno, come Cibus Off, la Cena dei Mille e Giardini Gourmet, che vedranno fra i protagonisti proprio i ristoratori del Parma Quality Restaurants, perché «squadra che vince non si cambia».
5 Chef per un unico grande protagonista: l’Anolino. Dall’8 al 10 marzo 2019 a Fiorenzuola d’Arda la terza edizione del festival dedicato alle paste ripiene dell’Emilia Romagna.
Piacenza -
Non c’è due senza tre e così Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) si appresta a ospitare la terza edizione del “Festival dell’Anolino”, un omaggio cultural-gastronomico alla rinomata pasta fresca ripiena tipica del territorio, ma anche alle “omologhe” paste ripiene che caratterizzano l’Emilia Romagna. Ecco allora che a Fiorenzuola parteciperanno cinque dei migliori chef della regione, tutti soci di CheftoChef, che proporranno rivisitazioni delle paste ripiene tipiche delle proprie zone di provenienza.
Appuntamento dall’8 al 10 marzo nella centrale ed accogliente piazza Cavour. Visto il successo delle precedenti edizioni, in questo 2019 il Festival durerà una giornata in più, proponendo un lungo weekend che partirà il venerdì 8 Marzo “Festa della Donna”. Per l’occasione Anolini Rosa e dalle 22.00 live band Incydia in concerto.
Il sabato e la domenica, all’interno dello stand allestito nel centro del paese, sarà possibile degustare gli Anolini nelle varianti di carne e di formaggio preparati e cucinati da ristoratori e gastronomie locali, che proporranno la loro originale ricetta. Domenica a pranzo, invece, sarà l’occasione per assaporare ben 4 paste ripiene tipiche dell’Emilia Romagna, strizzando l’occhio anche alle regioni di origine degli chef, oltre ovviamente al padrone di casa l’Anolino, grazie alla presenza di cinque maestri della cucina: il decano degli chef Silverio Cineri di Faenza (RA), Emilio Barbieri dello stellato “Strada Facendo” di Modena, Mario Ferrara dello “Scacco Matto” di Bologna, Rino Duca de “Il Grano di pepe” di Ravarino (MO), oltre allo chef padrone di casa, Claudio Cesena della “Locanda San Fiorenzo”.
Anche se siete intolleranti al glutine non significa che dobbiate privarvi di uno dei dolci più celebri e tipici del Carnevale! Ecco a voi una ricetta semplice per gustare le chiacchiere in questa versione senza glutine adatta anche ai celiaci.
Ingredienti
200 g di farina di riso
50 g di fecola di patate
100 ml vino bianco (un bicchiere)
50 g zucchero
20 g di burro (io ho usato la margarina di soia)
2 uova
un pizzico di sale
olio di semi
zucchero a velo
PROCEDIMENTO
In una ciotola formate una fontana con la farina, la fecola e lo zucchero ed aggiungete gli altri ingredienti lavorando il composto fino a formare una palla.
Lasciate riposare il composto per almeno 30 minuti avvolgendolo in una pellicola trasparente.
Su un piano da lavoro infarinato (è importante infarinare sempre molto bene il piano di lavoro e la sfoglia, perché tende ad essere appiccicosa!) stendete bene l'impasto col matterello e con una rotella taglia pasta dentellata ricavate dei rettangoli delle dimensioni di circa 8 cm per 12 cm. Potete anche scegliere la forma che più vi piace.
Non resta che riempire una padella di olio farlo scaldare e friggere le chiacchiere da entrambi i lati finché non saranno dorate (circa 15/20 secondi).
Scolatele e fatele asciugare su un foglio di carta assorbente.
Infine mettetele su un piatto da portata, spolverate con zucchero a velo e il gioco è fatto!
Un'alternativa più leggera, può essere quella di cuocere le chiacchiere in forno a 170 gradi per circa 20 minuti, anche se penso che a Carnevale si possa fare uno strappo alla dieta!
Buon appetito e buon Carnevale!
Testo e foto di Francesca Perrone
A questo link troverete un'altra ricetta facile, sfiziosa e naturalmente senza glutine!
Presentato il calendario 2019 del progetto Parma Unesco City of Gastronomy, un lavoro corale che coinvolgerà pubblico e privato nella promozione del territorio: eventi, cucina gourmet, arte e cultura.
Di Chiara Marando –
Parma 13 Febbraio 2019 -
Parma, Città creativa Unesco per la Gastronomia, si prepara a vivere un anno ricco di cultura, arte, buona tavola e progetti. Un anno di crescita, condivisione, apertura e accoglienza. Un anno che coinvolgerà tutta la città e il territorio parmense, per creare e dare valore a un sistema fatto di storia, tradizioni ed eccellenze.
E’ il progetto Parma UNESCO Creative City of Gastronomy che prende forma: proprio ieri, martedì 12 febbraio, è stato svelato ufficialmente il calendario degli eventi che si snoderanno lungo tutto il 2019. L’inizio sarà con il Cibus Off, dal 6 al 14 aprile, che si muoverà intorno a Cibus Connect; tornano i Giardini Gourmet, gli incontri che fondono la scoperta di angoli verdi cittadini con musica, arte e cucina d’autore, quest’anno saranno divisi tra primavera e autunno; immancabile l’appuntamento con la dolce Notte dei Maestri del Lievito Madre, prevista per il 22 luglio, momento che raccoglie i più grandi maestri pasticceri italiani; e il Settembre Gastronomico, un mese ricco di eventi, visite guidate, gusti e profumi del Made in Parma.
“Un programma ambizioso sviluppato in un anno e mezzo di lavoro – ha spiegato l’Assessore Progetto Unesco e Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa – un programma che parte dalle filiere, dal territorio, che vuole unire musica, cibo, cultura e sport, ma anche accogliere meglio chi arriva nella nostra città”.
Ad aprire idealmente questa kermesse autunnale sarà l’attesa Cena Dei Mille, con il suo “colpo d’occhio” su tutta Strada della Repubblica, con la bellezza della condivisione, della tavola gourmet, della sorpresa sotto le stelle. Lo chef tristellato Norbert Niederkofler raccoglierà lo scettro che fu di Carlo Cracco nella scorsa edizione. La sfida che lo attende? Quella di coniugare il suo “Cook the Mountain”, la cucina etica e sostenibile, con il contesto e la cultura della città ducale.
Martedì 3 settembre, il centro storico si trasformerà in un suggestivo ristorante all’aperto pronto ad accogliere mille ospiti. Anche quest’anno il menù verrà studiato dagli chef del Parma Quality Restaurant, diretti da Massimo Spigaroli, Presidente della Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy.
“Questo riconoscimento vuol dire tanto per Parma – ha sottolineato Massimo Spigaroli – significa che ci è stata riconosciuta non solo l’eccellenza, ma la creatività, il movimento delle idee. Ma vuol dire anche mettersi insieme per collaborare, sappiamo cosa significa aggregarsi per far crescere il territorio. E ora dobbiamo mettere in valore tutto ciò che ci permette di essere e fare sistema”
SETTEMBRE GASTRONOMICO
Per tutto il corso del mese di settembre Parma aprirà le sue porte agli amanti della cultura e ai foodies con itinerari organizzati tra arte e gusto, tra Festival del Prosciutto, “Giardini Gourmet”, “Tomaca Fest”, “Pastaria” e i weekend di “Finestre Aperte” per andare a scoprire la produzione e la nascita di alcuni tra i migliori prodotti alimentari al mondo. Il calendario sarà completato da showcooking, talk show, presentazioni, momenti culturali e di intrattenimento a cura dell’Università di Parma e Verdi Off, insieme a laboratori didattici in collaborazione con Giocampus e Madegus - I maestri del Gusto.
PARMA CITY OF GASTRONOMY: SINERGIA TRA PUBBLICO E PRIVATO
Un progetto corale quindi, una cooperazione che porta su un cammino comune dove tutti sono chiamati a partecipare e dare il proprio contributo. A promuoverlo sono Comune di Parma e Fondazione UNESCO Parma City of Gastronomy, con la regia operativa di Parma Alimentare e Associazione “Parma, io ci sto!”
Un dialogo tra pubblico e privato al fianco delle istituzioni per un impegno a livello di promozione territoriale e gastronomica. Partecipano: Consorzi del Parmigiano Reggiano DOP e del Prosciutto di Parma DOP, Parma Quality Restaurant, ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Parmalat, Delicius Rizzoli, L’Isola D’Oro, Rizzoli Emanuelli e Zarotti. Importante anche il contributo di Università di Parma.
“Questa presentazione è una ulteriore conferma di come il metodo Parma sia vincente – ha affermato il Sindaco Federico Pizzarotti – Abbiamo consolidato la gestione e il ruolo della cabina di regia che unisce la realtà pubblica a quelle private con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le nostre filiere”.
La chef de Il Bersò di Sorbolo, socia Parma Quality Restaurants, ha vinto nella categoria Professionisti del concorso promosso dalla rete RicibiAMO
Di Chiara Marando -
08 Febbraio 2019 -
Isabella Chiussi, del ristorante Il Bersò di Sorbolo, con il suo Raviolo di cotechino e zucca, con crema di patate e porri e bucce di patate croccanti ha conquistato la giuria tecnica per la categoria Professionisti del contest “Sei uno chef sostenibile?”, promosso dalla rete RicibiAMO.
Due i momenti del concorso: il primo incentrato sulle preferenze dei diversi piatti espresse sui canali social, il secondo sulla prova pratica di assaggio da parte di una giuria tecnica d’eccezione, riunitasi nella Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare.
Il compito di valutare le proposte in gara è andato allo chef stellato Giancarlo Morelli del Pomiroeu di Seregno, l’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo, il critico enogastronomico Paolo Massobrio, l’executive chef di Palato Italiano Filippo Sinisgalli, la presidente dell’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme Luciana Rabaiotti, la preside dell’Istituto Alberghiero di Piacenza Teresa Andena, il preside Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari ed Ambientali dell’Università Cattolica di Piacenza Marco Trevisan e la vincitrice dello scorso anno, la chef fidentina Cristina Cerbi.
“Per realizzare la ricetta siamo partiti dal cotechino che già avevamo in menù in altre versioni e lo abbiamo riutilizzato come ripieno dei nostri classici tortelli – racconta la Chiussi– a questo abbiamo poi aggiunto un purè rigenerato con porri stufati, arricchendo il piatto con le bucce delle patate, spesso sono elementi di scarto, in questo caso trasformate in gustose chips fritte a completare l’assaggio – e conclude - Questo riconoscimento mi rende felice, perché dà valore all’aspetto del non spreco e della sostenibilità in cucina, temi da sempre a me molto cari e che tutti noi, anche nella ristorazione, possiamo promuovere, partendo da piccole prassi che possono diventare esempi virtuosi per tanti”.
Isabella Chiussi è uno degli chef del Consorzio Parma Quality Restaurants, così come altri due finalisti del concorso: Dario Pasetti del Ristorante 12 Monaci e Francesca Saporito della Locanda del Sale, che hanno aderito all’iniziativa di Piace Cibo Sano per il non spreco nella filiera ristorativa.
Dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue ristoranti gourmet della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè: questa è l'iniziativa lanciata dalla guida InGruppo.
Di Chiara Marando –
04 Febbraio 2019 -
L’alta cucina non può essere solo un’esperienza per pochi, mira a farsi conoscere e apprezzare da un pubblico di appassionati ben più ampio e desideroso di scoprire sentori nuovi. Ecco quindi che i ristoranti gourmet lombardi hanno scelto di aderire a un progetto, quello di InGruppo, che si muove proprio in questa direzione: dal 15 gennaio fino al 30 aprile ventidue tra queste realtà della Lombardia offriranno la possibilità di consumare dei menu completi - antipasto, primo, secondo e dolce - a 60 euro comprensivi di vino, bevande e caffè.
A fare eccezione solo Da Vittorio, Enrico Bartolini Mudec, Sadler e A’ Anteprima, che invece propongono un menù completo a 120 euro. In questo caso si tratta sì di un costo raddoppiato ma, soprattutto se si parla dei fratelli Cerea e di Enrico Bartolini, riuscire a mangiare in un tre stelle Michelin, nel primo, e in un due, nel secondo, a quella cifra è certamente un grande lusso da non farsi scappare.
Quella di InGruppo (guida edita dall’agenzia Mediavalue) è una iniziativa che ben si inserisce nel panorama attuale della cucina d’autore che vuole portare avanti il vessillo dell’eccellenza e dell’arte culinaria riducendo sempre più quella sensazione di chiusura che ne rappresenta l’ombra. InGruppo descrive tra le sue pagine i migliori ristoranti della Lombardia, corredando ogni scheda con una ricetta che ne rappresenta il cavallo di battaglia.
Ma non solo, la Guida promuove anche il "Diritto al Tappo", un'usanza divenuta abitudine all’estero ma ancora poco comune in Italia: portarsi la propria bottiglia di vino al ristorante, pagando 10 euro per il servizio con tutti gli accorgimenti del caso, come la cura, la giusta temperatura e i bicchieri più adeguati per una perfetta degustazione.
Quali sono i ristoranti che aderiscono a questa iniziativa?
A’Anteprima, Chiuduno (BG)
Al Vigneto, Grumello del Monte (BG)
Antica Osteria dei Camelì, Ambivere (BG)
Casual, Bergamo Alta
Colleoni Dell’Angelo, Bergamo
Collina Almenno, San Bartolomeo (BG)
Da Vittorio, Brusaporto (BG) *
Ezio Gritti, Bergamo
Frosio, Almè (BG)
Il Saraceno, Cavernago (BG)
La Caprese, Mozzo (BG)
Lio Pellegrini, Bergamo
LoRo, Trescore Balneario (BG)
Osteria della Brughiera, Villa d'Almè (BG)
Posta, Sant'Omobono Terme (BG)
Roof Garden Restaurant, Bergamo
Tenuta Casa Virginia, Petosino di Sorisole (BG)
Cucina Cereda, Ponte San Pietro (BG)
Enrico Bartolini Ristorante, Milano*
Pomiroeu, Seregno (MB)
Trussardi alla Scala, Milano
Sadler, Milano*
*In questi casi ilmenu completo è a 120 euro invece che 60 euro
Sei le aziende parmensi che, sotto la guida di Parma Alimentare, parteciperanno al Salone francese dedicato alla ristorazione e alla hotellerie. Un’occasione per incontrare oltre 207.000 visitatori professionali, di fare cultura sulle nostre produzioni d’eccellenza, ma anche per fare il punto sulle principali tendenze food.
Parma, 25 Gennaio 2019 –
Missione a Lione per Parma Alimentare: dal 26 al 30 gennaio sarà presente a Sirha - World Hospitality & Food Service Event, il salone dedicato alla ristorazione e alla hotellerie più importante a livello europeo, come testimoniano gli oltre 207.000 visitatori professionali accorsi nel 2017 per incontrare 2.980 espositori, suddivisi in 12 settori. Parma Alimentare capitanerà una collettiva composta da sei aziende del nostro territorio: Devodier Prosciutti, Fratelli Galloni, Pomodoro 43044, San Nicola Prosciuttificio del Sole, Zuarina e Zuccato.
Come spiega Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare: «Come Parma, Lione rappresenta uno dei centri nevralgici dell’alta gastronomia europea e mondiale: basti pensare che la città, che conta poco più di 500.000 abitanti, ospita ben 19 ristoranti stellati, tra cui quattro due stelle e un tre stelle Michelin. Si tratta quindi di una vetrina perfetta per promuovere le eccellenze parmensi. Non dimentichiamo che il pubblico dei visitatori del Sirha è composto da professionisti: oltre a ristoratori, hotelier, importatori, distributori e food & beverage manager, nel 2017 il Salone ha visto la presenza di oltre 25.400 chef, un dato in crescita del 30%. Si tratta di un pubblico sensibile all’appeal del made-in-Italy alimentare, rispetto al quale possiamo spendere anche la forza del brand Parma UNESCO Creative City of Gastronomy».
La missione di Parma Alimentare al Sirha di Lione ha anche motivazioni business: «La Francia rappresenta storicamente il primo mercato export per l’industria alimentare parmense. È un mercato che va presidiato con attenzione e sostenuto. A Lione avremo la possibilità di incontrare anche numerosi operatori stranieri: nel 2017 hanno sfiorato le 30.000 unità, arrivando soprattutto da Svizzera, Spagna, Belgio, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Germania, tutti partner strategici per la bilancia commerciale parmense. Il compito di Parma Alimentare è quello di fungere da facilitatore, creando, le condizioni ottimali per stringere nuove alleanze di business».
Inoltre, il 29 e 30 gennaio, Sirha ospiterà la finale del Bocuse d’Or, la più prestigiosa competizione di arti gastronomiche al mondo: presente in gara anche il Team Italia, un momento importante per la valorizzazione del made-in-Italy alimentare.
Nel suo spazio, Parma Alimentare ospiterà anche una delegazione di Parma Quality Restaurants, guidata dal Presidente Enrico Bergonzi, affiancato dagli chef Roberto Paoletti e Filippo Cavalli: coerentemente con la mission del Consorzio, che riunisce 23 ristoranti considerati i migliori ambasciatori della cucina parmigiana, al Sirha gli chef di Parma Quality Restaurants offriranno in degustazione una selezione di eccellenze made-in-Parma.
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