Giovedì, 18 Settembre 2025 09:13

Charlie Kirk In evidenza

Scritto da Gianfranco Colella Satileaks

Siamo tutti Charlie Kirk. Oppure no?

 

“Je suis Charlie” ripetevamo 10 anni fa in segno di solidarietà alle 12 vittime dei due fratelli di origine algerina, ree (per i due assassini) di lavorare per la rivista Charlie Hebdo, la stessa che alcuni giorni prima aveva pubblicato vignette, secondo loro blasfeme.

In quei momenti non contava l’appartenenza politica delle vittime, tanto meno il colore delle loro idee. Contavano solo le loro vite spezzate.

E fu un profondo dolore. Per tutti.

Per Charlie Kirk oggi non è così.

Leggendo la notizia del suo assassinio su diversi giornali, mi accorgo che ciò che valeva 10 anni fa per l’altro Charlie, per il giovane Americano non vale più.

Eppure ad armare la mano del killer è lo stesso odio di allora, l’odio per le idee altrui.

Questa volta c’è qualcosa però di diverso.

Charlie Kirk era un uomo che difendeva la famiglia tradizionale, contrario all’aborto, convinto del valore intrinseco di ogni persona. Nei suoi tour in giro per i campus universitari americani, cercava di stimolare i giovani a riflettere, a porsi domande e a confrontarsi sui temi cruciali della vita.

Tutto ciò l’élite gnostico-globalista non lo poteva certo tollerare. Occorreva farlo tacere.

Ma quando ci sono in ballo le idee, la morte del corpo non basta, occorre infangare anche il ricordo dell’uomo, renderlo detestabile.

Ecco schierati salottini televisivi, pronti ad appenderlo a testa in giù. Qualcuno tra loro, obnubilato probabilmente dalla sterilità di formule numeriche a lui familiari, si sforza di dimostrare, quasi fosse un teorema matematico, la differenza tra il suo ed altri assassinii.

Charlie Kirk, lascia una giovanissima moglie e due bimbi di 3 e 1 anno, straziati da un dolore che non li abbandonerà mai più.

Ribadiamolo insieme: “Je suis Charlie Kirk”.

Gianfranco Colella

Vignettista - Autore di SatiLeaks

www.quotidianoweb.it 

 

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