Di Guglielmo Mauti Mantova 6 settembre 2025 -
Beppe Severgnini gioca con la sua età. Anzi no. Non ci gioca affatto.
Ne parla con ironia, questo sì, con la sua solita cifra stilistica con cui da sempre racconta fatti di cronaca, attualità e naturalmente anche dell’Inter.
Ma questa volta presenta il suo ultimo libro, “Socrate, Agata e il futuro, l’arte di invecchiare con filosofia” che tratta, come dice il titolo, la stagione della vita che lui sta vivendo con consigli, osservazioni argute e poesia, tanta poesia.
Il celebre giornalista, auto definitosi con orgoglio pensionato, porta nel suo libro versi di poetesse conosciute e non che hanno saputo raccontare la terza età con parole profonde e vere, attaccate al presente, sempre attuali anche se sono state scritte in epoche diverse e lontane.
Troverete autrici come Sandra Mangini, Antonia Pozzi, Maria Grazia Calandrone, Daria Menicanti e Alda Merini, interpretate dall’attrice ferrarese Chiara Buratti (vedova del compianto Massimo Cotto, scomparso prematuramente).

Ma Severgnini come si è detto prima è anche un maestro di ironia e dal suo punto di osservazione sfotte e si sfotte sulla sua non più tenera età, facendo addirittura un test spiritoso al pubblico, numerosissimo, che ha popolato Piazza Castello: “ In palestra ti senti umiliato?”, “Durante la cena parli del pranzo del giorno dopo?”, “Hai mai pensato di comprare un borsello?” E ancora: “Hai pronunciato ai nostri tempi almeno una volta alla settimana?”, “Chiedi più volte al giorno dove ho messo gli occhiali?” E poi afferra il suo telefono e allunga le braccia piu che può per leggerlo: “Quando mandi i messaggi allunghi le braccia e blocchi il traffico sul marciapiede?”
Ma il messaggio di fondo è profondo, chiaro, di alto livello come ha detto lui sul palco rendendo omaggio alle poetesse: Vivere questa parte finale della propria esistenza domandandosi onestamente come si voglia viverla, accogliendo i giovani senza invidia, senza mantenere la propria posizione ma aiutandoli ad affrontare le sfide del futuro. Perché, come diceva il suo papà quando vedeva un neonato in carrozzina: “Io vado, tu arrivi”.












































































